La Comunicazione Stefania Bas+anello 07/03/15 1 La perdita delle funzioni
Nutrizione
Comunicazione
Respirazione
Movimento
“Ciò che più mi annienta è che
al mattino, quando mi sveglio,
una parte del mio corpo che il
giorno prima era presente,
non risponde più all’appello”
07/03/15 2 … la diagnosi..
§  “Il neurologo ha accennato a mio marito di cosa si tratta.
[…] Devo dirle che anche il fratello di mio marito è malato
di SLA. […] Dopo circa un mese è arrivato per posta l’esito
genetico…”.
§  “Mi è stato detto di non fare programmi a lungo termine”.
§  “Capii subito che la cosa era grave, tempo di arrivare a
casa e collegarmi a internet per sapere cosa mi stava
succedendo: ho provato incredulità, vuoto assoluto,
solitudine…”.
07/03/15 3 Il punto di vista della persona con SLA
La SLA non è una malattia che uccide dopo una media di tre
anni, o meglio, lei lo farebbe pure, ma c’è chi come me
glielo impedisce. Perchè con la tracheostomia, la sonda
nello stomaco, e un’adeguata assistenza, si può vivere
ancora molto.
La SLA ti uccide se glielo concedi, ti uccide se i medici non ti
informano che puoi continuare a vivere, ti uccide se non
puoi scegliere consapevolmente cosa davvero vuoi fare.
Ma vita dignitosa significa essere accudito 24 ore al giorno,
perchè accanto a me deve sempre esserci qualcuno,
che mi aspira la saliva e le secrezioni, che mi sposta mani e
piedi, che accende la TV, che mi legge il giornale, che
sappia comunicare con me - che muovo solo gli occhi…
(Cesare)
I bisogni
§  Il malato e la famiglia necessitano di una risposta
multidimensionale ai bisogni “espressi” ed
“inespressi”
§ 
§ 
§ 
§ 
§ 
§ 
§ 
Informazione
Condivisione
Sanitari
Sociali
Affettivi e Relazionali
Spirituali
Economici
§  Fornire una risposta adattiva ai bisogni
§  Il bisogno è dinamico
§  La risposta non può essere puntuale o prestazionale
07/03/15 5 … la somma non è algebrica
Informazione
Condivisione
Affettivi e Relazionali
?
07/03/15 Sanitari
Spirituali
Sociali
Economici
Fragilità e
complessità
6 Il sig. F
§  SLA dal 2005
§  Dal 2007, tetraplegia, tracheo, PEG
§  Famiglia benestante, contesto socio-culturale medio-alto:
assistenza H24; 2 figli in età adolescenziale
§  Nel 2009 F. entra in locked-in, capacità di interazione
modestissima
§  Seguito da neurologo (saltuariamente), pneumologo, (ogni
30 giorni per sostituzione tracheocannula), MMG
(settimanalmente)
§  Dal giugno 2011, probabile stato di coma post-anossico,
nessuna contattatibilità
§  Progressivo dimagrimento, nell’agosto 2011 F. pesa meno
di 40 kg (regime nutrizionale 1.800 Kcal/die)
§  A metà agosto F., 55 anni, durante la notte, muore
07/03/15 7 La sig.a S.
§  SLA dal 2003, a 30 anni
§  Dal 2005, tetraplegia, tracheo, PEG, “totally
locked-in”
§  Accudita H24 dai genitori e da assistenti familiari
§  Recentemente, ripetuti episodi di ematuria
§  S. viene portata in PS e successivamente
ricoverata con diagnosi di calcolosi renale, riesce
ad esplellere i calcoli
07/03/15 8 … riflessioni
Ognuno ha sicuramente dato il proprio
“sguardo” migliore, come professionista,
come care-giver, come assistente
familiare…ma:
§  C’è stata una mancanza?
§  E questa mancanza è stata un limite?
§  O, ancora, possiamo pensare che esista un
limite?
§  Si sarebbe potuto fare diversamente?
07/03/15 9 Il caregiver
§  Il caregiver è indispensabile per garantire la
continuità e la concordanza degli interventi delle
varie figure messe a supporto
§  Il caregiver, attraverso la sua quotidiana esperienza
di cura, stimola lo sviluppo di approcci innovativi di
maggior efficacia ed efficienza di gestione della
quotidianità, ma anche proposte operative di
perfezionamento riabilitativo ed educativo
§  Caregiver: volontario per scelta o per necessità?
§  Il “valore” del lavoro di cura: obbligo o scelta?
Impegno o desiderio?
§  Isolamento sociale
07/03/15 10 Perché occuparsi del Caregiver?
§ 
§ 
§ 
§ 
§ 
§ 
Il caregiver rappresenta l’altro protagonista, o meglio l’altra
“vittima” della malattia
Il caregiver influenza l’accettazione della malattia da parte del
paziente e l’aderenza del paziente alle prescrizioni
Il caregiver influenza lo stato emozionale del paziente e quindi le
sue reazioni psicologiche e comportamentali
Non necessariamente il Pz. ed il Cg. concordano sulla visione delle
problematiche con le quali si scontrano: non sempre infatti le
aspettative, i valori e le scelte relative ai trattamenti coincidono
Il caregiver modifica sostanzialmente la propria vita (Studio
CENSIS):
Impatto vita sociale e privata
60,4%
Vissuto di rinuncia
58,0%
Senso di svuotamento emotivo
38,9%
Prende farmaci
72,2%
Sonno insufficiente
51,9%
Stanchezza
62,3%
Il caregiver si sente spesso:
§  inadeguato e incapace
§  eccessivamente responsabilizzato
07/03/15 11 Le risultanze di un’analisi
227 colloqui – 78 pazienti Sla
138 colloqui – 57 caregiver
120
100
80
60
40
20
0
A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
D: il bisogno di essere ascoltato nel racconto della storia e del suo dolore
A: comprendere per esplicitare una scelta
Gli strumenti per la
Comunicazione
07/03/15 13 Le strutture che intervengono nella parola
I principali organi che concorrono alla
produzione delle parole sono:
§  i polmoni;
§  la trachea;
§  la laringe, comprese le corde vocali;
§  la faringe;
§  il naso e le fosse nasali;
§  la mandibola;
§  la bocca, incluso il palato molle, il palato
duro, i denti, le labbra, la lingua.
07/03/15 14 Compromissione dell’eloquio spontaneo
Il paziente con sindrome bulbare (SLA)
compromissione nell’atto fono articolare
compromissione e impossibilità della
produzione verbale
Valutazione di ausili aumentativi alternativi
che rispondano ai bisogni
07/03/15 15 Cambiare prospettiva!
Il contesto influisce sulla semantica della comunicazione:
dall’uomo ci aspettiamo una comunicazione verbale
esaustiva, da un animale o da un bimbo piccolo siamo
pronti ad accogliere segnali differenti.
Dobbiamo imparare a farlo anche con il malato di SLA,
cercando di uscire dallo schema “classico” e spostando il
focus sulla disponibilità ad interpretare
§ 
§ 
§ 
§ 
07/03/15 fare domande ad albero
capire lo sguardo o i movimenti residui
creare schede con le domande più frequenti, ecc
formazione e standardizzazione
16 Comunicazione
§  Il diritto a comunicare è uno dei
diritti fondamentali dell'essere
umano
§  Nella SLA la comunicazione orale e
scritta diventa sempre più una sfida
con il progredire della malattia
07/03/15 17 Cos’è la Comunicazione
Processo per mezzo del quale
vengono scambiati significati
attraverso comportamenti verbali
e non-verbali
07/03/15 18 Ascoltare le persone che non parlano
“quando non si può più parlare con la voce
le parole sono poche, pesanti, preziose …”
“quando comunico le mie sofferenze
svaniscono …”
“scrivere è un modo per affermare che io
esisto, che sono vivo …”
07/03/15 19 Scrivere una parola
“Mediamente, impiego 30 secondi per
scrivere una parola. Questo, di fatto,
significa che, per me, le parole sono una
risorsa scarsa. Rispetto a quando stavo
bene e potevo liberamente disporre della
mia voce, il mio modo di scrivere, e, in
parte, di pensare, ha subito dei
cambiamenti”
Luca Coscioni
07/03/15 20 Comunicare
§  Comunicare non DEVE significare
esclusivamente esprimere un BISOGNO.
§  Il bisogno è un’esigenza primaria, ma la
persona affetta da grave disabilità motoria
DESIDERA COMUNICARE nel senso di
Dialogare, Chiaccherare, come qualsiasi
essere umano
§  L’importanza del TONO => il malato che non
può parlare ed ha una mimica molto ridotta,
non ha il TONO, tutto è più complicato !
07/03/15 21 Valutazione degli ausili
Analizzare interessi-bisogni-aspettative del
paziente
Ø  comunicazione prossimale (immediata)
Ø  comunicazione distale (al di là delle pareti di casa,
internet-posta elettronica-telefono)
Ø  leggere libri
Ø  giocare
Ø  controllare l’ambiente
Scegliere a priori una cerchia di ausili da
proporre
Comunicazione Aumentativa Alternativa per
le Disabilità Motorie (CAADM)
La Comunicazione Aumentativa Alternativa
rappresenta un’area della pratica clinica che
cerca di compensare la disabilità, temporanea o
permanente, di individui con complessi bisogni
comunicativi e gravi difficoltà di linguaggio a
livello ricettivo e/o espressivo
Si definisce Aumentativa perchè non sostituisce ma
incrementa le possibilità comunicative naturali
della persona
Si definisce Alternativa perchè può utilizzare
modalità comunicative diverse da quelle
tradizionali
07/03/15 23 Interventi e risposte possibili
dal sito www.promotingexcellence.org
“E’ importante capire che nessun apparecchio o ausilio ad alta
tecnologia risponde da solo a tutti i problemi comunicativi.
Le persone che usano sofisticati ausili di comunicazione
high-tech generalmente usano anche ausili low-tech così
come strategie che usano le modalità naturali senza ausili
(unaided).
Le strategie low-tech includono: scrittura, tabelle di parole e
frasi, pannelli con fissazione dello sguardo (E-TRAN) …
Le strategie unaided includono: gesti, espressioni facciali,
segnali convenzionali per il SI/NO, tecniche a scansione
uditiva”
07/03/15 24 Tipologie di Ausili per la CAADM
Comunicazione Aumentativa Alternativa per
le Disabilità Motorie (CAADM)
§  Bassa tecnologia
§  Media tecnologia
§  Alta tecnologia
07/03/15 25 Ausili semplici
Bassa tecnologia (povera):
tavole simboliche, tavole alfanumeriche, fogli trasparenti
simbolici o alfanumerici
07/03/15 26 La Comunicazione con la tabella
1
2
3
A
4
5
6
B
8
9
X
F
?
0
G
L
W
C
D
H
I
M
N
R
S
.
U
,
Q
O
07/03/15 7
SI
E
L’importanza
della
standardizzazione
J
Z
P
V
NO
Y
T
27 Ausili semplici
07/03/15 28 Bassa tecnologia
Tabelle di comunicazione alfabetiche
L’interlocutore può facilitare il paziente facendo una sorta di “predizione di
parola”, quando il significato di ciò che sta componendo risulta palese.
Attenzione: non eccedere nell’azione di interpretare il pensiero del paziente,
facendogli dire ciò che non vuole.
07/03/15 29 Media tecnologia
iPhone - iPad
Controllo vocale
Scorciatoie da tastiera: per
esempio, usare “appt” per
“appuntamento”
E’ necessaria una manualità
fino motoria conservata.
07/03/15 30 Dispositivo a bilanciere per l’arto superiore
07/03/15 31 Dispositivo a bilanciere per l’arto superiore
07/03/15 32 Esempio di comunicazione
07/03/15 33 Dettaglio durante la fase di scrittura
07/03/15 34 Dispositivi per mantenere estesi il polso e le dita
07/03/15 35 Media tecnologia
Sistema di Comunicazione
Touch Screen
PC con schermo Touch Screen con
SW che consente:
§  l’organizzazione di una tastiera
virtuale allfabetica simbolica
§  la produzione di una sintesi vocale
§  la costruzione di moduli specifici
per la lettura di libri digitali, per la
predisposizione all’uso della posta
elettronica-internet-telefono con
Skype
§  necessaria la presenza di una
buona manualità fine e di
movimenti contro gravità
07/03/15 36 Media tecnologia: emulazione mouse
Il sistema è costituito da un dispositivo a infrarossi che, sistemato
sopra al monitor, capta il movimento di una piccolissima targhetta
metallica adesiva fissata sulla fronte o sugli occhiali dell’utente.
Questo segnale viene trasformato nel movimento del puntatore del
mouse sul video.
07/03/15 37 Media tecnologia
Multiclick
È una tastiera virtuale
dotata di sintesi vocale e di
predizione di parola
È possibile selezionare le
lettere con il mouse o con
qualunque altro dispositivo
di puntamento, es.
touchpad, trackball,
Joystick, ecc
È un programma “chiuso” che non interagisce con gli altri
programmi presenti sul PC. Non è adatto a utenti con necessità di
comunicazione avanzate, come la navigazione in Internet o la
gestione della posta elettronica
07/03/15 38 Media tecnologia
Comunicatori a scansione: Multiscan
e 1° Click
m 2° Click
07/03/15 v > 39 Progetto
07/03/15 40 C-Touch
§  Scrittura
touch
§  Predizione
parole
§  Sintesi
vocale
§  Frasi
personali
07/03/15 C-Scan
§  Scrittura a
scansione
§  Predizione
parole
§  Sintesi
vocale
C-Web
§  Internet
§  Posta
elettronica
§  Social
Networks
§  News
41 C-Mouse
Controllo di
Windows
Controllo
Programmi
§  Click
§  Tastiera
§  Drag&Drop
§  Copia e incolla
07/03/15 C-Domotic
§  Luci
C-Alarm
§  Allarmi
personali
§  Climatizzazione
§  Accesso
§  TV
rapido
§  Digitale
terrestre
§  Satellite
42 07/03/15 43 07/03/15 44 Come fare Click?
- MOUSE MODIFICATO
- SPLINT + SLITTA
- SWITCH (interruttore)
07/03/15 45 Esempi di switch singoli
§ Necessita di pochissima forza per attivarlo:
circa 15-20 gr.
§ Forza di ritorno dopo il click molto debole, il
paziente deve essere in grado di risollevare il
dito dopo la pressione.
§ Resistenza variabile alla pressione, a
seconda del punto della superficie in cui viene
premuto (da 60 a 250 grammi circa).
§  Dopo il click è sufficiente diminuire la forza
esercitata di pochi grammi per farlo tornare in
posizione di riposo
07/03/15 46 Esempi di switch singoli
07/03/15 47 Utilizzo degli Switch
07/03/15 48 Utilizzo degli Switch
Qualità della forza
dell’unità motoria
Movimenti
adeguati, affidabili
e ripetibili
07/03/15 49 Alta tecnologia: Comunicatori oculari
§  sintetizzatore
vocale
§  internet
§  mail
§  video-scrittura
§  telefono
§  domotica
07/03/15 50 Sistemi a puntamento oculare “Eye
Tracking”
Si basa su di una telecamera
applicata ad un PC,
in grado di rilevare i movimenti della
pupilla.
Il metodo di rifrazione infrarossi è basato sul
calcolo di un vettore derivante dalla posizione
della pupilla ed uno o più riflessi corneali generati
da batterie di luci ad infrarossi. La bassa
frequenza dell'infrarosso rende questo tipo
di raggio invisibile all'occhio umano ma è
invece captato dalla telecamera che utilizza
questo riflesso come punto di riferimento e
insieme alla posizione della pupilla determina la
direzione dello sguardo.
07/03/15 51 Sistemi a puntamento oculare “Eye
Tracking”
§  Mono - bioculare
§  Tipologia di telecamera
§  Funzionalità disponibili
§  Grandezza del monitor
07/03/15 52 Sistemi a puntamento oculare “Eye
Tracking”
§  iAble – MyTobii
=> srlabs
§  EyeTeck
=> Sapiolife
§  Erica
=> easylabs
§  Eye Gaze
=> Vivisol – Helpicare
§  SeeTech
=> Tiflosystem
Costi: dai 10.000 ai 20.000 €
07/03/15 53 Sistemi a Bio-sensori (1)
§  Monitoraggio delle onde Alfa e Beta
prodotte dal cervello (biofeedback
elettroencefalografici)
§  Monitoraggio dei segnali muscolari
(biofeedbak elettromiografici micromovimenti dati dall’attivazione del
sistema sanguigno della fronte e dal
tendersi dei muscoli facciali
§  Monitoraggio degli spostamenti del bulbo
oculare (biofeedback elettro-oculografici).
§  sistema centrale di correlazione dei dati
(SW)
§  attuatori (SW)
§  un computer portatile
07/03/15 54 Sistemi a Bio-sensori (2)
Sistema di videoscrittura assistita avanzato che consente di
trasformare gli stati emotivi in caratteri, parole, testi, ..
ETRAN
Tabella ETRAN a scansione
07/03/15 55 BCI – Brain Computer Interface
§  Segnali elettroencefalografici
– Potenziali evocati visivi
§  LED a frequenze differenziate
§  Sw registra le “best
frequences”
§  I LED diventano segnali
direzionali => puntamento
MOUSE
Filmato BCI
07/03/15 56 Criteri di scelta
§ 
§ 
§ 
§ 
VALUTAZIONE DELLA GAMMA DI AUSILI TESTATI
SCELTA DELL’AUSILIO
ADDESTRAMENTO ALL’USO ALL’UTENTE
ADDESTRAMENTO ALL’USO AL CARE-GIVER
....... la scelta avviene in base alle esigenze
comunicative ……
Anticipare i bisogni, ma in continuità
con le funzioni residue!!!!
07/03/15 57 Limitazioni
§  Nistagmo (compromissione della capacità di fissare lo sguardo in
tutta o in una parte della superficie dello schermo)
§  Miosi (la presenza di uno stimolo luminoso diretti ad un solo
occhio causa costrizione delle pupille)
§  Ptosi palpebrale (chiusura dell’occhio a causa del deficit dei
muscoli deputati all’elevazione della palpebra)
§  Inadeguata visione oculare (cataratta)
§  Incapacità di mantenere la posizione di fronte al monitor (offrire
ausili per mantenere la postura del capo in caso di assenza di
controllo del capo, verificare l’efficacia da parte del paziente nel
riposizionarsi di fronte al PC in caso di presenza di movimenti
residui utili del capo)
§  Abilità cognitive non adeguate
07/03/15 58 L’alta tecnologia….
…. Non sempre è utilizzabile!
§  Igiene
§  Mobilizzazione sul fianco
§  Sonno
§  Passeggio
§  ….
Ma il malato deve SEMPRE poter
comunicare!
07/03/15 59 Quindi, alcune tecniche alternative….
Comunicazione 1
Comunicazione 2
Comunicazione 3
07/03/15 60 Quindi, alcune tecniche alternative….
La Comunicazione con risposta
SI / NO
Definire con precisione il codice
SI / NO (possibilemente standard tra
i diversi pazienti)
MAI porre domande con alternativa
07/03/15 61 Le domande ad “Albero”
Le domande ad “Albero” hanno come
scopo principale quello di esprimere (il
paziente) e capire (l’assistente) un
“bisogno”, non quello di “comunicare”
07/03/15 62 Esempio di domande ad “Albero”
Quando Cesare CHIUDE L’OCCHIO SINISTRO bisogna fare le
domande nel seguente ordine:
1.
respiri bene? Se la riposta è SI, proseguire, altrimenti:
a. devi essere broncoaspirato?
b. sei scuffiato?
c. Ambu?
2.
pipì?
3.
c’è qualcosa da sistemare? (Corpo? Letto? Stanza? Altro?)
4.
c’è qualcosa che dà fastidio? (fare domande per capire cosa)
5.
pupù?
6.
prude qualcosa? (fare domande per capire cosa)
7.
lingua incastrata?
8.
ti fa male qualcosa? (hai DOLORE al Petto?, fare domande
per capire cosa fa male)
9.
devi dire con la tabella?
10.
materasso?
11.
coperta?
Naturalmente per ogni paziente vanno personalizzate le domande
07/03/15 63 Richiamo e controllo ambientale
§ 
§ 
§ 
Il sensore è importante anche
come campanello di richiamo!
O come strumento di controllo
ambientale!
Tramite un SW è possible
controllare in prima persona
molti apparecchi della propria
abitazione: televisione, radio,
stereo, satellite,
climatizzatore, oppure luci,
abat-jour o ventilatori. E’
prevista la modalità “a
scansione” che permette il
controllo tramite un unico
sensore: il paziente può
gestire gli apparecchi tramite
il solo “millimetrico”
movimento della testa, del
ginocchio, o di un dito.
07/03/15 64 Il sensore di richiamo
§  dispositivo costituito da un’unità trasmittente da collocare vicino al
paziente e da un’unità ricevente portatile per il caregiver.
§  il modulo di trasmissione può essere dotato di un pulsante
aggiuntivo per essere facilmente attivato anche da pazienti affetti
da gravi disabilità motorie, attraverso movimenti alternativi a quelli
delle mani (testa, gambe, piedi, eccetera)
07/03/15 65 Il sensore di richiamo
Dare sicurezza alla persona malata per
espressione del bisogno, dare sicurezza
all’operatore e al care-giver!!!!
07/03/15 66 La comunicazione….
è fondamentale per:
§  mantenere la propria identità e il proprio ruolo
familiare e sociale
§  guidare l’assistenza e le cure personali
§  essere ascoltato dalle persone di riferimento e dai
sanitari, fare domande e prendere decisioni sulla
propria vita e sulle cure (percorsi personali e
relazionali verso l’autodeterminazione)
MANTENERE E COSTRUIRE LEGAMI
07/03/15 67 Il dono del tocco
Toccare una persona è sempre
… suscitare un’esperienza a diversi livelli:
§ 
§ 
§ 
§ 
a
a
a
a
07/03/15 livello
livello
livello
livello
corporeo
mentale
relazionale
energetico/spirituale
68 Caro curante,
chi ti scrive è un corpo, uno dei tanti di cui ti prendi cura.
Sei un bravo curante, mi assisti con competenza ed onestà intellettuale, ma sei
troppo condizionato dalla cultura del dolore e della sofferenza che purtroppo
i tuoi insegnanti, i tuoi parenti, i tuoi amici spirituali ti hanno fatto respirare.
Tu pensi al mio stato come disperante, tragico: ti scatena deliri d’impotenza, ti
crea imbarazzo, disagio e forse anche sofferenza per cui ti nascondi o ti
mascheri. Io ti scrivo per dirti che i corpi doloranti e sofferenti di cui ti
prendi cura sono corpi che hanno gustato, annusato, mangiato, odorato,
amato. Hanno provato piacere e disgusto, hanno soffermato i loro occhi sui
libri, lettere e fotografie, hanno ascoltato musiche e suoni oltre che parole,
hanno toccato e sono stati toccati. Hanno semplicemente vissuto con i loro
sensi e le loro sensazioni, ognuno come ha saputo o potuto.
Adesso io sono un corpo da accudire, ma sono sempre io e ho dei desideri da
esprimerti.
Vorrei poterti dire che quando mi tocchi per lavarmi, medicarmi, cambiarmi di
postura o semplicemente per salutarmi, io spero che la tua mano si soffermi.
Le tue mani sono frettolose e non ascoltano la mia carne vissuta, animata che
narra ciò che le parole non osano più o non possono più pronunciare.
Ho bisogno che tu tocchi le mie mani. Sono mani che hanno lavorato, faticato,
accarezzato e adesso sembrano inutili a tutti se non per cercare una vena
per l’ennesima infusione.
07/03/15 69 Mi piacerebbe che le tue mani diventassero sensibili, accoglienti, aperte. Perché
tu sei una persona vera e se vuoi attraverso le mani puoi darmi calore,
piacere, conforto, rinnovata vitalità. Ho bisogno delle tue mani per sentire il
mio corpo, per amarlo ancora fino alla fine.
Lo so che non è facile accettare il contatto fisico con semplicità ed è ancora più
difficile essere disponibili ed essere toccati. Tu hai paura del contatto, ma tu
non sei uno qualunque, tu sei il mio curante e se vuoi, il contatto può
diventare un’opportunità di scambio, intimo e profondo, nel rispetto
reciproco, senza invasione.
Se vuoi può rappresentare un’esperienza molto intensa ed io voglio ancora
provare delle emozioni. Il contatto ci permette di raggiungere quel nucleo
caldo che c’è in ognuno di noi: guardarsi negli occhi, sussurrare all’orecchio,
appoggiare una mano, annusare un profumo, gustare un cibo, accarezzare
una fotografia, scivolare su un tessuto, ascoltare una musica, esprimere il
rimpianto, accettare la tenerezza.
Tu appartieni già alla mia vita di oggi, tu sei diverso, diversa è la nostra cultura,
ma tu condividi le mie pratiche di vita quotidiana: accettiamo di conoscere e
riconoscere il nostro sentire.
Caro curante, ti chiedo di essere presente nella presenza: è il più grande veicolo
d’amore. Se tu accettasi di vivere il rapporto che hai con me con attenzione
emotiva, non correresti il rischio di giudicare, non daresti per scontato nulla.
Parlami, chiedimi, guardami, verifica: io sono ancora vivo e sono qui adesso.
07/03/15 70 Libera quella passione che trasforma il tuo obbligo di prenderti cura di me in
un’esperienza: lasciati incontrare e riempiamo la cura di profumi, di suoni,
di progetti, di climi. Io sono ancora vivo e sono unico nella mia irripetibilità.
La tua tenerezza è sollievo al mio dolore, con te la paura è meno buia, il domani
ancora lontano.
Io mi affido; perché tu non ti fidi?
Toccami, entra nell’universo delle emozioni, toccami e fammi uscire
dall’abbandono. Il tuo tocco dà volume alla mia persona, ristruttura,
trasforma, ricostruisce, riconosce quelle parti di me ancora presenti, vive e
onora quelle altre parti che sono tese, mortificate, spaventate, già morte.
Toccami e incontra la mia anima.
Toccami e conferma il mio esistere.
Davanti ai miei goffi tentativi di esprimerti che desidero ancora la vita, che sono
in grado di provare piacere, ti prego non ridicolizzare, accompagnami.
Impara a fare con me un origami, portami i pastelli colorati, metti i sali di
violetta nel bagno, portami dei fiori, mettimi una coperta più morbida,
fammi la polenta, portami al sole.
O tienimi semplicemente tra le braccia.
07/03/15 71 Una lezione di medicina (1)
07/03/15 72 Una lezione di medicina (2)
Eduardo Galeano
da “Le labbra del tempo”
07/03/15 73 “ La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche avere un'opinione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.”
Giorgio Gaber – La libertà
…. Comunicare è Partecipazione
07/03/15 74 Un inguaribile amore
07/03/15 75 Grazie !!!
07/03/15 76