inverno 2010

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La primavera meteorologica 2010
L’inizio della primavera, contrariamente alla precedente stagione, presenta una decisa anomalia
negativa di precipitazione concentrata principalmente nel mese di aprile, con circa 70 mm in meno
rispetto all’atteso lungo la costa. Tale tendenza si inverte tra maggio e giugno, periodo che mostra
una discreta anomalia positiva con valori sopra l’atteso di almeno 50-80 mm e picchi significativi
per lo spezzino (circa 180 mm in maggio). L’andamento delle temperature massime è stato
leggermente negativo (tra –0,3 e – 0,7°C) a causa della nuvolosità e delle precipitazioni; per le
minime, invece, si sono segnalati valori al di sopra l’atteso, in particolare sul Centro-Levante (da +
0.3 a 1.1 °C sul Genovese e lo Spezzino).
Come accennato il mese di aprile è caratterizzato da un deficit di pioggia, mentre assistiamo a un
anomalia positiva per quanto riguarda la temperatura soprattutto sullo Spezzino (+ 1.5 °C). Questa
situazione riflette bene la presenza per quasi tutto il mese di un dominio anticiclonico che non
favorisce l’entrata in Mediterraneo del flusso atlantico, confinato a Nord-Nord-Ovest della Gran
Bretagna. Tuttavia il Mediterraneo centrale è interessato da qualche debole infiltrazione di aria
fresca nella prima metà del mese (vedi fig 1 a), mentre successivamente un debole richiamo umido
di aria più mite Nord-africana tende gradualmente a lambire le Baleari e le due isole maggiori (fig.1
b). L’anticiclone delle Azzorre tende a rinforzarsi per poi collegarsi con quello Russo-balcanico
verso l’ultima decade del mese: questa configurazione assicura condizioni di tempo stabile a causa
dell’attenuarsi dei sistemi frontali che lambiscono l’Europa Nord-occidentale.
Figura 1 a- b Le analisi del Metoffice previste per 10 e 25 aprile alle 00 UTC evidenziano la presenza di un ampia
zona anticiclonica (ben estesa dalle Azzorre a Biscaglia, Gran Bretagna e regioni del Mar del Nord) che mantiene a
latitudini superiori il flusso zonale atlantico.
Maggio presenta una lieve anomalia negativa per le temperatura minime (con –1.7 a La Spezia),
mentre per le piogge il deficit di Aprile viene ripagato da un'anomalia positiva di precipitazioni; a
Levante della Regione, infatti, registriamo ben +180 mm a La Spezia a causa della presenza di una
circolazione che insiste sulla Liguria e l’area mediterranea nel corso della prima metà del mese.
Rispetto al mese passato si ha la fine del dominio anticiclonico sull’Europa, a causa della discesa di
aria atlantica verso la Francia meridionale e le isole Baleari e una successiva attivazione di alcuni
minimi sul Mare Nostrum, che comportano condizioni di tempo a tratti instabile, in particolare nella
prima decade del mese.
Figura 2 Immagini dell’incredibile colpo di mare che ha interessato violentemente la zona di Nizza per poi
propagarsi verso la Riviera (Francia)
L’inizio di maggio si ricorda per una mareggiata violenta e lunga che è partita dalla Costa Azzurra
(fig.2) e si è propagata rapidamente a tutta la Riviera dove si sono registrati gravi danni: infatti, tra
il 4 e 5 maggio un vortice di aria fredda in quota ha fatto il suo ingresso sul Mediterraneo,
determinando la formazione di un profondo quanto intenso minimo al suolo sulle Baleari (999 hPa),
che si è spostato rapidamente verso Nord-Est (fig.3), approfondendosi ulteriormente fino a 989 hPa.
Figura 3 L’analisi Wetterzentrale (MSLP + Geopotenziale a 500 hPa) per il 5 maggio,
evidenzia un nucleo di aria fredda e instabile associata al minimo al suolo sulle Baleari.
Si è così venuto a creare sul Mediterraneo un forte gradiente barico (fig. 4-5) che ha causato venti
rafficati fino a tempesta di Tramontana sulla parte occidentale del Golfo del Leone (dove sono
registrate raffiche oltre 160 km/h con intensità medie di oltre i 100 km/h) e venti di burrasca forte
da Sud-Ovest sul settore sud-occidentale del ciclone, lungo tutta la sua traiettoria.
Figura 5 Mappa di analisi al suolo riferita alle 09UTC del 4 maggio
Figura 4 Mappa di analisi al suolo riferita alle 2010 (elaborazione Meteocentre), evidenzia chiaramente il forte
06UTC del 4 maggio 2010 (elaborazione gradiente barico al suolo tra la Corsica e il Golfo del Leone,
Meteocentre) mostra il profondo minimo al suolo responsabile dei venti intensi e del significativo moto ondoso che ha
interessato la Costa Azzurra e la Riviera Ligure
(992 hPa) in veloce risalita verso Nord.
In particolare questa configurazione ha determinato sul Golfo Ligure forti venti di Scirocco nella
mattina (responsabili delle precipitazioni persistenti sul Ponente), in successiva brusca rotazione da
Sud, Sud-Ovest e la progressiva attenuazione dell’intensità in corrispondenza dell’ingresso del
minimo sul Leone. Gran parte della costa Ligure era interessata da un incredibile colpo di mare
proprio nella serata del 4 maggio 2010, quando onde lunghe e alte fino a 4-5 m finirono con
determinare una serie d’ingenti danni alle infrastrutture portuali e balneari in molte località della
regione.
Figura 6 Il modello mostra un onda più corta e sciroccale proveniente dal Tirreno fino al Savonese (vettori in rosso) e
il mare formato da Sud, Sud-Ovest tra Corsica e Provenza in risalita verso Nord-Est (la cui convergenza è responsabile
delle onde anomale nella zona di San Raphael e Nizza alte oltre 6 m). La linea rossa separa le due tipologie di moto
ondoso (l’onda da SW formata proveniente dai settori Corsica-Proenzale e l’onda da SE più corta, proveniente dall’alta
Toscana).
Il fronte d’onda simulato dal modello alle 13 UTC del 4 maggio (fig 6 - linea rossa) trova la sua
massima esaltazione nella zona di Nizza, per poi propagarsi con estrema rapidità ed energia tra il
pomeriggio e la notte verso l’estremo Levante, con una serie di danni ai porti e porticcioli oltre che
alle infrastrutture. Significativo soprattutto il periodo molto lungo che ha superato i 9 secondi,
ricordando l’evento dell’1-2 gennaio (fig.7-8).
Figura 7 Altezza onda significativa registrata dalla boa di Figura 8 Periodo d’onda registrato dalla boa di XXMiglia dalle
XXMiglia dalle 00 UTC del 4 maggio alle 10 UTC del 5 00 UTC del 4 maggio alle 10 UTC del 5 maggio 2010
maggio 2010
Come nella mareggiata dell’1-2 gennaio 2010, sulla costa ligure i venti sono stati piuttosto deboli.
L’evento in esame si inserisce nel quadro di un passaggio di un vasto sistema frontale sul
Mediterraneo occidentale, che ha favorito sulla nostra regione anche piogge diffuse, più persistenti
sul Ponente, soprattutto sul versante padano del savonese dove localmente si sono raggiunti anche i
100 mm in tutta la durata dell’evento (fig.9).
Figura 9 Pioggia cumulata in 24 ore nella giornata del 4 maggio
2010
Dopo un parziale miglioramento delle condizioni meteo, il passaggio di un nuovo impulso freddo
dall’Europa settentrionale verso le Alpi causa, attorno a metà mese, la formazione di una struttura
ciclonica in transito sul Nord-Italia (fig.10); quest’ultima che risultava centrata tra Costa Azzurra e
Golfo Ligure, era preceduta da un’importante avvezione di aria umida dal Nord-Africa, e associata
alla presenza di un profondo vortice di aria fredda in quota. Tali elementi sono risultati determinanti
per lo sviluppo di una nuova fase di profonda instabilità su buona parte del settore occidentale del
bacino.
Figura 10 Analisi Wetterzentrale del 16 maggio 2010 alle 00 UTC (geopotenziale a 500 hPa e MLSP), evidenzia una
significativa saccatura sull’Adriatico e il Nord-Italia, che anche nei giorni precedenti aveva comportato una serie di
sistemi temporaleschi anche intensi, responsabili di intense piogge e smottamenti sul centro della Regione
Come si può evidenziare dall’immagine la discesa di aria fredda e instabile in quota (500 hPa) è
stata determinata da una progressiva espansione dell’anticiclone delle Azzorre verso l’Islanda, con
una conseguente discesa del flusso perturbato atlantico dal mare di Groellandia verso i Balcani.
Le piogge registrate tra il 16 maggio 2010 hanno interessato un po’ tutta la Liguria estendendosi da
Ponente a Levante: le precipitazioni sono state caratterizzate da intensità deboli o al più moderate
(massimo Montaldo 40mm/h), raggiungendo quantitativi significativi o al più elevati (Colle
Melogno 160mm in 24h).
Nel mese di Giugno l’anomalia di temperatura lievemente negativa tende comunque a ridursi
rispetto a quello precedente (con scarti tra –0.3 e - 0.6 °C per i valori massimi), mentre le
precipitazioni mostrano valori decisamente superiori all’atteso (+70 mm a Santa; +106 mm a
Genova). Quest’anomalia positiva di precipitazioni (da Ponente a Levante) può essere spiegata,
osservando l’anomala posizione dell’anticiclone delle Azzorre, che per quasi tutto il periodo è
restato confinato in Atlantico. Di conseguenza la parte centro-occidentale del continente europeo (e
gradualmente il bacino del Mediterraneo) è stata interessata da un’ampia saccatura caratterizzata da
due circolazioni: la più meridionale attorno a Gibilterra e la principale sul Sud della Gran Bretagna.
E’ importante notare che sul Mediterraneo orientale, invece, ha prevalso un promontorio
anticiclonico di matrice africana, non molto sviluppato ma più che sufficiente a far affluire aria
calda da Sud-Ovest sull'Italia meridionale e sui Balcani. Inizio mese si ricorda per i numerosi
temporali che sono stati responsabili di diverse fulminazioni nell’interno genovese. Seguono nuovi
episodi temporaleschi attorno al 13 Giugno, che sono caratterizzati da intense scariche elettriche e
cumulate significative attorno a Pegli; in questa località, infatti,si sono registrati ben 120 mm di
pioggia che sono i diretti responsabili di una serie di smottamenti e movimenti franosi.
Fig.11 L’ondata di maltempo si accanisce sulla Francia mediterranea
A metà mese un intenso ondata di maltempo e intensi temporali interessa la Francia e attorno a metà
mese causa una serie di alluvioni responsabili di alcune decine di morti e significative devastazioni
(fig 11).
In particolare nella serata del 14 Giugno si era formato in prossimità delle coste algerine un minimo
al suolo sui 1008 hPa che nelle ore successive impattava in prossimità di Corsica e Sardegna
(fig.13), approfondendosi lentamente e raggiungendo la Costa Azzurra nella serata del 15.
Fig.12 Mappa di precipitazione cumulata in 12 ore riferita alle 03 UTC del 16 giugno 2010 (modello Bolam a 7km
inizializzato alle 12 UTC del 15 giugno 2010). In evidenza le forti precipitazioni sul Sud della Francia.
Tale struttura, stazionaria tra Ligure e Alpi Occidentali, ha determinato un'intensa avvezione umida
( sulle coste sud-orientali francesi e sulla Liguria), favorendo piogge diffuse. In questo contesto la
presenza di aria fredda in quota ha mantenuto condizioni molto instabili sul bacino del
Mediterraneo e su buona parte del continente favorendo lo sviluppo di celle temporalesche,
associate a precipitazioni anche molto forti simulate efficacemente dal modello Bolam (fig. 12).
La struttura più significativa che si è venuta a formare in un tale contesto sinottico, è stato un esteso
sistema convettivo a “V” che ha interessato la Francia sud-orientale tra il 15 giugno e le prime ore
del 16 giugno (fig.14): il sistema è risultato stazionario per parecchie ore favorendo così accumuli
pluviometrici che localmente hanno sfiorato i 400 mm, provocando importanti inondazioni nella
zona del Var che hanno causato all’incirca 20 vittime.
Figura 13 Dall’analisi dei Fronti di Bracknell riferita alle Figura 14 Nell’immagine da satellite MSG riferite alle 12UTC
00 UTC del 15 giugno 2010 si può evidenziare il sistema del 15 giugno 2010 (elaborazione RGB Airmass) è visibile il
frontale che ha condotto alla formazione di un sistema sistema convettivo a ‘V’ che ha determinato un’importante
convettivo sulle Francia
alluvione sul Sud della Francia (zona del Var)
I fenomeni hanno poi colpito la Provenza per spostarsi verso il golfo Ligure attorno al 16-17 del
mese, con cumulate di oltre 100 mm e picchi di 180 mm nel Ponente Ligure.
Tuttavia, la perturbazione è arrivata più indebolita verso la Riviera e sulla Liguria dove non si sono
osservate strutture temporalesche organizzate e stazionarie, ma solo qualche fenomeno
temporalesco di forte intensità, caratterizzato da significative fulminazioni (fig.15).
Figura 15 Mappa delle fulminazioni sull’area Ligure tra le 15 UTC del 15 giugno e le 15 UTC del 16 giugno
2010 (elaborazione CESI). La Liguria è stata interessata da fenomeni temporaleschi tra le 23 UTC del 15
giugno e le 3 UTC del 16 giugno 2010.
Le piogge registrate (fig.16) hanno interessato un po’ tutta la Liguria e sono state caratterizzate da
intensità deboli o al più moderate (massimo Montaldo 40mm/h), raggiungendo però localmente
quantitativi anche elevati (Colle Melogno 160mm in 24h).
Figura 16 a-b Le cumulate della stazione Colle del Melogno (a) mostrano come attorno al 16 del mese si
siano registrati oltre 170 mm, che si sono prevalentemente concentrati sull’interno del medio Ponente (b)
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