AIRONE CENERINO RICERCA DI VALENTINA PRASCIOLU Non è

AIRONE CENERINO
RICERCA DI VALENTINA PRASCIOLU
Non è raro, per chi frequenti la natura delle nostre parti,
vedere lungo il greto del Casternone un uccello di grandi
dimensioni con lunghe zampe e tipico colore grigio; si
tratta dell’Airone cinerino noto scientificamente
come Ardea cinerea (Linnaeus).
Ultimamente, grazie ai guadi forzati in località Gibbione,
sono stati avvistati alcuni esemplari anche in quel tratto
del torrente.
Per chi non abbia avuto l’opportunità di vedere a terra
questo bellissimo uccello, possiamo ricordare che spesso
si vede volare nel cielo della nostra valle con una tipica
postura: collo tirato all’indietro, sino a portare la testa in
linea con il margine anteriore delle ali, e zampe distese a
formare una linea retta con il corpo.
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L’ambiente naturale di questa specie, che non è
migratrice, è sempre legato alla presenza dell’acqua da
cui trae nutrimento.
E’ naturale domandarsi come sia possibile che un uccello, il cui habitat è costituito da
zone umide pianeggianti, sia potuto comparire, anche se non in maniera massiccia, dalle
nostre parti che col pianeggiante non hanno molto a che fare.
La risposta deve essere cercata nella progressiva mancanza in pianura di zone adatte alla
nidificazione cioè di boschi. Questo fattore avrebbe spinto l’Airone cinerino alla
colonizzazione di aree alquanto inconsuete come la città (alcune colonie vivono in Torino)
e le prime alture montuose.
L’Ardea cinerea ha un aspetto slanciato frutto delle lunghe
zampe, del collo e del becco anch’essi allungati. La
colorazione predominante è il grigio ma la testa dell’adulto,
il mento ed il petto sono bianchi.
Caratteristiche sono le due lunghe penne nere che,
partendo dalle sopracciglia, giungono sin dietro al collo. Il
piumaggio delle ali evidenzia le remiganti di color grigio
chiaro nella parte inferiore e le penne copritrici che sono
ancor più chiare.
A terra, in posizione eretta, l’Airone cinerino mostra,
nell’area corrispondente alla spalla, una zona di color nero
tipica della specie.
Il becco allungato è di colore giallo come del resto l’iride
oculare, mentre le lunghe zampe sono brune e modificano
l’intensità della loro colorazione al variare dell’età.
Il dimorfismo sessuale è praticamente assente, unica
differenza apprezzabile è la taglia leggermente più grande
dal maschio.
L’alimentazione dell’Airone cinerino (predatore all’apice della catena alimentare) è
costituita da pesci, anfibi, rettili, crostacei e insetti che trova lungo i corsi d’acqua; non
di rado ingerisce anche dei vegetali che non hanno però altro scopo se non la formazione
di boli alimentari di rigetto.
L’attività legata all’alimentazione si svolge durante l’arco dell’intera giornata e la tecnica
più usata è lo standing cioè l’attesa da fermo. Ciò non toglie che in casi particolari
l’Airone possa tuffarsi o correre per poter assestare un veloce colpo di becco alla preda.
Per la nidificazione ricorre agli alberi, di cui colonizza le parti più elevate, e già verso la
fine di febbraio inizia la costruzione del nido o il recupero di un nido preesistente. In un
nido alquanto voluminoso, la femmina depone 4 o 5 uova di color blu-verde chiaro che,
nelle nostre zone, misurano mediamente mm. 61 x 43 (Hancock e Kushlan, 1984).
Le uova deposte possono essere oggetto di predazione da parte della Cornacchia grigia
(Corpus corone) che, approfittando dell’ancor scarsa copertura vegetale, localizza il nido e,
in piccoli gruppi, mette in fuga i genitori impossessandosi delle uova.
Occasionalmente le uova sono predate anche da rapaci come il Falco, la Poiana e il
Nibbio. In questo disgraziato caso la coppia di Aironi provvede, generalmente, alla
deposizione di una seconda covata.
Dopo circa 25 giorni di cova, dalle uova schiudono i pulcini che vengono nutriti da
entrambi i genitori direttamente o con cibo rigurgitato. Trascorsi altri 25 giorni circa, i
piccoli cominciano a lasciare il nido che abbandoneranno definitivamente all’età di 50
giorni circa
L’AIRONE CENERINO
LE UOVA DEL’AIRONE CENERINO