€ 2.30 Ausgabe 2/2004 Frühjahr Ausgabe 2/2004 Frühjahr INTER Ve n t i DEUTSCH - ITALIENISCHE SZENE IN BAYERN Lenbachhaus Seite 6 La Rete dell’amicizia italo-tedesca Seite 13 GIULIO GRAZIADEI ARREDAMENTI SARNONICO – VAL DI NON – TRENTO – ITALIA TEL.: 00390463832106 FAX: 00390463831754 [email protected] (Siamo a 30 minuti dall’uscita autostradale Bolzano sud) + WIR SIND AUF DIE PLANUNG VON KÜCHEN SPEZIALISIERT + ENTWURF UND PLANUNG IM PREIS INBEGRIFFEN + KOSTENFREIE LIEFERUNG IN GANZ MÜNCHEN + SIAMO SPECIALIZZATI NELLA PROGETTAZIONE DELLE CUCINE + PROGETTO GRATUITO IN CASO DI ACQUISTO + CONSEGNA GRATUITA PER TUTTA MONACO Ausgabe 2/2004 Frühjahr INHALT 3 INFO Eletti i nuovi Comites 4 IN COPERTINA Lenbachhaus, una villa toscana a Monaco 6 TREND Quei cari sapori di una volta! 9 Barilla – Pasta und mehr 10 Bayern, reich an Kultur und Tradition 12 Un invito all’amicizia 13 Schmerzlos – “Italian Factory” 14 Una cultura per l’Europa 16 DOSSIER Le radici storiche della convivenza politica attuale 17 RETROSPETTIVE Archivio Alinari - Italia paese unico 20 Casanova non piace solo alle donne 20 A "Vedrai” il primo premio 21 ONLINE [email protected] 22 DIRITTI E DOVERI Betriebliche Altersversorgung 23 Quando il lavoro rovina la salute 25 SAL UT E Epidemia "pesante” al Kindergarten 26 GASTRONOMIA "Dal Cavaliere” 27 VARIE Lettere e opinioni 29 Relax 30 Appuntamenti 32 Quiz 33 34 LA RETE CULTURA Impressum Titelbild: Mattias Schelbert In dieser Ausgabe möchten wir die Geschichte des Lenbachhauses, einer toskanischen Villa in München, präsentieren. Barilla, die bekannteste Pasta in Italien: hier wird über die Entwicklung dieses Unternehmens und die italienische Nudeltradition berichtet. Unser historisches Dossier handelt in der Frühjahrsausgabe von der Geschichte der Demokratie. In der Rubrik "diritti e doveri" finden Sie aktuelle Berichte über die Rentenreform und die Betriebsrente. Das Restaurant "Dal Cavaliere" stellt sich in dieser Ausgabe vor. Ab dieser Ausgabe werden wir die Rubrik “Relax” mit einem Comic einer neuen jungen Mitarbeiterin, Letizia Marino, ausstatten. Ausserdem INTERVenti berichtet über das italienische Freundschaftsnetz und das neu gewählte Comites. INTERVe n t i INFO 4 Editoriale Essere in guerra senza sapere esattamente perché, quando, dove e da chi è stata dichiarata confonde un po’ le idee. Si cerca di associare questa parola a scenari che la maggior parte di noi conosce soltanto attraverso libri e racconti di genitori e nonni, ma le cose non combinano. Un tempo si parlava di guerre di espansione, di difesa o di liberazione, queste ultime dette anche guerre civili. L’aggressore era di solito colui che con le armi cercava di espandersi, di imporre ad altri parametri a lui utili o da lui ritenuti gli unici moralmente validi. L’aggredito si difendeva. Raramente ci riusciva perché normalmente chi dichiarava la guerra provvedeva prima ad armarsi adeguatamente. Qualche volta, però, sbagliava i calcoli, perché interveniva nel gioco qualche altro Stato ancora più forte. Prima e durante la guerra ambedue le parti definivano la propria giusta, santa, liberatoria ecc. Negli ultimi decenni, però circolavano anche idee sovversive secondo le quali tutte le guerre sono comunque ingiuste, dato che colpiscono anche, o soprattutto, gli innocenti. Ogni guerra aveva le sue vittime, i suoi caduti, i suoi eroi. Vittime erano coloro che si trovavano al posto sbagliato al momento sbagliato, proprio quando cadevano le bombe e volavano i proiettili. Caduti erano quei poveri diavoli che alla guerra dovevano andarci per forza, pena il rischio di farsi fucilare come disertori, e che poi non tornavano. Eroi erano invece quelli che rischiavano volontariamente la propria vita in un’azione straordinaria, animati da un amor di patria del tutto disinteressato o per salvare altre persone in pericolo. Normalmente nemmeno questi tornavano. Ora si risente parlare di eroi. Ed anche questo ci confonde le idee. la redazione Ausgabe 2/2004 Frühjahr Eletti i nuovi Comites I risultati di Monaco premiano la lista “Il Ponte centrosinistra per gli italiani” Alle fünf Jahre werden in den italienischen Konsularbezirken der ganzen Welt die COMITES - Komitees der Italiener im Ausland - gewählt. Im März 2004 haben die Italiener zum ersten Mal mittels Briefwahl die Personen gewählt, die u.a. ihre Interessen gegenüber den italienischen Institutionen vertreten sollen. Dieses für Italiener noch unerprobte Wahlverfahren hat für zahlreiche Proteste gesorgt... Da circa un mese in tutto il mondo sono in funzione i nuovi Comites. Il periodo preelettorale era stato caratterizzato da pesanti anomalie e confusioni poiché chi di dovere non aveva ritenuto necessario accompagnare la grande novità del voto per corrispondenza con regole precise ed adeguate istruzioni e informazioni. Ciò non soltanto ha generato un caos generale, ma ha anche permesso di mettere in dubbio che ogni elettore abbia effettivamente dato il voto con la prescritta personalità e segretezza. Si è avuta l’impressione che i ministeri competenti (?) abbiano utilizzato gli italiani all’estero, per così dire, come cavie del voto per corrispondenza. Speriamo che il test serva a qualcosa! Il nuovo sistema di voto ha portato dappertutto ad un notevole aumento della partecipazione (in media: 33,90), in alcuni casi pressoché eccezionale (oltre il 50 %). Per la riuscita campagna di disinformazione di cui sopra, però, altrettanto eccezionale è stato, purtroppo, il numero dei voti invalidati. Nella circoscrizione di Monaco di Baviera la partecipazione è stata soddisfacente (26,6 %), ma la percentuale dei voti validi (66,74 %) molto più bassa rispetto alle elezioni del 1997 (86 %). Altrove è andato ancora peggio. In merito ai risultati, qui in loco ha sicuramente giocato un ruolo importante anche il fatto che la lista maggiormente premiata dall’elettorato (Il Ponte – centro sinistra per gli italiani) sia stata quella che, oltre a vantare nella rosa di candidati la maggiore percentuale di donne e molti volti nuovi, in campagna elettorale si era distinta per trasparenza e rispetto delle regole del gioco. Quasi tutte le liste si sono dimostrate abbastanza soddisfatte, sia quelle che hanno dichiarato di aver più o meno "mantenuto le posizioni”, sia quelle che hanno portato a casa un notevole successo, come "Il Ponte” e le "Famiglie Italiane in Baviera”. Penalizzata, invece, è uscita la lista delle "Associazioni Regionali Unite”, il cui capolista Pellegrino, unico eletto, aveva puntato anche su candidati decisamente di destra. In termini di persone la composizione del nuovo Comites si presenta abbastanza equilibrata. Quasi tutte le liste vi hanno portato almeno un volto nuovo ("Il Ponte” ne ha portati tre e le "Associazioni Regionali Unite” nessuno). In questo modo è possibile usufruire di un’armonia ottimale tra nuove idee ed esperienza (6:6). Grazie al contributo delle liste che hanno coinvolto figure professionali anche al di là dell’emigrazione "storica”, si nota una buona rappresentatività di tutte delle fasce sociali. Per la prima INTERVe n t i Ausgabe 2/2004 Frühjahr volta erano state elette quattro donne, ma la signora Mirella Boccher ha dovuto rinunciare alla carica per motivi personali. A lei è subentrato l’avv. Mauro Ricci di Monaco che aveva ricevuto 460 preferenze. Un piccolo neo: scarseggiano i "giovanissimi”. Nella prima riunione del 15 aprile alla presidenza del Comitato è stato eletto Claudio Cumani, capolista de "Il Ponte” e candidato più votato alle elezioni del 26 marzo. Successivamente al presidente sono stati eletti il segretario, Miranda Alberti, ed i membri dell'esecutivo, Mauro Ricci, Silvia Di Natale e Vincenzo Cena. Due delle cinque "poltrone” disponibili sono quindi per la prima volta occupate da donne ed i volti nuovi sono quattro su cinque. Il neo-presidente ha illustrato ai nuovi eletti i punti principali del suo programma di lavoro chiedendo la collaborazione di tutti. Non sembra un’utopia, dato che nei programmi di tutte le liste si trovano temi su cui sono possibili ampie convergenze. La premessa sarebbe che ora si superassero gli strascichi residui dalla cam- Di voto in voto Claudio Cumani, 41 anni, laureato in fisica all'Università di Trieste, lavora in un istituto internazionale di ricerca nei pressi di Monaco di Baviera. pagna elettorale e che, nell’ambito del Comites, si lasciasse da parte la "grande politica italiana” per concentrasi sulle questioni locali. Ora ogni membro eletto risponde personalmente e non la sua lista o il suo partito di quello che fa o non fa nell’interesse dei nostri connazionali e la strumentalizzazione del comitato per altre competizioni politiche sarebbe fuori luogo. Buon lavoro! (emw) Risultati delle elezioni a Monaco di Baviera Elettori: 40.850 Votanti: 10.861 (26,59 %) Voti validi: 7.249 (66,74%) Lista Il Ponte Voti 1992 % 27,5 Eletti (preferenze) 1. Claudio Cumani, Monaco (912) 2. Mattia Marino, Monaco, (875) 3. Silvia Di Natale, Regensburg, (551) 4. Miranda Alberti, Monaco, (456) ACLI 1857 25,6 1. Carmine Macaluso, Kaubeuren (852) 2. Patrizia Mariotti, Augsburg (607) 3. Giuseppe Rende, Monaco (560 Assoc. Famiglie Italiane 1366 18,8 1. Vincenzo Cena, Augsburg (610) 2. Mirella Boccher, Augsburg (528) (sostituita da Mauro Ricci, Monaco Assoc. Italiane 1311 18,1 1. Pierluigi Sotgiu, Monaco (482) 2. Roberto Basili, Landshut (327) Assoc. Regionali 723 10 1. Antonio Pellegrino, Monaco (354) INTERVe n t i INFO Questa è una primavera tutta all’insegna del voto. Appena digerite le elezioni del Comites, all’inizio maggio è stato eletto il nuovo Ausländerbeirat di Monaco. Ma non basta: il 12/13 giugno avranno luogo le elezioni per il Parlamento Europeo. Gli elettori italiani residenti all’estero nei Paesi dell’Unione Europea potranno votare per i rappresentanti del Paese di residenza, secondo le modalità stabilite dalle autorità locali, oppure, il 12 giugno per candidati italiani: a) presso i seggi istituiti dalle rappresentanze diplomatico - consolari; b) in Italia, facendone richiesta entro il giorno precedente quello della votazione al Sindaco del Comune italiano nelle cui liste elettorali sono iscritti. Comunicato di Fiorenza Colonnella, consigliere comunale di Monaco “Il Tribunale Amministrativo Federale di Lipsia ha confermato la sentenza della Corte di Appello Bavarese in base alla quale i cittadini di paesi dell'Unione Europea hanno diritto alla doppia cittadinanza in regime di reciprocità (...) Alla luce di questa sentenza anche la Baviera non potrà più rifiutarsi di applicare le norme sulla doppia cittadinanza (...) Desidero esprimere il mio compiacimento per il risultato positivo... che, anche se raggiunto sul piano giuridico, nulla toglie alla lunga battaglia politica condotta attraverso i Ministeri dell'Interno Federale e Bavarese (...) Tocca ora ai nostri connazionali cogliere questa nuova prospettiva che si offre loro per avere un ruolo più incisivo nella società tedesca.” 5 6 IN COPERTINA Ausgabe 2/2004 Frühjahr Lenbachhaus Una villa toscana a Monaco da oltre un secolo tempio dell’arte tedesca Franz von Lenbach Unter hohen Bäumen befindet sich die gelbe "Villa suburbana" in florentinischem Stil der Renaissance vor den neoklassizistischen Gebäuden des Königplatzes. Die Villa ist der verwirklichte Traum des erfolgreichen und berühmten Portraitmalers Lenbach. In der Zeit, als der Künstler selbst dieses Haus bewohnte, galt es als luxuriöses Zentrum des Münchener Kunstlebens. Nachdem das Lenbachhaus oft verändert und vergrößert wurde, ist es zu einem der außergewöhnlichsten deutschen Museen geworden, auch auf Grund seiner Sammlung des Blauen Reiters. Alla fine del 19° secolo, ai tempi prestigiosi del Principe Reggente, i confini della città di Monaco erano stati ampliati fino a Königsplatz, portale e simbolo di una città allora in pieno fervore neoclassico. La strada monumentale che congiungeva il castello estivo di Nymphenburg con la residenza reale di Odeonsplatz costeggiava il lungo canale e continuava con la Nymphenburgerstrasse fino ad entrare attraverso la porta dei Propyläen nella nuova città. Dai templi di marmo di Carrara della Königsplatz la Briennerstrasse proseguiva tra splendidi palazzi fino a Odeonsplatz. Fu proprio subito fuori dalla città, poco lontano dalle Pinakotheken, vicinissimo ai Propyläen e alla Glyptothek, appena edificati da von Klenze su incarico reale, che il ritrattista Franz von Lenbach fece costruire nel 1891, all’acme del suo successo, una villa in stile rinascimentale fiorentino con annesso atelier. Fece della sua casa un polo della vita artistica monacense negli anni in cui visse e la villa sarebbe divenuta, dopo la sua morte, una delle gallerie più originali e rappresentative dell’arte tedesca. Il sogno avverato di un ritrattista alla moda Franz von Lenbach (1836-1904) era figlio di un capomastro edile di Schrobenhausen, un piccolo centro a circa 60 km a nord di Monaco. Lenbach amava raccontare che diverse volte da bambino era venuto a Monaco, anche a piedi nudi, per ammirare i capolavori esposti nella "alte Pinakotheke”. Studiò tra l’altro alla "Akademie” di Monaco e viaggiò molto attraverso l’Europa. Nel suo "grand tour” si trattenne a lungo in Italia, ma fu anche a Vienna, Parigi e perfino al Cairo. A quarant’anni era già un artista alla moda e molto apprezzato. Lenbach riuscì a crearsi una grossa fama soprattutto attraverso la sua maestria di ritrattista. Quando la fotografia, la concorrente più pericolosa del ritratto, stava già muovendo i primi passi, aveva ritratto personalità tra le più prestigiose, tra queste: gli imperatori Guglielmo I e II, il papa Leone XIII, Bismark, Franz Liszt, Richard Wagner e numerosi sovrani europei. Per la sua abilità artistica nel 1882 gli fu conferita dignità nobiliare. Era ricercatissimo. Si dice che avesse rifiutato di ritrarre ricchi personaggi che gli offrivano cospicui compensi solo perchè lui non trovava niente di piacevole nella loro faccia. Era cono-sciuto inoltre per la sua innovativa tecnica di fare ritratti a distanza o per corrispondenza, utilizzando la fotografia dei committenti. Il progetto originale e ambizioso di costruire una villa toscana, il cui fine giardino avrebbe contrastato insieme al colore giallo della costruzione con i bianchissimi marmi neoclassici della Königsplatz, venne realizzato dal suo amico Gabriel von Seidl, architetto monacense di fama. Si dice che Lenbach abbia lavorato incessanteINTERVe n t i Ausgabe 2/2004 Frühjahr mente ai suoi ritratti non solo per potersi permettere la costruzione, cominciata nel 1887, e il mantenimento della sua bella villa italiana ma anche per mantenere il principesco tenore di vita nei tredici anni in cui vi abitò. I lussuosi interni, in cui era esposta la sua prestigiosa collezione di dipinti e opere d’arte di ogni tipo, erano ricercati salotti in cui si succedevano incontri e feste di grande risonanza. Nella villa erano ospiti, spesso fissi, non solo personaggi importanti ma anche bellissime modelle talvolta provenienti da paesi esotici. Nel 1896 Lenbach divorziò dalla prima moglie, la contessa Magdalena von Moltke, dalla quale aveva avuto due figlie, una delle quali rimase con lui. Lo stesso anno sposò Charlotte von Hornstein, detta Lollo, da cui nacque Gabriele, la preferita delle sue modelle. Otto von Bismark, il cancelliere di ferro, grande amico e prestigioso modello di Lenbach, era spesso suo ospite. Quando il cancelliere arrivava alla villa, Franz e Otto si abbracciavano affettuosamente e rimanevano a parlare a lungo, davanti al camino, di re e regine, di guerre e crisi politiche. Se Bismark veniva a trovarlo a Monaco, tutta la città si muoveva per venirlo a vedere. Più volte il cancelliere si era affacciato al balcone della villa del suo amico. Una volta addirittura si scolò là sopra tutto d’un fiato un boccale di birra fra le ovazioni dei monacensi. Dopo la morte dell’artista nel 1904, Lollo abitò ancora una ventina d’anni nella villa fino al 1924, quando la vendette alla città di Monaco cedendone anche la collezione di opere d’arte. Nel 1929 fu fondato nella villa un museo cittadino. Nella galleria che oggi si può visitare non fanno spicco solo le opere d’arte collezionate od eseguite da Lenbach stesso ma anche quelle di altri importanti artisti. In particolare INTERVe n t i la donazione da parte di Gabriele Münter nel 1957, in occasione del suo 80° compleanno, apporterà al museo la sua collezione di Murnau con i prestigiosi dipinti degli artisti del "Blauer Reiter”. Accanto ai quadri dei ricchi e potenti di Lenbach, l’originalità di questi artisti troverà una nuova degna dimora nella lussuosa Villa Toscana. (gm) Storia della costruzione L’edificio come si presenta oggi è il risultato di aggiunte, accorpamenti e ricostruzioni che si sono susseguiti nel corso dei cento anni trascorsi dalla costruzione della villa originaria avvenuta nel 1891. L´architetto monacense Gabriel von Seidl (18481913), autore tra l’altro della Künstlerhaus, della chiesa di sant’Anna a Lehel, del Museo Nazionale Bavarese IN COPERTINA e del nucleo architettonico del Deutsches Museum, realizzò il desiderio dell’amico Lenbach di costruire accanto alla Königsplatz una "villa suburbana di stile rinascimentale fiorentino”. All’inizio la villa consisteva in due ali separate: l’ala ovest residenza del-l’artista - che domina tuttora il giardino e l’ala sud dove era situato l’atelier. Le due ali vennero unite nel 1912, dopo la morte dell’artista. Dopo l’acquisizione da parte della città di Monaco nel 1929, venne costruita da von Grässel l’ala nord per ampliare lo spazio dedicato al museo: tale ag-giunta diede al complesso una simmetria che non era presente nel progetto originale. Dopo i gravi danneggiamenti della seconda guerra mondiale, la villa venne pressoché completamente ricostruita dal 1954 al 1972 riuscendo a restaurare al suo interno solo due sale originarie. Nel 1977 fu fatto l’ultimo ampliamento dell’edificio del museo con l’aggiunta di un’ulteriore ala a ovest. (gm) 7 8 IN COPERTINA Der Blaue Reiter Der Blaue Reiter è il nome assunto da un gruppo di pittori che si unirono a Monaco nel 1911. Nel vibrante clima artistico delll'Europa dei primi anni del '900, l'esperienza del Cavaliere Azzurro è da considerarsi una delle più significative e più ricche di quei fecondi germi estetici che verranno poi sviluppati da altre correnti e da altri artisti per tutto il corso del secolo. Il Cavaliere Azzurro è una creatura di Wassily Kandinsky e di Franz Marc, alla quale assoceranno il loro Ausgabe 2/2004 Frühjahr nome altri grandi artisti quali Paul Klee, Alexei von Jawlensky, August Macke, Marianne von Werefkin, Lyonel Feininger, Robert Delaunay, Emil Nolde e molti altri. Non è una "scuola" artistica o un gruppo di pittori che condividono una precisa scelta stilistica programmaticamente esposta in un manifesto, come avviene per altri gruppi artistici dello stesso periodo. Kandinsky e Marc aggregarono intorno a sé artisti del tutto differenti gli uni dagli altri, ma accomunati da un’analoga visione dell'arte, intesa come un’esperienza prettamente spirituale, espressione di contenuti interiori, che esuli dalla concezione di tipo materialistico e naturalistico propria del positivismo ottocentesco. La storia di questa grande avventura culturale nasce a partire dall'idea di Kandinsky di redigere un "Alma-nacco" che si occupi delle manifestazioni artistiche. L'Almanacco fu redatto nell'autunno 1911 tra Monaco, Murnau, dove risiedeva Kandinsky con la sua compagna Gabriele Münter, e Sindelsdorf, dove viveva Marc. È probabilmente durante lo stesso autunno che viene trovato il titolo della pubblicazione. Scrive Kandinsky: "Il nome, Der Blaue Reiter, lo trovammo, Marc e io, davanti a una tazza di caffè sotto il pergolato di Sindelsdorf: a entrambi piaceva il blu. E a Marc piacevano i cavalli, a me i cavalieri. E così il nome venne fuori da solo. Ma il favoloso caffè della signora Maria Marc ci piacque ancor di più." Nel testo, uscito nel maggio del 1912 presso l'editore Rheinoldt Piper, sono pubblicati saggi di Kandinsky, Macke, Marc e del musicista e pittore Arnoldt Schönberg. Al filisteismo della bor-ghesia dell’epoca di Guglielmo II gli artisti del Blaue Reiter contrapposero la forza dell’istinto e la potenza liberatrice della natura. Scrive Franz Marc: "Quelli che oggi vanno moltiplicandosi dappertutto sono segni personali, indipendenti, infuocati di un tempo nuovo. Questo libro sarà il fuoco ottico verso cui tali segni convergeranno […]. Dove sono questi segni dove le opere? Da che cosa possiamo riconoscere quelle au-tentiche? Dalla loro vita interiore […]. Perché tutto quello che nell’arte è creato da spiriti amanti della verità, senza riguardi per la convenzione esteriore dell'opera, è autentico, e tale resta per sempre." Furono un gruppo molto fecondo, il loro influsso artistico lo si ritrova nella Bauhaus e proprio in seno al Cavaliere Azzurro prenderà vita anche l'Astrattismo, nato dalle esigenze estetiche e spirituali di Kandinsky. Altri artisti del gruppo opteranno, invece, per scelte stilistiche differenti, comunque improntate a veicolare emozioni di tipo spirituale soprattutto attraverso la scelta di colori antinaturalistici e attraverso una deformazione dell'immagine marcatamente espressionista. (Alessandra Sorrentino) La casa di Gabriele Münter a Murnau INTERVe n t i Ausgabe 2/2004 Frühjahr TREND Quei cari sapori di una volta! Un excursus storico attraverso le abitudini alimentari degli italiani Italienische Küche heute: kostspielig arm. Der Trend kehrt zu ihren Ursprüngen zurück. Pino Mencaroni Si comincia con lingua di fenicottero, fegato di cervo e vino addolcito con miele. Disgustoso? Per niente: era il menù dei Vip dell’Antica Roma. Invece, agli schiavi toccavano gli avanzi e le erbacce: il tipico destino di chi nasce dalla parte sbagliata. Con l’avvento del cattolicesimo e fino all’anno Mille, diminuiscono banchetti e feste, fioriscono i monasteri e iniziano le penitenze. Prima fra tutte, quella di astenersi dal mangiare carne, alimento considerato troppo energetico e pericolosamente afrodisiaco: vade retro Sesso. Arriva il Rinascimento e la fantasia non ha più limiti: principi, dogi e duchi banchettano con teste di capriolo, arrosto di fagiani, dessert di panna montata e marzapane ed altri prodotti arrivati da terre esotiche. Il tutto su tavole ricoperte di oro e perle. Con qualche nobile eccezione, come in Toscana, dove i Medici, contrari alle esagerazioni, raccomandavano piatti della tradizione popolare preparati con ingredienti esclusivamente locali, a partire dall’olio di oliva. È in questo periodo che diventano popolari piatti come le pappardelle, le lasagne, i maccheroni, mentre a Napoli fanno la loro comparsa i ver- INTERVe n t i micelli alla salsa di pomodoro. Nell’ottocento, grazie anche alla opera di Pellegrino Artusi, che scrive l’inimitabile manuale "La scienza della cucina e l’arte di mangiar bene”, si diffondono i risotti veneti, gli arrosti toscani, i tortellini emiliani e il babà. Concluso il primo conflitto mondiale, arrivano il fascismo e, soprattutto, la fame. Così il futurismo scatena la guerra alla pastasciutta; si deve lavorare per la Patria e per il Duce, mangiare è una vergogna. E, infatti, i film dell’epoca non mostrano mai delle tavole apparecchiate. Dopo il secondo dopoguerra, l’Italia scopre il boom economico e il consumismo. In pochi decenni i frigoriferi si riempiono, il paese prima ingrassa, poi va in soprappeso e, infine, si pente e dimagrisce. E così negli anni 80 arriva la moda della "nuova cucina italiana” con porzioni così piccole che rientrati a casa ci si avventava su un modestissimo panino al prosciutto. Al momento, la corrente più trendy del gusto gastronomico guarda a un romantico ritorno ai sapori del passato: ad esempio, vanno per la maggiore i prodotti biologici ma per comprare un chilo di mele è necessa- Dal libro di Pellegrino Artusi rio un mutuo in banca. Da non sottovalutare, poi, la riscoperta della cucina povera dove è sempre più chic ordinare zuppe di pane o pasticci di castagne. Sono le tipiche pietanze dei "senza terra” del Medioevo che, oggi, mettono il turbo al conto del ristorante: è il prezzo per sentirsi, almeno per un giorno, come i servi della gleba. 9 10 TREND Ausgabe 2/2004 Frühjahr Barilla – Pasta und mehr Ein Traditionsunternehmen erschließt neue Märkte Daniel Vetró Ein Weltkonzern in Familienhand. Diese Bezeichnung ist für Barilla wohl zutreffend. In Deutschland als Hersteller italienischer Teigwaren und Saucen bekannt, verbirgt sich hinter der Marke Barilla mehr als auf den ersten Blick erwartet. Umfragen in Italien haben ergeben, dass Barilla zu den bekanntesten Unternehmen neben dem staatlichen Fernsehen RAI und dem Automobilkonzern FIAT zählt. 1877 eröffnete Pietro Barilla Senior einen kleinen Brot- und Teigwarenladen in Parma. Hier wurden mit einer Holzpresse 50 kg Pasta pro Tag erzeugt. Mit der Entstehung des ersten Werkes im Jahr 1910 war der Schritt vom Handwerk zur Industrie gemacht. Die Söhne des Gründers, Riccardo und Gualtiero Barilla übernahmen die Leitung des Unternehmens und bauten es weiter aus. Nun wurden von 700 Arbeitern täglich 800 Doppelzentner Nudeln und 150 Doppelzentner Brot produziert. Nach dem Krieg entstand der landesweite Vertrieb durch ein LKWTransportnetz. Die dritte Generation, Pietro und Gianni Barilla, übernahm 1952 die Führung und 1960 wurde Barilla zur Aktiengesellschaft. Bis Mitte der Achtziger Jahre wurden weitere Produktionsstätten eröffnet, das Logo und die Verpackung erschienen im neuen Look, das Sortiment wurde auf Backwaren (Mulino Bianco) und "frische" Produkte wie Brioches erweitert. Ab 1985 startete das Unternehmen aufwändige TV-Werbekampag- nen, um Ihre Lebensmittel im In- und Ausland publik zu machen. Unter der Leitung namhafter Filmkünstler wie Federico Fellini schoss der Bekanntheitsgrad von Barilla in die Höhe. Der griechische Teigwarenhersteller Misko und der Süßwarenhersteller Pavesi aus Novara wurden übernommen, das Sortiment um Fertigsaucen erweitert. Heute leiten die drei Brüder Guido, Luca und Paolo Barilla die Barilla Holding S.p.A. Sie übernahmen das Unternehmen 1993 von ihrem verstorbenen Vater und vergrößern seither den Konzern durch die Erweiterung des Sortiments, die Akquisition von Herstellerfirmen und etliche Innovationen. "Essere", ein leichtes Produkt von Mulino Bianco entsteht, die neue Generation von Fertigsaucen wird kreiert, die Verpackungen bekommen ein Sichtfenster und weltweit entstehen neue Werke. Neue Märkte werden durch den Kauf von Unternehmen erschlossen. Hierzu zählen der türkische Nudelfabrikant Filiz, der Knäckebrotriese Wasa, die mexikanischen Marken Yemina und Vesta sowie die deutsche Kamps AG. Qualität, Forschung und Entwicklung Kundenzufriedenheit steht im Hause Barilla an erster Stelle. Es wird die Metapher des Eisbergs zitiert: Der sichtbare Teil des Produktes, also das was man in den Mund nimmt ist wie bei der Spitze des Eisbergs nur ein kleiner Teil des Ganzen. Das, was der Konsument nicht sieht, der darunter verborgene Teil, ist riesig und Gegenstand von Forschung, Projekten und Prüfungen. Als größter Verbraucher von Hartweizen werden kontinuierlich Kontrollen und Analysen durchgeführt um dem Kunden sowohl die gewohnte Qualität als auch den Verzicht auf genetisch veränderte Rohstoffe zu garantieren. Umweltschutz Barilla entwickelt Methoden um die Verpackung ihrer Produkte zu reduzieren. Bei der Pasta werden Wiegemaschinen eingesetzt um den Platz in den Schachteln optimal auszunutzen. Für die Reduzierung der Verpackung der "Gocciole Pavesi" wurde Barilla im Jahr 2000 der erste Preis durch die COMIECO (Konsortium für Gewinnung und Verwertung von Verpackungen aus Zellulose) verliehen. Hier konnten jährlich 62 Tonnen Folie und 208 Tonnen Transportver-packung eingespart werden. Sportsponsoring Verstärkte Werbung wird in der Sportwelt betrieben. Barilla initiiert INTERVe n t i TREND Ausgabe 2/2004 Frühjahr Il terzo tra i più grossi produttori di generi alimentari in Italia conquista nuovi mercati. Barilla, l’azienda familiare investe nella ricerca, nell’ecologia e nel marketing. Diventa un marchio mondiale e qui in Germania acquista addirittura la Kamps AG Sommercamps für Jugendliche, eröffnet Sportschulen und sponsert Spitzensportler aus den Bereichen Fußball, Tennis, Ski, Fahrrad, Motorsport und Segeln. Für den Erfolg der Marke in Deutschland war auch die Werbekampagne mit TennisQueen Steffi Graf 1991 von Bedeutung. Seit diesem Winter tritt Bode Miller, US-amerikanischer Skistar und Doppelweltmeister mit dem Barilla-Logo auf seinem Outfit auf. Marketing bei Kindern und Eltern Mit der neuen Pastalinie "Piccolini" spricht Barilla mit Farfalle, Rigatoni & Co. im Miniaturformat die jungen Nudelgenießer an. Auf der deutschen Internetseite www.barilla.de wird "die Geschichte vom Getreide bis zur leckeren Pasta" von Micky Maus, Donald Duck und Kollegen präsentiert. Unternehmensprofil Die Barilla Holding wurde in zwei globale Business-Einheiten strukturiert. Zum einen "Primo Piatto" für Pasta, Saucen und Gastronomie, zum anderen "Backwaren" für Gebäck, Brot und Snacks. Unter dem Dach der Holding werden die drei Gesellschaften "Barilla G. e R. F.illi S.p.A.", "Gran Milano S.p.A." und die "Kamps AG" betrieben. Weltweit werden über 20.000 Mitarbeiter beschäftigt, die dafür sorgen, dass die Produkte in über 100 Ländern vertrieben werden. Zu den Produktionsstätten gehören Mühlen, Teigwarenfabriken, Back- INTERVe n t i warenwerke und Werke für Tiefkühlprodukte und Fertiggerichte. Das Unternehmen nutzt jedes Jahr für den Anbau von Weizen eine Fläche, die größer ist als 10.000 Basketballfelder. Hinter Parmalat und Ferrero ist Barilla drittgrößter Lebensmittelhersteller Italiens. Akquisition von Unternehmen Als Akquisition wird der Kauf bzw. der Teilerwerb eines Unternehmens bezeichnet, um in den Besitz neuer Leistungselemente zu kommen. Breite Absatzkanäle gelten in der Nahrungsmittelindustrie als Schlüssel zum Erfolg. Auf diesem Wege wurde bereits mehrmals die Unternehmensgröße gesteigert (siehe Grafik). Die vom Standort Deutschland betrachtet wohl relevanteste Aktion stellt die Übernahme der Düsseldorfer Kamps AG im April 2002 dar. Heiner Kamps hat sich den Traum erfüllt, Europas größter Bäcker zu werden. Er hat es in wenigen Jahren geschafft, seine kleine Bäckereikette zum börsennotierten Backkonzern zu entwickeln. Dies geschah unter anderem durch den Aufbau eines Netzes mit rund 2000 Verkaufsstellen, den Erwerb der Wendeln-Fabriken mit den Marken "Golden Toast" und "Lieken Urkorn" und einer Beteiligung am französischen Croissanthersteller "Harry’s". Barilla hat vor 2002 bereits zwei Prozent der Kamps-Aktien gehalten. Guido Barilla setzte große Hoffnungen in den Zusammenschluss der zwei Marktführer, die sich sowohl von der Marktabdeckung als auch vom Marktportfolio ergänzen. Ein Cross-Selling bedeutet beispielsweise eine Erweiterung des Angebots in Kamps-Filialen um Panettone und in italienischen Supermärkten um Schwarzbrot. Die benötigte Mehrheit der Anteile hat Barilla für € 12,50 je Aktie erworben. Dies entspricht einem Wert der Kamps AG von 1,8 Mrd. Euro. Mit dem 21-fachen des operativen Ergebnisses (EBIT 2001) liegt dieses Angebot deutlich über den Bewertungen vergleichbarer Transaktionen. Aussicht Es kursieren Gerüchte, der Barilla Konzern hätte weitere ausländische Unternehmen zur Akquisition im Visier und plane den Aufbau einer Fast-Food-Kette mit dem Schwerpunkt "Nudelgerichte". Barilla Holding S.p.A. Barilla G.e.r.F.illi S.p.A. Mulino Bianco Wasa Pavesi Voiello Misko Filiz Yemina Vesta Gran Milano S.p.A. Kramps AG Tre Marie Sanson Panam Golden Toast Lieken Urkorn Stoepje Bakker Bart 11 12 L A RE TE Ausgabe 2/2004 Frühjahr Bayern – Reich an Kultur und Tradition Nicht nur in Deutschland, sondern auch in Europa wird Bayern seine Sonderstellung bewahren La Baviera ha una connotazione del tutto particolare che la distingue dal resto della Germania ed i bavaresi ne sono fieri. Il culto delle tradizioni non è una questione formale o folcloristica, ma è parte integrante e genuina anche del bavarese del terzo millennio. Dr. Albert Bichler In Deutschland nimmt Bayern eine Sonderstellung ein. Das südlichste Bundesland kann auf eine 1400-jährige Geschichte zurückblicken, die bis in die Gegenwart sein Profil und seine Eigenart prägt. Untrennbar mit seiner Geschichte ist das 800-jährige Wirken des bayerischen Herzogshauses der Wittelsbacher verbunden. In Stadt und Land begegnet man den Spuren jenes Adelsgeschlechtes, das bis in unsere Tage die Geschicke des Landes mitbestimmt, auch wenn 1919 die Monarchie abgeschafft wurde. Die bekannteste Herrschergestalt war König Ludwig II., dem Bayern viele herrliche Schlösser verdankt. Das Wirken der Wittelsbacher fand ihren Niederschlag vor allem in dem reichen kulturellen Schaffen in allen Bereichen des geistigen Lebens. Auf dieses Erbe sind die drei Stämme, die Altbayern, Franken und Schwaben, die seit zweihundert Jahren den bayerischen Staat bilden, besonders stolz. Aus dieser Tradition leitet das Land mit der Hauptstadt München bis heute sein ausgeprägtes Selbstwertgefühl ab, das sich auch im gesellschaftlichen Zusammenleben mit den anderen Bundesländern sowie in den politischen Auseinandersetzungen deutlich manifestiert. Die in einer langen Geschichte gewachsene politische und kulturelle Eigenart lässt Bayern auch in einem vereinigten Europa eine Sonderstellung einnehmen. Eine zentrale Wurzel des gesamten kulturellen Schaffens liegt in der über 1500-jährigen Verankerung Bayerns im Christentum. Es waren Mönche, die den christlichen Glauben in das Land brachten. Sie bauten Klöster und Kirchen und legten die Grundlagen für die Erschließung des Landes und damit für seine kulturelle Entwicklung. Mit der Christianisierung gingen große kulturelle Leistungen einher, von denen Bayern bis heute zehrt. Die christlichen Wurzeln sind bis heute spürbar und sichtbar. Erinnert sie nur an die vielen Kirchen und Kapellen, die das Bild Bayerns prägen, sowie an die kulturellen Leistungen der Klöster im Bereich von Bildung und Wissenschaft. Aus der traditionellen Zuwendung zum christlichen Glauben erwuchs auch eine ausgeprägte Volksfrömmigkeit, die über Jahrhunderte Bayern und seine Menschen geprägt hat. Sie ist bis heute lebendig, wenn sich auch die historisch gewachsenen Formen geändert haben. Ihren Ausdruck findet die Volksfrömmigkeit bis in unsere Tage in einem reichen Brauchtum, das vor allem in ländlichen Regionen den Jahreslauf bestimmt und bereichert. Brauchtumspflege ist in Bayern kein oberflächlicher Freizeitaktionismus, sondern Ausdruck der religiösen Verankerung, die Lebensfreude mit einschließt. In Bayern versteht man etwas vom Feiern. Und dazu gehören die vielen schönen Bräuche, die ihren Ursprung in der in der Geschichte und Kultur des Landes haben. Bayern ist ohne sein in einer langen Tradition gewachsenes Brauchtum nicht denkbar. In der Brauchtumspflege drücke sich bayerische Identität und Lebensart überzeugend aus. INTERVe n t i Ausgabe 2/2004 Frühjahr LA R ET E Un invito all’amicizia Bruno Diazzi Una rete di amicizia italo tedesca che unisca associazioni e istituzioni. È questa l’idea nata alcuni anni fa e che è stata il tema di due convegni organizzati dalla "DeutschItalienische Gesellschaft (DIG)” di Germering in collaborazione con le associazioni regionali italiane dell’Emilia Romagna, Trentino e Sardegna. Due sono gli obiettivi principali che la rete si pone. Il primo è quello di offrire a istituzioni e associazioni, che ritengono l’istituto del gemellaggio troppo oneroso, uno strumento semplice ed efficace per incrementare gli incontri di amicizia a livello internazionale. Il secondo è quello di ridare vita a quei gemellaggi, che dopo gli entu-siasmi dei primi anni, sono entrati in una specie di letargo. L’idea è molto semplice: creiamo un circolo di amici al quale possono aderire istituzioni e associazioni senza obbligo alcuno. Un sito web sarà il punto d’incontro virtuale per tutti coloro che desiderino organizzare scambi, incontri e manifestazioni. La "Deutsch-Italienische Gesell-schaft” si assume inizialmente il compito di tenere aggiornato il sito. Naturalmente la rete non sarà solamente un punto d’incontro virtuale. DIG si assume inizialmente anche il compito di organizzare incontri in occasione di avvenimenti particolari. Lo ha già fatto con successo all’inizio di marzo in occasione della "Fiera di Dillingen”, dove DIG ha organizzato la Piazza dell’amicizia italo tedesca con gli amici provenienti da Levico Terme, Gorgo al Manticano, Motta di Livenza, Rimini, San Marino, Torre Pedrera, Modena, Bondeno, Genova. La prossima occasione d’incontro sarà la festa italo-tedesca che si terrà a Genova, capitale europea della cultura 2004, il 26 settembre. Siete tutti invitati. L’amicizia italo tedesca ha bisogno anche di voi. INTERVe n t i Einladung zur Freundschaft Ein deutsch-italienisches Freundschaftsnetz, welches Vereine und Institutionen verbindet. Diese Idee wurde vor einigen Jahren geboren und war das Thema zweier Tagungen, die von der deutsch-italienischen Gesellschaft (DIG) in Zusammenarbeit mit den Regionalvereinen der Emilia Romagna, Trient und Sardinien organisiert wurden. Es gibt zwei Hauptziele des Freundschaftsnetzes. Das Netz will Vereinen und Institutionen, die eine Partnerschaft für zu aufwendig halten, ein einfaches, aber wirksames Mittel anbieten, sich international zu betätigen. Das zweite Ziel ist es, den Partnerschaften, die nach der anfänglichen Begeisterung eingeschlafen sind, neuen Schwung zu geben. Die Idee ist ziemlich einfach: Wir bilden einen Freundschaftskreis und alle Institutionen und Vereine dürfen ohne jegliche Verpflichtungen dazu gehören. Im Internet werden wir einen virtuellen Treffpunkt haben. Am Anfang wird die deutsch-italienische Gesellschaft die Internetseite verwalten. Fiera di Dillingen Natürlich sind virtuelle Begegnungen nicht ausreichend, um echte Freundschaften entstehen zu lassen. Besondere Ereignisse werden eine willkommene Gelegenheit sein, Treffen zu organisieren, zu denen alle eingeladen werden. Das erste Treffen fand schon mit großem Erfolg in Dillingen statt. Anlässlich der regionalen Gewerbeschau kamen Freunde aus Levico Terme, Gorgo al Manticano, Motta di Livenza, Rimini, San Marino, Torre Pedrera, Modena, Bondeno, Genova. Das nächste Treffen ist schon organisiert. Es findet am 26. September in Genua statt. Die Stadt Genua ist dieses Jahr Kulturhauptstadt Europas und lädt alle Italiener und Deutsche zu einer gemeinsamen Feier ein. Auch Sie sind eingeladen! Die deutsch-italienische Freundschaft braucht auch Ihren Beitrag. IL PROSSIMO INCONTRO SI TERRÀ IL 26 SETTEMBRE 2004 A GENOVA DAS NÄCHSTE TREFFEN FINDET AM 26. SEPTEMBER 2004 IN GENUA STATT Info: Dr. B. Diazzi – Tel. +49/89/8412735 e-mail: [email protected] 13 14 C U LTUR A Ausgabe 2/2004 Frühjahr Schmerzlos – “Italian Factory” Die neue italienische Kunstszene mit Stationen in Straßburg, Venedig und Turin Jerzy Jurczyk "Kunst muss wehtun, sonst handelt es sich nur um Design". Ich weiß nicht mehr, wer diesen Satz sagte, doch er hatte verdammt viel Recht. Unvermeidlich musste ich in Venedig und in Turin während der Besichtigung der Ausstellung "Italian Factory" daran denken. Es wäre mir bestimmt auch in Straßburg nicht erspart geblieben. Der Katalog lässt die bösen Vermutungen gnadenlos bestätigen. Aus höchst politischem Anlass wurde diese Ausstellung veranstaltet. Ihre Aufgabe war es, die wenig glorreiche italienische Präsidentschaft der Europäischen Union 2003 zu schmücken. Der Auftraggeber war das italienische Außenministerium. Zuerst wurde die Ausstellung der neuen italienischen Kunstszene parallel in Venedig (von Juni bis Oktober 2003 im Istituto S. Maria Della Pietà) und in Straßburg (von Juli bis November 2003 im Europäischen Parlament) präsentiert. Zum Schluss wurde sie noch in Turin (von November bis Dezember 2003 im Palazzo della Promotrice delle Belle Arti) gezeigt. Den Kuratoren-Auftrag hat Alessandro Riva mutig angenommen. Es war ihm bestimmt klar, dass er einen schwierigen Spagat zwischen Politik und Kunst machen muss. Ich weiß nicht welchen Rang Alessandro Riva in Italien als Kurator hat. Über eines bin ich mir aber sicher: Er ist ein ziemlich schlauer Mann. Es ist ihm nämlich sehr gut gelungen eine unterhaltsame Kunst-Schau zusam- In occasione della presidenza italiana dell’Unione Europea nel 2003 è stata presentata a Strasburgo, Venezia e Torino la mostra "Italian Factory”. Il Ministero degli Esteri ha incaricato Alessandro Riva di presentare le personalità più importanti della scena artistica attuale. Purtroppo il curatore si è limitato quasi esclusivamente a pittori e scultori che si considerano eredi della grande tradizione artistica italiana. "Italian Factory” è diventata quindi una parata di – lo si deve dire onestamente – epigoni narcisisti, artigianalmente molto preparati. La mostra, sembra concepita più per soddisfare il gusto di Berlusconi che per offrire un’immagine veritiera dell’arte contemporanea del Paese. La giovane avanguardia italiana la si è dovuta cercare altrove. Paolo Schmidlin, "Lo sposalizio della vergine", 2003 men zu stellen, ohne die Kunstkriterien auffällig zu verletzen. Das haben seine Auftraggeber – die politischen Freunde von Silvio Berlusconi – von ihm erwartet. Man durfte den Chef nicht ärgern. Er sollte seine Präsidentschaft genießen und sich vor den EuropaAbgeordneten als moderner KunstMäzen zeigen können. "Italian Factory" wurde als hochglänzendes Prestige-Objekt konzipiert, um das bestimmte politische Image Italiens zu bestätigen. Die thematische Auswahl der neuen Kunstszene (junge Künstlergeneration und Werke aus den letzen zehn Jahren) sollte Italien als zukunftorientiertes, progressives und modernes Land zeigen, das man allgemein auch als die Wiege der europäischen Kultur und als ehemaliges maßgebendes Kunstzentrum betrachtet. Alessandro Riva hat sich zwei thematische Bereiche herausgenommen: Luoghi (Orte) und Volti (Gesichter). Das hat die Möglichkeit gegeben, die Künstler zu einladen, welche sich aus dem Vokabular der klassischen Moderne und der neuesten Kunstrichtungen bedienen zu wissen und auch hohe handwerkliche Qualität beweisen können. Natürlich waren die Künstler bevorzugt, die man auch als potenzielle künftige Stars der Kunst-Szene sehen kann. Das möchten sie auch gerne sein. Leider sind sie es aber noch nicht. Die echten Stars waren in Venedig einige hundert Meter weiter: in den Giardini, im Arsenale, im Museo Correr und in den zahlreichen andeINTERVe n t i C U LT U R A Ausgabe 2/2004 Frühjahr ren Ausstellungsorten. "Italian Factory" wurde zwar in den offiziellen Bereich der 50. Biennale aufgenommen, das bedeutete aber überhaupt nicht, dass sie von dem internationalen Publikum wahrgenommen wurde. Es war keine kluge Entscheidung diese Ausstellung gerade während der Biennale-Zeit in Venedig zu platzieren. Die Konkurrenz war viel zu groß. Und die Hitze auch! Im Gegenteil, zur Biennale könnte ich ganz alleine die Rivas-Ausstellung besichtigen. Eigentlich schade. Ich hatte mich doch gefreut einige Künstler in Torino wieder sehen zu können. Zu denen gehört der exzentrische Bildhauer Paolo Schmidlin, dessen bemalte Terrakotta-Skulpturen bekannte und anonyme Personen mit hyperrealistischer Genauigkeit zeigen. "Lo sposalizio della vergine" ("Die Hochzeit der Jungfrau") ist ein Meisterwerk der Ironie. In diese Richtung gehen auch seine Kollegen Livio Scarpella, Aron Demetz, Marco Cornini und Paolo Cassarà. Deutlichere Unterschiede gibt es zwischen den Malern aus dem Teil "Volti”: Matteo Basilè, Federico Lombardo, Alessandro Bazan, Andrea Martinelli, Fulvio Di Piazza, Max Rohr und Federico Guida. Die zwei bravourösen "Landschaftsmaler" Salvatore Garau oder Velasco kann man in den besten Galerien der Welt zeigen. Sehr eindrucksvoll ist der neurotische Zyklus "Mirabilandia" ("Wunderland") von Marco Neri mit der grauen Achterbahn. Andere, sehr elegante INTERVe n t i Livio Scarpella, "Giovane dei Fiori", 2003 Visionen unserer urbanen Welt zeigen Paolo Fiorentino und Marco Petrus, deren Städte an Computersimulationen erinnern. Fast alle Künstler benutzen traditionelle Mal- und Skulpturtechniken. Aber nicht deswegen wirkt diese Ausstellung irgendwie archaisch. Dieser Eindruck entsteht durch die Denkweise der Künstler über unsere Zeit. Wenn man an die Künstler denkt, deren Werke gleichzeitig im Castello di Rivoli (Museo d´Arte Contemporanea) präsentiert worden sind, dann sieht man besonders klar die Unzeitgemäßigkeit und Oberflächigkeit der Kuratorenarbeit von Alessandro Riva. Design-Effekt – die Italiener sind doch bekanntlich die besten Designer der Welt – wurde in Turin verstärkt betont durch die Einladung des StarFotografen Fabrizio Ferri. In fünfzehn großformatigen Fotografien porträtierte er einige männliche Teilnehmer der Ausstellung. Ferri ist ein berühmter Werbefotograf und Gründer einer Design-Akademie. Kein Wunder also, dass die Künstler auf einem Gruppenfoto fast wie Pop-Sänger oder Models aus einem ModeKatalog ausschauten. Es war unterhaltsam, glatt, glänzend und total schmerzlos. 15 16 C U LTUR A Ausgabe 2/2004 Frühjahr Una cultura per l’Europa A proposito di un appassionante discorso di Julian Nida-Rümelin Miranda Alberti Il sogno di un’Europa unita è un sogno antico a cui molte generazioni di idealisti hanno lavorato. È dunque un onore che proprio alla nostra spetti il compito di realizzarlo. Eppure ancora pochi sono coloro che sanno riconoscere in questa tendenza una straordinaria e concreta chance per il futuro, pochi coloro che s`impegnano nella realizzazione di questo progetto comune che è in primo luogo un progetto culturale. Julian Nida-Rümelin, professore di filosofia ed ex ministro della cultura nel governo Schröder, parlando alla Ludwig Maximilian Universität su questo tema ha fatto notare che l’idea di un’Europa unita è sorta prima di tutto in ambito culturale, ma che finora si è sviluppata quasi esclusivamente sulla direttrice economica. Soltanto lo 0,04% del bilancio europeo è dedicato all’iniziativa culturale comune. La scuola nei singoli paesi sembra non essersi accorta di questo mutamento di prospettiva e continua a diffondere nei suoi manuali giudizi e pregiudizi nazionalistici. Manca, inoltre, quasi completamente un’informazione europea che faccia da specchio e da controllo democratico a questa nuova dimensione istituzionale. Non c’è da meravigliarsi, dunque, se il cittadino continua a sentirsi "dentro" una dimensione nazionale ormai di fatto superata e "fuori" dalla realtà che sta veramente vivendo. Anche gli intellettuali europei, chiamati in prima persona a questo nuovo impegno collettivo, sembrano prendersela con comodo. Riuniti a Salamanca - ci riferisce NidaRümelin - per discutere il tema del- Derjenige, der zu spät kommt, den bestraft die Geschichte. Ein vereintes Europa bietet uns und unseren Kindern eine echte Chance für die Zukunft. Die Verwirklichung dieses Projekts basiert auf dem Aufbau einer neuen kulturellen Identität. Dafür brauchen wir finanzielle Mittel, die solche gemeinsame Projekte unterstützen, aber auch die innere Bereitschaft, sich für neue Perspektiven zu öffnen. Julian Nida-Rümelin l’identità e delle differenze delle nostre culture nazionali, hanno finito per concentrarsi soltanto sulle differenze, tralasciando di riflettere su quelle forme d’identità di cui, pure, la nostra lunga storia comune abbonda. Sono anche loro vittime di questa generale schizofrenia? Avanguardie che rischiano a breve termine di rincorrere la retroguardia? Ma cosa s`intende per identità culturale? Prima di tutto nulla, perché la società è fatta di individui ed ogni individuo è, per definizione, diverso dall’altro. Eppure proprio questa diversità e la tolleranza nei confronti di essa può essere un atteggiamento culturale comune. Questo, possiamo dire, è un carattere della cultura europea con tutte le eccezioni che purtroppo vi sono state. Certamente origini comuni possiamo rintracciarle nella tradizione razionalistica greca e nella cultura della polis che nell’antica Grecia è nata. Il pragmatismo della romanità, l’umanesimo e l’universalismo della Rinascita sono altrettanti caratteri che hanno saputo diffondersi in tutta Europa. La rivoluzione scientifica e la concezione illuministica dello stato sono conquiste che ancora oggi segnano l’identità europea e che continuano a definirsi nell’attualità di una comune discussione come, ad esempio, è accaduto a proposito del velo nella scuola. È stata questa una discussione molto produttiva che ha coinvolto tutti, e che generalmente è stata condotta con spirito europeo. Non si tratta, infatti, di entrare nel merito di una convinzione religiosa, ma di ribadire decisamente quella distinzione fra stato e religione che fu una conquista della visione illuministica della società dopo secoli di guerre e di aspre polemiche. D’altra parte la storia della filosofia insegnata nei licei di quasi tutta Europa è in grado di fornire queste conoscenze culturali di base su cui innestare una reale e moderna coINTERVe n t i Ausgabe 2/2004 Frühjahr scienza europea. Peccato che proprio la Germania, erede di questa tradizione e patria del pensiero moderno, faccia qui difetto. Ne abbiamo chiesto la ragione, ma una risposta ancora non l’abbiamo trovata. Misteri dei ministeri della cultura! Molto lavoro resta, dunque, da C U LT U R A fare affinché questa comune eredità culturale diventi attiva consapevolezza e partecipazione, ma questo è il trend e in questa direzione dovremo andare con sempre maggiore convinzione. Anche il viaggio più lungo, dice il saggio, comincia con un primo passo! Lang Shi Ning Pittore e mandarino cinese nato a Milano Der chinesische Maler und Architekt Lang Shi Ning hat seine Wurzeln in Italien. Der gebürtige Mailänder ging als Missionar nach China und kombinierte in seinen Werken den chinesischen mit dem europäischen Stil. Leonardo Chen Giuseppe Castiglione nacque a Milano il diciannove luglio del 1688, studiò alla scuola d’arte di Genova e all’età di diciannove anni prese i voti nell’ordine dei Gesuiti. Nel 1715 partì missionario per la Cina e lì è conosciuto e ricordato come uno dei più importanti artisti di corte di fine seicento inizio settecento. Lavorò per tre imperatori Kang Xi (1662-1722), Yong Zheng (17231735) e Qian Ming Yuan (17361795). Durante il primo periodo in Cina Castiglione fece sua la tecnica di pittura della scuola di "fiori e uccelli”. In seguito sviluppò uno stile del tutto INTERVe n t i personale caratterizzato dall’incontro di stile orientale e stile rinascimentale europeo. Fu lui che introdusse nell’arte cinese la plasticità, la prospettiva e il realismo dell’arte europea. Soltanto nel dipingere il cavallo che corre Castiglione si sbagliò a non seguire la scuola cinese: la sua corsa assomiglia più a quella di un cane. Nell’ultimo periodo della sua carriera lo stile di Castiglione si avvicinò sempre più a quello orientale. Di questo periodo sono giunti a noi 56 dipinti che rappresentano scene di corte, paesaggi, scene di battaglia etc. Anche come architetto ebbe discreta fama, da ricordare la collaborazione al progetto per la residenza estiva dell’imperatore Qian Long, in cui introdusse molti ornamenti tipici del gusto barocco italiano. L’italiano Giuseppe Castiglione, morì in Cina il sedici luglio del 1766, onorato come mandarino della corte di Qian Long e ricordato dai cinesi con il nome di Lang Shi Ning. 17 18 DO SSI ER Ausgabe 2/2004 Frühjahr Le radici storiche della convivenza politica attuale Andrea Maria Palamidessi Attualmente, nessuno pone più in discussione la forma di comunità politica basata su un potere generale uniforme e che trae la sua legittimità dalla realtà sociale, attraverso istituzioni rappresentative della volontà popolare. Tuttavia, questo modello di convivenza politica ha dovuto fare molta strada prima di affermarsi definitivamente, superando l’antitesi tra potere politico e consenso democratico. Nell’Antichità, centro politico decisionale e istituzioni rappresentative erano elementi quasi inconciliabili. L’uno era tipico dei gruppi sociali di considerevoli dimensioni: basti pensare all’organizzazione dell’Egitto, dove tutti gli aspetti della vita della comunità erano regolati dalla burocrazia del faraone; le altre erano espressione degli aggregati umani piccoli e altamente sviluppati, come le città-stato greche, o fortemente coesi, come le orde barbariche, e non davano luogo a una direzione politica univoca. Ne è un chiaro esempio la crisi scaturita dall’estensione dei domini di Roma, passata da un ordinamento repubblicano basato sulla partecipazione di tutti i gruppi sociali ma spesso sconvolto da scontri intestini, prima al principato, che lasciava sussistere le antiche istituzioni, e poi al dominato, ispirato al dispotismo orientale e ammantato di una sacralità che, con l’accoglimento del Cristianesimo, consentì la giustificazione del potere universale imperiale con l’indiscutibile disegno divino. Nell’Alto Medioevo, sia il potere centrale che la rappresentanza politica stentano inizialmente ad affermarsi a Die jetzige Form der westlichen Demokratie ist das Ergebnis einer langen und keineswegs immer friedlichen Entwicklung. Die Französiche Revolution war ein entscheidender Wendepunkt, aber erst nach dem zweiten Weltkrieges scheint der Widerspruch zwischen politischer Macht und demokratischem Konsens überwunden zu sein. causa della regressione economica e della dispersione della popolazione, ma vengono gettati i semi di importanti sviluppi futuri. Con l’insediamento barbarico nel Mediterraneo occidentale, l’idea di gruppo politico basato su legami personali e familiari dei Germani si contrappone alla concezione territoriale e oggettiva del potere dei Romani, e lo scontro tra questi due principi, divenuto ben presto incontro, dà vita alla nuova forma di comunità politica rappresentata dal regno, dove i rapporti tra i membri del corpo sociale assumono sì un carattere più personalistico, ma in cui la dimensione territoriale conserva un’importanza fondamentale. Le invasioni germaniche reintroducono quindi nell’area mediterranea occidentale un modello di comunità politica territorialmente ed etnicamente delimitata, che però non riesce a prevalere sulla frammentazione di una struttura socio-economica dominata dalla signoria fondiaria, che tende ad assumere funzioni di governo su base locale, spesso con l’investitura o la concessione dell’im- munità da parte del sovrano. Nel Basso Medioevo le condizioni economiche e sociali cambiano radicalmente. La fine delle incursioni ungare, normanne e saracene consente tra il X e l’XI secolo una ripresa della produttività agricola che a sua volta determina il riemergere dell’economia di scambio dopo un’epoca di chiusa sussistenza. Le città riacquistano quindi le loro antiche funzioni commerciali, oltre a quella di centro religioso e amministrativo, anche quest’ultima in parte persa a favore del castello del signore. La nuova struttura socio-economica fa risorgere l’esigenza di un potere che regoli in modo uniforme i rapporti civili, anche se i processi di riformulazione della realtà politica che ne derivano hanno esiti molto differenti nelle diverse regioni europee, dalla ricomposizione dei regni nella penisola iberica, in Francia e in Inghilterra, all’affermazione, grazie alla crisi dell’Impero, delle entità territoriali a base regionale in Germania e in Italia, caratterizzata quest’ultima da un’iniziale prevalenza delle autonomie cittadine al Centro-Nord (poi annientate dalle tensioni accumulatesi tra loro e al loro interno). Anche nel Mediterraneo, la dissoluzione dell’impero arabo in realtà politiche autonome e la trasformazione del decadente impero bizantino in uno stato omogeneo, insieme alla sua separazione dal resto della Cristia-nità, rispecchiano l’evoluzione generale verso la costituzione di entità politiche compatte a base territoriale limitata. INTERVe n t i Ausgabe 2/2004 Frühjahr Tra il XII e il XIV secolo tramontano ovunque sia le aspirazioni a un potere universale, incarnate dall’Impero e dalla Chiesa, sia il disordine dei particolarismi locali, a favore dei nuovi movimenti culturali laici e delle sempre più importanti forze economiche borghesi, di cui sono espressione le monarchie nazionali o i principati regionali. Lo sviluppo delle realtà sociali urbane e la volontà accentratrice delle corone determinano poi, sia pure per motivi e con esiti diversi, una spinta alla rivalutazione della rappresentanza politica parallela e non opposta all’affermazione del potere centrale e della sua regolamentazione uniforme della vita civile. Da un lato le comunità cittadine si affermano come ordinamenti volti a garantire la libertà delle classi produttive dalle imposizioni signorili, dall’altro il progetto dei monarchi di utilizzare la rete feudale per riacquisire il controllo sui poteri locali può essere realizzato solo con importanti concessioni al ceto aristocratico e all’emergente borghesia. Sorgono così, nel corso del XIII secolo, dopo le assemblee cittadine dell’Italia centro-settentrionale, i Parlamenti inglese e siciliano, gli Stati Generali francesi, le Corti castigliane e aragonesi e le Diete dell’area mitteleuropea. La spinta verso il potere assoluto dei monarchi in età moderna porta al conflitto con queste rappresentanze dei ceti ora messe da parte, che esplode nelle Rivoluzioni inglese e francese. Con la prima si afferma definitivamente l’idea, gradualmente estesasi al resto dell’Europa, del controllo dei rappresentanti della nazione sull’attività di governo. Con la seconda emerge la concezione moderna dello Stato fondato sulla sovranità popolare, con la sua disciplina generale e astratta della vita sociale, che prevale sulle realtà istituzionali particolari con il principio di uguale sottomissione di tutti i mem- INTERVe n t i bri della comunità politica alla legge. L’età moderna è il momento dell’elaborazione delle categorie concettuali della sovranità, prima monarchica e poi popolare, e della costituzione come garanzia del corretto esercizio del potere politico, che riprendono dal Medioevo da un lato l’esigenza di uno stabile centro decisionale, dall’altro la necessità di rispettare il pluralismo sociale. Dopo che il cruento passaggio dall’età moderna a quella contemporanea rappresentato dalla Rivoluzione Francese vede prevalere la categoria della sovranità a scapito delle articolazioni della realtà sociale, il XIX secolo segna il ritorno al garantismo incarnato dai sistemi politici liberali, che però escludono ancora una parte più o meno considerevole della collettività dalla vita pubblica. La prima guerra mondiale costituisce il punto di non ritorno per l’affermazione dell’attuale società di massa sorta dalla rivoluzione industriale, con l’irruzione delle masse popolari sulla scena politica e l’affermazione di regimi dittatoriali nelle realtà statali più deboli che non erano riuscite a gestire il sistema parlamentare liberale. Superata la tragica esperienza del secondo conflitto mondiale, la democrazia costituzionale contemporanea, che si sta estendendo anche all’Europa orientale dopo vari decenni di "socialismo reale”, ha raggiunto finalmente l’equilibrio tra potere e rappresentanza politica. DOS S I ER Wir finden für Sie die intelligente Altersvorsorge! Markus Miehle Senior Finanzberater Candidplatz 9 (IV), 81543 München Telefon: 089 / 6 22 33 – 530 Mobil: 0175 / 1 68 02 28 E-Mail: [email protected] Periodico d’informazioni e di opinioni per gli italiani di Germania e i loro amici Schulstr. 44 80634 München Tel.: 0172 98 06 400 Das italienische Kulturmagazin www.onde.de edito da Contatto Verein e.V. bimestrale per la Missione Cattolica Italiana di Monaco Lindwurmstr. 143 80337 München Tel.: 089/74 63 06 0 19 20 RETROSPETTIVE Ausgabe 2/2004 Frühjahr Italia, paese unico Archivio Alinari: un’immensa raccolta fotografica per ricomporre l’immagine dell’Italia del 20° secolo Rosanna Ricciardi Scorci di centri minori e l’arena di Verona, piazza Venezia e piazzale Loreto, Carducci e Fermi, Tomba e la Ferrari, portatrici di pane e cavatori di marmo: sono alcuni dei soggetti delle fotografie, comprese nell’arco cronologico 1900-2000, esposte lo scorso marzo alla Staatsbibliothek di Monaco, nell’ambito di una mostra già presentata in numerose città italiane ed estere e patrocinata dall’Istituto Italiano di Cultura. Scatti talvolta di grandi maestri come Cartier-Bresson, Capa o il nostro Patellani, le circa 100 immagini proposte, cui era affidato il compito di ricomporre l’immagine dell’"Italia, paese unico" del titolo, provengono da una delle più antiche e ricche collezioni del mondo: quella del fiorentino Archivio Alinari. Fondato nel 1852, poco più di un decennio dopo l’invenzione della fotografia, dai fratelli Leopoldo, Giuseppe e Romualdo, il piccolo laboratorio si specializzò nelle vedute e nella riproduzione di monumenti e opere d’arte, dapprima del granducato e poi di tutt’Italia, imponendosi ben presto, grazie alla partecipazione a diverse esposizioni universali, sulla scena internazionale. Ceduta dagli eredi e trasformata in società per azioni nel 1920, l’azienda intraprese dagli anni ’40 quell’attività di acquisizione che ha consentito il progressivo accrescimento e ampliamento tematico della collezione. L’attuale patrimonio di 3.500.000 immagini, il museo della storia della fotografia e la casa editrice, fanno dell’Archivio Alinari una fonte imprescindibile per la documentazione visiva della storia, della cultura e del costume italiano degli ultimi 150 anni, nonché uno strumento di consultazione il cui aggiornamento tecnologico è testimoniato dall’ottimo sito internet: www.alinari.it Assicurazioni per cittadini italiani in Baviera Assicurazioni - malattia (condizioni speciali per lavoratori autonomi e liberi proffesionisti) - sulla vita e fondi pensioni - invalidità sul lavoro - contro gli infortuni - commerciali - beni mobili e immobili Si parla italiano e tedesco / Si riceve per appuntamento Versicherungsagentur Michael Holl (Assessor jur.) Kaiser-Ludwig-Platz 10, 80336 München (vicino Goetheplatz) Postfach 80 09 07, 81609 München Tel.: 089 / 47 09 91 42 Fax: 089 / 47 09 91 42 Mobil: 0160 / 3 67 87 02 E-Mail: [email protected] www.michael-holl.dkv.com INTERVe n t i Ausgabe 2/2004 Frühjahr RETROSPETTIVE Casanova piace non solo alle donne "…quelli che il teatro...” entusiasmano anche il pubblico del Gasteig Lo scorso 25 aprile il gruppo teatrale "...quelli che il teatro...” ha presentato al Black Box del Gasteig uno dei pezzi più divertenti del suo repertorio "Avventure e disavventure amorose di Giacomo Casanova Veneziano”, che già l’anno scorso aveva riscosso calorosi applausi nell’ambito della "lunga notte della musica” e della "lunga notte dei musei” a Monaco. Anche questa volta la vivacità, i colori, la mimica e le battute impertinenti dei personaggi non hanno mancato di contagiare il pubblico di una fresca spensieratezza. Corrado Conforti, (che interpreta Casanova) ha scritto i testi, Daniela Pasculli (che sulla scena veste i panni della "fantesca”) e Petra Manganelli si sono curate dei costumi. Grandi lodi agli attori - ed in primo luogo al regista e fondatore del gruppo Aurelio Ferrara - che con tanto entusiasmo dedicano il loro tempo libero a questa attività che non solo regala momenti di allegria, ma contribuisce anche a far rivivere la tradizione della commedia dell’arte. (emw) A “Vedrai” di Nicola Bevilacqua il primo premio Il 28 febbraio scorso si è tenuta a Monaco, presso la sala del Salesianum, la Festa della canzone italiana inedita organizzata con il valido apporto dell’associazione rinascita e.V. e con il patrocinio del Consolato Generale d’Italia di Monaco di Baviera. I 15 bravissimi concorrenti si sono cimentati in un impegnativo concorso canoro organizzato per la prima volta nella nostra città. Il riuscito spettacolo è stato presentato da Corrado Conforti ed è stato reso possibile attraverso l’impegno del Dott. Rocco del Giudice, direttore didattico del Consolato, e dalla organizzazione di rinascita. Ci auguriamo che, visto il successo ottenuto, il festival sarà ripetuto il prossimo anno. (gm) INTERVe n t i Grande successo di pubblico alla Festa della canzone italiana inedita 21 22 ONLINE Ausgabe 2/2004 Frühjahr [email protected] È nella sconcertante praticità della posta elettronica il suo stesso fatale punto debole? Einfache Bedienung und höhe Geschwindigkeit sind möglicherweise gleichzeitig die Stärke, aber auch die Schwäche der elektronischen Post. Selbst wenn wir vorsichtig surfen, können wir oft die zunehmende Schwemme der spam-mails nicht vermeiden. Una volta superata la timidezza del debutto in internet e ottenuto l’indirizzo di posta elettronica abbiamo subito mandato e ricevuto i nostri primi mails. E siamo rimasti subito stupiti e affascinati dalla praticità e dalla velocità di questo innovativo mezzo di comunicazione. Ormai quasi chiunque può vantare un indirizzo di posta elettronica con tanto di chiocciola. Il simbolo @ si legge "at” fuori dell’Italia e significa "presso” quale "domain” si è clienti. Il provider, oltre a permettere il collegamento con la Rete, ci mette a disposizione il suo mail server per raccogliere, spedire e insomma smistare tutta la nostra posta elettronica. Ebbene, siamo proprio sicuri che, quando navighiamo in internet, non mostriamo dappertutto i nostri dati come se mettessimo a tutti in mano un nostro biglietto da visita? Mettiamo il caso che alcuni siti siano in grado impunemente di spiare e registrare l’indirizzo mail dei suoi visitatori utilizzandolo poi per farsi loro stessi pubblicità… Certe volte poi comunichiamo il nostro indirizzo mail anche per chiedere informazioni, par- tecipare a chat, scaricare un video, registrare una software... E chi controlla che tutti questi indirizzi "validi” non vengano poi venduti in blocco da agenzie senza scrupoli? E oltretutto non dovrebbe essere difficile per un computer generare lui stesso infiniti indirizzi di posta elettronica e mandare mail "a tappeto”. La semplicità della procedura per una circolare email, anche con un numero assai elevato di indirizzi, è sconcertante: basta un solo clic per spedire migliaia di lettere. E sono in circolazione virus – come MyDoom nel febbraio 2004 che moltiplicano il traffico di mail inutili. "Spam” si chiama questa congiura. Spazzatura, quasi sempre immonda - anche per il contenuto che viene pubblicizzato - che viene infilata sempre più impunemente e numerosa nelle nostre cassette e-mail. Immaginiamo di aprire la nostra cassetta delle lettere, quella analogica, e trovarla ogni giorno sempre più piena di ogni tipo di materiale pubblicitario. E non potremmo nemmeno gettare via tutta quella roba nel secchio, appunto, dell’immondizia: dovremmo smistarla attentamente perchè rischieremmo – come probabilmente è già capitato - di gettar via anche qualche lettera importante. E che dire poi se vedessimo una busta rosa, profumata, magari con scritto fuori: "al mio amore”? Attenzione, potrebbe trattarsi di una lettera esplosiva con tanto di virus per il nostro già abbastanza suscettibile pc. Uno scenario insomma da terrorismo elettronico con pirati senza scrupoli, "hacker” che magari si creano una porta nel nostro sistema per spiarci o sabotarci. Qui di seguito un elenco di possibili rimedi. - Visitiamo solo siti "sicuri”, dove siamo certi della serietà dell’offerente. - Limitiamoci il più possibile nel diffondere il nostro indirizzo mail. - Chattiamo solo in pochi salotti e in ogni caso in quelli che rispettano la riservatezza dei dati. - Cancelliamo i mail sospetti direttamente sul mail server prima ancora di scaricarli, attenzione però a non cancellare anche i mail "veri”. - Chiediamo di cancellarci dai mailing list inutili. - Installiamo un filtro anti-spam che riconosca i mail con mittente o oggetto sospetto. Molti provider offrono una funzione di filtro antispam direttamente sul mail server, alcuni persino gratuitamente. - Bloccare un mail "spam” con la funzione "unsubscribe”, potrebbe essere pericoloso, potremmo rendere noto al nemico che apriamo tutte le lettere che riceviamo. Cambiare l’indirizzo o impostarne uno supplementare è scomodissimo. E poi chi ci dice che dopo un po’ non succeda lo stesso? Sarà davvero così brutto il giorno in cui ci arrenderemo e prenderemo di nuovo la penna per scrivere una vecchia e sicura lettera analogica, quella con la carta vera e il francobollo da incollare? (gm) INTERVe n t i Ausgabe 2/2004 Frühjahr D I R I TTI E DOVERI Betriebliche Altersversorgung Fünf Möglichkeiten für eine Zusatzrente vom Chef Dal 2002 il lavoratore dipendente ha diritto a che i contributi per la pensione aziendale vengano detratti direttamente dallo stipendio lordo. Cinque sono gli elementi base su cui impostare una pianificazione finanziaria personalizzata. Daniel Vetró Die gesetzliche Rentenversicherung (GRV) in Deutschland funktioniert nach dem so genannten Umlageverfahren. Das bedeutet, dass die heutigen Rentner, genauer gesagt die Rentenbezieher, ihre Rente aus den laufenden Beiträgen (BfA, LVA) der derzeitigen Erwerbstätigen erhalten. Seit Jahren wird in den Medien das Thema "Probleme der gesetzlichen Rentenversicherung" diskutiert. Nun ist fast jedem bekannt, dass aufgrund abnehmender Beschäftigungszahlen, zunehmender Teilzeitarbeit, steigender Zahl der Rentenempfänger und längerer Rentenbezugsdauer ein Finanzierungsproblem der GRV besteht. Das "Drei-Säulen-Konzept" besagt, dass die gesetzliche Altersrente um private Vorsorgemaßnahmen und eine betriebliche Altersversorgung ergänzt werden muss, damit der Einzelne Aussicht auf eine angemessene Altersversorgung hat. Bei Einkünften in Höhe von 75 % des letzten Bruttogehalts wird von einer angemessenen Versorgung gesprochen. Unter dem Begriff "Private Altersversorgung" lassen sich alle Maßnahmen zusammenfassen, die betrieben werden um für die berufsfreien Jahre – den Ruhestand – vorINTERVe n t i zusorgen. Hierbei wird in der Regel aus dem bereits versteuerten Einkommen in die verschiedensten Anlagen investiert. Gängig sind Banksparpläne, kapitalbildende Lebens- und Rentenversicherungen, Fondssparpläne, aber auch die Investition in die eigenen vier Wände oder in eine vermietete Immobilie. Bei der dritten Säule, der betrieblichen Altersversorgung (BAV), zeigt Deutschland noch Nachholbedarf. Momentan stammen von 100 Euro Alterseinkünften im Schnitt etwa 85 Euro aus der gesetzlichen Rente, 10 Euro aus privater Vorsorge und lediglich 5 Euro aus der betrieblichen Altersversorgung. Im internationalen Vergleich sind die Niederlanden und die Schweiz Vorreiter. Hier stellt die betriebliche Altersversorgung bereits einen Teil von 30 bis 40 Prozent der Alterseinkünfte dar. In Deutschland gewinnt die betriebliche Altersversorgung an Bedeutung. Das am 01.01.2002 in Kraft getretene "Altersvermögensgesetz" hat neben der Einführung einer geförderten privaten Zusatzversorgung (Riester-Rente) die Möglichkeiten für die BAV verbessert. Die Grundidee ist ganz einfach: Die Beiträge für die BAV werden direkt aus dem Bruttoeinkommen des Arbeitnehmers gezahlt. Durch diese Gehaltsumwandlung können Arbeitnehmer und Arbeitgeber profitieren. Der Arbeitnehmer wird mit weniger Steuern und Sozialabgaben belastet, der Arbeitgeber spart sich einen Teil der Lohnnebenkosten. Die Sozialversicherungsbefreiung betrifft die Renten- Kranken- und Pflegeversicherungsbeiträge und gilt vorerst bis zum Jahr 2008. Arbeitnehmer haben einen Rechtsanspruch, dass vom künftigen Entgeltanspruch bis maximal 4 % der Beitragsbemessungsgrenze zur GRV (4 % von € 61.800,00 = € 2.472,00) jährlich für die betriebliche Altersversorgung verwendet werden. Es stehen fünf Grundformen der betrieblichen Altersvorsorge zur Auswahl. Diese Elemente können sowohl einzeln, als auch kombiniert eingesetzt werden. Zum Teil ist eine Verknüpfung mit der "RiesterFörderung" möglich. 1. Direktversicherung In dieser Form der BAV schließt der Arbeitgeber für den Arbeitnehmer eine private Renten- oder Lebensversicherung ab. Die versicherte Person ist somit der Arbeitnehmer, der ein unwiderrufliches Bezugsrecht auf die Versorgungsleistung hat. Die 23 24 DIR ITT I E DOVERI Beiträge an den Versicherer sind für den Beschäftigten als Arbeitslohn zu qualifizieren und somit in vollem Umfang lohnsteuerpflichtig. Es kann aber die Möglichkeit genutzt werden die Beitragsleistung bis zu € 1.752 pro Jahr mit einem pauschalen Steuersatz von 20 % zu versteuern. Im Rentenalter (vorausgesetzte Mindestlaufzeit zwölf Jahre) ist eine Kapitalauszahlung aus dieser Anlage steuerfrei, die Auszahlung in Form einer laufenden Rentenzahlung muss lediglich mit dem "reduzierten" Ertragsanteil der Rente versteuert werden. 2. Pensionskasse Als externe Versorgungseinrichtung ähnelt die Pensionskasse einer Versicherung, die von einem oder mehren Unternehmen getragen wird. Die Arbeitnehmer haben einen Versorgungsanspruch gegenüber der Kasse, in der sie selbst Mitglied sind. Bezüglich der Auszahlung kann man sich zwischen einmaliger Kapitalzahlung und Altersrente entscheiden. Die Auszahlungen müssen im Alter voll versteuert werden. 3. Pensionsfonds Seit 2002 sind Pensionsfonds als neuer Weg der BAV zugelassen wor- den. Wesentlicher Unterschied zu Versicherungen und Pensionskassen ist die freie Wahl der Anlagestrategie. Die eingezahlten Beiträge können beispielsweise unbegrenzt in Aktien investiert werden. Der Möglichkeit hohe Renditen zu erzielen steht ein erhöhtes Risiko entgegen. Pensionsfonds müssen zwar die Auszahlung der eingezahlten Beiträge garantieren, jedoch nicht deren Verzinsung. Grundsätzlich erfolgt die Auszahlung nur als lebenslange monatliche Rente; in einer Summe können nur bis zu 20 % des auszahlfähigen Betrags geleistet werden. Im Alter müssen die Leistungen voll versteuert werden. 4. Unterstützungskasse Die so genannten U-Kassen gelten als älteste Form der betrieblichen Altersversorgung. Sie treten als Stiftung, GmbH oder eingetragener Verein auf. Die Finanzierung erfolgt aus den Zuwendungen, die der Betrieb an die Kasse leistet. Der Leistungsanspruch des Arbeitnehmers richtet sich an den Arbeitgeber, der in der Regel durch eine Rückdeckungsversicherung abgesichert ist. Die Leistungen sind nach Abzug von einem Versorgungsfreibetrag und dem Arbeitnehmerpauschbetrag voll zu versteuern. 5. Direktzusage Auf diesem Weg verpflichtet sich der Arbeitgeber, dem Arbeitnehmer im Rentenalter bestimmte Leistungen direkt weiter zu zahlen. Dieser nachträgliche Arbeitslohn wird allein vom Arbeitgeber über so genannte Pensionsrückstellungen finanziert, die er in der Bilanz ausweisen kann. Der Arbeitnehmer muss die Leistungen aus der Direktzusage wie bei der UKasse voll versteuern. Fazit Die betriebliche Altersversorgung bietet die Chance über den Arbeitgeber fürs Alter vorzusorgen. Entscheidet sich der Arbeitnehmer bei den Varianten Direktversicherung, Pensionskasse oder Pensionsfonds die Beiträge aus Nettobeträgen zu leisten, also nach Abzug von Lohnsteuern und Sozialabgaben, kann er die "Riester-Förderung" in Anspruch nehmen. Tendenziell ist dies für Beschäftigte mit geringerem Einkommen und einer relativ hohen Kinderzahl interessant. Der Unternehmer entscheidet, welche Vorsorgeform er seinen Mitarbeitern anbietet. Wird keine Form angeboten, hat der Arbeitnehmer auf jeden Fall Anspruch auf den Abschluss eines Direktversicherungsvertrages. Mit Altersversorgung = 75 % des Bruttoarbeitseinkommens Gesetzliche Rentenversicherung Betriebliche Altersvorsorge Private Altersvorsorge Altersversorgung nach dem “Drei-Säulen-Konzept” INTERVe n t i D I R I TTI E DOVERI Ausnahme der Direktversicherung, tritt bei allen Durchführungswegen eine nachgelagerte Besteuerung ein. Das heißt, die Steuerfreiheit in der Ansparphase hat zur Folge, dass sich im Alter der Fiskus aus diesen Alterseinkünften bedient. Bei der Direktversicherung ist dies nicht der Fall, da bereits während der Ansparphase die Beiträge mit einem pauschalen Steuersatz von 20 % (bzw. mit Solidaritätszuschlag und Kirchensteuer: 21,5 %) besteuert werden. Die Entscheidung für eine betriebliche Altersversorgungsmaßnahme sollte sorgfältig getroffen werden. Zu beachten ist, dass die BAV als ein Baustein der individuellen Finanzplanung gesehen werden soll. Sie ist eine sinnvolle Ergänzung zur staatlichen und privaten Rente. Da sie jedoch sehr "starr" konzipiert ist und der langfristigen Vermögensplanung dient, sollte sich der Einzelne parallel auch an anderen Anlageformen orientieren, die den kurz- und mittelfristigen Bereich abdecken. INTERVe n t i Quando il lavoro rovina la salute Malattie professionali e possibilità di indennizzo Recht auf Schadenersatz bei Berufskrankheiten Franco Caporali In tutta la Germania risiedono o lavorano oltre 700 mila nostri connazionali. Sin dall'inizio degli anni ‘60, quasi tutti i lavoratori stranieri, italiani compresi, hanno fatto in Germania i lavori più pesanti e meno qualificati. Questa è purtroppo una realtà che nessuno può mettere in discussione. Questa realtà ha provocato certamente qualche danno alla salute degli operai di quel periodo. L’attuale lista delle malattie professionali è del primo di gennaio del 1993. Praticamente, se ad esempio a causa di spostamento o sollevamento di carichi pesanti, oppure a causa di lunga attività in posizione flessa del busto, o per altre attività del genere, si sono venuti a creare dei particolari danni alla colonna vertebrale, queste malattie professionali possono essere riconosciute ed anche indennizzate. Quali sono però i presupposti, che debbono essere soddisfatti per ottenere il riconoscimento della malattia professionale? In primo luogo naturalmente la colonna vertebrale o quella cervicale deve aver riportato dei danni a causa dell’attività svolta. In particolare le categorie professionali per le quali può essere riconosciuta una delle due malattie citate sono i lavoratori dei trasporti, come anche tutti coloro che lavorano nel settore dell'edilizia ed anche i minatori. Le professioni che ho citato, sono solo un esempio. Vengono prese in considerazione tutte le professioni il cui esercizio regolare causa i su elencati danni. La domanda per il riconoscimento della malattia professionale - anche se si tratta solo di un sospetto - può essere presentata presso l'ente competente dalla persona interessata, oppure dai suoi familiari, dal datore di lavoro, o dal medico curante. È sufficiente comunicare alla Berufsgenossenschaft del settore, naturalmente per iscritto, che l'assicurato ritiene di avere una malattia professionale. Come si vede, l’inoltro della domanda è stato semplificato al massimo. Nella domanda però, devono essere descritti con esattezza l’attività svolta, il periodo e il danno che si è venuto a determinare. Si debbono praticamente inviare tutte le informazioni che possono essere utili a chiarire il caso. L'ente assicurativo competente - la Berufsgenossenschaft - provvederà poi a controllare il caso. L’esame e la concessione di un eventuale diritto sono connessi alla presentazione della domanda. Chi non inoltra la domanda non potrà ricevere nulla, anche se il diritto esiste. 25 SA L U TE 26 Ausgabe 2/2004 Frühjahr Werbeanzeige Epidemia “pesante” al Kindergarten Le misure preventive e terapeutiche di un problema medico sempre più attuale Das Übergewicht im Kindes- und Jugendalter ist auch in Deutschland ein aktuelles medizinisches Problem geworden. Dr. Stephan Guggenbichler L’obesità e il sovrappeso dei bambini non sono solo un problema negli USA ma anche da noi in Europa. Dagli anni ‘80 il numero dei bambini obesi è andato aumentando sempre di più tanto che in Germania si parla di un bambino in sovrappeso su sei in età scolastica. Chi pesa troppo in età giovanile è predisposto a malattie tipiche dell’età adulta come il diabete, la gotta e l’arteriosclerosi ed inoltre a rimanere in sovrappeso anche da adulto. È necessario pertanto sensibilizzare i genitori ad affrontare questo problema nella giusta maniera cer- Praxiszentrum beim Viktualienmarkt CENTRO MEDICO Medicina generale, flebologia e scleroterapia Dott. Univ. Parma Stephan Guggenbichler Dr. med. Hans Trusheim Dr. med. Werner Kleine Frauenstr. 17, 80469 München Tel.: 089/29 99 52 Fax: 089/29 16 37 32 e-mail: [email protected] www.beinsprechstunde.de cando di educare i bambini a mangiare in maniera sana già da piccoli. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) parla addirittura di una nuova epidemia ed evidenzia che nel 1990 più di 18 milioni di bambini al di sotto di 5 anni pesavano più del dovuto. Si intende per sovrappeso infantile un indice di massa corporea al di sopra dei 25 kg/mq. Al di sopra dei 30 kg/mq si parla di obesità, anche se tale misurazione non è così facile nei bambini. Le cause di questa malattia sono da ricercare in una sbagliata abitudine alimentare, nel poco movimento e in una predisposizione genetica difficile da quantificare biologicamente. È difficile infatti differenziare quanto peso in più dipende da una certa predisposizione genetica e quanto dai fattori socio-ambientali. La sempre più diffusa inattività fisica è dovuta alla vita moderna, al tra-scorrere molte ore davanti alla televisione e al computer. Negli ultimi anni è cambiato il modo di mangiare perché oggigiorno esistono cibi molto gustosi già precotti, con composizione nutrizionale poco controllabile (molti grassi, molti carboidrati) che vengono consumati sempre più in fretta. L’industria alimentare e i mass media favoriscono questo comportamento attraverso la pubblicità che si rivolge spesso ai bambini con conseguenze gravi per la loro salute psicofisica. La prima cosa da fare in questi casi è la prevenzione precoce rivol- gendosi a una struttura adeguata capace di aiutare la famiglia ad affrontare nel modo migliore questo problema. Si può iniziare già nel proprio piccolo con alcuni accorgimenti a cui tutti i membri della famiglia, anche se non hanno questo problema, devono sottoporsi: sostituendo le ore passate davanti alla televisione e al computer con passeggiate al parco, un giro in bicicletta, una nuotata in piscina, utilizzando le scale invece dell’ascensore e intensificando il movimento. È poi importante cercare di eliminare dalla nostra dieta tutti i cibi "fuoripasto” (merendine, stuzzichini vari) preferendo ad essi una spremuta, frutta fresca e verdura e ridurre ad un bicchiere al giorno le bibite gassate e dolcificate come aranciata e cocacola: la bevanda da preferire per dissetarsi è l’acqua. In Germania sono disponibili anche dei programmi speciali come il "powerkids” che si possono seguire a casa tramite una videocassetta: il bambino impara in questo modo a modificare il suo comportamento alimentare e di movimento settimana per settimana. In conclusione si può dire che l’obesità infantile è un problema serio non da sottovalutare, che coinvolge tutta la famiglia e che deve essere affrontato con l’aiuto di strutture specialistiche mediche e dietologiche. INTERVe n t i Ausgabe 2/2004 Frühjahr GASTRONOMIA "Proporre la cucina italiana è per noi un avvenimento culturale” INTERVenti läd Sie zu einem Besuch des bekannten Restaurants "Dal Cavaliere" in München-Haidhausen ein. Für Winnie, den Chef, ist die italienische Küche ein kulturelles Ereignis. Francesco Frattolillo “Cariiissimo avvocato, bbuonaseera!! Signoora… sono in cinque? Kommen Sie mit!” Diego, fratello di Winny, titolare del locale, con cordiale teatralità fa strada verso la sala grande che è all’interno. Il locale è sempre pieno e l’ambiente è molto accogliente. "Dal Cavaliere è nato nel 1982”racconta Winny–"lo aprì mia suocera e continua ad essere gestito a carattere familiare da me e da mia moglie Sandra. Negli ultimi tempi lo stile del locale è cambiato. Ci siamo adeguati a quelle che sono le richieste di un pubblico più esigente dal punto di vista gastronomico, sia per quanto riguarda la cucina che la sala. Abbiamo una carta di vini scelti ottima, abbiamo inserito anche dei vini tedeschi, super alcoolici come Rum e Whisky d’annata e una carta dei sigari, adeguandoci a quello che offrono i ristoranti in Italia.” Winny è senz’altro anche uno dei più famosi sommelier italiani in Germania. "Il nome Dal Cavaliere gli fu dato dallo zio di Sandra”-continua Winnyche era un cuoco molto bravo. Non ne conosco il motivo e non è importanINTERVe n t i te. Per noi è lo stile del locale che attrae i nostri ospiti. Da qualche anno ci siamo concentrati sulla quantità e sulla qualità dei prodotti, che sono al 90% di origine italiana, di cui trenta prodotti sulla carta sono selezionati da Sloow Food, cioè prodotti che hanno una base culturale, e per noi è appunto un avvenimento culturale proporre la cucina italiana. Negli ultimi periodi riceviamo giornalisti o addetti ai lavori, come si dice, comunque personaggi che hanno scritto pagine importanti sulla cultura culinaria tedesca. La prima volta che venne Eckart Witzigmann, che per noi è un’icona, fu una grossa emozione. Non avremmo mai immaginato che un cuoco della sua portata venisse da noi e che, finito di cenare, andasse al "pas” della cucina a ringraziare e a complimentarsi. In questo locale non esiste proprietario o chef, qui si fa un lavoro d’equipe: tutti lavorano per il ristorante, non è necessaria una mano che dirige. Io mi occupo esclusivamente dei prodotti, dei vini e degli acquisti in genere e questo lo faccio solo perché mi diverte. Poi la trasformazione la fanno i ragazzi in cucina che hanno un affetto ed una sensibilità, nel preparare le pietanze, non indifferente e che insieme alla cordialità e alla simpatia del servizio mettono il cliente completamente a suo agio. Bbhe guagljù, jamme bell’ja, che arriva gente.” 27 PA G I N E I TA L I A N E I N B AV I E R A 2 0 0 4 I T A L I E N I S C H E S E I T E N I N B A Y E R N s e m p re a p o r t a t a d i m a n o p e r o g n i eve n i e n z a w w w. p a g - i t a l - b a v i e r a . d e EUROSTAR analisi e progettazione reti locali sistemi aziendali progettazione sistemi antivirus, e-mail e spam protezioni firewall ReiseBüro SERVIZI EUROSTAR AGENZIA VIAGGI TRENO * AEREO * NAVE * BUS * AUTONOLEGGIO OFFERTE TURISTICHE * PELLEGRINAGGI informazioni e prenotazioni: Arnulfstr. 1 (in stazione/Hbf), 80335 München Tel. 089 / 55 32 01-02 Fax 089 / 550 18 41 [email protected] www.eurostar-reisebuero.de vendita e assistenza Salvatore Marino soluzioni hardware Riparazioni Pulitura Vendita usato Collaudo (TÜV, ASU) Soccorso & software personal computer tel_089/ 53.02.62.10 fax_089/ 53.02.62.17 orange computer_zenettistraße 7_80336 münchen ...and you`ll never get a better one! Feldmochinger Straße 327 - 80995 München Tel./Fax: 089/9699 8446 Mobil: 0170 4300377 www.marinoautomobil.com ASSOCIAZIONE MEDICO-SCIENTIFICA ITALO-TEDESCA e.V. DEUTSCH-ITALIENISCHE VEREINIGUNG ZUR FÖRDERUNG DER MEDIZINISCH-WISSENSCHAFTLICHEN ZUSAMMENARBEIT e.V. Associazione a favore dell’informazione medica, psicologica e sociale per gli italiani a Monaco di Baviera L’associazione medici e psicologi bilingui di Monaco è stata fondata nel 1992 con lo scopo di promuovere e facilitare l’assistenza sanitaria degli italiani. Da allora i suoi membri hanno collaborato con le autorità mettendo a disposizione un elenco di medici generici e specialisti che offrono a Monaco un servizio di assistenza medica e psicologica basata su capacita linguistiche, affinità culturali e preparazione professionale al fine di tutelare la salute degli italiani. Questa competenza viene garantita da incontri periodici di aggiornamento sia in Italia che in Germania. Wolfram Alberti Christoph Becker-Lienau Tomas Bethke Leonhard Chen Marco Conci Guido Di Mascio Reinhard Dingler Johachim Drews Mario Elicio Susanne Freislederer-Caccia Peter Fuchs Bernhard Gallenberger Stephan Guggenbichler Kurt Henze Thomas Kästner Augustin Kronester Hans Mehringer Marcella Malmusi Gianni Minelli Andrea-Carlo Pesarini Georg Pfaff Wolfgang Pürschel Serena Scarel Susanne Schwemmlein Thomas Winkler Anita Wuttge c/o Dr.S.Guggenbichler - Frauenstr. 17 - D-80469 München Tel.: +49/89/299952 - Fax: +49/89/29163732 www.amsit.net Ausgabe 1/2004 Winter VA R I E Lettere e opinioni Lo scorso anno il presentatore della nota trasmissione televisiva "was guckst Du?”, in occasione della festa della mamma, parodiava in italiano mammone ironizzando sul rapporto di reciproca dipendenza madre-figlio in Italia. Eppure l’Italia è il paese con il minor numero di nascite in Europa, Italienische Mama, va bene, ma di quali bambini? Davanti ad una carrozzina, gli italiani guardano dentro più o meno palesemente, fanno sorrisi, complimenti, ed in genere, due chiacchiere sul tema "bambini”. E allora perché questa penuria di nascite? Come al solito, i fattori sono molteplici. L’Italia non è un paese del terzo mondo, dove i figli si mettono al mondo senza domandarsi se c’è un’alternativa oppure quale qualità di vita si offre loro, ma nello stesso tempo non è così organizzata o forse così ricca come i paesi del nord. Solo per fare qualche esempio non esiste una somma di denaro che viene data ai genitori a prescindere dal reddito, non esiste ogni pochi metri un centro per famiglie e per neo mamme, non vengono organizzate regolarmente feste o mercatini dell’usato solo per bambini e, in genere, è difficile che una palestra paghi una babysitter per permettere alle iscritte di lasciare i pargoli in mani sicure mentre fanno sport. Tutto questo comincia lentamente ad arrivare ma a tutt’oggi il più grande sostegno per le nuove famiglie sono i genitori della coppia, tant’è vero che se i genitori del bambino hanno a loro volta i propri geni- tori nella città, slittano nella graduatoria per il diritto al posto nell’asilo nido. In sostanza, potrebbero essere fatti ancora molti miglioramenti in Italia per far diventare meno oneroso e più sostenibile l’avere un figlio. I fattori esterni citati, in ogni modo, non possono essere l’unico motivo per la penuria di nascite che esiste. Un fattore che contribuisce a questo triste fenomeno è anche che gli italiani si sentono giovani fino a quarant’anni. Premesso che basta poco per rendersi conto di come con il termine "ragazzo/a” vengano designati anche adulti trentacinquenni, o di come sia diffusa l’usanza di dare del tu a perfetti sconosciuti oltre i quaranta, a confermare il tutto è arrivata una ricerca. Un’indagine condotta da Demos ed Eurisko per Repubblica, infatti, dimostra come gli italiani pensino che l’età anziana cominci a 70 e la vecchiaia ad 80. Certamente questo sentirsi eternamente giovani comporta anche quel brio e quella gioia di vivere per cui siamo diventati famosi in tutto il mondo, però ha anche implicazioni negative, tra cui quella attualissima di non avere chi paga le pensioni di questo paese di giovincelli. Infatti, chi paga le pensioni delle persone anziane senza nuova forza lavoro? E così si arriva al più grande paradosso: la società che si sente più giovane diventa la società più vecchia. (Chiara Vigoriti, Monaco) Le lettere possono venir accorciate per ragioni di spazio INTERVe n t i In occasione dell’ISPO che si è svolta dal 1 al 4 febbraio a Monaco, io e il titolare del negozio per cui lavoro a Perugia, siamo andati a mangiare al ristorante italiano XXXXXXX nei pressi della stazione ferroviaria di Monaco. Siamo stati truffati dal titolare dell’attività per questi due motivi:ci hanno fatto pagare 4 pezzettini di pane ripeto pezzettini per la somma di 4 Euro. Inoltre un 1/2 litro di vino della casa 7 Euro, vino tolto dalla bottiglia grande e messo nella caraffa di vetro da 1/2 litro. Le sembra giusto essere truffati in questa maniera? Sul vino ci posso passare sopra. Ma xchè bisogna essere cosi ingannati da altri fratelli italiani? Non so cosa potrà fare per questa fregatura presa da due italiani, però provi lei ad andare in quel ristorante, rimanga a cena in quel posto, controlli il conto e immagino pure la sua reazione. Forse quello che ho scritto non servirà a nulla, però ritengo che questa segnalazione sia un dovere civico che tutti devono avere. P.S. esiste a monaco una trasmissione televisiva tipo striscia la notizia? (Massimo, Perugia) 29 RE L AX 30 Ausgabe 2/2004 Frühjahr Curiosità Durante la guerra di secessione, quando le truppe tornavano agli accampamenti dopo una battaglia, veniva scritto su una lavagna il numero dei soldati caduti; se non c’erano state perdite, si scriveva " 0 killed”, da qui l’espressione "OK” nel senso di "tutto bene”. Pragmatismo veda gebäudedienstleistungen Marito e moglie stanno cenando in un ristorante di lusso quando entra una stupenda donna, bionda e sexy, che si avvicina al loro tavolo, saluta l'uomo calorosamente, gli dà un grosso bacio sulla bocca e se ne va dicendo: - Ci vediamo domani al solito posto! La moglie è scandalizzata: - Ma chi è quella? E il marito tranquillo: - Niente, cara... è la mia amante... La moglie grida arrabbiatissima: - Porco! Voglio il divorzio! - Non c'è problema - replica il marito - ma pensaci bene: dopo il divorzio niente cameriera, niente spese in centro, niente auto sportiva, niente gioielli e niente cene in ristoranti di lusso. Decidi pure liberamente... Mentre sta dicendo ciò entra nel ristorante un loro amico accompagnato da una bella ragazza, anch'essa vestita elegante e sexy. La moglie allora chiede: - Ma chi è quella bella ragazza insieme a Gianni? - E' la sua amante! - replica il marito. E la moglie: - La nostra è meglio! Wir reinigen zuverlässig Ihre Büroräume Kontakt und Information unter: Tel: 089.45227088 [email protected] www.vedagroup.de METZLER’S LAMPEN LADEN Italienische Designerlampen zu Top Preisen Plinganserstrasse 14, 81369 München FON + FAX 089 / 76 75 97 61 Mo – Fr 10.00 – 12.00 und 14.00 – 18.30 Sa 10.00 – 13.30 Uhr INTERVe n t i Ausgabe 2/2004 Frühjahr INTERVe n t i R ELA X 31 32 APPUNTAMENTI Primàopoi - Compagnia teatrale italiana presenta La visita della vecchia signora di Friedrich Dürrenmatt In lingua italiana Regia Marco Pejrolo, musiche originali di Andrea Pejrolo 06./07./08. luglio 2004 ore 20.00 Gasteig, Black Box, Rosenheimerstrasse, 5 München La commedia tragicomica del caustico Dürrenmatt indaga con straniante gusto per il paradosso e la provocazione, sulla corruttibilità dell’uomo, la manipolazione del consenso e il rapporto fra morale e violenza. Anche il paese più quieto e onesto non sa sottrarsi all’insidia del denaro, anche le coscienze più probe si induriscono nell’egoismo sino ad accettare l’assassinio... Venedig und seine Lagune Symbiose zwischen Stadt und Natur Fotoausstellung von Fulvio Roiter Museum Industriekultur, Äußere Sulzbacher Str. 62, 90491 Nürnberg 6. Mai – 6. Juni 2004, Öffnungszeiten Di-Fr 9-17 Uhr, Sa-So 10-18 Uhr. Eröffnung der Ausstellung: Donnerstag, 6. Mai 2004, 19 Uhr in Anwesenheit des Künstlers Einführung: Dr. Anna Zanco-Prestel, München Der in Meolo bei Venedig geborene Wahlvenezianer Fulvio Roiter beginnt seine Laufbahn als Fotograph im Jahr 1953 und überrascht seit über 50 Jahren seine Anhänger mit seiner unverwechselbaren Handschrift des gebildeten und sensiblen Künstlers. Sein Farbfotobuch "Essere Venezia" (1977) wird mit 600.000 verkauften Exemplaren innerhalb von 10 Jahren zum größten Erfolg auf dem Gebiet der Farbbildbänder. In Nürnberg stellt Fulvio Roiter erstmalig aus Ausgabe 2/2004 Frühjahr Istituto Italiano di Cultura Hermann-Schmid-Str. 8 München www.iic-muenchen.de Incontri di letteratura spontanea Ogni secondo venerdì del mese Nell’ambito della rassegna cinematografica "Omaggio a Federico Fellini (1920-1993)” Mercoledì, 26.05.2004, ore 19.00 Film (VHS): "La voce della luna”, Regia: F. Fellini (1990) Mercoledì, 09.06.2004, ore 19.00 Documentario (VHS): "Il viaggio misterioso”, Regia: F. Fellini (2003) Documentario: "Profilo artisticobiografico di Vittorio De Sica” Nell’ambito della rassegna cinematografica "Retrospettiva su Vittorio De Sica a 30 anni dalla morte” Mercoledì, 16.06.2004, ore 19.00 Film (VHS): "I bambini ci guardano”, Regia: V. De Sica (1943) Mercoledì, 30.06.2004, ore 19.00 Film (VHS): "Sciuscià”, Regia: V. De Sica (1946) Martedì, 22.06.2004, ore 19.00 Presentazione della rivista Zibaldone: "Der Gardasee” Prof. Dr. Titus Heydenreich, Università di Erlangen Nürnberg Una manifestazione della libreria ItalLibri di Monaco, in collaborazione con l’Ufficio Culturale del Consolato Generale d’Italia di Monaco di Baviera / Istituto di Cultura Sabato, 26.06.2004, ore 20.00 Chiesa di Corte Allerheiligen della Residenza – Monaco "Begegnung – Incontri musicali” per il decimo anniversario del Coro dell’Ufficio Culturale del Consolato Generale d’Italia di Monaco di Baviera / Istituto di Cultura Dirige: Matthias Utz Programma: Madrigale di Monteverdi, composizioni per coro di Palestrina, Morley, Marenzio Come ospite: Coro Filarmonico della FAO, Roma e la arpista Ursula Fatton, Svizzera Entrata libera Una manifestazione del Consolato Generale d’Italia di Monaco di Baviera – Ufficio Culturale / Istituto di Cultura e della Società Dante Alighieri di Monaco di Baviera e. V. Caritas Berg am Laim, Josephsburgstr. 92. Info: tel. 089/43669614 - Tutti i mercoledì dalle 9.00 alle 15.00 Internetcafé Labora al centro della Caritas a Berg am Laim. - Il primo e il terzo martedì del mese dalle 14.30 alle 17.00: Sostegno dei cittadini italiani nella qualificazione professionale e ricerca del posto di lavoro – informazioni e consigli pratici per i cittadini italiani - Il primo e il terzo giovedì del mese dalle 14.00 alle 17.00 Seniorengruppe s’incontrano gli anziani dell’ADAI al centro della Caritas a Berg am Laim. - "Libeccio”: incontri culturali per italiani di tutte le età. Ogni lunedì dalle 18.00 alle 20.00. Centro Sardo Su Gennargentu Info: tel. 089/3543308; [email protected] Il Centro, nella Fürstenrieder Str. 147, 80686 München, è aperto ogni sabato dalle ore 17 alle 22 e ogni domenica dalle ore 17 alle 21. Gruppo Marinai d’Italia: Ogni venerdì sera, dalle 19.00 in poi, incontro presso la sede dell’as- INTERVe n t i Ausgabe 2/2004 Frühjahr sociazione nella Lilienstr. 20 a Monaco. Deutsch-ausländisches Freundschaftsfest Italienischer Spezialitätenstand Marienplatz, Weilheim, ore 9 – 16 Trentini nel mondo Info: Ravagni, Tel. 0171-5360944 e Frau Wagner, Tel. 089-1298347 Ogni primo venerdì del mese ci si incontra per cenare insieme e fare quattro chiacchiere. ITALCLUB – Ingolstadt Incontri mensili Stammtisch Italienisch Info: Anna Benini, Tel. 0841 41802; [email protected] Ass. di Cultura Italiana Weilheim Info: Orazio Mangano, Tel./Fax 0881/61809; [email protected] APPUNTAMENTI 33 Berufsbildungswerk ENAIP Goethestr. 28, 2. Stock, 80336 München Deutschkurse für Ausländer Info: tel. 089/ 53 39 02; fax 089/ 53 58 43; mail: [email protected] Associazione Italia-Germania Info: Paolo Annunziata, Tel. 0871 28670 Kulturreise zur Insel Sardinien 30.5 – 11.6.2004 Coro di Ventimiglia 23.07.2004, 19.00 Uhr Rathaus- Prunksaal Eintritt frei – Bestellung nummerierter Karten: Tel. 0871 51835 oder 0871 28670, Fax 0871 9511906 Deutsch-Italienische Freundschaftsfest 24.07.04, 19.00 im Bürgersaal in Essenbach Bürgersaal in Essenbach Aggiornamenti del calendario al nostro sito: www.interventi.net I vincitori del quiz di INTERVenti 1-2004 sono: Nikita Pilò di Bologna, Gisella Lain di Kaufbeuren, Sonja Schuster di Augsburg (Ai vincitori verranno inviati i libri offerti dalla itallibri) Quiz del cuoco germanese I germanesi italiani sanno quasi tutto sulla cucina tedesca I germanesi tedeschi sanno quasi tutto sulla cucina italiana È proprio vero? facciamo un test? Anzi, no, facciamo un quiz - naturalmente a premi! Rispondete alle domande sul retro ed inviate le risposte esatte a INTERVenti c/o Minelli Römerstr. 4 b, 82205 Gilching Tra tutte le risposte esatte che arriveranno alla redazione entro il 30 giugno 2004 saranno estratti tre libri di cucina offerti da ITALLIBRI di Monaco INTERVe n t i 34 IM PRE SSUM Ausgabe 2/2004 Frühjahr Impressum: Abbonatevi ad INTERVenti Abonnieren Sie INTERVenti Come? Wie? Comunicateci i vostri dati (nome, cognome, indirizzo) Teilen Sie uns Ihre Daten (Vorname, Name und Adresse) mit - per Tel. 089/44900335 (segr. tel. - AB) - per Fax: 089/44900336 - per eMail: [email protected] - per posta: INTERVenti * c/o Dr.Minelli * Roemerstr. 4 b * 82205 Gilching - con bonifico bancario - durch Banküberweisung Kto.: 6410708955; BLZ: 70020270; HypoVereinsbank München Sì, desidero abbonarmi ad INTERVenti: Ja, ich möchte INTERVenti abonnieren: INTERVenti DEUTSCH-ITALIENISCHE SZENE IN BAYERN Erscheint 4 mal im Jahr; ISSN 1611-7506 Herausgeber, verantwortlicher Redakteur und Anzeigeverantwortlicher: Dr. Gianni Minelli – Arzt, Römerstr. 4b, 82205 Gilching Redaktion: Egle M.-Wenzel (Chefredakteurin), Franco Caporali, Gianni Minelli, Rosanna Ricciardi, Alessandra Sorrentino, Daniel Vetró Mitarbeiter: Miranda Alberti, Carmela Betancourt, Leonardo Chen, Francesco Frattolillo, Stephan Guggenbichler, Jurczyk Jerzy, Pino Mencaroni, Ulrike Minelli, Andrea M. Palamidessi Comix: Letizia Marino Layout: Mattias Schelbert Druck: Nuove Arti Grafiche "Artigianelli”; Loc. Ghiaie 166; I-38014 Gardolo (TN) Kontakt: e-mail: [email protected]; www.interventi.net Tel.: 089/44900335; Fax.: 089/44900336 Bankverbindung: Kto-Nr. 6410708955, HypoVereinsbank, BLZ 700 202 70 Preise: Einzelheft € 2,30; Jahresabonnement: € 8,00; Ausland: € 10,00 Nome Vorname: ………………...................................................... Cognome Name:………………...................................................... Indirizzo Adresse:…………………………....................................... Abbonamento annuale – Jahresabonnement: € 8,00; Estero - Ausland: € 10,00 Preghiamo gli abbonati che hanno versato la quota d’abbonamento senza comunicare il loro indirizzo di contattarci quanto prima. Quiz del cuoco germanese Käsekuchen: A. Con che formaggio si prepara? Apfelstrudel con vaniglia: B. Con che cosa si mangia? Nome:............................................................ Tiramisù: C. Con che cosa si prepara? Cognome:..................................................... Indirizzo:....................................................... ........................................................................ Zuppa inglese: D. Che ci si mette? Gorgonzola Quark Fontina Con il cucchiaino Con forchetta e cucchiaio Con le mani Cioccolato Savoiardi Panna Alchermes Dado da brodo Curry INTERVe n t i Istituto Nazionale Assistenza Sociale ITAL. BUCHHANDLUNG narrativa - saggistica - libri per bambini - dizionari grammatiche - cucina - turismo - videocassette Nordendstr. 19 * 80799 München Tel. 089 / 272 99 441 Fax 089 / 272 99 442 e-mail: [email protected] www.itallibri.de Öffnungszeiten: Montag-Freitag: 11.00 - 18.30 Samstag 11.00 - 14.00 L’INAS è un patronato sindacale. Da oltre 40 anni assiste gratuitamente lavoratori, pensionati e cittadini tutti nei confronti di enti previdenziali assicurativi italiani ed esteri per pensioni, indennità malattia, disoccupazione, assegni familiari, posizioni assicurative ed altre pratiche Orario d’ufficio: da lunedì a giovedì: dalle ore 9 alle 12 e dalle 13 alle 17 venerdì: dalle ore 8 alle 14 Schwanthalerstr. 64 * 80336 München Tel. (089) 53 23 32 * Fax (089) 54 39 245 [email protected] Consolato Generale d'Italia in Monaco di Baviera AVVISO AI CITTADINI ITALIANI ELEZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO 2004 Tra l'11 e il 12 giugno prossimo gli italiani qui residenti che non hanno scelto di votare per le liste tedesche al Parlamento Europeo potranno votare per le liste italiane. Il voto avverrà come le volte scorse presso i seggi organizzati dal Consolato in numerose località. I cittadini italiani riceveranno nelle prossime settimane un certificato elettorale con l'indicazione del luogo dove andare a votare e che dovranno presentare al seggio. I cittadini italiani, come tutti i cittadini degli altri Stati membri dell’Unione Europea qui residenti, possono partecipare alle elezioni votando per liste tedesche oppure per liste del Paese d’origine Il 13 giugno 2004 possono votare per liste tedesche tutti i cittadini dell’Unione, residenti in Germania, che • • • • il giorno delle elezioni abbiano già compiuto 18 anni vivano da almeno tre mesi in Germania o in un altro Stato membro dell’Unione Europea non siano esclusi dal diritto di voto né in Germania né in un altro degli Stati membri siano registrati nell’elenco degli elettori presso le autorità comunali tedesche. I cittadini dell’Unione, che hanno già preso parte alle elezioni europee in Germania nel 1999, sono registrati nell’elenco degli elettori della loro località di residenza e non hanno bisogno di presentare di nuovo la domanda di iscrizione. Tutti gli altri cittadini dell’Unione devono presentare domanda di iscrizione nell’elenco degli elettori entro domenica, 23 maggio 2004, presso le autorità comunali della loro località di residenza in Germania.