Lenbachhaus Seite 6 La Rete dell`amicizia italo

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Ausgabe 2/2004 Frühjahr
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
INTER Ve n t i
DEUTSCH - ITALIENISCHE SZENE IN BAYERN
Lenbachhaus Seite 6
La Rete dell’amicizia italo-tedesca Seite 13
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Ausgabe 2/2004 Frühjahr
INHALT
3
INFO
Eletti i nuovi Comites
4
IN COPERTINA
Lenbachhaus, una villa toscana a Monaco
6
TREND
Quei cari sapori di una volta!
9
Barilla – Pasta und mehr
10
Bayern, reich an Kultur und Tradition
12
Un invito all’amicizia
13
Schmerzlos – “Italian Factory”
14
Una cultura per l’Europa
16
DOSSIER
Le radici storiche della convivenza politica attuale
17
RETROSPETTIVE
Archivio Alinari - Italia paese unico
20
Casanova non piace solo alle donne
20
A "Vedrai” il primo premio
21
ONLINE
[email protected]
22
DIRITTI E DOVERI
Betriebliche Altersversorgung
23
Quando il lavoro rovina la salute
25
SAL UT E
Epidemia "pesante” al Kindergarten
26
GASTRONOMIA
"Dal Cavaliere”
27
VARIE
Lettere e opinioni
29
Relax
30
Appuntamenti
32
Quiz
33
34
LA RETE
CULTURA
Impressum
Titelbild: Mattias Schelbert
In dieser Ausgabe möchten wir die Geschichte des Lenbachhauses, einer toskanischen Villa in München, präsentieren.
Barilla, die bekannteste Pasta in Italien: hier wird über die Entwicklung dieses Unternehmens und die italienische
Nudeltradition berichtet. Unser historisches Dossier handelt in der Frühjahrsausgabe von der Geschichte der Demokratie.
In der Rubrik "diritti e doveri" finden Sie aktuelle Berichte über die Rentenreform und die Betriebsrente. Das Restaurant
"Dal Cavaliere" stellt sich in dieser Ausgabe vor. Ab dieser Ausgabe werden wir die Rubrik “Relax” mit einem Comic einer
neuen jungen Mitarbeiterin, Letizia Marino, ausstatten. Ausserdem INTERVenti berichtet über das italienische
Freundschaftsnetz und das neu gewählte Comites.
INTERVe n t i
INFO
4
Editoriale
Essere in guerra senza sapere esattamente perché, quando, dove e da chi è
stata dichiarata confonde un po’ le idee.
Si cerca di associare questa parola a
scenari che la maggior parte di noi
conosce soltanto attraverso libri e racconti di genitori e nonni, ma le cose non
combinano. Un tempo si parlava di
guerre di espansione, di difesa o di liberazione, queste ultime dette anche
guerre civili. L’aggressore era di solito
colui che con le armi cercava di espandersi, di imporre ad altri parametri a lui
utili o da lui ritenuti gli unici moralmente validi. L’aggredito si difendeva.
Raramente ci riusciva perché normalmente chi dichiarava la guerra provvedeva prima ad armarsi adeguatamente.
Qualche volta, però, sbagliava i calcoli,
perché interveniva nel gioco qualche
altro Stato ancora più forte. Prima e
durante la guerra ambedue le parti definivano la propria giusta, santa, liberatoria ecc. Negli ultimi decenni, però circolavano anche idee sovversive secondo
le quali tutte le guerre sono comunque
ingiuste, dato che colpiscono anche, o
soprattutto, gli innocenti. Ogni guerra
aveva le sue vittime, i suoi caduti, i suoi
eroi. Vittime erano coloro che si trovavano al posto sbagliato al momento
sbagliato, proprio quando cadevano le
bombe e volavano i proiettili. Caduti
erano quei poveri diavoli che alla guerra
dovevano andarci per forza, pena il
rischio di farsi fucilare come disertori, e
che poi non tornavano. Eroi erano invece quelli che rischiavano volontariamente la propria vita in un’azione straordinaria, animati da un amor di patria
del tutto disinteressato o per salvare
altre persone in pericolo. Normalmente
nemmeno questi tornavano. Ora si
risente parlare di eroi. Ed anche questo
ci confonde le idee.
la redazione
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
Eletti i nuovi Comites
I risultati di Monaco premiano la lista “Il Ponte centrosinistra per gli italiani”
Alle fünf Jahre werden in den italienischen Konsularbezirken der ganzen
Welt die COMITES - Komitees der
Italiener im Ausland - gewählt. Im
März 2004 haben die Italiener zum
ersten Mal mittels Briefwahl die
Personen gewählt, die u.a. ihre
Interessen gegenüber den italienischen Institutionen vertreten sollen.
Dieses für Italiener noch unerprobte
Wahlverfahren hat für zahlreiche
Proteste gesorgt...
Da circa un mese in tutto il mondo
sono in funzione i nuovi Comites. Il
periodo preelettorale era stato caratterizzato da pesanti anomalie e confusioni poiché chi di dovere non
aveva ritenuto necessario accompagnare la grande novità del voto per
corrispondenza con regole precise ed
adeguate istruzioni e informazioni.
Ciò non soltanto ha generato un caos
generale, ma ha anche permesso di
mettere in dubbio che ogni elettore
abbia effettivamente dato il voto con
la prescritta personalità e segretezza.
Si è avuta l’impressione che i
ministeri competenti (?) abbiano utilizzato gli italiani all’estero, per così
dire, come cavie del voto per corrispondenza. Speriamo che il test serva
a qualcosa!
Il nuovo sistema di voto ha portato dappertutto ad un notevole
aumento della partecipazione (in
media: 33,90), in alcuni casi pressoché eccezionale (oltre il 50 %). Per la
riuscita campagna di disinformazione
di cui sopra, però, altrettanto eccezionale è stato, purtroppo, il numero
dei voti invalidati.
Nella circoscrizione di Monaco di
Baviera la partecipazione è stata soddisfacente (26,6 %), ma la percentuale dei voti validi (66,74 %) molto più
bassa rispetto alle elezioni del 1997
(86 %). Altrove è andato ancora peggio.
In merito ai risultati, qui in loco
ha sicuramente giocato un ruolo
importante anche il fatto che la lista
maggiormente premiata dall’elettorato (Il Ponte – centro sinistra per gli
italiani) sia stata quella che, oltre a
vantare nella rosa di candidati la
maggiore percentuale di donne e
molti volti nuovi, in campagna elettorale si era distinta per trasparenza e
rispetto delle regole del gioco.
Quasi tutte le liste si sono dimostrate abbastanza soddisfatte, sia
quelle che hanno dichiarato di aver
più o meno "mantenuto le posizioni”,
sia quelle che hanno portato a casa
un notevole successo, come "Il Ponte”
e le "Famiglie Italiane in Baviera”.
Penalizzata, invece, è uscita la lista
delle "Associazioni Regionali Unite”, il
cui capolista Pellegrino, unico eletto,
aveva puntato anche su candidati
decisamente di destra.
In termini di persone la composizione del nuovo Comites si presenta
abbastanza equilibrata. Quasi tutte le
liste vi hanno portato almeno un
volto nuovo ("Il Ponte” ne ha portati
tre e le "Associazioni Regionali Unite”
nessuno). In questo modo è possibile
usufruire di un’armonia ottimale tra
nuove idee ed esperienza (6:6). Grazie
al contributo delle liste che hanno
coinvolto figure professionali anche
al di là dell’emigrazione "storica”, si
nota una buona rappresentatività di
tutte delle fasce sociali. Per la prima
INTERVe n t i
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
volta erano state elette quattro
donne, ma la signora Mirella Boccher
ha dovuto rinunciare alla carica per
motivi personali. A lei è subentrato
l’avv. Mauro Ricci di Monaco che
aveva ricevuto 460 preferenze. Un
piccolo neo: scarseggiano i "giovanissimi”.
Nella prima riunione del 15 aprile
alla presidenza del Comitato è stato
eletto Claudio Cumani, capolista de
"Il Ponte” e candidato più votato alle
elezioni del 26 marzo.
Successivamente al presidente
sono stati eletti il segretario, Miranda
Alberti, ed i membri dell'esecutivo,
Mauro Ricci, Silvia Di Natale e
Vincenzo Cena. Due delle cinque
"poltrone” disponibili sono quindi per
la prima volta occupate da donne ed
i volti nuovi sono quattro su cinque.
Il neo-presidente ha illustrato ai
nuovi eletti i punti principali del suo
programma di lavoro chiedendo la
collaborazione di tutti. Non sembra
un’utopia, dato che nei programmi di
tutte le liste si trovano temi su cui
sono possibili ampie convergenze. La
premessa sarebbe che ora si superassero gli strascichi residui dalla cam-
Di voto in voto
Claudio Cumani, 41 anni, laureato in fisica all'Università di
Trieste, lavora in un istituto
internazionale di ricerca nei
pressi di Monaco di Baviera.
pagna elettorale e che, nell’ambito
del Comites, si lasciasse da parte la
"grande politica italiana” per concentrasi sulle questioni locali. Ora ogni
membro eletto risponde personalmente e non la sua lista o il suo partito di quello che fa o non fa nell’interesse dei nostri connazionali e la
strumentalizzazione del comitato per
altre competizioni politiche sarebbe
fuori luogo.
Buon lavoro! (emw)
Risultati delle elezioni a Monaco di Baviera
Elettori: 40.850
Votanti: 10.861 (26,59 %)
Voti validi: 7.249 (66,74%)
Lista
Il Ponte
Voti
1992
%
27,5
Eletti (preferenze)
1. Claudio Cumani, Monaco (912)
2. Mattia Marino, Monaco, (875)
3. Silvia Di Natale, Regensburg, (551)
4. Miranda Alberti, Monaco, (456)
ACLI
1857
25,6
1. Carmine Macaluso, Kaubeuren (852)
2. Patrizia Mariotti, Augsburg (607)
3. Giuseppe Rende, Monaco (560
Assoc. Famiglie
Italiane
1366
18,8
1. Vincenzo Cena, Augsburg (610)
2. Mirella Boccher, Augsburg (528)
(sostituita da Mauro Ricci, Monaco
Assoc. Italiane
1311
18,1
1. Pierluigi Sotgiu, Monaco (482)
2. Roberto Basili, Landshut (327)
Assoc. Regionali
723
10
1. Antonio Pellegrino, Monaco (354)
INTERVe n t i
INFO
Questa è una primavera tutta all’insegna del voto. Appena digerite le
elezioni del Comites, all’inizio maggio
è stato eletto il nuovo Ausländerbeirat di Monaco. Ma non basta: il 12/13
giugno avranno luogo le elezioni per
il Parlamento Europeo.
Gli elettori italiani residenti
all’estero nei Paesi dell’Unione
Europea potranno votare per i rappresentanti del Paese di residenza,
secondo le modalità stabilite dalle
autorità locali, oppure, il 12 giugno
per candidati italiani: a) presso i seggi
istituiti dalle rappresentanze diplomatico - consolari; b) in Italia, facendone richiesta entro il giorno precedente quello della votazione al
Sindaco del Comune italiano nelle cui
liste elettorali sono iscritti.
Comunicato di Fiorenza
Colonnella, consigliere
comunale di Monaco
“Il Tribunale Amministrativo Federale
di Lipsia ha confermato la sentenza
della Corte di Appello Bavarese in
base alla quale i cittadini di paesi
dell'Unione Europea hanno diritto
alla doppia cittadinanza in regime di
reciprocità (...)
Alla luce di questa sentenza
anche la Baviera non potrà più rifiutarsi di applicare le norme sulla doppia cittadinanza (...)
Desidero esprimere il mio compiacimento per il risultato positivo... che,
anche se raggiunto sul piano giuridico, nulla toglie alla lunga battaglia
politica condotta attraverso i
Ministeri dell'Interno Federale e
Bavarese (...)
Tocca ora ai nostri connazionali
cogliere questa nuova prospettiva che
si offre loro per avere un ruolo più
incisivo nella società tedesca.”
5
6
IN COPERTINA
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
Lenbachhaus
Una villa toscana a Monaco da oltre un secolo tempio dell’arte tedesca
Franz von Lenbach
Unter hohen Bäumen befindet sich
die gelbe "Villa suburbana" in florentinischem Stil der Renaissance vor
den neoklassizistischen Gebäuden
des Königplatzes. Die Villa ist der verwirklichte Traum des erfolgreichen
und berühmten Portraitmalers
Lenbach. In der Zeit, als der Künstler
selbst dieses Haus bewohnte, galt es
als luxuriöses Zentrum des
Münchener Kunstlebens. Nachdem
das Lenbachhaus oft verändert und
vergrößert wurde, ist es zu einem der
außergewöhnlichsten deutschen
Museen geworden, auch auf Grund
seiner Sammlung des Blauen Reiters.
Alla fine del 19° secolo, ai tempi prestigiosi del Principe Reggente, i confini della città di Monaco erano stati
ampliati fino a Königsplatz, portale e
simbolo di una città allora in pieno
fervore neoclassico. La strada monumentale che congiungeva il castello
estivo di Nymphenburg con la residenza reale di Odeonsplatz costeggiava il lungo canale e continuava
con la Nymphenburgerstrasse fino ad
entrare attraverso la porta dei
Propyläen nella nuova città. Dai templi di marmo di Carrara della
Königsplatz la Briennerstrasse proseguiva tra splendidi palazzi fino a
Odeonsplatz.
Fu proprio subito fuori dalla città,
poco lontano dalle Pinakotheken,
vicinissimo ai Propyläen e alla
Glyptothek, appena edificati da von
Klenze su incarico reale, che il ritrattista Franz von Lenbach fece costruire nel 1891, all’acme del suo successo, una villa in stile rinascimentale
fiorentino con annesso atelier.
Fece della sua casa un polo della
vita artistica monacense negli anni in
cui visse e la villa sarebbe divenuta,
dopo la sua morte, una delle gallerie
più originali e rappresentative dell’arte tedesca.
Il sogno avverato di un ritrattista
alla moda
Franz von Lenbach (1836-1904) era
figlio di un capomastro edile di
Schrobenhausen, un piccolo centro a
circa 60 km a nord di Monaco.
Lenbach amava raccontare che diverse volte da bambino era venuto a
Monaco, anche a piedi nudi, per
ammirare i capolavori esposti nella
"alte Pinakotheke”. Studiò tra l’altro
alla "Akademie” di Monaco e viaggiò
molto attraverso l’Europa. Nel suo
"grand tour” si trattenne a lungo in
Italia, ma fu anche a Vienna, Parigi e
perfino al Cairo. A quarant’anni era
già un artista alla moda e molto
apprezzato.
Lenbach riuscì a crearsi una grossa fama soprattutto attraverso la sua
maestria di ritrattista. Quando la
fotografia, la concorrente più pericolosa del ritratto, stava già muovendo
i primi passi, aveva ritratto personalità tra le più prestigiose, tra queste:
gli imperatori Guglielmo I e II, il papa
Leone XIII, Bismark, Franz Liszt,
Richard Wagner e numerosi sovrani
europei. Per la sua abilità artistica nel
1882 gli fu conferita dignità nobiliare.
Era ricercatissimo. Si dice che
avesse rifiutato di ritrarre ricchi personaggi che gli offrivano cospicui
compensi solo perchè lui non trovava
niente di piacevole nella loro faccia.
Era cono-sciuto inoltre per la sua
innovativa tecnica di fare ritratti a
distanza o per corrispondenza, utilizzando la fotografia dei committenti.
Il progetto originale e ambizioso di
costruire una villa toscana, il cui fine
giardino avrebbe contrastato insieme
al colore giallo della costruzione con
i bianchissimi marmi neoclassici della
Königsplatz, venne realizzato dal suo
amico Gabriel von Seidl, architetto
monacense di fama. Si dice che
Lenbach abbia lavorato incessanteINTERVe n t i
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
mente ai suoi ritratti non solo per
potersi permettere la costruzione,
cominciata nel 1887, e il mantenimento della sua bella villa italiana ma
anche per mantenere il principesco
tenore di vita nei tredici anni in cui vi
abitò. I lussuosi interni, in cui era
esposta la sua prestigiosa collezione
di dipinti e opere d’arte di ogni tipo,
erano ricercati salotti in cui si succedevano incontri e feste di grande
risonanza. Nella villa erano ospiti,
spesso fissi, non solo personaggi
importanti ma anche bellissime
modelle talvolta provenienti da paesi
esotici.
Nel 1896 Lenbach divorziò dalla
prima moglie, la contessa Magdalena
von Moltke, dalla quale aveva avuto
due figlie, una delle quali rimase con
lui. Lo stesso anno sposò Charlotte
von Hornstein, detta Lollo, da cui
nacque Gabriele, la preferita delle sue
modelle.
Otto von Bismark, il cancelliere di
ferro, grande amico e prestigioso
modello di Lenbach, era spesso suo
ospite. Quando il cancelliere arrivava
alla villa, Franz e Otto si abbracciavano affettuosamente e rimanevano a
parlare a lungo, davanti al camino, di
re e regine, di guerre e crisi politiche.
Se Bismark veniva a trovarlo a
Monaco, tutta la città si muoveva per
venirlo a vedere. Più volte il cancelliere si era affacciato al balcone della
villa del suo amico. Una volta addirittura si scolò là sopra tutto d’un fiato
un boccale di birra fra le ovazioni dei
monacensi.
Dopo la morte dell’artista nel
1904, Lollo abitò ancora una ventina
d’anni nella villa fino al 1924, quando la vendette alla città di Monaco
cedendone anche la collezione di
opere d’arte. Nel 1929 fu fondato
nella villa un museo cittadino.
Nella galleria che oggi si può visitare non fanno spicco solo le opere
d’arte collezionate od eseguite da
Lenbach stesso ma anche quelle di
altri importanti artisti. In particolare
INTERVe n t i
la donazione da parte di Gabriele
Münter nel 1957, in occasione del
suo 80° compleanno, apporterà al
museo la sua collezione di Murnau
con i prestigiosi dipinti degli artisti
del "Blauer Reiter”. Accanto ai quadri
dei ricchi e potenti di Lenbach, l’originalità di questi artisti troverà una
nuova degna dimora nella lussuosa
Villa Toscana. (gm)
Storia della costruzione
L’edificio come si presenta oggi è il
risultato di aggiunte, accorpamenti e
ricostruzioni che si sono susseguiti
nel corso dei cento anni trascorsi
dalla costruzione della villa originaria
avvenuta nel 1891. L´architetto
monacense Gabriel von Seidl (18481913), autore tra l’altro della Künstlerhaus, della chiesa di sant’Anna a
Lehel, del Museo Nazionale Bavarese
IN COPERTINA
e del nucleo architettonico del
Deutsches Museum, realizzò il desiderio dell’amico Lenbach di costruire accanto alla Königsplatz una "villa
suburbana di stile rinascimentale
fiorentino”. All’inizio la villa consisteva in due ali separate: l’ala ovest residenza del-l’artista - che domina
tuttora il giardino e l’ala sud dove era
situato l’atelier. Le due ali vennero
unite nel 1912, dopo la morte dell’artista. Dopo l’acquisizione da parte
della città di Monaco nel 1929, venne
costruita da von Grässel l’ala nord per
ampliare lo spazio dedicato al museo:
tale ag-giunta diede al complesso
una simmetria che non era presente
nel progetto originale. Dopo i gravi
danneggiamenti della seconda guerra
mondiale, la villa venne pressoché
completamente ricostruita dal 1954
al 1972 riuscendo a restaurare al suo
interno solo due sale originarie. Nel
1977 fu fatto l’ultimo ampliamento
dell’edificio del museo con l’aggiunta
di un’ulteriore ala a ovest. (gm)
7
8
IN COPERTINA
Der Blaue Reiter
Der Blaue Reiter è il nome assunto da
un gruppo di pittori che si unirono a
Monaco nel 1911. Nel vibrante clima
artistico delll'Europa dei primi anni
del '900, l'esperienza del Cavaliere
Azzurro è da considerarsi una delle
più significative e più ricche di quei
fecondi germi estetici che verranno
poi sviluppati da altre correnti e da
altri artisti per tutto il corso del secolo.
Il Cavaliere Azzurro è una creatura di Wassily Kandinsky e di Franz
Marc, alla quale assoceranno il loro
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
nome altri grandi artisti quali Paul
Klee, Alexei von Jawlensky, August
Macke, Marianne von Werefkin,
Lyonel Feininger, Robert Delaunay,
Emil Nolde e molti altri.
Non è una "scuola" artistica o un
gruppo di pittori che condividono una
precisa scelta stilistica programmaticamente esposta in un manifesto,
come avviene per altri gruppi artistici
dello stesso periodo. Kandinsky e
Marc aggregarono intorno a sé artisti
del tutto differenti gli uni dagli altri,
ma accomunati da un’analoga visione
dell'arte, intesa come un’esperienza
prettamente spirituale, espressione di
contenuti interiori, che esuli dalla
concezione di tipo materialistico e
naturalistico propria del positivismo
ottocentesco.
La storia di questa grande avventura culturale nasce a partire dall'idea di Kandinsky di redigere un
"Alma-nacco" che si occupi delle
manifestazioni
artistiche.
L'Almanacco fu redatto nell'autunno
1911 tra Monaco, Murnau, dove risiedeva Kandinsky con la sua compagna
Gabriele Münter, e Sindelsdorf, dove
viveva Marc. È probabilmente durante lo stesso autunno che viene trovato il titolo della pubblicazione. Scrive
Kandinsky: "Il nome, Der Blaue Reiter,
lo trovammo, Marc e io, davanti a una
tazza di caffè sotto il pergolato di
Sindelsdorf: a entrambi piaceva il blu.
E a Marc piacevano i cavalli, a me i
cavalieri. E così il nome venne fuori da
solo. Ma il favoloso caffè della signora Maria Marc ci piacque ancor di
più."
Nel testo, uscito nel maggio del
1912 presso l'editore Rheinoldt Piper,
sono pubblicati saggi di Kandinsky,
Macke, Marc e del musicista e pittore
Arnoldt Schönberg. Al filisteismo
della bor-ghesia dell’epoca di
Guglielmo II gli artisti del Blaue
Reiter contrapposero la forza dell’istinto e la potenza liberatrice della
natura.
Scrive Franz Marc: "Quelli che
oggi vanno moltiplicandosi dappertutto sono segni personali, indipendenti, infuocati di un tempo nuovo.
Questo libro sarà il fuoco ottico verso
cui tali segni convergeranno […]. Dove
sono questi segni dove le opere? Da
che cosa possiamo riconoscere quelle
au-tentiche? Dalla loro vita interiore
[…]. Perché tutto quello che nell’arte è
creato da spiriti amanti della verità,
senza riguardi per la convenzione
esteriore dell'opera, è autentico, e tale
resta per sempre."
Furono un gruppo molto fecondo,
il loro influsso artistico lo si ritrova
nella Bauhaus e proprio in seno al
Cavaliere Azzurro prenderà vita
anche l'Astrattismo, nato dalle esigenze estetiche e spirituali di
Kandinsky. Altri artisti del gruppo
opteranno, invece, per scelte stilistiche differenti, comunque improntate
a veicolare emozioni di tipo spirituale
soprattutto attraverso la scelta di
colori antinaturalistici e attraverso
una deformazione dell'immagine
marcatamente espressionista.
(Alessandra Sorrentino)
La casa di Gabriele Münter a Murnau
INTERVe n t i
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
TREND
Quei cari sapori di una volta!
Un excursus storico attraverso le abitudini
alimentari degli italiani
Italienische Küche heute: kostspielig
arm. Der Trend kehrt zu ihren
Ursprüngen zurück.
Pino Mencaroni
Si comincia con lingua di fenicottero,
fegato di cervo e vino addolcito con
miele. Disgustoso? Per niente: era il
menù dei Vip dell’Antica Roma.
Invece, agli schiavi toccavano gli
avanzi e le erbacce: il tipico destino
di chi nasce dalla parte sbagliata.
Con l’avvento del cattolicesimo e
fino all’anno Mille, diminuiscono
banchetti e feste, fioriscono i
monasteri e iniziano le penitenze.
Prima fra tutte, quella di astenersi dal
mangiare carne, alimento considerato
troppo energetico e pericolosamente
afrodisiaco: vade retro Sesso.
Arriva il Rinascimento e la fantasia non ha più limiti: principi, dogi e
duchi banchettano con teste di
capriolo, arrosto di fagiani, dessert di
panna montata e marzapane ed altri
prodotti arrivati da terre esotiche. Il
tutto su tavole ricoperte di oro e
perle. Con qualche nobile eccezione,
come in Toscana, dove i Medici, contrari alle esagerazioni, raccomandavano piatti della tradizione popolare
preparati con ingredienti esclusivamente locali, a partire dall’olio di
oliva.
È in questo periodo che diventano
popolari piatti come le pappardelle, le
lasagne, i maccheroni, mentre a
Napoli fanno la loro comparsa i ver-
INTERVe n t i
micelli alla salsa di pomodoro.
Nell’ottocento, grazie anche alla
opera di Pellegrino Artusi, che scrive
l’inimitabile manuale "La scienza
della cucina e l’arte di mangiar bene”,
si diffondono i risotti veneti, gli
arrosti toscani, i tortellini emiliani e il
babà.
Concluso il primo conflitto mondiale, arrivano il fascismo e, soprattutto, la fame. Così il futurismo scatena la guerra alla pastasciutta; si
deve lavorare per la Patria e per il
Duce, mangiare è una vergogna. E,
infatti, i film dell’epoca non mostrano
mai delle tavole apparecchiate.
Dopo il secondo dopoguerra,
l’Italia scopre il boom economico e il
consumismo. In pochi decenni i frigoriferi si riempiono, il paese prima
ingrassa, poi va in soprappeso e, infine, si pente e dimagrisce. E così negli
anni 80 arriva la moda della "nuova
cucina italiana” con porzioni così piccole che rientrati a casa ci si avventava su un modestissimo panino al
prosciutto.
Al momento, la corrente più trendy del gusto gastronomico guarda a
un romantico ritorno ai sapori del
passato: ad esempio, vanno per la
maggiore i prodotti biologici ma per
comprare un chilo di mele è necessa-
Dal libro di Pellegrino Artusi
rio un mutuo in banca.
Da non sottovalutare, poi, la riscoperta della cucina povera dove è
sempre più chic ordinare zuppe di
pane o pasticci di castagne.
Sono le tipiche pietanze dei
"senza terra” del Medioevo che, oggi,
mettono il turbo al conto del ristorante: è il prezzo per sentirsi, almeno
per un giorno, come i servi della
gleba.
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TREND
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
Barilla – Pasta und mehr
Ein Traditionsunternehmen erschließt neue Märkte
Daniel Vetró
Ein Weltkonzern in Familienhand.
Diese Bezeichnung ist für Barilla wohl
zutreffend. In Deutschland als
Hersteller italienischer Teigwaren und
Saucen bekannt, verbirgt sich hinter
der Marke Barilla mehr als auf den
ersten Blick erwartet. Umfragen in
Italien haben ergeben, dass Barilla zu
den bekanntesten Unternehmen
neben dem staatlichen Fernsehen RAI
und dem Automobilkonzern FIAT
zählt.
1877 eröffnete Pietro Barilla
Senior einen kleinen Brot- und
Teigwarenladen in Parma. Hier wurden mit einer Holzpresse 50 kg Pasta
pro Tag erzeugt. Mit der Entstehung
des ersten Werkes im Jahr 1910 war
der Schritt vom Handwerk zur
Industrie gemacht. Die Söhne des
Gründers, Riccardo und Gualtiero
Barilla übernahmen die Leitung des
Unternehmens und bauten es weiter
aus. Nun wurden von 700 Arbeitern
täglich 800 Doppelzentner Nudeln
und 150 Doppelzentner Brot produziert. Nach dem Krieg entstand der
landesweite Vertrieb durch ein LKWTransportnetz. Die dritte Generation,
Pietro und Gianni Barilla, übernahm
1952 die Führung und 1960 wurde
Barilla zur Aktiengesellschaft. Bis
Mitte der Achtziger Jahre wurden
weitere Produktionsstätten eröffnet,
das Logo und die Verpackung erschienen im neuen Look, das Sortiment
wurde auf Backwaren (Mulino
Bianco) und "frische" Produkte wie
Brioches erweitert.
Ab 1985 startete das Unternehmen aufwändige TV-Werbekampag-
nen, um Ihre Lebensmittel im In- und
Ausland publik zu machen. Unter der
Leitung namhafter Filmkünstler wie
Federico
Fellini
schoss
der
Bekanntheitsgrad von Barilla in die
Höhe. Der griechische Teigwarenhersteller Misko und der Süßwarenhersteller Pavesi aus Novara wurden
übernommen, das Sortiment um
Fertigsaucen erweitert.
Heute leiten die drei Brüder Guido,
Luca und Paolo Barilla die Barilla
Holding S.p.A. Sie übernahmen das
Unternehmen 1993 von ihrem verstorbenen Vater und vergrößern seither den Konzern durch die
Erweiterung des Sortiments, die
Akquisition von Herstellerfirmen und
etliche Innovationen.
"Essere", ein leichtes Produkt von
Mulino Bianco entsteht, die neue
Generation von Fertigsaucen wird
kreiert, die Verpackungen bekommen
ein Sichtfenster und weltweit entstehen neue Werke.
Neue Märkte werden durch den
Kauf von Unternehmen erschlossen.
Hierzu zählen der türkische
Nudelfabrikant Filiz, der Knäckebrotriese Wasa, die mexikanischen
Marken Yemina und Vesta sowie die
deutsche Kamps AG.
Qualität,
Forschung und Entwicklung
Kundenzufriedenheit steht im Hause
Barilla an erster Stelle. Es wird die
Metapher des Eisbergs zitiert: Der
sichtbare Teil des Produktes, also das
was man in den Mund nimmt ist wie
bei der Spitze des Eisbergs nur ein
kleiner Teil des Ganzen. Das, was der
Konsument nicht sieht, der darunter
verborgene Teil, ist riesig und
Gegenstand von Forschung, Projekten
und
Prüfungen.
Als
größter
Verbraucher von Hartweizen werden
kontinuierlich
Kontrollen
und
Analysen durchgeführt um dem
Kunden sowohl die gewohnte
Qualität als auch den Verzicht auf
genetisch veränderte Rohstoffe zu
garantieren.
Umweltschutz
Barilla entwickelt Methoden um die
Verpackung ihrer Produkte zu reduzieren. Bei der Pasta werden
Wiegemaschinen eingesetzt um den
Platz in den Schachteln optimal auszunutzen. Für die Reduzierung der
Verpackung der "Gocciole Pavesi"
wurde Barilla im Jahr 2000 der erste
Preis durch die COMIECO (Konsortium
für Gewinnung und Verwertung von
Verpackungen aus Zellulose) verliehen. Hier konnten jährlich 62
Tonnen Folie und 208 Tonnen
Transportver-packung
eingespart
werden.
Sportsponsoring
Verstärkte Werbung wird in der
Sportwelt betrieben. Barilla initiiert
INTERVe n t i
TREND
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
Il terzo tra i più grossi produttori di
generi alimentari in Italia conquista
nuovi mercati. Barilla, l’azienda familiare investe nella ricerca, nell’ecologia e nel marketing. Diventa un marchio mondiale e qui in Germania
acquista addirittura la Kamps AG
Sommercamps für Jugendliche, eröffnet Sportschulen und sponsert
Spitzensportler aus den Bereichen
Fußball, Tennis, Ski, Fahrrad,
Motorsport und Segeln. Für den
Erfolg der Marke in Deutschland war
auch die Werbekampagne mit TennisQueen Steffi Graf 1991 von
Bedeutung. Seit diesem Winter tritt
Bode Miller, US-amerikanischer
Skistar und Doppelweltmeister mit
dem Barilla-Logo auf seinem Outfit
auf.
Marketing bei Kindern und Eltern
Mit der neuen Pastalinie "Piccolini"
spricht Barilla mit Farfalle, Rigatoni
& Co. im Miniaturformat die jungen
Nudelgenießer an. Auf der deutschen
Internetseite www.barilla.de wird "die
Geschichte vom Getreide bis zur
leckeren Pasta" von Micky Maus,
Donald Duck und Kollegen präsentiert.
Unternehmensprofil
Die Barilla Holding wurde in zwei
globale Business-Einheiten strukturiert. Zum einen "Primo Piatto" für
Pasta, Saucen und Gastronomie, zum
anderen "Backwaren" für Gebäck,
Brot und Snacks. Unter dem Dach der
Holding werden die drei Gesellschaften "Barilla G. e R. F.illi S.p.A.", "Gran
Milano S.p.A." und die "Kamps AG"
betrieben. Weltweit werden über
20.000 Mitarbeiter beschäftigt, die
dafür sorgen, dass die Produkte in
über 100 Ländern vertrieben werden.
Zu den Produktionsstätten gehören
Mühlen, Teigwarenfabriken, Back-
INTERVe n t i
warenwerke
und
Werke
für
Tiefkühlprodukte und Fertiggerichte.
Das Unternehmen nutzt jedes Jahr für
den Anbau von Weizen eine Fläche,
die größer ist als 10.000 Basketballfelder. Hinter Parmalat und Ferrero ist
Barilla drittgrößter Lebensmittelhersteller Italiens.
Akquisition von Unternehmen
Als Akquisition wird der Kauf bzw. der
Teilerwerb eines Unternehmens
bezeichnet, um in den Besitz neuer
Leistungselemente zu kommen. Breite
Absatzkanäle gelten in der Nahrungsmittelindustrie als Schlüssel zum
Erfolg. Auf diesem Wege wurde
bereits mehrmals die Unternehmensgröße gesteigert (siehe Grafik). Die
vom Standort Deutschland betrachtet
wohl relevanteste Aktion stellt die
Übernahme der Düsseldorfer Kamps
AG im April 2002 dar. Heiner Kamps
hat sich den Traum erfüllt, Europas
größter Bäcker zu werden. Er hat es in
wenigen Jahren geschafft, seine kleine Bäckereikette zum börsennotierten Backkonzern zu entwickeln. Dies
geschah unter anderem durch den
Aufbau eines Netzes mit rund 2000
Verkaufsstellen, den Erwerb der
Wendeln-Fabriken mit den Marken
"Golden Toast" und "Lieken Urkorn"
und einer Beteiligung am französischen Croissanthersteller "Harry’s".
Barilla hat vor 2002 bereits zwei
Prozent der Kamps-Aktien gehalten.
Guido
Barilla
setzte
große
Hoffnungen in den Zusammenschluss
der zwei Marktführer, die sich sowohl
von der Marktabdeckung als auch
vom Marktportfolio ergänzen. Ein
Cross-Selling bedeutet beispielsweise
eine Erweiterung des Angebots in
Kamps-Filialen um Panettone und in
italienischen Supermärkten um
Schwarzbrot. Die benötigte Mehrheit
der Anteile hat Barilla für € 12,50 je
Aktie erworben. Dies entspricht
einem Wert der Kamps AG von 1,8
Mrd. Euro. Mit dem 21-fachen des
operativen Ergebnisses (EBIT 2001)
liegt dieses Angebot deutlich über
den Bewertungen vergleichbarer
Transaktionen.
Aussicht
Es kursieren Gerüchte, der Barilla
Konzern hätte weitere ausländische
Unternehmen zur Akquisition im
Visier und plane den Aufbau einer
Fast-Food-Kette mit dem Schwerpunkt "Nudelgerichte".
Barilla Holding S.p.A.
Barilla
G.e.r.F.illi S.p.A.
Mulino Bianco
Wasa
Pavesi
Voiello
Misko
Filiz
Yemina
Vesta
Gran Milano S.p.A.
Kramps AG
Tre Marie
Sanson
Panam
Golden Toast
Lieken Urkorn
Stoepje
Bakker Bart
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12
L A RE TE
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
Bayern – Reich an Kultur und Tradition
Nicht nur in Deutschland, sondern auch in Europa wird
Bayern seine Sonderstellung bewahren
La Baviera ha una connotazione del
tutto particolare che la distingue dal
resto della Germania ed i bavaresi ne
sono fieri. Il culto delle tradizioni non
è una questione formale o folcloristica, ma è parte integrante e genuina
anche del bavarese del terzo millennio.
Dr. Albert Bichler
In Deutschland nimmt Bayern eine
Sonderstellung ein. Das südlichste
Bundesland kann auf eine 1400-jährige Geschichte zurückblicken, die bis
in die Gegenwart sein Profil und seine
Eigenart prägt. Untrennbar mit seiner
Geschichte ist das 800-jährige
Wirken des bayerischen Herzogshauses der Wittelsbacher verbunden.
In Stadt und Land begegnet man den
Spuren jenes Adelsgeschlechtes, das
bis in unsere Tage die Geschicke des
Landes mitbestimmt, auch wenn
1919 die Monarchie abgeschafft
wurde. Die bekannteste Herrschergestalt war König Ludwig II., dem
Bayern viele herrliche Schlösser verdankt.
Das Wirken der Wittelsbacher
fand ihren Niederschlag vor allem in
dem reichen kulturellen Schaffen in
allen Bereichen des geistigen Lebens.
Auf dieses Erbe sind die drei Stämme,
die
Altbayern,
Franken
und
Schwaben, die seit zweihundert
Jahren den bayerischen Staat bilden,
besonders stolz. Aus dieser Tradition
leitet das Land mit der Hauptstadt
München bis heute sein ausgeprägtes
Selbstwertgefühl ab, das sich auch im
gesellschaftlichen Zusammenleben
mit den anderen Bundesländern
sowie in den politischen Auseinandersetzungen deutlich manifestiert. Die in einer langen Geschichte
gewachsene politische und kulturelle
Eigenart lässt Bayern auch in einem
vereinigten Europa eine Sonderstellung einnehmen.
Eine zentrale Wurzel des gesamten kulturellen Schaffens liegt in der
über 1500-jährigen Verankerung
Bayerns im Christentum. Es waren
Mönche, die den christlichen Glauben
in das Land brachten. Sie bauten
Klöster und Kirchen und legten die
Grundlagen für die Erschließung des
Landes und damit für seine kulturelle
Entwicklung. Mit der Christianisierung gingen große kulturelle
Leistungen einher, von denen Bayern
bis heute zehrt. Die christlichen
Wurzeln sind bis heute spürbar und
sichtbar. Erinnert sie nur an die vielen
Kirchen und Kapellen, die das Bild
Bayerns prägen, sowie an die kulturellen Leistungen der Klöster im
Bereich von Bildung und Wissenschaft.
Aus der traditionellen Zuwendung
zum christlichen Glauben erwuchs
auch eine ausgeprägte Volksfrömmigkeit, die über Jahrhunderte
Bayern und seine Menschen geprägt
hat. Sie ist bis heute lebendig, wenn
sich auch die historisch gewachsenen
Formen geändert haben. Ihren
Ausdruck findet die Volksfrömmigkeit
bis in unsere Tage in einem reichen
Brauchtum, das vor allem in ländlichen Regionen den Jahreslauf
bestimmt und bereichert. Brauchtumspflege ist in Bayern kein oberflächlicher Freizeitaktionismus, sondern Ausdruck der religiösen
Verankerung, die Lebensfreude mit
einschließt. In Bayern versteht man
etwas vom Feiern. Und dazu gehören
die vielen schönen Bräuche, die ihren
Ursprung in der in der Geschichte und
Kultur des Landes haben. Bayern ist
ohne sein in einer langen Tradition
gewachsenes Brauchtum nicht denkbar. In der Brauchtumspflege drücke
sich bayerische Identität und
Lebensart überzeugend aus.
INTERVe n t i
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
LA R ET E
Un invito all’amicizia
Bruno Diazzi
Una rete di amicizia italo tedesca che unisca associazioni e istituzioni. È questa l’idea
nata alcuni anni fa e che è stata il tema di
due convegni organizzati dalla "DeutschItalienische Gesellschaft (DIG)” di
Germering in collaborazione con le associazioni regionali italiane dell’Emilia Romagna,
Trentino e Sardegna.
Due sono gli obiettivi principali che la rete
si pone.
Il primo è quello di offrire a istituzioni e
associazioni, che ritengono l’istituto del
gemellaggio troppo oneroso, uno strumento
semplice ed efficace per incrementare gli
incontri di amicizia a livello internazionale.
Il secondo è quello di ridare vita a quei
gemellaggi, che dopo gli entu-siasmi dei
primi anni, sono entrati in una specie di
letargo.
L’idea è molto semplice: creiamo un circolo di amici al quale possono aderire istituzioni e associazioni senza obbligo alcuno.
Un sito web sarà il punto d’incontro virtuale per tutti coloro che desiderino organizzare scambi, incontri e manifestazioni.
La "Deutsch-Italienische Gesell-schaft”
si assume inizialmente il compito di tenere
aggiornato il sito.
Naturalmente la rete non sarà solamente un
punto d’incontro virtuale.
DIG si assume inizialmente anche il
compito di organizzare incontri in occasione di avvenimenti particolari.
Lo ha già fatto con successo all’inizio di
marzo in occasione della "Fiera di
Dillingen”, dove DIG ha organizzato la
Piazza dell’amicizia italo tedesca con gli
amici provenienti da Levico Terme, Gorgo al
Manticano, Motta di Livenza, Rimini, San
Marino, Torre Pedrera, Modena, Bondeno,
Genova.
La prossima occasione d’incontro sarà
la festa italo-tedesca che si terrà a Genova,
capitale europea della cultura 2004, il 26
settembre.
Siete tutti invitati. L’amicizia italo
tedesca ha bisogno anche di voi.
INTERVe n t i
Einladung zur Freundschaft
Ein deutsch-italienisches
Freundschaftsnetz, welches Vereine
und Institutionen verbindet.
Diese Idee wurde vor einigen Jahren
geboren und war das Thema zweier
Tagungen, die von der deutsch-italienischen Gesellschaft (DIG) in Zusammenarbeit mit den Regionalvereinen
der Emilia Romagna, Trient und
Sardinien organisiert wurden.
Es gibt zwei Hauptziele des Freundschaftsnetzes.
Das Netz will Vereinen und
Institutionen, die eine Partnerschaft
für zu aufwendig halten, ein einfaches, aber wirksames Mittel anbieten,
sich international zu betätigen.
Das zweite Ziel ist es, den Partnerschaften, die nach der anfänglichen
Begeisterung eingeschlafen sind,
neuen Schwung zu geben.
Die Idee ist ziemlich einfach: Wir bilden einen Freundschaftskreis und alle
Institutionen und Vereine dürfen
ohne jegliche Verpflichtungen dazu
gehören.
Im Internet werden wir einen virtuellen Treffpunkt haben.
Am Anfang wird die deutsch-italienische Gesellschaft die Internetseite
verwalten.
Fiera di Dillingen
Natürlich sind virtuelle Begegnungen
nicht ausreichend, um echte
Freundschaften entstehen zu lassen.
Besondere Ereignisse werden eine
willkommene Gelegenheit sein,
Treffen zu organisieren, zu denen alle
eingeladen werden.
Das erste Treffen fand schon mit
großem Erfolg in Dillingen statt.
Anlässlich der regionalen
Gewerbeschau kamen Freunde aus
Levico Terme, Gorgo al Manticano,
Motta di Livenza, Rimini, San Marino,
Torre Pedrera, Modena, Bondeno,
Genova.
Das nächste Treffen ist schon organisiert. Es findet am 26. September in
Genua statt.
Die Stadt Genua ist dieses Jahr
Kulturhauptstadt Europas und lädt
alle Italiener und Deutsche zu einer
gemeinsamen Feier ein.
Auch Sie sind eingeladen! Die
deutsch-italienische Freundschaft
braucht auch Ihren Beitrag.
IL PROSSIMO INCONTRO SI TERRÀ IL
26 SETTEMBRE 2004 A GENOVA
DAS NÄCHSTE TREFFEN FINDET AM
26. SEPTEMBER 2004 IN GENUA STATT
Info: Dr. B. Diazzi – Tel. +49/89/8412735 e-mail: [email protected]
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14
C U LTUR A
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
Schmerzlos – “Italian Factory”
Die neue italienische Kunstszene mit Stationen in Straßburg, Venedig und Turin
Jerzy Jurczyk
"Kunst muss wehtun, sonst handelt es
sich nur um Design". Ich weiß nicht
mehr, wer diesen Satz sagte, doch er
hatte verdammt viel Recht.
Unvermeidlich musste ich in Venedig
und in Turin während der
Besichtigung der Ausstellung "Italian
Factory" daran denken. Es wäre mir
bestimmt auch in Straßburg nicht
erspart geblieben. Der Katalog lässt
die bösen Vermutungen gnadenlos
bestätigen.
Aus höchst politischem Anlass
wurde diese Ausstellung veranstaltet.
Ihre Aufgabe war es, die wenig glorreiche italienische Präsidentschaft
der Europäischen Union 2003 zu
schmücken. Der Auftraggeber war das
italienische Außenministerium.
Zuerst wurde die Ausstellung der
neuen italienischen Kunstszene
parallel in Venedig (von Juni bis
Oktober 2003 im Istituto S. Maria
Della Pietà) und in Straßburg (von Juli
bis November 2003 im Europäischen
Parlament) präsentiert. Zum Schluss
wurde sie noch in Turin (von
November bis Dezember 2003 im
Palazzo della Promotrice delle Belle
Arti) gezeigt.
Den Kuratoren-Auftrag hat
Alessandro Riva mutig angenommen.
Es war ihm bestimmt klar, dass er
einen schwierigen Spagat zwischen
Politik und Kunst machen muss. Ich
weiß nicht welchen Rang Alessandro
Riva in Italien als Kurator hat. Über
eines bin ich mir aber sicher: Er ist ein
ziemlich schlauer Mann. Es ist ihm
nämlich sehr gut gelungen eine
unterhaltsame Kunst-Schau zusam-
In occasione della presidenza italiana
dell’Unione Europea nel 2003 è stata
presentata a Strasburgo, Venezia e
Torino la mostra "Italian Factory”. Il
Ministero degli Esteri ha incaricato
Alessandro Riva di presentare le personalità più importanti della scena
artistica attuale. Purtroppo il curatore si è limitato quasi esclusivamente
a pittori e scultori che si considerano
eredi della grande tradizione artistica
italiana. "Italian Factory” è diventata
quindi una parata di – lo si deve dire
onestamente – epigoni narcisisti,
artigianalmente molto preparati. La
mostra, sembra concepita più per
soddisfare il gusto di Berlusconi che
per offrire un’immagine veritiera dell’arte contemporanea del Paese. La
giovane avanguardia italiana la si è
dovuta cercare altrove.
Paolo Schmidlin,
"Lo sposalizio della vergine", 2003
men zu stellen, ohne die
Kunstkriterien auffällig zu verletzen.
Das haben seine Auftraggeber – die
politischen Freunde von Silvio
Berlusconi – von ihm erwartet. Man
durfte den Chef nicht ärgern. Er sollte seine Präsidentschaft genießen
und sich vor den EuropaAbgeordneten als moderner KunstMäzen zeigen können.
"Italian Factory" wurde als hochglänzendes Prestige-Objekt konzipiert, um das bestimmte politische
Image Italiens zu bestätigen. Die thematische Auswahl der neuen
Kunstszene (junge Künstlergeneration und Werke aus den letzen zehn
Jahren) sollte Italien als zukunftorientiertes, progressives und modernes Land zeigen, das man allgemein
auch als die Wiege der europäischen
Kultur und als ehemaliges maßgebendes Kunstzentrum betrachtet.
Alessandro Riva hat sich zwei thematische Bereiche herausgenommen:
Luoghi (Orte) und Volti (Gesichter).
Das hat die Möglichkeit gegeben, die
Künstler zu einladen, welche sich aus
dem Vokabular der klassischen
Moderne
und
der
neuesten
Kunstrichtungen bedienen zu wissen
und auch hohe handwerkliche
Qualität beweisen können. Natürlich
waren die Künstler bevorzugt, die
man auch als potenzielle künftige
Stars der Kunst-Szene sehen kann.
Das möchten sie auch gerne sein.
Leider sind sie es aber noch nicht.
Die echten Stars waren in Venedig
einige hundert Meter weiter: in den
Giardini, im Arsenale, im Museo
Correr und in den zahlreichen andeINTERVe n t i
C U LT U R A
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
ren Ausstellungsorten. "Italian
Factory" wurde zwar in den offiziellen
Bereich der 50. Biennale aufgenommen, das bedeutete aber überhaupt
nicht, dass sie von dem internationalen Publikum wahrgenommen wurde.
Es war keine kluge Entscheidung
diese Ausstellung gerade während der
Biennale-Zeit in Venedig zu platzieren. Die Konkurrenz war viel zu groß.
Und die Hitze auch! Im Gegenteil, zur
Biennale könnte ich ganz alleine die
Rivas-Ausstellung
besichtigen.
Eigentlich schade. Ich hatte mich
doch gefreut einige Künstler in
Torino wieder sehen zu können. Zu
denen gehört der exzentrische
Bildhauer Paolo Schmidlin, dessen
bemalte
Terrakotta-Skulpturen
bekannte und anonyme Personen mit
hyperrealistischer Genauigkeit zeigen. "Lo sposalizio della vergine"
("Die Hochzeit der Jungfrau") ist ein
Meisterwerk der Ironie. In diese
Richtung gehen auch seine Kollegen
Livio Scarpella, Aron Demetz, Marco
Cornini
und
Paolo
Cassarà.
Deutlichere Unterschiede gibt es
zwischen den Malern aus dem Teil
"Volti”: Matteo Basilè, Federico
Lombardo, Alessandro Bazan, Andrea
Martinelli, Fulvio Di Piazza, Max Rohr
und Federico Guida.
Die zwei bravourösen "Landschaftsmaler" Salvatore Garau oder
Velasco kann man in den besten
Galerien der Welt zeigen. Sehr eindrucksvoll ist der neurotische Zyklus
"Mirabilandia" ("Wunderland") von
Marco Neri mit der grauen
Achterbahn. Andere, sehr elegante
INTERVe n t i
Livio Scarpella, "Giovane dei Fiori", 2003
Visionen unserer urbanen Welt zeigen
Paolo Fiorentino und Marco Petrus,
deren Städte an Computersimulationen erinnern.
Fast alle Künstler benutzen traditionelle Mal- und Skulpturtechniken.
Aber nicht deswegen wirkt diese
Ausstellung irgendwie archaisch.
Dieser Eindruck entsteht durch die
Denkweise der Künstler über unsere
Zeit. Wenn man an die Künstler
denkt, deren Werke gleichzeitig im
Castello di Rivoli (Museo d´Arte
Contemporanea) präsentiert worden
sind, dann sieht man besonders klar
die Unzeitgemäßigkeit und Oberflächigkeit der Kuratorenarbeit von
Alessandro Riva.
Design-Effekt – die Italiener sind
doch bekanntlich die besten Designer
der Welt – wurde in Turin verstärkt
betont durch die Einladung des StarFotografen Fabrizio Ferri. In fünfzehn
großformatigen Fotografien porträtierte er einige männliche Teilnehmer
der Ausstellung. Ferri ist ein berühmter Werbefotograf und Gründer einer
Design-Akademie. Kein Wunder also,
dass die Künstler auf einem
Gruppenfoto fast wie Pop-Sänger
oder Models aus einem ModeKatalog ausschauten. Es war unterhaltsam, glatt, glänzend und total
schmerzlos.
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C U LTUR A
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
Una cultura per l’Europa
A proposito di un appassionante discorso di
Julian Nida-Rümelin
Miranda Alberti
Il sogno di un’Europa unita è un
sogno antico a cui molte generazioni
di idealisti hanno lavorato. È dunque
un onore che proprio alla nostra spetti il compito di realizzarlo. Eppure
ancora pochi sono coloro che sanno
riconoscere in questa tendenza una
straordinaria e concreta chance per il
futuro, pochi coloro che s`impegnano
nella realizzazione di questo progetto
comune che è in primo luogo un progetto culturale.
Julian Nida-Rümelin, professore
di filosofia ed ex ministro della cultura nel governo Schröder, parlando alla
Ludwig Maximilian Universität su
questo tema ha fatto notare che l’idea di un’Europa unita è sorta prima
di tutto in ambito culturale, ma che
finora si è sviluppata quasi esclusivamente sulla direttrice economica.
Soltanto lo 0,04% del bilancio europeo è dedicato all’iniziativa culturale
comune. La scuola nei singoli paesi
sembra non essersi accorta di questo
mutamento di prospettiva e continua
a diffondere nei suoi manuali giudizi
e pregiudizi nazionalistici. Manca,
inoltre, quasi completamente un’informazione europea che faccia da
specchio e da controllo democratico a
questa nuova dimensione istituzionale. Non c’è da meravigliarsi, dunque,
se il cittadino continua a sentirsi
"dentro" una dimensione nazionale
ormai di fatto superata e "fuori" dalla
realtà che sta veramente vivendo.
Anche gli intellettuali europei,
chiamati in prima persona a questo
nuovo impegno collettivo, sembrano
prendersela con comodo. Riuniti a
Salamanca - ci riferisce NidaRümelin - per discutere il tema del-
Derjenige, der zu spät kommt, den
bestraft die Geschichte. Ein vereintes
Europa bietet uns und unseren
Kindern eine echte Chance für die
Zukunft. Die Verwirklichung dieses
Projekts basiert auf dem Aufbau einer
neuen kulturellen Identität. Dafür
brauchen wir finanzielle Mittel, die
solche gemeinsame Projekte unterstützen, aber auch die innere
Bereitschaft, sich für neue
Perspektiven zu öffnen.
Julian Nida-Rümelin
l’identità e delle differenze delle
nostre culture nazionali, hanno finito
per concentrarsi soltanto sulle differenze, tralasciando di riflettere su
quelle forme d’identità di cui, pure, la
nostra lunga storia comune abbonda.
Sono anche loro vittime di questa
generale schizofrenia? Avanguardie
che rischiano a breve termine di rincorrere la retroguardia?
Ma cosa s`intende per identità
culturale? Prima di tutto nulla, perché la società è fatta di individui ed
ogni individuo è, per definizione,
diverso dall’altro. Eppure proprio
questa diversità e la tolleranza nei
confronti di essa può essere un atteggiamento culturale comune. Questo,
possiamo dire, è un carattere della
cultura europea con tutte le eccezioni che purtroppo vi sono state.
Certamente origini comuni possiamo
rintracciarle nella tradizione razionalistica greca e nella cultura della polis
che nell’antica Grecia è nata. Il pragmatismo della romanità, l’umanesimo
e l’universalismo della Rinascita sono
altrettanti caratteri che hanno saputo diffondersi in tutta Europa. La
rivoluzione scientifica e la concezione
illuministica dello stato sono conquiste che ancora oggi segnano l’identità europea e che continuano a
definirsi nell’attualità di una comune
discussione come, ad esempio, è
accaduto a proposito del velo nella
scuola. È stata questa una discussione molto produttiva che ha coinvolto
tutti, e che generalmente è stata condotta con spirito europeo. Non si
tratta, infatti, di entrare nel merito di
una convinzione religiosa, ma di ribadire decisamente quella distinzione
fra stato e religione che fu una conquista della visione illuministica della
società dopo secoli di guerre e di
aspre polemiche.
D’altra parte la storia della filosofia insegnata nei licei di quasi tutta
Europa è in grado di fornire queste
conoscenze culturali di base su cui
innestare una reale e moderna coINTERVe n t i
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
scienza europea. Peccato che proprio
la Germania, erede di questa tradizione e patria del pensiero moderno,
faccia qui difetto. Ne abbiamo
chiesto la ragione, ma una risposta
ancora non l’abbiamo trovata. Misteri
dei ministeri della cultura!
Molto lavoro resta, dunque, da
C U LT U R A
fare affinché questa comune eredità
culturale diventi attiva consapevolezza e partecipazione, ma questo è il
trend e in questa direzione dovremo
andare con sempre maggiore convinzione. Anche il viaggio più lungo, dice
il saggio, comincia con un primo
passo!
Lang Shi Ning
Pittore e mandarino cinese
nato a Milano
Der chinesische Maler und Architekt
Lang Shi Ning hat seine Wurzeln in
Italien. Der gebürtige Mailänder ging
als Missionar nach China und kombinierte in seinen Werken den chinesischen mit dem europäischen Stil.
Leonardo Chen
Giuseppe Castiglione nacque a
Milano il diciannove luglio del 1688,
studiò alla scuola d’arte di Genova e
all’età di diciannove anni prese i voti
nell’ordine dei Gesuiti.
Nel 1715 partì missionario per la
Cina e lì è conosciuto e ricordato
come uno dei più importanti artisti di
corte di fine seicento inizio settecento.
Lavorò per tre imperatori Kang Xi
(1662-1722), Yong Zheng (17231735) e Qian Ming Yuan (17361795). Durante il primo periodo in
Cina Castiglione fece sua la tecnica di
pittura della scuola di "fiori e uccelli”.
In seguito sviluppò uno stile del tutto
INTERVe n t i
personale caratterizzato dall’incontro
di stile orientale e stile rinascimentale europeo. Fu lui che introdusse nell’arte cinese la plasticità, la prospettiva e il realismo dell’arte europea.
Soltanto nel dipingere il cavallo che
corre Castiglione si sbagliò a non
seguire la scuola cinese: la sua corsa
assomiglia più a quella di un cane.
Nell’ultimo periodo della sua carriera lo stile di Castiglione si avvicinò
sempre più a quello orientale. Di
questo periodo sono giunti a noi 56
dipinti che rappresentano scene di
corte, paesaggi, scene di battaglia
etc.
Anche come architetto ebbe discreta fama, da ricordare la collaborazione al progetto per la residenza
estiva dell’imperatore Qian Long, in
cui introdusse molti ornamenti tipici
del gusto barocco italiano.
L’italiano Giuseppe Castiglione,
morì in Cina il sedici luglio del 1766,
onorato come mandarino della corte
di Qian Long e ricordato dai cinesi
con il nome di Lang Shi Ning.
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18
DO SSI ER
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
Le radici storiche della convivenza
politica attuale
Andrea Maria Palamidessi
Attualmente, nessuno pone più in
discussione la forma di comunità
politica basata su un potere generale
uniforme e che trae la sua legittimità
dalla realtà sociale, attraverso istituzioni rappresentative della volontà
popolare. Tuttavia, questo modello di
convivenza politica ha dovuto fare
molta strada prima di affermarsi definitivamente, superando l’antitesi tra
potere politico e consenso democratico.
Nell’Antichità, centro politico
decisionale e istituzioni rappresentative erano elementi quasi inconciliabili. L’uno era tipico dei gruppi sociali di considerevoli dimensioni: basti
pensare all’organizzazione dell’Egitto,
dove tutti gli aspetti della vita della
comunità erano regolati dalla burocrazia del faraone; le altre erano
espressione degli aggregati umani
piccoli e altamente sviluppati, come
le città-stato greche, o fortemente
coesi, come le orde barbariche, e non
davano luogo a una direzione politica
univoca. Ne è un chiaro esempio la
crisi scaturita dall’estensione dei
domini di Roma, passata da un ordinamento repubblicano basato sulla
partecipazione di tutti i gruppi sociali ma spesso sconvolto da scontri
intestini, prima al principato, che lasciava sussistere le antiche istituzioni,
e poi al dominato, ispirato al dispotismo orientale e ammantato di una
sacralità che, con l’accoglimento del
Cristianesimo, consentì la giustificazione del potere universale imperiale
con l’indiscutibile disegno divino.
Nell’Alto Medioevo, sia il potere centrale che la rappresentanza politica
stentano inizialmente ad affermarsi a
Die jetzige Form der westlichen
Demokratie ist das Ergebnis einer
langen und keineswegs immer friedlichen Entwicklung. Die Französiche
Revolution war ein entscheidender
Wendepunkt, aber erst nach dem
zweiten Weltkrieges scheint der
Widerspruch zwischen politischer
Macht und demokratischem Konsens
überwunden zu sein.
causa della regressione economica e
della dispersione della popolazione,
ma vengono gettati i semi di importanti sviluppi futuri.
Con l’insediamento barbarico nel
Mediterraneo occidentale, l’idea di
gruppo politico basato su legami personali e familiari dei Germani si contrappone alla concezione territoriale
e oggettiva del potere dei Romani, e
lo scontro tra questi due principi,
divenuto ben presto incontro, dà vita
alla nuova forma di comunità politica
rappresentata dal regno, dove i rapporti tra i membri del corpo sociale
assumono sì un carattere più personalistico, ma in cui la dimensione territoriale conserva un’importanza fondamentale. Le invasioni germaniche
reintroducono quindi nell’area mediterranea occidentale un modello di
comunità politica territorialmente ed
etnicamente delimitata, che però non
riesce a prevalere sulla frammentazione di una struttura socio-economica dominata dalla signoria fondiaria, che tende ad assumere funzioni di
governo su base locale, spesso con
l’investitura o la concessione dell’im-
munità da parte del sovrano.
Nel Basso Medioevo le condizioni
economiche e sociali cambiano radicalmente. La fine delle incursioni
ungare, normanne e saracene consente tra il X e l’XI secolo una ripresa
della produttività agricola che a sua
volta determina il riemergere dell’economia di scambio dopo un’epoca di
chiusa sussistenza. Le città riacquistano quindi le loro antiche funzioni
commerciali, oltre a quella di centro
religioso e amministrativo, anche
quest’ultima in parte persa a favore
del castello del signore. La nuova
struttura socio-economica fa risorgere l’esigenza di un potere che regoli in
modo uniforme i rapporti civili, anche
se i processi di riformulazione della
realtà politica che ne derivano hanno
esiti molto differenti nelle diverse
regioni europee, dalla ricomposizione
dei regni nella penisola iberica, in
Francia e in Inghilterra, all’affermazione, grazie alla crisi dell’Impero,
delle entità territoriali a base regionale in Germania e in Italia, caratterizzata quest’ultima da un’iniziale
prevalenza delle autonomie cittadine
al Centro-Nord (poi annientate dalle
tensioni accumulatesi tra loro e al
loro interno).
Anche nel Mediterraneo, la dissoluzione dell’impero arabo in realtà
politiche autonome e la trasformazione del decadente impero bizantino
in uno stato omogeneo, insieme alla
sua separazione dal resto della
Cristia-nità, rispecchiano l’evoluzione
generale verso la costituzione di entità politiche compatte a base territoriale limitata.
INTERVe n t i
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
Tra il XII e il XIV secolo tramontano ovunque sia le aspirazioni a un
potere
universale,
incarnate
dall’Impero e dalla Chiesa, sia il disordine dei particolarismi locali, a favore
dei nuovi movimenti culturali laici e
delle sempre più importanti forze
economiche borghesi, di cui sono
espressione le monarchie nazionali o i
principati regionali.
Lo sviluppo delle realtà sociali
urbane e la volontà accentratrice
delle corone determinano poi, sia
pure per motivi e con esiti diversi, una
spinta alla rivalutazione della rappresentanza politica parallela e non
opposta all’affermazione del potere
centrale e della sua regolamentazione uniforme della vita civile. Da un
lato le comunità cittadine si affermano come ordinamenti volti a garantire la libertà delle classi produttive
dalle imposizioni signorili, dall’altro il
progetto dei monarchi di utilizzare la
rete feudale per riacquisire il controllo sui poteri locali può essere realizzato solo con importanti concessioni
al ceto aristocratico e all’emergente
borghesia. Sorgono così, nel corso del
XIII secolo, dopo le assemblee cittadine dell’Italia centro-settentrionale, i
Parlamenti inglese e siciliano, gli
Stati Generali francesi, le Corti castigliane e aragonesi e le Diete dell’area
mitteleuropea.
La spinta verso il potere assoluto
dei monarchi in età moderna porta al
conflitto con queste rappresentanze
dei ceti ora messe da parte, che
esplode nelle Rivoluzioni inglese e
francese. Con la prima si afferma
definitivamente l’idea, gradualmente
estesasi al resto dell’Europa, del controllo dei rappresentanti della nazione sull’attività di governo. Con la
seconda emerge la concezione
moderna dello Stato fondato sulla
sovranità popolare, con la sua disciplina generale e astratta della vita
sociale, che prevale sulle realtà istituzionali particolari con il principio di
uguale sottomissione di tutti i mem-
INTERVe n t i
bri della comunità politica alla legge.
L’età moderna è il momento dell’elaborazione delle categorie concettuali della sovranità, prima monarchica e poi popolare, e della costituzione
come garanzia del corretto esercizio
del potere politico, che riprendono
dal Medioevo da un lato l’esigenza di
uno stabile centro decisionale, dall’altro la necessità di rispettare il pluralismo sociale.
Dopo che il cruento passaggio
dall’età moderna a quella contemporanea rappresentato dalla Rivoluzione
Francese vede prevalere la categoria
della sovranità a scapito delle articolazioni della realtà sociale, il XIX
secolo segna il ritorno al garantismo
incarnato dai sistemi politici liberali,
che però escludono ancora una parte
più o meno considerevole della collettività dalla vita pubblica.
La prima guerra mondiale costituisce il punto di non ritorno per l’affermazione dell’attuale società di massa
sorta dalla rivoluzione industriale,
con l’irruzione delle masse popolari
sulla scena politica e l’affermazione
di regimi dittatoriali nelle realtà statali più deboli che non erano riuscite
a gestire il sistema parlamentare liberale. Superata la tragica esperienza
del secondo conflitto mondiale, la
democrazia costituzionale contemporanea, che si sta estendendo anche
all’Europa orientale dopo vari decenni di "socialismo reale”, ha raggiunto
finalmente l’equilibrio tra potere e
rappresentanza politica.
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bimestrale per la
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Monaco
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19
20
RETROSPETTIVE
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
Italia, paese unico
Archivio Alinari: un’immensa raccolta fotografica per ricomporre l’immagine
dell’Italia del 20° secolo
Rosanna Ricciardi
Scorci di centri minori e l’arena di
Verona, piazza Venezia e piazzale
Loreto, Carducci e Fermi, Tomba e la
Ferrari, portatrici di pane e cavatori di
marmo: sono alcuni dei soggetti delle
fotografie, comprese nell’arco cronologico 1900-2000, esposte lo scorso
marzo alla Staatsbibliothek di
Monaco, nell’ambito di una mostra
già presentata in numerose città italiane ed estere e patrocinata
dall’Istituto Italiano di Cultura. Scatti
talvolta di grandi maestri come
Cartier-Bresson, Capa o il nostro
Patellani, le circa 100 immagini proposte, cui era affidato il compito di
ricomporre l’immagine dell’"Italia,
paese unico" del titolo, provengono
da una delle più antiche e ricche collezioni del mondo: quella del fiorentino Archivio Alinari.
Fondato nel 1852, poco più di un
decennio dopo l’invenzione della
fotografia, dai fratelli Leopoldo,
Giuseppe e Romualdo, il piccolo laboratorio si specializzò nelle vedute e
nella riproduzione di monumenti e
opere d’arte, dapprima del granducato e poi di tutt’Italia, imponendosi
ben presto, grazie alla partecipazione
a diverse esposizioni universali, sulla
scena internazionale. Ceduta dagli
eredi e trasformata in società per
azioni nel 1920, l’azienda intraprese
dagli anni ’40 quell’attività di acquisizione che ha consentito il progressivo accrescimento e ampliamento
tematico della collezione.
L’attuale patrimonio di 3.500.000
immagini, il museo della storia della
fotografia e la casa editrice, fanno
dell’Archivio Alinari una fonte
imprescindibile per la documentazione visiva della storia, della cultura e
del costume italiano degli ultimi 150
anni, nonché uno strumento di consultazione il cui aggiornamento tecnologico è testimoniato dall’ottimo
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INTERVe n t i
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
RETROSPETTIVE
Casanova piace non solo alle donne
"…quelli che il teatro...” entusiasmano anche il pubblico del Gasteig
Lo scorso 25 aprile il gruppo teatrale
"...quelli che il teatro...” ha presentato
al Black Box del Gasteig uno dei pezzi
più divertenti del suo repertorio
"Avventure e disavventure amorose di
Giacomo Casanova Veneziano”, che
già l’anno scorso aveva riscosso calorosi applausi nell’ambito della "lunga
notte della musica” e della "lunga
notte dei musei” a Monaco. Anche
questa volta la vivacità, i colori, la
mimica e le battute impertinenti dei
personaggi non hanno mancato di
contagiare il pubblico di una fresca
spensieratezza.
Corrado Conforti, (che interpreta
Casanova) ha scritto i testi, Daniela
Pasculli (che sulla scena veste i panni
della "fantesca”) e Petra Manganelli
si sono curate dei costumi. Grandi
lodi agli attori - ed in primo luogo al
regista e fondatore del gruppo
Aurelio Ferrara - che con tanto entusiasmo dedicano il loro tempo libero a questa attività che non solo
regala momenti di allegria, ma contribuisce anche a far rivivere la tradizione della commedia dell’arte. (emw)
A “Vedrai” di Nicola Bevilacqua il
primo premio
Il 28 febbraio scorso si è tenuta a
Monaco, presso la sala del
Salesianum, la Festa della canzone
italiana inedita organizzata con il
valido apporto dell’associazione
rinascita e.V. e con il patrocinio del
Consolato Generale d’Italia di
Monaco di Baviera. I 15 bravissimi
concorrenti si sono cimentati in un
impegnativo concorso canoro organizzato per la prima volta nella nostra
città. Il riuscito spettacolo è stato
presentato da Corrado Conforti ed è
stato reso possibile attraverso l’impegno del Dott. Rocco del Giudice,
direttore didattico del Consolato, e
dalla organizzazione di rinascita.
Ci auguriamo che, visto il successo ottenuto, il festival sarà ripetuto il
prossimo anno. (gm)
INTERVe n t i
Grande successo di pubblico alla Festa della canzone
italiana inedita
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22
ONLINE
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
[email protected]
È nella sconcertante praticità della posta elettronica il
suo stesso fatale punto debole?
Einfache Bedienung und höhe
Geschwindigkeit sind möglicherweise
gleichzeitig die Stärke, aber auch die
Schwäche der elektronischen Post.
Selbst wenn wir vorsichtig surfen,
können wir oft die zunehmende
Schwemme der spam-mails nicht
vermeiden.
Una volta superata la timidezza del
debutto in internet e ottenuto l’indirizzo di posta elettronica abbiamo
subito mandato e ricevuto i nostri
primi mails. E siamo rimasti subito
stupiti e affascinati dalla praticità e
dalla velocità di questo innovativo
mezzo di comunicazione.
Ormai quasi chiunque può vantare un indirizzo di posta elettronica
con tanto di chiocciola.
Il simbolo @ si legge "at” fuori
dell’Italia e significa "presso” quale
"domain” si è clienti. Il provider, oltre
a permettere il collegamento con la
Rete, ci mette a disposizione il suo
mail server per raccogliere, spedire e
insomma smistare tutta la nostra
posta elettronica.
Ebbene, siamo proprio sicuri che,
quando navighiamo in internet, non
mostriamo dappertutto i nostri dati
come se mettessimo a tutti in mano
un nostro biglietto da visita?
Mettiamo il caso che alcuni siti siano
in grado impunemente di spiare e
registrare l’indirizzo mail dei suoi
visitatori utilizzandolo poi per farsi
loro stessi pubblicità… Certe volte poi
comunichiamo il nostro indirizzo mail
anche per chiedere informazioni, par-
tecipare a chat, scaricare un video,
registrare una software... E chi controlla che tutti questi indirizzi "validi”
non vengano poi venduti in blocco da
agenzie senza scrupoli? E oltretutto
non dovrebbe essere difficile per un
computer generare lui stesso infiniti
indirizzi di posta elettronica e mandare mail "a tappeto”. La semplicità
della procedura per una circolare email, anche con un numero assai elevato di indirizzi, è sconcertante: basta
un solo clic per spedire migliaia di
lettere. E sono in circolazione virus –
come MyDoom nel febbraio 2004 che moltiplicano il traffico di mail
inutili.
"Spam” si chiama questa congiura. Spazzatura, quasi sempre immonda - anche per il contenuto che viene
pubblicizzato - che viene infilata
sempre più impunemente e numerosa
nelle nostre cassette e-mail.
Immaginiamo di aprire la nostra cassetta delle lettere, quella analogica, e
trovarla ogni giorno sempre più piena
di ogni tipo di materiale pubblicitario.
E non potremmo nemmeno gettare
via tutta quella roba nel secchio,
appunto, dell’immondizia: dovremmo
smistarla attentamente perchè
rischieremmo – come probabilmente
è già capitato - di gettar via anche
qualche lettera importante. E che dire
poi se vedessimo una busta rosa, profumata, magari con scritto fuori: "al
mio amore”? Attenzione, potrebbe
trattarsi di una lettera esplosiva con
tanto di virus per il nostro già abbastanza suscettibile pc.
Uno scenario insomma da terrorismo elettronico con pirati senza
scrupoli, "hacker” che magari si creano una porta nel nostro sistema per
spiarci o sabotarci.
Qui di seguito un elenco di possibili
rimedi.
- Visitiamo solo siti "sicuri”, dove
siamo certi della serietà dell’offerente.
- Limitiamoci il più possibile nel
diffondere il nostro indirizzo mail.
- Chattiamo solo in pochi salotti e in
ogni caso in quelli che rispettano la
riservatezza dei dati.
- Cancelliamo i mail sospetti
direttamente sul mail server prima
ancora di scaricarli, attenzione però a
non cancellare anche i mail "veri”.
- Chiediamo di cancellarci dai mailing
list inutili.
- Installiamo un filtro anti-spam
che riconosca i mail con mittente o
oggetto sospetto. Molti provider
offrono una funzione di filtro antispam direttamente sul mail server,
alcuni persino gratuitamente.
- Bloccare un mail "spam” con la
funzione "unsubscribe”, potrebbe
essere pericoloso, potremmo rendere
noto al nemico che apriamo tutte le
lettere che riceviamo.
Cambiare l’indirizzo o impostarne
uno supplementare è scomodissimo. E
poi chi ci dice che dopo un po’ non
succeda lo stesso?
Sarà davvero così brutto il giorno
in cui ci arrenderemo e prenderemo di
nuovo la penna per scrivere una vecchia e sicura lettera analogica, quella
con la carta vera e il francobollo da
incollare? (gm)
INTERVe n t i
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
D I R I TTI
E DOVERI
Betriebliche Altersversorgung
Fünf Möglichkeiten für eine Zusatzrente vom Chef
Dal 2002 il lavoratore dipendente ha diritto a che i contributi per la pensione
aziendale vengano detratti direttamente dallo stipendio lordo. Cinque sono gli
elementi base su cui impostare una pianificazione finanziaria personalizzata.
Daniel Vetró
Die gesetzliche Rentenversicherung
(GRV) in Deutschland funktioniert
nach dem so genannten Umlageverfahren. Das bedeutet, dass die heutigen Rentner, genauer gesagt die
Rentenbezieher, ihre Rente aus den
laufenden Beiträgen (BfA, LVA) der
derzeitigen Erwerbstätigen erhalten.
Seit Jahren wird in den Medien das
Thema "Probleme der gesetzlichen
Rentenversicherung" diskutiert. Nun
ist fast jedem bekannt, dass aufgrund
abnehmender Beschäftigungszahlen,
zunehmender Teilzeitarbeit, steigender Zahl der Rentenempfänger und
längerer Rentenbezugsdauer ein
Finanzierungsproblem der GRV
besteht.
Das "Drei-Säulen-Konzept" besagt, dass die gesetzliche Altersrente
um private Vorsorgemaßnahmen und
eine betriebliche Altersversorgung
ergänzt werden muss, damit der
Einzelne Aussicht auf eine angemessene Altersversorgung hat. Bei
Einkünften in Höhe von 75 % des
letzten Bruttogehalts wird von einer
angemessenen Versorgung gesprochen.
Unter dem Begriff "Private
Altersversorgung" lassen sich alle
Maßnahmen zusammenfassen, die
betrieben werden um für die berufsfreien Jahre – den Ruhestand – vorINTERVe n t i
zusorgen. Hierbei wird in der Regel
aus dem bereits versteuerten
Einkommen in die verschiedensten
Anlagen investiert. Gängig sind
Banksparpläne,
kapitalbildende
Lebens- und Rentenversicherungen,
Fondssparpläne, aber auch die
Investition in die eigenen vier Wände
oder in eine vermietete Immobilie.
Bei der dritten Säule, der betrieblichen Altersversorgung (BAV), zeigt
Deutschland noch Nachholbedarf.
Momentan stammen von 100 Euro
Alterseinkünften im Schnitt etwa 85
Euro aus der gesetzlichen Rente, 10
Euro aus privater Vorsorge und lediglich 5 Euro aus der betrieblichen
Altersversorgung. Im internationalen
Vergleich sind die Niederlanden und
die Schweiz Vorreiter. Hier stellt die
betriebliche Altersversorgung bereits
einen Teil von 30 bis 40 Prozent der
Alterseinkünfte dar.
In Deutschland gewinnt die
betriebliche Altersversorgung an
Bedeutung. Das am 01.01.2002 in
Kraft getretene "Altersvermögensgesetz" hat neben der Einführung
einer geförderten privaten Zusatzversorgung (Riester-Rente) die
Möglichkeiten für die BAV verbessert.
Die Grundidee ist ganz einfach:
Die Beiträge für die BAV werden
direkt aus dem Bruttoeinkommen des
Arbeitnehmers gezahlt. Durch diese
Gehaltsumwandlung können Arbeitnehmer und Arbeitgeber profitieren.
Der Arbeitnehmer wird mit weniger
Steuern und Sozialabgaben belastet,
der Arbeitgeber spart sich einen Teil
der Lohnnebenkosten. Die Sozialversicherungsbefreiung betrifft die
Renten- Kranken- und Pflegeversicherungsbeiträge und gilt vorerst
bis zum Jahr 2008.
Arbeitnehmer
haben
einen
Rechtsanspruch, dass vom künftigen
Entgeltanspruch bis maximal 4 % der
Beitragsbemessungsgrenze zur GRV
(4 % von € 61.800,00 = € 2.472,00)
jährlich für die betriebliche Altersversorgung verwendet werden.
Es stehen fünf Grundformen der
betrieblichen Altersvorsorge zur
Auswahl. Diese Elemente können
sowohl einzeln, als auch kombiniert
eingesetzt werden. Zum Teil ist eine
Verknüpfung mit der "RiesterFörderung" möglich.
1. Direktversicherung
In dieser Form der BAV schließt der
Arbeitgeber für den Arbeitnehmer
eine private Renten- oder Lebensversicherung ab. Die versicherte
Person ist somit der Arbeitnehmer,
der ein unwiderrufliches Bezugsrecht
auf die Versorgungsleistung hat. Die
23
24
DIR ITT I
E DOVERI
Beiträge an den Versicherer sind für
den Beschäftigten als Arbeitslohn zu
qualifizieren und somit in vollem
Umfang lohnsteuerpflichtig. Es kann
aber die Möglichkeit genutzt werden
die Beitragsleistung bis zu € 1.752
pro Jahr mit einem pauschalen
Steuersatz von 20 % zu versteuern.
Im Rentenalter (vorausgesetzte
Mindestlaufzeit zwölf Jahre) ist eine
Kapitalauszahlung aus dieser Anlage
steuerfrei, die Auszahlung in Form
einer laufenden Rentenzahlung muss
lediglich mit dem "reduzierten"
Ertragsanteil der Rente versteuert
werden.
2. Pensionskasse
Als externe Versorgungseinrichtung
ähnelt die Pensionskasse einer
Versicherung, die von einem oder
mehren Unternehmen getragen wird.
Die Arbeitnehmer haben einen
Versorgungsanspruch gegenüber der
Kasse, in der sie selbst Mitglied sind.
Bezüglich der Auszahlung kann man
sich zwischen einmaliger Kapitalzahlung und Altersrente entscheiden.
Die Auszahlungen müssen im Alter
voll versteuert werden.
3. Pensionsfonds
Seit 2002 sind Pensionsfonds als
neuer Weg der BAV zugelassen wor-
den. Wesentlicher Unterschied zu
Versicherungen und Pensionskassen
ist die freie Wahl der Anlagestrategie.
Die eingezahlten Beiträge können
beispielsweise unbegrenzt in Aktien
investiert werden. Der Möglichkeit
hohe Renditen zu erzielen steht ein
erhöhtes Risiko entgegen. Pensionsfonds müssen zwar die Auszahlung
der eingezahlten Beiträge garantieren, jedoch nicht deren Verzinsung.
Grundsätzlich erfolgt die Auszahlung
nur als lebenslange monatliche
Rente; in einer Summe können nur
bis zu 20 % des auszahlfähigen
Betrags geleistet werden. Im Alter
müssen die Leistungen voll versteuert
werden.
4. Unterstützungskasse
Die so genannten U-Kassen gelten als
älteste Form der betrieblichen
Altersversorgung. Sie treten als
Stiftung, GmbH oder eingetragener
Verein auf. Die Finanzierung erfolgt
aus den Zuwendungen, die der
Betrieb an die Kasse leistet. Der
Leistungsanspruch des Arbeitnehmers
richtet sich an den Arbeitgeber, der in
der Regel durch eine Rückdeckungsversicherung abgesichert ist.
Die Leistungen sind nach Abzug
von einem Versorgungsfreibetrag und
dem Arbeitnehmerpauschbetrag voll
zu versteuern.
5. Direktzusage
Auf diesem Weg verpflichtet sich der
Arbeitgeber, dem Arbeitnehmer im
Rentenalter bestimmte Leistungen
direkt weiter zu zahlen. Dieser nachträgliche Arbeitslohn wird allein vom
Arbeitgeber über so genannte
Pensionsrückstellungen finanziert, die
er in der Bilanz ausweisen kann. Der
Arbeitnehmer muss die Leistungen
aus der Direktzusage wie bei der UKasse voll versteuern.
Fazit
Die betriebliche Altersversorgung bietet die Chance über den Arbeitgeber
fürs Alter vorzusorgen. Entscheidet
sich der Arbeitnehmer bei den
Varianten Direktversicherung, Pensionskasse oder Pensionsfonds die
Beiträge aus Nettobeträgen zu
leisten, also nach Abzug von
Lohnsteuern und Sozialabgaben, kann
er die "Riester-Förderung" in Anspruch nehmen. Tendenziell ist dies
für Beschäftigte mit geringerem
Einkommen und einer relativ hohen
Kinderzahl interessant. Der Unternehmer entscheidet, welche Vorsorgeform er seinen Mitarbeitern anbietet. Wird keine Form angeboten, hat
der Arbeitnehmer auf jeden Fall
Anspruch auf den Abschluss eines
Direktversicherungsvertrages. Mit
Altersversorgung = 75 % des Bruttoarbeitseinkommens
Gesetzliche
Rentenversicherung
Betriebliche
Altersvorsorge
Private
Altersvorsorge
Altersversorgung nach dem “Drei-Säulen-Konzept”
INTERVe n t i
D I R I TTI
E DOVERI
Ausnahme der Direktversicherung,
tritt bei allen Durchführungswegen
eine nachgelagerte Besteuerung ein.
Das heißt, die Steuerfreiheit in der
Ansparphase hat zur Folge, dass sich
im Alter der Fiskus aus diesen
Alterseinkünften bedient. Bei der
Direktversicherung ist dies nicht der
Fall, da bereits während der
Ansparphase die Beiträge mit einem
pauschalen Steuersatz von 20 %
(bzw. mit Solidaritätszuschlag und
Kirchensteuer: 21,5 %) besteuert
werden. Die Entscheidung für eine
betriebliche Altersversorgungsmaßnahme sollte sorgfältig getroffen
werden. Zu beachten ist, dass die BAV
als ein Baustein der individuellen
Finanzplanung gesehen werden soll.
Sie ist eine sinnvolle Ergänzung zur
staatlichen und privaten Rente. Da sie
jedoch sehr "starr" konzipiert ist und
der langfristigen Vermögensplanung
dient, sollte sich der Einzelne parallel
auch an anderen Anlageformen
orientieren, die den kurz- und mittelfristigen Bereich abdecken.
INTERVe n t i
Quando il lavoro
rovina la salute
Malattie professionali e possibilità di indennizzo
Recht auf Schadenersatz bei Berufskrankheiten
Franco Caporali
In tutta la Germania risiedono o
lavorano oltre 700 mila nostri connazionali. Sin dall'inizio degli anni ‘60,
quasi tutti i lavoratori stranieri, italiani compresi, hanno fatto in
Germania i lavori più pesanti e meno
qualificati.
Questa è purtroppo una realtà che
nessuno può mettere in discussione.
Questa realtà ha provocato certamente qualche danno alla salute
degli operai di quel periodo.
L’attuale lista delle malattie professionali è del primo di gennaio del
1993. Praticamente, se ad esempio a
causa di spostamento o sollevamento
di carichi pesanti, oppure a causa di
lunga attività in posizione flessa del
busto, o per altre attività del genere,
si sono venuti a creare dei particolari
danni alla colonna vertebrale, queste
malattie professionali possono essere
riconosciute ed anche indennizzate.
Quali sono però i presupposti, che
debbono essere soddisfatti per ottenere il riconoscimento della malattia
professionale?
In primo luogo naturalmente la
colonna vertebrale o quella cervicale
deve aver riportato dei danni a causa
dell’attività svolta. In particolare le
categorie professionali per le quali
può essere riconosciuta una delle due
malattie citate sono i lavoratori dei
trasporti, come anche tutti coloro che
lavorano nel settore dell'edilizia ed
anche i minatori. Le professioni che
ho citato, sono solo un esempio.
Vengono prese in considerazione
tutte le professioni il cui esercizio
regolare causa i su elencati danni. La
domanda per il riconoscimento della
malattia professionale - anche se si
tratta solo di un sospetto - può essere presentata presso l'ente competente dalla persona interessata,
oppure dai suoi familiari, dal datore
di lavoro, o dal medico curante. È sufficiente comunicare alla Berufsgenossenschaft del settore, naturalmente per iscritto, che l'assicurato
ritiene di avere una malattia professionale. Come si vede, l’inoltro della
domanda è stato semplificato al massimo.
Nella domanda però, devono essere descritti con esattezza l’attività
svolta, il periodo e il danno che si è
venuto a determinare. Si debbono
praticamente inviare tutte le informazioni che possono essere utili a
chiarire il caso. L'ente assicurativo
competente - la Berufsgenossenschaft - provvederà poi a controllare
il caso. L’esame e la concessione di un
eventuale diritto sono connessi alla
presentazione della domanda. Chi
non inoltra la domanda non potrà
ricevere nulla, anche se il diritto
esiste.
25
SA L U TE
26
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
Werbeanzeige
Epidemia “pesante”
al Kindergarten
Le misure preventive e terapeutiche di un problema
medico sempre più attuale
Das Übergewicht im Kindes- und
Jugendalter ist auch in Deutschland
ein aktuelles medizinisches Problem
geworden.
Dr. Stephan Guggenbichler
L’obesità e il sovrappeso dei bambini
non sono solo un problema negli USA
ma anche da noi in Europa. Dagli anni
‘80 il numero dei bambini obesi è
andato aumentando sempre di più
tanto che in Germania si parla di un
bambino in sovrappeso su sei in età
scolastica. Chi pesa troppo in età giovanile è predisposto a malattie tipiche dell’età adulta come il diabete, la
gotta e l’arteriosclerosi ed inoltre a
rimanere in sovrappeso anche da
adulto.
È necessario pertanto sensibilizzare i genitori ad affrontare questo
problema nella giusta maniera cer-
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cando di educare i bambini a mangiare in maniera sana già da piccoli.
L’OMS (Organizzazione Mondiale
della Sanità) parla addirittura di una
nuova epidemia ed evidenzia che nel
1990 più di 18 milioni di bambini al
di sotto di 5 anni pesavano più del
dovuto. Si intende per sovrappeso
infantile un indice di massa corporea
al di sopra dei 25 kg/mq. Al di sopra
dei 30 kg/mq si parla di obesità,
anche se tale misurazione non è così
facile nei bambini.
Le cause di questa malattia sono
da ricercare in una sbagliata abitudine alimentare, nel poco movimento e
in una predisposizione genetica difficile da quantificare biologicamente. È
difficile infatti differenziare quanto
peso in più dipende da una certa predisposizione genetica e quanto dai
fattori socio-ambientali.
La sempre più diffusa inattività
fisica è dovuta alla vita moderna, al
tra-scorrere molte ore davanti alla
televisione e al computer. Negli ultimi
anni è cambiato il modo di mangiare
perché oggigiorno esistono cibi molto
gustosi già precotti, con composizione nutrizionale poco controllabile
(molti grassi, molti carboidrati) che
vengono consumati sempre più in
fretta. L’industria alimentare e i mass
media favoriscono questo comportamento attraverso la pubblicità che si
rivolge spesso ai bambini con conseguenze gravi per la loro salute psicofisica.
La prima cosa da fare in questi
casi è la prevenzione precoce rivol-
gendosi a una struttura adeguata
capace di aiutare la famiglia ad
affrontare nel modo migliore questo
problema. Si può iniziare già nel proprio piccolo con alcuni accorgimenti
a cui tutti i membri della famiglia,
anche se non hanno questo problema,
devono sottoporsi: sostituendo le ore
passate davanti alla televisione e al
computer con passeggiate al parco,
un giro in bicicletta, una nuotata in
piscina, utilizzando le scale invece
dell’ascensore e intensificando il
movimento.
È poi importante cercare di eliminare dalla nostra dieta tutti i cibi
"fuoripasto” (merendine, stuzzichini
vari) preferendo ad essi una spremuta, frutta fresca e verdura e ridurre ad
un bicchiere al giorno le bibite gassate e dolcificate come aranciata e
cocacola: la bevanda da preferire per
dissetarsi è l’acqua.
In Germania sono disponibili
anche dei programmi speciali come il
"powerkids” che si possono seguire a
casa tramite una videocassetta: il
bambino impara in questo modo a
modificare il suo comportamento alimentare e di movimento settimana
per settimana.
In conclusione si può dire che l’obesità infantile è un problema serio
non da sottovalutare, che coinvolge
tutta la famiglia e che deve essere
affrontato con l’aiuto di strutture
specialistiche mediche e dietologiche.
INTERVe n t i
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
GASTRONOMIA
"Proporre la cucina italiana è per noi un avvenimento culturale”
INTERVenti läd Sie zu einem Besuch
des bekannten Restaurants "Dal
Cavaliere" in München-Haidhausen
ein. Für Winnie, den Chef, ist die italienische Küche ein kulturelles
Ereignis.
Francesco Frattolillo
“Cariiissimo avvocato, bbuonaseera!!
Signoora… sono in cinque? Kommen
Sie mit!”
Diego, fratello di Winny, titolare
del locale, con cordiale teatralità fa
strada verso la sala grande che è all’interno. Il locale è sempre pieno e
l’ambiente è molto accogliente.
"Dal Cavaliere è nato nel 1982”racconta Winny–"lo aprì mia suocera
e continua ad essere gestito a carattere familiare da me e da mia moglie
Sandra. Negli ultimi tempi lo stile del
locale è cambiato. Ci siamo adeguati
a quelle che sono le richieste di un
pubblico più esigente dal punto di
vista gastronomico, sia per quanto
riguarda la cucina che la sala.
Abbiamo una carta di vini scelti ottima, abbiamo inserito anche dei vini
tedeschi, super alcoolici come Rum e
Whisky d’annata e una carta dei sigari, adeguandoci a quello che offrono i
ristoranti in Italia.”
Winny è senz’altro anche uno dei
più famosi sommelier italiani in
Germania.
"Il nome Dal Cavaliere gli fu dato
dallo zio di Sandra”-continua Winnyche era un cuoco molto bravo. Non ne
conosco il motivo e non è importanINTERVe n t i
te. Per noi è lo stile del locale che
attrae i nostri ospiti.
Da qualche anno ci siamo concentrati sulla quantità e sulla qualità dei
prodotti, che sono al 90% di origine
italiana, di cui trenta prodotti sulla
carta sono selezionati da Sloow Food,
cioè prodotti che hanno una base
culturale, e per noi è appunto un
avvenimento culturale proporre la
cucina italiana. Negli ultimi periodi
riceviamo giornalisti o addetti ai
lavori, come si dice, comunque personaggi che hanno scritto pagine
importanti sulla cultura culinaria
tedesca. La prima volta che venne
Eckart Witzigmann, che per noi è
un’icona, fu una grossa emozione.
Non avremmo mai immaginato che
un cuoco della sua portata venisse da
noi e che, finito di cenare, andasse al
"pas” della cucina a ringraziare e a
complimentarsi. In questo locale non
esiste proprietario o chef, qui si fa un
lavoro d’equipe: tutti lavorano per il
ristorante, non è necessaria una
mano che dirige.
Io mi occupo esclusivamente dei
prodotti, dei vini e degli acquisti in
genere e questo lo faccio solo perché
mi diverte. Poi la trasformazione la
fanno i ragazzi in cucina che hanno
un affetto ed una sensibilità, nel preparare le pietanze, non indifferente e
che insieme alla cordialità e alla simpatia del servizio mettono il cliente
completamente a suo agio.
Bbhe guagljù, jamme bell’ja, che arriva gente.”
27
PA G I N E I TA L I A N E I N B AV I E R A 2 0 0 4
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DEUTSCH-ITALIENISCHE VEREINIGUNG ZUR FÖRDERUNG
DER MEDIZINISCH-WISSENSCHAFTLICHEN ZUSAMMENARBEIT e.V.
Associazione a favore dell’informazione medica, psicologica e sociale
per gli italiani a Monaco di Baviera
L’associazione medici e psicologi bilingui di Monaco è stata fondata nel 1992 con lo scopo di promuovere e facilitare
l’assistenza sanitaria degli italiani. Da allora i suoi membri hanno collaborato con le autorità mettendo a disposizione un
elenco di medici generici e specialisti che offrono a Monaco un servizio di assistenza medica e psicologica basata su
capacita linguistiche, affinità culturali e preparazione professionale al fine di tutelare la salute degli italiani. Questa competenza
viene garantita da incontri periodici di aggiornamento sia in Italia che in Germania.
Wolfram Alberti
Christoph Becker-Lienau
Tomas Bethke
Leonhard Chen
Marco Conci
Guido Di Mascio
Reinhard Dingler
Johachim Drews
Mario Elicio
Susanne Freislederer-Caccia
Peter Fuchs
Bernhard Gallenberger
Stephan Guggenbichler
Kurt Henze
Thomas Kästner
Augustin Kronester
Hans Mehringer
Marcella Malmusi
Gianni Minelli
Andrea-Carlo Pesarini
Georg Pfaff
Wolfgang Pürschel
Serena Scarel
Susanne Schwemmlein
Thomas Winkler
Anita Wuttge
c/o Dr.S.Guggenbichler - Frauenstr. 17 - D-80469 München
Tel.: +49/89/299952 - Fax: +49/89/29163732
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Ausgabe 1/2004 Winter
VA R I E
Lettere e opinioni
Lo scorso anno il presentatore della
nota trasmissione televisiva "was
guckst Du?”, in occasione della festa
della mamma, parodiava in italiano
mammone ironizzando sul rapporto
di reciproca dipendenza madre-figlio
in Italia. Eppure l’Italia è il paese con
il minor numero di nascite in Europa,
Italienische Mama, va bene, ma di
quali bambini? Davanti ad una carrozzina, gli italiani guardano dentro
più o meno palesemente, fanno sorrisi, complimenti, ed in genere, due
chiacchiere sul tema "bambini”. E
allora perché questa penuria di nascite? Come al solito, i fattori sono molteplici. L’Italia non è un paese del
terzo mondo, dove i figli si mettono al
mondo senza domandarsi se c’è
un’alternativa oppure quale qualità di
vita si offre loro, ma nello stesso
tempo non è così organizzata o forse
così ricca come i paesi del nord. Solo
per fare qualche esempio non esiste
una somma di denaro che viene data
ai genitori a prescindere dal reddito,
non esiste ogni pochi metri un centro
per famiglie e per neo mamme, non
vengono organizzate regolarmente
feste o mercatini dell’usato solo per
bambini e, in genere, è difficile che
una palestra paghi una babysitter per
permettere alle iscritte di lasciare i
pargoli in mani sicure mentre fanno
sport. Tutto questo comincia lentamente ad arrivare ma a tutt’oggi il
più grande sostegno per le nuove
famiglie sono i genitori della coppia,
tant’è vero che se i genitori del bambino hanno a loro volta i propri geni-
tori nella città, slittano nella graduatoria per il diritto al posto nell’asilo
nido. In sostanza, potrebbero essere
fatti ancora molti miglioramenti in
Italia per far diventare meno oneroso
e più sostenibile l’avere un figlio. I
fattori esterni citati, in ogni modo,
non possono essere l’unico motivo
per la penuria di nascite che esiste.
Un fattore che contribuisce a questo
triste fenomeno è anche che gli italiani si sentono giovani fino a quarant’anni.
Premesso che basta poco per rendersi conto di come con il termine
"ragazzo/a” vengano designati anche
adulti trentacinquenni, o di come sia
diffusa l’usanza di dare del tu a perfetti sconosciuti oltre i quaranta, a
confermare il tutto è arrivata una
ricerca. Un’indagine condotta da
Demos ed Eurisko per Repubblica,
infatti, dimostra come gli italiani
pensino che l’età anziana cominci a
70 e la vecchiaia ad 80. Certamente
questo sentirsi eternamente giovani
comporta anche quel brio e quella
gioia di vivere per cui siamo diventati famosi in tutto il mondo, però ha
anche implicazioni negative, tra cui
quella attualissima di non avere chi
paga le pensioni di questo paese di
giovincelli. Infatti, chi paga le pensioni delle persone anziane senza nuova
forza lavoro? E così si arriva al più
grande paradosso: la società che si
sente più giovane diventa la società
più vecchia.
(Chiara Vigoriti, Monaco)
Le lettere possono venir accorciate per ragioni di spazio
INTERVe n t i
In occasione dell’ISPO che si è svolta
dal 1 al 4 febbraio a Monaco, io e il
titolare del negozio per cui lavoro a
Perugia, siamo andati a mangiare al
ristorante italiano XXXXXXX nei pressi della stazione ferroviaria di
Monaco. Siamo stati truffati dal titolare dell’attività per questi due motivi:ci hanno fatto pagare 4 pezzettini
di pane ripeto pezzettini per la
somma di 4 Euro. Inoltre un 1/2 litro
di vino della casa 7 Euro, vino tolto
dalla bottiglia grande e messo nella
caraffa di vetro da 1/2 litro.
Le sembra giusto essere truffati in
questa maniera? Sul vino ci posso
passare sopra. Ma xchè bisogna essere cosi ingannati da altri fratelli italiani? Non so cosa potrà fare per
questa fregatura presa da due italiani, però provi lei ad andare in quel ristorante, rimanga a cena in quel
posto, controlli il conto e immagino
pure la sua reazione.
Forse quello che ho scritto non servirà a nulla, però ritengo che questa
segnalazione sia un dovere civico che
tutti devono avere.
P.S. esiste a monaco una trasmissione
televisiva tipo striscia la notizia?
(Massimo, Perugia)
29
RE L AX
30
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
Curiosità
Durante la guerra di secessione,
quando le truppe tornavano agli
accampamenti dopo una battaglia,
veniva scritto su una lavagna il
numero dei soldati caduti; se non
c’erano state perdite, si scriveva " 0
killed”, da qui l’espressione "OK” nel
senso di "tutto bene”.
Pragmatismo
veda
gebäudedienstleistungen
Marito e moglie stanno cenando in un ristorante di lusso quando entra una stupenda donna, bionda e sexy, che si avvicina al
loro tavolo, saluta l'uomo calorosamente, gli dà un grosso bacio
sulla bocca e se ne va dicendo:
- Ci vediamo domani al solito posto!
La moglie è scandalizzata:
- Ma chi è quella?
E il marito tranquillo:
- Niente, cara... è la mia amante...
La moglie grida arrabbiatissima:
- Porco! Voglio il divorzio!
- Non c'è problema - replica il marito - ma pensaci bene: dopo
il divorzio niente cameriera, niente spese in centro, niente auto
sportiva, niente gioielli e niente cene in ristoranti di lusso.
Decidi pure liberamente...
Mentre sta dicendo ciò entra nel ristorante un loro amico
accompagnato da una bella ragazza, anch'essa vestita elegante
e sexy. La moglie allora chiede:
- Ma chi è quella bella ragazza insieme a Gianni?
- E' la sua amante! - replica il marito.
E la moglie:
- La nostra è meglio!
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INTERVe n t i
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
INTERVe n t i
R ELA X
31
32 APPUNTAMENTI
Primàopoi - Compagnia teatrale
italiana
presenta
La visita della vecchia signora di
Friedrich Dürrenmatt
In lingua italiana
Regia Marco Pejrolo, musiche originali di Andrea Pejrolo
06./07./08. luglio 2004 ore 20.00
Gasteig, Black Box,
Rosenheimerstrasse, 5 München
La commedia tragicomica del caustico Dürrenmatt indaga con straniante
gusto per il paradosso e la provocazione, sulla corruttibilità dell’uomo,
la manipolazione del consenso e il
rapporto fra morale e violenza.
Anche il paese più quieto e onesto
non sa sottrarsi all’insidia del denaro, anche le coscienze più probe si
induriscono nell’egoismo sino ad
accettare l’assassinio...
Venedig und seine Lagune
Symbiose zwischen Stadt und
Natur
Fotoausstellung von Fulvio Roiter
Museum Industriekultur, Äußere
Sulzbacher Str. 62, 90491 Nürnberg
6. Mai – 6. Juni 2004, Öffnungszeiten Di-Fr 9-17 Uhr, Sa-So 10-18 Uhr.
Eröffnung der Ausstellung:
Donnerstag, 6. Mai 2004, 19 Uhr in
Anwesenheit des Künstlers
Einführung: Dr. Anna Zanco-Prestel,
München
Der in Meolo bei Venedig geborene
Wahlvenezianer Fulvio Roiter beginnt
seine Laufbahn als Fotograph im Jahr
1953 und überrascht seit über 50
Jahren seine Anhänger mit seiner
unverwechselbaren Handschrift des
gebildeten und sensiblen Künstlers.
Sein Farbfotobuch "Essere Venezia"
(1977) wird mit 600.000 verkauften
Exemplaren innerhalb von 10 Jahren
zum größten Erfolg auf dem Gebiet
der Farbbildbänder.
In Nürnberg stellt Fulvio Roiter erstmalig aus
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
Istituto Italiano di Cultura
Hermann-Schmid-Str. 8
München
www.iic-muenchen.de
Incontri di letteratura spontanea
Ogni secondo venerdì del mese
Nell’ambito della rassegna cinematografica "Omaggio a Federico
Fellini (1920-1993)”
Mercoledì, 26.05.2004, ore 19.00
Film (VHS): "La voce della luna”,
Regia: F. Fellini (1990)
Mercoledì, 09.06.2004, ore 19.00
Documentario (VHS): "Il viaggio misterioso”, Regia: F. Fellini (2003)
Documentario: "Profilo artisticobiografico di Vittorio De Sica”
Nell’ambito della rassegna cinematografica "Retrospettiva su Vittorio
De Sica a 30 anni dalla morte”
Mercoledì, 16.06.2004, ore 19.00
Film (VHS): "I bambini ci guardano”,
Regia: V. De Sica (1943)
Mercoledì, 30.06.2004, ore 19.00
Film (VHS): "Sciuscià”, Regia: V. De
Sica (1946)
Martedì, 22.06.2004, ore 19.00
Presentazione della rivista
Zibaldone: "Der Gardasee”
Prof. Dr. Titus Heydenreich,
Università di Erlangen Nürnberg
Una manifestazione della libreria
ItalLibri di Monaco, in collaborazione
con l’Ufficio Culturale del Consolato
Generale d’Italia di Monaco di
Baviera / Istituto di Cultura
Sabato, 26.06.2004, ore 20.00
Chiesa di Corte Allerheiligen della
Residenza – Monaco
"Begegnung – Incontri musicali”
per il decimo anniversario del Coro
dell’Ufficio Culturale del Consolato
Generale d’Italia di Monaco di
Baviera / Istituto di Cultura
Dirige: Matthias Utz
Programma: Madrigale di
Monteverdi, composizioni per coro di
Palestrina, Morley, Marenzio
Come ospite: Coro Filarmonico della
FAO, Roma e la arpista Ursula
Fatton, Svizzera
Entrata libera
Una manifestazione del Consolato
Generale d’Italia di Monaco di
Baviera – Ufficio Culturale / Istituto
di Cultura e della Società Dante
Alighieri di Monaco di Baviera e. V.
Caritas
Berg am Laim, Josephsburgstr. 92.
Info: tel. 089/43669614
- Tutti i mercoledì dalle 9.00 alle
15.00 Internetcafé Labora al centro
della Caritas a Berg am Laim.
- Il primo e il terzo martedì del mese
dalle 14.30 alle 17.00: Sostegno dei
cittadini italiani nella qualificazione professionale e ricerca del posto
di lavoro – informazioni e consigli
pratici per i cittadini italiani
- Il primo e il terzo giovedì del mese
dalle 14.00 alle 17.00
Seniorengruppe s’incontrano gli
anziani dell’ADAI al centro della
Caritas a Berg am Laim.
- "Libeccio”: incontri culturali per
italiani di tutte le età. Ogni lunedì
dalle 18.00 alle 20.00.
Centro Sardo Su Gennargentu
Info: tel. 089/3543308; [email protected]
Il Centro, nella Fürstenrieder Str.
147, 80686 München, è aperto ogni
sabato dalle ore 17 alle 22 e ogni
domenica dalle ore 17 alle 21.
Gruppo Marinai d’Italia:
Ogni venerdì sera, dalle 19.00 in
poi, incontro presso la sede dell’as-
INTERVe n t i
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
sociazione nella Lilienstr. 20 a
Monaco.
Deutsch-ausländisches
Freundschaftsfest
Italienischer Spezialitätenstand
Marienplatz, Weilheim, ore 9 – 16
Trentini nel mondo
Info: Ravagni, Tel. 0171-5360944 e
Frau Wagner, Tel. 089-1298347
Ogni primo venerdì del mese ci si
incontra per cenare insieme e fare
quattro chiacchiere.
ITALCLUB – Ingolstadt
Incontri mensili
Stammtisch Italienisch
Info: Anna Benini, Tel. 0841 41802;
[email protected]
Ass. di Cultura Italiana Weilheim
Info: Orazio Mangano, Tel./Fax
0881/61809;
[email protected]
APPUNTAMENTI 33
Berufsbildungswerk ENAIP
Goethestr. 28, 2. Stock, 80336
München
Deutschkurse für Ausländer
Info: tel. 089/ 53 39 02; fax 089/ 53
58 43; mail: [email protected]
Associazione Italia-Germania
Info: Paolo Annunziata,
Tel. 0871 28670
Kulturreise zur Insel Sardinien
30.5 – 11.6.2004
Coro di Ventimiglia
23.07.2004, 19.00 Uhr
Rathaus- Prunksaal
Eintritt frei – Bestellung nummerierter Karten: Tel. 0871 51835 oder
0871 28670, Fax 0871 9511906
Deutsch-Italienische
Freundschaftsfest
24.07.04, 19.00 im Bürgersaal in
Essenbach
Bürgersaal in Essenbach
Aggiornamenti del calendario al nostro sito: www.interventi.net
I vincitori del quiz di INTERVenti 1-2004 sono: Nikita Pilò di Bologna, Gisella Lain di Kaufbeuren, Sonja Schuster di
Augsburg (Ai vincitori verranno inviati i libri offerti dalla itallibri)
Quiz del cuoco germanese
I germanesi italiani sanno quasi tutto sulla cucina tedesca
I germanesi tedeschi sanno quasi tutto sulla cucina italiana
È proprio vero? facciamo un test?
Anzi, no, facciamo un quiz - naturalmente a premi!
Rispondete alle domande sul retro ed inviate le risposte esatte a
INTERVenti c/o Minelli
Römerstr. 4 b, 82205 Gilching
Tra tutte le risposte esatte che arriveranno alla redazione
entro il 30 giugno 2004
saranno estratti tre libri di cucina offerti da ITALLIBRI di Monaco
INTERVe n t i
34
IM PRE SSUM
Ausgabe 2/2004 Frühjahr
Impressum:
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- per posta: INTERVenti * c/o Dr.Minelli * Roemerstr. 4 b *
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- con bonifico bancario - durch Banküberweisung
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München
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INTERVenti DEUTSCH-ITALIENISCHE SZENE IN BAYERN
Erscheint 4 mal im Jahr; ISSN 1611-7506
Herausgeber, verantwortlicher Redakteur und
Anzeigeverantwortlicher:
Dr. Gianni Minelli – Arzt, Römerstr. 4b, 82205 Gilching
Redaktion:
Egle M.-Wenzel (Chefredakteurin), Franco Caporali,
Gianni Minelli, Rosanna Ricciardi, Alessandra Sorrentino,
Daniel Vetró
Mitarbeiter:
Miranda Alberti, Carmela Betancourt, Leonardo Chen,
Francesco Frattolillo, Stephan Guggenbichler, Jurczyk
Jerzy, Pino Mencaroni, Ulrike Minelli, Andrea M.
Palamidessi
Comix: Letizia Marino
Layout: Mattias Schelbert
Druck: Nuove Arti Grafiche "Artigianelli”; Loc. Ghiaie
166; I-38014 Gardolo (TN)
Kontakt:
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Tel.: 089/44900335; Fax.: 089/44900336
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Kto-Nr. 6410708955, HypoVereinsbank, BLZ 700 202 70
Preise: Einzelheft € 2,30; Jahresabonnement: € 8,00;
Ausland: € 10,00
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Abbonamento annuale – Jahresabonnement:
€ 8,00; Estero - Ausland: € 10,00
Preghiamo gli abbonati che hanno versato la
quota d’abbonamento senza comunicare il
loro indirizzo di contattarci quanto prima.
Quiz del cuoco germanese
Käsekuchen:
A. Con che formaggio si prepara?
Apfelstrudel con vaniglia:
B. Con che cosa si mangia?
Nome:............................................................
Tiramisù:
C. Con che cosa si prepara?
Cognome:.....................................................
Indirizzo:.......................................................
........................................................................
Zuppa inglese:
D. Che ci si mette?
Gorgonzola
Quark
Fontina
Con il cucchiaino
Con forchetta e cucchiaio
Con le mani
Cioccolato
Savoiardi
Panna
Alchermes
Dado da brodo
Curry
INTERVe n t i
Istituto Nazionale Assistenza Sociale
ITAL. BUCHHANDLUNG
narrativa - saggistica - libri per bambini - dizionari
grammatiche - cucina - turismo - videocassette
Nordendstr. 19 * 80799 München
Tel. 089 / 272 99 441
Fax 089 / 272 99 442
e-mail: [email protected]
www.itallibri.de
Öffnungszeiten: Montag-Freitag: 11.00 - 18.30
Samstag 11.00 - 14.00
L’INAS è un patronato sindacale. Da oltre 40 anni
assiste gratuitamente lavoratori, pensionati e cittadini
tutti nei confronti di enti previdenziali assicurativi
italiani ed esteri per pensioni, indennità malattia,
disoccupazione, assegni familiari, posizioni assicurative ed altre pratiche
Orario d’ufficio:
da lunedì a giovedì:
dalle ore 9 alle 12 e dalle 13 alle 17
venerdì: dalle ore 8 alle 14
Schwanthalerstr. 64 * 80336 München
Tel. (089) 53 23 32 * Fax (089) 54 39 245
[email protected]
Consolato Generale d'Italia in Monaco di Baviera
AVVISO AI CITTADINI ITALIANI
ELEZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO 2004
Tra l'11 e il 12 giugno prossimo gli italiani qui residenti che non hanno scelto di votare per le liste tedesche al Parlamento Europeo potranno votare per
le liste italiane. Il voto avverrà come le volte scorse presso i seggi organizzati dal Consolato in numerose località. I cittadini italiani riceveranno nelle
prossime settimane un certificato elettorale con l'indicazione del luogo dove
andare a votare e che dovranno presentare al seggio.
I cittadini italiani, come tutti i cittadini
degli altri Stati membri dell’Unione Europea
qui residenti, possono
partecipare alle elezioni votando per liste tedesche
oppure
per liste del Paese d’origine
Il 13 giugno 2004 possono votare per liste tedesche tutti i cittadini dell’Unione, residenti in
Germania, che
•
•
•
•
il giorno delle elezioni abbiano già compiuto 18 anni
vivano da almeno tre mesi in Germania o in un altro Stato membro dell’Unione Europea
non siano esclusi dal diritto di voto né in Germania né in un altro degli Stati membri
siano registrati nell’elenco degli elettori presso le autorità comunali tedesche.
I cittadini dell’Unione, che hanno già preso parte alle elezioni europee in Germania nel 1999, sono
registrati nell’elenco degli elettori della loro località di residenza e non hanno bisogno di presentare di
nuovo la domanda di iscrizione.
Tutti gli altri cittadini dell’Unione devono presentare domanda di iscrizione nell’elenco degli elettori entro domenica, 23 maggio 2004, presso le autorità comunali della loro località di residenza
in Germania.
Scarica