LEZIONE 2 SISTEMI INFORMATIVI DIREZIONALI ERP ECONOMIA dell’ICT Facoltà di Ingegneria Università di Roma “Tor Vergata” ECONOMIA DELL’ICT 1 I sistemi informativi direzionali - SID Sviluppo storico Fattori di sviluppo: • evoluzione delle IT impiegate per la progettazione e la realizzazione • approcci metodologici che venivano esplorati e consolidati su base esperienziale applicando le IT al supporto delle attività direzionali in azienda • finalità e ruoli attribuiti in azienda a questa tipologia di sistemi informativi Facoltà di Ingegneria Università di Roma “Tor Vergata” ECONOMIA DELL’ICT 2 I sistemi informativi direzionali - SID Definizione del SID Lo scopo del SID non è quello di perseguire la conoscenza assoluta ma di garantire all’organizzazione un processo decisionale tale da assicurare a ogni posizione o livello aziendale le informazioni di base indispensabili per le decisioni. Facoltà di Ingegneria Università di Roma “Tor Vergata” ECONOMIA DELL’ICT 3 I sistemi informativi direzionali - SID SCOPO DEI SID • Fornire supporto alle attività di controllo direzionale e pianificazione strategica (Management Information Systems: MIS - Decision Support Systems: DSS) • Fornire informazioni a diversi livelli di sintesi e di tipo non predefinito, a seconda delle esigenze dell’utente (cruscotti di sintesi) • Consentire all’utente modifiche veloci del formato e del contenuto delle informazioni prodotte (rendiconti analitici diversificati) Facoltà di Ingegneria Università di Roma “Tor Vergata” ECONOMIA DELL’ICT 4 I sistemi informativi direzionali - SID ELEMENTI DEI SID • Insieme di elementi tecnici • Insieme di attori organizzativi • Insieme di meccanismi di funzionamento e politiche di gestione delle tecnologie • Insieme di meccanismi finalizzati alla produzione delle informazioni per supportare le attività di management Facoltà di Ingegneria Università di Roma “Tor Vergata” ECONOMIA DELL’ICT 5 I sistemi informativi direzionali - SID I SOTTOSISTEMI DEI SID • Sottosistema sviluppato per iniziativa individuale che ha lo scopo di ricercare i dati e la produzione di informazioni di tipo pull in modo libero • Sottosistema di tipo ufficiale caratterizzato dalla ricerca dei dati e dalla produzione di informazioni di tipo push secondo prassi aziendali consolidate • I flussi di dati provengono da quei sistemi che svolgono e automatizzano le operazioni e le transazioni quotidiane aziendali e dai sistemi che archiviano stabilmente i dati Facoltà di Ingegneria Università di Roma “Tor Vergata” ECONOMIA DELL’ICT 6 I sistemi informativi direzionali - SID I Livelli di un SID Aziendale • livello direzionale – vengono svolte tutte quelle attività necessarie alla definizione degli obiettivi da raggiungere ed alle azioni, eventualmente correttive, da intraprendere per perseguirli. • livello operativo – si occuperà delle attività attraverso cui l’azienda produce i propri servizi e prodotti. il livello direzionale è supportato dai cosiddetti sistemi informativi direzionali. Facoltà di Ingegneria Università di Roma “Tor Vergata” ECONOMIA DELL’ICT 7 I Database • In informatica, un Database Management System (abbreviato in DBMS) è un sistema software progettato per consentire la creazione e manipolazione efficiente di database (ovvero di collezioni di dati strutturati) solitamente da parte di più utenti. I DBMS svolgono un ruolo fondamentale in numerose applicazioni informatiche, dalla contabilità, alla gestione delle risorse umane e alla finanza fino a contesti tecnici come la gestione di rete o la telefonia. • Se in passato i DBMS erano diffusi principalmente presso le grandi aziende e istituzioni (che potevano permettersi l'impegno economico derivante dall'acquisto delle grandi infrastrutture hardware necessarie per realizzare un sistema di database efficiente), oggi il loro utilizzo è diffuso praticamente in ogni contesto. L'espressione applicazione enterprise, che nel gergo informatico si riferisce ad applicazioni legate al business delle aziende che le utilizzano, implica quasi "per definizione" la presenza di una o più basi di dati amministrate da uno o più DBMS. Facoltà di Ingegneria Università di Roma “Tor Vergata” ECONOMIA DELL’ICT 8 I sistemi informativi direzionali - SID Sistemi di elaborazione delle transazioni (OLTP) •Base di dati: memorizza informazioni persistenti •N processi di elaborazione: leggono e/o scrivono sulla base dei dati (transazioni Processo 1 Processo 2 Processo N BASE DI DATI Facoltà di Ingegneria Università di Roma “Tor Vergata” ECONOMIA DELL’ICT 9 I sistemi informativi direzionali – SID Motori di calcolo (DSS) Motori di presentazione (EIS) Data Warehouse Data Entry (budget, dati direzionali) Aggregazione OLTP Facoltà di Ingegneria Università di Roma “Tor Vergata” OLAP DB TRANSAZIONALI ECONOMIA DELL’ICT 10 I sistemi informativi direzionali - SID Caratteristiche di un SID • i sistemi informativi direzionali hanno la caratteristica di essere alimentati da altri sistemi quali ad esempio i sistemi informativi aziendali oppure mediante informazioni introdotte manualmente dagli utenti finali. Facoltà di Ingegneria Università di Roma “Tor Vergata” ECONOMIA DELL’ICT 11 I sistemi informativi Integrazione dei dati • L'integrazione dei dati è un prerequisito necessario per il supporto alle attività di tipo gestionale e direzionale: infatti i processi di questo livello direzionale necessitano di dati intersettoriali • L'informatizzazione settoriale può consistere in una replica, con nuove tecnologie, delle stesse procedure effettuate manualmente • La realizzazione di un sistema integrato richiede la ridefinizione delle procedure organizzative e la ridistribuzione dei compiti all'interno dell'azienda Facoltà di Ingegneria Università di Roma “Tor Vergata” ECONOMIA DELL’ICT 12 Le informazioni trattate • informazioni fortemente aggregate. – I SID devono fornire ai dirigenti aziendali dati sintetici (indicatori gestionali) • medie, ricavi globali, – in certi intervalli temporali • tempificate. – in diverse dimensioni. • • • • • 13 Il tempo la dimensione prodotto dimensione processi dimensione responsabilità cliente, al fine di analizzare redditività, volume di affari e bacino di utenza. Master MATIT Sistemi Informativi Direzionali OLTP • On Line Transaction Processing – Transazioni predefinite e di breve durata – Dati dettagliati, recenti e aggiornati – Dati residenti su un unico DB – Read & write di pochi record – Critiche le proprietà ACIDe – Implementate su Main Frame A differenza delle analisi con tecnologia OLAP (Online Analytical Processing), la tecnologia OLTP non prevede la creazione di banche dati separate, infatti le analisi vengono effettuate direttamente sui dati di esercizio. Questa soluzione permette di avere i dati sempre aggiornati ed evita fasi intermedie di trasformazione dei dati, tuttavia per la sua stessa natura non è facilmente applicabile in situazioni dove la quantità di dati da analizzare sia molto elevata ed in questi casi viene generalmente preferito l'utilizzo di analisi di tipo OLAP. 14 Master MATIT Sistemi Informativi Direzionali Sistemi direzionali – Decisioni di tipo “tattico” e “strategico” – Es. • Quanti prodotti sono stati venduti nello scorso anno per regione e categoria? • Uno sconto tra il 10 ed il 20% potrebbe aumentare le vendite di auto nel prossimo bimestre? – Su quali dati? Su quelli accumulati da OLTP 15 Master MATIT Sistemi Informativi Direzionali Metodologia OLAP • L’obiettivo che si pone la metodologia OLAP è quello di fornire un supporto efficiente l’analisi delle informazioni prendendo in considerazione più variabili contemporaneamente (analisi multi dimensionale dei dati). 16 Master MATIT Sistemi Informativi Direzionali OLAP • OLAP sta per l'espressione On-Line Analytical Processing, designa un insieme di tecniche software per l'analisi interattiva e veloce di grandi quantità di dati, che è possibile esaminare in modalità piuttosto complesse. Questa è la componente tecnologica base del data warehouse e, ad esempio, serve alle aziende per analizzare i risultati delle vendite, l'andamento dei costi di acquisto merci, al marketing per misurare il successo di una campagna pubblicitaria, ad una università i dati di un sondaggio ed altri casi simili. – Funzioni base • • • • • 17 Interrogazioni complesse e casuali Dati storici e aggregati Dati provenienti da più DB eterogenei Moltissime operazioni di Read (nessuna di write) Visualizzazione dei dati su PC Master MATIT Sistemi Informativi Direzionali Cosa vuol dire OLAP • “OLAP è il nome dato all’analisi dinamica dell’impresa necessaria per – creare, manipolare, animare e sintetizzare informazioni dai Data Models Aziendali. • Questo processo consente di scoprire – nuove relazioni tra le variabili, – di identificare i parametri necessari alla gestione di grosse quantità di dati, – di creare un numero illimitato di dimensioni – di specificare condizioni ed espressioni che coinvolgono, contemporaneamente, più dimensioni. 18 Master MATIT Sistemi Informativi Direzionali OLTP vs OLAP (1/2) • Gli strumenti OLAP si differenziano dagli OLTP per il fatto che i primi hanno come obiettivo la performance nella ricerca e il raggiungimento di un'ampiezza di interrogazione quanto più grande possibile; i secondi, invece, hanno come obiettivo la garanzia di integrità e sicurezza delle transazioni. • I dati usati dai sistemi OLAP sono gli stessi di quelli usati dai sistemi OLTP: – quello che cambia nei due tipi di sistemi è l’elaborazione compiuta sui dati. 19 Master MATIT Sistemi Informativi Direzionali OLTP vs OLAP (2/2) • • • • • • Users: Impiegati Op. giornaliere Op. Correnti Op. Ripetitivo Trans. Breve Decine di record acceduti per volta • Migliaia di utenti • 100 MB – 1 GB OLTP Master MATIT • • • • • • • • Users: dirigenti Supporto Decisioni Dati Storici Oper. Casuali Int. Complesse Milioni di record acceduti Centinaia di utenti 100 GB – 1 TB OLAP Sistemi Informativi Direzionali 20 Cosa è un data warehouse? • Definizione (Inmon) Un data warehouse è un data base relazionale – – – – Subject Oriented Integrato Non volatile Time Variant • … progettato per “query and analysis” – ---- invece che per l’elaborazione di transazioni. 21 Master MATIT Sistemi Informativi Direzionali Un DW • Contiene dati storici derivati dalle transazioni, anche se può contenere dati di altra fonte • Separa il carico dell’analisi da quello delle transazioni • Contiene, oltre ad un DB relazionale, moduli di: – – – – 22 ETL (Extraction, Transformation Loading) OLAP (On Line Analytical Processing) Client analysis tools Altre applicazioni per analisi dei dati e produzione di rapporti a utenti “business” Master MATIT Sistemi Informativi Direzionali Subject Oriented • Subject Oritented – I DW sono progettati per aiutarti ad analizzare i tuoi dati per i tuoi scopi … Master MATIT • Chi è stato il nostro miglior venditore di aspirapolveri lo scorso anno?? – Topic: “miglior venditore di aspirapolveri”: analisi orientata al soggetto Sistemi Informativi Direzionali 23 Integrati • Risoluzione dei conflitti tra nomi e dei problemi derivanti dal fatto che i dati si trovano espressi in unità di misure differenti. Master MATIT • Nel DB della succursale di Roma il Sig. Rossi ha venduto 1000 aspirapolveri a 900.000 lire mentre nel DB della filiale di NY, Mr Bush ha venduto 900 aspirapolveri a $ 600 … come confronto i dati? Come risolvo i conflitti tra nomi? Sistemi Informativi Direzionali 24 Non volatile • I dati non variano una volta entrati nel warehouse … • Il warehouse deve analizzare ciò che è accaduto Master MATIT • Il Sig. Rossi ha venduto 1000 aspirapolveri, ed ad oggi è il RecordMan di vendite – Se tra mezz’ora Mr. Bush ne vende altre 250, questa informazione non deve entrare nel WH Sistemi Informativi Direzionali 25 Time Variant • La maggior parte delle • Voglio sapere negli analisi per i business ultimi tre anni sono analisi di “trend”. l’andamento in borsa Per questo si ha bisogno della Compagnia su di una grande mole di Milano, Londra e dati storici. Francoforte Master MATIT Sistemi Informativi Direzionali 26 Considerazioni sul DW (1/2) • Non interessa un singolo dato, ma dati aggregati – Somma, media, minimo, massimo • Le operazioni di aggregazione sono fondamentali per popolare e mantenere un Data Warehousing • Le operazioni tipiche di un DW saranno: – Accesso e interrogazione – diurne – Caricamento e Aggiornamento dati – notturne • Su milioni di record 27 Master MATIT Sistemi Informativi Direzionali Considerazioni sui DW (2/2) • Esigenza di una base dati separata perché – Esistono diverse sorgenti di dati … – sorgenti che devono essere integrate e tecnicamente ciò non può essere fatto in linea – I dati da integrare devono essere aggregati – Metodi di accesso specifici – Degrado delle prestazioni 28 Master MATIT Sistemi Informativi Direzionali Architettura di un sistema direzionale Data Marts Sorgenti dei dati Magazzino dati Area di Staging utenti analisi Acquisti reporting Vendite Sistemi di supporto operativo mining Inventario File piatti Master MATIT Sistemi Informativi Direzionali 29 Rappresentazione dei Dati • Sorgenti informative… i DB preesistenti … dipartimentali …. – Vendita, promozione, marketing • DW: la base dati integrata con soggetti comuni a tutta l’organizzazione • Data Marts – componente del DW – soggetti dipartimentali o settoriali selezionati • Strumenti di analisi, focalizzati su un problema in esame 30 Master MATIT Sistemi Informativi Direzionali Come viene popolato un DW • Attività – Estrazione dei dati • Dalle sorgenti informative – Trasformazione • Pulizia dei dati, trasformazione di formato, correlazione con oggetti in sorgenti diverse – Caricamento • Con introduzione di informazione temporali e generazione di dati aggregati – Refresh • Le stesse fasi eseguite incrementalmente • A supporto di queste attività sono mantenute certe informazioni dette METADATI 31 Master MATIT Sistemi Informativi Direzionali Tecniche di Analisi dei dati • Un data warehouse viene costruito per fornire un accesso facile a sorgenti contenenti una grossa quantità di dati – Si tratta allora di un mezzo per arrivare ad un fine. – Quale è il fine? Effettuare analisi e prendere decisioni a partire da quei dati. • Quali sono allora le tecniche di analisi dei dati comunemente usate oggigiorno? 32 Master MATIT Sistemi Informativi Direzionali Classificazione Tecniche • Query and reporting • Analisi multi dimensionale • Data mining Display, Analizza, Scopri In funzione dell’uso DW Data Mart 33 Master MATIT Sistemi Informativi Direzionali 1) Query And Reporting • E’ il processo di – Porre una interrogazione – Rilevare dati fondamentali dal DW – Trasformare i dati in un contesto appropriato – Porre i risultati in un formato leggibile 34 Master MATIT Sistemi Informativi Direzionali Q&R Query Definition Data Access and retrieval Quanti aspirapolvere Sono stai venduti dall’ 10-9 al 16-9? E quanti nel nostro negozio di Agnano? Answer Set Calculation manipulation Report Preparation Report Delivery Master MATIT Sistemi Informativi Direzionali 35 2) Analisi Multidimensionale • L’analisi dei dati viene eseguita sui dati estratti dal DW o dal Data Mart e rappresentata in forma multidimensionale. • E’ basata di solito su – Fatti: • un concetto sul quale centrare l’analisi – Misura: • Una proprietà atomica di un fatto da analizzare – Dimensione: • Una prospettiva lungo la quale effettuare l’analisi • Esempio: • Telefonata/Costo, durata/Chiamata, Chiamante, Tempo 36 Master MATIT Sistemi Informativi Direzionali Un Esempio • Un’azienda si occupa delle vendite di determinati prodotti, per la quale sono rilevanti tre dimensioni: prodotti, tempo e mercati geografici. – Per descrivere questa situazione si può pensare ad un cubo, sulle cui dimensioni geometriche riportiamo le dimensioni di interesse dell’azienda 37 Master MATIT Sistemi Informativi Direzionali Data Mining • Il data mining ha per oggetto l'estrazione di un sapere o di una conoscenza a partire da grandi quantità di dati (attraverso metodi automatici o semi-automatici) e l'utilizzazione industriale o operativa di questo sapere. • • L'analisi dei dati è connessa all’estrazione di informazione utile da insiemi di dati. Il concetto di data mining è analogo. L'unica differenza è che questa recente disciplina ha a che fare con cospicui insiemi di dati. In sostanza il data mining è l’analisi matematica eseguita su database di grandi dimensioni". Il termine data mining è diventato popolare nei tardi anni '90 come versione abbreviata della definizione appena esposta. Oggi il data mining (letteralmente: estrazione di dati) ha una duplice valenza: – Estrazione, con tecniche analitiche all'avanguardia, di informazione implicita, nascosta, da dati già strutturati, per renderla disponibile e direttamente utilizzabile; – Esplorazione ed analisi, eseguita in modo automatico o semiautomatico, su grandi quantità di dati allo scopo di scoprire pattern (schemi) significativi. Facoltà di Ingegneria Università di Roma “Tor Vergata” ECONOMIA DELL’ICT 38 Data Mining: Esempi Che cosa non è estrazione di dati? • Cercare un numero di telefono nell'elenco; • Fare una ricerca in Internet su "vacanze alle Maldive". Che cosa è estrazione di dati? • Scoprire che alcuni cognomi (Benetton, Troncon, Cavasin) sono molto comuni in specifiche aree dell'Italia; • Fare una ricerca nel web su una parola chiave e classificare i documenti trovati secondo un criterio semantico (p. es. "corriere": nome di giornale, professione, ecc.) Facoltà di Ingegneria Università di Roma “Tor Vergata” ECONOMIA DELL’ICT 39 ERP • I sistemi ERP sono soluzioni informatiche integrate le cui applicazioni coprono le esigenze informative specifiche delle varie aree aziendali. • In origine esistevano dei sottosistemi informativi specifici che andavano opportunamente collegati agli altri. • Negli anni ottanta nascono i sistemi di integrazione a ciclo: • CIM (Computer Integrated Manufacturung): Strumento di integrazione delle attività produttive basato sulle tecnologie informatiche e delle connesse soluzioni applicative. • CRP (Capacity Requirement Planning): Sistemi nei quali l'integrazione veniva estesa alla definizione dei fabbisogni di risorse necessari ad alimentare i programmi di produzione; • MRP (Manufacturing Resouce Planning): Sistemi nei quali l'integrazione si estede all'insieme dei cicli operativi che attraversano le aree funzionali di approvvigionamento, produzione e vendita. Facoltà di Ingegneria Università di Roma “Tor Vergata” ECONOMIA DELL’ICT 40 Gli elementi distintivi dell'ERP • Con ERP si fa riferimento a soluzioni applicative in grado di integrare l'nsieme dei processi operativi standard che stanno alla base delle varie attività gestionali di un'azienda automatizzando le routine organizzative. • I 7 elementi base: • modularità; • integrabilità; • parametrizzazione; • flessibilità; • accessibilità: • reporting; • sicurezza. Facoltà di Ingegneria Università di Roma “Tor Vergata” ECONOMIA DELL’ICT 41 Le caratteristiche funzionali di un ERP • Integrazione informativa Stabilire regole di un linguaggio comune facilitando la comunicazione tra unità aziendali diverse ossia standardizzazione delle modalità di definizione dei dati e armonizzazione della loro struttura e del loro contenuto. • Configurabilità di sistema La configurabilità individua le possibilità lasciate all'utente finale di definire le caratteristiche funzionali dei moduli attivati in accordo con la struttura dei processi aziendali. Facoltà di Ingegneria Università di Roma “Tor Vergata” ECONOMIA DELL’ICT 42 I moduli principali dell'ERP • • • • • • Logistica delle vendite Logistica della produzione Logistica degli approvvigionamenti Contabilità Organizzazione e gestione delle risorse umane Pianificazione del business e controllo aziendale • Gestione del capitale fisso Facoltà di Ingegneria Università di Roma “Tor Vergata” ECONOMIA DELL’ICT 43 Dall’MRP all’ERP • Poiché l'integrazione di singole procedure comportava alcuni limiti strutturali, per risolvere questi problemi, sono stati sviluppati sistemi ad integrazione di ciclo. I primi sistemi con queste caratteristiche si sono serviti della metodologia MRP (Materials Requirement Planning) che, nella fase di programmazione della produzione, consente la determinazione dei fabbisogni necessari all'esecuzione di un determinato programma di produzione di prodotti finiti. L'MRP da supporto alla schedulazione dei fabbisogni si è evoluto in un sistema integrato di pianificazione delle risorse produttive. Facoltà di Ingegneria Università di Roma “Tor Vergata” ECONOMIA DELL’ICT 44 I sistemi integrati ERP Che cos'e'? L'ERP (Enterprise Resource Planning) è un pacchetto software costituito da un insieme di moduli applicativi, prodotti generalmente da un medesimo costruttore, i quali lavorano in modo nativo su un unico database, geograficamente distribuito su una rete. Ciò significa che tutte le informazioni ed i dati sono catalogati e classificati in un unico database che è accessibile in rete alle diverse unità aziendali. A che cosa serve? L'ERP permette una gestione globale dell'azienda. Questo sistema nasce integrato sia dal punto di vista della sua costruzione informatica sia da quello della progettazione logica, permettendo il collegamento di tutte le funzioni aziendali per essere in grado di pianificare, gestire ed organizzare ogni processo di business. Ambito aziendale Questo tipo di software tocca un po' tutte le funzioni aziendali come: l'amministrazione contabile e finanziaria, il controllo di gestione, la produzione (MRP), gli acquisti ed il magazzino, le vendite, la logistica ed eventualmente le paghe e stipendi. I sistemi integrati ERP (5/5) • Tecnologia • • • • • • • Da un punto di vista tecnologico il software ERP si caratterizza per: architettura "open"; GUI facile e potente; object-oriented; allineamento agli standard; utilizzo di tools avanzati; supporto di processi sincroni e asincroni, locali e remoti; database distribuiti. Livello manageriale L'implementazione di un sistema ERP coinvolge sia le figure responsabili dei sistemi informativi sia il top-management che può utilizzare l'ERP come un importante strumento su cui basare le decisioni strategiche. Introduzione al Supply Chain Management Logistica: insieme di attività grazie alle quali un’impresa, attraverso un canale di marketing, rende i prodotti disponibili a consumatori o utenti industriali. Gestione della logistica: organizzazione di un flusso di materie prime, semilavorati o prodotti finiti e delle relative informazioni, dal punto di origine al punto di consumo. La Supply chain Supply chain: si compone di una sequenza di aziende che svolgono le attività necessarie per creare e consegnare un prodotto ai consumatori o ai clienti industriali. Supply chain management: riguarda l’integrazione e l’organizzazione delle informazioni e delle attività di logistica dei soggetti che compongono una supply chain. Il flusso della Supply chain SCM e strategia di marketing 1. Comprensione del cliente 2. Comprensione della supply chain 3. Armonizzazione della supply chain con la strategia di marketing Il ruolo dell’informazione Per gestire e trasmettere le informazioni in una supply chain si usano varie tecnologie: 1. Sistemi EDI (Electronic Data Interchange) 2. Extranet I costi della logistica Per determinare i costi totali della logistica è necessario considerare i seguenti fattori: • Spese connesse al trasporto • Spese connesse alla gestione e allo stoccaggio dei materiali • Il costo di magazzino • Costi dovuti alle mancate vendite per esaurimento delle scorte • Costi di elaborazione, gestione, evasione degli ordini • Costi connessi alla gestione dei resi Supply chain e customer service Nell’ambito di una supply chain, il customer service, consiste nella capacità della logistica di soddisfare gli utenti in termini: • Tempo • Affidabilità • Comunicazione • Convenience Key Performance Indicator (KPI) KPI: insieme di indicatori quantitativi sintetici che permettono di monitorare le performance della supply chain. Score Card: insieme dei KPI logistici attraverso i quali l’impresa può valutare le proprie competenze rispetto a specifici benchmark interni o esterni. KPI tipici Funzioni logistiche fondamentali nella SCM 1. Trasporto 2. Messa a magazzino e movimentazione della merce 3. Elaborazione degli ordini 4. Gestione del magazzino Trasporto Tutte le modalità di trasporto (ferrovia, strada, aereo, nave, attraverso condutture) possono essere valutate in relazione a sei criteri: • Costo • Tempo • Capacità • Affidabilità • Accessibilità • frequenza Vantaggi e svantaggi delle modalità di trasporto Altri indicatori Messa a magazzino e movimentazione della merce • Magazzini di stoccaggio • Centri di distribuzione (CEDI) Gestione degli ordini • Ordine evaso • Ordine inevaso Gestione delle scorte • Cuscinetto contro le variazioni della domanda • Offerta di un miglior servizio al cliente • Gestione efficiente degli impianti • Sfruttamento di prezzi scontati da parte dei fornitori • Campagne sconto • Tutela l’azienda da eventi straordinari (es. scioperi)