Sistemi informativi direzionali (SID)

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SISTEMI INFORMATIVI
DIREZIONALI
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Sistemi Informativi Direzionali
1
I Livelli di un SI Aziendale

livello direzionale
– vengono svolte tutte quelle attività necessarie alla
definizione degli obiettivi da raggiungere ed alle azioni,
eventualmente correttive, da intraprendere per perseguirli.

livello operativo
– si occuperà delle attività attraverso cui l’azienda produce i
propri servizi e prodotti.
il livello direzionale
è supportato dai
cosiddetti sistemi
informativi
direzionali.
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2
Schema di un sistema direzionale
OLAP
Motori di calcolo
(DSS)
Motori di presentazione
Q&R (EIS)
Data Warehouse
Data Entry
Alimentazione
(budget, dati direzionali)
OLTP
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DB TRANSAZIONALI
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3
Caratteristiche di un SID

i sistemi informativi direzionali hanno la
caratteristica di essere alimentati da altri
sistemi quali ad esempio i sistemi
informativi aziendali oppure mediante
informazioni introdotte manualmente
dagli utenti finali.
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4
Le informazioni trattate

informazioni fortemente aggregate.
– I SID devono fornire ai dirigenti aziendali dati
sintetici (indicatori gestionali)
• medie, ricavi globali,
– in certi intervalli temporali
• tempificate.
– in diverse dimensioni.
•
•
•
•
•
Master MATIT
Il tempo
la dimensione prodotto
dimensione processi
dimensione responsabilità
cliente, al fine di analizzare redditività, volume di affari e
bacino di utenza.
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5
Un nuovo ruolo

Il nuovo ruolo dell'Information
Technology (IT) aziendale è quello di
fornire al top management informazioni
rapide ed efficaci sulle quali basare le
decisioni strategiche
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6
OLTP

On Line Transaction Processing
– Transazioni predefinite e di breve durata
– Dati dettagliati, recenti e aggiornati
– Dati residenti su un unico DB
– Read & write di pochi record
– Critiche le proprietà ACIDe
– Implementate su Main Frame
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7
Sistemi direzionali
– Decisioni di tipo “tattico” e “strategico”
– Es.
• Quanti prodotti sono stati venduti nello scorso
anno per regione e categoria?
• Uno sconto tra il 10 ed il 20% potrebbe
aumentare le vendite di auto nel prossimo
bimestre?
– Su quali dati? Su quelli accumulati da
OLTP
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8
Metodologia OLAP

L’obiettivo che si pone la metodologia
OLAP è quello di fornire un supporto
efficiente l’analisi delle informazioni
prendendo in considerazione più
variabili contemporaneamente (analisi
multi dimensionale dei dati).
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9
OLAP

On Line Analytical Processing
– Interrogazioni complesse e casuali
– Dati storici e aggregati
– Dati provenienti da più DB eterogenei
– Moltissime operazioni di Read (nessuna di
write)
– Visualizzazione dei dati su PC
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10
Cosa vuol dire OLAP (Codd)

“OLAP è il nome dato all’analisi dinamica
dell’impresa necessaria per
– creare, manipolare, animare e sintetizzare
informazioni
dai Data Models Aziendali.
 Questo processo consente di scoprire
– nuove relazioni tra le variabili,
– di identificare i parametri necessari alla gestione di
grosse quantità di dati,
– di creare un numero illimitato di dimensioni
– di specificare condizioni ed espressioni che
coinvolgono, contemporaneamente, più
dimensioni.
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11
Da tener ben presente ….

I dati usati dai sistemi OLAP sono gli
stessi di quelli usati dai sistemi OLTP:
– quello che cambia nei due tipi di sistemi è
l’elaborazione compiuta sui dati.
.
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12
OLTP

vs
Users: Impiegati
 Op. giornaliere
 Op. Correnti
 Op. Ripetitivo
 Trans. Breve
 Decine di record
acceduti per volta
 Migliaia di utenti
 100 MB – 1 GB
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OLAP

Users: dirigenti
 Supporto Decisioni
 Dati Storici
 Oper. Casuali
 Int. Complesse
 Milioni di record
acceduti
 Centinaia di utenti
 100 GB – 1 TB
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13
Cosa è un data warehouse?

Definizione (Inmon)
Un data warehouse è un data base
relazionale
–
–
–
–

Subject Oriented
Integrato
Non volatile
Time Variant
… progettato per “query and analysis”
– ---- invece che per l’elaborazione di transazioni.
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14
Un DW

Contiene dati storici derivati dalle transazioni,
anche se può contenere dati di altra fonte
 Separa il carico dell’analisi da quello delle
transazioni
 Contiene, oltre ad un DB relazionale, moduli
di:
–
–
–
–
ETL (Extraction, Transformation Loading)
OLAP (On Line Analytical Processing)
Client analysis tools
Altre applicazioni per analisi dei dati e produzione
di rapporti a utenti “business”
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15
Subject Oriented ….

Subject Oritented
– I DW sono progettati
per aiutarti ad
analizzare i tuoi dati
per i tuoi scopi …
Master MATIT

Chi è stato il nostro
miglior venditore di
aspirapolveri lo
scorso anno??
– Topic: “miglior
venditore di
aspirapolveri”: 
analisi orientata al
soggetto
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16
Integrated ….

Risoluzione dei
conflitti tra nomi e
dei problemi
derivanti dal fatto
che i dati si trovano
espressi in unità di
misure differenti.
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
Nel DB della succursale
di Roma il Sig. Rossi ha
venduto 1000
aspirapolveri a 900.000
lire mentre nel DB della
filiale di NY, Mr Bush ha
venduto 900
aspirapolveri a $ 600 …
come confronto i dati?
Come risolvo i conflitti
tra nomi?
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17
Non volatile

I dati non variano
una volta entrati nel
warehouse …
 Il warehouse deve
analizzare ciò che è
accaduto
Master MATIT

Il Sig. Rossi ha
venduto 1000
aspirapolveri, ed ad
oggi è il RecordMan
di vendite
– Se tra mezz’ora Mr.
Bush ne vende altre
250, questa
informazione non
deve entrare nel WH
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18
Time Variant

La maggior parte
delle analisi per i
business sono
analisi di “trend”.
Per questo si ha
bisogno di una
grande mole di dati
storici.
Master MATIT

Voglio sapere negli
ultimi tre anni
l’andamento in
borsa della
Compagnia su
Milano, Londra e
Francoforte
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19
Considerazioni …..

Non interessa un singolo dato, ma dati
aggregati
– Somma, media, minimo, massimo

Le operazioni di aggregazione sono
fondamentali per popolare e mantenere un
Data Warehousing
 Le operazioni tipiche di un DW saranno:
– Accesso e interrogazione – diurne
– Caricamento e Aggiornamento dati – notturne

Su milioni di record
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20
Considerazioni …

Esigenza di una base dati separata
perché
– Esistono diverse sorgenti di dati …
– sorgenti che devono essere integrate e
tecnicamente ciò non può essere fatto in
linea
– I dati da integrare devono essere aggregati
– Metodi di accesso specifici
– Degrado delle prestazioni
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21
Architettura di un sistema direzionale
Data
Marts
Sorgenti dei dati
Magazzino dati
Area di
Staging
utenti
analisi
Acquisti
reporting
Sistemi di supporto
operativo
Vendite
mining
File piatti
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Inventario
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22
Rappresentazione dei Dati

Sorgenti informative… i DB preesistenti …
dipartimentali ….
– Vendita, promozione, marketing

DW: la base dati integrata con soggetti
comuni a tutta l’organizzazione
 Data Marts – componente del DW – soggetti
dipartimentali o settoriali selezionati
 Strumenti di analisi, focalizzati su un
problema in esame
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23
Come viene popolato un DW

Attività
– Estrazione dei dati
• Dalle sorgenti informative
– Trasformazione
• Pulizia dei dati, trasformazione di formato, correlazione
con oggetti in sorgenti diverse
– Caricamento
• Con introduzione di informazione temporali e
generazione di dati aggregati
– Refresh
• Le stesse fasi eseguite incrementalmente

A supporto di queste attività sono mantenute
certe informazioni dette METADATI
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24
Tecniche di Analisi dei dati

Un data warehouse viene costruito per fornire
un accesso facile a sorgenti contenenti una
grossa quantità di dati
– Si tratta allora di un mezzo per arrivare ad un fine.
– Quale è il fine? Effettuare analisi e prendere
decisioni a partire da quei dati.

Quali sono allora le tecniche di analisi dei dati
comunemente usate oggigiorno?
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25
Classificazione Tecniche

Query and reporting
 Analisi multi dimensionale
 Data mining
Display, Analizza, Scopri
In funzione
dell’uso
DW
Data Mart
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26
1) Query And Reporting

E’ il processo di
– Porre una interrogazione
– Rilevare dati fondamentali dal DW
– Trasformare i dati in un contesto
appropriato
– Porre i risultati in un formato leggibile
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27
Q&R
Query
Definition
Data Access
and retrieval
Quanti aspirapolvere
Sono stai venduti dall’
10-9 al 16-9?
E quanti nel nostro
negozio di Agnano?
Answer Set
Calculation
manipulation
Report
Preparation
Report
Delivery
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2) Analisi Multidimensionale
L’analisi dei dati viene eseguita sui dati
estratti dal DW o dal Data Mart e
rappresentata in forma multidimensionale.
 E’ basata di solito su

– Fatti:
• un concetto sul quale centrare l’analisi
– Misura:
• Una proprietà atomica di un fatto da analizzare
– Dimensione:
• Una prospettiva lungo la quale effettuare l’analisi

Esempio:
• Telefonata/Costo, durata/Chiamata, Chiamante, Tempo
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29
Un Esempio

Un’azienda si occupa delle vendite di
determinati prodotti, per la quale sono
rilevanti tre dimensioni: prodotti, tempo
e mercati geografici.
– Per descrivere questa situazione si può
pensare ad un cubo, sulle cui dimensioni
geometriche riportiamo le dimensioni di
interesse dell’azienda
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30
I punti di vista

il manager di prodotto
– è interessato alle vendite di un determinato prodotto in tutti i
mercati e in tutto il periodo di tempo preso in considerazione

l’analista finanziario
– è interessato ai risultati di vendita relativi a tutti i prodotti e
tutti i mercati in un determinato periodo temporale

il responsabile regionale
– ha bisogno di conoscere le vendite nel tempo di tutti i
prodotti disponibili sul mercato di sua competenza

l’analista di mercato
– può essere interessato alle vendite di un determinato
prodotto, su di un singolo mercato e relative ad un preciso
periodo temporale
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31
Le prospettive …

Le prime tre prospettive sono ricavabili
fissando il valore di una delle tre dimensioni
e aggregando i dati lungo le rimanenti due
– Ciò
corrisponde
ad
una
visualizzazione
bidimensionale, tipo foglio elettronico.

L’ultima prospettiva, quella dell’analista di
mercato, si ottiene fissando un intervallo su
ognuna delle tre dimensioni
– Un cubo
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32
Master MATIT
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33
Approcci all’OLAP

L’insieme dei dati da navigare è archiviato su
una struttura dati a matrice dove sono
registrate tutte le sintesi statistiche degli
incroci multidimensionali possibili
– il viewer in questo caso chiede i dati direttamente
al database multidimensionale

insieme dei dati su cui navigare è registrato
su una o più tabelle relazionali;
– i dati, in questo caso, sono acceduti tramite query
– su di essi, vengono effettuate le sintesi
necessarie per la visualizzazione dei risultati.
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34
Rappresentazione multidimensionale
Mercati
Quantità
Prodotti
Periodi di tempo
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Vendite
35
ROLAP

La R sta per relazionale
– ed indica la caratteristica peculiare di estrazione
dati da una strutture dati di tipo relazionale (una o
più tabelle in formato riga-colonna).

vantaggio
– dati acceduti sono sempre gli ultimi disponibili.
• Esiste una classe di strumenti che è in grado di
recuperare i dati dalle tabelle e sintetizzarli.

svantaggio
– risiede, invece, nel fatto che una volta usciti dal
viewer i dati di sintesi si perdono e quindi per
riaccedervi è necessario rieseguire le
estrazioni e le sommarizzazioni.
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36
MOLAP

indica l’esistenza di una struttura per dati
multi dimensionali.
– il viewer chiede i dati direttamente a questa
struttura, la quale li ha già memorizzati secondo le
dimensioni,

Vantaggio
– in questo caso sono i tempi di risposta.

svantaggio
– il Multidimensional Data Base deve essere
allineato all’aggiornamento dei dati di base dal
quale viene generato.
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37
Una nota sul MOLAP

Il Gartner Group, sostenitore dell’approccio
MOLAP, ha affermato in una Research Note
che i database multidimensionali
permettono di concentrarsi sulla business
view,
– ovvero sugli aspetti più propriamente aziendali

…. mentre i tradizionali database relazionali
richiedono la cosiddetta system view,
– impedendo, di fatto, un’interazione diretta dei
responsabili aziendali poco pratici in materia
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38
La soluzione MOLAP

Ha
come
perno
multidimensionale,
il
concetto
di
array
– tecnica per la riorganizzazione e la memorizzazione di dati
aggregati, in modo che possano essere analizzati da più
prospettive.

Un array multidimensionale è costituito da un insieme
di celle di dati,
– ciascuna delle quali contiene il valore assunto da una
specifica misura, trovato in base alla formula di calcolo e alle
dimensioni che determinano il processo di aggregazione.

In tale struttura, ciascuna dimensione funge da indice
per l’individuazione di un insieme di celle di dati,
eventualmente composto da un singolo elemento
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39
Un esempio di MOLAP 2D
1° TRIM.
2° TRIM.
3° TRIM.
4° TRIM.
PROD. A
100
110
96
94
PROD. B
200
203
174
88
PROD. C
45
49
35
56
PROD. D
78
88
69
71
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40
Ovvero ….

L' esempio riportato in tabella corrisponde
essenzialmente alla gestione dei dati
caratteristica dei fogli elettronici.
 Nell’esempio le dimensioni considerate sono
la dimensione prodotto e la dimensione
tempo, la misura riguarda le vendite dei
prodotti e la formula di aggregazione consiste
nel calcolo del numero totale di unità
vendute.
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41
Individuazione degli elementi

fissando uno specifico prodotto ed uno specifico
trimestre
– si individua la cella che riporta il numero totale di unità
vendute di quel prodotto in quel periodo.

fissando, un valore su una sola delle due dimensioni
– si ha accesso a tutti i dati relativi al valore fissato lungo tutta
la dimensione su cui non è stato specificato un attributo.

volendo determinare il numero totale di unità vendute
del prodotto A in tutto l’anno
– è sufficiente accedere all’array fissando l’attributo PROD. A
e sommando i valori presenti su tutta la riga selezionata.
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42
Operazioni sui dati Multidimensionali

Roll Up
– Aggregazione dei dati
• Es. volume di vendita totale dello scorso anno per categoria e
regione

Drill down
– Disaggregazione dei dati
• Es. mostra le vendite giornaliere e dettagliate di ciascun
negozio per una certa categoria di prodotti

Slice & Dice
– Proiezione su un piano
• Solitamente bidimensionale

Pivot
– Riorientamento del cubo
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43
Roll Up
Ovvero ….
vendite
Europa
Asia
Regione
Città
Nord America
Regione
Città
Impiegato
Città
Impiegato
Drill Down
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44
Dimensional Fact Model (DFM)

E’ un modello concettuale grafico per DW.
– La rappresentazione generata dal DFM è detta
Dimensional Scheme (DS) e consiste in un
insieme di Fact Scheme (FS).
– Il DFM è indipendente dal modello logico target
(multidimensionale o relazionale).
– FS compatibili possono essere sovrapposti per
mettere in relazione e comparare dati.
– I FS possono essere integrati con informazioni sul
carico di lavoro, da usarsi come input per il
progetto logico.
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45
Fact Scheme

I componenti di base dei FS sono fatti,
dimensioni e gerarchie.
– Un fatto è un evento di interesse per l’ impresa ed
è descritto da un insieme di misure.
– Una dimensione determina la granularità di
rappresentazione dei fatti.
– Una gerarchia determina come le istanze di fatto
possono essere aggregate e selezionate in modo
significativo per il processo decisionale.
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46
Fatti : associazioni molti a molti
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47
Il Dimensional Fact Model

Le misure sono attributi a valori continui tipicamente numerici
che descrivono il fatto da diversi punti di vista.
– Ad esempio, ogni vendita è misurata dal suo incasso.

Le dimensioni sono attributi discreti che definiscono la la
granularità minima di rappresentazione dei fatti
– dimensioni tipiche per il fatto vendite sono prodotto, negozio, data.

Le gerarchie (una per ciascuna dimensione) sono costituite da
attributi discreti collegati da associazioni -to-one.
– La gerarchia sulla dimensione prodotto include ad esempio gli
attributi tipo di prodotto, categoria, dipartimento, ecc.

Alcuni attributi, rappresentati da una linea, sono detti attributi
non dimensionali e non possono essere utilizzati per aggregare i
dati.
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48
Modellazione dei dati: Star Schema



individuazione delle variabili oggetto dell’analisi
corrente
per ciascuna di queste variabili devono essere
definite le misure e, per ciascuna misura, le
dimensioni ad essa associata che, ricordiamo,
determinano il tipo e il livello del processo di
aggregazione.
scelta degli attributi di ciascuna dimensione che
devono essere memorizzati nella tabella associata.
– Questa scelta determina il livello di dettaglio con cui viene
descritta la misura e la gerarchia di aggregazione nella
dimensione.
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49
Modello logico Relazionale

Lo star schema prevede una tabella centrale, detta Fact
Table, che determina l’oggetto dello studio e più tabelle di
appoggio, denominate Dimensional Table, che
rappresentano le dimensioni utilizzate per l’analisi.
– La chiave della FT è composta dalle chiavi delle varie DT.
– Le sottoparti della chiave della FT sono chiavi importate delle DT.
– Esiste una relazione di tipo 1-a-n tra le Dimension Table e la Fact
Table

L’accesso ai dati avviene tramite join tra le Dimension
Table e la Fact Table
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50
Esempio
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51
Esempio di Query
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52
Star Schema: osservazioni

Le Dimension Table sono completamente
denormalizzate.
– Si riduce il numero di join necessari
– Ma …
• Aumenta la dimensione delle tabelle
• La Fact Table contiene tuple relative a diversi livelli di
aggregazione

L’elevata dimensione della Fact Table incide sui
tempi di accesso
– Non si hanno problemi di sparsità in quanto vengono
memorizzati soltanto le tuple corrispondenti a punti
dello spazio multi-dimensionale per cui esistono le
informazioni
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53
DENORMALIZZAZIONE

Nei casi pratici il numero di
– variabili da controllare
– delle misure per ciascuna variabile
– delle dimensioni associate a ciascuna misura

sono molto più elevati
– …. ciò comporta una proliferazione notevole del numero
delle tabelle
• sia di quelle associate alle dimensioni, sia di quelle associate
alle misure.

Poiché i dati aggregati memorizzati nelle tabelle delle
misure non sono soggetti a ripetizione, tali tabelle
sono normalizzate
– laddove quelle delle dimensioni sono normalmente
denormalizzate, dovendo memorizzare tutti gli attributi di
ogni livello di aggregazione implementato.
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54
LO SCHEMA A FIOCCO DI NEVE
(snowflake)

La variante nota con il termine schema a
fiocco di neve consiste nella suddivisione
delle tabelle delle dimensioni a livello degli
attributi di aggregazione
 Si ottiene normalizzando una o più
dimensioni dello star schema
– il che consente di avere un numero di tabelle
maggiori ma di piccole dimensioni e normalizzate
– con conseguente semplicità di gestione in fase di
popolazione ed aggiornamento delle tabelle
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55
Lo snowflake schema

Si riduce la dimensione e la cardinalità
delle Dimension Table
– Ogni Fact Table conterrà solo informazioni
a particolari livelli di aggregazione
– È necessario un modulo del DBMS
(Aggregation Navigator) che, per ogni
query, decida a quale fact table accedere
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56
esempio
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57
Come fare le interrogazioni?

In linea di principio, la popolazione di uno star
schema può essere effettuata ricorrendo al
linguaggio SQL standard:
– questa soluzione, però, è estremamente complicata e
dispendiosa in termini di tempo, in quanto, per ciascuna
misura, bisogna considerare alternativamente ogni
dimensione e applicare esplicitamente la formula di
aggregazione desiderata (conteggio, somma, media, etc.).

Per tale motivo, le applicazioni ROLAP utilizzano
tecniche proprietarie per la popolazione e
l’aggiornamento degli star schema, tecniche che si
basano su opportune estensioni del linguaggio SQL.
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58
3) DATA MINING

Discovery Technique
– E’ una tecnica di analisi dei dati
relativamente nuova
– Non effettua query ma usa algoritmi
specifici che analizzano i dati e riportano
quanto scoperto
• Trova relazioni tra certi dati, attraverso tecniche
di clusterizzazione
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59
Cosa è il DM

Col termine data mining si indicano una serie
di tecniche atte ad individuare delle relazioni
tra dati non esplicitamente rappresentate ed
inattese.
– Il processo di analisi comincia acquisendo
conoscenza a partire da un certo campione di dati
via via più ampio assumendo che le caratteristiche
di un ampio set di dati sono simili a quelle di un
campione limitato
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60
PREDICTIVE MODELING

questa tecnica cerca di ripercorrere i processi
di apprendimento umani costruendo un
modello che descriva le più importanti
caratteristiche di un certo fenomeno.
– Il modello viene costruito in due fasi:
• Training set: costruisce il modello a partire da un grosso
campione di dati storici;
• Testing set: verifica il modello cercando di predire i dati
non visti precedentemente;
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61
Le tecniche di PM

Classificazione
– mediante alberi decisionali e reti neurali possono
essere individuati record di particolari aggregati
comportamentali

Value prediction
– mediante modelli di regressione statistici lineari o
non, viene effettuata la previsione futura per un
certo aggregato di dati.
• La tecnica è simile alla tecnica di interpolazione utilizzata
in analisi numerica ed è relativamente semplice da
utilizzare
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62
DATABASE SEGMENTATION

Lo scopo è partizionare il database in
cluster di record omogenei (aventi cioè
proprietà comuni) al fine di individuare
dei profili di sub-popolazioni di dati
presenti nel database.
– Fanno largo uso di queste tecniche quelle
applicazione orientate a definire profili di
utenza, marketing etc.
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63
DEVIATION DETECTION

Tendono ad individuare entità che si
discostano dalle previsioni effettuate
mediante modelli statistici.
– Queste tecniche possono fare uso di
strumenti di visualizzazione grafica che
possono riportare gli aggregati del modello
ed i loro complementi
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64
Analisi dei dati
Guidata dall’
Analista
Query and reporting
Master MATIT
Assistita dall’
Analista
Analisi
Multidimensionale
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Data
Driven
Data
Mining
65
L’importanza del modeling

Il tipo di analisi fatto per un DW può
determinarne
– Il tipo
– Il contenuto
• Summarization, Metadati espliciti: Q&R,
MOLAP
• Drilling Down, Rolling UP: MOLAP
• Basso livello di dettaglio: Data Mining
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66
Architetture di DW e Scelte
implementative

Cosa è un Data Mart
– Un DW più piccolo che funziona
indipendentemente o può essere interconnesa per
formare un warehouse integrato
• “Un data mart è un sottoinsieme di un DW che assiste un
particolare dipartimento o una particolare funzione
direzionale”.
• memorizza un sottoinsieme dei dati del DW normalmente
in forma molto aggregata utile ad un particolare
dipartimento direzionale
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67
Data Mart: Architettura
Monitoraggio & Amministrazione
Sorgenti
esterne
Metadati
Data
Warehouse
Basi di dati
operazionali
Strumenti di analisi
Analisi
dimensionale
Visualizzazione
Sorgenti dei dati
Master MATIT
Data mining
Data Mart
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68
Data Mart vs Data Warehouse
Un data mart contiene meno
informazioni e quindi è più facile
navigare in essi
 Un data mart non contiene dati operativi
 Un data mart si focalizza solo sui
requisiti di un particolare dipartimento

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69
Perché un Data Mart

Essi permettono agli utenti un accesso rapido
alle informazioni usate da loro più
frequentemente
– migliorando i tempi di risposta del sistema
(essendo diminuito il volume dei dati da visitare).

Forniscono strutture dati appropriate ad
esigenze specifiche agevolando le tecniche di
data mining.
 Il costo per la creazione e la gestione di un
data mart è normalmente più basso di quello
di un DW
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70
Data Mart: caratteristiche


Scalabilità;
Dimensioni:
– devono garantire tempi di risposta più brevi rispetto ad un
DW
• Rapporto tra la loro crescita e le loro performance;


Le Viste logiche di diversi data mart fisici hanno il
nome di virtual data marts;
Le tecnologie di networking sono intimamente legate
ai data marts
– Al crescere del numero di data marts cresce l’esigenza di
avere un management centralizzato degli stessi al fine di
coordinarne l’attività e mantenerne la consistenza
Master MATIT
Sistemi Informativi Direzionali
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