12/20/2016 Termodinamica Concetti chiave: • L'energia si conserva e può presentarsi in forme differenti. • Nella maggior parte dei sistemi biochimici l'entalpia equivale al calore. • L'entropia, una misura del disordine presente in un sistema, tende ad aumentare. • La variazione di energia libera di un sistema è determinata dalla variazione di entalpia ed entropia. • Un processo spontaneo avviene con diminuzione di energia libera. • La variazione di energia libera di una reazione può essere calcolata a partire da temperatura, concentrazione e stechiometria di reagenti e prodotti. • I biochimici definiscono standard le condizioni corrispondenti ad una temperatura di 25 °C, una pressione di 1 atm e un pH di 7,0. • Gli organismi sono sistemi aperti, non all'equilibrio, che scambiano costantemente materia ed energia con l'ambiente circostante. La biosfera: flusso di energia in un sistema aperto 1 12/20/2016 Termodinamica La termodinamica è la scienza che studia le proprietà e le trasformazioni dell’energia. La termochimica è un ramo della termodinamica che si occupa degli scambi di calore durante una trasformazione chimica. Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 3 Energia: una definizione pratica L'energia misura l'attidudine di un sistema a compiere lavoro. L’unità di misura dell’energia è il joule (J). Un’unità alternativa, non SI, è la caloria, cal: 1 cal = 4,184 joule. Il lavoro necessario per muovere un oggetto di una certa distanza contro una forza resistente si calcola moltiplicando la forza per lo spostamento: w = forza x spostamento (1 J = 1 kg m2 s-2) 2 12/20/2016 Termodinamica Con il termine sistema s’intende l’oggetto di studio. Tutto ciò che circonda il sistema costituisce l’ambiente In termodinamica: sistema + ambiente = universo Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 5 Lavoro e calore: definizioni • Lavoro: è una forma di trasferimento dell'energia a un sistema mediante un processo che equivalga a sollevare o ad abbassare un peso. • Calore: è una forma di trasferimento dell'energia a un sistema mediante una differenza di temperatura tra sistema e ambiente. Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 6 3 12/20/2016 Lavoro e calore: interpretazione molecolare A livello microscopio, •il lavoro è un trasferimento di energia che stimola gli atomi a muoversi in modo coordinato, lungo una determinata direzione. •il calore è un trasferimento di energia che stimola gli atomi circostanti a muoversi in modo disordinato, in tutte le direzioni. Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 7 Il primo principio della termodinamica Il primo principio della termodinamica afferma che l’energia può essere convertita da una forma all’altra, ma non può essere né creata né distrutta. L'energia che l'universo contiene oggi è uguale a quella che conterrà domani e a quella che ha contenuto nel passato. In effetti, anche se può assumere diverse forme e può passare da un sistema ad un altro, modificando così la sua densità e la sua distribuzione locale, l'energia nel suo complesso si conserva sempre. Primo vincolo imposto dalla natura alle trasformazioni: Possono verificarsi soltanto quei cambiamenti che lasciano inalterata l'energia totale dell'universo. Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 8 4 12/20/2016 Il primo principio della termodinamica e l’energia interna L’energia interna (U) di un sistema è una grandezza estensiva che corrisponde alla somma dell’energia cinetica e dell’energia potenziale di tutte le particelle che lo compongono. L’energia interna, U, misura la capacità di un sistema di compiere lavoro. Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 9 ENERGIA INTERNA In base al primo principio della termodinamica, la variazione di energia interna ΔU di un sistema può essere scritta come: ΔU = q + w Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 10 5 12/20/2016 Il primo principio della termodinamica Per convenzione, lavoro e calore sono negativi se determinano una riduzione dell’energia interna del sistema. Sono positivi se aumentano l’energia interna del sistema. Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 11 Reazioni esotermiche e reazioni endotermiche Le reazioni che avvengono con produzione di calore, cioè che trasferiscono energia termica dal sistema all’ambiente, si dicono esotermiche. Le reazioni che avvengono con assorbimento di calore dall’ambiente si dicono endotermiche. Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 12 6 12/20/2016 Reazioni esotermiche e reazioni endotermiche Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 13 Le reazioni di combustione sono sempre esotermiche La combustione è una reazione fra un combustibile (spesso contenente carbonio e/o idrogeno) e un comburente (contenente atomi ad alta elettronegatività) in cui si libera un’elevata quantità di energia. Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 14 7 12/20/2016 La combustione in biochimica Il metabolismo energetico è la serie di reazioni consecutive attraverso le quali avviene la lenta combustione degli alimenti nell’organismo. Negli organismi viventi l’energia liberata dalla combustione degli alimenti viene in parte rilasciata sotto forma di calore e in parte trasformata in energia chimica utile per le attività necessarie alla vita. 15 Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 ENTALPIA La funzione di stato entalpia è definita come: H = U + pV Nei sistemi biologici: P = cost e ΔV≅0 (PΔV≅0) da cui: H≅U Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 16 8 12/20/2016 ENTALPIA In un sistema chimico, la variazione di entalpia ΔH è uguale al calore qp scambiato a pressione costante. qp = ΔH = Hprodotti – Hreagenti L'entalpia è il “contenuto termico” di un sistema e riflette il numero e il tipo di legami chimici delle sue molecole. 17 Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 ENTALPIA Considerando un sistema di reazione chiuso a pressione costante: ΔH < 0, i prodotti hanno meno entalpia dei reagenti: la reazione è esotermica in quanto, durante il suo svolgimento, riversa il “surplus” di energia verso l’esterno sotto forma di calore. ΔH > 0, i prodotti hanno più entalpia dei reagenti: la reazione è endotermica in quanto, durante il suo svolgimento, assorbire la differenza di energia sotto forma di calore dall’esterno. Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 18 9 12/20/2016 Entalpia standard di reazione L’entalpia di reazione dipende dalla temperatura e dalla pressione, oltre che dalla quantità delle sostanze presenti nel sistema di reazione. Allo scopo di paragonare le variazioni di entalpia di reazioni diverse, è necessario esprimere i valori di ΔH riferendoli a uno stato standard. Secondo una convenzione chimico-fisica, un soluto si trova nel suo stato standard quando la temperatura è di 25 °C (298.15 K), la pressione è di 1 atm (≅100 kPa) e quando la sua concentrazione è pari a 1 M. L’entalpia standard di reazione è la variazione di entalpia che accompagna la formazione dei prodotti in reagenti, ciascuno nel proprio stato standard. ΔH° = H°prodotti – H°reagenti Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 19 Che cosa è spontaneo? 10 12/20/2016 Il secondo principio della termodinamica Se è vero che l'energia totale dell'universo non può mai cambiare, tuttavia il suo grado di "disordine", di “degrado”, o di "dispersione" è invece destinato ad aumentare ogni volta che succede qualcosa. Qualunque trasformazione spontanea è accompagnata da un aumento dell’ENTROPIA dell’universo (enunciato di Clausius). Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 21 Il secondo principio della termodinamica In generale, una qualsiasi trasformazione chimica o fisica spontanea è caratterizzata da: ΔSuniverso = ΔSsist + ΔSamb > 0 La quantità di disordine, o S, nell’universo aumenta sempre, qualunque cosa accada. Secondo vincolo imposto dalla natura alle trasformazioni: Possono verificarsi spontaneamente soltanto quei cambiamenti che aumentano il grado di dispersione dell’energia dell'universo. Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 22 11 12/20/2016 L’ENTROPIA: l’indicatore del «disordine» di un sistema L’entropia (S) misura il livello di dispersione dell’energia di un sistema, cioè il suo grado di disordine. Il disordine di un sistema può essere definito come il numero di modi equivalenti (W) di disporre i suoi componenti, ed è misurato dalla funzione di stato S secondo l’equazione: S = kB ln W (equazione di Boltzmann) dove kB è la costante di Boltzmann che vale kB = 1.381x10-23 J/K Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 23 L’entropia: definizione termodinamica In un sistema chimico a T costante, la variazione di entropia ΔS è uguale al calore q scambiato diviso per la T a cui avviene il trasferimento: ΔS = Sprodotti – Sreagenti ≥ q/T (definizione di Clausius) L'entropia di un corpo aumenta o diminuisce, a seconda che questo acquisti o perda energia sotto forma di calore. L'entità di tale variazione è direttamente proporzionale all'energia trasferita mediante calore e inversamente proporzionale alla temperatura a cui avviene tale trasferimento. L’entropia è una funzione di stato estensiva e si misura in J/K. Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 24 12 12/20/2016 Entropia standard di reazione L’entropia standard di reazione è la variazione di entropia che accompagna la formazione dei prodotti in reagenti, ciascuno nel proprio stato standard. ΔS° = S°prodotti – S°reagenti Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 25 Primo e secondo principio • ΔUuniverso ≅ ΔHsist + ΔHamb = 0 (1° principio) L’energia non può essere creata né distrutta. • ΔSuniverso = ΔSsist + ΔSamb > 0 (2° principio) Il grado di “disordine” dell’energia tende ad aumentare. Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 26 13 12/20/2016 ENERGIA LIBERA L’energia libera G è una grandezza termodinamica che dipende dall’entalpia, dalla temperatura assoluta e dall’entropia del sistema: G = H – TS G è una misura dell’energia immagazzinata in modo ordinato e quindi libera di compiere lavoro. Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 27 Variazione di energia libera Durante una reazione a temperatura e pressione costanti si ha una variazione dell’energia libera espressa dalla relazione: ΔGsist = ΔHsist – TΔSsist ΔSsist è la misura della variazione del grado di disordine del sistema ΔHsist è la misura della variazione del contenuto energetico del sistema ΔGsist è la misura della spontaneità della trasformazione del sistema Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 28 14 12/20/2016 L’energia libera unisce il primo e il secondo principio Una reazione procederà spontaneamente nel verso in cui l’energia libera diminuisce, perché in tal caso essa si accompagna ad un aumento dell’S dell’universo Quando il sistema ha raggiunto il suo minimo di G, ΔGsist= 0, coincidente con il massimo valore di S dell’universo per quelle condizioni, la reazione non tenderà a procedere oltre e avrà raggiunto l’equilibrio termodinamico Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 29 La spontaneità di un processo dipende dall'entalpia e dall'entropia 15 12/20/2016 Esempi di calcoli Termodinamica Chimica 16 12/20/2016 STATO STANDARD BIOCHIMICO Energia libera standard di reazione L’energia libera standard di reazione è la variazione di G che accompagna la formazione dei prodotti in reagenti, ciascuno nel proprio stato standard ΔG° = G°prodotti – G°reagenti Energia libera standard di reazione secondo la convenzione biochimica ΔG°’ = G°’prodotti – G°’reagenti •[H+] = 10-7 M, pH = 7 •[H2O] = 55.5 M Equilibrio Chimico 17 12/20/2016 EQUILIBRIO CHIMICO 18 12/20/2016 19 12/20/2016 La biosfera: flusso di energia in un sistema aperto 20 12/20/2016 Stato Stazionario (steady state) Living Cells Maintain a Dynamic Steady State Fuels such as glucose enter a cell, and waste products such as CO2 leave, but the mass and the gross composition of a typical cell do not change appreciably over time; cells and organisms exist in a dynamic steady state, but not at equilibrium with their surroundings. At the molecular level, this means that for each metabolic reaction in a pathway, the substrate is provided by the preceding reaction at the same rate at which it is converted to product. Thus, although the rate of metabolite flow, or flux, through this step of the pathway may be high, the concentration of substrate, S, remains constant. For the reaction v1 v2 R S T when v1 = v2, [S] is constant. When the steady state is disturbed by some change in external circumstances or energy supply, the temporarily altered fluxes through individual metabolic pathways trigger regulatory mechanisms intrinsic to each pathway. The net effect of all these adjustments is to return the organism to a new steady state—to achieve homeostasis. Stato stazionario e equilibrio chimico How do the multilayered regulatory mechanisms cooperate to balance metabolic and energy inputs and outputs, achieving the dynamic steady state of life? Studied with this perspective, metabolism provides fascinating and revealing insights into life, with countless applications in medicine, agriculture, and biotechnology. 21 12/20/2016 Termodinamica Punto di verifica: •Riassumete la relazione tra energia (U), calore (q) e lavoro (w). Enunciate il primo e il secondo principio della termodinamica. •Spiegate perché le variazioni di entalpia (ΔH) e di entropia (ΔS) determinano la spontaneità di un processo. Capitolo 1 Termodinamica Punto di verifica 1.3: • Qual è la variazione di energia libera di una reazione all'equilibrio? • Scrivete l'equazione che mostra la relazione tra ΔG° e Keq. • Scrivete l'equazione che mostra la relazione tra ΔG, ΔG° e le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti. • Spiegate come i biochimici definiscono lo stato standard di un soluto. Perché i biochimici e i chimici usano convenzioni differenti? • Spiegate che cos’è lo stato stazionario e che differenza esiste con lo stato di equilibrio • Spiegate in che modo gli organismi evitano di raggiungere l'equilibrio pur mantenendo uno stato stazionario. 22 12/20/2016 Tabella finale riassuntiva Le proprietà fisiche dell'acqua Concetti chiave • Le molecole d'acqua, che sono polari, possono formare legami idrogeno con altre molecole. • Nel ghiaccio le molecole d'acqua sono disposte a formare un reticolo cristallino ordinato tenuto insieme da legami idrogeno, mentre allo stato liquido i legami idrogeno si rompono e si riformano rapidamente originando un reticolo irregolare. • Le forze di attrazione che agiscono sulle molecole biologiche comprendono le interazioni ioniche, i legami idrogeno e le interazioni di van der Waals. • Le sostanze polari e ioniche sono solubili in acqua. 23 12/20/2016 Le proprietà fisiche dell'acqua Concetti chiave • L'effetto idrofobico spiega l'esclusione dei gruppi apolari come mezzo per aumentare al massimo l'entropia delle molecole d'acqua. • Le sostanze anfifiliche formano micelle o strutture a doppio strato che nascondono all'interno i gruppi idrofobici mentre espongono all'acqua quelli idrofilici. • Le molecole diffondono attraverso le membrane a esse permeabili dalle regioni a concentrazione maggiore a quelle a concentrazione minore. • Nella dialisi i soluti diffondono attraverso una membrana semipermeabile dalle regioni a concentrazione maggiore a quelle a concentrazione minore. La struttura dell'acqua 24 12/20/2016 L'acqua: formazione di legami idrogeno 25 12/20/2016 La struttura del ghiaccio 26 12/20/2016 Anelli di molecole d'acqua Legami idrogeno 27 12/20/2016 Il legame idrogeno è fortemente direzionato 28 12/20/2016 Tipiche energie di legame Le interazioni dipolo-dipolo 29 12/20/2016 La solvatazione degli ioni Formazione di legami idrogeno da parte dell'acqua 30 12/20/2016 Il trasferimento di idrocarburi a solventi apolari è termodinamicamente favorito Struttura dei soluti apolari in acqua 31 12/20/2016 In acqua i soluti apolari si aggregano Effetto idrofobico 32 12/20/2016 Molecole anfifiliche: le forme anioniche degli acidi grassi Le molecole anfifiliche formano micelle e strutture a doppio strato 33 12/20/2016 Osmosi e pressione osmotica 34 12/20/2016 Le proprietà fisiche dell'acqua Punto di verifica • Disegnate un diagramma di una molecola d'acqua e indicate le estremità che portano cariche parziali positive e negative. • Paragonate le strutture del ghiaccio e dell'acqua allo stato liquido con il numero e le geometrie dei legami idrogeno. • Quali dei gruppi funzionali elencati nella tabella 1.2 possono funzionare da donatori di legami idrogeno? Quali da accettori? • Descrivete la natura e la forza relativa dei legami covalenti, delle interazioni ioniche e delle interazioni di van der Waals (legami ionici, interazioni dipolo-dipolo e forze di dispersione di London). Le proprietà fisiche dell'acqua Punto di verifica • Qual è la relazione tra polarità e idrofobicità? • Spiegate perché le sostanze polari sono solubili in acqua mentre quelle apolari non lo sono. • Qual è il ruolo dell'entropia nell'effetto idrofobico? • Spiegate perché le molecole anfifiliche formano in acqua micelle o strutture a doppio strato. • Qual è la differenza tra osmosi e diffusione? Quale dei due processi avviene durante la dialisi? • Descrivete quali sono le difficoltà dal punto di vista osmotico che una cellula deve affrontare se viene immersa in acqua pura o in una soluzione a elevata concentrazione salina. 35 12/20/2016 Le proprietà chimiche dell'acqua Concetti chiave • L'acqua si dissocia in ioni H+ e OH–, con una costante di dissociazione di 10–14. • L'acidità di una soluzione è espressa come valore di pH, dove pH = –log[H+]. • Un acido è un composto in grado di donare un protone, mentre una base è un composto in grado di accettare un protone. • La costante di dissociazione di un acido varia in funzione della forza dell'acido. Le proprietà chimiche dell'acqua Concetti chiave • L'equazione di Henderson-Hasselbalch mette in relazione il pH di una soluzione di un acido debole con la pK e le concentrazioni dell'acido e della sua base coniugata. • Una curva di titolazione dimostra che se le concentrazioni di un acido e della sua base coniugata sono simili, la soluzione è tamponata e il suo pH non varia all'aggiunta di un acido o una base. • Molte molecole biologiche contengono gruppi ionizzabili per cui sono sensibili alle variazioni di pH. 36 12/20/2016 I salti protonici avvengono rapidamente Relazione tra pH, [H+] e [OH–] 37 12/20/2016 Valori di pH di alcune sostanze comuni 38 12/20/2016 Costanti di dissociazione e valori di pK di alcuni acidi 39 12/20/2016 Equazione di Henderson-Hasselbalch 40 12/20/2016 I tamponi: curva di titolazione dell’acido acetico 41 12/20/2016 I tamponi: curve di titolazione di acidi deboli I tamponi: titolazione di un acido poliprotico 42 12/20/2016 Un esempio di tampone biologico: il sistema bicarbonato/anidride carbonica 43 12/20/2016 Le proprietà chimiche dell'acqua Punto di verifica • Quali sono i prodotti della ionizzazione dell'acqua? In che modo le loro concentrazioni sono correlate? • Predite il pH di un campione d'acqua se Kw è 10–10 o 10–20. • Descrivete come calcolare il pH a partire dalla concentrazione di H o OH. • Definite il concetto di acido e base. • Qual è la relazione tra la forza di un acido e il valore della sua pK? Le proprietà chimiche dell'acqua Punto di verifica • Spiegate perché è più complicato calcolare il pH di una soluzione di un acido o di una base deboli che calcolare il pH di una soluzione di un acido o di una base forti. • Disegnate, evidenziando le sue parti, la curva di titolazione per un acido monoprotico e per un acido poliprotico. • Che cosa deve contenere una soluzione per tollerare le variazioni del pH dovute all'aggiunta di un acido o di una base? • Perché è importante mantenere le molecole biologiche in una soluzione tamponata? 44