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N O T I Z I A R I O • ANNO IX - N. 4 - APRILE 2006
ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “PROGETTO EMO-CASA”
La legislazione che regola la ricerca sugli embrioni
e sulle cellule staminali nell’Unione Europea
Diritti e doveri delle staminali
“Gli aspetti etici sollevati dalla ricerca sulle cellule staminali hanno portato gli Stati più coinvolti a promulgare leggi e raccomandazioni in proposito”.
L’Unione Europea, sulla base del pluralismo di scelta degli Stati membri, non ha emanato alcuna direttiva, delegando questo compito ai singoli Stati.
AUSTRIA
Non ci sono leggi che regolamentano la ricerca su cellule staminali ed embrioni. È
in corso una discussione per regolamentare la ricerca sulle cellule staminali embrionali che prevede un miglioramento dell’Austrian Reproductive Act, la legge che stabilisce che le cellule in
sviluppo non possono essere utilizzate solo a scopo riproduttivo.
BELGIO
Non ci sono leggi che regolamentano la ricerca su cellule staminali ed embrioni. È
in corso la discussione di una legge per regolamentare la ricerca sugli embrioni e la protezione
degli embrioni in vitro.
DANIMARCA La ricerca sulle cellule staminali e sugli embrioni umani è regolata dall’Act
on Medically Assisted Reproduction che stabilisce che tali indagini sono consentite solo per migliorare le tecniche di fecondazione assistita. Il Ministero della Sanità danese sta preparando una
revisione di questa legge per i prossimi anni.
FINLANDIA
L’Act on Medical Research stabilisce le precondizioni e l’uso degli embrioni
umani fino a 14 giorni. Non c’è una legislazione che tratta specificamente la ricerca sulle cellule staminali.
FRANCIA
La ricerca sugli embrioni è proibita da una legge che risale al 1994. Si è in attesa
che il Parlamento discuta una revisione delle leggi sulla bioetica.
GERMANIA La ricerca e l’uso di cellule staminali di origine embrionale sono proibite dalla
Embryo Protection Law. Nel gennaio del 2002 il Parlamento tedesco ha deciso di consentire
l’importazione di cellule staminali di origine embrionale a scopi di ricerca, in condizioni di controllo stringenti.
GRECIA Non esiste alcuna legislazione in proposito.
IRLANDA Non ci sono leggi a riguardo. Tuttavia la Costituzione riconosce i diritti dell’embrione. Non ci sono attualmente leggi in preparazione per regolamentare la ricerca
sulle cellule staminali, ma la Commission on Assisted Human Reproduction sta esaminando i possibili approcci a questa materia.
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ITALIA È stata approvata di recente dalla Camera una legge sulla procreazione assistita,
nella quale viene proibita la sperimentazione sugli embrioni se non a fini terapeutici e
diagnostici collegati alla salute dell’embrione stesso. È proibita la clonazione terapeutica
a scopo riproduttivo.
LUSSEMBURGO Non ci sono leggi in proposito.
OLANDA
Attualmente non ci sono leggi in proposito. Una legge riguardante l’uso dei
gameti e degli embrioni è stata presentata in Parlamento nel settembre dell’anno 2000 e
accettata dalla Camera nell’ottobre 2001. Deve ora passare il vaglio del Senato. Questa
normativa si occupa anche della ricerca sulle cellule staminali.
PORTOGALLO Non ci sono leggi in proposito.
SPAGNA
L’Assisted Reproduction Techniques Act del 1998 stabilisce che è possibile
congelare gli embrioni e fare ricerca su di essi in alcune condizioni.
S VEZIA
L’Act on Measures for Purposes of Research and Treatment Involving
Fertilized Human Ova e l’Health and Medical Care Act regolano la ricerca sugli embrioni
che è consentita fino al 14mo giorno. Un’interpretazione delle stesse normative consente
anche la ricerca sulle cellule staminali.
Fonte: http://europa.eu.
GRAN BRETAGNA
All’interno dell’Unione ha la posizione meno restrittiva.
Tale posizione fa riferimento al rapporto Donaldson che è stato a sua volta modellato sulle indicazioni riportate dal Consiglio di Bioetica di Nuffield dove si suggerisce una
ricerca su embrioni umani allo scopo di sviluppare tessuti da cellule staminali per fini terapeutici, presupponendo che la coltivazione di cellule da embrioni donatori non indichi
una mancanza di rispetto nei confronti dell’embrione. In Italia, in attesa che la legge
sulla procreazione assistita – che regolamenta anche l’utilizzo degli embrioni – passi al vaglio del Senato, restano
valide le raccomandazioni che fanno riferimento al documento della Commissione di Studio sull’Utilizzo di Cellule
Staminali per Finalità Terapeutiche.
Nel documento si stabilisce che un embrione a qualsiasi stadio del proprio sviluppo è da considerarsi un
individuo per cui l’utilizzo di cellule staminali anche a
scopo terapeutico non è legalmente e moralmente accettabile. Viene in alternativa proposta un’altra tecnica,
chiamata Trasferimento Nucleare di Cellule Staminali
Autologhe (TNSA), che prevede il trasferimento del nucleo di una cellula somatica adulta in una cellula uovo
privata del suo nucleo.
In questo modo, secondo gli esperti della
Commissione, si possono ottenere cellule staminali (a
questo punto compatibili con il paziente da cui la cellula somatica è stata prelevata), evitando la formazione
dell’embrione. Tale tecnica solleverebbe minori questioni etiche rispetto all’uso degli embrioni. Dal mese di novembre del 2001 è stata istituita una nuova Commissione Nazionale sulle Cellule Staminali con il compito di
coordinare la ricerca in questo campo.
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News
Australia
Le staminali diventano più sicure
Scoperto come sviluppano i tumori
Lo studio potrebbe permettere di ridurre i rischi che derivano dall’applicazione terapeutica delle cellule embrionali immature
MELBOURNE - Il rischio che le cellule staminali, usate con scopi terapeutici, potessero far sviluppare dei tu-
News
mori ha preoccupato per lungo tempo i ricercatori. E proprio questi timori hanno determinato un’enorme cautela nell’utilizzo della nuova tecnologia. Ora grazie a una ricerca di alcuni scienziati australiani pubblicata su
Nature Biotechnology, è stato possibile comprendere il processo che porta le staminali a generare forme tumorali. Lo studio è stato condotto in Australia sotto la coordinazione di Martin Pera dell’Australian Stem Cell
Centre di Melbourne. I risultati raggiunti rappresentano un enorme balzo in avanti verso la possibilità di utilizzare in modo sicuro le cellule immature di origine embrionale. La ricerca degli studiosi australiani rappresenta
un’importante risposta a tutti gli esperti che ritengono l’instabilità delle cellule immature un argomento sufficiente a interrompere la ricerca sulle staminali embrionali. “Lo sviluppo è significativo – sottolinea il ricercatore Martin Pera – perché chi si oppone alla ricerca con staminali embrionali spesso cita il fatto che gli scienziati
non hanno controllo sullo sviluppo delle cellule, e che molte di queste possano sviluppare tumori”. Tutti questi
dubbi potrebbero essere eliminati dalla scoperta dell’équipe di Melbourne, che nel suo lavoro è stata affiancata
da scienziati del Monash Institute of Medical Research della città di Clayton, nell’Australia meridionale. Lo
studio ha evidenziato i cambiamenti che si verificano quando le cellule iniziano a sviluppare delle anomalie.
Questi meccanismi sono diventati chiari dopo che i ricercatori hanno decifrato i messaggi di un segnalatore (il
marker CD30) che è presente in tutte le cellule staminali embrionali. La scoperta, ha spiegato Martin Pera in
un’intervista televisiva, consentirà di identificare quali cellule staminali comincino a sviluppare le anomalie che
precedono la fase cancerosa. “Non significa che abbiamo raggiunto il controllo – ha detto lo studioso – ma abbiamo composto un gran pezzo del puzzle”. “Adesso almeno possiamo vedere che la cellula sta mutando – continua Pera – e possiamo chiederci cosa vi sia nella coltura che causa la mutazione”.
Tratto da: Repubblica “Scienza e tecnologia”
Israele
B
iocord ha sviluppato un nuovo metodo per estrarre una quantità quasi tripla di cellule staminali dal cordone
ombelicale, fonte importantissima di cellule staminali per il trattamento di malattie come la leucemia e le
lesioni cerebrali. Questa tecnica potrebbe risolvere in parte le limitazioni dei metodi odierni, che possono estrarre dal cordone una quantità di cellule staminali per trattare solo persone che non superano i 45 kg.
L’apparecchiatura messa a punto dai ricercatori israeliani, chiamata SituGen, fa a meno degli aghi, che hanno
una capacità limitata di estrarre sangue dal cordone ombelicale. Come spiega l’inventore della nuova apparecchiatura Miki Shacham, “Con i metodi tradizionali di estrazione, si prova ad estrarre il sangue con un ago
quando è già coagulato a metà (qualche minuto dopo la nascita e dopo aver rimosso il cordone ombelicale dal
neonato ndr.)”.
SituGen, composto di polipropilene e lattice, consiste in una morsa da applicare al cordone ombelicale mentre
la placenta viene espulsa dalla madre. L’apparecchio assorbe il sangue materno in modo tale da non contaminare quello derivato dal cordone del neonato. Attaccato alla morsa, tramite un meccanismo sofisticato di sincronizzazione sigillante, vi è un contenitore sterile svuotato con una siringa.
I test iniziali hanno dimostrato che questo meccanismo può prelevare fino a tre volte la quantità di sangue rispetto a tecniche tradizionali.
Tratto da: staminali.aduc.it
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