VERONA
time
veronateatro
[Mensile Anno 4 - Num.27] Poste Italiane Spa Sped.in abb.post. DL353/03 (conv.in L.27/2//04 n.46) art.1 com.1, DCB VR
SPETTACOLI
| A R T E | C U LT U R A | T E M P O L I B E R O
Intervista
_Marco Pasetto
_Alex Mastini
Libri
_Dino Coltro
_Anarchismo a Verona
Tradizioni
_Santa Lucia
Sport
_Hockey su ghiaccio
a Verona
Spettacoli
_Solo danza e non solo
_Teatro: grandi attori e registi
Concerti
_Jazz e sinfonie sotto la Stella
Viaggi & Itinerari
_Speciale mercatini di Natale
_Friburgo: fiera degli artisti
2,00 € Hermitage
addio
ogni mese
in tutte le edicole
di città e provincia
dicembre 2006 . gennaio 2007
DICEMBRE 2006 - GENNAIO 2007
ANNO 4 - NUMERO 27
AUT.TRIB.VR N.1561-17/10/03
Editore
A s so c ia z io n e C u ltu ral e
San M a rco – Ve ro na
Æ
In copertina:
Natale in Piazza Bra
Foto di Alessandro Nardi
Sommario
P A X T I BI
a sso c ia zio ne ap ar titic a non a sc o p o d i l uc ro
pe r l a p ro m o z ion e de ll’ at tivi tà e c ul tur a tea tra le
via Abruzzo, 15/d - Verona
tel 0458103900 - fax 0457553757
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www.veronateatro.com
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Direttore Responsabile Andrea Castelletti
Hanno collaborato a questo numero
Laura Murari, Dannia Pavan, Beatrice Zuin,
Paolo Panizza, Michela Dell’Omarino, Raffaello
Canteri, Giovanna Zofrea, Lukas Franceschini,
Gianni Villani, Luciano Lorini, Ugo Brusaporco,
Mattia Cagalli, Pucci Davoli, Mauro Bonato,
Federico Martinelli, Alessandra Rossi, Tatiana
Cazzadori, Gianni Petterlni, Mauro Dal Fior,
Cinza Capuzzo, Giorgio Maria Cambiè, Bruno
Prosdocimi, Roberto Marzocchi, Daniela Bruna
Adami, Alessandro Voci, Lorenza Costantino,
Beppe Montresor, Chiara Zocca, Emanuele
Zanini, Maddalena Taddei, Giorgia Pradolin, Igor
Visentini, Martina Bronzati, Sabrina Pedrett,
Rosangela Lupinacci Segreteria Laura Murari
Coordinamento Redazione Emanuele Bonora
Progetto grafico Fausto Pastorino, Andrea
Castelletti Impaginazione PAST (Vr) Stampa
Gescom s.p.a.
Finito di stampare il: 24 novembre 2006
La redazione non è responsabile di eventuali variazioni
nella programmazione delle manifestazioni che siano avvenute dopo la chiusura editoriale del numero.
Quanto espresso dai singoli autori degli articoli non rispecchia necessariamente l’opinione dell’editore. Gli autori
che sono del tutto liberi di esprimere il loro pensiero se ne
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Articoli ed immagini pubblicate non sono oggetto di retribuzione alcuna.
Gli autori svolgono il loro lavoro in volontariato, mossi
esclusivamente dalla propria passione per la cultura.
Riproduzioni, integrali o parziali, dei testi pubblicati sono
vietate se non espressamente autorizzate dall’editore.
ogni mese
in tutte le edicole
di città
e provincia
il personaggio
Marco Pasetto _ p.4
primo piano
Hermitage _ p.6
criticoscopio
Dino Coltro,
la terra è l’uomo _ p.7
storie Veronesi
Hermitage _ p.8
teatro
Palchetto:
il Grande Teatro _ p.10
Teatro Stabile: 7 Piani _ p.12
L’Altro teatro _ p.13
Sirmione scaligera _ p.13
Gambula,
incipit vita nuova _ p.13
Teatro in Osteria _ p.15
Corsi di critica
e scrittura teatrale _ p.16
Teatro Ragazzi _ p.17
Area Critica _ p.18
cinema
Cinelibri _ p.20
I Martedì del festival _ p.21
Natale al Mazziano _ p.21
I film da vedere _ p.22
E i film che
non vedrete mai _ p.23
lirica & classica
La voce umana e La sonnambula al Filarmonico _ p.23
Cori Racciosi _ p.25
Inverno di concerti _ p.26
La Passione del Salieri _ p.27
Wiener Sangerknaben _ p.27
Renata Zampis Daga _ p.28
rock jazz folk pop
Storia del rock _ p.29
DJ Alex Mastini _ p.30
Fabio Fiocco _ p.31
Versinjazz: jazz e poesia _ p.32
Legnago, Natale Jazz _ p.32
Un Natale con la Big Band
e gli Jash _ p.33
danza
Festa con
Sisina Augusta _ p.36
Balletto al Filarmonico
e Salieri _ p.36
Solo danza al Nuovo _ p.37
libri & poesia
Le favole di Meneghelli _ p.38
Poesia visiva _ p.38
Pedilarco on the road _ p.39
Anarchia a Verona _ p.41
Immagini dell’elegia _ p.42
antiquria
Eventi d’arte alla
Gran Guardia _ p.43
Antiquari a Peschiera _ p.43
itinerari & viaggi
La fiera dello show
a Friburgo _ p.45
Palio dell’Olio _ p.47
Modena, figurine
in mostra _ p.47
Mercatini di Natale - p.48
museum
Il museo dei santini _ p.51
Il museo africano _ p.53
sport e tempo libero
Hockey su ghiaccio _ p.44
Il vino di Annalisa _ p.46
moda & modi
Artefucina _ p.50
art’è
Franco Santi _ p.52
40x40 in via Sottoriva _ p.53
Guida alle mostre
e gallerie _ p.54
agenda
spettacoli ed eventi _ p.56
COMUNICATO AI LETTORI
Relativamente alla iniziativa formativa denominata “Master in Giornalismo”, si comunica che la rivista Veronatime è estranea
all’organizzazione della medesima, avendo svolto solamente una funzione di sponsor tecnico a sostegno delle attività di
comunicazione e promozione dell’iniziativa. L’organizzazione è stata a totale cura del Centro Unesco di Verona, che ne
ha seguito le attività di reclutamento dei docenti, appellativi, organizzazione d’aula e quant’altro per la buona riuscita del
corso, attribuendovi con autorevolezza la denominazione di “master”.
Si specifica altresì che il direttore responsabile della rivista Veronatime - condirettore del corso - ha esercitato un ruolo
consulenziale nei confronti del Centro Unesco, curando la stesura del programma formativo e contribuito all’individuazione
di alcuni dei nominativi di giornalisti-docenti, rimanendo esterno alla gestione dei contatti ed accordi con i singoli, essendo
questa attività demandata al Centro Unesco, ente organizzatore del corso.
Tanto si deve per opportuna conoscenza, al fine di evitare equivoci e fraintendimenti in merito alla natura ed organizzazione
del progetto formativo, che la nostra rivista ha esternamente sostenuto.
VERONA time
tel. 3405926978 • [email protected]
Il sorriso del pentagramma
Marco
Pasetto
Strumentista, compositore,
direttore d’orchestra,
insegnante, divulgatore.
Un personaggio seminale per
la musica veronese. Sempre
nel segno di un sereno
divertimento
È
impossibile non nutrire grande stima nei confronti
di musicisti come Marco Pasetto. Al di là delle sue
doti tecniche di clarinettista e direttore d’orchestra,
quello che ce lo rende ancora più prezioso è l’attitudine profondamente comunicativa con cui fa musica,
a tutto tondo. L’enorme passione che lo anima e che,
ci spiega, gli hanno trasmesso i genitori più o meno
quando ha cominciato a camminare, non è qualcosa
che si tiene per sé o che comunque ama tirar fuori
soltanto nelle grandi occasioni, quando magari si
esibisce nelle belle sale da concerto con la Big Band
Ritmo-Sinfonica Città di Verona, la Storyville Jazz
Band o la raffinatissima Wood Orchestra (di cui parliamo in queste pagine a proposito del nuovo bellissimo lavoro intitolato “L’attesa”).
E’ anche difficile capire dove tiri fuori tutte le energie, Marco, per fare musica in tante maniere, e quasi
sempre con eccellenti esiti. Aiuta, probabilmente, la
serenità con cui sembra affrontare i mille impegni, in
una felice combinazione di serietà e voglia di divertirsi
e divertire; si tratti, appunto, di un’importante esibizione pubblica, o di trasmettere l’amore per la musica
a chiunque sia interessato ad ascoltarlo. La musica
come elemento vitale, come piacere che sicuramente
ci rende l’esistenza più ricca e felice. “Come succede in
altri paesi – ci dice – bisognerebbe abituarsi alla musica sin da quando siamo bambini, alle scuole materne,
con la memoria pronta a recepire elementi ritmici e
melodici; e poi continuare a tenercela accanto fino
personaggio
4
alle superiori, come una compagna fondamentale per
vivere meglio, come per l’educazione fisica e artistica.
Io insegno alle scuole medie, e mi rendo conto quando
dalle elementari arrivano ragazzi totalmente a digiuno
di qualsiasi minima forma di nozione musicale, e può
diventare difficile trasmettere la passione, perché è già
tardi…”.
Lui, 43 anni, veronese, è stato fortunato. Papà cantava in casa le romanze, e a tre anni lo portava in
Arena. Allora Marco voleva suonare la tromba come
Ninì Rosso, che spopolava anche in televisione con il
suo “Silenzio”. Poi ci sono state altre persone decisive,
nel guidare definitivamente la sua vita sulle righe del
pentagramma. “Mi piace ricordare Roberto Cerpelloni, il
mio primo Maestro alla scuola della Banda Civica Città
di Verona, quando ancora era alloggiata al Macello.
Poi Alfio Gerbi, con cui mi sono diplomato in clarinetto
al Conservatorio di Milano. E Mario Pezzotta, grande
trombonista e concertatore, direttore della Città di
Verona da metà anni ’70 a metà anni ’80. Da musicisti
cresciuti in quella formazione, praticamente, sono nate
tutte le big band veronesi. Lo swing, la musica d’insieme, Pezzotta, che aveva lavorato per Maestri come
Trovaioli e Kramer, è stata una figura fondamentale per
la musica a Verona”.
Come lo è oggi Marco, anche se lui non è tipo da sottolinearlo. Agli inizi ha fatto un po’ di tutto, dalla musica
leggera con i Damp alla fusion con il gruppo Iride. Nel
frattempo, ancora decenne, era entrato nella Banda
Ritmo-Sinfonica Città di Verona, quella di cui adesso
è direttore dal 1995. “Per me importantissima, poi, è
stata la nascita della Storyville Jazz Band, fondata da
Gianni Romano nel 1986. Lì ho potuto suonare e confrontarmi umanamente con decine di grandi jazzisti italiani, che erano ospiti dell’ensemble nei mensili concerti
che per tanti anni abbiamo tenuto al Posto, altro punto
di riferimento insostituito per la musica nella nostra
città”. Proprio in questi giorni è uscito un cd registrato
dal vivo al Posto, nel 2000, con il pianista Dado Moroni, con l’aggiunta di sei brani incisi invece quest’anno.
“Abbiamo tanto materiale registrato in quegli anni,
esperienze indimenticabili come quella con Henghel
Gualdi, grandissimo musicisti in tutti i sensi, con Tony
Scott, Franco Cerri, moltissimi altri. Nel ventesimo
anniversario della Storyville, vogliamo dedicare questo
disco a Luciano Zorzella, scomparso recentemente. Era
il batterista ma soprattutto l’anima della Jazz Band,
quello che pensava all’organizzazione dei concerti, ai
contatti con i musicisti ospiti. Nel libretto di copertina
ci sono ancora il suo nome e il suo recapito telefonico,
insieme ai miei, per gli eventuali contatti”.
Della Wood Orchestra, altro splendido ensemble di cui
Marco è, con il chitarrista Enrico Breanza, principale
compositore oltreché fondatore e componente, parliamo a parte. Ma nel ricchissimo carnet delle collaborazioni di Pasetto, un ruolo particolare va anche a quella
con il cantautore Marco Ongaro. “Archivio Postumia”,
un album registrato nel ’90 ma dato alle stampe solo
l’anno scorso, aveva Pasetto come clarinettista e sassofonista per degli arrangiamenti jazz che Ongaro, a
tutt’oggi, considera come la veste più riuscita nella sua
discografia. “Adesso con Marco – dice Pasetto – stiamo
lavorando ad un progetto ad ampio respiro, intitolato
Anni ruggenti, che coinvolge la Storyville Jazz Band e
la coreografa Martine Susana. Uno spettacolo che sarà
pronto per il 2007, su testi suoi relativi appunti agli
anni ’20 americani, quelli dei gangster e del jazz da
ballare”.
Tra concerti con i vari gruppi, lezioni e conferenze, libri
di didattica, Marco ha trovato tempo ed enusiasmo
anche per altri due cd; uno di “Ave Marie”, con il pianista
Giannantonio Mutto e la soprano Patrizia Diodato. Un
altro di tanghi argentini fine ‘800 con il bandeonista
Ariel Sosa, il chitarrista Carlo Ceriani e il contrabbassista
Beppe Gasparini. n
5
di Beppe
Montresor
personaggio
Come si è arrivati alla bocciatura del museo di San Pietroburgo
Hermitage, un’altra
occasione perduta
Verona non
è riuscita
a fare
squadra
offrendo
garanzie
finanziarie
e strutture
all’altezza
Eleonora
Ziganshina*
di
primopiano
D
a una parte l’Hermitage, il famosissimo museo di
San Pietroburgo, con la sua incredibile collezione
di oltre 2.800000 capolavori della cultura e dell’arte di
tutto il mondo, raccolti in un arco di oltre duecentocinquant’anni, che vanno dall’età della pietra al XXI secolo.
Dall’altra Verona, una splendida città con un grande
passato storico, culturale ed architettonico, la mia città
amata, dove ho scelto di vivere grazie alla sua bellezza
ed alla sua strategica posizione geografica che permette anche una splendida vista delle Alpi e del lago di
Garda.
Hermitage e Verona, due parole che per molto tempo
non saranno unite in un binomio artistico e culturale
dato che Verona, non avrà nè l’onore nè il piacere di
diventare la sede italiana dell’Hermitage e non potrà
associarsi a città quali Londra, Amsterdam, Las-Vegas
e Kasan che si sono gia’ collegate con l’Hermitage.
A San Pietroburgo, già dallo scorso giugno, si sapeva
della inadeguata proposta fatta da parte dei rappresentanti di Verona al Direttore del museo, Michail Piatrovsky, che ha fatto perdere alla città Scaligera l’opportunità di un collegamento con l’Hermitage.
È stata una scelta che è molto dispiaciuta, persino allo
stesso Piatrovsky che considerava Verona una città
meravigliosa e degna di un museo di fama mondiale.
È difficile condividere il pensiero del sindaco Zanotto
quando dice: “E’ stato l’Hermitage, e non Verona, a
perdere un’importante opportunità”. In quanto è stata
proprio Verona che non è riuscita a presentarsi in
maniera adeguata producendo una proposta valida e
competitiva.
Non ci si riferisce soltanto alla perdita della sede italiana
per la filiale del museo russo o del necessario budget,
ma al fatto che “lo scopo principale di Hermitage Italia
era legato alla ricerca e al lavoro scientifico”. Motivo per
cui l’aspettativa era una partecipazione costante anche
delle reti culturali e universitarie, ma anche del settore
pubblicitario, che poteva farne tesoro.
Quella vincente, naturalmente, è stata una squadra
completa ed unita, come quella di Ferrara, dove l’invito
è stato accolto non solo dal Comune, dalla Regione,
dalla sede Regionale della Confindustria, ma anche dall’Istituto dei Beni Culturali, dalle Fondazioni e dagli Enti
privati, che hanno offerto all’Hermitage oltre al Castello
Estense anche altri due edifici di notevole importanza.
Purtroppo Verona non ha saputo fare questo tipo di
scelte, e soprattutto non ha voluto coinvolgere la Regione facendo dire a Giancarlo Galan: “Verona disponeva
di finanziamenti e strutture adeguate, ma evidentemente non si è fatta squadra”.
Nonostante quest’ultimo evento c’è però un aspetto che
mi rende ottimista: il crescente interesse verso la cultura russa e l’arte del mio paese da parte degli abitanti di
Verona e dell’Italia in generale.
A volte, infatti, nonostante la mancanza di comunicazione, l’assenza di personale o la lentezza nell’agire del
Comune, si riescono a realizzare eventi particolarmente
significativi, come ad esempio il “Foro di Dialogo Italo/
Russo” dedicato agli incontri con alcuni degli scrittori
russi più all’avanguardia realizzato in diversi luoghi
storici della città, con mostre e spettacoli che hanno
anche visto danzatori e musicisti russi di fama mondiale
al Teatro Filarmonico e al Teatro Nuovo.
La mia speranza è che Verona non perda le sue prossime
occasioni di ospitare la cultura del mio Paese. n
6
* Consulente PR nei rapporti italorussi
Un’opera imponente e raffinata dello scrittore Dino Coltro
D
Il grande museo della
cultura contadina
ino Coltro ha consegnato alle
stampe in questi giorni il grande libro della sua vita e del nostro
recentissimo e secolare passato:
“La terra e l’uomo – Cultura materiale del mondo agricolo veneto”
(Cierre Edizioni – Euro 58). Un’opera maestosa, imponente, raffinata,
geniale. “In questo libro – dice l’autore nell’introduzione – scritto alla fine di un lungo periodo di ricerca,
ho cercato di rappresentare il mondo agricolo veneto,
seguendo fatti e movimenti talvolta difficili da capire e
più ancora da spiegare. Perché l’abbia fatto, con una
ricerca durata vent’anni, non lo so dire. So solo che lo
dovevo fare”. Dino Coltro ha pubblicato decine e decine
di opere, che ruotano intorno allo stesso tema, rivisitato da angolature diverse con l’intento primario – mi
pare – di restituire dignità e valore al popolo dal quale
veniamo, alla sofferenza e alla bellezza e alla sapienza
del vivere dei nostri padri, dal primo fortunatissimo
racconto “I léori del socialismo” alle ultime tenere storie
al femminile raccolte ne “La nostra polenta quotidiana”.
Ha scritto romanzi, racconti, saggi, opere teatrali. Molti
ne hanno seguito l’esempio, altri ancora hanno sondato
lo stesso tema in modo autonomo, con più o meno fortuna e più o meno profondità. La letteratura “contadina”
occupa un posto giustamente notevole oggi nel panorama della letteratura tout court. Ma quest’ultimo libro di
Coltro – quasi seicento pagine in grande formato, oltre
settecento fotografie – è qualcosa di più dei suoi libri
precedenti e dei libri dei diversi autori sull’argomento: è
il libro dei libri, il grande museo della memoria, il grande affresco del mondo sommerso dallo zunami della
contemporaneità. L’opera delle opere, appunto. Frutto
di una ricerca durata vent’anni e oltre, e in cui è sedimentata la ricerca di tutta una vita. Non è un manuale
dei mestieri e delle arti del contadino. Non è un saggio
sociologico. Non è un romanzo o una raccolta delle
proiezioni fantastiche di una civiltà. Non è un dizionario della lingua dialettale veneta. Non è una raccolta
filosofica delle espressioni sapienziali legate alla terra
e alle stagioni. Non è una raccolta di liriche. Non è un
libro di architettura o di arte o di storia. E’ tutto questo. Contiene le definizioni del dire e del rappresentare
l’uomo nel suo millenario rapporto con la terra madre
e matrigna. E’ tutto questo, romanzo, saggio storico,
sociologico, filosofico, architettonico, linguistico, poesia
commovente e dissacrante, favola dell’immaginario e
della vita. E’ una grande opera d’arte che ci restituisce
il mondo che abbiamo perduto. E’ un libro da leggere
con piacere e commozione. Un manuale da consultare
ogni tanto. Un libro, infine, da osservare. La cultura
materiale del mondo agricolo, infatti, non è solo dettadescritta, riproposta attraverso la riflessione personale
dell’autore e attraverso una sterminata riproduzione di
fonti orali registrate nell’arco di oltre vent’anni. E’ anche
rappresentata. Con immagini che vanno dalle pitture
e dai disegni e dai graffiti di migliaia di anni fa, fino a
raccolte ottocentesche inedite e straordinarie, per concludersi con le rappresentazioni fotografiche di fine Ottocento e del
Novecento. Quindi è anche un libro da
guardare, impreziosito dalla veste grafica
straordinariamente elegante delle edizioni Cierre. Imprescindibile per ogni futura
ricerca sull’argomento.
Sempre a novembre, atteso debutto il 21
di “IL PADRE” di August Strindberg, con
Umberto Orsini e con la regia di Massimo Castri, sicuramente uno dei nomi più
interessanti e significativi del panorama
registico nazionale. Umberto Orsini e Massimo Castri si
incontrano in questa occasione per la prima volta sulla
scena. Dopo diversi allestimenti dell’altro grande autore
scandinavo Ibsen (tra cui i recenti Spettri e John Gabriel
Borkmann), Castri si accosta a Strindebrg, un connubio
quasi “fatale”.
La vicenda è semplice e complessa ad un tempo: un
capitano di cavalleria, colto e dedito a moderni studi
scientifici, è in disaccordo con la moglie Laura sull’educazione da impartire alla figlia. Vorrebbe farne un’insegnante, lavoro che si addice ad una donna, mentre la
moglie vorrebbe assecondarne le ambizioni artistiche,
ridicolizzate dal padre. Basta che la volitiva Laura instilli
nel marito il semplice dubbio che potrebbe anche non
essere il padre naturale della propria figlia, per far
crollare il suo mondo razionale, che si basa sull’idea
stessa di paternità quale fondamento del potere sulla
famiglia e nella società. Da tale crudele insinuazione,
che si propone subdolamente di instillare il dubbio sulla
sanità mentale del protagonista, si sviluppa il dramma
che condurrà il padre ad un’autentica, lucida follia, che
prelude alla sua morte.
In una lettera al suo traduttore francese, Strindberg definì questo dramma “scritto con l’accetta, non con la
penna”. Con quest’opera, infatti, Strindberg si era prefisso di elaborare una drammaturgia ispirata ai principi
del naturalismo francese. Ma egli era, per sua stessa
natura, molto oltre il naturalismo, destinato ad essere in seguito considerato un autentico maestro sia dai
creatori del Teatro dell’Assurdo sia dagli Espressionisti.
Chi invece non esitò a salutare in “Il padre” un capolavoro, fu Friedrich Nietzsche che scrisse a Strindberg di
aver letto due volte il testo “con profonda commozione e
con eccezionale sorpresa” e lo giudicò “un capolavoro di
dura psicologia”. Un grande testo, indubbiamente, ricco
di emozionanti e affascinanti sfumature psicologiche, in
cui Umberto Orsini, a detta di tutta la critica, ha saputo
esprimere il meglio delle sue indiscusse capacità.
n
7
di
Raffaello
Canteri
criticoscopio
Dall’Ottocento ai giorni nostri la tradizione del regalo
Voglia di una
Santa Lucia
d’altri tempi
Giorgio
Maria
Cambié
di
storie
veronesi
I
n questi ultimi anni a Verona, Santa Lucia significa
solo la Bra piena di banchetti che vendono cianfrusaglie varie made in China, odore di zucchero filato
e di bomboloni per l’aria ed un mucchio di gente che
gira per le file di banchetti con bambini che piangono
perché vogliono un regalo. Altri beati del giocattolo che
hanno ricevuto. Non è stato sempre così. In particolare nelle campagne aveva luogo una vera e propria
piccola rappresentazione teatrale, una recita cui prendevano parte tutti i familiari. Nella forma più semplice,
alla vigilia il bambino con l’aiuto della mamma metteva
sul tavolo un piatto con della polenta per il “castaldo”
che accompagna Santa Lucia ed un po’ di fieno ed un
secchio d’ acqua fuori della porta per l’asinello col quale
arrivava. La mattina seguente il piccolo correva in cucina a vedere cosa era successo, e la polenta ed il fieno
erano spariti e sul tavolo vi erano i poveri doni che Santa Lucia aveva portato. Esistevano anche forme più
elaborate, testimoniate nel primo Ottocento dalla relazione Conati al governo napoleonico: “Per confermare
negli animi dei giovanetti questa credenza… si suole
destare per le contrade grandi strepiti con campanacci,
corni e zuffoloni e a tale frastuono le madri danno a
credere ai pargoletti essere questo l’indizio dell’arrivo
della Santa aspettata”. Dopo qualche istante si udiva
battere alla porta ed entrava la Santa, tutta coperta da
un manto bianco che le scendeva fino ai piedi e, senza parlare come si conviene ad uno spirito che viene
dall’ aldilà, poneva i doni per i bimbi sul tavolo e poi
8
ripartiva. Fuori dalla porta erano rimasti l’asinello su
cui montava e il “castaldo” che l’accompagnava. Oggi
questa usanza è pressoché scomparsa, fatta resuscitare in qualche paese da volonterosi delle pro loco che
cercano di non lasciare estinguere le antiche tradizioni.
Per Santa Lucia abbiamo dei proverbi: Santa Luçia, el
dì più curto che ghe sia. Era vero ai tempi del calendario giuliano, nel 1300,
oggi non più. Difatti c’è
un proverbio più “moNell’epoca di
derno”: Santa Luçia,
‘na ponta de ùcia. I
Napoleone
contadini, per i quali la
era attesa
meteorologia era vitale, avevano notato che
dal suono di
il giorno 13 dicembre
il giorno durava solo
campanacci
quanto una “punta d’
e zuffoloni
ago”. Non siamo i soli
a festeggiare Santa
Lucia. Vicino a noi la
Santa si festeggia nel
Bresciano ed in Istria, ma sentite cosa succede in Svezia: “Nelle ore più buie del mattino del 13 dicembre
(verso le 2 o le 4 di mattina) una giovane, vestita tutta
di bianco con un cinto rosso ed una corona di mortella
dalle rosse bacche, con un diadema di candele accese,
esce dall’oscurità portando un vassoio di dolci e del caffè caldo a svegliare la famiglia”, per aprire quella che
è la festa della luce. Spesso è accompagnata da altre
damigelle in bianco come lei, che cantano una canzoncina sulle note della…napoletanissima Santa Lucia, che
tutti conosciamo.
n
Tu sai
di essere
magic
Oggi sei una persona
affascinante.
Mostra a tutti
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Guarda chi ti sta intorno
e trasmettigli la gioia
di vivere che è in te.
Trasforma tutti con
il tuo sguardo magico.
Ora anche
gli altri
lo sanno
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La tua identità prende forma
Alla rassegna del Nuovo un Pirandello innovativo e la regia perfetta de Il Padre.
Dicembre e Gennaio ricchi di appuntamenti
Grandi regie, grandi attori
per un Grande Teatro
di Giovanna
Zofrea
Let’s Go
dal 12 al 17 dic
Smemorando
dal 9 al 14 gen
7 Piani
da 30 gen al 4 feb
La tempesta
teatro nuovo,
verona
palchetto
P
remetto di non amare particolarmente la drammaturgia pirandelliana e, in particolare, di aver
visto tante edizioni dei “SEI PERSONAGGI”, da
provare una certa riluttanza ad affrontarne l’ennesimo allestimento. Mi intrigava, tuttavia, vedere come
un uomo di teatro, Carlo Cecchi - attore e regista da
sempre coerentemente innovativo per scelta e per
formazione – avesse affrontato un testo, tanto “classico” e frequentato da diventare persino stucchevole, facendone un lavoro che la critica sosteneva essere senza precedenti nella lunga storia delle messe in
scena di “Sei personaggi in cerca d’autore”.
E Cecchi ancora una volta ha dimostrato il suo straordinario talento, il suo personale magnetismo, la
sua inconfondibile griffe teatrale, dando vita a un
lavoro che, pur nel rispetto del testo pirandelliano,
apre le finestre alla gradevole sferzata di un vento
finalmente nuovo e felicemente “moderno”. Delle
sue due grandi matrici formative, il “Living Theatre”
e la scuola di Eduardo, Carlo Cecchi ci è sembrato
aver priviegiato nel tempo la seconda - sempre meno
Living e più Eduardo, insomma – disegnando il suo
personaggio, quello del regista, con una dinamica
vocale e gestuale di sconvolgente immediatezza,
inserendo battute che, improvvisamente, ti riportano
alla realtà, quella di oggi, non quella, datata e stanca, del Novecento pirandelliano, trattenendo il pub10
blico sulle corde sottili
di un metateatro affasciPirandello,
nante perché nuovo e
diverso, in cui gli angoStrindberg,
sci osi d i l emmi del l e
Buzzati,
due tragiche famiglie si
dibattono con sconcerShakespeare
tante distacco, in una
e Dante,
sorta di irrealtà sublimata da una latente vena
Manzoni,
di ironia. Un pizzico ben
Carducci,
dosato di accento napoaccentua il vuoto
D’Annunzio…. letano
incolmabile che separa
il suo personaggio da
il fascino
quello dei suoi “strani”
sempre vivo e interlocutori, tra cui un
bravissimo Paolo Grazioattuale
si, nei panni del Padre
di autori
e u n a g i o va n i s s i m a
Antonia Truppo, autenindelebili
tica rivelazione nel ruolo
della figliastra, disegnata
con una vena autoironica che sfiora, a tratti, la caricatura. Il vero e il falso,
il reale e l’irreale, l’eterno equivoco pirandelliano tra
ragione e follia si imbevono qui di un piacevole e
quasi sorridente disincanto, che spoglia la drammaticità del racconto, riportandolo in un contesto più
vicino semmai al teatro dell’assurdo, ioneschiano,
quasi, nella fragilità palpabile dell’incomprensione,
dell’incolmabile improprietà dei diversi linguaggi.
Uno spettacolo, insomma, in cui ogni elemento gioca
il suo ruolo alla grande, com’è del vero teatro, dalle
luci, indovinatissime e suggestive, di Paolo Manti, alla
scenografia, ostentatamente essenziale, ma assolutamente perfetta in ogni particolare, di Titina Maselli,
che firma anche gli splendidi costumi, ognuno dei
quali è un piccolo gioiello di buon gusto cromatico e
di elegante ironia.
Secondo classico in cartellone, “IL PADRE” di Strindberg, con Umberto Orsini, per la regia di Massimo
Castri: una regia che potremmo senz’altro definire
“perfetta” sotto ogni aspetto, dalla raffinatezza delle
luci al suggestivo magnetismo delle scelte musicali,
dalla scarna e pur intrigante scenografia alla lettura consapevole e puntuale del testo. Insomma, un
allestimento in cui la regia c’è e se ne sente in ogni
momento l’equilibrante presenza.
Quanto ai protagonisti, la straordinaria voce e l’ineffabile tecnica interpretativa di Umberto Orsini hanno
ammaliato il pubblico, come sempre, pur senza coinvolgerlo troppo emotivamente. Accanto a lui, la
brava Manuela Mandracchia ha dato vita a una Laura
quasi inconsapevole della sua atroce crudeltà, come
se fosse un gioco tutto femminile, giostrato con
“innocente perfidia”. Bravissima Gianna Giacchetti,
nel ruolo della balia, che ha saputo creare un personaggio al limite tra il reale e il fiabesco, riportando
sulla scena quel clima di nordica magia che qui un
po’ manca e che rappresenta, a mio avviso, il fascino
sempre vivo e attuale della drammaturgia di Strindberg.
Un cambiamento imprevisto nel cartellone di novembre: “Le due zittelle” con Anna Marchesini non andrà
in scena. La simpatica attrice ha dovuto rinunciare
all’intera tournée per ragioni di salute. Un autentico
colpo di fortuna ha permesso do avere, al suo posto,
da martedì 12 a domenica 17 dicembre, Gianrico Tedeschi con il suo splendido e applauditissimo
“SMEMORANDO. LA BALLATA DEL TEMPO RIROVATO”. Non serve davvero presentare al pubblico
uno dei più grandi attori italiani: Gianrico Tedeschi
è un vecchio leone della scena ma, a differenza di
altri colleghi della sua generazione, non è stato mai
tentato da ambizioni mattatoriali. È infatti il nostro
interprete più misurato e più attento ai mezzi toni:
l’eleganza raffinata e colta, venata sempre da una
sottile autoironia, la straordinaria consapevolezza di
uomo di teatro sensibile ne fanno un attore moderno
e assolutamente mitteleuropeo, che non ha paragoni
sul palcoscenico italiano. E “Smemorando: la ballata
del tempo ritrovato”, in scena al Teatro Nuovo dal 12
al 17 dicembre, ne è un’ulteriore conferma. Eppure
c’era il rischio di fare uno spettacolo *autocelebrativo” visto che Smemorando vuole essere ed è un
bilancio di vita e di arte attraverso scene di testi teatrali, un viaggio nel teatro del ‘900, una riflessione
sulla Memoria come identità, come Storia, ricorrendo
a testi ironici, umoristici, ma anche monologhi, frammenti di commedie, aneddoti del mondo del teatro,
gags, canzoni. Si alternano così Dante e Manzoni,
Giusti e Carducci, D’Annunzio e Guareschi, compagno di prigionia di Tedeschi in Germania. Il teatro è
rappresentato da alcuni dei grandi personaggi che
l’attore ha interpretato nel corso della sua carriera:
dal Pantalone di Goldoni al Reduce di Ruzante, (che
ricordiamo al Teatro Romano in un’indimenticabile
estate del 1991) dal Timone d’Atene di Shakespeare
al protagonista del Canto del cigno di Cechov.
Ma non mancano gli aneddoti e soprattutto le canzoni d’epoca, interpretate con finezza dalla figlia Sveva,
attrice e cantante di sicuro avvenire, che già anni fa
aveva affiancato il celebre padre in una straordinaria
edizione di “Medico per forza” di Molière.
Due spettacoli a gennaio: dal 9 al 14 andrà in scena
“SETTE PIANI”, tratto da un racconto di Dino Buzzati in occasione del centenario della sua nascita.
La regia è del veronese
Paolo Valerio che definisce questo lavoro “un
omaggio alla comicità
involontaria di un uomo
che, incapace di normali
relazioni umane, viene
travolto dall’amore e che
non riesce o non vuole
trovare una via di fuga
al suo segnato destino”.
Ne sono protagonisti Ugo
Pagliai e Paola Gassman.
A cavallo tra gennaio e
febbraio andrà in scena
lo spettacolo forse più atteso del
Grande Teatro e dell’intera stagione
teatrale italiana: “LA TEMPESTA” di
Shakespeare rivisitata da Tato Russo.
Questa edizione, per l’originalità, la
magnificenza scenografica e l’elevatezza dell’interpretazione poetico-filosofica del testo, ha rappresentato,
15 anni fa, quando andò in scena
per la prima volta, un successo tanto
travolgente e meritato che il regista
napoletano ha deciso, sollecitato da
più parti, a riprenderla oggi, dopo 15
anni. Ma rimandiamo una presentazione più attenta di questo autentico
capolavoro al prossimo numero.
n
Imprevisto,
ma
graditissimo,
a dicembre,
arriva
Gianrico
Tedeschi
11
palchetto
Il Grande Teatro rende omaggio all’opera di Buzzati
I 7 piani di Paolo Valerio
di Sabrina
Pedrett
Let’s Go
dal 9 al 13 gen
alle ore 20.45
dom 14 gen
alle ore 16.00
teatro nuovo,
verona
23 gen
alle ore 20.30
teatro salieri
legnago
teatro
“Q
uando entri nel mondo del teatro entri fatalmente nel mondo delle favole, della fantasia”,
questo era solito dire Dino Buzzati. Sicuramente
conosciuto più come romanziere e giornalista, che
come drammaturgo, Buzzati amava profondamente il teatro, non solo, lo considerava “la massima prova letteraria”. Il Teatro Stabile di Verona,
diretto da Paolo Valerio, ha pensato di celebrare il
Centenario della nascita del grande autore bellunese, che cade quest’anno, portandone in scena un
racconto, 7 piani, appunto, nel libero adattamento
scritto da Michele Ainzara e coprodotto dalla stessa
12
Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona e dal
Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni. Il lavoro
è stato inserito nel calendario del Grande Teatro
del Teatro Nuovo di Verona, un programma di alta
qualità che porta a Verona grandi nomi del teatro
su scala nazionale. Ma è stato già rappresentato, in
Prima nazionale, al Teatro comunale di Belluno, l’11
e il 12 novembre di quest’anno, come accade ad altri
spettacoli del cartellone, che si muovono su un circuito che abbraccia varie città o località nel Veneto.
Affianco ad attori quali Ugo Pagliai e Paola Gassman,
in 7 piani recitano, dunque, anche attori della
Compagnia di Valerio, quali Michela Ottolini, Roberto
Vandelli, Roberto Petruzzelli, Raffaele Spina e Paolo
Bufalino e la regia è dello stesso Paolo Valerio. La
trama è presto detta: un avvocato, Giuseppe Corte,
completamente “votato” al lavoro e, nel tempo libero, alla mamma, vive una vita completamente organizzata, tenendo sotto controllo ogni cosa, forte,
soprattutto, della sua vasta e approfondita conoscenza di leggi e codici, per la quale è praticamente
impossibile coglierlo in fallo sia dentro sia fuori il
tribunale... Sennonché un fatto del tutto nuovo e
imprevisto viene a scardinare la sua vita ordinata
e ben organizzata: è una donna, o meglio, l’amore di Elisabetta.
Questo sentimento lo convincerà a camLo spettacolo
biare, avviando
inserito nel
in lui una trasformazione che
calendario del
l o porterà ad
Grande Teatro
essere un uomo
gentile e disponibile, un uomo
nuovo. Prima di immergersi totalmente in questa
nuova vita, gli rimane, però, un’ultima faccenda
da risolvere: recarsi in una clinica specializzata per
farsi levare un brufoletto vicino all’occhio. Rispetto
al racconto di Buzzati, dove non è neppure presente
la figura di Elisabetta e dove prevale il conflitto tra
la volontà del “malato” e qualcosa di misterioso e
trascendente che alla fine la sovrasta, in un crescendo piuttosto angoscioso ed amaro, il testo teatrale
firmato da Michele Ainzara mette in risalto gli aspetti
comici del mondo buzzatiano.
n
di
Federico Martinelli
Fuori dai confini di Verona, una rassegna di compagnie veronesi
S
irmione è in
provincia di
Verona. Potrebbe
sembrare strana
questa affermazione ma è proprio così almeno, per quanto
riguarda il teatro.
Sono passati tre
anni da quando
la cittadina lacustre ha inaugurato la rassegna
teatrale che occupa la sede della sala del Palazzo dei
Congressi. Vi parliamo di questa interessante proposta perché praticamente composta da compagnie
veronesi, il che ci rende onore e testimonia l’effettiva qualità delle proposte delle nostre compagnie
“amatoriali”. Il direttore artistico Daniele Sterza ci
racconta, parlandoci dell’ideazione della rassegna
di quest’anno, che “Molte sono le tipologie di spettatori che hanno occupato in questi tre anni la sala
del Palazzo dei Congressi di Sirmione. Dall’esperto
estimatore delle dinamiche del palcoscenico, al semplice avventore interessato a passare una piacevole
serata. Dal giovane che cerca qualcosa di diverso
alla classica serata in discoteca, alla persona matura
che non crede che la televisione sia l’unico intrattenimento possibile dei nostri tempi”. La rassegna vede
la presenza di alcune tra le più conosciute compa-
Sirmione
scaligera
gnie del veronese che presenteranno un calendario
che và dalla commedia americana di Ray Cooney
“Se devi dire una bugia dilla grossa”, alla tragedia
shakesperiana “Romeo e Giulietta”, le cui origini sono
raccontate ne “La notte di Shakespeare”; dal veneto
Goldoni “La Putta Onorata” ai partenopei De Filippo
“Filumena maturano” e Scarpetta “Miseria e Nobiltà”.
Una rassegna di tutto rispetto che offre una vasta panoramica sui grandi classici del teatro italiano e internazionale…una rassegna che spalanca le braccia
ad un ampio pubblico, per tutte le esigenze. Il teatro
insomma. Sogno di una passione. n
Da sinistra: la Compagnia Teatro Impiria in La notte di Shakespeare e la Compagnia Estravagario in Romeo e Giulietta
Al via la terza edizione della rassegna al Camploy
ieci incontri per dieci momenti
di riflessione sulla prosa e sulla
danza italiana. È ciò che propone
quest’anno la rassegna “L’altro teatro”, ormai giunta alla sua terza
edizione. Dal primo dicembre al 30
marzo dieci spettacoli si susseguiranno al Camploy in un excursus sull’innovazione del teatro italiano e sulle
diverse tipologie della danza contemporanea. Uno scambio d’esperienze tra artisti e pubblico, per un
felice connubio tra danza e teatro.
“Lo spazio del Camploy ben si presta
a scelte e programmazioni di ricerca
fuori dai percorsi tradizionali seguiti da altri teatri”, spiega l’assessore
allo Spettacolo Luciano Guerrini. “Le
scelte artistiche proposte al pubblico – aggiunge il direttore artistico
Gian Paolo Savorelli – spaziano in più
direzioni nell’intento di presentare un
“fermo immagine” della prosa e della
coreografia italiana d’oggi”. Si apre il
primo dicembre con la rappresentazione de “L’uomo, la bestia e la virtù”
di Pirandello, regia e interpretazione
di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, per continuare con gli appuntamenti della prosa fino al 21 marzo,
concludendo con “Le intellettuali” di
Molière, riviste dalla regia di Arturo
Cirillo.
Gli appuntamenti con la danza inizieranno invece il 24 febbraio con il Balletto dell’Esperia che proporrà il trittico “Corpi d’anima2” e proseguiranno
fino al 30 marzo, con la vivace conclusione della compagnia Lucido Sottile
in “Speradiserabeltemposi…rosso”.
18 Novembre  
Filumena
Marturano
Nuova Compagnia
Teatrale 
02 Dicembre 
Cirano di
Bergerac
I Guitti
22 Dicembre
Romeo e
Giulietta
Estravagario Teatro
13 Gennaio
Miseria e
Nobiltà
Nuova Compagnia
Teatrale 
 27 Gennaio
Se devi dire
una bugia dilla
grossa
Estravagario Teatro
10 Febbraio
La Notte di
Shakespeare
Teatro Impiria
17 Febbraio
La Putta onorata
La Barcaccia
24 Febbraio
Tre sull’ altalena
Carlo Polloni
palazzo dei
congressi
sirmione - ore 21
di
Veramente Altro Teatro
D
Let’s Go
Giorgia Pradolin
Let’s Go
La rassegna è organizzata dall’assessorato allo Spettacolo del Comune di
Verona in collaborazione con Arteven,
con l’Eti, con Arcus, con l’Amia e con il
sostegno della Regione Veneto. Nelle
serate di spettacolo vendita biglietti
al teatro Camploy, tel. 045.8008184
- 045.8009549. Prevendita presso gli
sportelli di Unicredit Banca, numero
verde 800323285 e box office (via Pallone 12/a), tel. 899.199057. Informazioni al numero 045.8077201, sul sito
www.comune.verona.it e scrivendo a
[email protected] n
L’uomo, la bestia e
la virtù, 1° dic
Una volta in Europa, 14 dic
Processo a Dio,
16 gen
Gli uccelli, 21 feb
Corpi d’anima 2,
24 feb
Mishelle di Sant’Oliva, 6 mar
Duende e Venus,
17 ma
Le intellettuali,
21 mar
Four dogs night,
24 mar
Speradiserabeltemposi...rosso,
30 mar
teatro Camploy
verona
13
teatro
Tre spettacoli in un’unica coerente performance
Antica e nuova Vita
di Nevio Gambula
una “sfinente”
proposta
che va alle
origini
della parola e
del teatro
I
di
Alessandra
Rossi
Let’s Go
sabato 20 gennaio
ore 21
teatro filippini,
verona
teatro
ncipit vita nova è questo
il prossimo impegno teatrale di Nevio Gambula. Una
performance sfinente per durate e intensità, come egli stesso
la definisce, sottolineandone il
carattere di ricerca estrema che,
ponendosi ai limiti del teatro,
tende all’annullamento e, per
questa via, alla rinascita. Non
stupisce dunque che questo lavoro sia innanzitutto un percorso
nel proprio vissuto teatrale: Gambula propone, uno
di seguito all’altro, tre suoi spettacoli chiave della
sua carriera, strettamente legati da una precisa cifra
stilistica. Da La lingua recisa a Erodiade passando
per Hamlet Ex Machina, Gambula porta in scena
la decadenza sociale e culturale che ci circonda, affidandosi a un linguaggio sconnesso, perverso, privo
di armonia. Una serata debordante, eccessiva in cui
l’attore si mostrerà al di là di ogni finzione, recitando
per se stesso una
sorta di rito funebre classico, dopo il
quale la Vita nova,
la rinascita dell’arte e dell’umanità,
potrà essere soltanto auspicata.
È il peso della storia, la storia grande,
che sembra muoversi sempre al di là di noi, e le nostre singole storie,
che Nevio Gambula, impersonando una sorta di Cristo
pagano, porterà sulle proprie spalle fino ad un metaforico Calvario. Si parte, non a caso, dalla Lingua recisa, uno spettacolo in cui Gambula traccia un legame
fecondo tra Calibano – lo schiavo deforme che, privato
della sua isola, esibisce la propria sconfitta e insieme
la sua indomabile resistenza – e il mamuthone sardo,
indomito e fiero sotto il peso dei suoi campanacci, simbolo di una lingua e di una cultura viscerale, terrestre,
profondamente radicata nell’intimo dell’attore che
proprio in Sardegna, a Nurallao, nel nuorese, è nato
nel 1961. Nella Lingua recisa, dunque, la decadenza è
vista con gli occhi di chi ha tentato di cambiare il mondo cercando il regno della libertà e, non riuscendoci,
ha esaltato la forza allusiva e iniziatica della parola,
ritornando alle origini stesse dell’umanità e, perché
no, del teatro e ponendo la parola stessa in frizione
dissonante con la storia. Una frizione che emerge con
potenza anche in Hamlet Ex Machina, dove la decadenza è vista con gli occhi di un intellettuale moderno,
un attore che interpreta Amleto, dibattuto tra l’impossibilità di modificare lo stato delle cose e la volontà di
trasformarsi in macchina al servizio di chi governa. Il
risultato è un racconto frastagliato, senza armonia,
condotto con una recitazione magmatica, pietrosa,
che incalza verso la catastrofe finale. Che, puntuale,
giunge con Erodiade, dove il tema della decadenza
deraglia nell’impossibilità della risoluzione. Erodiade
è, infatti, l’allegoria stessa dell’arte, dibattuta tra la
tensione a buttarsi tra le braccia del mondo e quella
a restare isolata e sicura. Un trauma che sfocia nel
delirio incompiuto e nell’annullamento definitivo, insomma nel Calvario, cima assoluta di sofferenza, oltre
la quale la rinascita può essere soltanto il frutto di una
“scandalosa” fede e di uno “scandaloso” amore. n
14
Sopra: Nevio Gambula in due momenti de La lingua recisa
Ritorna la rassegna di opere che unisce il teatro alla tradizione veronese
Il teatro entra in Osteria
R
itornerà nel 2007 la fortunata serie di incontri
denominata “Teatro in Osteria” che nel 2006 ha
portato le storie della nostra gente davanti ad un
bicchiere di vino. Una rassegna di un teatro “speciale” portato in un luogo “speciale”. Il duplice scopo di
questa iniziativa è stato quello da un lato di portare
all’attenzione alle gesta, vicende ed epoche del nostro
territorio e dall’altro dare la possibilità ai nostri artisti
locali di replicare i loro lavori che raramente trovano
spazio nelle rassegne teatrali tradizionali. Si vuole,
inoltre, portare il teatro alle persone comune grazie
all’atmosfera conviviale dell’osteria, come quella che
ha ospitato la rassegna: “Al carro Armato”. “L’osto
de Verona” di David Conati, “Paese Perduto” di Dino
Coltro, “Il mondo dell’altro lato” di e con Andrea
de Manicor e Lorenzo Bassotto, “Occhio di Falco,
Gamba di Cicogna, storia della Resistenza a Verona”
di e con Stefano Paiusco e “Lessinia, dall’altra parte
del mondo” di Raffaello Canteri: ecco i cinque titoli
del “Teatro di Osteria” 2006. Storie di contadini, di
commercianti, di persone emarginate, di emigranti
e di gente che ha vissuto la guerra e la resistenza
a Verona, tutti racconti messi in scena con un sup-
porto musicale dal vivo e allo
scopo di valorizzare le tradizioAtmosfere,
ni popolare della nostra città.
ricordi e
Un’iniziativa così non si poteva
non replicare anche nel 2007,
rimpianti della
negli ultimi quattro mercoledì dei primi quattro mesi del
nostra gente
nuovo anno sempre all’osteria
“Carro Armato”. Si comincia
a gennaio con “Ciao Berto”,
di e con Mauro dal Fiore, un
racconto della vita del poeta
Berto Barbarani, le storie degli
inizi, dei successi degli amici
e della Verona dei primi anni
del ‘900, intrecciate con alcuni componimenti dell’autore e
molte melodie della tradizione
popolare veneta.
A febbraio “In vino veritas” di autori vari con Isadi
Alessandro
bella Caserta e Jana Balkan ci porterà al centro di un
Voci
flusso di pensiero che accomuna da sempre poeti e
scrittori attorno a questo nettare di-vino, con particolare riferimento alla letteratura antica (da Orazio
a Virgilio…), a quella moderna (da Baudelaire a Alda
Merini…), a quella dialettale contemporanea di area
veronese (Silveria Gonzato, Berto Rossignolo, Enzo
Coltro…). “Bertoldo sulla luna”, in scena a marzo, di
Dino Coltro, con Gianni Franceschini, è uno spettacolo
Let’s Go
che parlerà al cuore bambino che c’è in ogni adulto
Ogni ultimo
e che racconterà le storie del mitico personaggio di
mercoledi del mese
Bertoldo al quale verranno affiancati alcuni protagoniGennaio
Ciao Berto
sti della tradizione folkoristica. Per chiudere ad aprile
Febbraio
“Paese Perduto” di Dino Coltro e Tiziano Gelmetti,
In vino veritas
ripresentato in quest’edizione perchè cancellato nella
Marzo
Paese Perduto
prima causa malattia dell’attore, è una storia di noAprile
stalgia e rimpianti dei valori del mondo contadino che
Bertoldo sulla
sembra distante, ma che invece fa parte della nostra
luna
storia recente. n
Corsi di critica e scrittura organizzati da VERONAtime e dalle Politiche Giovanili
Capire
quel che si vede
di Lorenza
Costantino
Info e
prenotazioni
Comune di
Verona
Ufficio Attività
Giovani
Corso Porta
Borsari n.17
(1°piano) dalle 9.00
alle 13.00
Veronatime
0458103900
3405926978
info@veronatime.
net
concerto
cui i corsisti assisteranno gratuitamente a quattro
spettacoli della rassegna “Grande Teatro” e di altre
rassegne, per comporre quindi le proprie recensioni,
valutate poi a lezione dal docente.
Il CORSO DI CRITICA TEATRALE – AVANGUARDIE è tenuto da Simone Azzoni, critico teatrale,
collaboratore della rivista “Sipario” e assistente di
Storia del teatro e dello spettacolo presso l’Università
di Verona. L’oggetto di lettura critica è lo spettacolo
d’avanguardia, in senso compositivo e storico, come
messaggio iconografico e come evento della visione.
Il percorso formativo passa attraverso l’analisi dei
principali maestri del teatro di ricerca, primo tra tutti
Artaud.
Il corso si struttura in 8 lezioni settimanali di 2 ore
ciascuna.
Il CORSO DI SCRITTURA TEATRALE è tenuto dal
dott. David Conati, prolifico autore di testi teatrali,
collaboratore della rivista “Scena” ed insegli appassionati di teagnante di laboratori teatrali in diversi istituti.
tro, cinema e scrittura
Scopo del corso è fornire gli
creativa o giornalistica non
le docenze
elementi base per imparare a
potranno certo sfuggire i
costruire un copione teatraaffidate a
quattro corsi organizzati
le, individuando i punti chiave
da Veronatime in collaboPasqualicchio,
attorno cui ruota una vicenrazione con l’Assessorato
da secondo la prospettiva dei
alle Politiche Giovanili del
Conati,
suoi personaggi.
Comune di Verona che si
Azzoni e
Il corso si struttura in 10 lezioni settimanali di
terranno a partire dal mese
2 ore ciascuna.
di gennaio.
Brusaporco
Il CORSO DI CRITICA CINEMATOGRAFICon l’anno nuovo, oltre al
CA è tenuto dal dott. Ugo Busaporco. Ha
corso di Critica Teatrale
lo
scopo
di fornire gli strumenti di analisi e lettura
– Base, arrivato con successo alla terza edizione,
dell’opera
cinematografica per saper giudicare in
saranno attivati i corsi di Critica Teatrale – Avanguarmodo
competente
un film, senza tuttavia sacrificare
die, di Scrittura Teatrale e di Critica Cinematografica.
il proprio gusto e saperlo confrontare con gli altri.
Ma andiamo a descriverli per ordine.
Il CORSO DI CRITICA TEATRALE – BASE, è tenu- Questo percorso formativo vuole inoltre porsi in
to dal Prof. Nicola Pasqualicchio, critico teatrale e controtendenza con la scarsità di buona critica cinedocente di storia del teatro e dello spettacolo all’Uni- matografica sulla stampa quotidiana, in un momento
versità di Verona. È rivolto a giovani che si sentono in cui a dominare la scena è sicuramente il prodotto
attratti dall’attività giornalistica di critica teatrale e televisivo.
che vogliono imparare a giudicare con competenza Sono previste 10 lezioni di 2 ore ciascuna.
uno spettacolo in tutti i suoi aspetti – qualità della I corsi si terranno all’Accademia di Belle Arti Cignaroli
recitazione degli attori, scenografia e costumi, uso a partire da gennaio. L’iscrizione, da effettuarsi entro
delle luci – e scrivere quindi una recensione esau- la fine di dicembre presso gli sportelli di Informagiovani, è di euro 50.
riente ed equilibrata.
Il corso, strutturato in 10 lezioni settimanali di 2 Agli studenti universitari di Scienze della Comunicaore ciascuna, prevede una parte introduttiva di teo- zione e di Lettere verranno riconosciuti 3 crediti forn
ria della scrittura e una seconda parte pratica in mativi.
A
16
di
Dannia Pavan
Il Teatro delle Meraviglie, rassegna teatrale per materne ed elementari
Meraviglie che
aiutano a crescere
“I
l Teatro delle Meraviglie” è una
proposta per la scuola materna
ed elementare che, in linea con la
filosofia di Viva Opera Circus, apre
la porta della partecipazione, del
coinvolgimento, della condivisione,
cercando di comunicare un’idea di
teatro semplice, sereno, diretto al
profondo dello spirito; un teatro
leggero che come il vento porta
pensieri, immagini, azioni, parole
e sogni; un teatro senza confini
predefiniti, con grande attenzione
al mondo dell’infanzia e gioventù,
ma che guarda anche ai temi che
coinvolgono gli adulti, la società, la
un vento di
pensieri,
immagini,
azioni, parole e
sogni
memoria e il contemporaneo.
Il prossimo appuntamento è per “Ci
pensa la luna”, spettacolo di teatrodanza nel quale si affronta poeticamente il mistero della nascita nella
duplice accezione di venire alla luce
e di ricerca di sé. A seguire la “Favola
di Orfeo” che racconta il mito ai più
piccoli, con immediatezza e vivacità
grazie ad un’accurata drammaturgia
in cui la parola si staglia tra bagliori
poetici e guizzi di evidente comicità, trasfondendosi in un universo
musicale multietnico di respirare atmosfere ed echi di mondi lontani. Il
successivo appuntamento “E sognò
di essere un uomo” è dedicato alla
scuola elementare con uno spettacolo che nasce dalla necessità di
scrutare la diversità in tutte le angolazioni e sfaccettature e dal desiderio
di incontrare storie vere e fondamentali per la nostra crescita come i miti
classici - con la storia del labirinto e
del minotauro - e miti contemporanei come quello del grande calciatore
brasiliano Garrincha, ma anche storie quotidiane. Ingresso unico 4,00€
- insegnanti gratuito. n
Nella foto: un momento de “La favola di Orfeo”
Rassegna teatrale per bambini e famiglie nei vari teatri della Bassa
Una festa di teatro
“I
l Teatro è di Festa!”, rassegna domenicale di teatro per
famiglie, torna per il quarto anno
consecutivo nei teatri del basso
veronese (il Salieri, il Comunale
di Nogara, il Teatro di Asparetto e
il Sociale di Villa Bartolomea) evidenziando sempre più il valore e
l’efficacia della forza sinergica dei
diversi enti coinvolti, uniti dall’idea
di un Teatro Diffuso sul Territorio
come fondamentale opportunità di
confronto culturale, di socializzazione e di svago per l’intero nucleo
familiare. Il progetto è promosso dalla Fondazione Salieri e coordinato da Viva Opera CIrcus. Gli
appuntamenti - partiti in novembre
e che si concluderanno ad aprile
2007 - coinvolgono grandi e piccini
con proposte artistiche selezionate tra la miglior produzione italiana di Teatro Ragazzi. In cartellone
una vasta varietà di spettacoli, dal
un Teatro diffuso
sul territorio,
opportunità
di confronto
culturale
7 dicembre
Ci pensa la luna
villa bartolomea,
teatro sociale
11 dicembre
La favola di Orfeo
villa bartolomea,
teatro sociale
07 gennaio
E sognò di essere
un uomo
legnago, teatro sa lieri
17 gennaio
Pippo Pettirosso
legnago, teatro sa lieri
30 gennaio
Il giro del mondo
in 80 giorni
villa bartolomea,
teatro sociale
inizio spettacoli ore 10
Info: Viva Opera Circus
0457134704
info@vivaoperacircus
di
Andrea
Tumaini
Let’s Go
repertorio favolistico classico a
rielaborazioni di opere della tradizione letteraria, passando da
testi inediti. E differenti sono
pure i linguaggi artistici (dal
teatro di figura, con pupazzi e
burattini, a quello d’attore e al
teatro danza) che grazie a delle
messe in scena alquanto accattivanti, risulteranno di sicuro
coinvolgimento e divertimento per tutti i gusti. Prezzo dei
biglietti: ridotti: € 3; interi: € 5.
Inizio spettacoli ore 16.
A conclusione della rassegna,
una nuova edizione di “Gioco dell’Arte, Arte del Gioco”,
l’evento festoso finale che,
attraverso la proposta di una
kermesse di giochi, musica,
animazioni e spettacolazioni,
trasformerà l’Area Perfosfati di
Cerea in un magico e giocoso
n
spazio artistico. 17
Nella foto: Anna Bresaola de I Gotturni in Mary Poppins
Let’s Go
domenica 3 dic
Un treno di perché
teatro comunale,
nogara
domenica 10 dic
Sette note in fuga
teatro salieri,
legnago
domenica 17 dic
Giovannino senza
paura
teatro sociale,
villabartolomea
domenica 14 gen
Mary Poppins e
Mago Merlino
teatro di asparetto,
cerea
domenica 21 gen
Pippo Pettirosso
teatro sociale,
villabartolomea
domenica 28 gen
Il giro del mondo
in 80 giorni
teatro salieri, legnago
Info:
Viva Opera Circus:
tel. 045 7134704
Teatro Salieri: tel.
0442 25477
ragazzi
Scheda
La principessa
della Czarda
di Leon Stein e Bela Jenbach
Compagnia Veronese di
Operette
regia di Ulrika Calvori Moro
di
Pucci Davoli
Sono tanti i motivi per i quali la gente
va a teatro, e sono soltanto due, invece,
gli stati d’animo provati da quella stessa
gente a spettacolo terminato: o delusi,
o soddisfatti. Per non parlare di quella
tipologia di persone perennemente con la
puzza sotto al naso dalla quale, chiedendo
semplicemente “ti è piaciuto?”quasi sempre si ottiene, con finto distacco, la medesima risposta: “che cosa, caro?”
Ecco, questa tiritera iniziale soltanto per
dire che qualche sera or sono, uscendo all’aria aperta alla conclusione de “La
principessa della Czarda”, la famosa operetta
Let’s Go
adattata per l’occasione
ven 26 gen
dalla regista e cantante
ore 21
teatro s. massimo Ulrika Calvori Moro, quasi
verona quasi … bè, non ci sarebbe dispiaciuto, se fosse
Scheda
Scioping
di David Conati
La Trappola
regia di Piergiorgio Piccoli
di
Una Principessa
tutta
da gustare
stato possibile, tornare indietro per sentirla e vederla ancora una volta. Soddisfatti? Di più: eravamo allegri, di buon
umore, sorridenti. Merito, senz’altro, di
una messa in scena frizzante e gioiosa
che ci ha fatto pienamente gustare le
musiche, e le magiche atmosfere, create
da un musicista di talento che risponde,
o meglio “rispondeva”, al nome di Emmerich Kalman. In palcoscenico la Compagnia Veronese di Operette, coadiuvata
dal gruppo musicale “Belle Epoque”. La
trama? Intrighi, amori e amorazzi vissuti
all’interno di un mondo, per l’esattezza
quello dell’Impero Austriaco, alle soglie
del suo lento decadimento, ed ovviamente, a dispetto delle convenzioni sociali dell’epoca, alla fine sarà l’amore a trionfare.
Questo per quanto concernente la trama.
Ma sulla scena, invece, a trionfare è stato
il buon gusto, buon gusto che comprendeva l’eleganza della scenografia, la grazia
delle coreografie, la ricchezza e la varietà
dei costumi, e la scelta dei protagonisti, a
cominciare dalla spumeggiante Emanuela Corrà, dal brioso Fabrizio Piccinato, e
dalla simpaticissima Leda Bendazzoli. Il
merito di questo azzeccato “ensemble” va
senz’altro all’amore per il teatro di Ulrika,
della quale ci piace sottolineare l’incontenibile entusiasmo. Come quando, durante
il primo atto,
dirige la piccola orchestra canticchiando
e con un tamburello in mano. Come una
ragazzina.
n
È tempo di Scioping
Federico Martinelli
C
osa succede quando, il primo giorno
di apertura in un negozio con saldi
in corso, si accalcano decine di donne
che da ore sono in coda strepitanti in
attesa dell’apertura? E se nel frattempo il
proprietario del negozio di abbigliamento
“Da Novello tutto è bello”, si trova scritto
sulla sua macchia nuova, a caratteri
cubitali “Puttaniero”. Tutto questo ci è
raccontato nello spassosissimo testo di
David Conati “Scioping ! Tuti mati par i
saldi”, che vede protagoniste undici donne,
che per dimenticarsi momentaneamente
dei mariti, per recuperare il buonumore
e superare le crisi si lanciano a capofitto
nel bellissimo mondo dello shopping anzi
dello “scioping”. Ci viene
così raccontata l’estasi
Let’s Go
febbrile data dalla visione
2 dic
ore 21.00
del cartello 50% di sconto
Teatro S.Massimo sui capi…firmati.
verona Novello, proprietario del
area critica
18
negozio i cui motti-consigli, rivolti alle
commesse sono “meti sora la cesta la
roba più strassa che la va via prima” o
“miscia la roba dei cinesi con quella di
marca…tanto la gente non la capisse
nulla”, si trova coinvolto in un vortice di
situazioni tragicomiche, accentuate dalle
paranoie della moglie e dalle richieste
paradossali delle clienti.
La compagnia, diretta da Piergiorgio Piccoli
e Gigliola Zoroni affronta il testo con ritmo
e vivacità ed in linea col carattere dei personaggi restituisce una veritiera messa in
scena. Le scenografie azzeccatissime, sono
di Carloalberto Piccoli e le musiche, sintoniche, di Giannantonio Mutto. n
Scheda
Assassinio nella
cattedrale
Un “Oratorio
profano”
di grande suggestione
di Thomas Eliot
Compagnia Incontro luce
regia di Giulia Brogi
di
Giovanna Zofrea
I
n una serata d’inizio novembre fredda
e ventosa, una di quelle serate in cui
non si ha tanta voglia di uscire dall’accogliente habitat domestico, mi sono trovata, quasi per caso, nella campagna di
Peschiera, in una chiesa moderna, piuttosto brutta come lo sono quasi tutte le
chiese di oggi. Bene, nonostante il freddo
pungente, la chiesa ben presto si riempiva di un pubblico attento e motivato,
come raramente capita di vederne, per
assistere a “L’assassinio nella cattedrale”
di Eliot, uno spettacolo proposto dalla
giovane compagnia “Incontroluce” diretta
da Giulia Brogi. E non appena le prime
note della “Messa da requiem” di Verdi
echeggiavano nel silenzio, la suggestione del teatro s’imponeva con una forza
quasi magnetica. Una riduzione dell’opera, quella realizzata da Fiorenza Brogi,
davvero intelligente: meno di un’ora e
mezzo di spettacolo, in cui la forza del
dramma di Eliot rimane tuttavia intatta
e quasi esaltata dalla raffinata sintesi.
Tre gli elementi della narrazione teatrale:
il coro delle donne, ognuna delle quali
porta in scena la propria identità umana
e attorale, pur in una concertazione assolutamente armonica, che ci ha fatto pensare a un “oratorio profano”, idea questa
suggerita anche dalla carismatica importanza del supporto musicale, i tentatori
e i cavalieri, giustamente unificati nella
distribuzione dei ruoli perché, sotto molti
aspetti, elementi della stessa natura,
proiettati entrambi nel rango di carnefici
(dello spirito, i primi, del corpo i secondi)
e infine Beckett, solo con il suo dramma
etico ed esistenziale. Nessun orpello scenografico, i costumi ridotti a brevi cenni
essenziali di pura caratterizzazione, uno
spettacolo assolutamente scarno nelle
forme, che lascia ogni spazio alla parola
e alla musica: un’operazione non semplice, curata da una sapiente regia nei
minimi particolari, capace di produrre una
suggestione straordinaria che trattiene il
pubblico a fiato sospeso, in un silenzio e
in una concentrazione in cui si percepisce
il filtro di forti emozioni.
Bravi e motivati gli attori: due giovani, in
particolare, Matteo Castioni e Elena Coatti, che avevamo avuto modo di notare in
altre rappresentazioni del gruppo “Incontroluce”, ci sono parsi particolarmente
dotati di talento e personalità teatrale.
A supporto della compagnia veronese,
due attori fiorentini, Rosario Avallone, un
Beckett drammaticamente chiuso nelle
sue tragiche contraddizioni, affascinato
dal potere fino a farne uno strumento di
eroismo e di morte, e Silvana Talarico,
splendida “prima donna” del coro femminile.
Un discorso a parte meritano le musiche, parte integrante e imprescindibile,
come si è detto, di questo “oratorio profano”: un collage di brani, tratti tutti dal
“Requiem” di Verdi, curato con straordinaria sensibilità da Giulia Brogi, che
funge non solo da collante delle diverse
azioni sceniche, esaltandone lo spessore
emotivo, ma che riesce a imporsi come
perfetto diapason nell’armonia complessiva delle varie voci recitanti.
n
Via Duomo 7/a
37121 Verona
Tel. 045 8004505
L’Osteria degli artisti
Chiuso la Domenica
19
area critica
area critica
Scheda
Excalibur
di Solimano Pontarollo
Tabula Rasa
regia di Solimano Pontarolloo
di
Sabrina Pedrett
Ballando tra
il bene e il male
S
ul palco spoglio, nero, spicca, come
unico elemento scenografico proprio
lei, Excalibur, la spada nella roccia, roccia
che qui è una sorta di basamento di forma
geometrica, o simbolica, in armonia con
la scena “minimale”. D’altra parte è Excalibur che fa muovere tutti i personaggi e
l’intera vicenda ed è dalla Spada che ha
origine il mito di Re Artù. La compagnia
Tabula Rasa ha intrecciato varie fonti,
per la rappresentazione della leggenda
di Excalibur, da quelle anglosassoni, a
ricerche universitarie, a testi per ragazzi e
non ha esitato a trarre spunti o ispirazione
anche dall’animazione della Disney. Nella
vicenda c’è lo scontro tra Merlino (Stefano
Spiller) e Ginevra (Sara
Callisto), per il possesso
Let’s Go
della spada, sottratta da
sab 2 dic
Merlino stesso per affidarore 21
la ad Artù. E ci sono le tre
dom 3
prove che Artù (Stefano
ore 16.30
teatro camploy, Tognotti), con la presunta
verona sorella Ginevra (Sara dal
Bianco), dovranno affron-
tare per arrivare a “vincere” Excalibur,
contesa tra i vari pretendenti, Re Uriens
(Roberto Macchi), Re Nentres (Diego Gianesini) e Lady Breuse (Alice Moresco) e
chi non è più in grado di guidare il regno,
ormai dominato dal caos: l’Arcivescovo
(Leonardo Franceschetti). Solo l’apprendista mago, nonché “aiuto” di Merlino,
Anacleto (Diego Gianesini) e Lady Ector
(Patrizia Guerzoni) daranno manforte ad
Artù e Ginevra alle prese con le prove da
affrontare, che, d’altro canto rappresentano il percorso di crescita e di conoscenza
di sé che i due ragazzi devono attraversare, prima che, nello specifico Artù, possa
diventare re.
Tra la coppia adulta Merlino-Morgana,
dove la posta in gioco è la conquista del
potere e le vicissitudini della coppia di
giovani Artù-Ginevra, la cui spavalderia
o ingenuità può diventare facile appiglio,
per piegarli a sé o plagiarli (si veda, in
particolare, il “duetto” Morgana-Ginevra)
ora da parte delle forze del bene, ora
da quelle del male, a commento della
vicenda, in scena, viene e va anche il
Coro, composto da tutti gli attori e l’intera
rappresentazione è punteggiata da alcune
“danze” simboliche o figure disegnate dal
linguaggio dei corpi, per marcare ancor di
più alcuni passaggi importanti della storia. La musica, infine, riempie lo spazio vuoto - del palcoscenico, mentre le uniche
note colorate sono quelle dei costumi.
La regia e l’adattamento sono di Solimano
OVERLOOKING KUBRICK
RECITARE DAVANTI
ALLA MACCHINA DA PRESA
a cura di Vito
Zagarrio (Dino Audino Editore, 19 €)
di Michael Caine (traduzione di Laura D’Agostino, Dino Audino Editore, 12,50 €)
Nato per un uso universitario, Vito Zagarrio insegna al DAMS
di Roma Tre, questo volume che esce a pochi anni dalla
morte di Stanley Kubrick (1928-1999), ha il merito di non
legarsi a nessun anniversario o occasione celebrativa, per
puntare direttamente al nocciolo della questioner interpretativa di un maestro esaltante e conturbante qual è, appunto,
il newyorchese Kubrick. Un autore che assume fin dal suo
esordire tre tratti fondamentali: l’essere nato nel Bronx e
l’amare contemporaneamente il cinema di Max Ophüls e
Ingmar Bergman. Vito Zagarrio ordina gli interventi di autori
come Pierre Sorlin, Mario Bernardi, Paolo Berretto ed altri,
in cinque grandi capitoli: “La storia”,
“La messa in scena”, “Lo sguardo”,
“Il montaggio”, “La psiche”, a cui
aggiunge una interessante appendice
di Christian Uva che sintetizza vita,
opere e scritti sull’autore. IL risultato è un libro che si legge d’un fiato
prima di metterlo in bella evidenza
in libreria pronti ad usarlo ogni volta
che qualcuno prova a parlare di quell’
“oggetto” difficile da sondare che corrisponde al nome di Stanley Kubrick.
Recitare in teatro e recitare al cinema, questo è il problema,
se sia più facile per un attore calcare le scene dal vivo o
assecondare le esigenze di un set? Dopo due premi Oscar, il
grande Michael Caine prova a spiegare le regole del più leggendario dei giochi: recitare. L’editore Dino Audino ha avuto
il coraggio di credere in questa lezione e lo ha fatto pubblicando questo testo, in originale “Acting in Film” edito per la
prima volta nel 1990 da Applause Theatre Book. L’inizio del
testo è folgorante: “Le audizioni per un film iniziano il giorno
stesso in cui si nasce. Se si finisce sullo schermo è perché
fin dalla culla si è fatto qualcosa
di giusto in questa direzione – e
molto tempo prima di averlo mai
fatto nell’ufficio di un produttore”.
Il volume si presenta molto spartano, ma la lettura è di quelle che
ti portano a dimenticare il tempo e
a fantasticare sullo strano mondo
del cinema dei divi, quello di chi è
convinto che: “Per essere una star
del cinema, bisogna saper inventare
se stessi”.
di
movie
20
Ugo Brusaporco
I Martedì del Festival, tra le pellicole di ieri e di oggi
Cult settimanale
O
gni settimana, è possibile
avventurarsi nei labirinti delle
produzioni cinematografiche, di
ieri e di oggi. Questo avviene da
sei anni, ogni martedì. È partita
infatti, anche quest’anno l’iniziativa i Martedì del Festival, rassegna cinematografica organizzata
dall’Assessorato alla Cultura del
Comune di Verona e dal Verona
Film Festival. In collaborazione
con il Cinema Kappadue.
Non si tratta di semplici proiezioni ma anche, la salvaguardia di un tesoro che si chiama
cinema, un tentativo di riportare nella casa natale i film, il
grande schermo. Questo percorso avviene attraverso varie sezioni, come Viaggio in Italia in cui si
riscopriranno una fucina di talenti
nostrani tra il 1948 e il 1977. Tra
essi, Sergio Leone, Mario Soldati
e Lattuada. Una particolare attenzione verrà data al personaggio di
Casanova, attraverso le opere di
Comencini, Steno e Fellini.
Va inoltre segnalato il recupero
delle pellicole come “Ninotchka”,
“Fra le tue braccia” e “Scrivimi
fermo posta” di Lubitsch, il maestro tedesco.
Il fiore all’occhiello di tutta la
rassegna è lo spazio dedicato ai Docu-fiction, un genere in
continua espansione, perché le
informazioni ufficiali sono spesso
insufficienti. La gente ha bisogno
di sapere in modo più acuto e
approfondito.
Infine, le categorie dei Corti d’autore e dei Belli e invisibili, che
raggruppano tutte quelle pellicole la cui scarsa distribuzione ne
hanno leso la visibilità.
Le proiezioni avverranno al cinema Kappadue al prezzo di 5 euro
a film, 3,50 per studenti, soci
Fnac Amici del Verona Film Festival e over 60. Tutte le ulteriori
informazioni compreso l’intero
calendario delle rappresentazioni
è scaricabile dal sito della manifestazione.
n
Sopra: scena dal film “La guerra di
Mario” e, sotto, “Vocazione e prime
esperienze di Giacomo Casanova
veneziano” di Comencini
Let’s Go
5 dicembre
Il cavaliere
misterioso, ore 18.00
Il Casanova di
Federico Fellini, ore
21.00
12 dicembre
Incontri d’amore
ore 16.00/18.00/21.00
19 dicembre
La guerra di Mario
ore 16.00/18.00/21.00
9 gennaio
A bittersweet life
ore 15.30/18.00/21.00
16 gennaio
Le Avventure di
Giacomo Casanova,
ore 18.00
Vocazione e prime
esperienze di
Giacomo Casanova
veneziano, ore 21.00
23 gennaio
Io ho paura
ore 16.00/18.00/21.00
30 gennaio
La vedova allegra
ore 16.00/21.00
Info: 045
8005348 www.
schermidamore.
it/martedi
L’inverno al cinema tra il vecchio e il nuovo
Centro Culturale
Mazziano
D
a quasi 24 anni il Centro Mazziano, nato per volere di Don
Nicola Mazza, organizza attività di
studio e ricerca sui temi della cultura e dello spettacolo. Cicli cinematografici, vengono proposti in prima
o seconda visione, con i titoli che
compongono il cinema d’autore.
Anche in questi mesi freddi l’attività
del centro non si ferma anzi, continua a pieno ritmo, con una serie di
titoli di ieri e di oggi per riempire le
giornate degli amanti cinefili e non
solo. Anche per coloro che vogliono
avvicinarsi al magico mondo della
celluloide trovano qui, il meglio
della produzione mondiale.
Dicembre comincia con la vicenda
dei “Blues Brothers scandinavi”, col
film “Leningrad Cowboys Go America” Pellicola finlandese del 1989
che narra le vicende dei Leningrad
Cowboys, una band musicale che
parte alla volta degli Stati uniti alla
ricerca del sogno americano, attraverso un viaggio coast to coast.
Trovando invece la marginalità.
Insomma l’originalità ma anche
i grandi capolavori come “I sette
samurai” di Kurosawa in programma il 6 dicembre. Trovano spazio
inoltre i film usciti da poco nelle
grandi sale come “Nuovomondo”,
il lavoro di Emanuele Crialese che
attraverso le vicende di una famiglia siciliana emigrata negli Stati
Uniti all’inizio del 900’ dovrebbe
rappresentare il cinema italiano
ai prossimi Oscar. Inoltre l’ultimo
film di Woody Allen “Scoop, con la
sua nuova attrice “feticcio” Scarlet
Johansson e “L’amico di Famiglia”, il
bel film di Paolo Sorrentino.
Il 23 dicembre avrà luogo una
maratona filmica a partire dalle ore
16 con vecchie pellicole d’autore.
Vecchio e nuovo si intrecciano quindi per dare agli spettatori un amplia
scelta in cui districarsi senza però
mai perdersi. t. n
21
Sopra: una scena di “Nuovomondo” e, a fianco: una scena da “I sette samurai”
Mattia
Cagalli
di
Info
www.
centromazziano.it
tel 045918485
lun, mar, gio, ven
dalle 9.00 alle
12.30
movie
a cura di
I film
Mattia Cagalli
da vedere
Giù per il tubo
Dopo il matrimonio
Titolo originale: Flushed away
Nazione:
Gran Bretagna, U.S.A.
Anno: 2006
Genere:Animazione
Durata: 96’
Regia: David Bowers, Sam Fell
Cast:(voci) Kate Winslet, Hugh Jackman,
Ian McKellen, Andy Serkis,
Bill Nighy, Shane Richie, Susan Duerden, Jean Reno, Douglas Weston
Titolo originale: Efter brylluppet
Nazione: Danimarca, Svezia
Anno: 2006
Genere: Drammatico
Durata: 120’
Regia: Susanne Bier
Cast: Mads Mikkelsen, Sidse
Babett Knudsen, Rolf Lassgård, Stine Fischer Christensen, Mona Malm, Christian Tafdrup, Niels Anders Thorn, Rita Angela, Erni Arneson
Chi pensava che solamente la razza umana fosse suddivisa in classi sociali, beh si sbagliava di grosso. Anche gli animali e i topi nel caso di questa pellicola sono “catalogati” in base allo status di vita. La Dreamworks
e la Aardman Features, (quella di Wallace&Gromit) si sono unite per portare una ventata di novità nel mondo dei cartoni animati 3D. Operazione
riuscita. Il film racconta le vicende del topo aristocratico Roddy, costretto
a difendere la casa dei suoi padroni umani dall’intrusione del ratto di fogna Sid. A causa di una trappola poco riuscita le loro vite si scambieranno e il piccolo Lord peloso conoscerà il nuovo mondo delle condutture.
Colpi di genio ed grandi idee registiche, conferiscono al prodotto quelle
caratteristiche che lo rendono un piccolo gioiello. La ricostruzione della
Londra a misura di topo e una sceneggiatura intelligente e in grado di far
pensare sono inoltre la classica ciliegina sulla torta. Insomma un film da
non perdere.
Lo stile del manifesto dogma (camera a spalla, riprese con luce naturale e
suono diretto) torna almeno in parte in questo film danese. Gli scandinavi
li sanno fare i film e anche questo nuovo lavoro ne è la prova. Jacob, vive
in india dove si occupa di volontariato, torna in patria per riscuotere una
donazione ma una volta a casa il passato si ripresenta inesorabile. Un
intreccio un po’ banale fatto dei classici amori ritrovati, incomprensioni e
segreti mai svelati sono in realtà il contorno della pellicola. Ciò che conta,
che viene messo in risalto sono le reazioni alle vicende. Catturate dalla
regista con primi piani e primissimi particolari delle espressioni. Nulla è
casuale ma a volte cade eccessivamente nel melodrammatico, però le
buone intenzioni e le idee ci sono e si vedono. Il film riesce anche a sfuggire ad un finale banale che lascia quindi la soddisfazione allo spettatore.
Da vedere.
Un’ottima annata - A good year
In viaggio con Evie - Driving lessons
Titolo originale: A good year
Nazione:U.S.A.
Anno: 2006
Genere: Drammatico
Durata: 120’
Regia: Ridley Scott
Cast: Russell Crowe, Mitchell Mullen, Marion Cotillard, Albert
Finney, Tom Hollander, Didier Bourdon, Valeria Bruni
Tedeschi, Giannina Facio
Titolo originale: Driving lessons
Nazione: Gran Bretagna
Anno: 2006
Genere: Commedia, Drammatico
Durata: Regia: Jeremy Brock
Cast: Rupert Grint, Laura Linney, Julie Walters, Michelle Duncan, Tamsin
Egerton, Nicholas Farrell
Dopo l’oscenità de “Le crociate” e un episodio nel film “All the invisibile
children”, torna Ridley Scott e lo fa con una commedia. Russell Crowe
dopo “Il gladiatore” torna al servizio del regista americano che conferma
con questa pellicola, di essere un regista, nonostante tutto molto eclettico.
Il film procede in maniera alquanto prevedibile e sviluppa la vicenda dell’uomo, indurito dal difficile mondo degli affari, che compie un viaggio
dentro se stesso. Trovando ovviamente, con l’aiuto di una donna il buono che è in lui. Insomma la solita storiella ma qui c’è un grande punto a
favore della pellicola: la sceneggiatura. dialoghi frizzanti, con battute da
ricordare. Certo, è pur sempre una commedia ma ha la capacità di far
passare allo spettatore due ore tranquillamente, anzi coinvolgendolo con
ogni emozione: il riso, il pianto e la riflessione, perché è questo cui punta il
film, farci domandare per cosa vale la pena lottare. Ci riesce in pieno.
movie
22
Il cambiamento, la maturazione, insomma la crescita di un ragazzo, un sognatore in un contesto di chiusura mentale e bigottismo.
È tutto questo “In viaggio con Evie”, film d’esordio del regista inglese Jeremy Brock. Il giovane Ben Marshall vive con una madre
fanatica religiosa che lo opprime, il ragazzo passa il proprio tempo
consegnando giornali ma un giorno decide di trovarsi un lavoretto più
redditizio. Comincia così a frequentare un’attrice in pensione. Il loro
rapporto inizialmente fatto di scontri e incomprensioni, si tramuta in
una profondo affetto. Causando nella madre del giovane irrefrenabile gelosia. Sarà invece proprio l’amicizia con l’anziana signora a
“svegliare” Ben e a spingerlo alla ribellione e all’indipendenza fino
ad intraprendere un viaggio a Edimburgo. Film abbastanza classico
ma con nomi importanti del cinema anglosassone che purtroppo non
riescono a dare nulla in più.
di
Paolo Panizza
…E I FILM CHE NON VEDRETE
MAI!
Cinema Renna
Cinema Slitta
Cinema Cometa
COMUNISTI
SU SATURNO
IL DIAVOLO SVESTE
DOLCE & GABBANA
GUARDA CHE LA
BANDIERA E’ STORTA
Altro che Domopack, questa sì che è una pellicola! Dopo la satira di Fascisti su Marte non si è
fatta attendere la risposta del regista Silvio Frattini con i suoi Comunisti su Saturno. Il film comincia subito dopo il varo della Finanziaria con
la sequenza del decollo, dove alcune migliaia di
operai emiliani vestiti da rampa soffiano in orbita il missile Luxuria-1 dalla prevedibile forma.
Il missile vorrebbe trovare soprattutto un buco
nero, ma l’abile comandante Gaetano Bertinotto riesce a raggiungere Saturno, vero obbiettivo
della missione. La missione consiste nel togliere
i troppo vezzosi anelli a Saturno e riequilibrare
così le ricchezze del sistema solare: non si capisce perché Saturno debba avere degli anelli e
Venere neanche un orecchino. I comunisti sbarcano tutti insieme con il piede sinistro per non
creare disuguaglianze. Viene issata la bandiera
rossa con la faccia a martello di Prodi. S’improvvisa un festival dell’Unità Spaziale dove palloncini
con la forma dei baffi di D’Alema, rigorosamente
gonfiati con gas ucraino, vengono librati nel cielo
plumbeo. Il giubilo si spegne quando la truppa
si accorge di aver lasciato a casa le biciclette.
Come si può colonizzare Saturno a piedi? Neanche il tempo di riflettere ed ecco l’amara sorpresa. Un esercito di alieni circonda i comunisti. Si
tenta un contatto pacifista e si spiega il concetto d’integrazione sociale. I Saturnini, che aldilà
del diminutivo nel nome sono grossi, cattivi e di
origine armena, rispondo che a loro dell’integrazione importa un fico secco, che coi comunisti
hanno dei conti in sospeso e che adesso la loro
massima aspirazione è comprarsi una barca di
15 metri alla facciaccia loro. I comunisti cominciano disciplinatamente a sudare. Il comandante Bertinotto chiede pietà per l’equipaggio e la
possibilità di ritornare dalle famiglie. I Saturnini
si consultano, accordano il rientro, ma prima
pretendono una Coop orbitante per vendere
meteoriti biologici e yogurt al succo di Alien. Il
Luxuria-1 rientra sulla terra e per una gioiosa
coincidenza centra il cratere del Vesuvio, al grido
romanesco di “Ercolano! Ercolano!” La morale?
Anche se togliete gli anelli a Saturno, Venere non
avrà mai un paio di orecchini.
Il film è una commedia noir dove assistiamo
all’ennesima apparizione di Satana. Per un errore, Il Demonio appare in una suite dell’Hotel
Bergamotti di Sassuolo. Con molta sorpresa,
Satana riconosce nei malcapitati inquilini i due
noti stilisti Dolce & Gabbana. Cosa ci facessero
in quella suite, lo capisce anche il pubblico di
Buona Domenica. Satana, per pura cattiveria e
per un po’ di prurigine, li obbliga a proseguire
nelle loro affettuose manifestazioni. Dolce &
Gabbana cercano di prendere tempo e spiegano a Satana che certe cose si fanno solo in due.
Il Diavolo riflette un momento e poi li spoglia in
un battibaleno sussurrando: “Chi l’ha detto?”.
Fin qui la commedia si snoda più o meno divertente, ma poi arriva il “noir”. Infatti il Diavolo si
snoda invece un gigantesco affare che ha le dimensioni di un frigorifero cilindrico. Dolce piange, non si sa se per la paura o per la gioia. Gabbana si mette immediatamente seduto. Satana
si sente poco apprezzato. La tensione, almeno
quella, è palpabile. La colonna sonora corrobora l’adrenalina con un rifacimento in chiave
Con tutta la pace che c’è nel
mondo, un bel film di guerra
è quello che ci vuole. La storia è quella di un colonnello
dei Marines che soffre di
disturbi psichici. Non sopporta il disordine, l’indisciplina, la minima variazione
ai suoi programmi. Come
tutti i marines, insomma.
L’azione si svolge durante
la Seconda Guerra mondiale, in Giappone, sull’isola di Hiro-Tokiro. L’isola
è larga seicento metri e c’è una collinetta alta
trenta. Bisogna conquistarla. Non si sa perché,
ma bisogna. I giapponesi, che sono alleati dei
tedeschi e degli italiani, stanno riflettendo se
non era il caso di trovarsi degli alleati più vicini.
Sbarcano i marines, alla Spielberg. Per la verità
Spielberg sbarca a Montecarlo o in Sardegna,
ma si fa per dire. Il colonnello Smith, splendidamente interpretato da Lando Buzzanca, che
ha rubato il ruolo in extremis ad Harrison Ford,
sbarca per primo e urla “Voglio una di quelle colline!”. Ce n’è una sola e la truppa si guarda silenziosa. I giapponesi, che ordinatamente stavano
espletando i loro bisogni, si allarmano e voltandosi l’un l’atro, s’infradiciano. Da allora saranno
detti musi gialli. C’è sempre un perché. Inizia la
battaglia. Mille uomini per parte combattono valorosamente in un fazzoletto di terra e sperano
che Dio non starnutisca.. Corpo a corpo, faccia
a faccia. I giapponesi hanno uno strano odore.
Gli americani sparano, soprattutto cazzate. Sì,
dicono perfino le parolacce anche se con le
gomme da masticare si capisce poco. Piove su
Hiro-Tokiro. Un mare di fango. Il colonnello, che
è malato, costruisce un castello sulla riva. Passa
la notte, buio pesto. La sfortuna dei musi gialli è
che si vedono anche allo scuro. Muoiono tutti.
E’ l’alba. La collina è presa. Si issa la bandiera.
Ma è storta. Il colonnello dà in escandescenze,
è furioso. I marines sopravvissuti cercano subito
di raddrizzarla – è il momento della famosa foto
di Rosenthal -, ma è troppo tardi. Il colonnello
ha una crisi, la peggiore. Smith muore franando
sul suo castello di fango, non ha retto alla vista
della sua bandiera storta. L’ultima inquadratura
è però per un kamikaze che all’ultimo decide di
non schiantarsi su quella collina e vola invece in
Iran dove terrà dei corsi di perfezionamento. E’
un film emblematico, molto più stupido di quello
che sembra. Come la guerra. E’ un film monito,
sui pericoli della pazzia di chi ci governa. Quindi,
anche a Natale, attenti a quell’innocuo Pandoro… Potrebbe averlo confezionato il fratello del
colonnello Smith. E così vi ho anche anticipato il
seguito del film, ovvero: “Pandoro now, gli elicotteri non sparano zucchero a velo”.
punk di un’ironica “Tu scendi dalle stelle”. La
luce si spegne. Il punk è assordante. Urla. Grida. Anche in sala, preso dalla storia, qualcuno
allunga le mani, qualcun altro non molto dotato
violenta un pop-corn. Ritorna l’immagine sullo
schermo. Satana fuma una sigaretta disteso
nella vasca con idromassaggio. Dolce & Gabbana sono invece sull’armadio, abbracciati,
annichiliti. La porta della suite si frantuma ed
entra Valentino in guepierre (e null’altro) con
un’ascia in mano urlando “Bastardi! Ho sentito tutto, ho capito tutto! E io? Volete dire che
sono troppo magro?”. Il Diavolo esce dal bagno
e sorridendo a Valentino dice: “Ci siete proprio
tutti, eh?”. La gente in sala è impallidita. Io pure.
Un colpo di scena magistrale. Quel Valentino
è… Valentino Rossi. E un audace primo piano
ci spiega una volta per tutte il mistero del suo
46… Esatto: è una misura. Per la precisione, un
diametro. Che dire? Un film di Natale atipico.
I tempi cambiano! Per i bambini però, forse è
ancora meglio il nuovo Disney: “Alladin e la Sirenetta… lo fanno in fretta”.
23
scherno
panoramico
Il capolavoro musicale di Poulenc debutta alla Prima del Filarmonico
Quell’ultima telefonata
che inaugura la stagione
di Lukas
Franceschini
lirica
L
a stagione lirica 2006-07 al
Teatro Filarmonico inizierà il
prossimo 9 dicembre con la rappresentazione dell’opera La Voix
Humaine di Francio Poulenc, un
autentico capolavoro del teatro
musicale del ‘900. Denominata dallo stesso compositore Tragédie lyrique, questo monodramma - c’è un solo personaggio in
scena - è appunto un tragedia
basata sul rapporto tra musica
e parola, dove l’autore prosegue
e approfondisce l’analisi della
psicologia femminile. L’opera è
una delirante e straziante ultima
telefonata tra una donna (senza
nome) e il suo amato, che l’ha
appena abbandonata, nel vano
nambula” di Vincenzo Bellini. Opera senza
tentativo di sentire ancora vicino
La commovente dubbio tra le più riuscite del genio catal’uomo, ma nel finale è lei stes“Voix Humain” nese. Definita un idillio di garbo manzosa che interrompe la telefonata,
niano, che assieme al melos soave ripara
capendo che ormai tutto è perduil 9 dicembre, anche in acrobatismo vocale, di stampo
to. Testo appassionante di Jean
Cocteau che produce in incredia gennaio “La patetico, che segue le romantiche evoluzioni dell’opera. Il successo incontrastato
bile summa di valutazioni critisonnambula”
che le arride dal quel 6 marzo 1831 al
che e rizomi di rimandi incrociati
del ricordo e di un futuro scuro.
di Bellini Carcano di Milano è dovuto certamente
alla squisita musicalità, eterea, limpida,
Creatrice del ruolo fu la cantante
ma soprattutto agli interpreti vocali che
Denise Duval, già prima interpresono
chiamati
ad una difficilissima prova. I primi furono
te dei Dialoghi di Poulenc, all’Opéra-Comique di Parigi
il 6 febbraio 1959. A Verona avremo la presenza di Giuditta Pasta e Giovanni Battista Rubini, che portarono
Gwyneth Jones celebre artista inglese che negli ultimi l’opera nei massimi teatri e nelle più ampie benevolenanni ha inserito nel proprio repertorio il dramma da ze del pubblico. A Verona nel ruolo intitolo avremo una
Cocteau,che sarà concertata da Stefan Anton Reck con belcantista di fama come Eva Mei affiancata dall’Elvino
i Complessi dell’Arena di Verona in un’esecuzione in di Antonino Siragusa e dal raggiante Conte di Michele
forma di concerto.
Pertusi. Il direttore francese Patrick Fournillier sul poA gennaio debutterà il nuovo allestimento, curato nel- dio. Un appuntamento importante e sfizioso considerata
le scene costumi e regia da Hugo de Ana, de “La son- l’esigua messa in scena dell’opera. n
24
Secondo appuntamento del Festival Atlantide con Canti Rocciosi
Le voci e i suoni
delle montagne
di
Le Dolomiti
raccontate
dagli spartiti di
grande musica
contemporanea
P
roseguono al Teatro Nuovo di Verona gli appuntamenti con il Festival Atlantide, organizzato dalla
Fondazione Atlantide e dall’Orchestra Accademia I Filarmonici di Verona. Venerdì 22 dicembre alle ore 21
sarà la volta di Canti Rocciosi, uno spettacolo che ha
per protagonista la montagna, alla quale si ispirano le
composizioni per orchestra d’archi e coro alpino del
compositore e violoncellista Giovanni Sollima, oltre a
fiabe e leggende musicate da Philip Glass. La montagna è sempre stata ispiratrice di composizioni musicali e continua ad esserlo, come testimonia questo
lavoro di Sollima, commissionato nel 2001 dall’Apt del
Trentino per la manifestazione I Suoni delle Dolomiti
e protagonista nel 2002 delle celebrazioni per l’Anno
Internazionale Della Montagna. La sua prima esecuzione è avvenuta nell’agosto del 2001 ai 2.871 metri
di quota del Col Turond sulle Dolomiti di Fassa, dove
un pubblico di quattromila appassionati di musica e
montagna ha potuto godere l’evento in una splendida
cornice naturale. Canti Rocciosi è un omaggio musicale alla montagna su testi che lo stesso Sollima ha
liberamente tratto da uno scritto di Dino Buzzati, da
una terzina del Purgatorio di Dante, da frammenti
di Addio alle armi di Hemingway, dal canto popolare
Monte Canino e da proverbi e filastrocche in ladino
della trentina Val di Fiemme e in siciliano antico delle
Madonie, le montagne di quella Sicilia in cui il compositore è nato e vive. Ne escono sei brani stilisticamente
variegati anche dal punto di vista musicale. Il coro di
voci maschili, assieme alle suggestioni del canto alpino, offre l’originalità di esecuzioni in cui utilizza anche
forme insolite come il clapping ed il rap. L’orchestra si
distingue a sua volta per originalità, quando trasforma
i suoi archi in strumenti a percussione. Il tutto per assecondare le dinamiche sonore, i cambiamenti ritmici
e gli effetti armonici che rendono questi brani gradevoli e coinvolgenti. La voce recitante che si affiancherà
all’ensemble sarà quella di Paolo Valerio
n
Let’s Go
ven 22 dicembre
ore 21
Teatro Nuovo,
Verona
www.teatrostabile
verona.it
tel. 045 8006100
informazioni@
teatrodiverona.it
Corso
S. Anastasia, 23
VERONA
Tel. e Fax
045 8001644
25
Paolo
Corsi
vox
Numerosi i concerti di sinfonica e cameristica in città
Calde note
riscalderanno l’inverno
Giorgia
Pradolin
di
Let’s Go
SALA
MAFFEIANA
dom 3 dic ore 11
dom 17 dic ore 11
dom 14 gen ore 11
I Filarmonici
dom 28 gen ore 11
Dimitri
Sitkowetsky
TEATRO NUOVO
lun 4 dic ore 20.30
Orchestra da
Camera di
Mantova
Lun 18 dic ore 21
i Filarmonici con
Till Fellner
ven 22 dic ore 21
Canti roccciosi
lun 15 gen ore
20.30
Orchestra di
Padova e Del
Veneto
ven 19 gen ore 21
Bairav Ensemble
lun 22 gen ore
20.30
Federico
Gianello
TEATRO
FILARMONICO
ven 19 gen, ore
20.30
dom 21 gen, ore 17
Emanuele Segre
Concerto per
chitarra e orchestra
P
roseguono le rassegne dei vari concerti nelle sale
teatrali scaligere. Al Teatro Nuovo continuano gli
appuntamenti della stagione 2006/2007 degli “Amici
della Musica”, l’affermata Orchestra da Camera di
Mantova si esibirà il 4 dicembre con i “Concerti N°18 K
456” e “N°27 K 595” di Mozart, (entrambi in si bemolle
maggiore) e con la “Sinfonia N°80 Hob. VIII, 311 in
re minore” di Haydn. Questa rassegna aprirà il nuovo
anno lunedì 15 gennaio, con “Divertimento per archi”
di Bartok, al “Concerto N° 1 per pianoforte, tromba ed
archi” di Shostakovic e alla “Serenata op. 22” di Dvorak. Il tutto eseguito dall’Orchestra di Padova e Del
Veneto assieme al pianista Alessandro Cesaro. Lunedì
22 gennaio sarà possibile assistere al recital del pianista veronese Federico Gianello con la raccolta “Deuxième Année de Pèlerinage” di Liszt.
Al Teatro Nuovo continua anche la stagione “Festival
Atlantide”, ed il 22 dicembre sarà la montagna ad
ispirare numerose composizioni, come “Canti Rocciosi”
per orchestra e coro del violoncellista Giovanni Sollima,
oltre a melodie su fiabe e leggende valorizzate dalla
musica di Philip Glass.” Il 19 gennaio sarà la volta
dei Balcani e più precisamente dei solisti del Bairav
Ensemble, che rivisiteranno l’enorme repertorio degli
zingari rumeni.
Nella sala Maffeiana del Filarmonico invece, l’ottava
stagione de “I Concerti della domenica” sono arrivati
al loro 4° appuntamento: si esibiranno il 3 dicembre
I solisti dell’Accademia I Filarmonici, con le musiche
di A.Corelli ed F.Geminiani. Medesimi protagonisti
nell’appuntamento del 17, stavolta con le musiche di
Vivaldi. Lunedì 18 dicembre, ma alle 21, si potranno
ascoltare le musiche di Beethoven dirette da Corrado
Rovaris, con Till Fellner al pianoforte. Il 14 gennaio
tornano I solisti dell’Accademia I Filarmonici, ed aprono il nuovo anno con le musiche di un classico ma
sempre piacevole Vivaldi. Il 28 gennaio si esibirà inve-
CIRCOLO
UNICREDIT
gio 7 dic ore 17.30
La tavola
Armonica
sab 16 dic ore
17.30
Quartetto
Madrugada
concerto
26
ce Dimitri Sitkowetsky (direttore e solista) con musiche
di Strauss, Bach/Respighi/Tartini/Kreisler, Rachmaninov
e Bartok.
A dicembre riprendono anche gli appuntamenti della
stagione concertistica autunnale del Circolo Dipendenti Unicredit, dal titolo: “Kammermusik, dal salotto, alla
cantina al tango.” giovedì 7 alle 17.30, si esibirà il gruppo vocale La tavola Armonica, con “Bacco adoro e amo
(e ‘liquor suo bramo)” un programma dedicato al vino
ed ai piaceri della tavola, con brani dal Rinascimento
al Novecento ed interventi narrativi dell’attrice Elettra
Verderese. Questa rassegna chiuderà il 16 dicembre con
il Quartetto Madrugada in un programma dedicato al
tango argentino e tango nuevo.
n
Musica serale
per la chiesa di San Tomaso
R
iparte la nona stagione artistica dei “Concerti della Domenica” nella chiesa di San
Tomaso Cantuariense,. La rassegna, fondata
e diretta da Elisabetta Adami, è arrivata al suo
secondo appuntamento di concerti (ogni terza
domenica del mese) alle 21. Il 15 dicembre sarà
possibile ascoltare “Concerto di Natale”, il 21
gennaio “Recital del chitarrista Maurizio Fulvio”,
il 18 febbraio “Giovani
talenti giapponesi del pianoforte” di cui: Akiko Shimamura, Kazumi Konishi,
Junko Tomosada al pianoforte, Eugjen Gargjola al
violino e Silvia Dal Paos al
violoncello.
La partitura di Salieri nella revisione di Biggi Parodi
La Passione
di Gesu Cristo
L’
itinerante europeo della presentazione del catalogo tematico delle Opere di Salieri, curato dalla
professoressa Elena Bigi Parodi, nella sua tappa legnaghese ha avuto l’interessante appendice dell’esecuzione
dell’oratorio “La passione di Gesù Cristo” (con replica
il giorno seguente alla Fenice) datata 1777 su libretto
niente meno che di Metastasio. Il dramma non racconta
la passione di Cristo, bensì la situazione incerta in cui si
trovano Pietro, Maddalena, Giovanni e Giuseppe (i quattro solisti) popola morte e prima della resurrezione di
Gesù. Il libretto è splendido non solo per l’autorevolezza
dello scritto ma soprattutto per l’introspezione che fa
nella coscienza dei personaggi, forgiando addirittura un
cammino spirituale, soprattutto in Pietro, raggiungendo
la certezza dell’amore per Dio. La partitura presenta uno
dei più ragguardevoli esempi di oratorio, con un impiego
della strumentazione di alto livello e dando al coro una
rilevanza specifica nel contesto non solo della drammaturgia ma di i intervento su recitativi ed arie. L’esecuzione, che ricordiamo si basava sulla revisione critica
della Biggi Parodi, era affidata ai Complessi del Teatro La
Fenice di Venezia sotto l’autorevole bacchetta di Ottavio
Dantone, uno specialista della musica sei-settecentesca, che anche in questa occasione ha confermato la
sua eccelsa musicalità e preparazione. Piuttosto lacunoso il quartetto dei solisti, ad eccezione del basso Sergio
Foresti, eccellente musicista e autorevole interprete. Gli
altri erano carenti dal punto di vista vocale, voci troppo deboli per uno spartito così impegnativo, che hanno
destato più perplessità. Ottima la prestazione del coro.
Seppur non di eccelsa esecuzione vocale, l’importanza
dell’esecuzione per, speriamo, una più frequente diffusione della strepitosa musica di Antonio Salieri.
n
di Lukas
Franceschini
Saranno ospiti del concerto natalizio della Fondazione Cariverona
Wiener
Sängerknaben,
mito millenario
I
documenti che attestano la presenza di un coro di bambini alla
corte imperiale di Vienna risalgono
al 1498. Ma l’attuale impostazione della compagine risale al 1921,
costumi da marinaretti compresi.
Nel 1926 il coro iniziò ad esibirsi al
di fuori della Cappella. L’impatto fu
sorprendente: in un anno, i Wiener
Sängerknaben si esibirono a Berlino
(sotto la direzione di Erich Kleiber),
a Praga e a Zurigo. Seguirono Atene
e Riga (1928), poi Spagna, Francia, Danimarca, Norvegia e Svezia
(1929), Stati Uniti (1932), Australia (1934) e Sud America (1936).
Oggi, sono circa 100 i coristi della
formazione, di età compresa tra i
10 e i 14 anni, divisi in quattro cori
arriva a Verona uno
dei più celebri cori
di voci bianche
itineranti. I quattro cori tengono
circa 300 concerti ed esibizioni ogni
anno, davanti a un pubblico di quasi
mezzo milione di persone. Ogni
gruppo trascorre da 9 a 11 settimane dell’anno scolastico in tour,
toccando praticamente tutti i paesi
europei, e sono spesso invitati in
Asia, Australia e nelle Americhe.
Il concerto veronese, diretto da Kerem Sezen, si terrà in Cattedrale il
15 dicembre alle 21. È sostenuto
dalla Fondazione Cariverona, ed è la
terza tappa di una tournée che tocca
varie città del Veneto. Il programma,
molto lungo e articolato, comprende
brani di autori vari da Purcell a Mozart, da Bartok a Handel, e una scelta di canti popolari di ispirazione natalizia da tutto il mondo. Il concerto
è a inviti che si potranno ritirare il 13
dicembre nella sede della Fondazione Cariverona (Via Forti 3°) dalle 9
alle 13.30 e dalle 15 alle 17. di
Chiara
Zocca
Let’s Go
ven 15 dic
ore 21
Wiener
Sängerknaben
duomo
di verona
n
27
concerto
La prematura scomparsa della docente di pianoforte del Conservatorio
Renata Zampis
musica d’altri tempi
Chiara
Zocca
C
i ha lasciato Renata Zampis, pianista e docente di
Pianoforte Principale per molti anni al Conservatorio “E.F. Dall’Abaco”. Una presenza di grande dirittura morale e dedita all’insegnamento con passione
e abnegazione. Ce ne parla il marito Walter Daga,
violinista, già spalla nell’orchestra areniana e docente
lui pure al “Dall’Abaco”, ora impegnato a tempo pieno
con i Solisti Veneti.
“Incontrai Renata al Conservatorio di Bolzano, dove
insegnavo. Lei era friulana di origine, ma da molti anni
viveva nella città altoatesina, dove aveva studiato pianoforte con Emilio Riboli, organo con Luigi Ferdinando
Tagliavini e composizione con Renato Dionisi. Più tardi
si avvicinò al clavicembalo studiando con Emilia Fadini, perché amava molto il Barocco: diceva che era una
musica che esprimeva allegria e per la quale si doveva
avere una grande libertà nell’interpretazione. Iniziò a
studiare forse a tre o quattro anni, e giovanissima si
trovò a dover mantenere la famiglia dando lezioni di
musica. Aveva un’intelligenza poliedrica e ogni cosa
che la interessava veniva da lei studiata e approfondita, dalla musica alla cucina, dall’antiquariato al disegno. La sua grande passione era l’insegnamento a cui
si dedicava davvero con amore”.
Il maestro Daga sorride, e gli chiedo quali fossero gli
autori che la moglie prediligeva suonare.
“Bach e gli autori del Settecento, senza dubbio, ma io
Il marito Walter
trovo che fosse meravigliosa
nell’interpretare Chopin: Hanna
Daga ne ricorda
Lachertowa, con cui studiò
il rigore, la tenacia
all’Accademia di Musica di Varsavia voleva prepararla per il
e il grande amore
Concorso Chopin perché riteneva che avesse la giusta sensibiper l’arte
di
Let’s Go
5 dic
ore 20.30
teatro martinelli,
sandrà
concerto
lità per affrontarlo; il progetto poi non andò in porto
e Renata studiò in seguito con Karl Heinz Kosnick, e
con Paul Badura Skoda con cui approfondì Mozart e
Schubert.”
Che tipo di insegnante era?
“Severa. Pretendeva molto da se stessa e dagli altri,
senza distinzione. Amava lo studio e l’approfondimento e vi si dedicava con rigore. Amava l’arte e la
cultura; insisteva affinché gli allievi continuassero
anche gli studi non musicali, perché fossero curiosi e
non superficiali. Non credo che abbia mai detto a un
allievo qualcosa di diverso da ciò che pensava, nemmeno per incoraggiarlo. Naturalmente questo non era
accettato da molti di loro. Ma lei era fatta così: perfezionista e integerrima.
Anche la malattia l’ha affrontata in modo battagliero
e cercando di vivere ogni istante, ben sapendo quale
fosse la prognosi. Dedicava la massima attenzione a
tutto, così come aveva sempre fatto”.
Gli allievi della professoressa Zampis ricorderanno la
loro insegnante in un concerto pubblico che si terrà il 5
dicembre al Teatro Martinelli di Sandrà. n
28
A sinistra: Renata Zampis bambina dopo aver accompagnato un piccolo collega cornista. In alto: Renata Zampis
“Rock on”, la storia del rock in 11 incontri promossi da La prugna elettrica
rock
Viaggio nella musica
R
ock on, ovvero la storia del
rock and roll in undici tappe.
È l’ambizioso progetto ideato dal
circolo Arci “La prugna elettrica”, in
collaborazione con De Kamer Cafè.
Gli incontri in programma, rivolti a
tutti, sia ai curiosi e agli appassionati che agli esperti, intendono ricostruire l’epopea del rock, partendo
dalla rivoluzione musicale introdotta da Elvis, fino ad arrivare ai successi planetari ottenuti
dai Coldplay. Dopo l’appuntamento iniziale con le origini e il rock &
roll, martedì 5 dicembre la rassegna
entra nel vivo attraverso una serata
dedicata ai mostri sacri della musica
leggera inglese: i Beatles e i Rolling
Stones, con il loro eterno e mitico
dualismo. Si parlerà anche di tutto
il beat inglese e della sua grande
influenza sui decenni successivi.
Questo, tuttavia, è solo l’inizio
del viaggio. Il percorso musicale in programma riprenderà vita
con l’anno nuovo: il 9 gennaio
sarà la volta del garage beat
americano e del fenomeno legato alla psichedelia. Il 23 gennaio
si darà invece spazio all’energia
dell’hard rock e dell’heavy metal. Le serate proseguiranno il 6
febbraio, quando si prenderà in
esame il folk inglese e il rock
progressivo. “Freak out”, Zappa
e Gong, sono la proposta del 20
febbraio, mentre il 6 marzo si
analizzerà l’evoluzione del pop.
Due setti mane più tardi sarà
la volta del glam e delle sue
variopinte trasformazioni. Il 3
aprile protagonista sarà il punk.
Il 17 aprile toccherà invece alla
nascita e al poliedrico sviluppo
della new wave. Ultimo appuntamento infine l’8 maggio, con
gli anni Ottanta e gli anni Novanta. Info: www.laprugnaelettrica.it. n
Let’s Go
Mar 21 novembre Dalle
Origini al Rock & Roll
Mar 5 dicembre
I Beatles, gli Stones e
il beat inglese
Mar 9 gennaio Il garage
beat americano e la
psichedelia
Mar 23 gennaio Dall’hard
rock all’heavy metal
Mar 6 febbraio
Il folk inglese e il rock
progressivo
Mar 20 febbraio Freakout: Zappa, Gong e
varie eccentricità
Mar 6 marzo La
fantastica evoluzione
del pop
Mar 20 marzo Il glam
Mar 3 aprile Punk
Mar 17 aprile Le mille
facce della New Wave
Mar 8 maggio
Gli anni 80 per chi se
li è persi e i 90 per chi
non li ha seguiti
de kamer cafè, via
dietro listone 13,
verona,
ore 21
29
rock
Alex Mastini da dieci anni fa ballare i giovani della notte
I DJ vogliono
più spazio
Ugo
Brusaporco
“S
ono un D.J. perché amo la musica e con questa riesco ad esprimere le mie emozioni”, scrive nel suo sito Alex Mastini, dj e “altro” compositore
di musica per discoteca che non fa solo ballare.
Negli ultimi tempi ha presentato la sua musica a
Londra, Firenze e in Slovacchia dove è stato accolto
trionfalmente dai giovani del posto. A 28 anni gli inizi
gli sembrano già lontani: “Ho iniziato in III media
con le festine parrocchiali. A 16 anni mettevo dischi
la domenica pomeriggio a Cadidavid e avevo un mio
programma su Radio Universal. Il salto grosso l’ho
fatto nel 2000, purtroppo è stato un salto a metà:
lo staff della Pergola di Milano mi aveva selezionato
per la Red Bull Music Academy. Dovevo andare a
New York, far ballare con la mia musica. Purtroppo
con l’11 settembre 2001, quel sogno si è dissolto.
Da quel momento sono entrato sempre per la Red
Bull nel progetto home groove. Questo consiste nel
portare ogni dj in altre città per dargli esperienza,
con questo sono andato a suonare in tutto il centro e
nord Italia”.
Perché trovi importante questo progetto?
“Perché all’estero ti fanno suonare anche se non
sei nessuno, ti ascoltano e se
sei bravo non c’è problema. In
La nostra città
Italia invece conta solo essere conosciuti. Basta guardarsi
non dà spazio alla
intorno i nomi che si leggono
nei programmi delle discotemusica. Bisogna
che. Hanno 50 anni, all’estero
andarsene
c’è il futuro”.
E invece?
“Adesso io risulto nel
loro sito come produttore: quello che
fa realmente i dischi.
Questo dallo scorso
anno ed è bello ed
impegnativo mettere i
dischi che sono la tua
musica, è un lavoro
a tempo pieno su cui
sto investendo me
stesso e quello che
ho e mi offre enormi
soddisfazioni, anche
perché faccio quello
che mi piace”.
di
note
30
Come fai la tua musica?
“Con il computer e con l’ausilio di volta in volta di un
musicista o di una voce che lavorano sulle basi che
io preparo. Se posso definire la mia musica direi che
trae origini dal passato ed è rivolta costantemente al
futuro”.
Il tuo rapporto con Verona?
“Verona è un limite, prima e ora. Quelli che gravitano intorno alla musica mi chiedono di andar via da
qui perché questa città non da spazio alla musica,
è palpabile. Poi c’è l’influenz a geografica, Verona
non è Milano o Roma. Penso che a Bologna ho suonato davanti a 120 mila persone, che ho riempito ed
accontentato il Tenax di Firenze, uno dei locali che
tendenza in Italia. Così arrivi al momento che ragioni
e pensi che andar via è la cosa migliore, qui non c’è
futuro, qui forse non c’è neppure il presente”.
Come ti senti quando descrivono il mondo in cui vivi,
quello delle discoteche, come uno dei più pericolosi
per i giovani?
“Mi hanno chiamato, su questo tema, a tenere una
relazione, qui, all’Università di Verona. Ho spiegato
che la droga non c’è solo in discoteca. C’è al bar sotto
casa, al circolo sportivo, in palestra, in piazza, nella
scuola, in gita, in vacanza. Certo è facile affiancare
ad una musica una droga, così in discoteca coca e
ecstasy, con il concerto rock spinelli ed eroina. Forse
perché non sanno divertirsi in altro modo o non possono, forse perché non gli basta ballare o ascoltare
la musica. Forse perché non c’è cultura musicale. Ti
insegnano musica alle medie e te la fanno odiare”. n
L’ultimo cd del cantautore veronese Fabio Fiocco
La musica per vivere tutti…
Feriti e contenti
“Opposti che si
fondono, in parole e
musica,
oscillando sopra
un’altalena di umori
che trasmette
emozioni”
I
n sottofondo il silenzio e un paio di tacchi femminili
che picchiettano, quasi sottovoce, sull’asfalto:
passi di donna, o forse è il Sogno stesso che
cammina, il Sogno su misura, o forse, ancora,
sono semplicemente i passi della Musica che sta per
arrivare… Così si apre il nuovo cd – un EP, ad essere
precisi - del cantautore veronese Fabio Fiocco, con
un suono che è al tempo stesso invadente - il rumore
dei tacchi -, ma anche delicato - il picchiettio dei
passi è per così dire “in sordina” -, con un suono
che più che tutto lascia immaginare, o magari evoca
qualcosa.
All’insegna di opposti che si fondono amabilmente
è anche l’immagine di copertina del cd: un primo
piano di labbra schiuse, come pronte per un bacio
e al tempo stesso simbolo di una ferita, richiamata
dall’incavo stesso che proprio le labbra, sanguigne e
semiaperte, circondano… E, ancora, sono due labbra
socchiuse, che parrebbero sussurrare parole tanto
dolci, quanto amare…
E così si può dire per il titolo, del cd, che suona come
un gioco di parole congiunte in una bella contraddizione ed è Feriti e contenti. A questo punto pare
persino ovvio, i testi delle musiche, che sono dello
stesso Fabio Fiocco, parlano di amori che fanno sognare, ma al tempo stesso sanguinare (Sogno su misura), di un’ora d’aria di un amore proibito che dura
però un attimo e che non arriva mai fino a domani
(Daria), di cosa piange e di chi chiama pioggia una
stupenda giornata (Senza gli altri)… D’altra parte - è
proprio Fiocco a confessarcelo - questo EP rispecchia
molto come il nostro cantautore ha vissuto quest’ultimo anno: un’altalena di umori, un continuo su e giù
tra l’euforia e l’avvilimento. Tutto questo, immagini e
di Sabrina
parole, che abbiamo provato a spiegare è quanto la
Pedrett
musica di Fabio Fiocco e della sua band, con le sue
note ora dolci, ora arrabbiate, con le sue orchestrazioni ora percorse da una venatura di nostalgia, ora che
sembrano pronte ad esplodere, impazienti ed insofferenti, riesce a trasmettere: sentimenti contrastanti, emozioni che
palpitano. Insomma Fabio Fiocco
fa con la sua musica ciò che la
I suoi testi
musica dovrebbe, o potrebbe, di
parlano di
per sé fare: emozionare, e lo fa
con la sua voce calda e con aramori difficili
rangiamenti perfetti, con frasi in
ed emozioni
parole e musica nient’affatto banali e al tempo stesso semplici,
non ricercate, perché è così che
si arriva dritti al cuore. Insofferente a qualsiasi classificazione stretta, la musica di quest’ultimo cd di Fabio
Fiocco oscilla tra bossa nova e pop, tra folk e rock,
in un genere che alla fine è unico, ma non anonimo:
semplicemente originale, puramente emotivo. Tenetelo d’occhio: ww.fabiofiocco.it
n
Let’s Go
ven 8 dic
il Blocco di San
Giovanni Lupatoto
sab 16 dic
Oca minore,
località
Monterico,
ven 12 gen
Hosteria
agli angeli,
Castelrotto
31
note
Stefano Benni a “Musicisti e poeti del jazz” organizzata dal Circolo Unicredit
Incontro tra versi e musica
Due serate
di
Emanuele
Zanini
tra melodie
di
Billie Holiday
e le pagine
di
I
Let’s Go
Gio 14 dic - ore 21
Benninjazz
Gio 21 dic - ore 21
Versinjazz
circolo dipendenti
unicredit,
via rosa 7, verona
Jack Kerouac
l jazz d’autore torna a brillare, grazie al “Circolo” Unicredit Verona, che con una nuova
iniziativa musicale propone due
speciali appuntamenti, giovedì 14
e 21 dicembre alle 21, nella sede
sociale di Verona in via Rosa 7, a
ingresso libero.
I due incontri, intitolati “Musicisti
e poeti del jazz”, vogliono essere
un’insolita “offerta” per la stessa
piazza di Verona dove, nonostante
le molteplici esibizioni che ogni
settimana riempiono l’agenda dei
locali della città, solo in pochi rie-
scono ad offrire qualcosa di davvero originale e alternativo.
Il primo appuntamento, denominato “BenninJazz” e in programma giovedì 14, sarà condotto dal
grande narratore bolognese Stefano Benni, che ha dedicato alcuni
suoi racconti a Thelonious Monk
e a Billie Holiday, di cui si ascolteranno le musiche e le canzoni
eseguite dal vivo dal gruppo di
“Leishmània” che annovera musicisti del calibro di Luca Donini e
David Cremoni.
Nel secondo incontro di giovedì 21,
intitolato “VersinJazz”, si riprenderanno alcuni brani del repertorio
di poesie-jazz di Mauro Dal Fior,
pubblicate nel suo ultimo libro, e
di altri poeti come Jack Kerouac,
Gregory Corso, Langston Hughes,
Paolo Conte. Il tutto verrà eseguito sullo sfondo predominante del
gruppo “Tu Whit, Tu Whoo Trio”,
in cui suonano Stefano Benini ed
Enrico Terragnoli, che daranno
spazio ai migliori standard del be
bop.
In entrambe le serate, inoltre, vi
sarà la partecipazione di Mauro
Dal Fior come voce recitante, noto
“artista” della poesia a Verona, e
di Sbibu, batterista dei Farabrutto,
che rappresenta l’icona del percussionismo storico italiano.
n
Nella foto: Stefano Benni
Il maestro Donini sul palco del Salieri
Santo Stefano in jazz
Andrea
Castelletti
di
Let’s Go
26 dic
ore 20.30
teatro salieri
legnago
Info. 0442 25 477
www.teatrosalieri.it
jazzin’
S
erata di grande jazz al Teatro Salieri di Legnago. Il
26 dicembre, alle 20.30, a Legnago si esibirà la Future Orchestra Jazz Big Band diretta da Luca Donini. La
serata rientra nel programma dei Concerti delle Feste,
il tradizionale appuntamento, che comprende anche i
valzer del concerto di San Silvestro con l’ Accademia
Secolo XXI. I biglietti avranno il prezzo unico di 10 euro.
Oltre che al botteghino del Teatro, i biglietti si possono
acquistare anche via telefono con carta di credito nelle agenzie Unicredit ( numero verde 800 323 285), nei
punti vendita Uniticket, nel Circuito Box Office (045 801
1154), on-line nel sito del Teatro. Luca Doni, veronese doc, diplomato con il massimo dei voti in Sassofono,
Clarinetto e Musica Jazz, è considerato dalla critica un
artista di prestigio in Italia e all’estero. Ma sopratutto
un musicista dalla forte originalità e dalla multiforme
peculiarità artistica. Dal 1989 dirige la “Future Orchestra Jazz Big Band”, oltre ad esserne l’arrangiatore e
compositore dei brani eseguiti durante i concerti. Ha
partecipato più volte al Festival del Cinema di Venezia e
al Vigonza Jazz Festival. È stato segnalato tra i migliori
32
talenti nel referendum “Top Jazz
2001” indetto dalla rivista Musica
jazz. L’organico
strumentale della
Big Band è composto, invece, da
un nucleo stabile
di musicisti quasi
tutti professionisti
(provenienti
da più province) a
cui se ne aggiungono altri in relazione del tipo di attività da svolgere. I
componenti hanno tutti compiuto studi musicali di scuola tradizionale classica, approfondendo poi la loro formazione con corsi ed esperienze di tipo jazzistico, molti
di essi hanno maturato anni di esperienza didattica sia
nel settore dell’insegnamento di Tecnica Strumentale
che nel settore dell’Educazione Musicale.
n
Compie 60 anni la Big Band “Città di Verona”
Il respiro swing della città
D
ovrebbe essere la più ‘antica’ big band veronese
in attività, superando di qualche lunghezza, tre o
quattro anni, persino la benemerita Original Perdido
Jazz Band appassionatamente ancora guidata dal
fondatore Giannantonio ‘Sabù’ Bresciani.
La Big Band Ritmo-Sinfonica Città di Verona, dal
1995 guidata dal direttore d’orchestra Marco Pasetto,
celebrerà i suoi primi sessant’anni con uno spettacolo
in programma al Teatro Camploy venerdì 22 dicembre, cui parteciperanno anche The Incredible Jashgawronsky Brothers, ben noti attori fantasisti mimi
musicisti che rispondono ai nomi di Diego Carli, Paolo
Rozzi e Nicola Berti.
Il concerto sarà un po’ una sintesi della lunga storia
della “Città di Verona”, nel senso che ripercorrerà
anche nel repertorio la sua evoluzione stilistica. Dalle
iniziali marce che ne caratterizzavano i concerti agli
esordi si passerà alla successiva contaminazione
con il jazz. Lo swing e le ‘fantasie’, il bebop, il mainstream, fino al jazz-rock, alle recenti collaborazioni
con il compositore Roberto Magris (sulle quali probabilmente verrà realizzato un lavoro specifico in chiave
discografica). Un excursus, insomma, emblematico
dell’ampio respiro che oggi identifica l’anima della
Big Band. Basti pensare che l’ensemble diretto dal
Maestro Pasetto dispone di vari repertori e proposte.
“E’ anche un modo – ci spiegava Pasetto – per continuare a dare nuovi stimoli ad un organico così numeroso ed impegnativo, che non avrebbe senso far
lavorare senza la gratificazione di un buon numero
di uscite in pubblico. Riusciaconcerto-spettacolo
mo a fare circa una ventina
di concerti all’anno. Abbiamo
che ripercorre
il repertorio sulle musiche e
le canzoni di Burt Bacharach
l’evoluzione artistica
e il tributo a Marilyn Monroe
della band,
(rispettivamente con le voci
di Silvia Testoni e Morgana
saranno ospiti
Montermini), quello spiritual/
gli Jashgawronsky
gospel (con la brava cantante americana Cheryl Porter),
Brothers
quello classicamente jazz e
quello sulle composizioni di
Magris”.
di Beppe
Fondata da un gruppo di amici nel 1946, la “Città di
Montresor
Verona” ha avuto vari direttori fino al 1975, anno in
cui il Maestro Mario Pezzotta imprime alla Banda una
svolta stilistica di marca afroamericana, con il jazz
che entra a far parte del repertorio. Svolta ulteriormente accentuata con il successivo direttore Renzo
Nardini, che da tempo collaborava strettamente con
Pezzotta, e quindi con il Maestro Marco Pasetto,
attualmente alla guida della Big Band..
Gli ‘incredibili’ Jashgawronsky, per questo specifico
Let’s Go
spettacolo sui 60 anni della “Città di Verona”, interagivenerdì 22
ranno con vari estratti dai loro recital, sempre sospesi
dicembre ore 21,15
tra cabaret, musica, e surreale poetica. Ingressi ad
teatro camploy
verona
inviti, si potranno ritirare all’Ufficio Relazioni Pubbliche
del Comune di Verona nella settimana precedente allo
Info URP:
spettacolo.
n
045/8077500
33
jazzin’
veronatime, il mensile di verona e provincia
Un evento unico: dal teatrodanza all’espressione attiva
di
Andrea Castelletti
Con Festa!
S
isina Augusta prosegue la personale ricerca multidisciplinare di arte performativa e, dopo le rappresentazioni
al Festival della Letteratura di Mantova ed al Teatro Libero di Milano, porta nel nostro territorio le sue più recenti
produzioni. Al Teatro dell’Angelo il programma di giornata
prevede: alle 18 “Cercando i Sei Personaggi”, alle 19.30
videoproiezioni del regista Alberto Rizzi ed alle 21 “Tango
Metropolitano”. “Cercando i Sei Personaggi” vede otto attori/
danzatori in un immaginaria gabbia/meccanismo condannati
all’iterazione dei gesti, alla distorsione dei sentimenti nel
dibattersi alla ricerca di un’identità che non hanno, attraverso i ruoli pirandelliani specchiati, raddoppiati e stravolti.
“Tango Metropolitano” ha luogo in un desertificato ed androide paesaggio post-atomico dove il protaLet’s Go
gonista (il magnifico Lorenzo Pagani) viene risab 16 dic dalle 18
chiamato, dalle tracce del passato, all’istinto
+ Dj.set dalle 22.30
di rievocare l’Umano cercandolo attraverso il
dom 17 dalle 18
teatro dell’angelo, linguaggio della danza. Le potenti coreogravallese fie sono intercalate da parti recitate tratte da
“Scene di un Matrimonio” di Bergman. Le note
Info
3381049713
del tango evocano la nostalgia di ciò che era
www.
e si mescolano e contrappongono alla durezza
sisinaaugusta.
dei ritmi elettronici. Nelle performances si avcom
organizzazione@si verte nettamente la personale poetica di Sisisinaaugusta.com
na, connotata da una specifica gestualità fisi-
Compagnia
Sisina
Augusta
al Teatro
dell’Angelo
ca che prorompe dalla profonda e viscerale ricerca interiore.
Gli spettatori delle sue creazioni e i molti allievi dei suoi corsi
si ritrovano infatti - attraverso i movimenti, le parole, le emozioni, i corpi - in un mondo/dimensione costituito di energia
e poesia, di estroversa fatica e sorprendente introspezione.
Chi sarà presente il sabato sera potrà amplificare direttamente queste sensazioni assieme ai performers quando il ClubMaster Alex Mastini scaturirà dalle suggestioni degli eventi in
un electro-Dj.set che non potrà che aumentare il vortice emon
zionale. Al Salieri Mara Galeazzi e i primi ballerini del Royal Ballet di Londra
La danza
“Reale”
Let’s Go
CENERENTOLA
Sab 30 dicembre ore
20.30
mar 2 gen ore 20.30
mer 3 gen ore 20.30
gio 4 gen ore 20.30
dom 4 gen ore 15.30
Teatro Filarmonico,
Verona
Via dei Mutilati
www.arena.it
e-mail [email protected]
OMAGGIO AL ROYAL
BALLET
gio 25 gen ore 20.30
Teatro Salieri, Legnago
www.teatrosalieri.it
tel. 0442 25 477
e-mail [email protected]
danza
C
apodanno con la danza,
che torna al Filarmonico con una nuova produzione della Fondazione Arena,
“Cenerentola”, nella coreografia di Maria Grazia Garofoli. Del
balletto musicato da Prokofiev
non c’è quasi bisogno di raccontare nulla, tanto è nota la
fiaba di Perrault dal quale è
tratto. “Ciò che più mi premeva di rendere con la musica
di Cenerentola era l’amore
poetico tra lei e il principe, la
nascita e il fiorire del senti-
mento, gli ostacoli su questa via, la
realizzazione di un sogno. Ho cercato di far sì che lo spettatore non
rimanga indifferente alla sventura e
alla gioia”, scriveva in una nota nel
1945 il compositore, alla “prima” al
Bolshoi. La protagonista è la ballerina russa Eugenia Obraztsova, che
si alternerà con Petra Conti, giovane
talento italiano uscito dall’Accademia
di danza di Roma. Il principe è Eric
Nezha, primo ballerino della Scala,
oppure il crotonese Alessandro Riga,
proveniente dalla scuola del Teatro
dell’Opera di Roma e primo ballerino
al Teatro Massimo di Palermo.
Il 25 gennaio terzo appuntamento
con la danza al Salieri di Legnago:
è un “Omaggio al Royal Ballet” con
Mara Galeazzi e i primi ballerini e
solisti della compagnia londinese
che ha sede alla Royal Opera House.
Il programma prevede estratti e
passi a due (da Giselle alla Sylphide, al Lago dei cigni, al Concerto di
Sostakovich, a Elite Syncopation) dei
grandi coreografi che hanno scritto la storia del Royal Ballet. Mara
Galeazzi, bresciana, è “principal” del
Royal Ballet, premiata nel 2003 come
Migliore danzatrice dell’anno dal “Critics’ circle national dance award” e
quest’anno come Migliore danzatrice
italiana all’estero dalla rivista “Danza
& Danza”. n
36
di
Daniela Bruna Adami
Nella foto: Maria Grazia Garofoli, direttrice del ballo della Fondazione Arena
Parte al Nuovo la rassegna “Solo danza”
Al ballo con
Cenerentola
P
rende il via questo mese la rassegna “Solo danza”
del Teatro Nuovo, che prevede tre appuntamenti
di diversissimo genere, classico ottocentesco, balli
tradizionali moderni, flamenco.
Lunedì 11, torna il Balletto di Mosca “La classique”,
compagnia fondata nel 1990 da Elik Melikov. Fedeli al
loro nome, ripropongono i grandi classici della tradizione ballettistica russa, questa volta “Cenerentola”,
il balletto narrativo in tre atti di Prokofiev, ispirato
alla fiaba di Perrault. Vicenda molto amata in Russia
per la valenza metaforica, il motivo dell’oppressione
ingiusta cui segue un riscatto glorioso e il recupero
della sovranità, era infatti perfettamente consona alle
speranze della popolazione sovietica. La versione del
Balletto di Mosca, firmata da Viktor Litvinov, sviluppa
in ciascuno dei tre atti un diverso stato d’animo della
protagonista (tristezza, speranza, gioia) e inserendo
inediti tratti grotteschi. Scenografia e costumi sono
di Maria Zavitskaya; meravigliosa la trasformazione
per magia di Cenerentola in una creatura principesca,
pronta per l’apoteosi del gran ballo.
Il 26 gennaio è la volta di Raffaele
Paganini, nel collaudato “Da tango a
Tre
sirtaki: omaggio a Zorba”, coreograappuntamenti
fie di Luigi Martelletta, musiche di
Astor Piazzolla e musiche originali di
con Balletto di
Marco Schiavoni
con la Compagnia I Solisti italiani. La
Mosca, Paganini
storia è quella di un uomo che, alle
e il flamenco di
soglie del matrimonio, viene assalito
dai dubbi e dai timori e fugge dalla
Marquez
sua terra, la Grecia, per iniziare un
viaggio alla ricerca di se stesso. Un
viaggio che sarà ricco di sorprese e di nuove conodi Daniela
Bruna
scenze e sentimenti, fino alla nostalgia di casa. Il
Adami
sirtaki rappresenta l’atto culminante ed emozionante
di questa presa di coscienza, partita con il fascino dei
tanghi, arricchiti di particolari ed esclusive cadenze
ritmiche, per approdare appunto al sirtaki, con la sua
forza e vitalità musicale, attraverso balli tradizionali
vivaci e nuove espressioni coreografiche, ritmi di
Let’s Go
diversa provenienza: il tutto in un mix di musiche,
Lunedì 11 dicembre
2006 ore 21
colori, atmosfere, suggestioni
BALLETTO DI MOSCA
Il 27 marzo la rassegna si conclude con  la compagnia
“Cenerentola”
di Antonio Marquez che festeggia il suo “X anniversario” che è anche il titolo dello spettacolo. Marquez
Venerdì 26 gennaio
2007 ore 21
fonda infatti nel 1995 la sua compagnia con l’intento
 RAFFAELE PAGANINI
di recuperare e approfondire le autentiche radici del
“Da tango a sirBaile Español. La serata prevede tre brani, “Bolero”,
taki”
“Danzas de la vida breve” e “Despues de Carmen”. Il
Martedì 27 marzo
primo è di forte impatto emotivo, nel crescendo mu2007 ore 21
sicale che dà spazio a vari quadri nei quali di stabili ANTONIO MARQUEZ
sce un incontro-scontro tra il solista e diversi gruppi.
“X Anniversario”
“Vida breve” narra una drammatica storia d’amore tra
Teatro Nuovo,
una gitana e un ingrato signorino: Marquez creò queVerona
sto balletto nel 2001 per il Teatro Real di Madrid, dove
Piazza Viviani 10,
ottenne grande successo. Il terzo pezzo racconta dei
tel. 045.8006100
www.teatrostabile
trionfi del torero, che a tutto ciò che desiderava, fama
verona.it
e successo, ma soffre per la morte dell’amata Car-
37
danza
di
Giorgio Maria Cambié
book
La veronese Mariesa Meneghelli pubblica “Le favole di Francesco”
Un libro per difendere
il valore della fiaba
A cena con l’artista
Dopo i due appuntamenti di novembre con Conati e Paiusco, gli
incontri tra arte culinaria e buonumore proseguono al ristorante San
Marco di Caprino, con l’organizzazione di BaldoFestival . Mercoledì
6 dicembre, “Poesievendoleria”:
Andrea Ciresola intratterrà gli ospiti
componendo in diretta poesie a richiesta, che un attore poi declamerà. Mercoledì 13 una serata davvero magica con il Mago Daniel, che
stupirà i commensali con magie
da salotto e monologhi comici. Le
cene avranno inizio alle ore 20.30
e saranno a numero chiuso. Info e
prenotazioni: 045.7242005.
F
ra videogames, playstations e tartarughe ninja ai bambini di oggi resta poco da creare con la fantasia. Gli
esperti dicono che questa mancanza influirà negativamente sul loro sviluppo cerebrale. Non siamo esperti e non
sappiamo se questo corrisponda al vero,
ma dobbiamo riconoscere che in passato i bimbi erano aiutati nelle loro creazioni fantastiche dalla fiaba. Era un vero
e proprio strumento educativo tradizionale in cui agivano personaggi che impersonavano il bene ed il male. La verità
e l’ inganno introducendo il bambino alle
realtà che avrebbe trovato nella vita. Di
norma vincevano il bene o l’eroe buono,
dando al piccolo fiducia nell’avvenire.
Quante e quali fossero da noi le fiabe
tradizionali lo possiamo conoscere dalla raccolta ottocentesca di Ettore Scipione Righi recentemente pubblicata. Vi
sono raccontini locali, ma anche narrazioni che vengono addirittura dalla Bib-
bia. Di tutto questo patrimonio non è rimasto nulla. Contro la perdita della fiaba , e di quello che essa era per i piccoli,
la scrittrice veronese Mariesa Meneghelli pubblica ora un agile volume “Le favole di Francesco”, (editore MEF Firenze).
Vi narra una serie di fiabe in cui gli elementi tradizionali sono trasposti in epoca attuale, ma con personaggi della tradizione: le streghe, i filtri, gli gnomi, eccetera. Ne risulta un gustoso complesso che ci auguriamo possa essere fruito
da qualche bambino per sviluppare con
senso critico la sua mente anziché rimbambolarsi col ciarpame televisivo. n
Alla galleria Incornicarte, poesia totale e jazz da vedere
Camera
con jazz
Dannia
Pavan
di
Let’s Go
Camera con
Jazz
dal 2 dic al 13 gen
Inaugurazione sab 2
dic ore 18.30
Galleria in Jazz
concerto
16 dicembre ore 21
galleria
incorniciarte
s. massimo,
verona
via brigata regina,
27/a
Info 0456900212
sia poesia
S
e la poesia può salvare, unita al
jazz offre un momento di grazia. Che sublimato in “Camera con
Jazz” si offre in una mostra tutta
da vedere e da ascoltare. L’iniziativa si compone di due percorsi
artistici estremamente diversi ma
entrambi significativamente densi:
la “poesia totale” di Mauro Dal Fior
e la pittura e l’arte di Amaranta De
Francisci.
Da una parte l’esperienza di una
poesia “altra” che si può tradurre nel suono e nel rumore di una
poesia sonora e dall’altra una poesia visuale che si fonde e si sposa
con l’oggetto, la tela, l’installazione, il gesto. Soggetto del poetare, nell’una e nell’altra direzione
artistica di esplorazione e comunicazione, il jazz, per immergersi in
un percorso “totale” che dal suono
si abbandona al segno e vi rim-
incontro visivo
tra la poesia
e la pittura,
dal suono
al segno,
dal gesto dipinto
a quello suonato
balza per ritornare nuovamente un
segno sonoro arricchitosi di nuovi
significati che coinvolge tutta la
persona nelle direzioni delle diverse
sollecitazioni sensoriali offerte dalla
mostra. Una mostra che è esperienza degli occhi e del cuore, del
suono e del sentire interiore, del
gesto dipinto e di quello suonato,
suoni che diventano colori e colori
che diventano suoni…
Durante il periodo della esposizione,
Anna Ballini della galleria Incorniciarte propone un evento che vuol
essere un ulteriore spunto di approfondimento e di piacere artistico:
gallEria IN jazz, una serata musicale
con Paolo Ballini, Bobo Facchinetti,
Luca Pisani e Andrea Sorgini (sabato
16 dicembre alle 21, galleria Incorniciarte) grazie alla cui performance
musicale le sonorità del jazz che permeano le opere di Camera con Jazz
diventano happening totale, per una
serata “a regola d’arte”.
n
38
Immagini tratte da www.studioamaranto.com
Fra limoni e arance
le poesie del veronese Luigi Pedilarco
Il poeta
on the road
Un banchetto
a Santa Toscana
vende i suoi libri
“E
ntra in silenzio nel mio silenzio. Al tuo cuore invocherò un grido muto”, così scrive Luigi Pedilarco, poeta di strada, che si può trovare col suo cappello
di paglia al banchetto di opere, decorato con arance e
limoni, in piazzetta santa Toscana, in piazza dei Signori
a Vicenza oppure nel caffè Art Gallery dello scultore
Giancarlo Maria Chiaralunzi nel portico del Ciak. Vende
i suoi libri che fa stampare a sue spese e si mantiene
così. Nato a Caltagirone (Catania) nel 1945, vive a Verona; selezionato dalla rivista Anterem nel 1994 con la
poesia “Io vivo fra versi asciutti”, ha pubblicato: “Un
giorno o l’altro avrò anch’io un cappotto” (Bonaccorso
1997), “Amo la rivoluzione più di mia madre” (Libroitaliano 2001), “Aspettiamo che venga la notte (Scuola
san Zeno 2004); i ciclostilati come “Sotto il cielo nessuno appare”, antologia scritta con Paolo Miele, i fogli
fotocopiati, con in copertina i suoi disegni, ha tenuto
letture nei centri culturali, è stato presente al Festival
della letteratura di Mantova, al Bosco dei Poeti di Dolcè
e al Festival della Letteratura di Villafranca. Ha in preparazione una raccolta di 108 inediti intitolata “Quando
andavo in bicicletta”. Il giornale di strada “Capolinea”
pubblica in questi mesi la sua prosa poetica. Un padre
contadino, una madre il cui pensiero è caro, una moglie scomparsa recentemente per malattia il cui ricordo ancora lo emoziona, una figlia universitaria: le sue
pagine sono tutte prese dal racconto esistenziale. “Mi
tengo tutti i vizi e vado nel mondo come uno straniero”
oppure l’irridente “Non mancherò al funerale della zia
nonostante l’ascesso. Sarò sobrio e in prima fila. Tutti
quelli che vogliono partecipare si consiglia una stretta
conoscenza con il direttore di banca per un eventuale
mutuo trentennale”. È bella la lingua italiana di Pedilarco, sonora e
asciutta, ermetica. con l’ardimento dell’artista gioca e spiazza, trascina nel piacere della lettura. “È
un linguaggio spontaneo, che viene dall’infanzia e ha conosciuto la
bella scuola della strada”, afferma
Pedilarco. Se è vero che “La poesia è l’arte di nascondere il mare
in un magazzino di memoria”, Pedilarco nei suoi versi parla della sua vita con grande e
ironica lucidità. Partito giovanissimo dalla Sicilia dove
faceva il ragazzo dal barbiere, ha vissuto a Milano e in
altre città come muratore, spesso col fratello gemello,
è arrivato a Verona negli anni della contestazione e
dei movimenti extraparlamentari
e subito si è sentito vicino ai deboli. Chi ha poi lasciato la politica ha
trovato un posto come impiegato,
lui un banchetto in piazza santa
Toscana. “Mi piaccio – confessa
con simpatia disarmante Luigi
Pedilarco – le mie ultime poesie
completano il mio percorso dalla
Sicilia a Verona, dalla giovinezza
fino a questa età ballerina. Scrivere rende soddisfatti, si esce un
tantino dal problema economico,
si supera la crisi della casa. Col
mio banchetto in stupenda posizione dirigo la città”. n
di
Rosangela
Lupinacci
A Verona in Via del Carretto, 21 (angolo Via Roveggia)
Tel. 045 820 17 53
39
sia poesia
Quattro passi tra le righe a cura di Pucci Davoli
L’ancora incagliata
di
Fiorello Volpe
Nota autobiografica
dell’autore
H
o 43 anni, veronese. Sono
una persona qualunque, appassionata alla lettura e allo scrivere. Ho partecipato a qualche
laboratorio di scrittura creativa,
che consiglio a chi sente le “dita
in fermento”. Sono attorniato da
una famiglia splendida.
“ Scrittori
Veronesi”
A
vete delle novelle, storie, racconti scritti da voi? Questo è il momento di tirarli fuori dal cassetto ed
inviarli a noi (redazione@veronatime.
net). Gli elaborati ritenuti più interessanti, accompagnati da indirizzo,
recapito telefonico ed una piccola
nota autobiografica dell’autore, saranno pubblicati in queste pagine.
E’ essenziale che il racconto non
superi le 2500 o 5000 battute (spazi
compresi) nel caso, rispettivamente,
di pubblicazione in una o, al massimo, due pagine del nostro giornale.
il racconto
40
E
ster entra in casa e chiude fuori la
sua giornata, si avvicina al computer,
schiaccia il pulsante “ON”, seleziona “AUDIO”, “AUDIO-STORY”, inizia una musica
d’orchestra d’altri tempi, si distende sulla
sua nuova poltrona e socchiude gli occhi…
“In questo mondo in velocità, costruito attorno alla frenesia del tempo che
fugge, non riusciamo più a restare presenti, partecipi e costruttori del nostro vivere, perché in questo turbinio perdiamo
i pezzi e fatichiamo il doppio a ritrovare
amore, amicizia e tranquillità. Ma se ci
guardiamo dentro, vediamo penzolare
dalla nostra anima l’ancora che ci tiene
attraccati a questo mondo…la nostra
ancora di salvezza la poesia, incagliata,
incrostata e sepolta dal cinismo.
Come riuscire a riconoscerla, a tirarla fuori perché possa aiutarti in questo
compito?
Io ti dico caro ascoltatore che non è
da tutti e soprattutto non è facile ma si
può trovarla anche nella quotidianità.
Mentre ti rechi alla tua occupazione
o comunque ti infili in quel serpente di
auto dove sembra che tutte sfilino su un
binario, resti con gli occhi fissi sulla targa
dell’auto che ti precede senza riuscire a
vedere oltre? Non scorgi il sole che filtra
dalle nuvole abbagliando i tetti della tua
città, specchiandosi nel fiume, che cheto
s’infila sotto i ponti?
Se continui tutto il giorno a pensare quello che vogliono che pensi, a fare
quello che vogliono che fai, non riesci mai
a tirar fuori dal tuo cuore una frase che sia
tua, da dentro, su quello che senti? O non
disegni su un foglio il sole che hai visto al
mattino? Quel sole ti porterà a quell’estate
sulla sabbia, ad una sera illuminata dalle
stelle, ad un bacio e ti sarai riappropriato
di un tempo che non ricordavi e solo il fatto di ricordarlo ora ti obbliga a fermare il
concitare del presente per soddisfare un
ricordo fatto di poesia.
Se domani mattina nella solita scia
con le solite auto non vedrai l’auto che
hai davanti, ma arriccerai il naso guardando il sole che riflette nell’acqua, ti sentirai
portare in questo tempo, riappropriandoti
di tutto quello che ti gira intorno…e tutto
questo è poesia, è vita.
Bisogna solo riconoscerla.
Bisogna solo farla sedere accanto.
Ora il mio tempo è scaduto, vi auguro
di passare un buon fine anno e per favore
non fatevi ossessionare dal conto alla rovescia della televisione, cosa cambia se
sbagliate di dieci secondi o di un minuto, sarà il vostro conto alla rovescia, solo
il vostro. Guardatevi attorno non fatevi
schiacciare.
Buon duemilatrenta!”
Ester si alza dalla sua poltrona, si avvicina al computer, preme il tasto “OFF”
e la musica si tronca immediatamente. Si
gira va verso una grande vetrata e guarda
fuori.
Non vede il sole, è nascosto dai grattacieli.
Non vede neanche le stelle la notte.
Ricorda che quello che gli raccontavano da piccina sul passato, non lo
prendeva mai sul serio, anche i suoi nipotini non crederebbero mai ad un sole
che scotta sulla pelle, ad una spiaggia di
sabbia vera, ad un cielo stellato da guardare col naso all’insù.
Allora tutto ce lo si era fatto sfuggire
tra le mani, piano piano, senza rendersene
conto, come sfugge tutti i giorni una vita
dove non siamo noi a creare la strada. n
Storia degli anarchici veronesi
Anarchismo di provincia
fra l’Unità e il Fascismo
D
urante alcune manifestazioni anticlericali dell’ottobre 1891 viene mutilata la statua del pittore Paolo Caliari detto il Veronese che era posta in
piazza santa Anastasia: con un colpo viene mozzato
il naso. Vengono arrestati alcuni anarchici poi rilasciati dopo due mesi di carcere preventivo. Da questo episodio prende il nome il libro “Il naso rotto di
Paolo Veronese. Anarchismo e conflittualità sociale
a Verona (1867-1928)” edito dalla BFS, Biblioteca
Franco Serantini (1951-1972), archivio storico e
centro di documentazione di storia sociale e contemporanea pisano intitolato all’anarchico morto in
carcere dopo un interrogatorio di polizia.
Le vicende degli anarchici dell’area veronese – circa
alcune centinaia nel periodo preso in considerazione – simbolicamente iniziate con la mutilazione
della statua e poi soffocate dalla repressione dei
Tribunali speciali fascisti propongono i valori e le
relazioni fra persone ispirate da un medesimo ideale
di cambiamento sociale e politico. Nel primo dopoguerra la provincia di Verona conosce conflitti sociali
rilevanti caratterizzati dalla presenza di una Camera
del Lavoro molto attiva, dallo sviluppo delle lotte
operaie e contadine e delle organizzazioni sindacali
e dal ruolo ricoperto dai sindacalisti rivoluzionari e
dagli anarchici, ricostruiti in modo minuzioso dando
ampio spazio alla biografia dei partecipanti, anche di
quelli oscuri e dimenticati. Lo sforzo di ridefinire una
storia del movimento anarchico accomuna studiosi
che indagano la realtà del proprio comune e della
propria provincia in una rete di rapporti personali
con una produzione storica ormai cospicua partita
sei anni fa dal progetto del Dizionario biografico
degli anarchici italiani.
Le fonti sono bibliografiche, archivistiche e giornali
dell’epoca; il testo comprende
tre appendici: le organizzazioni dei lavoratori della
provincia di Verona (1900-1922); la statistica degli
scioperi nella provincia di Verona (1901-1922);
le biografie di
anarchici militanti.
Il volume è una
documentata
e puntigliosa
ricostruzione
di una storia
poco conosciuta, forse inconsueta per il panorama culturale veronese,
che analizza le
trasformazioni
economiche e
sociali, le iniziative politiche e sindacali,
le vicissitudini
e i processi, le
proposte culturali, le vicende
umane in un
quarantennio.
L’opera è di
Andrea Dilemmi (Bergamo 1972), che vive e lavora a Verona. Laureato in Storia contemporanea presso l’Università di
Bologna, ha vinto con la sua tesi di laurea rivisitata
nel volume la borsa di studio Città di Verona 2006
per argomento locale. Nel 2004 ha ottenuto la borsa
di studio “Pier Carlo Masini” con una ricerca biografica sull’anarchico veronese Giovanni Domaschi.
Una dettagliata
e originale
ricostruzione
Andrea Dilemmi, Il
Pisa, 2006. n
naso rotto di
di
Rosangela
Lupinacci
Paolo Veronese, Bfs,
41
book
L’atmosfera cosmopolita descritta da Marie Kerschbaumer
Le immagini
dell’elegia
Rosangela
Lupinacci
di
L
a lettura di “Immagini semprepiù” di Marie Therese Kerschbaumer ci introduce in un’atmosfera mitteleuropea e cosmopolita
della poesia contemporanea. L’autrice di liriche, narrativa, saggi e
radiodrammi è nata a Garches in
Francia nel 1936 da padre ispanico-cubano e madre austriaca. Fra
il 1936 e il 1939 visse a San Josè
di Costarica e poi fece ritorno in
Europa e all’inizio della seconda
guerra mondiale in seguito alla
tragica scomparsa di entrambi i genitori fu affidata al nonno
materno e crebbe in Tirolo. Agli
inizi degli anni ’70 si è laureata
in filologia, vive oggi a Vienna
da oltre trent’anni e ha tradotto numerose opere dal rumeno,
dallo spagnolo e dall’italiano. Ha
soggiornato in molte città come
Praga, Bucarest, Parigi, Londra,
Vienna, Firenze e Verona e altre
del Sudamerica. “Io sono stanca dell’essere in cammino, vorrei
poter restare da qualche parte
nella terra di nessuno forse”, confessa la poetessa in “Attraverso
le frontiere”. Il libro raccoglie
diciotto liriche dal 1964 al 1987
e la prosa “Orfeo”: l’autrice ha
infatti esordito con prose di forme
e ritmi nuovi e il testo vuole evidenziare questo aspetto biografico
e artistico. Come suggerisce nella
prefazione il poeta Gerardo Kofler
nella sua opera “troviamo subito
il moderno e il classico: la trasgressione della prosa alla poesia
dall’una e la proposta esistenziale
dei miti dall’altra parte. Due parti
in tensione creativa e in dialogo
letterario”.
Il collegamento classico inevitabile, non solo con i Salmi e i versetti della Bibbia, non dimentica la
lezione moderna formalista degli
strutturalisti russi, del Circolo di
Praga e lo strutturalismo di Roman Jakobson. “Per me leggere
ha qualcosa del fluire dell’acqua,
leggere come destino”, una liberazione dalla schiavitù dell’ignoranza attraverso le potenzialità del
linguaggio secondo un’esperienza
consolidata della letteratura austriaca contemporanea. La lingua
è ricerca di raffinata essenzialità,
gioco e sperimentazione verbale,
Un uomo che coltiva il giardino…
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Due impiegati che in un caffè giocano in silenzio a scacchi.
Il ceramista che intuisce un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina…
Una donna ed un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Queste persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.
Jorge Luis Borges
sia poesia
senso dell’abbandono all’elegia e
alla malinconia del distico, ricerca
della sonorità, del silenzio e degli
spazi vuoti, della ripetizione magistrale e voluta per un effetto di
grandiosità. La traduzione è ad
opera della germanista Riccarda
Novello, che sottolinea come si
possa cogliere un qualche messaggio al di là della raffinatezza
stilistica e dell’accuratezza delle
metafore nella riflessione dolente
sull’umanità che sfugge la banalità
del male attraverso la virtuosità
del linguaggio. Marie-Therese Kerschbaumer, “Immagini semprepiù”, cura e traduzione di Riccarda
Novello, Anterem, Verona, 2006.n
di margherita tedeschi beccherle
stradone s.fermo, 12 - verona
tel 045 800 6 800
42
Foto sopra: Paul Klee, Ad Marginem
L’antiquariato di qualità in mostra e in asta
e’Venti d’Arte
soffiano
in Bra
S
di
Laila
Caroli
di
i tiene dal 5 al 10 dicembre presso la sala Bouvette del Palazzo della Gran Guardia la mostramercato dedicata all’antiquariato di qualità “e’Venti
d’Arte”. Presenti importanti collezionisti da tutta
Italia: in esposizione dipinti a olio realizzati tra ‘800 e
‘900 (tra le firme spiccano quelle di Riccardo Pellegrini, Caprile, Fanelli e Marinella). Mobili e oggettistica
del ‘700 e ‘800; capolavori ancora più datati, come
la statua di S.Antonio da Padova in legno, risalente
al ‘400 toscano. In mostra anche tappeti, argenti e
gioielli d’epoca. Di particolare pregio la coppa ottocentesca in argento William IV: un omaggio a Lord
Ebrington dagli abitanti della contea del Devon, che
donarono un penny ciascuno per celebrare il suo
impegno e la sua integrità politica. Una sezione è
dedicata all’oriente: mobili, terrecotte di epoca Tang
Maddalena Taddei
(VII-X sec.), porcellane e dipinti su carta di riso. L’attenta selezione comprende pezzi unici, rari e garantiti, difficilmente reperibili altrove, cui accedere ad
ingresso gratuito.
Segnalazione particolare merita l’asta benefica organizzata il 7 dicembre alle 21, attraverso cui entrare in
possesso di preziosi cimeli. Parte del ricavato viene
devoluto all’Associazione Veneta per la Lotta Contro
la Fibrosi Cistica, sede di Verona. La conduzione è
affidata all’enfatico accento francesizzato del Principe Bijan, famoso per la dialettica scarna e perentoria
che lo contraddistingue a Telemarket. L’obiettivo della
beneficenza conseguito con l’organizzazione dell’asta
ben si sposa con gli ideali che hanno spinto il Centro
UNESCO Verona a patrocinare l’evento.
n
Let’s Go
dal 5 al 10
dicembre
mar-gio 15-22
ven-dom 10-22
gran guardia,
verona
Info: 340 7106477
[email protected]
www.studioforneris.it
Arilica Antiqua, la settima edizione di antiquariato a Peschiera
Le tracce del tempo
I
l sottotetto della caserma di artiglieria di Porta Verona si prepara
ad ospitare, dal 6 al 10 dicembre,
la settima edizione di «Arilica antiqua, tracce del tempo: mostra mercato dell’antiquariato» organizzata dall’associazione culturale Artidea e patrocinata da Regione, Provincia, Comune di Peschiera e dall’Ordine degli architetti di Verona. La
rassegna è stata presentata dall’assessore provinciale alla cultura popolare e identità veneta Matteo Bragantini, che ha così motivato il patrocinio: «L’iniziativa ha un profondo
legame con il territorio e le sue tradizioni. Basti pensare che molti degli
oggetti oggi considerati d’antiquariato si trovavano nelle case dei nostri nonni; facevano parte della quotidianità, pezzi unici perché realizzati artigianalmente». Stefania Verità e Paola Simeone di Artidea hanno illustrato le peculiarità di questa
edizione di Arilica antiqua. «La mo-
stra principale presenta una ventina di espositori provenienti da tutto il territorio nazionale. Un numero volutamente piccolo, per consentire al pubblico di avere un contatto
vero e diretto con il mondo dell’antiquariato. Questo é il nostro obiettivo», ha detto Verità, «e l’esposizione stessa è stata pensata in modo
da accompagnare il visitatore in una
sorta di percorso attraverso il mondo
antico e la sua arte». Due gli eventi collaterali che completano la rassegna: «Il giardino si veste d’antico», dedicato agli arredi antichi per
esterni con l’allestimento di un giardino del ’700; «I maestri del ’900»,
sezione di arte moderna. «Vi troveranno spazio opere pittoriche, grafiche e sculture di maestri del calibro
di Arman, Fontana, Rotella, De Chirico, Vedova, Marini, Schifano, Turcato. Un’occasione», ha concluso Paola Simeone, «per conoscere anche
l’arte e la cultura contemporanea e
per vedere quanto questa possa felicemente convivere con l’arte antica». Arilica antiqua viene inaugurata
mercoledì; la mostra resterà quindi
aperta sino al 10 dicembre, con orario dalle 10 alle ore 20.
n
L’ingresso é libero. 43
Let’s Go
dal 6 al 10 dic
merc e giov
ore 15.30-20
ven sab dom
ore 10-20
peschiera
porta verona
antiquaria
Un modo diverso per vivere lo sport d’inverno
di
Alessandro Voci
Hockey
una realtà in crescita
In aumento
il numero
delle squadre
unite dalla
stessa passione
L
a realtà degli sport invernali di Verona non è solo
sci e alpinismo. Da anni,
infatti, sono attive sul territorio diverse associazioni,
scuole o squadre che tengono alto il nome della nostra
città nel campo dell’hockey
sul ghiaccio, uno sport sempre più importante, ma che
pochi veronesi conoscono.
Nel 1985 a Bosco Chiesanuova nasce la società Falchi Hockey Bosco, che da
subito ottiene grandi risultati
sia nelle categorie inferiori
(Under 8, 10, 14, 16, 18)
che nella categoria superiore, con vittorie su squadre
più rinomate (Asiago, Cortina, Feltre, Milano, Torino...),
con singoli atleti chiamati nella Nazionale italiana e
buoni piazzamenti nei rispettivi campionati. La squadra
è rimasta per alcuni anni in
serie B e dal 1989 è in C.
Dopo essersi fermati la stagione passata per problemi
organizzativi, i Falchi si pre-
parano con determinazione ai blocchi di partenza
di questa nuova sfida. Dopo due sole stagioni si
torna a far visita alla serie C: gli ultimi risultati
in questo raggruppamento sono un’eliminazione
in semifinale di play-off grazie all’Ice Rink Lecco
(stagione 2002/03) e un titolo perso solo per differenza reti con il Como HC (stagione 2003/04).
L’ambizione è quella di dare l’assalto a quel
primo posto sfuggito nelle ultime occasioni: l’intenzione minima è invece quella di divertirsi, dando
battaglia sul campo ai vecchi-nuovi avversari.
Nel 1995, invece, nasce un’altra squadra dal nome
curioso, ma dalle grandi ambizioni e risultati: i Sorci
Verdi. Quasi per scherzo un gruppo di ragazzi con
la passione comune per l’hockey, in quel periodo
appena nato in Italia, si unisce per praticare questo sport. Da allora il gruppo di giovani è cresciuto
gareggiando nei diversi tornei che man mano si sono
presentati, fino ad arrivare alla partecipazione del
primo campionato Nazionale. Ora i Sorci Verdi Verona sono attivi nella Serie B, nel campionato Primavera e Ragazzi e anche quest’anno tenteranno l’assalto
al campionato maggiore in un girone Veneto-Friulano
forse tra i più difficili nella serie.
E per finire citiamo alcune scuole attive nell’insegnamento di questa disciplina sportiva e che da tempo
tentano di favorire la diffusione dell’hockey nel veronese. Fondata nel marzo del 2004 l’associazione
“Verona Skates” ha come finalità lo sviluppo e la
pratica di attività sportive e culturali, con particolare
riferimento al pattinaggio e all’hockey, sia su rotelle,
che su ghiaccio e per questo organizza corsi ed allenamenti frequenti (sito: www.veronaskates.it).
L’associazione “Pattinatori VR”, nata nel 2003, offre,
inoltre, corsi per pattinaggio su roller e su ghiaccio
per bambini e adulti nei mesi invernali allo stadio
Bentegodi e alle palestre limitrofe (sito www.pattinan
torivr.it). IL GRANDE NEGOZIO DELL’ARTE E DELLE IDEE
Via Leoni, 6 • Verona • Tel. 045 8030580
sporting
44
A Friburgo in gennaio la fiera dello spettacolo,
punto di riferimento per artisti ed operatori
Expo
di spettacoli
gli stand
e gli spettacoli
sono aperti
anche
al pubblico
curioso
e divertito
I
n più di una occasione, mentre assisto ad uno
spettacolo di teatro visuale - ossia senza l’uso
della parola - di artisti che sono anche acrobati,
mimi, musicisti, giocolieri, dal pubblico uno dei
commenti maggiormente diffusi che sento bisbigliare
è “Che bravi: sono STRANIERI!”. Me lo sono sentita
chiedere anche al termine di mie performances
comico-musicali… e come sempre, curiosa, ho
chiesto il comemai di questa convinzione. Sempre
per due motivi. Il primo è ovvio. Il secondo è la
convinzione che per essere così bravi almeno bisogna
aver ‘imparato’ le tecniche all’estero. Quel che mi
amareggia un po’ del “Che BRAVI: sono stranieri” sta
a dire come se noi italiani non lo fossimo! Siamo stati
i primi, qualche secolo fa con la Commedia dell’Arte, a
percorre tutta l’Europa esportando fisicità!
Però è vero, nella maggior parte dei paesi europei,
dalla Spagna alla Norvegia, pullulano scuole dei più
svariati generi teatrali, la giocoleria spesso viene
insegnata ai bambini direttamente nelle scuole,
c’è un mercato libero, aperto, professionalmente
riconosciuto… per non parlare dei Festival: enormi
kermesse di spettacoli che muovono migliaia di
spettatori con una diffusione impressionante sul
territorio… Fantascienza?! No, andare per credere.
Ma uno degli aspetti più interessanti e un po’ nascosti
al pubblico, è che sono diffuse anche le Fiere degli
Artisti. Da quelle più piccole in Svizzera a quelle
enormi in Spagna. Veri e propri mercati, dove nei
propri stands artisti e agenzie del settore presentano i
propri artisti con adeguato materiale di presentazione
cartaceo e video, gadgets… e spazi teatrali dove
i gruppi si esibiscono in Short-Performances
(usualmente di 30 min.), davanti ad un folto pubblico
composto perlopiù da operatori del settore che hanno
così la possibilità di vedere in due giorni, dal vivo,
senza spostamenti cosa offre il mercato. Un vero e
proprio mercato dell’intrattenimento, con incontri,
dibattiti ed un circuito teatrale nazionale.
La prossima è in Germania (ma ve ne sono anche
in Francia, Spagna, Olanda, Inghilterra, Canada…),
dove dal 10 al 12 Gennaio 2007 si terrà la 19.
Internazionale Kulturboerse Freiburg, alla quale
ho partecipato diverse volte, sia come artista che
come operatrice culturale. Durante la manifestazione
è possibile visitare lo spazio fieristico curiosando
tra gli stand ed assistere ad un centinaio di ShortPerformances, raggruppati per tipologia: artisti da
palcoscenico (comici, cabarettisti, mimi, comedians,
ecc.); settore musica e settore artisti di strada. Vi
sarà anche un galà serale.
C’è tanto mondo al di fuori delle nostre mura.
n
Laboratorio di Sartoria Teatrale
di
Beatrice
Zuin
Let’s Go
dal 10 al 12 gen
friburgo,
germania
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Confezioni
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45
viaggi
Annalisa Morandini è l’oste dello storico locale di via Cigno
Cuore e sincerità
da Carroarmato
di
Ugo
Brusaporc
perbacco
I
ncontrare Anna“Il vino non è
lisa Morandini,
solo emozione,
donna del vino tra
le più note delma interpreta
l’omonima assoil carattere
ciazione, è facile
per due motivi: il
dell’uomo che
primo è che pratil’ha fatto”
camente vive nel
suo locale, il Carroarmato, nome
omaggio al genio leonardesco ed ironico grido di un
sincero pacifismo, con entrata in Via Cigno. Il secondo è che Annalisa è di disarmante disponibilità, per
cui ci siamo trovati al solito tavolo del suo locale,
all’ora dell’aperitivo, per parlare di lei, del Carroarmato e del vino. E da qui cominciamo: Che cos’è il
vino? Può sembrare una domanda sciocca, ma la
risposta è di quelle che fa riflettere:
“È il prodotto della natura dove la mano, l’interpretazione, dell’uomo è più determinante, perchè ritovi
nel bicchiere esattamente il carattere dell’uomo che
lo ha fatto. Non è importante che sia un bianco, un
rosso o uno spumante, la mano dell’uomo è sempre
evidente”. Noi insistiamo la stessa domanda. Lei questa volta si fa seria, prima di rispondere: “Direi che in
questo caso vedo due posizioni: la prima è quella del
vino che produce un’emozione intensa e soggettiva,
la seconda che produce passività. Attraverso il vino
si sviluppa la grande socializzazione, aiutata dall’alcol
e, non meno importante, dalle senzazioni che sono
fin troppo evocative, attraverso i profumi, il sapore,
e come conseguenza hanno il ricordo del piacere o
della negatività della vita”. Cosa ne pensa, le chiediamo di chi, sempre di più, compra al supermercato
cartoni di tavernello o simili?
“Non ho niente contro quei prodotti di cui si capisce
la finalità. Meglio un Tavernello di chi spaccia per
grande un vino e lo fa pagare troppo. Nel nostro
mondo ci sono anche i banditi. Il Tavernello invece
ci sta, il prezzo è la componente più importante per
questo vino”.
Il 4 giuno del 1988 il Carroarmato veniva inaugurato,
diciotto anni dopo come potrebbe raccontarlo?
“Posso dire che è un luogo che ha una sua particolarità: quando entri esci subito dal tempo, puoi chiederti tranquillamente in che anno sei e scopri che ti
trovi nel tempo dell’umano, non della storia. Qui protagonista è la gente, la curiosità negli occhi, la voglia
dei veronesi di farlo vedere. I miei clienti entrano
per stare 5 minuti, il più delle volte restano un’ora
e senza problemi anche 5 ore. Sullo stesso tavolo
si ritrovano persone diverse che prima del caffè si
scambiano i biglietti da visita “.
Potendo tornare indietro?
“Ricomincerei con il Carroarmato. Sono nata qui
dentro. Può darsi che un giorno il mio lavoro finisca
qui dentro, ma ormai ha cambiato la mia vita. Per
me è stato magico, non avrei mai potuto conoscere il
mondo com’è successo qui dentro”.
Annalisa chi è?
“Una persona che continua a scoprire, a imparare.
Credo di essere una donna curiosa, mi piace guardare la gente, in tutta la sua varietà”.
Tra poco sarà Natale, se dovesse consigliare qualche
vino da bere in compagnia? “Come bianco il Chardonay di Vallaron 2003, per il rosso senza dubbio il
Valpolicella Superiore Corte Sant’Alda 2003. Come
spumante consiglierei il Montenisa Brut. E come passito starei su un classico, il Moscato d’Asti, rivisitato
da Elio Perrone”.
n
46
Sopra: il campo di allenamento Cangrande e il Club Arcieri Scaligeri
Al via a Sant’Ambrogio la quarta edizione della kermesse enogastronomica
La dispensa
della Valpolicella
A
nche quest’anno la Valpolicella farà da cornice alla
kermesse enogastronomica “La dispensa dei sapori della Valpolicella e del Veronese”, organizzata dal
Consorzio Pro Loco Valpolicella in collaborazione con il
Comune di Sant’Ambrogio e con i Consorzi Tutela Olio
Veneto Dop e Tutela Vino Valpolicella Dop. Dall’8 al 10
dicembre Sant’Ambrogio allieterà il pubblico con stand
e banchi ricchi di delizie. Il protagonista indiscusso della
manifestazione sarà il vino, prodotto a cui la Valpolicella
deve la sua fama a livello mondiale. In particolare, si
potranno assaggiare gli squisiti vini rossi tipici di questa
terra (Valpolicella, Amarone e Recioto). Non mancheranno, per tutti i golosi, leccornìe come il Formaggio Monte
Veronese Dop, il miele, il riso vialone nano, i salumi tipici
veronesi e il raffinato tartufo nero della Lessinia. Inoltre
si festeggerà il decimo anniversario del Palio dell’Olio, il
concorso che premia il miglior olio extravergine d’oliva
Veneto Valpolicella Dop, considerato dagli esperti
uno tra i più pregiati presenti sul
mercato. Ma non
finisce qui. I palati più esigenti
potranno assistere alla preparazione di invitanti
pietanze da parte
di chef professionisti. n
di
Martina
Bronzati
Let’s Go
ven 8
sab 9
dom10
Quartiere
fieristico di
Sant’Ambrogio di
Valpolicella
Tel. 045 7701920
www.valpolicellaweb.it
Modena, inaugurazione per il nuovo al Museo della figurina
Emozioni e ricordi
che non si scollano
l’artista veronese
Bruno Prosdocimi
tra i testimonial
P
er un fine settimana davvero
diverso suggeriamo una città
che offre sempre più opportunità di
svago eccezionalmente interessanti
e di alta qualità: Modena. A metà
dicembre verrà aperto il nuovo
Museo della figurina: 500.000 figurine che entusiasmeranno i più giovani e faranno rinascere emozioni
e ricordi ai meno giovani. Dall’Ottocento ai giorni nostri la storia
viene rivissuta attraverso le figurine
che tutti noi in un momento della
nostra vita, abbiamo amato e collezionato. Testimone d’eccezione il
vignettista veronese Bruno Prosdocimi che entrerà nell’album La mia
figurina pensato e progettato per
questa occasione. Così ci racconta i suoi ricordi l’artista: “Il Feroce
Saladino era la figurina introvabile,
che, molti anni dopo, ho trovato
sul fondo di una scatoletta di cartone, sotto tanti mozziconi di matite
colorate. Questa figurina, montata
in una cornice dorata, l’ho regalata per Natale a Giuseppe Panini, e
forse é proprio quella che é esposta in questo tanto atteso museo.
Le caricature di tutti i personaggi
del mio tempo, dai cantanti come
Mina, Celentano, Battisti e Morandi,
i calciatori come Rivera, Mazzola,
Facchetti e Riva, e mille altri, si
trasformavano in figurine. In questo
periodo così importante della mia
professione, ho disegnato i quattro
fratelli Giuseppe, Umberto, Franco e
Benito in una sola figurina dal titolo
“Fratelli Panini”, nella raccolta “Calciatori 1969-70”: questa senz’altro
é il mio Feroce Saladino”.
Da venerdì 15 a domenica 17 dicembre un tre giorni all’insegna di spettacoli, proiezioni, concerti, laboratori, giochi. Info: 059-2033090 oppure
www.museodellafigurina.it.
n
47
di Michela
Dell’Omarino
Let’s Go
Ven 15, sab 16,
dom 17
museo della
figurina, modena
itinerari
I mercatini di Natale,
antiche tradizioni che si rinnovano
Natale
nelle città
T
Maddalena
Taddei
di
Let’s Go
Trento
Tel. 0461983880
fino al 24 dicembre
Siror
nelle quattro domeniche di
dicembre
Bolzano
Tel. 0471307000
fino al 23 dicembre
Bressanone
fino al 6 gennaio
Vipiteno
fino al 7 gennaio
Brunico
fino al 6 gennaio
Merano
tel 0473235223
[email protected]
fino al 31 gennaio
Rovereto
0464452142
fno al 24 dicembre
Arco
Mercatino asburgico
fino al 24 dicembre
(solo venerdì, sabato e
domenica)
Levico Terme
Parco secolare degli
Asburgo
fino al 5 gennaio
Caldonazzo
6-7-8 dicembre e il 13 e
14 dicembre
Cortina
fino al 31 dicembre
Innsbruck
fino al 28 dicembre
www.donnerhof.at
itinerari
48
ra montagne e nevicate in Trentino Alto
Adige ogni anno viene allestito il mercatino
di Natale :le vie delle città vengono avvolte
da una magia, che porta con sé profumi d’altri
tempi.
Ogni centro piccolo o grande che sia, presenta
il suo mercatino: il clima è ovattato e magico
per alcuni giorni, la frenesia della vita quotidiana rallenta, lasciando spazio all’ euforia e alle
aspettative. E’ allestito in centro con delle casette di legno, simili a piccoli chalet ordinati ed
addobbati, cosicché lo spazio tracciato, diventi
un percorso piacevole per i numerosi visitatori.
Ogni casetta è una piccola bottega, dove trovare prodotti caratteristici, come le classiche
calde pantofole di “lana cotta”, o i pregevoli
loden, prodotti di cartoleria ricercata quali svariate varietà di penne stilografiche, porta fortuna
locali, candele decorate e molto altro ancora.
Intervallate alle casette, troviamo bancarelle con
prodotti alimentari, dolci caratteristici da forno e
non, pasticceria natalizia, dolci tipici quali zelten
, strudel di mele, biscotti fatti in casa, pani di
tutti i tipi e ingredienti, frutta caramellata… Ci
sono poi i caratteristici chioschi, che tengono aperti fino a tarda notte, dove si può sorseggiare del
caldo caratteristico vin brulè in tazze di ceramica,
diventate oggetto di collezione, piuttosto ricercate
grazie al fatto che vengono prodotte in numero
limitato ed ogni anno sono diverse .
I mercatini di Natale apriranno ai primi di dicembre e in alcune città si protrarranno fino a gennaio;
numerose le feste di Capodanno organizzate in
collaborazione con i mercatini.
A Trento si esporranno prodotti di artigianato
locale, idee regalo e giochi per bambini. Ci saranno
feste con appuntamenti, mostre, spettacoli e visite
guidate ai monumenti. A Siror, ai piedi delle Pale
di San Martino nelle quattro domeniche di dicembre ci sarà un mercato d’artigianato, addobbi per
l’albero, statuine in legno per il presepe realizzati
dagli artisti del Primiero. A Bolzano la piazza
centrale e il centro storico ospiteranno il grande
mercato con bancarelle ricche d’addobbi, idee
regalo, giocattoli, dolci e prodotti tipici. Bressanone verrà animata dal mercatino con numerosi
stand che proporranno le usanze e gli oggetti più
tipici tirolesi, con l’immancabile collezione di pre-
sepi. A Vipiteno il
mercatino si snoderà sotto l’alta torre
medievale e saranno
presenti intrattenimenti per ogni età. A
Brunico il mercatino
sarà ricco non solo di
idee e dolci, ma anche
di novità coinvolgenti.
A Merano un grande palinsesto ricco di appuntamenti. A Rovereto mercatino in una suggestiva
atmosfera con esposizione di presepi tipici nel centro. Ad Arco si svolgerà un caratteristico mercatino asburgico, Levico Terme allestirà il mercatino
nel parco secolare degli Asburgo, con altre grandi
opportunità come il giro in carrozza o la “cena con
Sissi”, proposta da molti ristoratori. Caldonazzo,
ospiterà il mercatino all’interno del castello, Cortina e Innsbruck proporranno vivaci bancarelle
con prodotti tipici, mandorle tostate, caldarroste
che renderanno l’aria densa di profumi, giri in carrozza, teatrino di marionette, calendario d’avvento
vivente. n
Profumi, luci,
dolci,
atmosfere
e canti
natalizi
Cinquemila immaginette sacre dal Settecento ad oggi
Santini
da tutto
il mondo
I
l suo santino preferito ha per
vasta tipologia, dal semplice disegno
tema il Sacro Cuore di Gesù,
al teatrino apribile. La raccolta comrosso con la croce o la fiamma.
prende santini dal 1700 al 1900, dal
Il suo progetto è invece la creamanufatto artigianale eseguito da
zione di una mostra permanenreligiose, ai santini artistici del ‘700
te di queste immaginette sacre
e dell’800, incisi o ricamati, fino alla
di cui ha collezionato da più di
produzione del XX sec. in cromolitovent’anni circa cinquemila pezzi,
grafia o stampa. “Il periodo più bello
Il collezionista
incorniciati o catalogati in appoè stato l’800, con pezzi incisi o ornati
Stefano
siti raccoglitori. Stefano Fasoli,
di merletti di carta, con disegni origi46 anni, pittore, nativo di Somnali: fino al 1930 è stato un oggetto
Fasoli sogna
macampagna, possiede accanto
di culto con una esecuzione buona,
una mostra
al suo studio una struttura già
poi l’estetica è andata scadendo per
usufruibile su prenotazione per gli
una questione di costi e si è arrivati
permanente
appassionati e gli studiosi. Ma è
alla stampa in serie, spesso con risulalla ricerca di uno spazio adeguatati purtroppo brutti - sostiene Fasoli
to nel veronese per esporre una
– Per la mia raccolta cerco sempre
selezione dei pezzi ordinata per
pezzi diversi, mai doppi, altrimenti li
età e tipo. “I collezionisti sono
scambio, più antichi del 1950”.
gelosi, ma sono cose così belle
I santini sono realizzati dai più fada vedere… Parlano di una tramosi ed importanti editori francedizione popolare legata alla fede
si, italiani, tedeschi, spagnoli e area
da non poter essere considerapaesi dell’est; dal punto di vista icote esclusive - commenta Stefano
nografico sono rappresentate tutte
Fasoli – Già una decina di anni
le tipologie: Madonna, Santi, Sante,
fa avevo cominciato ad esporre
Bambino Gesù, Sacra Famiglia, Coi miei santini, poi ho ripreso in
munione, Luttini, Sacro Cuore, Ecce
luglio a Lugagnano e in agosto
Homo, Cristo, Santini per i soldati. I
a Sommacampagna durante le
fondi comprendono circa cinquanta
sagre paesane con successo”. Le
oleografie a tema sacro, dal XIX al XX
fonti da cui trae sempre nuovi
sec. non catalogate e una serie di sespezzi da collezione sono le donasanta crocefissi, dal XIX al XX sec. in
zioni spontanee, gli scambi con
diversi materiali (bronzo, ottone, mauna decina di collezionisti in Itadreperla, legno, piombo, bachelite).
lia, le acquisizioni nei mercatini di cose vecchie L’associazione Biblarchi, sorta quest’anno, promuove
come quelli di san Zeno, Povegliano, Villafranca. Solo e valorizza il museo e l’archivio storico di Stefano Fain alcune città come Milano o Modena ci sono negozi soli. Per chi vuole saperne di più si può consultare il
specializzati nella vendita. Non esistono cataloghi, se sito www.museodelsantino.it, www.archiviofasoli.eu,
non quelli delle mostre per un oggetto che ha una o telefonare per una visita al n.349-2880618.
n
49
di Rosangela
Lupinacci
museum
Il Museo dei Comboniani: piccolo scrigno di tesori preziosi
Africa
tutta da
scoprire
di
Cinzia
Capuzzo
Let’s Go
Ma - Museo
Africano,
CCA Missionari
Comboniani,
vicolo pozzo 1,
37129 verona
mar-sab 9/12.30
14.30/17.30
dom 14.00/18.00
tel. 045 8092199
[email protected]
www.museoafricano.org
I
l Ma (acronimo di Museo Africano) di Verona è un
piccolo scrigno che contiene tesori preziosi, provenienti dal continente africano, raccolti negli anni dai
Padri Missionari Comboniani.
Il museo, rinnovato nella veste e nell’allestimento,
racconta con nitidezza la vita in Africa, dalla nascita
dell’uomo alla sua morte, attraverso l’esposizione di
oggetti del quotidiano che sorprendono per la bellezza
della fattura e la ricchezza della simbologia.
Si tratta di manufatti, sculture, strumenti musicali e di
lavoro, particolari architettonici, oggetti legati a rituali
religiosi, indumenti, gioielli che, raccolti all’interno di
vetrine, narrano le tappe della vita e i suoi “riti di passaggio”. E’ difficile a volte capire quando questi oggetti
perdono la loro semplice valenza d’uso per acquisire il
valore di oggetto d’arte come è inteso da noi occiden-
tali.
Basta fermarsi ad osservare lo splendido trono ligneo
con inserti di rame, incisioni e alto rilievi posto al centro della sala o le maschere a farfalla o l’architrave con
decori raffiguranti le teste degli antenati e il pitone
(simbolo di vita eterna) o la statua rappresentante la
coppia di sposi del dagon, solo per citare alcuni esempi, per rimanere affascinati da questo mondo che con
le sue forme, colori e materiali esprime un’impressionante carica vitale.
Anche la sezione dedicata alle mostre temporanee è ben
allestita, ricca di contenuti didattici, foto e interessanti
pannelli illustrativi. Attualmente ospita la mostra intitolata “L’arte dell’Africa nera”, aperta sino al 6 maggio,
che raccoglie oggetti d’arte prodotti nelle cinque aree
del continente poste a sud del Sahara.
n
Giovani artisti a confronto al Pad
La sfida di “Quaranta
per Quaranta. Circa”
Cinzia
Capuzzo
di
Let’s Go
sino al 31 dicembre
PAD
via sottoriva, 52
15.30-20.30
chiuso il lunedì
Info: 045-8032001
www.payanddisplay.it
art’è
A
l solo pensiero di “costringere” degli artisti ad esprimersi in uno spazio di quaranta per
quaranta centimetri viene la pelle
d’oca. Eppure così è stato e la sfida
proposta da Sebastiano Zanetti e
Francesco Bonazzi, giovani curatori
della mostra, è stata accettata da
più di quaranta già affermati giovani artisti. E l’avventura è iniziata
nel migliore dei modi con un’inaugurazione affollatissima, alla quale
hanno partecipato addetti del settore, curiosi, amatori e amici.
Entrando nel piccolo e candido spazio del Pad si viene subito colpiti da
questa parete ritmata da cubi di
quaranta per quaranta centimetri
che, come già hanno sottolineato
nei testi critici del catalogo, potrebbero ricordare i loculi del cimitero o
gli avveniristici alberghi giapponesi.
Gli inquilini di questo albergo però
non si sono fatti intimorire dallo
spazio claustrofobo.
Ciascun artista è riuscito a superare
a modo proprio la barriera dettata
dai centimetri adoperando ognuno
il linguaggio a lui più consono. C’è
chi ha utilizzato la video arte, chi la
scultura, chi ha creato una installazione con i materiali più diversi, chi
ha ragionato sullo spazio del box e
chi ne è addirittura uscito… E’ proprio questo il fattore che affascina
maggiormente l’essere riusciti a
mettere a confronto personalità artistiche così diverse, in un luogo che
è anch’esso l’emblema della modernità, realizzando a Verona, finalmente, un’esposizione dedicata
all’arte contemporanea e ai suoi
giovani interpreti. n
50
Sopra: Simona Palmieri, PENELOPE SERIES; In alto: Silke De Vivo, FLORIBUNDA
a cura di Cinzia Capuzzo e Federico Martinelli
PALAZZO DELLA GRAN
GUARDIA
Piazza Bra
Tel. 199.199.111
www.andreamantegna2006.it
[email protected]
sino al 14 gennaio
MANTENGA E LE ARTI A VERONA
1450-1500
bili in nessun altro modo. Ambrosi, Danesin e
Sodoma stanno portando avanti da tre anni
un’indagine che si occupa dell’immigrazione
africana in Italia, soffermandosi sugli aspetti
della vita quotidiana delle comunità africane
che si sono stabilite nel territorio veronese e
frequentano la Chiesa Pentecostale. La mostra, curata da Gigliola Foschi, è costituita da
90 immagini di vario formato.
GALLERIA D’ARTE MODERNA “PALAZZO FORTI”
Via A. Forti, 1 - 37121 Verona
Tel. 045.8001903
mar - ven 9.00-19.00
sab e dom 10.30-19.00
[email protected]
www.comune.verona
Oltre 200 pezzi tra dipinti, disegni, incisioni,
medaglie, cassoni dipinti e sculture; tra questi
la meravigliosa Pala di S. Zeno, del 1456-59,
con la predella della Crocifissione prestata
dal Museo del Louvre e la Pala Trivulzio, del
1479, nuclei centrali di questa eccezionale
mostra. Inoltre sono esposte e riunite le opere
pittoriche dei maggiori artisti attivi nella città
scaligera nella seconda metà del Quattrocento (Francesco Benaglio, Francesco Bonsignori,
Liberale da Verona, Francesco dai Libri, Domenico Morone), accanto a quelle di miniatura,
disegno, codici e incunaboli. Un’ampia sezione
è dedicata alla cultura antiquaria e all’architettura ispirata a modelli classici.
CENTRO INTERNAZIONALE DI FOTOGRAFIA SCAVI
SCALIGERI
Cortile del Tribunale
Tel. 045.8012512
www.comune.verona.it/scaviscaligeri
sino al 7 gennaio
RITRATTI IN NERO,
scatti di Marco Ambrosi,
Matteo Danesin, Aldo Sodoma
L’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona presenta un progetto fotografico realizzato
da ZOO_COM, marchio nato dalla collaborazione di tre fotografi: Marco Ambrosi, Matteo
Danesin e Aldo Sodoma. I tre fotografi, pubblicitari di professione, mossi dal desiderio di
rendere la fotografia uno strumento di ricerca
e relazione sociale, hanno iniziato nel 2003 un
progetto comune che considera la fotografia
una <<possibilità di narrazione>>: una narrazione durante la quale si rendono dicibili e
visibili situazioni che non sarebbero racconta-
L’INFINITO DENTRO LO SGUARDO
Collezione Permanente
La collezione permanente presenta le opere di
artisti ormai consolidati nella storia che dialogano con le realtà culturali in atto: da Francesco Hayez a Cindy Sherman, da Guido Trentini
a Vanessa Beecroft, da Felice Casorati a Giulio
Paolini. Le quattro sezioni in cui si articola la
rassegna – spazio, oggetto, volto e corpo propongono un itinerario, un modo attuale e
problematico di riflettere sull’arte degli ultimi
due secoli, sulle continuità e discontinuità che
costituiscono il terreno scosceso ed emozionante su cui si è mossa. La “figura” centrale
sottesa al percorso espositivo è la consapevolezza dell’uomo contemporaneo di accettare
la sfida della sua epoca: di muoversi cioè in
quello spazio e in quel tempo infiniti che si nascondono dietro lo sguardo con cui il mondo
e i suoi misteri si presentano all’esperienza
dell’amore e del tormento, della vita e della
morte, dell’ansia e della speranza.
sino al 7 gennaio
DIO È BELLO.
La scommessa nell’arte di Carlo Cattelani
Mostra in occasione del IV Convegno ecclesiale
dedicato al tema “Testimoni di Gesù Risorto,
speranza del mondo”, ospitato a Verona dal
16 al 20 ottobre 2006. La rassegna, inserita
nell’itinerario denominato “L’arte nel segno
della Risurrezione”, intende presentare e far
conoscere Carlo Cattelani. Questo grande collezionista e mercante d’arte, scomparso da
poco (1999), ha raccolto un consistente nucleo
d’opere che rappresenta in maniera esemplare
la cultura artistica degli anni Settanta ed Ottanta del secolo scorso.  Il suo impegno per
Cristo e per la Chiesa ha contribuito ad un
rinnovamento dell’iconografia della fede, tracciando un itinerario di relazioni e testimonianze unico al mondo. La mostra presenta un corpus di opere d’artisti con i quali a suo tempo
Cattelani ebbe rapporti, come, Mark Rothko,
Barnett Newman, Sol Lewitt, Josef Albers,
Edgar Reymann, Morris Louis, Frank Stella,
Yves Klein, Christo, Andy Warhol, Lucio Fontana, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Pinot
Galizio. Particolare evidenza è data alle opere
di artisti suoi amici, quali Gino De Dominicis,
Hermann Nitsch, Jiri Kolar, Ben Patterson. E’
inoltre sottolineato il suo eccezionale talento di
GALLERIE & MOSTRE
committente di opere religiose, ad artisti come
Wolf Vostell, Serge III, Philip Corner, Fiorella
Rizzo, Nam June Paik, Jan Knap, Leonardo
Santoli, Gianmarco Montesano, Luigi Ontani e
di altri ancora.
MUSEO MINISCALCHI
ERIZZO
Via San Mammaso 2
Tel. 045.8032484
mar -dom, 9.00-18.00
[email protected]
www.museo-miniscalchi.it
sino al 7 gennaio
SPLENDORI
DEL
RISORTO.
Arte e fede nella Chiesa del Triveneto
Codici miniati, dipinti,
sculture lignee e in marmo, calici, ostensori e altre
preziose opere di oreficeria
narrano le radici cristiane
di queste terre e testimoniano nei secoli l’attenzione ai temi evangelici
del Cristo risorto nelle diverse espressioni artistiche. Saranno esposte opere eseguite dai
maestri dell’arte veneta tra cui: Marcantonio
Bassetti, Paris Bordon, Domenico Brusaorzi,
Cavazzola, Jacopo da Bassano, Paolo Farinati,
Antonio Giarola, Hans Klocker, Giambattista
Tiepolo, Giandomenico Tiepolo, Tintoretto, Alvise Vivarini. La Mostra è promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana e dalla Regione del
Veneto e organizzata dalla Diocesi di Verona
e dalle due Soprintendenze per il patrimonio
storico artistico ed etnologico del Veneto.
SPIRALE ARTECONTEMPORANEA
Via garibaldi 18/a
Tel.  045-597753
[email protected]
www.spiraleartecontemporanea.it
mar-dom 10/12.30 – 15.30/19.30
sino al 30 dicembre
VENEZIANEWYORK
Aldo Damioli
51
art’è
GALLERIE & MOSTRE
Nato nel 1952, l’artista, che vive e lavora a
Milano, dopo anni di mostre e riconoscimenti
in Italia e all’estero, espone nella città scaligera con un’importante personale. La mostra
presenta nove tele di grandi dimensioni dove
il non luogo virtuale VeneziaNewYork è rappresentato fondendo Venezia (per quel che riguarda lo stile dei vedutisti ) e New York delle
immagini architettoniche semplici e lineari che
tutti conosciamo. Lo spettatore riconosce un
oggetto e al contempo lo sente inconsueto, lo
ritrova nella propria esperienza ma lo vede e
lo percepisce in maniera differente. Ogni brano topografico che l’artista sceglie per le sue
opere viene tradotto con fedeltà e al contempo
tradito, sia attraverso l’alterazione dei colori (si
guardino il cielo, le nuvole, le acque verdi) sia
attraverso una rigorosa eliminazione dell’accidentale. Il mondo di Damioli è una totale ricreazione che fondendo attrazione per il passato (negli aspetti più propriamente formali) e
legame con il presente (negli aspetti tematici),
arriva ad inventare sorprendenti spazi mentali
e materiali grazie al suo personale connubio
tra realismo e astrazione.
STUDIO LA CITTÀ
Via dietro filippini 2
tel. 045-597594
lun-sab 10.00/12.30 – 15.30/19.30
www.studiolacitta.it
sino al 20 gennaio
TIMOTHY TOMPKINS
“Still life”: natura morta. Ma più letteralmente
vita immota, silenziosa: rappresentazione di
un oggetto discreto, umile, che si fa “forma
fluens”, presenza animata, luogo di sensibilità visiva. L’aveva insegnato il Manierismo, il
movimento pittorico più alto di questo genere
con le sue trasgressioni ingegnose, i suoi artifici. Ebbene gli “Still life” dell’americano Tompkins (Long Beach, California, 1967) vibrano
anch’essi d’aria, luce, di liquidità come se
l’immagine si stesse formando o disfacendo.
L’artista si pone di fronte al mondo oggettuale
come di fronte a qualcosa di austero, di ordinario e di banale e lo fotografa, lavorandolo
poi al computer nel tentativo di liberare queste
“cose comuni” che finiscono per estendersi al
di là del loro confine fisico e ad aprirsi a dimensioni concettuali più complesse.
art’è
52
SPAZIOARTE PISANELLO
Ingresso dal giardino della Chiesa S. Fermo, lato
stradone San Fermo
Mar-dom 16.00/19.30
dal 1 al 17 dicembre
GIOVANNI FACCIOLI
dal 22 dicembre al 7 gennaio
COLLETTIVA DI NATALE
FUORINORMA. OUTSIDER
ART – ETNIE
LA GIARINA
ARTE CONTEMPORANEA
Vicolo Cavalletto 4a
Tel 045-592502
[email protected]
mar-sab 10.00/12.30 16.00/19.30
sino al 16 dicembre
SIAMO IN TESTA. Copricapi africani e
asiatici
Via Interrato dell’Acqua Morta 82
Tel. 045.8032316
[email protected]
www.lagiarina.it
mart-sab 15.30-19.30
mattino: lunedì e festivi su appuntamento
sino al 30 gennaio
VASCO BENDINI. IL RESPIRO DELLA
MATERIA
Si tratta di un’ampia personale con opere dagli
anni cinquanta ai nostri giorni, di un importante protagonista e anticipatore dell’informale italiano. Vasco Bendini, nato a Bologna nel
1922, allievo di Virgilio Guidi e Giorgio Morandi, crea negli anni ’50 la serie “Segni segreti”,
seguita, alla fine del 1956 dalla serie di dipinti
“Gesto e materia” che proseguirà fino agli anni
settanta. Autore di raffinata cultura, solitario
e schivo per carattere, ma eclettico e audace
sperimentatore quando si tratta di affrontare
l’opera, Bendini non volle mai riconoscersi in
una scuola o corrente, tanto che negli anni
sessanta la sua ricerca si spostò sull’arte
oggettuale e comportamentale, precorrendo
l’arte povera. Ma la pittura, sua più autentica
vocazione finirà per vincere. Questo ritorno
darà vita a nuovi cicli di lavori che, sempre di
più, lo dichiareranno figura unica nel contesto
della pittura italiana del dopoguerra. Unicità
che si definisce forse proprio in quell’equilibrio “fragile, instabile, slittante” che Arcangeli
aveva letto già nei suoi primi lavori, unito a
quell’”accentuazione dello spirituale” che eleva
la materia a poesia.
In collaborazione con la galleria Khenghavars
di Parigi è esposta una collezione di copricapi
tradizionali Asiatici e Africani. Sono ornamenti che spesso, oltre ad un semplice abbellimento del corpo, costituivano un importante
elemento decorativo che aveva particolare
significato in occasioni quali feste, riti, momenti religiosi; di grande effetto scenografico, o di poetica fattura, assumevano anche
una decisa  funzione apotropaica. La mostra
si inserisce in una manifestazione a cura dell’
Associazione Provinciale Antiquari Veronesi, dal titolo L’OGGETTO STRAORDINARIO.
In tale manifestazione, dal 18 al 26 novembre,
gli antiquari veronesi esporranno le loro collezioni al pubblico in una cornice di particolare
rilievo.
BOX ART GALLERY
Via dei Mutilati 7/a
Tel. 045-8000176
mar-sab 10-12.30/15.30-19
[email protected]
www.boxartgallery.com
Mostra in preparazione
GALLERIA MASSELLA
Dietro Filippini 13 –Verona
17.00/19.30
tel 045.8034916
[email protected] 
www.galleriamassella.com”
via
lun-sab
GALLERIE & MOSTRE
dal 3 dicembre al 7 febbraio
COPIE D’ARTISTA. OPERE DA OPERE
DI MARCO MICHELI
Galleria Massella e Anffas Trentino Onlus presentano undici acquarelli di Marco Micheli a
dimostrazione che dalla copia di Opere d’Arte
possono uscire creazioni altrettanto originali
e uniche. Marco Micheli è un Artista trentino
specializzato nell’uso dell’acquerello e del disegno con matite colorate acquerellabili.
SELEZIONE ARTE
www.selezionearte.com
GIOVANI ARTISTI
UNDERGROUND ART
Continua presso il De Kamer di Via Dietro Liston la rassegna Giovanni Artisti Underground
Art (sempre il venerdì alle ore 21.00) con le
opere di Nicola Bettale (01 Dicembre), Paolo
Tagliaferro (22 Dicembre), Francesca De Pieri
(12 Gennaio).
GALLERIA DELLO SCUDO
Via dello scudo di Francia 2
Tel. 045-590144
www.galleriadelloscudo.com
dal 9 dicembre al 28 febbraio
TOTI SCIALOJA.
Opere 1983-1997
Toti Scialoja, nato nel 1914 e scomparso nel
1998, è stato uno dei protagonisti della lunga
esperienza astratta in Italia che, sin dall’inizio
degli anni ‘50, rispetto all’enfasi della scuola
di New York, si è mantenuta fedele allo spirito
della tradizione classica, riservandole un ruolo
di assoluta centralità. Ne sono testimonianza lo
stretto rapporto e il dibattito vivace e costruttivo instaurato con Afro, Birolli, Melotti, Vedova,
nonché la dialettica, dietro le apparenti affinità
spirituali, con gli amici americani de Kooning
e Motherwell. Conclusa definitivamente negli
anni Sessanta la stagione delle “impronte”, in
una fase immediatamente successiva l’artista
si apre a composizioni scandite da partiture
rettangolari e inserti definiti da contorni netti,
facendo propri gli impulsi astratto-geometrici
peculiari dell’epoca. Inizia poi il graduale recupero di un pittoricismo che erompe prepotentemente nelle opere dei primi anni Ottanta,
connotate da una singolare libertà e supportate da un più articolato impegno in ambito
letterario e poetico. Si ritiene quindi di estremo interesse una mostra centrata sulla ricerca
astratta di Scialoja tra il 1983 e il 1997, ovvero sugli ultimi due decenni del suo percorso
artistico scanditi da importanti appuntamenti
espositivi e dalla maturazione di una cifra stilistica fondata su nuovi ritmi compositivi. Con
una selezione di trenta opere, la rassegna è
realizzata in collaborazione con la Fondazione
Toti Scialoja, nell’ambito di un progetto avviato
nel 1999 con l’esposizione dedicata al periodo
compreso tra il 1953 e il 1966.
BYBLOS ART GALLERY
C.so Cavour, 25/27 - 37121 Verona
Tel. 045-8030985 
Mar -Sab 10.00/13.00 - 14.30/19.30
[email protected]  
www.byblosartgallery.it
sino al 23 dicembre
GAETANO PESCE
A seguito del
grande successo
di pubblico la direzione della galleria ha deciso di
prolungare ulteriormente la mostra dedicata alle
opere di Getano
Pesce. Gaetano
Pesce, architetto e designer di
fama internazionale, attraverso una sorta di
ritorno alle origini, ha studiato Architettura e
Industrial Design a Venezia, espone per la prima volta a Verona una trentina di opere che
delineano il suo percorso artistico a partire dal
1969 per approdare al 2006.
Sono esposti alcuni dei modelli e dei disegni
dei più significativi progetti ideati da Gaetano Pesce, tra cui la Maison des Enfants e la
Rubber House, i Feltri, le lampade, i vasi e i
modelli delle sedie e delle poltrone che hanno contribuito a rinnovare la storia del design
italiano. Tutta la produzione di Gaetano Pesce
si ispira ad un presupposto fondamentale che,
come un dovere morale kantiano, lo spinge ad
esprimere e ad interpretare - attraverso la sua
creatività - il suo tempo, materia primaria e
componente fondamentale della sua arte. “La
ricerca, cioè, il nuovo è una condizione dell’essere inevitabile; ... se non c’è il nuovo, non c’è
vita; se non c’è il nuovo, non c’è futuro, il quale si trasforma in presente.” Dato che l’innovazione si compie solo ascoltando il presente egli
utilizza le più varie sperimentazioni dei nuovi
materiali in un dialogo con i linguaggi dell’epoca attuale, quali la pubblicità, il marketing, la
tecnologia per esprimere la verità storica del
nostro tempo e stimolare la nascita di un potenziale e di energie nuove.
Pesce formula l’idea, che continua a seguire
ancora oggi, di serie industriale diversificata,
in cui ogni oggetto è simile, ma diverso dagli altri; ogni oggetto non è una copia ma un
originale.
GALLERIA
GIORGIO GHELFI
l’anitimateria, dalla razionalità all’irrazionalità
le opere di Brescianini si aprono a tutti gli elementi che uniscono l’uomo al divino. Le opere
sembrano la ricerca del quarto elemento universale che riconduce al Big Bang. In galleria
anche un amplio e dettagliato catalogo delle
Edizioni d’arte Ghelfi.
Al termine della mostra ne seguiranno altre,
di altrettanto prestigio e valenza culturale. Per
maggiori informazioni contattate la Galleria.
MUSEO ARCHEOLOGICO
DEL TEATRO ROMANO
Regaste Redentore, 2
Tel 045.8000.360
lun 13.30-19.00; dal martedì alla domenica dalle
8.30 fino alle 19.00
ANTICHI VASI DI BRONZO
Nel museo Archeologico sono
raccolti più di
duecento vasi
o frammenti di
vasi dell’epoca
etrusca e romana. La maggior
parte provengono dalla collezione di Jacopo Fuselli, Jacopo Verità e Carlo
Alessandri. La mostra è caratterizzata da una
vasta selezione di vasi del periodo dal V al I
secolo a.C. prodotti in Etruria.
GALLERIA PICMA
Via Catullo 10 tel. 045.59.73.87
La Grande Mela tel. 045.60.90.017
Le Porte Franche te. 030.770.49.04
Le Piramidi 0444.26.7.66
Le Galleria Pima espongono la collezione permanente che presenta una vasta quantità di
opere e grafiche di Rotella, Talani, De Chirico, Sassu, Borghese, Faccincani ,Fiume e dei
maggiori artisti del Novecento.
Piazza Erbe 31
Tel. 045.59.59.95
www.ghelfigalery.com
sino al 7 dicembre
ANGELO BRESCIANINI
La Galleria offre al pubblico un’ampia mostra
dedicata ad Angelo Brescianini e cui opere in
movimento, in un’unica e caotica esplosione
di elementi tendono a rappresentare un ciclo
vitale tendente all’infinito. Dalle origini all’infinito, dal passato al futuro, dalla materia al53
art’è
Il mondo di Gisella Bianco, giovane e “brillante” orafa veronese
Artefucina
dove l’oro prende vita
di
Alessandra
Ross
A
rtefucina, è questo il nome del laboratorio di
Gisella Bianco, una giovane orafa veronese che
vanta una formazione artistica e artigianale di tutto
rispetto, ottenuta in lunghi anni di formazione e
pratica affianco a personalità del calibro di Arnaldo
Pomodoro. Ma tutto questo è ancora, e solo, fredda
cronaca: scoprire il mondo di Gisella, entrare nel
suo laboratorio, parlare con lei del suo lavoro e delle
sue opere, significa avvicinare una persona luminosa
come il metallo che lavora, significa essere avvolti
da una passione profonda, antica (e oggi così rara)
per un’arte fatta di idee e di creatività (e Gisella ne
ha da vendere…), ma anche di stretta – e a volte
faticosa – manualità. Sono mani, occhi e pensieri
che creano e infondono nel metallo – materia viva e
talvolta “capricciosa”, ci assicura – quei valori aggiunti
che fanno di ogni creazione di Artefucina un vero e proprio Gioiello: un oggetto prezioso non tanto e non solo
per i materiali che lo compongono, ma perché unico e
irripetibile. Gisella combina con mirabile raffinatezza
l’oro (o l’argento) con pietre dure, conchiglie, resina trasparente, madreperle… Tutto per lei diventa occasione
e possibilità creativa e, dal disegno al lavoro finito, ogni
processo viene svolto totalmente a mano seguendo le
antiche tecniche dell’oreficeria. Di passaggio in passaggio – dalla fusione del metallo alla laminazione, dal
traforo alla limatura, dalla saldatura alla modellazione
a cesello o a cera… –, la materia cresce, muta, si anima
del lavoro, dell’attenzione, dello studio, delle sensazioni e delle emozioni che concorrono alla creazione. Così
Let’s Go
Artefucina
come poi si animerà delle emozioni e del vissuto di
lungadige
chi lo indosserà. È proprio per questo che Gisella ama
panvinio 21
progettare ogni singolo pezzo in stretta relazione con
lun-ven 15-18
moda&modi
54
il cliente, riuscendo con profonda
Un gioiello
sensibilità a dar
corpo non solo
realizzato a mano
alle sue esigenè un vero gioiello
ze, ma anche alle
sue idee e alle sue
a prescindere
emozioni. Sono
dal materiale con
opere, le sue, che
nascono vive e
cui è realizzato…
crescono accanto
a chi ha ancora la
voglia di scoprire il vero significato della parola
gioiello: materia
plasmata di umanità, unica e mai
riproducibile. È
con questa consapevolezza che vi
invitiamo a visitare il laboratorio
di Gisella Bianco
per ogni occasione importante, da un battesimo a un matrimonio, da
un anniversario a una laurea. Scoprirete senz’altro un
luogo di arte e di umanità, che sembrerà catapultarvi
oltre la frenesia e il consumismo imperanti, alla ricerca
di un oggetto che si fa portatore dei valori e dei profondi significati di ciò che è davvero Umano. Per regalare, o
regalarci, un gioiello unico e prezioso che sappia brillare
di vita anche quando il sole tramonta…
n
DICEMBREGENNAIO
DICEMBRE 2006
Venerdì 1
Teatro
IL MAESTRO MAGRO
di Gian Antonio Stella
Compagnia delle Acque
Teatro Peroni,
S.Martino B. A., ore 21
ROMEO E GIULIETTA
da W. Shakespeare
Leart Teatro,
Teatro Astra,
S. Giovanni L., ore 21
L’UOMO, LA BESTIA E LA
VIRTU’
di L. Pirandello
Diablogues
Teatro Camploy,
Verona, ore 20.45
MANDRAGOLA
di N. Macchiavelli
Ippogriffo
Teatro Filippini,
Verona, ore 21
Cinema
UPSALA – IL GHIACCIO
CHE VIVE
di Tullio Bernabei, Alessandro Beltrame
DURANGO – IL POPOLO
DEL CANYON
di Tullio Bernabei
Sala Polifunzionale,
Valgatara, ore 21
Ingresso gratuito
LENINGRAD COWBOYS
GO AMERICA
di Aki Kaurismaki
Centro Mazziano,
Verona, ore 20.30 e 22.20
Rock & Blues
SOUNDS OF HUMOUR
di Massimo Altomare
Teatro Martinelli,
Sandrà, ore 21.15
VANILLA SKY
Gate 52,
Loc. Ferlina Bussolengo,
ore 21
TEA SPOON QUARTET
Blues Acustico
La Fontana,
Avesa, ore 21
Poesia
VERONAPOESIA
Appuntamenti e incontri vari
Società Letteraria,
Verona, dalle ore 16
“L’Altrove”, poesia straniera
Palazzo delle Poste,
Verona, ore 16
Aldo Gianolo “Teste Quadre”
Circolo Malacarne,
Verona, ore 18.30
Sapori
LESSINIA A TAVOLA
Cante e musiche popolari venete
di Otello Perazzoli
Ristorante Veneranda,
Bosco C. N., ore 20
Sabato 2
Teatro
MOIER…?
di Adriano Mazzucco
Modus Vivendi
Teatro Parrocchiale,
Bussolengo, ore 21
PAR I SALDI
di David Conati
La Trappola
Teatro Parrocchiale,
S. Massimo, ore 21
CIRANO DE BERGERAC
di Edmond Rostand
I Guitti
Palazzo dei Congressi,
Sirmione, ore 21
LETTERE DAL SAHARA
di Vittorio De Seta
Centro Mazziano,
Verona, ore 20 e 22.30
Cinema
GL’INNAMORATI
di Carlo Goldoni
Il Nodo Teatro
Teatro Parrocchiale,
Fumane, ore 21
I GIORNI DELL’ABBANDONO
Virtus Cinema,
Sommacampagna, ore 21
L’ULTIMO DEGLI AMANTI FOCOSI
di Neil Simon
Piccolo Teatro del Garda
Teatro Comunale,
Vobarno, ore 21
BOB BROZMAN
National Guitar
La Fontana,
Avesa, ore 21
INTERVISTA A ENRICO IV
di Luigi Pirandello
Ingranaggio
Teatro di Rizza,
Rizza di Verona, ore 21
ENERGIA PURA
Diretto da Mauro Bruschi
Lybra Guitar Orchestra
Teatro Comunale,
Nogara, ore 21
UN ISPETTORE IN CASA
BERLING
di J. B. Pristley
La Betulla
Teatro S. Tere
sa,
Verona, ore 21.15
MODENA CITY RAMBLERS
Gate 52,
Loc. Ferlina Bussolengo,
ore 21
LA CANTATRICE CALVA
di Eugène Ionesco
Tabula Rasa
Teatro Camploy,
Verona, ore 21
LA PUTTA ONORATA
di Carlo Goldoni
La Barcaccia
Teatro Nuovo,
S. Michele Ex., ore 21.15
ME PRESTITO TO
SCIOPING – TUTI MATI
Sabato 2 Dicembre 2006, ore 21.00
Lybra guitar Orchestra
ENERGIA PURA
Giovedì 7 Dicembre 2006, ore 21.00
Maurizio Battista
NEWS
Sabato 16 Dicembre 2006, ore 21.00
Estravagario
SE DEVI DIRE UNA BUGIA
DILLA GROSSA
Venerdì 22 Dicembre 2006, ore 21.00
Corale Femminile “Isabella Gonzaga”
CONCERTO DOLCI MELODIE DEL NATALE
Sabato 13 Gennaio 2007, ore 21.00
Viva Opera Circus
GANDHI il cammino della libertà
Venerdì 26 Gennaio 2007, ore 21.00
La Barcaccia
LA BOTTEGA DEL CAFFÈ
perAGENDA
informazioni: www.magicoteatro.it
• [email protected]
56
Jazz
Sinfonica
Rock
MARCO ONGARO
Circolo Club Il Giardino,
Lugagnano, ore 21
Poesia
ART & JAZZ
con Mauro Dal Fior, Amaranta De Francisci
Galleria Incorniciarte,
S. Massimo, ore 18.30
VERONAPOESIA
Il suono della parola.
Crèteuil
Società Letteraria,
Verona, ore 21
Sapori
LESSINIA A TAVOLA
Filò e cante su “Mussi e
Cavai”
di Giancarlo, Ezio, Otello
Ristorante Jegher,
Roverè, ore 20.30
LESSINIA A TAVOLA
Cante e musiche popolari venete
di Otello Perazzoli
Ristorante Ljetzan,
Giazza, ore 20
Domenica 3
Teatro
EXCALIBUR
Adattamento e regia di Solimano Pontarollo
Tabula Rasa
Teatro Camploy,
Verona, ore 16.30
JUNGLE FEVER
Teatroprova
Teatro Centrale,
S. Bonifacio, ore 17
IL MALATO IMMAGINARIO
di Molière
Gli Insoliti Noti
Teatro Canossa,
Verona, ore 16.30
LA PUTTA ONORATA
di Carlo Goldoni
La Barcaccia
Teatro Nuovo,
S. Michele Extra, ore 17.30
UN TRENO DI PERCHE’
di Ferruccio Filippazzi
Accademia Perduta
Teatro Comunale,
Nogara, ore 21
L’OSELO DEL MARESCIALO
Piovene Teatro 94
Teatro Stimate,
Verona, ore 17.30
VARIE…TA’ DI NATALE
Associazione Liberart
Teatro Martinelli,
Sandrà, ore 17.30
Teatro per ragazzi
I 3 PORCELLINI
con D.Conti e A. Piroli
Accademia Perduta
Teatro Caliari,
Bure, ore 15.30
IN VIAGGIO CON BABBO
NATALE
Euphonia
Auditorium Comunale,
Villafranca, ore 16.30
VARIE…TA’ DI NATALE
Teatro Martinelli,
Sandrà, ore 17.30
PA PA PA GHENOO
ovvero il Flauto Magico
Teatro Stabile delle Marche
Teatro Filippini,
Verona, ore 16.30
UN TRENO DI PERCHE’
Accademia Perduta
Teatro Comunale,
Nogara, ore 16
Cinema
ANT BULLY – UNA VITA
ORE 17.30 . Sede Sociale - Via Rosa, 7 - VERONA
ingresso libero
“dim… mi dove vai e ti dirò chi sei”!
DICEMBREGENNAIO
Castelnuovo d/G loc. Sandrà - via S. Martino 4
tel 045-7595467 / 7599049
[email protected]
www.dimteatrocomunale.it
TEATRI in RASSEGNA
ore 21.15
25 dicembre Maila & Nando in VANIUSKA MOJ con
Spettacolo comico-musicale acrobatico, per un sorridente Natale
13 gennaio
Flavio Origlio in
SIAMO UNA MASSA DI IGNORANTI
L’eroe catartico nel suo nuovo spettacolo di comicità e musica
27
gennaio
Giornata della memoria
LA CITTA’ DI BRECHT
Monologhi di Nevio Gambula e canzoni di Raffaella Benetti
MUSICA ORIGINALE
1
dicembre
ore 21.15
Massimo Altomare in SOUNDS OF HUMOUR
Una carrellata jazz di canzoni umoristiche e ironiche dagli anni ’30 agli anni ’60
22 dicembre Mauro Ottolini e la sua Band in OTTO SHOW
Omaggio a Garinei, autore di indimenticabili trasmissioni e spettacoli
DOMeniche al DIM
3
dicembre
ore 17.30
Associazione Liberart in VARIE…TA’
Per ragazzi e famiglie, un divertissement natalizio.
DI NATALE
10 dicembre Fondazione Aida in LUPUS IN FABULA
Teatro d’attore e di figura per ragazzi e famiglie.
6/7 gennaio L’E’ TUTO PALCO a cura dell’Informagiovani
Concorso rock dedicato ai giovani.
14
gennaio
Teatro dell’Angelo in IL POMO DORARO
Per ragazzi e famiglie, teatro di prosa e di figura con pupazzi.
21
gennaio
Art&Show in C’ERA UNA VOLTA…
Musical per famiglie.
28
gennaio
Beatrice Zuin in IO,
GIULIETTA produzione DIMensioneteatro
Monologo per famiglie, di teatro di figura.
31 dicembre
CAPODANNO AL DiM
AGENDA
DIAMO UN CALCIO ALLA BANALITA'... E DIVERTIAMOCI!
57
DICEMBREGENNAIO
DA FORMICA
Teatro di Rizza,
Rizza di Verona, ore 15
e 18.30
LETTERE DAL SAHARA
di Vittorio De Seta
Centro Mazziano,
Verona, ore 17.50, 20
e 22.10
I GIORNI DELL’ABBANDONO
Virtus Cinema,
Sommacampagna,
ore 21
Classica
I SOLISTI DELL’ACCADEMIA I FILARMONICI
Musiche A. Corelli, F.
Geminiani
Sala Maffeiana Teatro
Filarmonico,
Verona, ore 11
OMAGGIO A MOZART
Musiche di Mozart,
Weber
Teatro Sociale,
Villa Bartolomea, ore 21
Jazz
DAN KINZELMAN
TRIO
Concerto + Buffet
Square,
Verona, ore 19
Poesia
VORIA CANTAR…
BERTO!!
Buon Compleanno Berto
Barbarani
Recital poesie di Berto
Barbarani
con Mauro dal Fior, Alfredo Nicoletti, Claudio Moro
La Fontana,
Avesa, dalle ore 20
VERONAPOESIA
Suoni del desiderio.
Società Letteraria,
Verona, dalle ore 10 alle ore 22
Lunedì 4
Cinema
VALIANT
Virtus Cinema,
Sommacampagna, ore
14.30, 17
Classica
ORCHESTRA DA CAMERA DI MANTOVA
musiche di Mozart,
Haydn
Teatro Nuovo,
Verona, ore 21
Concerti
CLAUDIO BAGLIONI
Tutto qui Tour 2006
- 2007
Palazzetto dello Sport,
Verona, ore 21
Martedì 5
Teatro
QUATTRO MATRIMONI E UN FUNERALE
di Mike Newell
con Giampiero Ingrassia
Teatro Nuovo,
Verona, ore 21
Teatro
per ragazzi
LA FABBRICA DEI
SOGNI
di Paolo Valerio
Teatro Stabile di Verona
Fondazione Atlantide -GAT
Teatro Alcione,
Verona, ore 11
Burattini
BASTIANO E BASTIANA
Il teatro tradizionale dei
burattini veronesi interpreta Mozart
Teatro Mondo Piccino
con i “Musici Scaligeri”
Teatro SS. Trinità,
Verona, ore 16
Cinema
QUATTRO VOLTI DI
CASANOVA
Il Cavaliere Misterioso
di Riccardo Freda,
ore 18
Il Casanova
di Federico Fellini,
ore 21
Cinema K2, Verona
Concerti
CLAUDIO BAGLIONI
Tutto qui Tour 2006
- 2007
Palazzetto dello Sport,
Verona, ore 21
Mercoledì 6
Teatro
QUATTRO MATRIMONI E UN FUNERALE
di Mike Newell
con Giampiero Ingrassia
Teatro Nuovo,
Verona, ore 21
Teatro
per ragazzi
Classica
NEWS
con Maurizio Battista
Accompagnato dalla
Matinée Band (Rai 2)
Teatro Comunale,
Nogara, ore 21
CI PENSA LA LUNA
Teatrimperfetti
Teatro Sociale,
Villa Bartolomea, ore 10
Cinema
LA TAVOLA ARMONICA
Circolo Unicredit,
Verona, ore 17.30
Ingresso gratuito
I SETTE SAMURAI
di Akira Kurosawa
Centro Mazziano,
Verona, ore 21
Jazz
Rock & Jazz
SERATA JAZZ
con Beppe Zorzella, Rudi Speri
Caffè Via Roma 33,
Verona, ore 21.30
THE GANG
Gate 52,
Loc. Ferlina Bussolengo, ore 21
FRANCO MORONE
chitarrista fingerpicking
La Fontana,
Avesa, ore 21
Incontri
LA CASA DI CARTA
di Bianca Tarozzi
Biblioteca Frinzi,
Verona, ore 17.30
Incontri
RACCONTI GIALLI
AMBIENTATI A VERONA
Bar Dolce Vita
Villafranca
Via Messedaglia ore 21
Giovedì 7
Teatro
QUATTRO MATRIMONI E UN FUNERALE
di Mike Newell
con Giampiero Ingrassia
Teatro Nuovo,
Verona, ore 21
Venerdì 8
Jazz
Teatro per ragazzi
JAZZSET ORCHESTRA
La Fontana,
Avesa, ore 21
CI PENSA LA LUNA
Teatrimperfetti
Teatro Sociale,
Villa Bartolomea, ore 10
Corale
RASSEGNA CORALE
MARIANA
Chiesa Parrocchiale,
Caselle di Sommacampagna, ore 20.45
Ingresso Gratuito
IL RACCONTO DEL LUPO
Viva Opera Circus
Teatro Comunale,
Nogara, ore 10
Feste
MERCATO DI NATALE
Natale ad Arcole
Arcole, dalla mattina
Sabato 9
Teatro
NATALE A CASA CUPIELLO
di Eduardo De Filippo
Filodrammatica Partenopea
Teatro Camploy,
Verona, ore 21
POLLI D’ALLEVAMENTO
di Giorgio Gaber
con Giulio Casale
Teatro di Asparetto,
Asparetto, ore 21
E PER QUESTO RESISTO
di Paolo Manfrini
da “L’istruttoria” di Peter Weiss
Compagnia di Lizzana
Teatro S. Teresa,
Verona, ore 21.15
Lorenzo Costa
Teatro Ferrini,
Cologna Veneta, ore 21
IL PIACERE DELL’ONESTA’
di Luigi Pirandello
La Ringhiera
Teatro Sociale,
Villa Bartolomea, ore 21
Teatro
per ragazzi
ASPETTANDO SANTA LUCIA
Auditorium Comunale,
Villafranca, ore 16.30
Cinema
NUOVOMONDO
di Emanuele Crialese
Centro Mazziano,
Verona, ore 20.20 e
22.30
OLIVER TWIST
Virtus Cinema,
Sommacampagna,
ore 21
Lirica
ENDURANCE
di Dario Spadon
Prometeo
Teatro Filippini,
Verona, ore 21
LA VOCE UMANA
di Poulenc
Teatro Filarmonico,
Verona, ore 20.30
IL POVERO PIERO
di Achille Campanile
Compagnia Teatrale dell’Attorchio
Teatro Parrocchiale,
S. Massimo, ore 21
LA VOIX HUMAINE
di Francis Poulenc
Teatro Filarmonico,
Verona, ore 20.30
UNA STANZA AL BUIO
di Giuseppe Manfridi
con Debora Caprioglio,
LEIBNIZ
chitarrista fingerpicking
La Fontana,
Avesa, ore 21
Classica
Jazz
Piazzale Madonna della Salute, Porto di Legnago (VR)
7
2
0
0
6
Rassegna Teatrale '06-'07
Commedia Brillante
Sabato 16 Dicembre 2006
2
0
0
7
"Omeni done, santi madone, diaolo insieme"
compagnia Piccolo Teatro di Oppeano
AGENDA
58
Sabato 13 Gennaio 2007
"Pigiama per sei"
compagnia La Trappola
Sabato 17 Febbraio 2007
"Arlecchin Tartuffo"
compagnia Theama
Inizio spettacoli ore 21
biglietto intero 7 euro - ridotto 5 euro
per info e prenotazioni: tel 333 1565853
e-mail:[email protected]
Nella prossima uscita di Verona Time le altre date!
DICEMBREGENNAIO
Feste
MERCATO DI NATALE
Natale ad Arcole
Arcole, dalla mattina
Incontri
RACCONTI GIALLI
AMBIENTATI A VERONA
Arsenale di
Verona, ore 17.30
Domenica 10
Teatro
NATALE A CASA CUPIELLO
di Eduardo De Filippo
Filodrammatica Partenopea
Teatro Camploy,
Verona, ore 16.30
SUSSURRI E SPARI
(RUMORS)
di Neal Simon
La Barcaccia
Teatro Nuovo,
S. Michele Extra, ore
17.30
Teatro
per ragazzi
PIERINO E IL LUPO
da Prokofiev e Dario Fo
Fondazione AIDA
Teatro Parrocchiale,
S. Massimo, ore 16
LO SCHIACCIANOCI
Fondazione AIDA
Teatro Filippini,
Verona, ore 16.30
SETTE NOTE IN FUGA
Fondazione Sipario Toscana
Teatro Salieri,
Legnago, ore 16
LUPUS IN FABULA
Fondazione AIDA
Teatro Martinelli,
Sandrà, ore 17.30
Cinema
NUOVOMONDO
di Emanuele Crialese
Centro Mazziano,
Verona, ore 18, 20.10
e 22.15
OLIVER TWIST
Virtus Cinema,
Sommacampagna,
ore 21
Sinfonica
OMAGGIO A BURT
BACHARACH
Bigband Ritmo Sinfonica Citta’ di Verona
Voce Silvia Testoni
Teatro Canossa,
Verona, ore 16.30
Jazz
BENGI CONFIDENZIALE
Leader dei Ridillo
Square,
Verona, ore 19
Corale
RASSEGNA CORALE
MARIANA
Duomo, ore 20.45
Cologna Veneta,
Ingresso Gratuito
Feste
MERCATO DI NATALE
Natale ad Arcole
Arcole, dalla mattina
Lunedì 11
Teatro
ADDIO MIA BELLA
EPOQUE
di Carlo Terron
La Barcaccia
Teatro Astra,
S. Giovanni L., ore 21
QUESTO MATRIMONIO NON S’HA DA
FARE
di Alessandro Manzoni
Arcobaleno Teatro
Teatro Alcione,
Verona, ore 10
Cinema
OLIVER TWIST
Virtus Cinema,
Sommacampagna,
ore 14.30, 17.30
Danza
CENERENTOLA
di Prokofiev
Balletto di Mosca
Teatro Nuovo,
Verona, ore 21
Martedì 12
Teatro
LE DUE ZITTELLE
di Tommaso Landolfi
con Anna Marchesini
Teatro Nuovo,
Verona, ore 20.45
ADDIO MIA BELLA
EPOQUE
di Carlo Terron
La Barcaccia
Teatro Astra,
S. Giovanni L., ore 21
Teatro
per ragazzi
QUESTO MATRIMONIO NON S’HA DA
FARE
di Alessandro Manzoni
Arcobaleno Teatro
Teatro Alcione,
Verona, ore 10
Cinema
INCONTRI D’AMORE
di Arnaud e Jean-Marie Larrieu
Cinema K2,
Verona, ore 16 / 18
/ 21
Classica
LA VOIX HUMAINE
di Francis Poulenc
Teatro Filarmonico,
Verona, ore 20.30
Mercoledì 13
Teatro
LE DUE ZITTELLE
di Tommaso Landolfi
con Anna Marchesini
Teatro Nuovo,
Verona, ore 20.45
Cinema
LO SPIRITO DELL’ALVEARE
di Victor Erice
Centro Mazziano,
Verona, ore 20.30 e
22.20
Poesia
VORIA CANTAR…
BERTO!!
Recital di poesie di Berto Barbarani
con Mauro dal Fior
Caffè Via Roma 33,
Verona, ore 21.30
Incontri
NOI BAMBINI DI
STRADA
di Chiara Michelon
Biblioteca Frinzi,
Verona, ore 17.30
Giovedì 14
Teatro
MONICI
Musiche di Salieri, Mozart, Schubert
Teatro Salieri,
Legnago, ore 20.30
LA VOIX HUMAINE
di Francis Poulenc
Teatro Filarmonico,
Verona, ore 20.30
Jazz
LE DUE ZITTELLE
di Tommaso Landolfi
con Anna Marchesini
Teatro Nuovo,
Verona, ore 20.45
ORIGINAL PERDIDO
JAZZ BAND
Jazz delle origini
La Fontana,
Avesa, ore 21
UNA VOLTA IN EUROPA
dal racconto di J. Berger
Teatri Uniti - Napoli
Teatro Camploy,
Verona, ore 20.45
Venerdì 15
Teatro
Incontri
LE DUE ZITTELLE
i protagonisti del Grande Teatro
Foyer del Teatro Nuovo,
Verona, ore 17
Ingresso gratuito
Jazz
BENINJAZZ
su testi jazz di Stefano Benni
con Leishmania e Mauro dal Fior
Circolo Cassa di Risparmio,
Verona, ore 21
Classica
ACCADEMIA I FILAR-
LE DUE ZITTELLE
di Tommaso Landolfi
con Anna Marchesini
Teatro Nuovo,
Verona, ore 20.45
Cinema
LA MONTAGNA INVENTATA
di Enrico Camanni
Sala Polifunzionale,
Valgatara, ore 21
Ingresso gratuito
VITA DA BOHEME
di Aki Kaurismaki
Centro Mazziano,
Verona, ore 20.30 e
22.15
Classica e Sinfonica
ASPETTANDO IL NATALE
Bigband Ritmo Sinfonica Citta’ di Verona
Teatro Nuovo,
Caprino, ore 21
RECITAL DEL CHITARRISTA
MAURIZIO DA FULVIO
Chiesa San Tomaso,
Verona, ore 21
Rock
IRON MAIDEN TRIBUTE
Gate 52,
Loc. Ferlina Bussolengo, ore 21
Flamenco
LEONOR MORO
La Fontana,
Avesa, ore 21
Incontri
RACCONTI GIALLI
AMBIENTATI A VERONA
Arsenale di Verona ore
17.30
PER SEMPRE SI’
Gran Galà degli Anniversari
Teatro Martinelli
Sandrà - ore 20.30
Sabato 16
Teatro
NODO ALLA GOLA
da Alfred Hitchcock
Compagnia Giorgio
Totola
Teatro Camploy,
Verona, ore 21
LA SOCA DEI ME VECI
di Damiano Parolini
Dicembre / Gennaio ore 16.30
3 dicembre
Gli Insoliti Noti
IL MALATO
IMMAGINARIO
di Molière
14 gennaio
La Moscheta
IL PENULTIMO
SCALINO
di Samy Fayad
21 gennaio
Sale & Pepe
I PETTEGOLEZZI
DELLE DONNE
di Carlo Goldoni
28 gennaio
La Rumarola
L’ANATRA
ALL’ARANCIA
di Sauvajon e
Home
Ingresso 8 €
(fino a 12 anni
ingresso gratuito)
concerti
fuori
rassegna
(ingresso
gratuito)
10 dicembre
BIG BAND
RITMO
SINFONICA
“CITTA’ DI
VERONA”
17 dicembre
CARO
WOLFGANG
Musiche di
W.A.Mozart
59
AGENDA
DICEMBREGENNAIO
La Resela
Teatro Parrocchiale,
Bussolengo, ore 21
OMENI DONE, SANTI MADONE, DIAOLO
INSIEME
Piccolo Teatro di Oppeano
Teatro Mignon,
Porto di Legnago,
ore 21
SUONI
Spettacolo Musicale di
Aldo Parolini
Le Maree
Teatro Comunale,
Vobarno, ore 21
LE DUE ZITTELLE
di Tommaso Landolfi
con Anna Marchesini
Teatro Nuovo,
Verona, ore 20.45
SUSSURRI E SPARI
(RUMORS)
di Neal Simon
La Barcaccia
Teatro Nuovo,
S. Michele Extra, ore
21.15
FEMO FILO’
di Natalino Baraldo
Teatro Insieme
Teatro Parrocchiale,
S. Massimo, ore 21
SE DEVI DIRE UNA
BUGIA DILLA GROSSA
Estravagario
Teatro Comunale,
Nogara, ore 21
Teatro
per ragazzi
Corale
ASPETTANDO NATALE
con Gruppi Montegaleto
e Coro Alpino S. Maurizio
Teatro di Rizza,
Rizza di Verona, ore 21
LA FRECCIA AZZURRA
Fondazione AIDA
Teatro Filippini,
Verona, ore 21
CANTI DI NATALE
Coro La Fonte sez. maschile
Chiesa Parrocchiale,
S. Briccio, ore 20.30
Cinema
LITTLE MISS SUNSHINE
di Jonathan Dayton
Centro Mazziano,
Verona, ore 20.30 e
22.20
ELIZABETHTOWN
Virtus Cinema,
Sommacampagna,
ore 21
Rock & Pop
DEBORAH KOOPERMAN
Circolo Club Il Giardino,
Lugagnano, ore 21
APRES LA CLASSE
Gate 52,
Loc. Ferlina Bussolengo, ore 21
SUSSURRI E SPARI
(RUMORS)
di Neal Simon
La Barcaccia
Teatro Nuovo,
S. Michele Extra, ore
17.30
CANTI DI NATALE
Coro S. Antonio abate e
Corale S. Cecilia
Chiesa Parrocchiale,
Chievo, ore 21
DON CHECO
di Natalino Baraldo
El Tanbarelo
Teatro Parrocchiale,
S. Massimo, ore 17.30
Flamenco
LEONOR MORO
La Fontana,
Avesa, ore 21
LESSINIA A TAVOLA
Filò e cante su “Galine
e Paini”
di Giancarlo, Ezio,
Otello
Ristorante Jegher,
Roverè, ore 20.30
SOLISTI DELLA RADIO BAVARESE
Bach e Vivaldi
Teatro Capitan Bovo,
Isola della Scala ore 18
LE DUE ZITTELLE
di Tommaso Landolfi
con Anna Marchesini
Teatro Nuovo,
Verona, ore 16
BRANI MUSICALI E
LETTURE SACRE
Gruppo Corale
S.Martino
Chiesa Parrocchiale,
Marcellise, ore 20.30
Sapori
Classica
MADRUGADA
Tango Argentino e
Nuevo
Circolo Unicredit,
Verona, ore 17.30
Ingresso gratuito
NODO ALLA GOLA
da Alfred Hitchcock
Compagnia Giorgio
Totola
Teatro Camploy,
Verona, ore 16.30
TURISMO E SAPORI
San Bonifacio, giornata
Domenica 17
Teatro
Teatro
per ragazzi
LA FRECCIA AZZURRA
Fondazione AIDA
Teatro Filippini,
Verona, ore 16.30
GIOVANNINO SENZA
PAURA
Teatro dei Vaganti
Teatro Sociale,
Villa Bartolomea,
ore 16
Cinema
BAMBI 2 – BAMBI IL
GRANDE
PRINCIPE DELLA FORESTA
Teatro di Rizza,
Rizza di Verona, ore 15
e 18.30
Concerto Benefico
Istituto Don Bosco,
Verona, ore 17
LITTLE MISS SUNSHINE
di Jonathan Dayton
Centro Mazziano,
Verona, ore 18, 20 e 22
CORO SCALIGERO
DELL’ALPE
Santa Giuliana, Verona, ore 9
ELIZABETHTOWN
Virtus Cinema,
Sommacampagna,
ore 21
Classica
I SOLISTI DELL’ACCADEMIA I FILARMONICI
Musiche A. Vivaldi
Sala Maffeiana Teatro
Filarmonico,
Verona, ore 11
CARO WOLFGANG
Programma interamente dedicato a W. A.
Mozart
Teatro Canossa,
Verona, ore 16.30
Ingresso gratuito
Jazz
PELUQUERIA HERNANDEZ
Concerto + Buffet
Square,
Verona, ore 19
Corale
CANTI DI NATALE
Cori La Sorgente S.
Briccio
Chiesa Parrocchiale,
Forette, ore 20.30
Cinema
NATALE CON I CORI
VERONESI
vedi www.agcverona.it
Chiese città di Verona,
vari orari al mattino
Sapori
TURISMO E SAPORI
San Bonifacio, giornata
Mercoledì 20
Teatro
CANZONI E RAGIONAMENTI
Musiche di Enzo Jannacci
con Cochi e Renato
Teatro Nuovo,
Verona, ore 21
Cinema
Lunedì 18
Classica
RASHOMON
di Akira Kurosawa
Centro Mazziano,
Verona, ore 20.30 e
22.10
TILL FELLNER
Musiche L. V.
Beethoven
Teatro Filarmonico,
Verona, ore 21
Jazz & Pop
Martedì 19
Teatro
CANZONI E RAGIONAMENTI
Musiche di Enzo Jannacci
con Cochi e Renato
Teatro Nuovo,
Verona, ore 21
Teatro
per ragazzi
LA GUERRA DI MARIO
di Antonio Capuano
Cinema K2,
Verona, ore 16 / 18
/ 21
LE MYSTERE DU FANTOME
di V. Boutonnet
Palkettostage
Teatro Alcione,
Verona, ore 9.15
BEPPE GAMBETTA
Chitarrista Italo Americano
Teatro di Asparetto,
Asparetto, ore 21
NATALE IN JAZZ
Canzoni natalizie in
Jazz
con Andrea Tarozzi,
Marco Pasetto
Caffè Via Roma 33,
Verona, ore 21.30
Corale
VERONATALE
AGC Città di Verona
Teatro Martinelli,
Sandrà, ore 20.30
CORALE S. CECILIA
8 Rassegna Teatrale
IL GUSTO DEL TEATRO
COMPAGNIE AMATORIALI E PROFESSIONALI PROVENIENTI DA TUTTO IL VENETO
DICEMBRE
SABATO 2 ore 21
COMPAGNIA LA TRAPPOLA
“SCHIOPING – TUTI MATI PAR I
SALDI”
di David Conati
SABATO 9 ore 21
COMPAGNIA TEATRALE
DELL’ATTORCHIO
“IL POVERO PIERO”
di Achille Campanile
SABATO 16 ore 21
COMPAGNIA TEATR0 INSIEME
“FEMO FILO”
di Natalino Baraldo
DOMENICA 17 ore 17.30
COMPAGNIA EL TANBARELO
“DON CHECO”
di Natalino Baraldo
GENNAIO
SABATO 13 ore 21
COMPAGNIA PIOVENE TEATRO 94
“L’EREDITA’ DELLA PORA SUNTA”
di Loredana Cont
SABATO 20 ore 21
COMPAGNIA
I RAGAZZI DI CARBONARA
“FASSO TUTO MI”
di Tonino Micheluzzi
SABATO 27 ore 21
COMPAGNIA VERONESE
OPERETTE “BELLE EPOQUE”
“LA PRINCIPESSA
DELLA CZARDA”
di Eeemerich Kàlmàn
TEATRO RAGAZZI
Fondazione Aida
domenica 10 dicembre
ore 16
PIERINO E IL LUPO
mercoledì 27 dicembre
ore 16
STORIE DI GNOMI
CORAGGIOSI
Biglietti: intero 8 €;
ridotto 6 €.
Abbonamento 22 commedie:
intero 135 €;
ridotto 100 €.
CINEMA TEATRO SAN MASSIMO • Via Brigata Aosta, 6 • 37139 – VERONA
Telefono 0458902596 • [email protected] • www: sanmassimo.it/teatro
Incontri
ALCESTI. VARIAZIONI
SUL MITO
a cura di Maria Pia Pattoni
Biblioteca Frinzi,
Verona, ore 17.30
RACCONTI GIALLI AMBIENTATI A VERONA
Scalo Cafè
Villafranca ore 18
Via Risorgimento 2
Giovedì 21
Teatro
CANZONI E RAGIONAMENTI
Musiche di Enzo Jannacci
con Cochi e Renato
Teatro Nuovo,
Verona, ore 21
Corale
VERONATALE
AGC Città di Verona
Chiesa S. Bernardino,
Verona, ore 21
alla scoperta di antiche
leggende
Castello di Bevilacqua,
Bevilacqua, ore 12.30
Teatro
SUSSURRI E SPARI
(RUMORS)
di Neal Simon
La Barcaccia
Teatro Nuovo,
S. Michele Extra, ore
21.15
Martedì 26
Teatro
per ragazzi
Cinema
MARATONA NATALIZIA
Centro Mazziano,
Verona, dalle ore 16
Gospel
DONALD WOODS & HIS
PEOPLE
Circolo Club Il Giardino,
Lugagnano, ore 21
Sinfonica
CONCERTO DI NATALE
Bigband Ritmo Sinfonica
Citta’ di Verona
Centro Toniolo,
Verona, ore 21
Concerti
Gospel
THE FIRE + MELLOW TOY
Gate 52,
Loc. Ferlina Bussolengo, ore 21
Poesia
CONCERTO DI NATALE
INIS FAIL, Musica Irlandese
La Fontana,
Avesa, ore 21
BELIEVE
Animala Gospel Singers
Teatro Capitan Bovo,
Isola della Scala - ore 21
VERSINJAZZ
Poesie dal libro di Mauro dal Fior
con Mauro dal Fior, Stefano Benini, Sbibu, Enrico
Terragnoli
Circolo Cassa di Risparmio,
Verona, ore 21
Venerdì 22
Teatro
ROMEO E GIULIETTA
di W. Shakespeare
Estravagario Teatro
Palazzo dei Congressi,
Sirmione, ore 21
Cinema
LA FIAMMIFERAIA
di Aki Kaurismaki
Centro Mazziano,
Verona, ore 20.30 e 22.20
DOLCI MELODIE DEL
NATALE
Corale Femminile “Isabella Gonzaga”
Chiesa Parrocchiale,
Nogara, ore 21
Classica & Sinfonica
I CANTI ROCCIOSI
grandi compositori contemporanei
Teatro Nuovo,
Verona, ore 21
CONCERTO DI NATALE
Bigband Ritmo Sinfonica
Citta’ di Verona
con Jashgawronsky
Brothers
Teatro Camploy,
Verona, ore 21
Rock & Jazz
OTTO SHOW
Omaggio a Garinei e Giovannini
con Mauro Ottolini e la
sua Band
Teatro Martinelli,
Sandrà, ore 21.15
AFTERHOURS
Gate 52,
Loc. Ferlina Bussolengo, ore 21
EASY SOUND
La Fontana,
Avesa, ore 21
Sabato 23
NEVE
da “La regina delle nevi”
di Handersen
Fondazione AIDA
Teatro Filippini,
Verona, ore 16.30
Jazz
I CONCERTI DELLE FESTE
Future Orchestra Jazz
Big Band
Teatro Salieri,
Legnago, ore 20.30
Corale
RASSEGNA CORALE
corale S. Cecilia
Cellore d’Illasi, 17.30
VERONATALE
AGC Città di Verona
Chiesa Parrocchiale,
Sanguinetto, ore 21
Jazz
Corale
Sinfonica
tradizionale concerto della
Banda Comunale di Castelnuovo D/G
Teatro Martinelli
Sandrà - ore 20.30
Feste
SERATA NATALIZIA
Coro La Parete
Cinema Teatro Alba,
ore 21
RASSEGNA NATALIZIA
Schola Cantorum La Sorgente
Castel D’Azzano, ore
20.30
Domenica 24
Concerti
NODE, OUTCRY…
Gate 52,
Loc. Ferlina Bussolengo, ore 21
SANTO STEFANO
Serata in piazza con brulè
e musica Natalizia
S. Rocco di Piegara, Serata
Mercoledì 27
Teatro
per ragazzi
STORIE DI GNOMI CORAGGIOSI
Fondazione AIDA
Teatro Parrocchiale,
S. Massimo, ore 16
Giovedì 28
Jazz
Corale
CORO SCALIGERO DELL’ALPE
Sede CAI, S. Toscana,
Verona, ore 22
NATALE CON I CORI
VERONESI
vedi www.agcverona.it
Chiese città di Verona,
vari orari al mattino
SERATA JAZZ
con Susanna Vallanova,
Davide Recchia, Stefano Benini
Caffè Via Roma 33,
Verona, ore 21.30
Concerti
VISIONE DIVINE
Gate 52,
Loc. Ferlina Bussolengo, ore 21
Feste
Venerdì 29
Concerti
NATALE A GREZZANA
Natale a Grezzana
Grezzana, dalla mattina
ASTRA
Dream Theater Tribute
Gate 52,
Loc. Ferlina Bussolengo, ore 21
Lunedì 25
Teatro
VANIUSKA MOJ
Nando&Maila
Teatro Martinelli,
Sandrà, ore 21.15
Sabato 30
TeatrO
per ragazzi
IL GIRO DEL MONDO
IN 80 GIORNI
Teatro Tango
Teatro Sociale,
Villa Bartolomea, ore 10
Concerti
AFRO RADUNO
Reggae night
Gate 52,
Loc. Ferlina Bussolengo, ore 21
Corale
Corale
VERONATALE
AGC Città di Verona
Auditorium Gran Guardia,
Verona, ore 21
Sapori
CENERENTOLA
di Prokofiev
Teatro Filarmonico,
Verona, ore 20.30
NATALE CON I CORI
VERONESI
vedi www.agcverona.it
Chiese città di Verona,
vari orari al mattino
Danza
PRANZO DI NATALE
con il folletto natalizio Peter
61
AGENDA
DICEMBREGENNAIO
Incontri
PER SEMPRE SI’
Gran Galà degli Anniversari
Teatro Martinelli
Sandrà - ore 20.30
Domenica 31
Classica
I CONCERTI DELLE
FESTE
Accademia Secolo XXI
Teatro Salieri,
Legnago, ore 20.30
Jazz
CENONE SAN SILVESTRO E… MUSICA
con Gilberto Lamacchi,
Giovanni Ferro
Caffè Via Roma 33,
Verona, ore 21.30
Danza
CENERENTOLA
di Prokofiev
Teatro Filarmonico,
Verona, ore 15.30
Feste
CAPODANNO 2007
Festa Giovani “Capodanno 2007”
S. Rocco di Piegara,
serata
CAPODANNO 2007
Etno, Afro, Funky
Night
Gate 52,
Loc. Ferlina Bussolengo, ore 21
Sapori
GRAN CAPODANNO
MEDIEVALE
Cenone con musici,
giocolieri, ballerine,
giullare Lorenciotto, spettacolare magia
di fuoco
Castello di Bevilacqua,
Bevilacqua, ore 20.30
CAPODANNO AL DIM
Diamo un calcio alla
banalita’
Teatro Martinelli
Sandrà - ore 20.30
GENNAIO 2007
Martedì 2
Danza
CENERENTOLA
di Prokofiev
Teatro Filarmonico,
Verona, ore 20.30
Mercoledì 3
Danza
CENERENTOLA
di Prokofiev
Teatro Filarmonico,
Verona, ore 20.30
Giovedì 4
Danza
CENERENTOLA
di Prokofiev
Teatro Filarmonico,
Verona, ore 20.30
Sabato 6
Teatro
TU LA CONOSCI GIULIA?
di David Conati
Teatro Armathan
Teatro Camploy,
Verona, ore 21
Cinema
BELLA SEMPRE
di Manoel De Oliveira
Centro Mazziano,
Verona, ore 20.30 e 22
Jazz
BLUE NOTE JAZZ
QUARTET
Circolo Club Il Giardino,
Lugagnano, ore 21
Corale
RASSEGNA PER
L’EPIFANIA
Schola Cantorum La
Sorgente
Chiesa Parrocchiale,
Vigasio, ore 20.30
CONCERTO CORALE
Corale S. Cecilia
Cadidavid, ore 16
Rock
Teatro
per ragazzi
IL LUPO VEGETARIANO E CAPPUCCETTO ROSSO
con Laura Fintina
Gli Alcuni
Teatro Silvano Caliari,
Bure, ore 15.30
NEVE
da “La regina delle nevi” di Handersen
Fondazione AIDA
Teatro Parrocchiale,
S. Massimo, ore 16
STORIE DI GNOMI
CORAGGIOSI
Fondazione AIDA
Teatro Filippini,
Verona, ore 16.30
Rock
L’E’ TUTO PALCO
Concorso rock ded ai
giovani
Teatro Martinelli,
Sandrà, ore 17.30
Cinema
L’E’ TUTO PALCO
Concorso rock ded ai
giovani
Teatro Martinelli,
Sandrà, ore 17.30
BELLA SEMPRE
di Manoel De Oliveira
Centro Mazziano,
Verona, ore 18.30,
20 e 22
Domenica 7
Teatro
Martedì 9
Teatro
TU LA CONOSCI
GIULIA?
di David Conati
Teatro Armathan
Teatro Camploy,
Verona, ore 16.30
7 PIANI
di Dino Buzzati
con Pagliai e Gassman
Teatro Nuovo,
Verona, ore 20.45
Cinema
A BITTERSWEET
LIFE
di Kim Jae-woon
Cinema K2,
Verona, ore 16 / 18
/ 21
Mercoledì 10
Teatro
7 PIANI
di Dino Buzzati
con Pagliai, Gassman
Teatro Nuovo,
Verona, ore 20.45
Cinema
ESTRANEI ALLA
MASSA
di Vincenzo Marra
Centro Mazziano,
Verona, ore 20.30 e
22.20
Blues & Jazz
ERIC BIBB
Bluesman / folksinger
americano
Circolo Club Il Giardino,
Lugagnano, ore 21
SERATA JAZZ
con Virginia Viola, Simone Cardini
Caffè Via Roma 33,
Verona, ore 21.30
Incontri
L’ORCHESTRA DELLE ROSE
di Attilio Giuseppe
Boano
Biblioteca Frinzi,
Verona, ore 17.30
Giovedì 11
Teatro
7 PIANI
di Dino Buzzati
con Pagliai, Gassman
Teatro Nuovo,
Verona, ore 20.45
Incontri
7 PIANI
i protagonisti del Grande Teatro
Foyer del Teatro Nuovo,
Verona, ore 17
Ingresso gratuito
Venerdì 12
Teatro
7 PIANI
di Dino Buzzati
con Ugo Pagliai e Paola
Gassman
Teatro Nuovo,
Verona, ore 20.45
da D. Buzzati
Teatro Stabile di Verona
Fondazione Atlantide - GAT
Teatro Nuovo,
Verona, ore 10
Cinema
ABIMES
di Gilbert Dassonville
LA CATTEDRALE
di Pietro Dal Pra, Lorenzo Nadali
Sala Polifunzionale,
Valgatara, ore 21
Ingresso gratuito
LE COEUR PHANTOME
di Philippe Garrel
Centro Mazziano,
Verona, ore 20.30 e
22.30
Lirica
AMLETO
di W. Shakespeare
Ippogriffo
Teatro Filippini,
Verona, ore 21
LA SONNAMBULA
di Vincenzo Bellini
Teatro Filarmonico,
Verona, ore 20.30
SE DEVI DIRE UNA
BUGIA DILLA GROSSA
Estravagario Teatro
Teatro Capitan Bovo,
Isola della Scala ore 21
WHISKY TRAIL
La Fontana,
Avesa, ore 21
Teatro
per ragazzi
Celtica
Sabato 13
Teatro
SIAMO UNA MASSA DI IGNORANTI.
PARLIAMONE
LA FAMOSA INVASIONE DEGLI ORSI
IN SICILIA
Flavio Oreglio
Teatro Martinelli,
Sandrà, ore 21.15
63
AGENDA
DICEMBREGENNAIO
IL VENTAGLIO
di Carlo Goldoni
Lavanteatro
Teatro Camploy,
Verona, ore 21
TONIN BELLAGRAZIA
di Carlo Goldoni
Giorgio Totola
Teatro Parrocchiale,
Bussolengo, ore 21
MISERIA E NOBILTA’
di Eduardo Scarpetta
Nuova Compagnia Teatrale
Palazzo dei Congressi,
Sirmione, ore 21
L’ISOLA DEGLI
SCHIAVI
di Pierre Marivaux
Il Gran Carro delle Meraviglie
Teatro di Asparetto,
Asparetto, ore 21
L’AFFARE KUBINSKI
di Fodor Lakatos
Compagnia di Castelrotto
Teatro Parrocchiale,
Fumane, ore 21
7 PIANI
di Dino Buzzati
con Ugo Pagliai e Paola
Gassman
Teatro Nuovo,
Verona, ore 20.45
LA BUONA MADRE
di Carlo Goldoni
GTV Niù
Teatro Parrocchiale,
Villa Bartolomea, ore 21
L’EREDITA’ DELLA
PORA SUNTA
di Loredana Cont
Piovene Teatro 94
Teatro Parrocchiale,
S. Massimo, ore 21
GEORGE DANDIN OVVERO IL MARITO INGANNATO
di Molière
La Pocostabile
Teatro Pedemonte,
Verona, ore 20.45
MRS ROSE
di Martin Sherman
con Ariella Reggio
Teatro Ferrini,
Cologna Veneta, ore 21
GANDHI
il cammino della libertà
di Vincenzo Todesco
Viva Opera Circus
Teatro Comunale,
Nogara, ore 21
PIGIAMA PER SEI
La Trappola
Teatro Mignon,
Porto di Legnago,
ore 21
Cinema
SCOOP
di Woody Allen
Centro Mazziano,
Verona, ore 20.30 e
22.30
Pop
CANZONI NELLA
NOTTE
Musiche e testi di Brecht, Weill, Eisler, Dessau
Teatro Filippini,
Verona, ore 21
Domenica 14
Teatro
IL VENTAGLIO
di Carlo Goldoni
Lavanteatro
Teatro Camploy,
Verona, ore 16.30
7 PIANI
di Dino Buzzati
con Ugo Pagliai e Paola
Gassman
Teatro Nuovo,
Verona, ore 16
IL PENULTIMO SCALINO
di Samy Fayad
La Moscheta
Teatro Canossa,
Verona, ore 16.30
Teatro
per ragazzi
IL POMO DORARO
Teatro dell’Angelo
Teatro Martinelli,
Sandrà, ore 17.30
IN VIAGGIO CON
MARY POPPINS E MAGO MERLINO
I Gotturni
Teatro Aperto,
Asparetto di Cerea,
ore 16
PIERINO E IL LUPO
da Prokofiev e Dario Fo
Fondazione AIDA
Teatro Filippini,
Verona, ore 16.30
UN TRENO DI PERCHE’
Accademia Perduta
Teatro Comunale,
Nogara, ore 16
PULCINELLA ALL’ALTRO MONDO
Burattini di Linda Di
Giacomo
Teatro S.Martino
Povegliano - ore 16
Cinema
SCOOP
di Woody Allen
Centro Mazziano,
Verona, ore 18, 20 e 22
Classica & Lirica
I SOLISTI DELL’ACCADEMIA I FILARMONICI
Musiche A. Vivaldi
Sala Maffeiana Teatro
Filarmonico,
Verona, ore 11
LA SONNAMBULA
di Vincenzo Bellini
Teatro Filarmonico,
Verona, ore 15.30
ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO
musiche di Bartok, Shostakovic, Dvorak
Teatro Nuovo,
Verona, ore 21
BARRACUDA 2007
con Daniele Luttazzi
Teatro Nuovo,
Verona, ore 21
06/07
STAGIONE DI PROSA
ATTOTERZO
&dintorni
guerre
Teatro Filippini
vicolo Dietro Campanile Filippini 1 - Verona tel. 045 592709
Incontri
Cinema
QUATTRO VOLTI DI
CASANOVA
Le avventura di Giacomo Casanova
di Steno, ore 18
Infanzia, vocazione e
prime esperienze
di Giacomo Casanova
veneziano
di Luigi Comencini,
ore 21
Cinema K2, Verona
Flamenco
LA VILLE EST TRANQUILLE
di Robert Guediguian
Sala Civica Centro Attività Sociali,
Legnago, ore 21
Ingresso gratuito
Martedì 16
Teatro
di Jean-Luc Godard
Centro Mazziano,
Verona, ore 20.30 e
22.10
LAGRIMAS NEGRAS
Diego “El Cigala”
Teatro Salieri,
Legnago, ore 20.30
Cinema
Lunedì 15
Classica
PROCESSO A DIO
di Stefano Massini
con Ottavia Piccolo
Teatro Camploy,
Verona, ore 20.45
Lirica
LA SONNAMBULA
di Vincenzo Bellini
Teatro Filarmonico,
Verona, ore 20.30
BARRACUDA 2007
con Daniele Luttazzi
Teatro Nuovo,
Verona, ore 21
Cinema
BARRACUDA 2007
con Daniele Luttazzi
Teatro Nuovo,
Verona, ore 21
Teatro
per ragazzi
PIPPO PETTIROSSO
CTA (Gorizia)
Teatro Salieri,
Legnago, ore 10
LA SONNAMBULA
di Vincenzo Bellini
Teatro Filarmonico,
Verona, ore 20.30
Venerdì 19
Teatro
PICCOLA CITTA’
di Thornton Wilder
Gruppo Teatro Einaudi/
Galilei - Teatro Astra,
S. Giovanni L., ore 21
PIPPO PETTIROSSO
CTA (Gorizia)
Teatro Salieri,
Legnago, ore 10
QUESTA E’ LA MIA
VITA
Giovedì 18
Teatro
Lirica
Mercoledì 17
Teatro
Teatro
per ragazzi
DIARIO DI BORDO
di Annamaria Targher
Biblioteca Frinzi,
Verona, ore 17.30
CIN CI LÀ
Al Tabarin
operetta di Lombardo e
Ranzato
Teatro Capitan Bovo,
Isola della Scala ore 21
Cinema
SERATA JACQUES BREL
a cura di Enrico De Angelis
Centro Mazziano,
Verona, ore 21
Classica
JULIAN KOVATCHEV
Musiche di Rendine, Villa-Lobos, Strauss
Teatro Filarmonico,
Verona, ore 20.30
Musiche Popolari
LA MUSICA DEL VENTO
Musiche popolari della
regione balcanica
Teatro Nuovo,
Verona, ore 21
Sabato 20
Teatro
GEORGES DANDIN,
OVVERO IL MARITO
INGANNATO
di Molière
La Pocostabile
Teatro Camploy,
Verona, ore 21
LA PALLA AL PIEDE
di Georges Feydeau
Il Nodo
Teatro Comunale,
Vobarno, ore 21
VERGINE MADRE
Canti, commenti e racconti di un’anima in cerca di salvezza
dalla “Divina Commedia”
con Lucilla Giagnoni
Teatro Peroni,
S. Martino B. A., ore 21
INCIPIT VITA NOVA
teatro
rassegna
FILIPPINI
teatrostabileragazzi
FAMIGLIE a
nuovi
stagione’06•’07
TEATRO sog ni
sabato 09/12 h21
Compagnia Prometeo> ENDURANCE
domenica 3 dicembre ore 16.30
Teatro Stabile delle Marche/Compagnia Teatro Linguaggi
PA PA PA GHENOOO ovvero il Flauto Magico
sabato 13/01 h21
Raffaella Benetti e Giannantonio Mutto> CANZONI NELLA NOTTE
domenica 10 dicembre ore 16.30
Teatro Instabile> lo SCHIACCIANOCI
sabato 20/01 h20.30
Nevio Gambula> INCIPIT VITA NOVA (La disfatta dell’attore)
sabato 16 dicembre ore 21.00 INGRESSO LIBERO
Fondazione Aida> la FRECCIA AZZURRA
sabato 27/01 h17
Incontro> ANDREA CIRESOLA Ingresso libero
sabato 27/01 h21
Meshughe Klezmer Band> CONCERTO
domenica 17 dicembre ore 16.30
Fondazione Aida> la FRECCIA AZZURRA
martedì 26 dicembre ore 16.30
Fondazione Aida> NEVE
domenica 7 gennaio ore 16.30
Fondazione Aida> STORIE di GNOMI CORAGGIOSI
domenica 14 gennaio ore 16.30
Fondazione Aida> PIERINO e il LUPO
Fondazione Aida tel. 045 8001471 • 045 595284
[email protected] • www.fondazioneaida.it
BIGLIETTI intero: euro 8
ridotto: euro 6 (anziani, studenti, FNAC, ARCI Passepartout, ARCI Malacarne, Galassia,
Famila, Iperfamila, A&O e CRAL convenzionati)
ridotto Amici della Fondazione: euro 5
Gruppi di studenti delle scuole
64 superiori (minimo 10 persone): euro 5,
con accompagnatore gratuito.
AGENDA
(È necessaria la prenotazione presso Ufficio Scuola tel. 045 800147 045 595284 • e-mail: [email protected].)
domenica 21 gennaio ore 16.30
Assemblea Teatro> FRULLALLERO
domenica 28 gennaio ore 16.30
Le Nuvole> MONDO ROTONDO
Per informazioni e prenotazioni:
Fondazione AIDA tel. 045.8001471 fax 045.8009850
e-mail: [email protected] • www.fondazioneaida.it
DICEMBREGENNAIO
(LA DISFATTA DELL’ATTORE)
di Nevio Gambula
Intervento pittorico di
Maurizio Zanolli
Teatro Filippini,
Verona, ore 20.30
FASSO TUTO MI
di Tonino Micheluzzi
I Ragazzi di Carbonara
Teatro Parrocchiale,
S. Massimo, ore 21
IL VENTAGLIO
di Carlo Goldoni
Lavanteatro
Teatro S.Martino
Povegliano - ore 21
Cinema
L’AMICO DI FAMIGLIA
di Paolo Sorrentino
Centro Mazziano,
Verona, ore 20.30 e
22.30
Lirica
LA SONNAMBULA
di Vincenzo Bellini
Teatro Filarmonico,
Verona, ore 20.30
Tango
LA STORIA DEL TANGO
Musiche dal classico al
“Nuevo Tango”
Teatro Sociale,
Villa Bartolomea,
ore 21
Sapori
LESSINIA A TAVOLA
Filò e cante su tema
“Ochi e Anare”
di Giancarlo, Ezio,
Otello
Ristorante Jegher,
Roverè, ore 20.30
Legnago, ore 21
Ingresso gratuito
Domenica 21
Teatro
L’AMICO DI FAMIGLIA
di Paolo Sorrentino
Centro Mazziano,
Verona, ore 18, 20 e 22
GEORGES DANDIN,
OVVERO IL MARITO
INGANNATO
di Molière
La Pocostabile
Teatro Camploy,
Verona, ore 16.30
I PETTEGOLEZZI
DELLE DONNE
di Carlo Goldoni
Sale & Pepe
Teatro Canossa,
Verona, ore 16.30
LA LOCANDIERA
di Carlo Goldoni
Trixtragos
Teatro Parrocchiale,
Pescantina, ore 16
Teatro per ragazzi
C’ERA UNA VOLTA…
Musical per famiglie.
Teatro Martinelli,
Sandrà, ore 17.30
FRULLALLERO
Assemblea Teatro
Teatro Filippini,
Verona, ore 16.30
Classica
JULIAN KOVATCHEV
Musiche di Rendine, Villa-Lobos, Strauss
Teatro Filarmonico,
Verona, ore 17
CONCERTO DI NATALE
Chiesa San Tomaso,
Verona, ore 21
Lunedì 22
Classica
FEDERICO GIANELLO
musiche di Liszt
Teatro Nuovo,
Verona, ore 21
Martedì 23
Teatro
7 PIANI
di Dino Buzzati
con Ugo Pagliai
Teatro Salieri,
Legnago, ore 20.45
IO HO PAURA
di Damiano Damiani
Cinema K2,
Verona, ore 16 / 18
/ 21
I LUNEDI’ AL SOLE
di Fernando Leon de
Aranoa
Sala Civica del Centro
per Attività Sociali,
Mercoledì 24
Cinema
Cinema
Jazz
VERSINJAZZ
Poesie e musiche dedicate al Jazz
con Mauro Dal Fior,
Stefano Benini, Enrico
Terragnoli
Caffè Via Roma 33,
Verona, ore 21.30
Incontri
L’ATTORE SOLISTA
NEL TEATRO ITALIANO
di Nicola Pasqualicchio
Biblioteca Frinzi,
Verona, ore 17.30
Giovedì 25
Danza
OMAGGIO AL ROYAL
BALLET
Principal & Soloists del
Royal Ballet di Londra
Teatro Salieri,
Legnago, ore 20.30
Venerdì 26
Teatro
LA BOTTEGA DEL
CAFFE’
di Carlo Goldoni
La Barcaccia
Teatro Comunale,
Nogara, ore 21
Cinema
PIPPO PETTIROSSO
CTA Gorizia
Teatro Sociale,
Villa Bartolomea,
ore 16
Centro Mazziano,
Verona, ore 20.30 e
22.10
DUE O TRE COSE CHE
SO DI LEI
di Jean-Luc Godard
MANI DI LIBERTA’
di David Conati
Gruppo Popolare Contrade
Teatro Astra,
S. Giovanni L., ore 21
ERCOLE IN POLESINE
Natalino Balasso
Teatro Capitan Bovo,
Isola della Scala ore 21
Sirmione, ore 21
Cinema
L’ABISSO
di Alessandro Anderloni
film sulla Spluga della Preta
Sala Polifunzionale,
Valgatara, ore 21
Ingresso gratuito
LA PASSEGGERA
di Andrzej Munk
a seguire
NOTTE E NEBBIA
di Alain Resnais
Centro Mazziano,
Verona, ore 21
CIRANO DE BERGERAC
di Edmund Rostand
Teatri Possibili
Teatro di Asparetto,
Asparetto, ore 21
ALLELUIA BRAVA
GENTE
di Garinei e Giovannini
Piccolo Teatro del Garda
Teatro Parrocchiale,
Fumane, ore 21
LA PRINCIPESSA
DELLA CZARDA
di Eemerich Kalman
Compagnia Veronese
Operette
“Belle Epoque”
Teatro Parrocchiale,
S. Massimo, ore 21
Danza
DA TANGO A SIRTAKI
con Raffaele Paganini
Teatro Nuovo,
Verona, ore 21
LA SOCA DEI ME
VECI
di Damiano Parolini
La Resela
Teatro Pedemonte,
Verona, ore 20.45
Sabato 27
Teatro
ROSENCRANTZ E
GUILTERSTERN
da Tom Stoppard
Mamadanzateatro
Teatro Camploy,
Verona, ore 21
ACCIDENTI, VOSTRO
FRATELLO!
di Luigi Zanon
La Burla
Teatro S.Martino
Povegliano - ore 21
RICORDETE DE LIGARTE LE SCARPE
di Il Covo
Il Covo
Teatro Parrocchiale,
Bussolengo, ore 21
SE DEVI DIRE UNA BUGIA DILLA GROSSA
di Ray Cooney
Estravagario Teatro
Palazzo dei Congressi,
LE GALLINE: PRIMA… E DOPO
di Autori Vari
con Katia Beni, Sonia Grassi, Erina M.
Lo Presti
Teatro Comunale,
Cologna Veneta, ore 21
Folk & Jazz
MESHUGHE KLEZMER
BAND
Teatro Filippini,
Verona, ore 21
MAX MANFREDI
Cantautore/musicista
Circolo Club Il Giardino,
Lugagnano, ore 21
Incontri
YAD VASHEM
Lettura Teatralizzata
sull’Olocausto
Il Nodo
Biblioteca Teatro Comunale,
Vobarno, ore 21
ANDREA CIRESOLA
Teatro Filippini,
Verona, ore 21
Ingresso libero
Letture
PRESTO VI SCRIVERO’ PIU’ A LUNGO
Renato Perina legge Etty Hillesum
con Renato Perina e
Vittoria Scrinzi
Teatro Peroni,
S. Martino B. A., ore 21
Danza
THE BIG DREAM
Butterfly Dance Company
Teatro Sociale,
Villa Bartolomea,
ore 21
Domenica 28
Teatro
ROSENCRANTZ E
GUILTERSTERN
da Tom Stoppard
Mamadanzateatro
Teatro Camploy,
Verona, ore 16.30
 BOLEROS Y TANGOS !
16 gennaio 2007 ore 20.30
LAGRIMAS NEGRAS
DIEGO “EL CIGALA”
Prima volta in Italia della star spagnola,
il gitano Diego vincitore di due Latin Grammy Awards,
ottocentomila copie vendute, qui con la grande
canzone romantica ispano-americana.
Tel.
0442 25 477
www.teatrosalieri.it
Soci Fondatori
Vendita anche presso le Agenzie
Numero Verde 800 323 285 (info filiali abilitate)
Soci di Partecipazione
CREDIVENETO
HOTEL - RISTORANTE
CREDITO COOPERATIVO
Comuni di Angiari, Bevilacqua, Bonavigo, Boschi S. Anna, Casaleone, Castagnaro, Cerea, Gazzo V.se,
Minerbe, Roverchiara, Terrazzo, Villa Bartolomea
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AGENDA
DICEMBREGENNAIO
L’ANATRA ALL’ARANCIA
di Sauvajon, Home
La Rumarola
Teatro Canossa,
Verona, ore 16.30
LA SOCA DEI ME
VECI
di Damiano Parolini
La Resela
Teatro Pedemonte,
Verona, ore 16
IO, GIULIETTA
di e con Beatrice Zuin
Teatro Martinelli,
Sandrà, ore 17.30
TEATRI E CINEMA
DI VERONA
TEATRO CAMPLOY
Via Cantarane, 32
tel. 045/8008184
Teatro
per ragazzi
LE BIRICCHINATE
DI PINOCCHIO
Ensemble Vicenza
Teatro Comunale,
Sommacampagna, ore
16.30
MONDO ROTONDO
Le Nuvole
Teatro Filippini,
Verona, ore 16.30
IL GIRO DEL MONDO
IN 80 GIORNI
Teatro Cargo
Teatro Salieri,
Legnago, ore 16
tel. 045/8006100
TEATRO ALCIONE
Via Verdi, 20
tel. 045/8400848
Classica
DIMITRI SITKOWETSKY
Musiche Respighi, Bach, Bartok
Sala Maffeiana Teatro
Filarmonico,
Verona, ore 11
Cinema
OMICRON
di Ugo Gregorotti
Sala Civica del Centro
per Attività Sociali,
Legnago, ore 21
Ingresso gratuito
Martedì 30
Teatro
LA TEMPESTA
di W. Shakespeare
con Tato Russo
Teatro Nuovo,
Verona, ore 20.45
Teatro
per ragazzi
IL GIRO DEL MONDO
IN 80 GIORNI
Teatro Cargo
Teatro Sociale,
Villa Bartolomea,
ore 10
TEATRO SS.TRINITÀ
Via SS. Trinità, 4
tel. 045/8005823
TEATRO ASTRA
Via Roma, 3/B – S. Giovanni L.
tel. 045/9250825
TEATRO STABILE FILIPPINI
V.lo Dietro Campanile Filippini, 6
tel. 045/592709
TEATRO PARROCCHIALE
BUSSOLENGO
P.zza Nuova, 3 - Bussolengo
tel. 045/7150541
TEATRO SAN MASSIMO
Via Brigata Aosta, 6
tel. 045/8902596
CENTRO MAZZIANO
Via Madonna del Terraglio,10
tel 045/918485
www.centromazziano.it
[email protected]
TEATRO PARROCCHIALE
FUMANE
Via Crosarola, 17 – Fumane
TEATRO CANOSSA
Via Albertini, 4
tel. 045/525307
CINEMA K2
Via Rosmini,1/b
tel 045/8005895
TEATRO SANTA TERESA
Via Molinara, 23
tel. 045/508380
www.teatrosantateresa.org
[email protected]
TEATRO NUOVO S.
MICHELE EX.
Via Monti, 7/c
tel. 045/974244
TEATRO FILARMONICO
Via Roma, 1/G
tel. 045/596826
TEATRO NUOVO
P.zza Viviani, 10
AGENDA
TEATRO DI RIZZA
Loc. La Rizza di Verona
tel. 328/1180414
www.musiteatro.it
[email protected]
TEATRI E CINEMA
NELLA PROVINCIA
DI VERONA
TEATRO COMUNALE
NOGARA
Via G. Falcone e P. Borsellino - Nogara
tel. 0442/88377.89086
TEATRO PERONI
TEATRO CENTRALE
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Mercoledì 31
Teatro
LA TEMPESTA
di W. Shakespeare
con Tato Russo
Teatro Nuovo,
Verona, ore 20.45
Cinema
LA VEDOVA ALLEGRA
P.zza del Popolo, 24 – S.
Martino B. A.
tel. 045/990342
di Ernst Lubitsch ore
16 / 21
MANCIA COMPETENTE
di Ernst Lubitsch ore
18 / 22.40
Cinema K2, Verona
Teatro
per ragazzi
E SOGNO’ DI ESSE-
Via Marconi, 9 – S. Bonifacio
tel. 045/7613382
TEATRO SOCIALE
Corso Fraccaroli, 60 - Villa
Bartolomea
tel. 0442/629298
TEATRO DI ASPARETTO
P.zza A. Manzoni, 1 - Asparetto Di Cerea
tel. 0442/30858
TEATRO FERRINI
Via Papesso, 10 - Cologna Veneta
tel. 0422/56243-85124
TEATRO SALIERI
Via XX Settembre, 26 Legnago
tel. 0442/25477
TEATRO SILVANO
CALIARI
P.zza della Chiesa, Bure
TEATRO GIOVANNI
PAOLO II
P.zza San Rocco, 4 - Pedemonte
info@teatrodipede monte.it
RE UOMO
Teatrimperfetti
Teatro Salieri,
Legnago, ore 10
Cinema
SOGNI DI CUOIO
di Cesar Meneghetti
Centro Mazziano,
Verona, ore 20.30 e 22
Poesia
VORIA CANTAR…
BERTO!!
con Mauro dal Fior
Osteria Carro Armato,
Verona, ore 21.30
SALA CIVICA POLIFUNZIONALE
Valgatara di Marano di
Valpolicella
www.comunemaranovalp.it
info@comunemarano
valp.it
CIRCOLI, CAFFE’…
PALAZZO DEI CONGRESSI
Sirmione
tel 348 4015182
www.congressisirmione.com
OSTERIA AL CARROARMATO
Vicolo Gatto, 2
www.carroarmato.it
[email protected]
Incontri
TEATRO MIGNON
P.zza Madonna della Salute
- Porto di Legnago
TEATRO S.MARTINO
Povegliano
www.teatrosanmartino.com
VIRTUS CINEMA
Sommacampagna
tel 349/7795283,
338/2622057
www.virtuscinema.it
[email protected]
UNA STORIA DI VERONA FRA SETTE E
OTTOCENTO
la cronaca di Girolamo
de’ Medici, Nobile Veronese
a cura di Fabrizio
Bertoli
Biblioteca Frinzi,
Verona, ore 17.30
LA FONTANA
Via Francesco Piaola, 15
tel 045/8345979
www.lafontanadinemusic.com
[email protected]
CIRCOLO IL GIARDINO
Via Cao del Prà, 82
tel 335/7800917
www.clubilgiardino.org
[email protected]
GATE 52
Via del Lavoro, 14
Loc. Ferlina, Bussolengo
tel 340/8945549
www.gate52.it
• A chi ha desiderio di
intraprendere un’esperienza
teatrale come attore/attrice,
compagnia teatrale amatoriale
di Verona offre una divertente
opportunità con l’allestimento
di un nuovo spettacolo
brillante per il 2007.
Riferimento:
Paolo Tel: 347.7314273
DICEMBREGENNAIO
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AGENDA
Vendite
Noleggi
Riparazioni
Accordature
Servizio concerti
VERONA, vicolo San Silvestro 5/A
045 8 034 538