MARTEDÌ 10 DICEMBRE, ORE 21 (NUOVO EDEN)
NEKO
FRANCESCO DIODATI: CHITARRA, COMPOSIZIONE - FRANCESCO BIGONI: SAX TENORE - FRANCESCO
PONTICELLI: CONTRABBASSO, BASSO ELETTRICO - ERMANNO BARON: BATTERIA
Neko, in giapponese “gatto”, nasce nel 2007 dalla volontà di Francesco Diodati, giovane
musicista, noto alla scena jazz internazionale, di riunire alcuni tra i musicisti (e amici) a lui più
affini sotto il comune tetto di un progetto d’insieme condiviso e paritario.
Il gruppo tradisce l’ispirazione del leader: il suo contributo s’iscrive nella linea del jazz
contemporaneo in cui il senso della storia convive con l'apertura a un vasto universo sonoro.
L’uso sapiente degli effetti elettronici che s’innesta sulla padronanza tecnico musicale della
chitarra elettrica e classica, riflette una concezione dello spazio sonoro che dilata i confini
fisici dello spazio a sei corde.
Privo di pregiudizi stilistici, Francesco si esprime in un linguaggio maturo e personale e lascia
spazio agli spunti della ricerca di suoni e tematiche nuovi perseguita da tutti i membri del
gruppo. Nell’impulso creativo, trovano quindi spazio libertà arrangiative estemporanee dei
singoli membri, che convergono verso un comune equilibrio, nel più puro spirito
dell’interplay.
Il concerto, proposto da Jazzineden martedì 10 dicembre, presso il Nuovo Eden, proporrà il
repertorio dei due CD pubblicati per l'etichetta Auand Records, Purple Bra (2010) e Need
something strong (2012), una alternanza di composizioni originali del leader, brani della
tradizione jazzistica afroamericana e del repertorio rock, potremmo osare dire da Thelonious
Monk a Kurt Cobain.
I brani si caratterizzano per le atmosfere sognanti, tessute attraverso la sovrapposizione di
elementi sulla carta eterogenei, elaborati da Diodati in maniera estremamente coerente e
persuasiva: melodie cariche di pathos e di swing, pattern melodici, di volta in volta esposti,
intrecciati in contrappunti che evidenziano l’autonomia creativa dei singoli componenti, o
reiterati in modo esacerbato e provocatorio lungo l’arco di potenti climax espressive,
giustapposti in modi sorprendenti, o semplicemente esplorati nelle loro infinite possibilità
acustiche ed espressive, si stagliano su tappeti ritmico acustici raffinati, che di volta in volta
dichiarano una matrice hard bop, un’ispirazione bossa nova, o che focalizzandosi sull’aspetto
sensoriale grazie all’uso dell’elettronica, sfociano in basi dal sapore dal smooth jazz
all’electrojazz, trip hop.
I temi spesso provengono dalla realtà quotidiana: “non si suona di sola musica, afferma
Diodati. Improvvisazione per me vuole dire anche inserire quella parte di realtà quotidiana
che più riesce a suggestionarmi nella musica. I sogni, per esempio, spesso contengono
materiale particolarmente ricco d’idee e spunti.
Il successo riscosso dai Neko al prestigioso Festival "12 Points!" di Dublino, nel 2011, e nei
templi della new music newyorkesi tra cui il Fat Cat e, in occasione del festival
AuandMeetsNY, nell’autunno 2011, lo Smalls, ne hanno decretato la nomea di esponente
di spicco della nuova scena jazz europea contemporanea, a livello internazionale. La ricetta
del successo di questa formazione nasce da un originale connubio di freschezza timbricomelodica e libertà formale. I brani sono ricercati ma orecchiabili in equilibrio tra
aggressività rock, intuizioni avanguardistiche e atmosfere sognanti, in cui “il jazz è solo il
punto di partenza” (La Repubblica).
Il lavoro dei Neko si avvale di una lusinghiera nota di Enrico Rava, che afferma: “Non è facile
stupirmi dopo tutta la musica che ho ascoltato nella mia vita, eppure questo quartetto mi
ha colpito con una forza straordinaria, come un tornado. Conoscevo già questi musicisti.
Bigoni e Ponticelli avevano suonato anni fa, esordienti di grande bravura, in uno dei miei
gruppi e avevo avuto modo di apprezzarne il grande talento e la musicalità, ma il cammino
che hanno percorso da allora è quasi incredibile. In quanto a Diodati ho avuto il piacere di
suonare con lui in tempi recenti . Senz’altro uno dei solisti più interessanti e appassionati
della scena attuale, ma non ne conoscevo le doti di compositore e di leader. Doti che in
questo disco letteralmente esplodono. Di Baron avevo sentito parlare benissimo ma non lo
avevo mai sentito, e il suo lavoro in questa occasione non fa che confermare tutte le belle
cose che avevo sentito su di lui. Ma più che la bravura dei singoli, che pure è eccezionale,
quello che colpisce di questa musica è la grande capacità di ascolto reciproco e la
condivisione della stessa visione musicale. Si sente che questi musicisti stanno “vivendo”
insieme quello che suonano, con una tale concentrazione da trasformare un fatto musicale
in una esperienza mistica. Il risultato è un magnifico affresco dove ognuno dona quello che
è necessario e riceve ciò di cui ha bisogno. Non c’è spazio per esibizioni narcisistiche né per
virtuosismi inutili. Non ci resta che abbassare le difese e lasciarci inondare da un fiume di
sensazioni e colori d’una intensità quasi dolorosa. Dolcezza, forza, tensione, amore,
violenza. I brani, quasi tutti di Diodati si snodano uno dopo l’altro con una logica e una
coerenza che ne fanno quasi una suite dalla drammaturgia perfetta.
Infine il tocco geniale di terminare il cd con uno dei brani più belli e meno frequentati di
Monk, quel Brilliant Corners così ostico da suonare che pochissimi jazzisti ci hanno provato.
E la rilettura che ne da Neko è veramente stupenda e originale. Senza rinunciare al sound del
gruppo e senza tradire lo spirito del grande Thelonious, facendoci supporre che infine sia lui
il nume tutelare di questa meravigliosa band.”
INFORMAZIONI
NEKO: INTERO 10 E. RIDOTTO 9 E. (TESSERA JAZZINEDEN, JAZZONTHEROAD)
INFORMAZIONI: TEL. 030.8379404 (LUNEDÌ – VENERDÌ: ORE 9:00 – 13:00, 15:00 – 18:00),
[email protected], WWW.JAZZINEDEN.IT (SERVIZIO DI PREVENDITA ONLINE)