APPUNTI DI SOCIOLOGIA Consuelo Diodati

APPUNTI DI SOCIOLOGIA
Consuelo Diodati
INDICE
Premessa
4
Origini della società
7
Gli uomini nuovi e la nascita delle società moderne
9
Struttura organizzativa dello stato moderno
18
Azione, relazione, interazione sociale
20
I gruppi
27
Valori
30
Devianza
32
Religione
53
PREMESSA
L’intento dei presenti appunti è quello di essere introduttivi ai concetti fondamentali della
sociologia, nell’ambito delle lezioni del primo anno del corso di laurea in Scienze del turismo.
Dunque, essi non si pongono alcun obiettivo manualistico, per i quali del resto c’è ampia
letteratura in merito (vd. presente bibliografia)
Ai fini del corso, in realtà, alcune tematiche risultavano ridondanti sui manuali di sociologia
e, quindi, tralasciabili ed altre necessitavano di un maggior approfondimento, soprattutto, al
fine del proseguimento della prospettiva teorica seguita, nel corso delle lezioni.
Ulteriormente, la sottoscritta, nel corso degli ultimi dieci anni di lezioni con ragazzi del primo
anno di università si è posta una serie di interrogativi, ad esempio quello per cui, in qualità di
docente di studenti in tale fascia, mio compito non è solo quello di svolgere un corso di
lezioni, ma anche, in qualche modo, tentare di accompagnare il loro percorso di studi.
Ho cercato, dunque, di ascoltare le istanze degli studenti; dalla comunicazione all’ascolto il
passo non dovrebbe essere difficile, in effetti l’ascolto vero è un modo di vivere con gli altri.
E’ la capacità di autentica relazione. Saper ascoltare vuol dire anche attivare la parola
dell’altro.
Attivare la parole dell’altro, la reciprocità sono elementi importanti nella formazione delle
persone; rappresentano modalità per l’acquisizione di una certa capacità decisionale e critica,
quel che vorrei per i miei studenti
Il processo di decisione è legato alla crescita in termini di assunzione di responsabilità e di
auto-imposizione di una volontà. Entrambe queste caratteristiche inducono l’individuo a
comportarsi in un determinato modo indipendentemente dall’averne più o meno voglia, bensì
perchè sono state vagliate o studiate alcune tra le varie possibilità di scelta. Per comportarsi in
tale maniera e far sì, peraltro, che il proprio periodo di studio (a tal proposito non faccio
naturalmente solo riferimento agli studenti) non sia solo fine a se stesso, ma sia anche
proficuo sotto il profilo del curriculum formativo, è necessario, appunto, imporre a se stessi
alcune regole e prendere delle decisioni. Nulla e nessuno vietano che invece di studiare si
vada a spasso (pur avendo previsto di studiare in quel dato momento), ma la propria coscienza
interroga sul fatto che per portare avanti l’università non si può andare sempre a spasso, nei
momenti in cui si dovrebbe studiare.
Si hanno così delle prime indicazioni sulle difficoltà insite nel processo di passaggio dalla
scuola superiore all’università, così come anche dallo stare a casa con la propria famiglia (una
situazione protetta o controllata) alla prima esperienza fuori casa. Ci si trova di fronte ad una
situazione del tutto nuova, che implica una graduale riorganizzazione della propria vita.
In effetti, la prima esperienza lontani da casa può essere un momento esaltante, ma anche
legata ad un serie di difficoltà emotive e pratiche, quali il sentirsi soli (si è lontani da casa e
non ci sono più i compagni di classe o, per chi viene da fuori i propri amici), non c’è un
obbligo di frequenza, nessuno chiede una giustificazione se non si viene o se pur venendo si
passa il tempo fuori dall’aula, per chi è fuori sede bisognerà fare la spesa, cucinare, pulire,
pagare le bollette, come anche svegliarsi - relativamente presto - la mattina, decidere se uscire
o meno tutte le sere… L’impatto di tale esperienza viene spesso sottovalutato, ma se
analizzato in dettaglio ci si accorge di come rappresenti un momento molto importante nel
processo di crescita. Solitamente, dopo un normale primo momento di disorientamento - la
cui lunghezza varia a seconda delle persone, ma affinché si possa proseguire il proprio
percorso di studi è buono che non superi 1 anno, che altrimenti è meglio cominciare a pensare
ad un altro percorso formativo - gradualmente ci si organizza. Il disorientamente iniziale
viene definito normale poiché, appunto, è dovuto all’impatto di una situazione nuova. Tale
situazione per cominciare ad usare qualche terminologia sociologica è assimilabile a quel che
Durkheim definiva anomia (assenza di legge) dovuta ad una eccessiva libertà, nella quale non
ci sono più orientamenti fissi a guidare le azioni che si compiono.
Ma come si era sempre pensato che la libertà fosse una fonte di benessere? Naturalmente lo è!
Solo che ci vuole tempo e pazienza per imparare a viverla (e una volta imparato forse si è
ancor più liberi). Ad esempio, se si comincia a uscire tutte le sere e svegliarsi tardi ogni
mattina poi non si sarà in grado di portare avanti i propri impegni universitari, analogamente
se non si pulisce casa prima o poi se ne sarà nauseati, oppure, se si è sempre pensato che il
mangiare tutti insieme ad orario comandato, fosse una costrizione imposta dalla famiglia di