G. Busetto 12.05.2003 V1.0 Fotoni e gravità La velocità di un fotone, il quanto della radiazione elettromagnetica, nel vuoto è la costante c = 2,998.. ·108 m/s. Nella descrizione della dinamica relativistica, l’ energia e la quantità di moto di una particella sono legate tra loro dalle relazioni: E = m c2 = mo c2 = [p2 c2 + mo2 c4]1/2 Il fotone non ha massa a riposo tuttavia l’energia e l’impulso di un fotone sono descritti dalla relazione: E = h = p·c e la sua massa relativistica è m = E / c2 = h / c2. Ci si puo’ domandare se la massa relativistica e la massa gravitazionale abbiano lo stesso significato e costruire un esperimento che ne metta in evidenza gli effetti. Supponiamo di inviare a terra da un altezza d un fotone di frequenza caratteristica . Al suo arrivo a terra, l’energia del fotone è aumentata di una quantità pari a mgd che, nella nostra ipotesi, diventa ( h / c2) gd. h d h ’ = h + mgh L’energia del fotone a terra sarà dunque: h ’ = h (1+ g·d / c2 ) La frequenza dunque è variata di una quantità che si può esprimere in percentuale come: ( ’ – ) / = g·d / c2 Pound e Rebka [1] nel 1959 riuscirono a mettere in evidenza questo fenomeno ad Harvard, alla torre dell’Università, dove d ~ 22.6 m solamente e ( ’ – ) / ~ 2.4 · 10-15 . In questo caso furono utilizzati fotoni da 14.4 KeV di energia, ottenuti da un processo di disintegrazione radioattiva del cobalto 57Co 57Fe. Questo effetto risulta però ancora più interessante se si considera la luce emessa dalla superficie di una stella di massa Ms e raggio Rs, molto più grandi delle rispettive grandezze caratteristiche della Terra. G. Busetto 12.05.2003 V1.0 Sulla superficie della stella, al momento dell’emissione, il fotone ha un’energia potenziale gravitazionale EG = - G · MS/ (RS · c2) e quando il fotone viene osservato sulla terra, a distanza molto grande rispetto a RS , la sua energia sarà: h ’ = h [1- GMS/ (RS · c2)] e quindi la frequenza sarà diminuita. Questo fenomeno è detto “red-shift” gravitazionale. [1] Physical Review Letters, Vol. 4, Num. 7, (1960), pp.337-341