italijanska samoupravna narodna skupnost izola

COMUNITÀ AUTOGESTITA DELLA
NAZIONALITÀ ITALIANA DI ISOLA
ITALIJANSKA SAMOUPRAVNA
NARODNA SKUPNOST IZOLA
Data / datum: 31.03.2009
N.prot. / Št. pr.: Can 010/09
COMUNICATO STAMPA
Quest'anno il progetto ETHNOINSULA 2009 lo dedichiamo al cantautore Fabrizio De Andre' e alla musica
d'autore italiana.
Primo appuntamento: 17 APRILE 2009, ore 20.00 – MASSIMO BUBOLA
Secondo appuntamento: 22 MAGGIO 2009, ore 20.00 – BUBAMARA
I due concerti, che si terranno presso il PALAZZO MANZIOLI di ISOLA, sono organizzati dalla Comunità
Autogestita della Nazionalità Italiana di Isola con il supporto finanziario del Comune di Isola e del Ministero
per la cultura della RS.
SPOROČILO MEDIJEM
Projekt ETHNOINSULA 2009 je letos posvečen kantavtorju Fabrizio De Andre' in italijanski kantavtorski
glasbi.
Prvi koncert: 17. APRIL 2009, ob 20.00 – MASSIMO BUBOLA
Drugi koncert: 22. MAJ 2009, ob 20.00 – BUBAMARA
Koncerta,predvidena v PALAČI MANZIOLI v IZOLI, sta organizirana od Italijanske samoupravne narodne
skupnosti Izola pod pokroviteljstvom Občine Izola in Ministrstva za kulturo RS.
Info:
Agnese Babič - Coordinatore culturale / Kulturni koordinator
Comunità Autogestita della Nazionalità Italiana di Isola
Italijanska samoupravna narodna skupnost Izola
Piazza Manzioli 5 / Manziolijev trg 5
6310 Isola / Izola (Slovenia)
tel.: ++386 (0)5 6162131, fax: ++386 (0)5 6415853
gsm: ++386 (0)41 778 234
e-mail: [email protected]
web: www.comunitaitaliana.si, www.ilmandracchio.org
ETHNOINSULA 2009
Palazzo / Palača Manzioli
Venerdì, 17 aprile 2009 / Petek, 17. aprila 2009
alle ore 20.00 / ob 20.00 uri
MASSIMO BUBOLA
Massimo Bubola voce, chitarre, armonica a bocca / vokal, kitare in ustna harmonika
Enrico Mantovani dobro, banjo e chitarre / dobro, banjo in kitare
Erika Ardemagni cori, seconde voci / drugi vokal
Massimo Bubola è presente sulla scena della canzone d’autore italiana dalla metà degli anni Settanta: il suo
primo album di studio, "Nastro Giallo", è del 1976.
Fu l’album che impressionò Fabrizio De André, che si avvalse della collaborazione di Massimo Bubola per
la scrittura dei testi e delle musiche delle canzoni di "Rimini" (1978) e de "L’Indiano" (1981), gli album che
ne rilanciarono la carriera, con canzoni come "Andrea", "Sally", o "Fiume Sand Creek". Ma nel frattempo
Bubola portava avanti anche la sua particolarissima mistura di folk e di rock, che si cristallizzava nel seminale
album "Marabel" (1979), che univa chitarre elettriche a delicati arpeggi di matrice folk a supportare testi
poeticamente ricchissimi.
Sul piano letterario, ha fatto sua l’affermazione del grande poeta beat americano Allen Ginsberg: "Perché
non mettere la poesia in un jukebox?". Massimo Bubola ha miscelato la musica con testi di grande respiro
letterario, formalmente curatissimi, che ha cantato e recitato anche in rassegne esplicitamente dedicate alla
poesia accanto a Gregory Corso, Lou Reed, Eric Andersen ed altri.
Il suo terzo album "Tre Rose" (1981), più acustico e dai toni più intimisti, è stato prodotto da Fabrizio De
André. È il primo disco di Bubola a conquistare la top ten della classifica italiana.
La Fado ha pubblicato poi anche l’omonimo "Massimo Bubola" (1983), che segna un ritorno ad atmosfere
elettriche e potenti ballads.
Bubola ha anche scritto molte canzoni portate al successo da vari interpreti, fra cui ricordiamo "Il cielo
d’Irlanda", resa popolare da Fiorella Mannoia.
Nel corso degli anni, inoltre, Massimo Bubola ha portato avanti la sua passione per le traduzioni,
realizzando la versione italiana di molte canzoni di autori americani come Dylan, Petty, De Ville.
Dal 1989 riprende copiosa la produzione discografica a proprio nome di Bubola: l’artista conferma la sua
unicità nel panorama italiano ed europeo con album come "Vita, morte e miracoli" (1989), "Doppio lungo
addio" del 1994 (considerato da molti come il più importante disco rock in lingua italiana), "Mon Trésor"
(1997), "Diavoli e farfalle" (1999) e i primi tre volumi del cd "Il Cavaliere elettrico" (pubblicati fra il 2001 e il
2002), in cui Massimo Bubola ripropone le sue più belle canzoni dal vivo.
Nel febbraio 2004 è stato pubblicato "Segreti trasparenti", il nuovo album di canzoni inedite di Massimo
Bubola. È stato forse l’album realizzato da un cantautore meglio recensito nella primavera del 2004, che ha
raccolto consensi sia sulle riviste specializzate sia sui maggiori quotidiani nazionali.
Nel Novembre 2004, infine, viene pubblicato "Il Cavaliere Elettrico IV (I personaggi)", che completa
l’omonima quadrilogia live, con un’enfasi particolare sul folk rock, di cui Massimo Bubola può dirsi uno dei
fondatori in Italia, con riprese di brani come "Voltalacarta", "Coda di lupo", "Lorelei", "Eurialo & Niso",
"Camicie Rosse", "Dino Campana", "Dostoevskij" e molte altre canzoni. Tutte queste poesie per musica
hanno la caratteristica di essere dei brevi ritratti, delle biografie in forma canzone, in cui, nello stretto giro di
strofe e ritornelli, Massimo Bubola densamente racconta la vita di personaggi famosi e di gente comune,
rimanendo, in Italia, uno dei pochi grandi maestri "ritrattisti" da ballata.
Infine, nel 2005, viene pubblicato "Quel lungo treno", in cui Bubola si riappropria della tradizione folk
veneta, è il sedicesimo album di Massimo Bubola: è un album tematico, dedicato alla Prima Guerra
Mondiale.
Nel 2006 ha pubblicato un libro di poesie e lettere musicate musicate dal titolo "Neve sugli Aranci".
Nel dicembre 2008 esce il nuovo album
DALL’ALTRA PARTE DEL VENTO
Da Rimini a Don Raffaè, le canzoni scritte da
Fabrizio De Andrè e Massimo Bubola dal 1977 al 1990
il nuovo album di
MASSIMO BUBOLA
“Dall’altra parte del Vento” è una raccolta di canzoni composte interamente nei testi e nelle musiche tra il
1977 ed il 1990 da Massimo Bubola con Fabrizio De Andrè, del quale ricorre l'11 gennaio 2009
il decennale della scomparsa.
Bubola è stato l’artista con cui Fabrizio ha composto di più (21 canzoni) e collaborato più a lungo 13 anni.
Queste composizioni che Massimo riarrangia e reinterpreta, vanno dall’album “Rimini” (1978), alla nota
“Don Raffaè” (1990), passando per le canzoni che compongono il disco “Fabrizio De Andrè” più
comunemente chiamato “l’Indiano” (1981), comprendendo anche l’unico 45 giri pubblicato dal cantautore
genovese e co-prodotto dai due autori contenente “Storia sbagliata” (1980).
In questo nuovo progetto Massimo Bubola, rilegge dopo trent’anni la sua specialissima esperienza dal suo
osservatorio privilegiato (dall’altra parte del vento) 11 dei 20 brani scritti con il grande De Andrè, diventati
nel frattempo dei classici della canzone italiana e tra i motivi più eseguiti nel nostro paese.
Nel rispetto del suo amico Fabrizio, Massimo Bubola, ha deciso in un anniversario così importante di
dedicare al poeta scomparso una rilettura lirica e musicale delle loro composizioni e regalare agli amanti
della canzone d’autore un disco dalle sonorità profonde ed autentiche, che riaffrontano e rivisitano queste
composizioni con una lettura filologica legata dell’allora nascente letteratura del rock italiano, che Massimo
in questi trent’anni ha continuato a sviluppare.
Ci sono inoltre tre brani legati comunque a Fabrizio per altri motivi.
Il primo è “Colline Nere”, che fu scritto da Massimo poco dopo la pubblicazione del LP “l’Indiano”, sull’onda
delle letture preparatorie a quell’album e dedicato alle Black Hills, le colline aurifere che si trovavano in
territorio indiano e che invase dai bianchi e difese dai nativi americani, furono la premessa del massacro di
Fiume Sand Creek.
Il secondo è “Invincibili”, una canzone-lettera ricca di flash-back e ricordi di vita vissuta con Fabrizio, di cui
Massimo è autore del testo ed il figlio Cristiano della musica.
C’è infine il brano inedito “Dall’altra parte del vento”, che è una canzone ambientata in un bar di notte, in
cui il protagonista, mentre si guarda nello specchio inclinato sopra il banco, vede apparire al suo fianco
l’amico scomparso che gli dice parole intense e segrete e poi scompare con le prime luci dell’alba.
La gran parte di queste canzoni furono scritte da Massimo, tra i 22 e i 27 anni, ed oggi ha deciso di
riprenderle in mano e di dargli una lettura diversa, per proporre nuove interpretazioni ed arrangiamenti dei
brani, distanziandoli dalle versioni originali di Fabrizio, anche per salvaguardare il patrimonio originale,
soggetto forse a troppe riproduzioni imitatorie e pedisseque da parte di molte invadenti tribute band che
impazzano e fioriscono ad ogni dove, creando spesso una sorta di diffusa disinformazione, partendo dal
presupposto che l’inutile sia dannoso.
L’intento di Massimo Bubola con quest’album prettamente acustico, da autore e testimone di queste
composizioni, è quello di confermare oggi quel percorso nel suo valore e nelle sue intuizioni poetiche e civili
che hanno fatto da colonna sonora e molto hanno significato e per tante generazioni a tutt’oggi.
V italijanski kantavtorski glasbi je Massimo Bubola aktiven od sredine 70-ih let. Gre za
glasbenika, s katerim je Fabrizio de Andrè največ komponiral (21 pesmi) in tudi najdlje
sodeloval: njuna skupna pot je trajala kar trinajst let. Prav spoštovanje do prijatelja Fabrizia
je botrovalo odločitvi, da preminulemu umetniku ob deseti obletnici smrti posveti novo
tekstualno in glasbeno priredbo njunih skladb. Ljubiteljem italijanske avtorske glasbe je
Bubola s tem podaril zgoščenko globokih in pristnih zvokov, s katerimi se je sprehodil skozi
nekdanje pesmi s filološkim pristopom, ki je zaznamoval v njunih skupnih časih porajajočo
se poezijo italijanskega rocka in ki jo je Bubola v teh tridesetih letih razvijal naprej. Večino
teh pesmi je Massimo Bubola napisal med svojim 22. in 27. letom starosti, tokrat pa nam
jih ponuja v spremenjeni podobi, na novo prirejene, z novimi interpretacijami in aranžmaji.
Vse to z namenom, da nam danes – kot avtor in priča teh skladb – skoznje potrdi pot,
prehojeno v svetu glasbe, svoje mesto v njem ter svojo pesniško in občečloveško
intuitivnost, kar je odločilno zaznamovalo generacije vse do danes.
Info: www.massimobubola.it
ETHNOINSULA 2009
Palazzo / Palača Manzioli
Venerdì, 22 maggio 2009 / Petek, 22. maja 2009
alle ore 20.00 / ob 20.00 uri
BUBAMARA
Alberto Cendron - chitarra acustica e voce / kitara, vokal
Andrea Galletti - voce e chitarra acustica / kitara, vokal
Nicola Bortolanza – contrabbasso / kontrabas
Christian Tonello – fisarmonica / harmonika
Alberto Celot – percussioni / bobni
I Bubamara (in confidenza Bubi) si formano a Treviso nel 2000. Dopo una breve scorribanda in Ungheria per
registrare un primo DEMO (a casa di mr. Gabor Zaizon), hanno il battesimo del pubblico il 19 luglio dello
stesso anno. Vengono notati da Alberto Cantone che li introduce così nel circuito della musica d’autore
trevigiana. All’epoca sono un trio e si chiamano Andrea Galletti, Alberto Celot e Alberto Cendron. Si fanno le
ossa suonando per anni in fumosi e distratti locali e rassegne di musica d’autore (da ricordare due tributi a
Fabrizio de Andrè, la partecipazione come ospiti a Ritmi Globali, e commemorazini del 25 aprile con
l'A.N.P.I.). In quel periodo entra nel gruppo Vittorio Demarin che col suo violino (e qualunque altro oggetto
produca musica) arricchisce il suono di uno strumento solista. I Bubamara propongono caparbiamente (o
incoscientemente) il loro repertorio originale di musica d’autore che si ispira all’opera di autorevoli autori quali
Capossela, Conte, De Andrè, Tom Waits. La successiva scoperta della musica popolare contribuisce a
definire un sound più personale e riconoscibile. Entra nel gruppo Christian Tonello fisarmonicista dei
Barbapedana che porta un respiro di mantice e liricità alle oramai numerose canzoni. Negli anni partecipano
ad alcuni eventi rimarchevoli: aprono loro il concerto di Pippo Pollina al Teatro dei Rinnovati di Asolo;
partecipano alla presentazione del libro del Prof. Livio Fantina sulla storia del cinema nel trevigiano
producendo per l’occasione brani originali; suonano per l’associazione la Ginestra (per il diritto al funerale
laico) e scherzano con la morte stessa. Partecipano al concerto per la Resistenza e la difesa della
Costituzione al teatro Duse di Asolo. compaiono nel primo numero della rivista Finnegan’s e nei cd "Mi no
vao combatar" e "Resistere non invecchia". Seguono avvicendamenti nel gruppo durante i quali registrano
nel 2006 un disco autoprodotto presso lo studio di Max Bortoletto. Nel frattempo Nicola Bortolanza acquista
un contrabbasso ed entra nel gruppo. Alla fine del 2006 i Bubamara sono cinque (in ordine di vetustà):
Andrea Galletti - chitarra folk e voce, Christian Tonello – fisa, Alberto Celot - percussioni batteria glockenspiel
e ninnoli sonori, Alberto Cendron – chitarra classica e voce, Nicola Bortolanza – contrabbasso. Nel 2007
partecipano al concorso Un’altra musica città di Carpesica (tra i giurati c’è mr. Giorgio Conte) dove ottengono
il premio per il miglior testo ed il secondo premio assoluto con i brani "Atlante" e "RumBum". Hanno da poco
registrato la loro ultima fatica allo studio Magister di Preganziol (TV) per la cura di Andrea Valfrè e prodotto
da Arci Treviso da un'idea Gildo de Rosso.
Il disco che si sintitola "Le feroci danze", un incursione nel Rinascimento per riflettere sul presente, è stato
apprezzato e citato da Gianni Mura in un articolo apparso sul quotidiano La Repubblica, e dalla trasmissione
radiofonica di radio 3 RAI "Il terzo anello".
"Ove vedrete dipintor disfidare inquisitore, Danze d'oriente, Pirati saracini nell'agguato della notte,
Cinghiali che si credon' signorie, Legni traversare il mondo a tondo, Navi nella scia di un pesce, Di
là dell'orizzonte, Dove non si cade, Nella feroce danza, Nel feroce ballo che si balla umanità"
Con riferimenti quali Giorgio Conte, Vinicio Capossela, Tom waits,e contaminazioni balcaniche, il
quintetto formatosi a Treviso nel 2000 propone un interessante progetto che fonde melodie di
tradizione popolare, folk d’autore, atmosfere rinascimentali e piratesche, con uno stile travolgente ed
un’attenta valorizzazione dei testi.
I Bubamara presentano a Palazzo Mazioli di Isola (Slovenia) “Le Feroci Danze" il loro ultimo
lavoro discografico, prodotto dall’Arci Treviso, un disco che si ispira al Rinascimento e che, nella
miglior tradizione della meta-letteratura, parla del passato per riflettere sul presente.
Il nuovo disco si presenta con una copertina insolita: un quadro fiammingo che rappresenta una
wunderkammern, cioè una stanza delle meraviglie, nelle quali alcuni signorotti collezionavano le
stranezze e gli oggetti provenienti da ogni parte del mondo.
E questo vuole essere in fondo il loro lavoro: un'esposizione della meraviglie e delle bassezze
dell'uomo, della sua grandezza e della sua ferocia appunto.
Un disco che ha avuto buoni apprezzamenti e recensioni a livello nazionale , tra gli altri, anche da
Gianni Mura in un articolo apparso su “la Repubblica” e dalla trasmissione radiofonica ilterzoanello
di radio rai.
I Bubamara si presenteranno con una formazione in quintetto con Alberto Cendron (chitarra
acustica e voce); Andrea Galletti (voce e chitarra acustica); Nicola Bortolanza
(contrabbasso);Christian Tonello (fisarmonica); Alberto Celot (percussioni).
Altre informazioni su www.myspace.com/bubamaratreviso
Siete tutti i benvenuti.
Info: www.myspace.com/bubamaratreviso