09/02/17 S.Alessandro INCONTRO CON GLI AMMINISTRATORI

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09/02/17 S.Alessandro
INCONTRO CON GLI AMMINISTRATORI
GIOVANI E FAMIGLIA
Ancora oggi circa il 70% dei giovani italiani considera la famiglia un pilastro essenziale della
propria vita, ed in particolare il 67% la ritiene fondata sul matrimonio. Il processo di formazione di
una propria famiglia è uno degli aspetti fondamentali che segna il passaggio all’età adulta; in Italia
questo processo risulta posticipato rispetto al resto d’Europa.
Infatti l’età media di uscita da casa dei genitori per i giovani italiani si attesta intorno ai 30 anni,
inoltre la nascita del primo figlio viene sempre più rimandata e la volontà di costruire una famiglia
con figli tende progressivamente al ribasso.
Tutto questo è causato sia da situazioni lavorative precarie che i giovani devono oggi affrontare, sia
per politiche di welfare dei nostri governi che non supportano le famiglie.
Queste dinamiche influenzano negativamente non solo la sfera privata, ma anche le dinamiche di
coppia e in ultima analisi investono tutta la nostra società.
Il rapporto Giovani e Famiglia dell’”Istituto Toniolo” indaga le aspettative di fecondità e la
percezione del nucleo familiare secondo i giovani europei.
In primis si è calcolato il tasso di fecondità dei giovani italiani che si attesta intorno a 1,3, mentre in
altri paesi europei varia tra 1,6 e 1,8.
Inoltre si è verificato che, a distanza di 3 anni da una iniziale intervista, l’intenzione di avere figli
cala di circa il 60% in funzione delle reali condizioni di vita e soprattutto del fatto di avere una
occupazione stabile.
L’altro studio inserito nel rapporto Giovani e Famiglia, considera l’influenza che la famiglia di
origine ha sulle scelte dei giovani.
Per i giovani italiani la famiglia è vista ancora come il luogo dove si trasmettono e si apprendono i
valori; l’Italia è la nazione europea con le medie più alte in merito alle scelte effettuate dai giovani
in riferimento a: il partito politico, il percorso di studio, credere in Dio, la carriera professionale, lo
sposarsi.
Si evidenzia quindi come, il legame e le scelte dei giovani, dipendano ancora dai legami familiari;
viste le persistenti difficoltà i giovani tendono ancora a rivolgersi alla famiglia di origine per
ricevere aiuto sia dal punto di vista morale che materiale. Questo ritarda sempre più la conquista
della loro autonomia e l’inserimento nella “vita adulta” per cui le strette relazioni familiari
diventano in molti casi un luogo nel quale rinchiudersi invece che una rampa di lancio verso nuovi
orizzonti.
Inoltre il modello di welfare che caratterizza l’Italia è quello detto “familistico”, dove il supporto
dello stato è piuttosto basso e quindi bisogna fare affidamento su una rete familiare di aiuto che
determina forte dipendenza dei giovani dalle generazioni adulte.
Tutte queste situazioni analizzate dall’Istituto Toniolo, sono state verificate in parte anche nel
nostro piccolo. Come Ufficio Famiglia Diocesano abbiamo potuto constatare, attraverso il contatto
con i giovani che si preparano al matrimonio, l’aumento dell’età media di chi decide di sposarsi e
l’intenzione di non creare “famiglie numerose” a causa soprattutto della precarietà delle situazioni
lavorative; inoltre i nostri giovani hanno manifestato l’intenzione di voler fare affidamento sulle
famiglie di origine in occasione di problemi legati alla cura dei figli e a motivazioni di tipo
economico.
Citando quanto già inserito nel “Direttorio di Pastorale Familiare” del 1993, la famiglia abbia una
sua missione nella chiesa e nella società e che la dimensione sociale della famiglia cristiana debba
renderla protagonista attiva e responsabile nella vita sociale.
Collaborando con le diverse forze educative e con le istituzioni locali, la famiglia deve promuovere
politiche sociali e familiari che tengano presenti i bisogni dei più deboli: coppie in difficoltà,
problematiche degli adolescenti, degli anziani e dei disabili.
In questa ottica la collaborazione con l’Università Cattolica potrebbe essere rivolta sia ai giovani,
per creare figure specializzate dal punto di vista professionale in grado di impegnarsi
lavorativamente nelle zone di origine della nostra diocesi, sia di educazione nei confronti dei
genitori per permettere ai propri figli di poter effettuare scelte di vita più libere e consapevoli.
Raffaele Tummolo
Matilde Calandrelli
(responsabili Commissione
Diocesana Pastorale Familiare)
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