X LEGISLATURA III COMMISSIONE PERMANENTE (Tutela della salute, servizi sociali, alimentazione, immigrazione, corregionali all’estero, previdenza complementare e integrativa) Verbale n. 31 Seduta dell’11 maggio 2009 Presenti Giorgio VENIER ROMANO Presidente Massimo BLASONI Vicepresidente Sergio LUPIERI Vicepresidente Franco DAL MAS Segretario Stefano ALUNNI BARBAROSSA Assenti Sì - - - - Sì Sì Roberto ASQUINI Sì Paolo CIANI Sì Franco CODEGA Sì Pietro COLUSSI - Ugo De MATTIA - Sì Luigi FERONE Sì Bruno MARINI Sì Paolo MENIS Sì Annamaria MENOSSO Sì Antonio PEDICINI - Enore PICCO Sì Stefano PUSTETTO Sì Stefano ALUNNI BARBAROSSA in sostituzione di Pietro COLUSSI Sì Bruno MARINI in sostituzione di Massimo BLASONI Sì Paolo CIANI in sostituzione di Franco DAL MAS Sì Paolo CIANI in sostituzione di Antonio PEDICINI Sì TOTALE 13 4 Il giorno 11 maggio 2009, alle ore 15.00, nella sala gialla del Consiglio regionale, si riunisce la III Commissione permanente, con il seguente ordine del giorno: 1. Parere sul disegno di legge n. 64 “Misure urgenti in materia di sviluppo economico regionale, sostegno al reddito dei lavoratori e delle famiglie, accelerazione di lavori pubblici”, assegnato alla IV Commissione permanente con parere delle Commissioni I, II e III. (parte di competenza: art. 18) 2. Udienza conoscitiva sul tema: “Abuso di alcol tra i giovani”, con i seguenti soggetti: - Gruppo tecnico regionale di coordinamento alcoldipendenze FVG (Referenti servizi di alcologia delle Aziende sanitarie regionali; Gruppi Alcolisti Anonimi; Associazione regionale dei Club degli Alcolisti in trattamento) - Associazione trattamento alcoldipendenze (AsTrA) - Gruppi familiari Al-Anon/Alateen - Cooperativa Co.S.M.O - Polizia stradale – Compartimento FVG - Ufficio scolastico regionale - Presidenti Consulte provinciali degli studenti - Presidente Forum provinciale giovani di Gorizia - Forum provinciale giovani di Trieste - Federazione italiana pubblici esercizi (FIPE) – Comitato regionale FVG - Federazione italiana esercenti pubblici e turistici (FIEPET) FVG. (Presiede il Presidente VENIER ROMANO) Il PRESIDENTE, verificata la sussistenza del numero legale, dichiara aperta la seduta. Sono le ore 15.15. È presente l’Assessore all’istruzione, formazione e cultura, delegato alle politiche per la famiglia, Roberto Molinaro. Viene esaminato il punto 1 dell’ordine del giorno. L’assessore MOLINARO, nell’illustrare i contenuti generali del disegno di legge n. 64, afferma che il provvedimento include una prima serie di misure urgenti adottate per mettere a disposizione delle imprese, dei lavoratori e delle famiglie interventi immediati e di grande concretezza a supporto dello sviluppo del sistema sociale ed economico regionale. Suddivide il disegno di legge in tre parti fondamentali: la prima parte riguarda l’accelerazione della realizzazione di opere pubbliche e la semplificazione delle procedure in materia di protezione civile, la seconda parte esamina le misure urgenti in materia di attività produttive, la terza parte riguarda l’accelerazione di procedure di spesa in materia di politiche per la famiglia. Si sofferma quindi sull’articolo 18 del 2 ddl, che reca modifiche alla legge regionale 11/2006 e costituisce parte di competenza della Commissione, riportando quanto segue: - il comma 1 modifica l’articolo 7 bis della legge regionale 11, sopprimendo l’obbligo che per il sostegno delle attività della famiglia in formazione ci si avvalga di programmi concordati e inseriti nella programmazione locale e quindi viene tolto il vincolo dei piani di zona. - il comma 3 modifica l’articolo 10, riguardante la Carta famiglia. Nello specifico: la lettera a) prevede che la Carta famiglia possa erogare direttamente benefici economici; la lettera c) prevede che le convenzioni per la fornitura dei beni e servizi della Carta possano essere stipulate dalla Regione anche in forma diretta; la lettera d) introduce il principio della remunerazione delle attività svolte dai Comuni; la lettera e) prevede che la gestione dei procedimenti amministrativi di attuazione della Carta possa essere delegata a enti pubblici. - il comma 5 abroga il comma 4 dell’articolo 18, eliminando il riferimento al Servizio sociale dei Comuni per la concessione dei contributi destinati al sostegno dei progetti promossi dalle famiglie. L’Assessore inoltre comunica che in Aula verranno aggiunti altri commi all’articolo 18 riguardanti il fondo per l’abbattimento delle rette per gli asili nido. Il PRESIDENTE dichiara aperto il dibattito. Il consigliere LUPIERI afferma che il ddl apporta pesanti modifiche alla legge 11, in particolare all’articolo 7 bis, togliendo il riferimento alla programmazione locale e così determinando la perdita di un interlocutore importante per la soddisfazione dei bisogni delle famiglie. Inoltre, chiede delucidazioni in merito alla sostituzione del comma 5 bis dell’articolo 10. La consigliera MENOSSO dichiara di non condividere la soppressione del riferimento ai piani di zona, conseguenza della modifica all’articolo 7 bis, ritenendo che gli stessi costituiscano una sorta di "piano regolatore" dei servizi e degli interventi sociali per rendere più incisivi, meno estemporanei e più coerenti con il contesto locale gli interventi nel settore. Manifesta poi perplessità sull’erogazione di benefici economici attraverso la Carta famiglia, pensata piuttosto in origine come strumento diretto per la fruizione di agevolazioni. Il consigliere PUSTETTO condivide le valutazioni della consigliera Menosso sia riguardo all’eliminazione del riferimento ai piani di zona sia in merito all’erogazione diretta di benefici economici attraverso la Carta famiglia, ritenendo tali variazioni inopportune e negative. Sottolinea inoltre che in questo modo si bypassano i Comuni, centralizzando tutto in Regione e contraddicendo le istanze federalistiche sostenute dalla maggioranza. Il PRESIDENTE ringrazia i consiglieri per gli interventi e cede la parola all’assessore Molinaro per la replica. L’assessore MOLINARO raccoglie le preoccupazioni espresse, affermando che la Giunta non ha intenzione di snaturare l’intervento della Carta famiglia, ma prende atto delle difficoltà operative finora incontrate e le modifiche proposte intendono far sì che la Carta famiglia diventi uno strumento centrale e utile. Per quanto riguarda i piani di zona, afferma che bisogna trovare un meccanismo che consenta di realizzare tutto ciò che viene progettato, il che oggi non sempre accade. Si passa quindi alle dichiarazioni di voto. 3 Il consigliere LUPIERI afferma di non condividere l’impostazione dei commi 1 e 5 e annuncia la presentazione di emendamenti in Aula. Dichiara quindi il voto di astensione. Il consigliere CIANI esprime soddisfazione per i contenuti del disegno di legge e preannuncia voto favorevole. Il consigliere DE MATTIA giudica positivamente l’accelerazione delle procedure di spesa per gli interventi a favore della famiglia e dichiara voto favorevole. A questo punto, il PRESIDENTE pone in votazione l’espressione del parere favorevole al disegno di legge in argomento nella parte di competenza della Commissione. La Commissione approva a maggioranza. Si passa quindi al punto 2 dell’ordine del giorno (i lavori proseguono nell’Aula del Consiglio). Sono presenti: Salvatore Ticali e Rosanna Ciarfeo Purich (Azienda per i servizi sanitari n. 1 “Triestina”), Andrea Fiore (SERT - Azienda per i servizi sanitari n. 2 “Isontina”), Gianni Canzian (SERT - Azienda per i servizi sanitari n. 3 “Alto Friuli”), Francesco Piani e Marco Giordani (Azienda per i servizi sanitari n. 4 “Medio Friuli”), Sergio Paulon (Alcologia - Azienda per i servizi sanitari n. 5 “Bassa Friulana”), Paolo Cimarosti (Azienda per i servizi sanitari n. 6 “Friuli Occidentale”), Maria Claudia Diotti (ARCAT FVG), Claudio Zaratin e Frida Antonini (AsTrA), due rappresentanti dei Gruppi familiari Al-Anon/Alateen, Annie Moro (Cooperativa Co.S.M.O), Gianluca Romiti (Polstrada Gorizia), Domenico Passaro e Antonino Pollio (Ufficio scolastico regionale), Rocco Ferluga (Consulta provinciale degli studenti di Trieste), Cristian Natoli (Presidente Forum provinciale giovani di Gorizia), Alessio Glavina e Alessio Colautti (Forum provinciale giovani di Trieste), Erica Zuccolin (Associazione “Al lago” di Barcis), Sergio Lucchetta (FIPE FVG), Massimo Giordano (ASCOM FVG), Beniamino Nobile (FIPE Trieste). Il PRESIDENTE introduce brevemente l’argomento oggetto dell’udienza conoscitiva –l’abuso di alcol tra i giovani- e ne rammenta le ragioni, sottolineando l’interesse della Commissione all’approfondimento della conoscenza di un fenomeno spesso all’attenzione delle cronache e che suscita particolare allarme per gli effetti che produce in termini di salute e disagio sociale. Cede quindi la parola agli invitati. Il dott. PIANI pone a disposizione della Commissione un documento predisposto dal Gruppo di Coordinamento regionale alcol, recante una sintesi di informazioni utili a descrivere la situazione generale relativa ai consumi di bevande alcoliche nella regione e le relative conseguenze (Allegato 1). Nel soffermarsi sugli aspetti più significativi del documento, sottolinea come a fronte di un calo generale del consumo di alcol in Italia si registri un andamento contrario tra i giovani, che iniziano a bere all’età di 11 anni. Fa presente che gli incidenti stradali, prima causa di morte tra i giovani, sono dovuti in massima parte all’alcol. Spiega che tra il 2001 e il 2008 l’utenza dei servizi di alcologia delle aziende sanitarie regionali è quasi raddoppiata, mentre è diminuito il numero degli operatori; ciò rende urgente l’esigenza di mettere mano all’organizzazione dei servizi. Riferisce che attualmente in regione sono circa 1300 le persone che muoiono per patologie alcolcorrelate. Lamenta che l’attività di prevenzione viene svolta sul territorio in maniera disomogenea, mentre sarebbe necessaria una politica diffusa in maniera capillare, specie nelle scuole. Afferma poi che occorre anche intervenire sulla vendita degli alcolici. Rammenta in tal 4 senso alcune iniziative attivate in maniera spontanea da singoli Comuni e da alcune cooperative e osserva che è contraddittoria la sponsorizzazione da parte di enti pubblici di eventi che promuovono il consumo di alcolici. Fa presente che recentemente è stata approvata dalla Giunta regionale una delibera che interviene sul consumo di alcol nei luoghi di lavoro e che a breve ne verrà adottata una seconda su alcol e guida. Il dott. CIMAROSTI fa presente che la Regione da diversi anni è capofila di un progetto di prevenzione e contrasto all’abuso di alcolici partito a livello nazionale. Osserva che attualmente uno dei problemi principali da affrontare è il difetto di coordinamento degli interventi, che sono numerosi ma spesso slegati tra loro. Per questo sarebbero necessarie linee guida regionali, orientate secondo le indicazioni provenienti dall’Organizzazione mondiale della sanità, che raccomanda la riduzione dei consumi. A titolo di esempio, riferisce di significativi risultati nella riduzione della mortalità da incidenti stradali dovuti all’alcol ottenuti in Svezia attraverso politiche di restrizione dei consumi. (Presidenza del Vice Presidente Lupieri) Il sig. COLAUTTI riferisce di un’esperienza formativa di particolare valore vissuta durante il periodo scolastico presso il servizio di alcologia dell’Azienda per i servizi sanitari n. 1 “Triestina”. Ritiene che sarebbe utile portare a conoscenza dei ragazzi le diverse realtà ospedaliere per far capire concretamente quali sono i danni che l’alcol produce. Il dott. FIORE afferma che il problema dell’alcol non deve essere considerato solo sanitario ma anche sociale in quanto è importante capire quali sono le motivazioni che conducono all’abuso di sostanze alcoliche. La sig.ra MORO sottolinea che in questi ultimi anni è cambiato il significato del bere. L’alcol è usato (e non consumato) per sentirsi più sicuri, più loquaci, per facilitare le relazioni interpersonali, per apparire più emancipati, per essere più facilmente accettati dal gruppo o, in alcuni casi, per conquistare un ruolo di (presunta) leadership. Osserva che sarebbe utile intervenire sia nelle scuole sia sul territorio. Il dott. TICALI afferma che va rincondotto alla responsabilità degli adulti l’aver modificato, attraverso i mezzi di comunicazione, le cause di utilizzo dell’alcol tra i giovani. Spiega che la pubblicità diretta delle bevande alcoliche ne propone il consumo associandolo frequentemente a situazioni di quotidiana convivialità e a protagonisti con personalità positive, contribuendo a normalizzare la cultura del bere. Dichiara quindi che in Italia ci dovrebbe essere una legge che vieti tali pubblicità. Suggerisce poi tre strumenti al fine di ridurre il consumo: adottare regole vincolanti, aumentare i prezzi delle bevande alcoliche, creare degli spazi per i giovani. Il dott. CANZIAN individua la necessità di una legge che vieti ai ragazzi, al di sotto di 16 anni, di acquistare alcolici o che preveda un aumento dei prezzi delle bevande con un alto grado alcolico. Sottolinea inoltre che la denominazione di certe manifestazioni può rappresentare un’istigazione al bere. Il dott. PAULON propone due misure di intervento: in primo luogo l’introduzione all’università di corsi formativi sull’alcolismo, in secondo luogo l’adozione di una norma che preveda un tasso alcolemico pari a zero, non solo per i neopatentati ma per tutti gli automobilisti. 5 Il sig. NATOLI sostiene che esiste tra i giovani una consolidata “cultura del bere”. Afferma inoltre che l'alcolismo è un problema che deve essere affrontato con senso di responsabilità da tutte le istituzioni sociali. Il buon esempio e l'educazione certamente devono partire dalla famiglia. Il dott. ROMITI riferisce che dai dati del 2006 la guida in stato di ebbrezza è solo il quarto o quinto motivo di incidenti stradali; in particolare i 1230 fermati per questa ragione sono perlopiù gli ultratrentenni. La sig.ra DIOTTI condivide l’opinione che la società offra modelli sbagliati. Afferma che i genitori dovrebbero accompagnare costantemente i figli nel loro percorso di vita, senza proibizionismi, con un’educazione responsabile, ma lamenta che purtroppo è proprio la famiglia la prima a rinunciare molte volte a questo compito. Il sig. LUCCHETTA mette a disposizione della Commissione una memoria concernente le iniziative avviate da FIPE FVG sul tema in esame (Allegato 2). Sottolinea che il proibizionismo è sbagliato, in quanto stimolerebbe i ragazzi a cercare vie alternative. La questione più rilevante e incisiva riguarda la mancanza di divieti all’uso di sostanze alcoliche da parte dei minori in manifestazioni pubbliche, come le sagre. Inoltre mancano iniziative che portino a interrogarsi sulle questioni collegate all’alcol, quali: la modifica dei comportamenti di giovani e adulti; la responsabilizzazione dei gestori di locali pubblici, dei negozi di alimentari e dei supermercati, rispetto al loro ruolo sociale nel veicolare messaggi e indurre comportamenti che hanno a che fare con l’alcol; l’introduzione di occasioni che aiutino a superare l’idea che “alcol equivale a divertimento” e che promuovano invece modelli collegati allo “stare insieme come base del divertimento”. Rammenta infine le iniziative di sensibilizzazione svolte dalla FIPE in provincia di Pordenone. (Presiede il Presidente VENIER ROMANO) Il sig. GLAVINA afferma che il vero problema sta nel comportamento di quei genitori che danno denaro ai loro figli senza responsabilizzarli nell’utilizzo. Si dichiara contrario all’adozione di interventi repressivi e propone invece di agire sull’educazione, con iniziative di prevenzione che vedano coinvolte le famiglie, le scuole e le aree di formazione. Il rappresentante dei Gruppi familiari AL-ANON/ALATEEN illustra le finalità dell’associazione, che ha come obiettivo quello di aiutare le famiglie di alcolisti. E’ un’associazione –spiega- che non chiede sovvenzioni, è autonoma e svolge un’attività che si basa sulla condivisione delle esperienze come strumento per aiutare a cambiare i comportamenti. Il dott. GIORDANO sostiene che è necessario raccogliere i dati relativi all’abuso di alcolici sia dal punto di vista quantitativo che dal punto di vista qualitativo, perchè è necessario oltre che capire quanti giovani ne fanno uso qual è la motivazione che li spinge all’abuso. E’ utile –afferma- creare equipe multi-disciplinari che intervengano sul territorio. La sig.na ZUCCOLIN dichiara di intervenire in rappresentanza delle associazioni di giovani presenti nella provincia di Pordenone (il relativo forum giovani è in fase di attivazione). Nel portare la testimonianza dell’attività svolta nell’ambito dell’associazione “Al Lago” di Barcis, riferisce delle resistenze incontrate nella promozione di manifestazioni ed eventi senza consumo di bevande alcoliche, sia da parte degli organizzatori, per i mancati incassi, che degli stessi giovani. 6 Il PRESIDENTE afferma che il consumo di alcoli è un problema di educazione, che riguarda anche lo stile di vita, ed esprime l’impressione che azioni ulteriori rispetto ad iniziative di formazione e sensibilizzazione siano difficili da individuare. Terminati quindi gli interventi, lascia la parola ai consiglieri. Il consigliere CIANI ritiene che l’innalzamento dei prezzi delle bevande alcoliche non risolva il problema, viste le disponibilità finanziarie di cui godono oggi normalmente i giovani. Non condivide l’idea di rendere più severi i tassi alcolemici, che avrebbe come unico effetto la produzione di gravi danni alla ristorazione. Reputa invece necessario responsabilizzare le famiglie per una sana educazione dei propri figli. Esprime poi l’impressione che la Regione abbia pochi margini di manovra non potendo intervenire con proprie leggi in materia di pubblicità. Chiede infine al rappresentante della polizia stradale di mettere a disposizione della Commissione i dati riferiti sulle cause degli incidenti stradali. Il consigliere CODEGA afferma che l’elemento su cui si deve intervenire è quello educativo, come anche per il tabagismo e il consumo di droga. Sostiene che i giovani sembrano particolarmente sensibili ai messaggi promozionali e alle suggestioni che incitano all’uso di alcolici; inoltre, il fatto di assumere alcol per ricercarne gli effetti voluti (euforia, eccitazione, disinibizione) o per rispondere a bisogni di tipo psicologico (sentirsi più sicuri, più disinvolti, favorire i rapporti interpersonali soprattutto con persone dell'altro sesso, apparire più emancipati e alla moda, sentirsi accettati dal gruppo dei pari) aumenta la probabilità di sviluppare nei confronti di questa sostanza un legame di dipendenza. Il consigliere LUPIERI dice di essere rimasto particolarmente colpito dalla testimonianza della sig.na Zuccolin sulle resistenze incontrate nel promuovere manifestazioni senza il consumo di bevande alcoliche. Giudica positivamente la creazione di equipe multi-disciplinari, che intervengano sul territorio, anche con la partecipazione degli stessi giovani. Ritiene poi necessario che il tema in discussione venga inserito nell’agenda politica per approfondire le proposte di intervento. La consigliera MENOSSO sostiene che il problema dell’alcol va studiato a trecentosessanta gradi in quanto riguarda tutte le fasce di età. Le scuole dovrebbero essere la base di partenza. Bisognerebbe sensibilizzare gli insegnanti sull'importanza di affrontare il fenomeno dei consumi e degli abusi alcolici. E’ un problema comunque complesso –afferma- in quanto è difficile trovare un equilibrio tra chi consuma e chi vende gli alcolici. Fa presente inoltre che per giungere a una soluzione efficace non serve una nuova legge ma va cambiata la “cultura del bere”. Il PRESIDENTE accoglie la sollecitazione del consigliere Lupieri a un approfondimento delle proposte emerse. Ringrazia poi gli invitati, evidenziando l’interesse della Commissione a ricevere eventuali ulteriori contributi conoscitivi. Quindi dichiara chiusa la seduta. Sono le ore 18.00 7 IL PRESIDENTE Giorgio Venier Romano IL VERBALIZZANTE IL RESPONSABILE DELEGATO DI P.O. Sonia Ceciliato Mauro Negro 8