Economia della Concorrenza
e dei Mercati
Lezione 5
Corso di laurea
Consulente del Lavoro e Giurista d'impresa
UNIBS, a.a. 2012-2013
Prof.ssa Chiara Dalle Nogare
Ricapitolando
• Dalle preferenze alla funzione di utilità
• Dal reddito e prezzi dei beni al vincolo di bilancio
• Il problema del consumatore (agente razionale,
quindi ottimizzante)
• Soluzione: l’equilibrio del consumatore, ovvero
la scelta delle ottime quantità di x e y
• Significato economico dell’equilibrio del
consumatore
• La curva di domanda individuale come luogo
delle scelte ottime del consumatore
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Cosa resta da fare:
• Un po’ di statica comparata
• Elasticità della domanda
• Il surplus del consumatore
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Le variazioni della
curva domanda individuale
•
L’approccio grafico bidimensionale al problema
del consumatore consente esercizi di statica
comparata che giustificano gli spostamenti
nello spazio quantità-prezzo della curva di
domanda individuale
• Vediamo a titolo di esempio:
1. La variazione del prezzo di un altro bene
2. La variazione del reddito
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Variazione del prezzo di un altro bene
Cala il p dei bliglietti del bus; il consumatore
riottimizza a partire dai nuovi parametri del
problema e trova un nuovo punto di ottimo.
Date queste preferenze, nel nuovo paniere
d’equilibrio si trovano sia più hamburgher, sia
più bigletti del bus. Si è ampliato l’insieme di
panieri ammissibili, e tra tutti i punti della sua
nuova frontiera (il BC) il consumatore sceglie
quello in cui
biglietti bus
Nota: sono cambiati sia i prezzi relativi, sia il
potere d’acquisto; y(2)>y(1) perché i panini
sono “beni normali” e non sono perfetti
sostituti
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p panini
Umar(y)/p(y)=Umarx/p(x)
y1 y2
D panini
q panini
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Il fertilizzante è molto
più potente se
abbinato al diserbante.
Qui aumenta il p del
diserbante
Prezzo del fertilizzante
Aumento del prezzo di un altro bene:
beni complementari
Libbre di fertilizzante all’anno
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Aumento del reddito:
due beni normali
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p(viaggi)
viaggi mensili in treno regionale
Aumento del reddito: un bene normale ed un
bene inferiore: i viaggi in treno regionale
D
D’
Ore di telefonate al mese
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Viaggi mensili in treno reg.
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Il concetto di elasticità
• Un’importante caratteristica di un mkt è la
sua reattività, in termini di quantità
vendute, al variare di un prezzo: es. il
prezzo del bene in questione, o di un altro
bene es. ad esso sostituto
• L’elasticità è una misura di tale reattività
espressa in percentuali: è l’aumento in
percentuale delle quantità all’aumento in
percentuale di un prezzo
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L’elasticità al proprio prezzo
•
Matematicamente si definisce
∆x / x
ε =−
∆p / p
•
Nota il segno meno: è per convenzione, per rendere la misura positiva. Infatti
all’aumentare del prezzo, la variazione delle quantità vendute sarebbe negativa
•
Il valore dell’elasticità può essere maggiore, uguale o minore di 1: se maggiore, la
reattività della domanda a variazioni di prezzo è forte (perché il nominatore è
maggiore del denominatore)
•
Ma perché non guardare semplicemente alla pendenza della curva di D? Anche
quella è una misura di come reagisce la quantità domandata ad una variazione di
prezzo
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Si tratta della stessa domanda!
Mentre graficamente tutto dipende dalle unità di misura,
per l’elasticità non è così!
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Ancora su elasticità al proprio p
e pendenza della f di D.
•
•
•
Se confronto due D di beni diversi
descritte in spazi prezzo-quantità
espressi nelle stesse unità di misura
(es. € e quintali), la pendenza è però
confrontabile. E’ un caso particolare!
(Non potrei fare lo stesso
confrontando caffè e automobili)
€
Scarsa pendenza
D elastica
es. camomilla
Potrei anche confrontare la
pendenza di f di domanda di individui
diversi sullo stesso mkt (es. quello
del caffè)
quintali
€
In questi speciali casi posso parlare
indifferentemente di pendenza e di
elasticità riferite all’intera funzione
Pendenza forte
D anelastica
o rigida
es. caffè
quintali
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Da cosa dipende
l’elasticità al proprio prezzo?
• L’elasticità dipende crucialmente dalla presenza di beni
sostituti. Es. La camomilla è considerata simile ad altre
tisane, mentre il caffè non viene facilmente sostituito dal
the. Al variare del p della camomilla molti consumatori
riformulerebbero le loro scelte a favore di altri tipi di
tisane, non lo stesso per i consumatori di caffè
• Spesso l’elasticità è maggiore per beni la spesa per i
quali incide molto sul reddito (ma non sempre)
• L’elasticità dipende dal tempo preso in considerazione:
tanto più lungo, tanto maggiore l’elasticità, generalmente
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Particolari elasticità della D
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Ancora sul secondo caso
• Si tratta del caso di un bene perfettamente sostituibile
con altri
• Ci interessa questo caso anche per un altro motivo:
quando affronteremo la teoria dell’impresa nel mkt
concorrenziale, vedremo che questa D è la domanda cui
la singola impresa si trova di fronte
• Se la struttura di mercato è concorrenziale (=tanti
produttori), la D aggregata determina, data la posizione
della curva di S aggregata, il prezzo d’equilibrio, ma poi
per ogni singolo produttore la D è infinitamente elastica
in corrispondenza di quel prezzo! Almeno così è se i
beni sono perfettamente omogenei
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L’elasticità puntuale.
• Talvolta si parla di elasticità puntuale, cioè riferita ad un
punto sulla f di D (quale? Solitamente quello dell’ attuale
eq. di mkt)
• E’ importante comprendere che (a parte un caso molto
particolare, che trascuriamo) le funzioni di domanda si
compongono di ottime risposte ciascuna delle quali ha
un differente valore per l’elasticità
• Esiste poi, a livello di D aggregata, una relazione tra
elasticità puntuale e spesa dei consumatori per quel
bene a quel prezzo
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- continua • Dalla definizione matematica di elasticità so che
ε =−
∆x / x
∆x p
∆x p
=−
∗
=−
∗
∆p / p
x ∆p
∆p x
• Quando p=0 (intercetta della D con l’asse delle
ascisse) l’elasticità è 0, quando x=0 (intercetta
con l’asse delle ordinate) l’elasticità è infinita; in
mezzo stanno valori intermedi
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Il caso di una domanda lineare
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Elasticità puntuale e spesa
del consumatore per quel bene
• Per definizione la spesa di un consumatore per un bene è data da
E=p*q
• Quando la domanda è molto reattiva a variazioni di prezzo
(elasticità>1) allora piccoli cali di prezzo fanno aumentare la spesa
per quel bene
• Quando invece mi trovo nella porzione della f di D in cui l’elasticità
puntuale è <1, allora quello stesso piccolo calo di prezzo fa calare la
spesa per quel bene
• Significato economico: si coglie graficamente
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Graficamente
La spesa corrisponde all’area del
rettangolo p*q. L’area di tale rettangolo
aumenta passando da p(1) a p(2),
mentre diminuisce passando da p(3) a
p(4). Perché?
Nel primo caso, anche se il prezzo è
leggermente calato, rimane alto e
comprare tot unità in più di x comporta
un’extra spesa notevole; è vero che il n.
di beni x che compravo prima ora
li posso comprare ad un prezzo un po’
inferiore, ma il loro n. era basso.
Il contrario nel secondo caso: l’extra
spesa per il tot unità in più di x è bassa,
mentre è forte il risparmio sull’acquisto
delle unità di x che compravo anche
prima (perché sono numerose!)
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€
p(1)
p(2)
p(3)
p(4)
quintali
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L’elasticità incrociata
• Si definisce come
∆x / x
ε=
∆p y / p y
• Nota: il segno meno non compare. Quindi: se ha segno
negativo, x e y complementi, se segno positivo, sostituti!
• Il più delle volte però il valore è 0: segno che i due beni non
sono correlati
• Nota: ci potrebbe essere un effetto reddito per il variare di un
prezzo, che però, distribuito su tutti i beni acquistati, è
trascurabile
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Elasticità incrociata e mkt rilevante
• L’elasticità è fondamentale per definire il
mercato stesso di riferimento. Se per es.
l’elasticità incrociata tra Nutella e marmellata è
alta, non ha senso considerare l’esistenza di un
mercato delle creme di nocciola, perché i
consumatori percepiscono tutti gli spalmabili
come un’unica categoria
• A livello di politiche antitrust, questo elemento è
dunque estremamente importante
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La curva di domanda come curva
del valore marginale
• La soluzione del
problema del
consumatore indica
che a p = 50 per un
minuto di
conversazione
telefonica l’agente
fissa q = 1; a p = 34
consuma q = 2 ecc.
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- continua• Altro modo di leggere la curva di domanda: che
valore monetario attribuisce l’agente al primo
minuto di conversazione telefonica? 50. Infatti se
p = 50 lo acquista! E al secondo? 34. Infatti se p
= 34 acquista anche il secondo!
• Quale il valore attribuito ai primi due minuti?
50+34=84. Nota: si tratta del valore della somma
delle aree dei due rettangoli A e B
• Nel continuo le cose sono del tutto analoghe
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- continua • L’area blu definisce
valore totale
attribuito al consumo
di n unità di zucchero
in un mese da parte
di questo
consumatore
Valore totale
del consumo di n
(area blu)
p(x=n)
n
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Il surplus del consumatore
• Supponiamo che il consumatore, che è price
taker, trovi sul mkt dello zucchero proprio il
prezzo p(x=n). Allora il suo comportamento
ottimizzante sarà quello di acquistare n kg di
zucchero
• Siccome acquista n unità tutte allo stesso
prezzo, il valore che egli attribuisce a tale
acquisto è maggiore della sua spesa. La
differenza è detta surplus o sovrappiù del
consumatore
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Graficamente:
• Il surplus del
consumatore è
calcolabile come
differenza tra valore
totale attribuito a n kg
di zucchero e valore
della spesa per
acquistarlo (area
rettangolo A)
p(x=n)
A
n
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