Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione Corso IFTS “Tecnico superiore della Manutenzione” Tesi di progetto formativo Programmazione manutenzione Impianto controllo addittivazione Solfato ferroso ai cementi in macinazione Settembre - Febbraio 2006/7 Documento realizzato da Achille Motolese Pag 1 di 34 Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione 1 - Premessa Il progetto formativo è stato svolto presso il reparto manutenzione dello stabilimento Cementir di Taranto, di cui faccio parte ed in particolare manutenzione elettrica, nel periodo compreso tra settembre 2006 e febbraio 2007. Esso rappresenta la conclusione del percorso formativo proposto dal corso annuale ITFS di Tecnico superiore della manutenzione. Questo progetto mi ha permesso di entrare intimamente in tutte le infrastrutture del servizio di manutenzione : dalla gestione, programmazione, reparti operativi, controlli diagnostici, ecc. Il lavoro svolto riguarda l’impianto di controllo e additivazione solfato ferroso ai cementi in macinazione Pag 2 di 34 Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione 2 - Ringraziamenti Un doveroso ringraziamento và a coloro che hanno coordinato e concordato i contenuti di questa esperienza formativa: l’Ing Mauro Ranalli, l’ing.Vincenzo Lisi. Un ringraziamento particolare và al sig.P.I. Vincenzo Ingegno capo servizio manutenzione dello stabilimento e tutor del progetto. Pag 3 di 34 Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione Indice 1 - Premessa ............................................ 2 4.06 Gestione dell’additivazione 2 - Ringraziamenti ................................... 3 tramite l’impianto automatico......... 12 3 L’ Azienda............................................. 7 4.07 Sicurezza........................................... 12 3.2 Il prodotto.......................................... 8 4.08 Politica manutentiva .................... 14 4 Il progetto formativo ........................ 10 4.09 Stategia manutentiva .................. 15 4.01 Descrizione dell’impianto ........... 10 4.10 Scomposizione funzionale ......... 17 4.02 Addittivazione tramite 4.11 Analisi criticità .............................. 19 premiscelazione ................................ 10 4.03 Descrizione dell’impianto automatico.......................................... 10 4.13 Conclusioni.................................... 33 Glossario .................................................. 6 Obbiettivi .................................................. 5 4.04 Funzionamento dell’impianto in automatico.......................................... 11 4.05 Logica di Funzionamento .......... 11 Pag 4 di 34 Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione Obbiettivi Gli obbiettivi proposti, da conseguire durante il periodo di formazione, sono stati: • Comprensione ed apprendimento delle nozioni tecniche basilari per poter eseguire i lavori assegnati • Comprensione ed apprendimento delle metodologie e delle procedure di problem solvine • Relazioni con le altre entità del servizio manutenzione Pag 5 di 34 Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione Glossario • TPM (Total ProductiveMaintenANCE) Politica manutentiva produttiva” svolta da tutti i lavoratoridell’azienda organizzata in piccoli gruppi • RPM (Reliability Centered maintenance) politica manutentiva che ha come obbiettivo quello di consolidare l’affidabilità intrinseca del progetto • MTBF (MeanTtime Between Faillurs) Il tempo che intercorre tra il verificarsi di due guasti • LDT (Logistic Delay Time) Tempo di arresto del componente necessario all’amprontamento dei mezzi di supporto logistico • ADT (Administrative Delay Time) Tempo di arresto di un componente dovuto a questioni di carattere amministrativo • MAMT (Mean Active Maintenance Time) Tempo medio richiesto per effettuare la manutenzione • MDT (Mean Down Time) Periodo di mancato funzionamento durante la riparazione del guasto • MUT (Mean Up Time) Periodo di funzionamento del sistema che insieme al MDT definisce il periodo MTBF • MAMT (Mean Active maintenance Time) Tempo medio richiesto per effettuare la manutenzione escluso ADT e LDT • FMEA (Failure Mode EffECT Analysis) Analisi del modo di guasto e degli effetti Pag 6 di 34 Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione 3 L’ Azienda 3.1 - Descrizione dell’azienda CEMENTIR - Cementerie del Tirreno S.p.A al passo con i progetti della siderurgia nazionale, sviluppa una vasta rete di stabilimenti ad alta capacità produttiva, uffici commerciali, un Centro di Distribuzione, ed oggi è presente in quasi tutte le Regioni d'Italia. Gli stabilimenti Cementir, coadiuvati da un sofisticato Centro Ricerca e Controllo Qualità, situato a Spoleto (Perugia), producono una vasta gamma di cementi Portland, Pozzolanici, Altoforno e Compositi. La Cementir è la prima società in Italia nella produzione dei cementi d'Altoforno. La Cementir, da sempre attenta alle esigenze della clientela, dedica ampi spazi alla ricerca ed al costante controllo dei prodotti, apprezzati in Italia e all'estero. La Cementir ha fornito i suoi prodotti per la realizzazione di opere portuali e idrauliche; dighe, centrali nucleari e impianti di depurazione; strade, ponti e gallerie; aereoporti e ferrovie; centrali elettriche e impianti industriali. Anche oggi, la Cementir, prosegue il suo lavoro con lo stesso impegno, per l'attuazione di altri grandi progetti. Pag 7 di 34 Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione Nel Settembre del 2001 la Cementir Spa, attraverso la sua controllata Cementir Holding Lussemburgo (99,9%) ha acquisito il controllo della Çimentas A.S.. Çimentas è quotata alla Borsa di Istambul ed è la settima società cementiera della Turchia, con una capacità produttiva di 2,350 milioni di tonnellate ed una capacità produttiva di calcestruzzo (12 impianti) per circa 2 milioni di metri cubi. La Çimentas ha 1.300 dipendenti, due stabilimenti che producono cemento, uno situato ad Izmir sul mar Egeo e l'altro nella parte orientale dell'Anatolia, a Kars. Per conseguire la conformità alle normative imposte dalla Comunità europea, Çimentas ha ottenuto anche le certificazioni EN 197–1, "Product" e "Quality Assurance System" che gli permettono di esportare i suoi prodotti nei paesi membri con il marchio C.E 3.2 Il prodotto La norma EN 197-1: 2000, recepita in Italia con Decreto del 25/01/2002, G.U. Serie Generale n.42 del 19/02/02, definisce i cementi comuni e i loro costituenti che devono essere utilizzati per confezionare malte e conglomerato cementizio normale, armato e precompresso. I cementi devono essere controllati e certificati secondo le procedure di cui agli allegati 1,2, e 3 conformi all'Allegato ZAEN 197-1:2000. Tali cementi sono costituiti da una miscela di clinker di cemento Portland e gesso (regolatore di presa), presente in percentuali variabili, nonché da costituenti aggiuntivi, diversi a seconda della tipologia. La norma prevede 5 principali tipi di cemento e per ciascun tipo sono possibili più categorie. Per ogni tipo e categoria è possibile, in base alla stessa norma, la produzione di cementi, 32,5 N, 32,5 R, 42,5 N, 42,5 R, 52,5 N, 52,5 R. La EN 197-1:2000 ha introdotto un capitolo riguardante i requisiti di durabilità specificando che in molte applicazioni, in particolare in condizioni ambientali severe, la scelta del Pag 8 di 34 Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione cemento ha una influenza sulla durabilità del calcestruzzo, della malta e della malta per iniezione per esempio in termini di resistenza al gelo, resistenza chimica e protezione dell'armatura. Data la necessità di fronteggiare in modo completo le crescenti esigenze tecnologiche dello stato dell'arte di produrre conglomerati cementizi (paste, malte e calcestruzzi), la Cementir è impegnata nella produzione di un'ampia gamma di prodotti, che consente di offrire alla clientela cementi Portland (tipo I), Portland Compositi (tipo II), d'Altoforno (tipo III), Pozzolanici (tipo IV) e Compositi (tipo V). Tutti i cementi prodotti dalla CEMENTIR sono certificati CE secondo la Direttiva 89/106/CEE. Tipologia di cemento: • Cemento composito • Cemento d’Altoforno • Cemento Portland • Cemento Portland composito • Cemento Pozzolanico Pag 9 di 34 Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione Il progetto formativo 4 4.01 Descrizione dell’impianto Il solfato di ferro in polvere utilizzato in stabilimento è una sostanza riducente capace di reagire rapidamente, in soluzione acquosa, con il cromo presente nei cementi, riducendolo a cromo trivalente. La pericolosità dettata dallo ione cromo esavalente in acqua per l’utilizzatore finale di manufatti cementizi viene annullata, quindi, dosando nel cemento stesso un reattivo disponibile a ridurre il cromo alla forma trivalente, non considerata pericolosa. Il dosaggio del ferro solfato sarà quindi funzione del cromo presente e, essendo il cromo presente solo nel clinker, ne consegue che cementi a basso contenuto di clinker saranno anche a basso contenuto di solfato. L’additivazione di solfato avviene normalmente con l’utilizzo di un impianto con dosatori automatico dedicati ai mulini 1-3-4-6. L’iniezione avviene tramite trasporto pneumatico direttamente sugli elevatori di ogni singolo mulino. Le produzioni non additivate direttamente (mulini 2 e 5) vedranno la aliquota di spettanza inserita sul mulino col quale sono accoppiate durante la campagna in opera. Riferimenti Ø Ø Ø Ø Ø D. Lgs. 626/94 D. M. 10/05/04 in vigore dal 17/01/05 Procedura PO ESE 40 Procedura PRO/Cr/001/TA Procedura PRO/Cr/002/TA 4.02 Addittivazione tramite premiscelazione Questa procedura prevede l’utilizzo di sacchi di solfato di ferro da premiscelare tramite pala con il gesso normalmente aggiunto alle ricette di macinazione. Le proporzioni del solfato in miscela saranno da definire in accordo con il responsabile qualità. Il mix cosi’ preparato verrà trasportato nelle tramogge di additivazione gesso ed entrerà nei mulini attraverso le bilance mix (gesso +calcare) e in ragione della normale ricetta di macinazione. 4.03 Descrizione dell’impianto automatico L’impianto per l’additivazione del solfato di ferro ai mulini, è composto dai seguenti macrocomponenti Ø Ø Ø Ø Ø Ø Ø Silo principale di immagazzinaggio Coclea Gottwald Tramoggia intermedia Coclea reversibile mulini 1-3 Coclea reversibile mulini 4-6 Sistema hopper-vite dosatrice-rotocella-filtro mulino 1 (linea 3) Sistema hopper-vite dosatrice-rotocella-filtro mulino 3 (linea 4) Pag 10 di 34 Ø Ø Ø Ø Ø Ø Ø Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione Sistema hopper-vite dosatrice-rotocella-filtro mulino 4 (linea 1) Sistema hopper-vite dosatrice-rotocella-filtro mulino 6 (linea 2) Compressore aria di trasporto e linea di trasporto mulino 1 (linea 3) Compressore aria di trasporto e linea di trasporto mulino 3 (linea 4) Compressore aria di trasporto e linea di trasporto mulino 4 (linea 1) Compressore aria di trasporto e linea di trasporto mulino 6 (linea 2) Compressore aria raffreddata per scarico camion 4.04 Funzionamento dell’impianto in automatico L’impianto è stato progettato per poter dosare automaticamente ed in continuo la quantità impostata di solfato su ognuno dei mulini 1-3-4-6. Il chemical fluisce dal silo principale al sistema di dosaggio tramite la coclea Gottwald (che è azionata da un sistema di rotazione intorno al proprio asse longitudinale e rivoluzione intorno all’asse del silo). Il movimento della coclea riempie la tramoggia intermedia, rispettando il livello impostato (gestibile) di minimo e massimo; da tale tramoggia il materiale viene distribuito agli hopper relativi ai quattro mulini, tramite due coclee reversibili (cioè azionate in senso destrorso o sinistrorso) che riempiono gli hopper anche qui rispettando la quantità di minimo (60 kg) e massimo (120 kg) preimpostata e non modificabile. Dagli hopper relativi ad ogni mulino il materiale viene prelevato da un ultima coclea a giri variabili che dosa, seguendo il setpoint di dosaggio, su una rotocella che a sua volta versa il materiale nella tubazione di adduzione in flusso d’aria (raffreddata) al mulino relativo. 4.05 Logica di Funzionamento Il dosaggio del solfato di ferro è legato al contenuto in clinker del cemento in macinazione. Dal quadro sinottico in sala comando è possibile impostare la percentuale (normalmente Pag 11 di 34 Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione 0,25%-0,35%) da aggiungere all’attuale portata di clinker al/ai mulini. La lettura della portata clinker avviene automaticamente e il sistema calcola quindi il set point di dosaggio solfato applicando la percentuale impostata alla portata clinker acquisita da bilance. Il set point calcolato viene quindi condiviso col supervisore dei dosatori che regola la velocità di rotazione della coclea dosatrice in modo da portare la portata richiesta. Il feedback sulla portata presunta è ottenuto tramite la misura in continuo (presente sul sinottico di sala) posta sulla grafica affianco alla portata del dosatore. Tale misura è ottenuta tramite la variazione di peso dell’hopper. In questa maniera si avrà sempre la certezza ponderale della portata ai mulini. Riguardo l’adduzione di materiale alla coclea, rispettando il funzionamento di cui sopra, il sistema su celle di carico hopper-silo intermedio-silo principale, comunica e fa in modo da riempire automaticamente (tramite Gottwald e coclea reversibile) le tramogge fino ai limiti min-max impostati, in particolare: Ø hopper: peso minimo 60kg peso max 120kg non gestibile dal sinottico di sala Ø silo intermedio: peso minimo 120kg peso max 180kg gestibile dal sinottico di sala 4.06 Gestione dell’additivazione tramite l’impianto automatico L’additivazione avviene in funzione della portata di clinker in alimentazione. Questo svincola dalla particolare ricetta di macinazione a patto che la portata di clinker sia continuamente acquisita dal sistema di regolazione. Cosi’ avviene per i mulini 1-3-4-6. I mulini 2 e 5 non hanno alcuna linea di additivazione dedicata e pertanto la loro spettanza di riducente andrà distribuita sui mulini che, di volta in volta, essi accompagneranno. In particolare il CEM2 macina solo loppa e lavora in accoppiata col CEM1, col CEM3 o con entrambi. L’aliquota di ferro solfato relativa alla produzione del CEM2 è dosata in funzione del clinker in alimentazione al CEM1 o CEM3, per cui non una volta aggiornata la ricetta di macinazione e l’accoppiamento mulini il sistema calcolerà il solfato relativo anche al CEM2 e lo doserà sul mulino ad esso accoppiato. Differentemente il CEM5 macina clinker, lavorando in accoppiata con CEM4 CEM6 o entrambi. La portata di clinker al CEM5 è un importante dato di processo inquanto il dosaggio di solfato dipenderà anche da essa. Mentre la portata di loppa al CEM2 può essere ignorata, quella di clinker al CEM5 è fondamentale. Allo scopo di istruire il sistema sullo stato del CEM5 e del mulino ad esso accoppiato, è stato predisposto un pannellino sul sinottico di sala in cui ci sono le tre opzioni di accoppiata: Ø CEM5+CEM6 Ø CEM5+CEM4 Ø CEM5+CEM6+CEM4 Alla partenza della nuova campagna di macinazione il salista dovrà scegliere l’opzione di marcia ed il sistema acquisirà i dati relativi alla marcia del CEM5. 4.07 Sicurezza Gli addetti alla manutenzione avranno cura di dotarsi ed utilizzare i seguenti D.P.I. Pag 12 di 34 Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione - Elmetto Guanti in nitrile Tuta da lavoro e tuta di copertura in tyvek cat3 prot3 scarpe antinfortunistiche alte Mascherina antipolvere fp2 Tappi auricolari Maschera per occhi (protezione chimica) Tutti avranno cura, inoltre, in assenza delle norme degli articoli previsti dalla legge n°626/94 ed in ottemperanza a quanto previsto dall’art.5 della stessa, di avvisare tempestivamente i superiori per le situazioni di deficienza di mezzi e dispositivi, nonché per altre eventuali condizioni di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle proprie competenze e possibilità, rimuovendo o confinando situazioni di pericolo immediato. Pag 13 di 34 Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione 4.08 Politica manutentiva Manutenzione Politiche Strategie RCM Manutenzione non Programmata Manutenzione a >Guasto Manutenzione programmata Manutenzione Preventiva Manutenzione predittiva TPM Manutenzione Migliorativa Manutenzione Migliorativa Manutenzione su condizione Manutenzione Predittiva Manutenzione Migliorativa Prognostica Manutenzione Migliorativa Lo stabilimento Cementir di Taranto è diviso in tre servizi: Esercizio e produzione Manutenzione Amministrativia La manutenzione programmata ed i grossi interventi di manutenzione a guasto vengono dalla manutenzione, mentre i piccoli interventi di manutenzione ordinaria o a guasto vengono eseguiti dal personale di produzione. Questa sinergia di forse porta ad adottare naturalmente una politica manutentiva del tipo TPM. Il TPM non è una vera e propria politica ,manutentiva, ma un insieme di regole comportamenti organizzativi volti al raggiungimento della qualità e dell’efficienza della manutenzione in apparati produttivi complessi dove le normali procedure non sono più sufficienti ma occorre coinvolgere tutte le risorse produttive per raggiungere l’eccellenza. In questo contesto, il TPM riconosce all’interno dell’azienda l’esistenza di diverse situazioni manutentive, che possono richiedere differenti tecniche per raggiungere degli ottimi risultati. Possono essere utilizzate anche differenti metodologie che possono differire da un impianto all’altro, purchè efficaci in una data situazione. Il tentativo di abbattere la demarcazione tra manutenzione e produzione insito nella maggior parte delle grosse unità produttive è il percorso che si stà cercando di percorrere all’interno dello stabilimento, con tale ottica occorre realizzare nuovi programmi manutentivi che coinvolgano globalmente tutte le risorse dello stabilimento Pag 14 di 34 Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione 4.09 Stategia manutentiva Nella logica del TPM ed in funzione delle esigenze dell’impianto in oggetto verranno adottate varie stategie manutentive che possono essere: • Manutenzione a guasto o correttiva • Manutenzione preventiva • Manutenzione predittiva • Manutenzione migliorativa Occorrerà innanzi tutto prendere conoscenza dell’impianto in oggetto scomponendolo nelle sue macro parti, per poi scendere nel singolo dettaglio e definire per ognuno di esso la criticità ed il livello di affidabilità. Per quanto riguarda la criticità dei componenti occorre chiarire, che per ognuno di essi non esiste un elevato livello in quanto se tutto l’impianto non dovesse funzionare, la macinazione del cemento può non fermarsi, perchè esiste una soluzione alternativa (come citato al punto 4.2) che è la pre miscelazione del solfato ferroso con altri addittivi usati nel processo di macinazione. Occorre però considerare che tali procedure inducono un notevole incremento dei costi di produzione e nella logica globale se ne dovrà tenere in considerazione. Scelta della strategia manutentiva esempio di schema logico di scelta: Modalità di guasto Esistenza previsioni di durata Esistenza segnale debole NO NO SI Ispezioni a cadenza SI Attiva Ispezione Manutenzione a guasto Manutenz.preven tiva ciclica Man.su cond. e Preventiva Manutenzione produttiva Pag 15 di 34 Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione L’attuazione della polita aziendale di manutenzione richiede criteri di progettazione improntati alla logica della minimizzazione del costo globale (costi propri e costi indotti). Tale logica prevale su tutte le azioni della manutenzione durante il ciclo di vita del bene e nel rispetto dei vincoli legislativi per quanto riguarda la sicurezza ed il rispetto dell’ambiente. Nel definisce una strategia manutentiva importante definire il tipodi guasto oppure la storia onde definire MTBF sui vari componenti e dallo schema precedente si giunge alla scelta della strategia migliore Pag 16 di 34 Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione 4.10 Scomposizione funzionale La scomposizione funzionale serve ad analizzare in dettaglio il sistema ed effettuare una scomposizione di tipo funzionale o di tipo strutturale, sia dei componenti che dei relativi modi di guasto. Per scomporre si è deciso di utilizzare un approccio funzionale, tenendo conto dei reali blocchi funzionali della macchina. Livello 1 Livello 2 Livello 3 Item Parametri FMEA VALVOLA MOTORIZZATA CELLE DI CARICO TRAMOGGIA INTERMEDIA AGITATORE VALVOLA MOTORIZZATA VALVOLA MOTORIZZATA VALVOLA MOTORIZZATA VALVOLA MOTORIZZATA TRAMOGGIA INTERMEDIA SILO COCLE REVERSIBILI LINEA 1 E 2 COCLE REVERSIBILI LINEA 3 E 4 LINEA 1 Compressore Celle di carico Centralina elettronica Agitatore Motoriduttore Valvola pneumatica Elettrovalvola Valvola pneumatica Elettrovalvola Valvola pneumatica Elettrovalvola Valvola pneumatica Elettrovalvola Tramoggia intermedia Silo Misura livello F001 PSH-001 XY-001 GT-0002 XY-101 XY-201 XY-301 XY-401 Coclea reversivile linea 1-2 Motoriduttore Coclea reversivile linea 3-4 Motoriduttore Motore compressore Compressore AS-M103 Ventilatore AS- 4 4 7 10 10 4 4 5 5 3 3 3 5 5 6 6 7 3 3 6 6 120 147 90 90 120 120 10 10 7 7 4 4 4 4 4 4 4 4 7 7 10 3 3 7 7 5 5 5 5 5 5 5 5 2 2 3 3 3 3 3 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 3 90 90 147 147 120 120 120 120 120 120 120 120 84 84 90 7 7 6 6 2 2 84 84 7 7 10 10 10 6 6 5 5 5 2 2 3 3 3 84 84 150 150 150 Pag 17 di 34 RPN Detection CELLE DI CARICO SILO Elementi filtranti Sistema lavaggio Presostato delta P Celle di carico Centralina elettronica Valvola pneumatica Elettrovalvola Occurrence FILTRO Severity SISTEMA ALIMENTAZIONE Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione M103A FILTRO Linea 1 VITE DOSATRICE ROTOCELLA SISTEMMA HOPPER TRAMOGGIA Rotocella Trasporto Motore ventilatore Essiccatore Elementi filtranti Sistema lavaggio Presostato delta P Rotocella filtro Motore elettrico Agitatore Motoriduttore Rotocella Tramoggia Cella di carico Centralina elettronica Motore elettrico Tramoggia Misura livello Rotocella F-101 AS-M104 10 4 4 4 7 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 5 2 5 5 3 9 9 7 7 7 9 3 3 3 3 3 9 3 7 6 6 7 2 2 2 2 2 2 3 3 3 3 3 2 150 56 10 10 5 5 3 3 150 150 10 10 4 4 4 7 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 5 5 2 5 5 3 9 9 7 7 7 9 3 3 3 3 3 9 3 3 7 6 6 7 2 2 2 2 2 2 3 3 3 3 3 2 150 150 56 10 10 5 5 3 3 150 150 10 10 4 4 4 7 10 10 10 5 5 2 5 5 3 9 9 7 3 3 7 6 6 7 2 2 2 150 150 56 120 147 180 180 140 140 140 180 90 90 90 90 90 180 LINEA 2 Compressore FILTRO Linea 2 VITE DOSATRICE ROTOCELLA SISTEMMA HOPPER TRAMOGGIA Rotocella Trasporto Motore compressore Compressore Ventilatore Motore ventilatore Essiccatore Elementi filtranti Sistema lavaggio Presostato delta P Rotocella filtro Motore elettrico Agitatore Motoriduttore Rotocella Tramoggia Cella di carico Centralina elettronica Motore elettrico Tramoggia Misura livello Rotocella AS-M203 ASM203A F-201 AS-M204 120 147 180 180 140 140 140 180 90 90 90 90 90 180 LINEA 3 Compressore FILTRO Linea 3 VITE DOSATRICE Motore compressore Compressore Ventilatore Motore ventilatore Essiccatore Elementi filtranti Sistema lavaggio Presostato delta P Rotocella filtro Motore elettrico Agitatore AS-M303 ASM303A F-301 AS-M304 Pag 18 di 34 120 147 180 180 140 Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione ROTOCELLA SISTEMMA HOPPER TRAMOGGIA Rotocella Trasporto Motoriduttore Rotocella Tramoggia Cella di carico Centralina elettronica Motore elettrico Tramoggia Misura livello Rotocella 10 10 10 10 10 10 10 10 10 7 7 9 3 3 3 3 3 9 2 2 2 3 3 3 3 3 2 140 140 180 90 90 90 90 90 180 Motore compressore Compressore 10 10 5 5 3 3 150 150 10 10 4 4 4 7 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 5 5 2 5 5 3 9 9 7 7 7 9 3 3 3 3 3 9 3 3 7 6 6 7 2 2 2 2 2 2 3 3 3 3 3 2 150 150 56 LINEA 4 Compressore FILTRO Linea 4 VITE DOSATRICE ROTOCELLA SISTEMMA HOPPER TRAMOGGIA Rotocella Trasporto Ventilatore Motore ventilatore Essiccatore Elementi filtranti Sistema lavaggio Presostato delta P Rotocella filtro Motore elettrico Agitatore Motoriduttore Rotocella Tramoggia Cella di carico Centralina elettronica Motore elettrico Tramoggia Misura livello Rotocella AS-M403 ASM403A F-401 AS-M404 4.11 Analisi criticità Come suggerito dalla teoria, sono stati identificati, con un’analisi FMEA/ FMECA, i vari modi i guasto e i relativi tassi di guasto dei componenti, attingendo tali informazioni da DATABOOK specialistici di componenti elettronici, meccanici, elettrici, ecc.. Per semplificare l’analisi si è deciso di considerare i tassi di guasto costanti dei componenti. Questa ipotesi è ragionevolmente valida ed accurata se concentriamo lo studio alla sola vita utile dei componenti esaminati. Non avendo uno storico di eventi di guasto si e fatto Pag 19 di 34 120 147 180 180 140 140 140 180 90 90 90 90 90 180 Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione solo un approccio teorico. Scelta della politica di manutenzione (a guasto, programmata, programmata / ispettiva) da eseguire per ogni componente critico in base a valutazioni economiche e logistiche. Scelta la strategia manutentiva da intraprendere su ogni componente critico, bisogna monitorarlo da campo e effettuare continue regolazioni per poter tendere all’ottimo. A supporto dello studio e delle analisi è stato necessario l’utilizzo di strumenti informatici. Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento Identificazione Componente Tecnica FMEA Filtro F-001 Elementi filtranti Elementi filtranti posti all’interno del filtro Intasamento Rottura per usura Malfunzionamento del sistema filtro Presso stato differenziale con segnalazione anomalia su sistema sinottico Allarme su intervento presso stato differenziale Sistema di monitoraggio polveri al camino Tecnica FMEA Filtro F-101 Elementi filtranti Elementi filtranti posti all’interno del filtro Intasamento Rottura per usura Malfunzionamento del sistema filtro Presso stato differenziale con segnalazione anomalia su sistema sinottico Allarme su intervento presso stato differenziale Sistema di monitoraggio polveri al camino Tecnica FMEA Filtro F-201 Elementi filtranti Elementi filtranti posti all’interno del filtro Intasamento Rottura per usura Malfunzionamento del sistema filtro Presso stato differenziale con segnalazione anomalia su sistema sinottico Allarme su intervento presso stato differenziale Sistema di monitoraggio polveri al camino Tecnica FMEA Filtro F-301 Elementi filtranti Pag 20 di 34 Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione Elementi filtranti posti all’interno del filtro Intasamento Rottura per usura Malfunzionamento del sistema filtro Presso stato differenziale con segnalazione anomalia su sistema sinottico Allarme su intervento presso stato differenziale Sistema di monitoraggio polveri al camino Tecnica FMEA Filtro F-401 Elementi filtranti Elementi filtranti posti all’interno del filtro Intasamento Rottura per usura Malfunzionamento del sistema filtro Presso stato differenziale con segnalazione anomalia su sistema sinottico Allarme su intervento presso stato differenziale Sistema di monitoraggio polveri al camino Tecnica FMEA Filtro F-001 Sistema di lavaggio Lavaggio pneumatico in cotro corrente degli elementi filtranti Mancanza aria Intasamento ugelli Intasamento tubazioni Malfunzionamento del sistema filtro Presso stato differenziale con segnalazione anomalia su sistema sinottico Allarme su intervento presso stato differenziale Tecnica FMEA Filtro F-101 Sistema di lavaggio Lavaggio pneumatico in cotro corrente degli elementi filtranti Mancanza aria Intasamento ugelli Intasamento tubazioni Malfunzionamento del sistema filtro Presso stato differenziale con segnalazione anomalia su sistema sinottico Allarme su intervento presso stato differenziale Pag 21 di 34 Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione Tecnica FMEA Filtro F-201 Sistema di lavaggio Lavaggio pneumatico in cotro corrente degli elementi filtranti Mancanza aria Intasamento ugelli Intasamento tubazioni Malfunzionamento del sistema filtro Presso stato differenziale con segnalazione anomalia su sistema sinottico Allarme su intervento presso stato differenziale Tecnica FMEA Filtro F-301 Sistema di lavaggio Lavaggio pneumatico in cotro corrente degli elementi filtranti Mancanza aria Intasamento ugelli Intasamento tubazioni Malfunzionamento del sistema filtro Presso stato differenziale con segnalazione anomalia su sistema sinottico Allarme su intervento presso stato differenziale Tecnica FMEA Filtro F-401 Sistema di lavaggio Lavaggio pneumatico in corto corrente degli elementi filtranti Mancanza aria Intasamento ugelli Intasamento tubazioni Malfunzionamento del sistema filtro Presso stato differenziale con segnalazione anomalia su sistema sinottico Allarme su intervento presso stato differenziale Tecnica FMEA Filtro F-001 Presso stato delta P Interruttore di soglia su misura pressione differenziale filtranti Inceppamento parte mobile Rottura tubazioni Mancata segnalazione funzionamento filtro Time out da inizio filtraggio Allarme su intervento timer Pag 22 di 34 Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Tecnica FMEA Celle di carico su silo principale Celle di carico Componenti elastometri ubicati sotto il silo per pesarne il contenuto Rottura meccanica per sovraccarico Perdita isolamento Staratura Fermata del sistema per mancanza integrazione peso con il riempimento e svuotamento Rischio di fuori uscite di materiale Inserimento di un livellostato di troppo pieno Allarme su sinottico con misura fuori range Sostituzione della cella difettosa Taratura periodica Tecnica FMEA Celle di carico su hopper linea 1 Celle di carico Componenti elastometri ubicati sotto il silo per pesarne il contenuto Rottura meccanica per sovraccarico Perdita isolamento Staratura Fermata del sistema per mancanza integrazione peso con il riempimento e svuotamento Rischio di fuori uscite di materiale Inserimento di un livellostato di troppo pieno Allarme su sinottico con misura fuori range Sostituzione della cella difettosa Taratura periodica Tecnica FMEA Celle di carico su hopper linea 2 Celle di carico Componenti elastometri ubicati sotto il silo per pesarne il contenuto Rottura meccanica per sovraccarico Perdita isolamento Staratura Fermata del sistema per mancanza integrazione peso con il riempimento e svuotamento Rischio di fuori uscite di materiale Inserimento di un livellostato di troppo pieno Allarme su sinottico con misura fuori range Pag 23 di 34 Intervento Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione Sostituzione della cella difettosa Taratura periodica Tecnica FMEA Celle di carico su hopper linea 3 Celle di carico Componenti elastometri ubicati sotto il silo per pesarne il contenuto Rottura meccanica per sovraccarico Perdita isolamento Staratura Fermata del sistema per mancanza integrazione peso con il riempimento e svuotamento Rischio di fuori uscite di materiale Inserimento di un livellostato di troppo pieno Allarme su sinottico con misura fuori range Sostituzione della cella difettosa Taratura periodica Tecnica FMEA Celle di carico su hopper linea 4 Celle di carico Componenti elastometri ubicati sotto il silo per pesarne il contenuto Rottura meccanica per sovraccarico Perdita isolamento Staratura Fermata del sistema per mancanza integrazione peso con il riempimento e svuotamento Rischio di fuori uscite di materiale Inserimento di un livellostato di troppo pieno Allarme su sinottico con misura fuori range Sostituzione della cella difettosa Taratura periodica Tecnica FMEA Celle di carico su silo principale Centralina elettronica Apparecchiatura di controllo che converte il segnale elettrico delle celle di carico in segnale normalizzato acquisito da sistema di controllo Sovraccarico elettrico Perdita isolamento Staratura Pag 24 di 34 Effetti Sistema di protezione Intervento Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione Sovra riscaldamento Mancanza alimentazione elettrica Fermata del sistema per mancanza integrazione peso con il riempimento e svuotamento Rischio di fuori uscite di materiale Segnale elettrico di apparecchiatura pronta Allarme su sinottico con misura fuori range Controllo periodico Misura paramentri: come temperatura, corrente e tensione Taratura periodica Tecnica FMEA Celle di carico su hopper linea 1 Centralina elettronica Apparecchiatura di controllo che converte il segnale elettrico delle celle di carico in segnale normalizzato acquisito da sistema di controllo Sovraccarico elettrico Perdita isolamento Staratura Sovra riscaldamento Mancanza alimentazione elettrica Fermata del sistema per mancanza integrazione peso con il riempimento e svuotamento Rischio di fuori uscite di materiale Segnale elettrico di apparecchiatura pronta Allarme su sinottico con misura fuori range Controllo periodico Misura paramentri: come temperatura, corrente e tensione Taratura periodica Tecnica FMEA Celle di carico su hopper linea 2 Centralina elettronica Apparecchiatura di controllo che converte il segnale elettrico delle celle di carico in segnale normalizzato acquisito da sistema di controllo Sovraccarico elettrico Perdita isolamento Staratura Sovra riscaldamento Mancanza alimentazione elettrica Fermata del sistema per mancanza integrazione peso con il riempimento e svuotamento Rischio di fuori uscite di materiale Segnale elettrico di apparecchiatura pronta Pag 25 di 34 Intervento Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione Allarme su sinottico con misura fuori range Controllo periodico Misura paramentri: come temperatura, corrente e tensione Taratura periodica Tecnica FMEA Celle di carico su hopper linea 3 Centralina elettronica Apparecchiatura di controllo che converte il segnale elettrico delle celle di carico in segnale normalizzato acquisito da sistema di controllo Sovraccarico elettrico Perdita isolamento Staratura Sovra riscaldamento Mancanza alimentazione elettrica Fermata del sistema per mancanza integrazione peso con il riempimento e svuotamento Rischio di fuori uscite di materiale Segnale elettrico di apparecchiatura pronta Allarme su sinottico con misura fuori range Controllo periodico Misura paramentri: come temperatura, corrente e tensione Taratura periodica Tecnica FMEA Celle di carico su hopper linea 4 Centralina elettronica Apparecchiatura di controllo che converte il segnale elettrico delle celle di carico in segnale normalizzato acquisito da sistema di controllo Sovraccarico elettrico Perdita isolamento Staratura Sovra riscaldamento Mancanza alimentazione elettrica Fermata del sistema per mancanza integrazione peso con il riempimento e svuotamento Rischio di fuori uscite di materiale Segnale elettrico di apparecchiatura pronta Allarme su sinottico con misura fuori range Controllo periodico Misura paramentri: come temperatura, corrente e tensione Taratura periodica Pag 26 di 34 Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione Tecnica FMEA Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento XY-001 Valvola pneumatica sotto Agitatore Valvola ad azionamento pneumatico che evita la fuori uscita del materiale con agitatore fermo Inceppamento Trafilaggio Perdita di materiale ed intasamento del componente sottostante Flussostato che controlla passaggio di materiale interfacciato a sinottico Controllo tenute Pulizia guide Lubrificazione Tecnica FMEA Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento XY-101 Valvola pneumatica sotto coclea reversibile AS-M001 Valvola ad azionamento pneumatico che evita la fuori uscita del materiale con agitatore fermo Inceppamento Trafilaggio Perdita di materiale ed intasamento del componente sottostante Flussostato che controlla passaggio di materiale interfacciato a sinottico Controllo tenute Pulizia guide Lubrificazione Tecnica FMEA XY-201 Valvola pneumatica sotto coclea reversibile AS-M001 Valvola ad azionamento pneumatico che evita la fuori uscita del materiale con agitatore fermo Inceppamento Trafilaggio Perdita di materiale ed intasamento del componente sottostante Flussostato che controlla passaggio di materiale interfacciato a sinottico Controllo tenute Pulizia guide Lubrificazione Pag 27 di 34 Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione Tecnica FMEA XY-301 Valvola pneumatica sotto coclea reversibile AS-M002 Valvola ad azionamento pneumatico che evita la fuori uscita del materiale con agitatore fermo Inceppamento Trafilaggio Perdita di materiale ed intasamento del componente sottostante Flussostato che controlla passaggio di materiale interfacciato a sinottico Controllo tenute Pulizia guide Lubrificazione Tecnica FMEA XY-401 Valvola pneumatica sotto coclea reversibile AS-M002 Valvola ad azionamento pneumatico che evita la fuori uscita del materiale con agitatore fermo Inceppamento Trafilaggio Perdita di materiale ed intasamento del componente sottostante Flussostato che controlla passaggio di materiale interfacciato a sinottico Controllo tenute Pulizia guide Lubrificazione Tecnica FMEA Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento Identificazione Componente GT-002 Agitatore di estrazione sotto il silo Agitatore che accelera la fuori uscita del materiale dal silo Rottura cuscinetti Usura supporti Staratura masse eccentriche Mancata fuori uscita del materiale fermo dell’impianto Sistema controllo rotazione interfacciato a sinottico Controllo periodico stato cuscinetti Pulizia Lubrificazione Tecnica FMEA XY-301 Moto riduttore Pag 28 di 34 Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione Gruppo moto riduttore che dà il movimento asll’agitatore Surriscaldamento motore elettrico Rottura motore elettrico Usura ingranaggi Rottura cuscinetti Mancato funzionamento dell’agitatore Controllo in continuo parametri elettrici motore Controllo delle vibrazioni del gruppo riduttore Lubrificazione Controllo sul motore elettrico dei parametri di corrente e potenza Misura periodica delle vibrazioni Controllo con termocamera Tecnica FMEA Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento Silo Silo principale stoccaggio solfato ferroso Stoccaggio del materiale che verra distribuito alle tramogge delle 4 linee Usura interna per aggressività materiale Incrostazioni Perdita delle caratteristiche meccaniche Diminuzione volume utile interno Controllo visivo periodico Misura spessori pareti Controllo vibrazioni Controllo visivo periodico a silo vuoto Controllo vibrazioni in esercizio Pulizia interna Tecnica FMEA Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento AS-M001 Coclea reversibile Trasporta ikl materiale dalla tramoggia intermedia verso gli hopper linea 1-2 Usura meccanica Incrostazioni Rottura cuscinetti Bloccaggio e mancato trasporto del materiate Controllo rotazione Misura vibrazioni Controllo rimori e surriscaldamenti Controllo rotazione con allarme su sinottico Lubrificazione Pulizia Pag 29 di 34 Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione Tecnica FMEA Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento AS-M002 Coclea reversibile Trasporta ikl materiale dalla tramoggia intermedia verso gli hopper linea 3-4 Usura meccanica Incrostazioni Rottura cuscinetti Bloccaggio e mancato trasporto del materiate Controllo rotazione Misura vibrazioni Controllo rimori e surriscaldamenti Controllo rotazione con allarme su sinottico Lubrificazione Pulizia Tecnica FMEA Identificazione Componente Descrizione Modi di guasto Effetti Sistema di protezione Intervento AS-M002 Compressore Aria per il trasporto del materiale dall’hopper al molino Usura meccanica Grippaggi Rottura cuscinetti Blocco della linea per mancanza fluido vettore per il trasporto Controllo parametri elettrici e meccanici Misura vibrazioni Controllo rimori e surriscaldamenti Controllo parametr con allarme su sinottico Lubrificazione Pulizia Pag 30 di 34 Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione 4.12 Programma di manutenzione Lo scopo fondamentale della programmazione manutentive è quello di garantire che gli interventi ritenuti necessari vengano realizzati con la massima economia e che il lavoro eseguito risponda ai criteri di produttività ed efficienza. La caratteristica essenziale della programmazione manutentive consiste nella sua capacità di prevedere le avarie e di predisporre un insieme di procedure per la prevenzione dei guasti e l’eventuale rettificategli stessi, attraverso un equilibrio economico e tecnico tra due sistemi complementari e interconnessi: sistema di manutenzione preventiva e a guasto. Il programma di manutenzione contiene tutte le informazioni di tipo tecnico necessarie per la programmazione nel tempo dei controlli periodici (manutenzione secondo condizione)e per la programmazione a scadenza fissategli interventi manutentivi e di conduzione (manutenzione preventiva). Si pone inoltre l’obbiettivo di prevedere le avarie e di predisporre un insieme di procedure per la prevenzione dei guasti e l’eventuale rettifica degli stessi. I dati informativi che costituiscono il programma devono essere classificati e organizzati, per facilità di utilizzazione, in forma di schede. Le parti essenziali che costituiscono il programma sono: CODICE 1.0 1.1 1.1.1 1.1.2 1.1.3 1.2.1 1.2.2 1.3.1 1.3.2 1.4.1 1.4.2 Programma di manutenzione STRATEGIA ATTIVITA’ INSIEMI MANUTENTIVI Sistema di alimentazione Filtro Elementi Programmata pulizia filtranti Sistema Predittiva Regolazione lavaggio Taratura Pulizia Presso stato Programmata Pulizia delta P Tratura Celle di carico Predittiva Controllo Centralina Predittiva Controllo elettronica Taratura Agitatore Programmata Pulizia Lubrificazione Controlii Motoriduttore Predittiva Pulizia Controlli Prove non distruttive Valvola Predittiva Pulizia pneumatica Controllo Lubrificazione Prove non distruttive Motoriduttore Predittiva Pulizia FREQUENZA OPERATORE 3 mesi OpeManMec Semestrale OpeManMec Semestrale SpeStrumMan Semestrale Semestrale SpeStrumMan SpeStrumMan Semestrale OpeManMec Settimanale Mensile OpeEse OpeEse Trimestrale SpeManMec Mensile OpeEse Trimestrale Semestrale OpemanMec SpeManMec Mensile OpeEse Pag 31 di 34 1.5.1 1.6.1 1.6.2 1.7.1 2.0 2.1.1 2.1.2 2.1.3 2.1.4 2.1.5 2.2.1 2.2.2 2.3.1 2.4.0 2.4.1 Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione Controlli Trimestrale SpeManMec Prove non distruttive Tramoggia Programmata Pulizia Semestrale OpeEse intermedia Controlli Silo Programmata Pulizia Semestrale OpeEse Controlli SpeStrumMAn Misura livello Condizione Pulizia Verifica Taratura OpeEse Mensile Coclea Predittiva Pulizia reversibile Controllo SpeManMec Trimestrale Prove non distruttive Linea 1 Trimestrale OpemanMec Compressore Programmata Pulizia Controlli Prove non SpeManMec distruttive Motore Predittiva Pulizia Trimestrale OpemanEle elettrico Controlli Prove non SpemanEle distruttive Ventilatore Programmata Controlli Trimestrali OpemanMec Lubrificazione Motore Predittiva Pulizia Trimestrale OpemanEle elettrico Controlli ventilatore Prove non SpemanEle distruttive Essiccatore Programmata Pulizia Semestrale OpeManMec aria Controllo Sostituzione guarnizioni Vite dosatrice Condizione Pulizia Settimanale OpeEse Controllo Lubrificazione Mensile OpeManMec Prove non Trimestrale SpemanMec distruttive Motoriduttore Predittiva Pulizia Mensile OpeEse Controlli Prove non Trimestrale SpeManMec distruttive Rotocella Predittiva Pulizia Mensile OpeEse Controllo Lubrificazione Trimestrale OpemanMec Prove non SpemanMec distruttive Sistema hopper Tramoggia Programmata Pulizia Semestale OpeEse Pag 32 di 34 2.4.2 2.4.3 2.4.4 2.5.1 2.5.2 2.6.1 2.6.2 Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione Controllo Verifiche OpeManMec Celle di carico Predittiva Controllo Semestrale SpeStrumMan Centralina Predittiva Controllo Semestrale SpeStrumMan elettronica Taratura Trimestrale OpemanEle Motore Predittiva Pulizia elettrico Controlli SpemanEle Prove non distruttive Tramoggia Programmata Pulizia Semestrale OpeEse Controlli SpeStrumMAn Misura livello Condizione Pulizia Verifica Taratura Rotocella Predittiva Pulizia OpeEse Mensile Controllo Lubrificazione Trimestrale OpemanMec SpemanMec Prove non distruttive Motore Predittiva Pulizia Trimestrale OpemanEle elettrico Controlli Prove non SpemanEle distruttive Operatori: • OpeManMec: • OpeEse • OpeManEle • SpeManMec: • SpeManEle • SpeStrumMan Operaio manutenzione meccanica Operaio addetto di esercizio Operaio manutenzione elettrica Operaio meccanico specializzato di esercizio Operaio elettricista specializzato di manutenzione Operaio strumentista specializzato di manutenzione 4.13 Conclusioni Siccome per l’impianto in oggetto non esistono ancora dati significativi, essendo di recente realizzazione, la maggior parte delle attività sono riferite alle indicazioni del fornitore dell’impianto e delle singole apparecchiature. Una attenta analisi ha manifestato delle criticità trascurate dal fornitore, causate dal luogo e dalle condizioni di esercizio, che già si sono manifestate con evidenti segnali quali rumori, surriscaldamenti ecc. Tale condizione ha portato ad implementazione di sistemi di monitoraggio interfacciati con l’impianto di automazione e ad un sistema di supervisione. Siccome l’impianto marcia senza la presenza di un operatore, gli operatori di sala potranno tenere sotto controllo i parametri più importanti e se necessario invieranno degli addetti di produzione per verificare e attuare le procedure di attività manutentive previste. Pag 33 di 34 Progetto formativo 2006/7 Tecnico superiore per la manutenzione Secondo la logica del TPM ogni componente dell’azienda contribuirà al miglioramento continuo. Pag 34 di 34