Biodiesel dai coccodrilli
Da cosa si può produrre il biodiesel? Da tempo è ormai noto
che è possibile ricavarlo dal riciclaggio dell’olio da cucina,
ma in pochi sono ancora a sapere che è possibile ottenerlo
anche dai coccodrilli. O meglio dal grasso dei coccodrilli.
La scoperta proviene dall’America, dallo staff di ricercatori
dell’Università della Louisiana Lafayette, coordinati dal
professore di ingegneria chimica Rakesh Bajpai. I risultati
dello studio sono stati pubblicati sulla rivista statunitense
Industrial & Engineering Chemistry Research: il grasso dei
coccodrilli contiene elevate percentuali di acido palmitico,
palmitoleoico e oleico, tanto che un eventuale biodiesel
prodotto da tale grasso verrebbe tranquillamente classificato
come ‘biodiesel di alta qualità’, proprio come quello ottenuto
dalla soia.
Il grasso di alligatore contiene difatti un’elevata
percentuale di acidi grassi, circa l’89-92% del totale, di cui
il 70% è costituito da grassi insaturi, e il restante 30% di
grassi saturi. La scoperta avrebbe anche un risvolto
ecosostenibile nell’economia americana, in quanto ogni anno
nei soli Stati Uniti, Florida e Louisiana vengono prodotti
oltre
15 milioni di chili di grasso di alligatore dalle
industrie che lavorano la carne e la più pregiata pelle del
povero rettile che non si sa come smaltire
Dopo gli studi per ricavare bioetanolo da residui lignei
utilizzando lo stesso sistema delle termiti o gli esperimenti
della Nasa per il biocarburante per aerei ricavato dal grasso
di pollo ora è il turno dei grossi rettili.
A.U.
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