Con i Beatles Neri Marcorè e Banda Osiris

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Con i Beatles
Neri Marcorè
e Banda Osiris
Stasera e domani al Teatro Verdi
Q
uesta sera, e in replica
domani, al Teatro Verdi un omaggio di Neri
Marcorè e della «Banda Osiris» ai Fab Four.
«Non è un concerto, non una
biografia, ma una girandola di
suggestioni. Tante stazioni in cui
ci si ferma a ragionare su chi erano, chi sono i Beatles oggi per noi»:
Neri Marcorè imbraccia la chitarra per «Beatles Submarine», omaggio al quartetto di Liverpool.
Un po’ teatro e un po’ concerto,
un po’ rock e un po’ pop, un po’
magico e un po’ bizzarro: «Beatles
Submarine»
raccoglie
e
reinventa suggestioni, musiche, frammenti
biografici, canzoni e racconti
dei «Fabulous
Four». Un tessuto narrativo
che utilizza i brani più famosi e si
ispira alle caleidoscopiche magie
visive di «Yellow Submarine», ai
surreali racconti di John Lennon, alle poesie di Paul McCartney, e si alimenta degli infiniti
rimandi che le canzoni e gli scritti
dei Beatles hanno reso eterni.
Lo spettacolo di Giorgio Gallione non segue un filo narrativo
preciso, vive di ricordi, di nostalgie, ma anche di nuove interpretazioni, fantasmagorie di immagini che emergono dallo schermo
su cui scorrono i disegni di Daniela Dal Cin trasformati in video d’animazione da Francesco
Frongia. L’ennesima conferma
che il fenomeno Beatles, a cinquanta anni dal suo incredibile
FABOLOUS
FOUR
Neri Marcoré
e la Banda
Osiris
rivisiteranno
il repetorio
dei mitici
quattro di
Machester
FABOLOUS FOUR
Un racconto con le più
belle canzoni di John
Lennon e Paul McCartney
.
boom, non è stato una moda, ma
una vera e propria cultura, fatta di
rabbie dolci e speranze di fantasia
al potere.
«Partiamo da una storia fantastica - racconta Neri Marcorè - che
risale a una quindicina di miliardi
di anni fa. C’è il Fabbricatore di
animali, il demiurgo Zoo che crea
anche gli scarafaggi e siccome sono ritenuti arroganti vengono
condannati a vivere nella spazzatura. Però poi se ne pente, si rende
conto che li ha trattati troppo male
rio di don Bosco
e insegna loro a suonare, così nascono i Beatles».
Il tessuto narrativo, come in un
«Magical Mystery Tour», passa naturalmente attraverso alcuni dei
brani più leggendari dei Fab Four,
ma nella costruzione c’è molto altro.
«Dal punto di vista musicale spiega Giancarlo Macrì della
«Banda Osiris» - lo spettacolo è
molto ricco, affrontiamo pezzi celebri come “Lucy in the sky with
diamonds”, “Strawberry fields fo-
rever”, “Yesterday”, “Eleanor Rigby”, “Come Together”, e curiosamente manca proprio la canzone
che ha ispirato il titolo, “Yellow
Submarine”. Tutto però è rifatto
alla nostra maniera. Niente effetto
cover, quindi. “Come Together” ad
esempio parte da una filastrocca».
«Lo definirei un lavoro mimetico-biografico - ancora Marcorè che lambisce il mondo dei Beatles
attraverso suggestioni immaginifiche a cui si aggiungono giochi
linguistici, umoristici, pagine di
Alice di Carroll, il surrealismo di
alcuni autori, come Benni, filastrocche, frammenti di vita reale,
non senza momenti drammatici.
In un monologo, per dire, ricostruisco l’omicidio di John Lennon. Per quanto mi riguarda, è
stato il ritorno alla leggerezza che
cercavo da tempo».
Nello spettacolo tutto scorre
con la leggerezza di un sogno impertinente: l’energia delle canzoni
dal vivo; la recitazione ironica e
trascinante al tempo stesso; i disegni che si librano magicamente
tra fantasie barocche e surreali;
gli abbaglianti costumi di Guido
Fiorato.
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