I Beatles e il 1968: il sapore di un`epoca. Per molti, soprattutto per

I Beatles e il 1968: il sapore di un’epoca. Per molti, soprattutto per quelli come me,
come per Enzo Gentile e Umberto Buttafava – i curatori – ex ragazzi degli anni
Cinquanta.
Abbiamo però creduto che il binomio potesse essere suggestivo e stimolante per tutti;
che avesse un valore sia ripercorrere, cogliendoli in un anno particolare, la vicenda
musicale, umana e culturale dei Fab Four, sia usare il complesso mito degli anni
Sessanta come riferimento ideale per raccontare una stagione fuori dall’ordinario di cui
in questi giorni ricorrono i quarant’anni.
L’epopea dei Beatles trova nel 1968 l’apice della popolarità e l’anticamera dello
scioglimento. È un anno importante sia per la loro produzione musicale, sia per il
soggiorno nell’ashram indiano, sia per le vicende personali dei quattro amici di
Liverpool. È l’anno dell’apertura della boutique Apple a Londra e dell’incontro di John
con Yoko Ono. Dunque, davvero un anno di svolta.
Come tutti sappiamo, anche il mondo era a un punto di svolta. I giovani, in particolare,
sempre in quell’anno, uniti dalla protesta contro la guerra in Vietnam, dal rifiuto
dell’autoritarismo e dall’amore per la musica, si sentono protagonisti di uno
svecchiamento culturale e di un rinnovamento politico.
Quello che la mostra “Beatles ’68” propone è un percorso parallelo, non per forza
convergente. Attraverso foto d’epoca e registrazioni si vuol suggerire la ricchezza di
avvenimenti del periodo e le trasformazioni sociali, culturali e di costume.
Attraverso cimeli, memorabilia, documenti e fotografie si intende evocare la
beatlemania.
Non intendiamo proporre una celebrazione agiografica, ma, seguendo un doppio
binario, condurre i visitatori in un’immersione totale nel periodo. Ed è sorprendente
vedere come, a quarant’anni di distanza, sebbene i Beatles non siano stati organici al
’68, molte delle loro idee e tensioni ideali, quali il pacifismo, l’attrazione per l’India, lo
spiritualismo, così come la loro iconografia pop, siano poi diventate tra i più famosi
simboli del periodo. Se il mito Beatles è sopravvissuto fino ai giorni nostri e la loro
musica continua a piacere, un tuffo nell’atmosfera del tempo può divertire chi c’era e
incuriosire chi non c’era ancora.
Daniela Benelli