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I Bisogni Educativi Speciali
tra integrazione ed
inclusione
Orsogna 30 settembre 2014
a cura di Ettore D’Orazio
SOMMARIO
1. Dall’integrazione all’inclusione:
un cambiamento di paradigma
2. I Bisogni Educativi Speciali: un
concetto complesso da discutere
3. Conclusione: in cerca di qualità
DALL’INTEGRAZIONE
ALL’INCLUSIONE
Un cambiamento di
paradigma
PARADIGMA
dal greco antico paràdeigma, che significa esemplare,
esempio
sistema teorico-concettuale di base, i cui componenti
fondamentali, per un certo periodo rimangono
sostanzialmente indiscussi …
… esso è strettamente ancorato a condizioni e a fattori
extrascientifici, cioè culturali, sociali e psicologici, e non è
quindi un modello “puro”, astorico e astratto.
PERCHÉ CAMBIA UN
PARADIGMA?
• Economia
• Società
• Ricerca scientifica
• Valori
• Politica
PERCHÉ CAMBIA UN
PARADIGMA?
Le sollecitazioni
internazionali:
le politiche
educative
PERCHÉ CAMBIA UN
PARADIGMA?
Le sollecitazioni
internazionali:
le politiche
educative
PERCHÉ CAMBIA UN
PARADIGMA?
Le sollecitazioni
internazionali:
l’ICF
PERCHÉ CAMBIA UN
PARADIGMA?
Limiti del paradigma
«integrazione» italiano
UNA SITUAZIONE
PARADOSSALE
•L’integrazione scolastica costa ogni anno di più
•La qualità dell’integrazione scolastica sta peggiorando
Perché?
IL MODELLO ITALIANO
La scuola proprio perché deve rapportare l’azione educativa alle
potenzialità individuali di ogni allievo, appare la struttura più
appropriata per far superare la condizione di emarginazione in cui
altrimenti sarebbero condannati i bambini handicappati, anche se deve
considerarsi coessenziale una organizzazione dei servizi sanitari e
sociali finalizzati all’identico obiettivo.
Il superamento di qualsiasi forma di emarginazione degli handicappati
passa attraverso un nuovo modo di concepire e di attuare la scuola,
così da poter veramente accogliere ogni bambino ed ogni adolescente per
favorirne lo sviluppo personale, precisando peraltro che la frequenza di
scuole comuni da parte di bambini handicappati non implica il
raggiungimento di mete culturali minime comuni.
IL MODELLO ITALIANO
Certificazione
medica
Diagnosi
funzionale
Didattica &
Valutazione
Speciali
Docente di
sostegno
PEI
IL MODELLO ITALIANO
Bisogni
Risorse
QUALCOSA DI NUOVO …
Bisogni
Risorse
Modelli
MEDICO
GIURIDICO
SOCIALE
Modelli
FUNZIONAMENTO
CAPACITÀ
L’ICF (Classificazione Internazionale del
Funzionamento, Disabilità e Salute) OMS 2001
MODELLO BIO – PSICO - SOCIALE
IL MODELLO BASATO
SULL’APPROCCIO DELLE CAPACITÀ
John Rawls
Amartya Sen
Martha Nussbaum
Lorella Terzi
L’APPROCCIO DELLE CAPACITÀ
Elementi
FUNZIONAMENTI
l’essere e il fare a cui le persone
hanno motivo di attribuire valore:
essere in salute, nutrirsi, lavorare,
riposarsi, essere rispettato, essere
parte di una comunità, saper
leggere e scrivere, ...
CAPACITÀ
le opportunità di un individuo di avere
accesso a determinati funzionamenti,
quindi le sue concrete possibilità di avere a
disposizione diverse combinazioni di
funzionamenti
L’APPROCCIO DELLE CAPACITÀ
Cosa considerare per valutare il ben-essere di
una persona?
non tanto le variabili
solitamente utilizzate
come il reddito, il
consumo, i bisogni
sociali o financo la
felicità ...
... quanto ciò che Sen chiama le
capacità vale a dire le effettive
opportunità che gli individui
hanno di essere e di fare ciò che
realmente vogliono, intendendo
la qualità della vita come libertà
reale di vivere la vita cui si
attribuisce, a ragione, valore
L’APPROCCIO DELLE CAPACITÀ
Conseguenze
Non è rilevante il semplice
possesso di un bene, quanto
la valutazione che se ne da e
il grado di soddisfazione che
se ne ricava
La “ricchezza” non si limita
alla sola dimensione
dell’avere
La capacità ha a che fare
anche con tratti personali che
possono essere sviluppati
Il rispetto di sé e l'autonomia che sono alla base della libertà
passano attraverso la possibilità di fare funzionare le proprie
capacità.
Le libertà diventano eguali, le differenze sono rispettate e la
società diventa davvero inclusiva e democratica nel
momento in cui garantisce l'eguaglianza delle libertà.
Si tratta di una bisogno umano fondamentale: fare
funzionare il proprio potenziale di capacità, diventare
autonomo, avere il rispetto di sé.
Il concetto di giustizia diventa un bisogno fondamentale per
costruire un mondo equo e solidale, quindi anche più
inclusivo
PARADIGMI
Esclusione
Medicalizzazione
Educazione
speciale
Integrazione
Inclusione
da Simona D’Alessio
da Simona D’Alessio
da Simona D’Alessio
IN SINTESI …
INTEGRAZIONE: «rendere completo»
• L’obiettivo dell’inserimento come integrazione dei bambini con
disabilità è la normalizzazione-assimilazione
• Ha un approccio compensatorio (assimilazione/normalizzazione)
• Si focalizza su ciascun alunno disabile o con bisogni speciali
• Interviene prima sul soggetto, poi sul contesto
• Si propone il reperimento di risorse per consentire il
raggiungimento di risultati nell’ambito dell’autonomia, socializzazione,
comunicazione…..
• Avvia una risposta specialistica
• Soggetto a operazioni di semplificazione e di riduzione prestando
attenzione agli aspetti di contenuto
IN SINTESI …
INCLUSIONE: «racchiudere dentro»
• L’obiettivo dell’inclusione è l’attenzione e il rispetto di tutte le
differenze
• Si pone l’obiettivo del superamento delle barriere che impediscono la
partecipazione al processo educativo e all’apprendimento
• Si rivolge a tutti gli alunni e a tutte le loro potenzialità (no paradigma
della normalità)
• Interviene prima sul contesto, poi sul soggetto
• Trasforma la risposta specialistica in ordinaria
• L’attenzione è sui processi di apprendimento per rispondere alle
forme differenti con cui i bambini presentano le loro conoscenze, le
modalità di interagire e di apprendere
I BISOGNI EDUCATIVI
SPECIALI
I BISOGNI EDUCATIVI
SPECIALI
Un concetto complesso da
discutere
Bisogni educativi
Si tratta di bisogni collegati alla natura e alle modalità del
processo di apprendimento (alla sua correlazione con lo
sviluppo dall'infanzia all'età adulta).
I bisogni educativi sono quelli che trovano risposte
nell'accesso ai saperi e alle conoscenze, quelli che passano
tramite un processo di apprendimento che facilita
l'espressione di tutte le potenzialità dell'individuo che sta
crescendo e il loro sviluppo nel tempo.
I bisogni educativi sono quelli che riguardano gli
apprendimenti (nelle diverse sfere dello sviluppo cognitivo,
psicomotorio, socio-affettivo, linguistico-comunicativo,
relazionale) e la formazione di una personalità competente in
grado di fare funzionare al meglio possibile le proprie capacità
e di diventare se stessa.
da Alain Goussot
Jean Pierre Pourtois e Huguette Desmet: i dodici bisogni
alla base della costruzione di una identità competente:
Bisogni affettivi - affiliazione
1. attaccamento
2. accettazione
3. investimento
Bisogni cognitivi - autorealizzazione
4. stimolazione
5. sperimentazione
6. rinforzo
Bisogni sociali - autonomia sociale
7. comunicazione
8. considerazione
9. strutture
Bisogni di valori - ideologia
10.bene/buono
11.vero
12.bello
da Alain Goussot
Bisogni
Educativi
Speciali
Bisogni Educativi
Normali
Un po’ di storia
The Warnock Report
(1978)
Special Educational
Needs
Isced Unesco
(1997 – 2011)
The Salamanca
statement (1994)
La necessità di classificare
ISCED: International Standard
Classification of Education
UNESCO (ISCED 1997)
… il concetto di alunni con bisogni educativi speciali riguarda non
soltanto gli alunni identificati come ‘handicappati’ sulla base di
categorie mediche specifiche, ma include tutti quegli alunni
che falliscono a scuola per ragioni diverse, ma che molto
probabilmente sono la cause del mancato apprendimento.
UNESCO (ISCED, 2011)
Special Needs Education. Educazione che si occupa di quegli
individui che, per varie ragioni, hanno bisogno di un sostegno
aggiuntivo oppure di metodi pedagogici adattati al fine di poter
partecipare e apprendere in un programmo educativo.
da Simona D’Alessio
da Simona D’Alessio
Critiche al concetto di BES
1. È un termine vago che raccoglie situazioni che hanno poco in
comune
2. Il 20% BES: è realistico pensare ad una personalizzazione /
individualizzazione di un contingente così alto?
3. Esistono veramente dei BES? Sono comuni a tutti? Non potrebbe
forse trattarsi di bisogni «normali» e lo speciale sarebbe in realtà
il modo in cui soddisfarli?
4. Contraddittorietà del concetto del BES che mette in evidenza le
differenze, non ciò che hanno in comune i bambini
Critiche al concetto di BES
5. Consente di mettere in conto che si tratta di una presenza
normale nella classe?
6. Bisogni speciali o bisogni nuovi?
7. Il concetto di BES è ancora prevalentemente centrato sulle
patologie e non sul funzionamento umano e il concetto di
inclusione, di conseguenza, è ancora visto come estensione
ad alcuni alunni (con BES) di azioni individuali di
personalizzazione-individualizzazione (peraltro necessarie)
piuttosto che come strutturazione diffusa di didattiche
inclusive.
8. Più che di specialità si dovrebbe parlare di particolarità e di
varietà – il termine speciale è sempre stato connesso alla
disabilità
Le polarità del concetto di
BES
Attenzione
individualizzata
Logica
differenzialistica
Le polarità del concetto di
BES
Assistenza
Autonomia
Le polarità del concetto di
BES
Logica clinica
Logica
pedagogica
Le polarità del concetto di
BES
Normale
Speciale
Le polarità del concetto di
BES
L’individuo
Il contesto / il
gruppo
Le polarità del concetto di
BES
Individualizzare
Personalizzare
Le polarità del concetto di
BES
Strumenti per
compensare
Competenze per
compensare
La situazione italiana
Definizione OCSE - ISCED
Prima della legge 170/2010:
Tre categorie:
a. Disabilità
b. Disturbi evolutivi specifici
c. Svantaggi di ordine socio,
economico, linguistico e
culturale
La situazione italiana
Dopo la legge 170/2010:
Tre categorie:
a. Disabilità
b. Disturbi evolutivi specifici
c. Svantaggi di ordine socio,
economico, linguistico e
culturale
La situazione italiana
Dopo la direttiva 27/12/2012:
Tre categorie:
a. Disabilità
b. Disturbi evolutivi specifici
c. Svantaggi di ordine socio,
economico, linguistico e
culturale
Disabilità
•Ritardo mentale
•Disturbo spettro autistico
•Paralisi cerebrale infantile
•Disturbi sensoriali
•Altro (Cerebropatie, neuropatie,ect.)
a. Disabilità
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23
febbraio 2006, n.185
Regolamento recante modalità e criteri per l'individuazione
dell'alunno come soggetto in situazione di handicap, ai sensi
dell'articolo 35, comma 7, della legge 27 dicembre 2002, n. 289
(G.U. n. 115, 19/05/06)
Art. 2. Gli accertamenti ………….. sono documentati attraverso la redazione di
un verbale di individuazione dell'alunno come soggetto in situazione di
handicap ai sensi dell'articolo 3, comma 1 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e
successive modificazioni. Il verbale, sottoscritto dai componenti il collegio, reca
l'indicazione della patologia stabilizzata o progressiva accertata con riferimento
alle classificazioni internazionali dell'Organizzazione Mondiale della Sanità
nonché la specificazione dell'eventuale carattere di particolare gravità della
medesima, in presenza dei presupposti previsti dal comma 3 del predetto
articolo 3.
b. Disturbi evolutivi specifici
Costituiscono cosa diversa dalle disabilità prese in considerazione
dalla legge n. 104 del 1992.
Non siamo pertanto in presenza di “minorazione fisica, psichica o
sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di
apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da
determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione”,
secondo quanto previsto dall’art. 3 della citata legge n. 104 del 1992.
Si tratta comunque di “disturbi” capaci di costituire importanti
limitazioni per alcune attività della vita quotidiana.
b. Disturbi evolutivi specifici
Per “disturbi evolutivi specifici” intendiamo, oltre i
disturbi specifici dell’apprendimento, anche i deficit
del linguaggio, delle abilità non verbali, della
coordinazione motoria, ricomprendendo – per la
comune origine nell’età evolutiva – anche quelli
dell’attenzione e dell’iperattività, mentre il
funzionamento intellettivo limite può essere
considerato un caso di confine (?) fra la disabilità e il
disturbo specifico.
Disturbi dello sviluppo
•Disturbi specifici di apprendimento
•Disturbi specifici del linguaggio
•ADHD e disturbi del comportamento
•Disturbo delle abilità non verbali
•Disturbo della coordinazione motoria
•Funzionamento intellettivo limite
•Altro (disturbi memoria, emotivi, relazionali, ...)
Svantaggio sociale
•Svantaggio socioeconomico
•Svantaggio linguistico
•Svantaggio culturale
•Altro (separazione, famiglia monoparentale, ecc.)
Epidemiologia dei BES
Disturbi sensoriali
Paralisi cerebrale infantile
Ritardo mentale
Disturbo spettro autistico
Disturbo specifico apprendimento
ADHD
Disturbo specifico del linguaggio
Funzionamento intellettivo limite
Disturbo delle abilità non verbali
Disturbi da svantaggio socioculturale
Disturbi da svantaggio linguistico
0,16%
0,2%
1% < (2%)
0,2% > (1%)
2,5 - 3,5%
1- 3,6% > (6,8%)
5-7% < (1-2%)
2,5% > (13,6%)
0,3 - 0,8%
?
?
Conclusioni…
La spiacevole sensazione
di un arretramento della
qualità dell’inclusione …
Dalla sensazione alla
constatazione
La stagnazione
La crisi
Inclusione e innovazione:
ricreare il legame
Rileggiamo la nostra storia …
Le condizioni favorevoli
all’inclusione: la scuola media
unica e l’organizzazione delle
classi per percorso e non per
livelli
L’inclusione costringe a cambiare
altrimenti c’è arretramento
Richiede innovazione e buone prassi
che diventino sistema
Quanto di realmente innovativo c’è
oggi nella scuola italiana?
Forse si è fermato il «vento
dell’innovazione»?
Per far volare
l’inclusione…
…ritroviamo la
passione
Grazie per
l’attenzione!
Bibliografia
• A. Canevaro: Scuola inclusiva e mondo più giusto,
Trento, Erickson, 2013
• F. Dovigo: Fare differenze, Trento, Erickson, 2007
• T. Booth M. Ainscow, Index per l’inclusione, tr. it. Trento,
Erickson, 2008
• L. Terzi: L’approccio delle capacità applicato alla
disabilità: verso la giustizia nel campo dell’istruzione, in
AAVV, ICF e Convenzione ONU, Trento, Erickson, 2009
• Fondazione Treelle, Caritas Italiana, Fondazione
Giovanni Agnelli: Gli alunni con disabilità nella scuola
italiana: bilancio e proposte, Trento, Erickson, 2007
• C. Scataglini: Il sostegno è un caos calmo, Trento,
Erickson, 2012
• D. Ianes: L’evoluzione dell’insegnante di sostegno,
Trento, Erickson, 2014
• J.P. Pourtois H. Desmet: L’educazione postmoderna, tr.
it., Tirrenia, Del Cerro, 2006
Sitografia
• Marisa Pavone: Dimensioni epistemologiche nei BES
http://www.youtube.com/watch?v=csuUi7Tuu6c
• Simona D’alessio: Italia e Europa di fronte ai BES
http://www.youtube.com/watch?v=sxv1L-5QD9I
• Dario Ianes: Verso la didattica inclusiva: i Bisogni Educativi Speciali
su base ICF-OMS
http://www.youtube.com/watch?v=wO3egq-RGXk
• Andrea Canevaro: Sui bisogni educativi speciali/ il dibattito sui
BES
http://www.youtube.com/watch?v=fFtxZ8Wi80w
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