IL TORRENTE COSIA: FILO CONDUTTORE DELLA BIODIVERSITA' TRA NATURA E UOMO BANDO CARIPLO - SCUOLA 21, A.S. 2013/14 FASE 1: "ESPLORAZIONE DELL'ARGOMENTO" - CLASSE III UNITA' DI APPRENDIMENTO 1: L'AGROECOSISTEMA Nome comune: lavanda Nome latino: lavandula DESCRIZIONE La lavanda officinalis è una specie officinale sempreverde di colore grigio - tormentoso molto profumata. I fusti sono eretti e molto ramificati, ha un’altezza che parte dai 40 centimetri sino ad arrivare ai 100. FOGLIE Le foglie persistenti, sono opposte, sessili, lanceolate oblunghe, prima grigiastre, poi grigio-verde. I fiori sono profumati e di colore viola-porpora. HABITAT Predilige terreni aridi, sassosi e soleggiati. Resiste fino a 1800 m. CURIOSITA’ Negli anni 20 dello scorso secolo, il chimico profumiere francese René Maurice Gattefossé lavorava alla creazione di un nuovo profumo nel suo laboratorio. Egli causò accidentalmente un'esplosione che gli ustionò un braccio. Per placare il terribile dolore, immerse l'arto nel liquido freddo più vicino, un recipiente colmo di olio di lavanda. Con sorpresa, ne ebbe immediato sollievo e l'ustione diversamente dalle precedenti che gli avevano causato arrossamento, iperemia, vesciche e cicatrici, guarì perfettamente in breve tempo. USI Tra tutte le numerose varietà di lavanda usate a fini curativi, quella angustifolia viene ritenuta fondamentale per una serie di ragioni: innanzitutto l'olio essenziale prodotto dai suoi fiori risulta estremamente versatile in quanto si miscela bene con altri oli e inoltre gli vengono attribuite azioni terapeutiche molteplici. In aromaterapia, viene utilizzata come antidepressivo, tranquillizzante, equilibrante del sistema nervoso, come decongestionante contro i raffreddori e l'influenza. Inoltre viene ritenuta efficace per abbassare la pressione arteriosa, per ridurre i problemi digestivi ed è miscelata con altre sostanza omeopatiche per curare il mal di schiena e il mal d'orecchie. Salvadè Giulia IL TORRENTE COSIA: FILO CONDUTTORE DELLA BIODIVERSITA' TRA NATURA E UOMO BANDO CARIPLO - SCUOLA 21, A.S. 2013/14 FASE 1: "ESPLORAZIONE DELL'ARGOMENTO" - CLASSE III UNITA' DI APPRENDIMENTO 1: L'AGROECOSISTEMA Nome comune: rosmarino Nome latino: rosmarinus DESCRIZIONE Il Rosmarinus officinalis è una pianta legnosa con portamento cespuglioso, viene chiamata pianta aromatica a causa del suo forte profumo. E’ un cespuglio legnoso perenne sempreverde, ramosissimo con portamento a volte ascendente a volte prostrato, mai veramente eretto, alto fino a 2 metri, con corteccia bruno chiara. FOGLIE Le foglie sono lineari larghe 2-3 mm. e lunghe 15-30 mm verde scure e lucide di sopra, bianco tormentose di sotto. I fiori sono generalmente sono presenti nella parte superiore dei rami, ciascuno dei quali possiede circa con 4-16 fiori. Corolla azzurro-chiara o lilla, a volte rosea o bianca. DISTRIBUZIONE Lungo tutte le coste tirreniche e ioniche; sulle coste adriatiche fino al Molise; su tutte le isole; anche sulle rive occidentali del Garda. Coltivato e talvolta su quasi tutto il territorio. Caratteristico della macchia mediterranea vive bene in terreni calcarei fino agli 800 metri. CURIOSITA’ Le sue innumerevoli virtù stanno nei principi attivi, che sono in particolare: tannino, olio essenziale, pinene, canfora, e che gli conferiscono proprietà eccitanti, toniche, stimolanti, carminative, disinfettanti e aromatiche. USI In cucina o nell'industria degli insaccati come pianta aromatica Come pianta ornamentale nei giardini, per bordure, aiuole e macchie arbustive, o per la coltivazione in vaso su terrazzi Le foglie, fresche o essiccate, e l'olio essenziale, come pianta medicinale. Nell'industria cosmetica come shampoo per ravvivare il colore dei capelli o come astringente nelle lozioni; nelle pomate e linimenti per le proprietà toniche. In profumeria, l'olio essenziale ricavato dalle foglie, viene utilizzato per la preparazione di colonie, come l'Acqua d'Ungheria Come insettifugo o deodorante ambientale nelle abitazioni, bruciando i rametti secchi. Salvadè Giulia IL TORRENTE COSIA: FILO CONDUTTORE DELLA BIODIVERSITA' TRA NATURA E UOMO BANDO CARIPLO - SCUOLA 21, A.S. 2013/14 FASE 1: "ESPLORAZIONE DELL'ARGOMENTO" - CLASSE III UNITA' DI APPRENDIMENTO 1: L'AGROECOSISTEMA Nome comune: salvia Nome latino: salvia officinalis DESCRIZIONE la salvia comune è un piccolo arbusto sempreverde. FOGLIE sono semplici, feltrose al tatto, hanno un colore verde-grigiastro e un odore caratteristico. La forma è ovale con margine crenato, nervature penninervie, attaccatura picciolata con inserimento semplice. I fiori violacei sono riuniti in infiorescenze e hanno il caratteristico aspetto asimmetrico proprio della famiglia delle Lamiacee. I frutti si formano alla base dei fiori e contengono i minuscoli semi ovoidali di colore marrone scuro. La salvia comune è originaria del bacino del Mediterraneo e anche in Italia può essere trovata allo stato spontaneo. USI la Salvia trova impiego in cucina fin dai tempi antichi. Nonostante la sua origine mediterranea, la presenza della salvia per aromatizzare carni di vario genere è consolidata da secoli in quasi tutte le tradizioni culinarie d'Europa. In erboristeria Tra i principali effetti, la salvia ha efficacia antisettica ed è anche digestiva e calmante. Le sono attribuiti altri effetti, ma non su tutti c'è concordia di vedute. Secondo un'antica tradizione inoltre la Salvia officinalis può essere utilizzata per curare un'eccessiva sudorazione: si prepara un infuso con la Salvia officinalis e si praticano tamponamenti della zona da trattare. CURIOSITA’ L'estratto di salvia è un eccellente fissatore per profumi. Rafforza le gengive ed è indicato per lo smalto dei denti. Presso i Romani la salvia doveva essere raccolta con un rituale particolare, senza l'intervento di oggetti di ferro, in tunica bianca e con i piedi scalzi e ben lavati. Prima e dopo i Romani, dagli Egizi alla farmacopea medioevale, la salvia fu sempre apprezzatissima in erboristeria e non a caso Linneo le attribuì il nome di officinalis. Salvadè Giulia