situazione in italia e rischio calabria

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SITUAZIONE IN ITALIA E RISCHIO CALABRIA
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Martedì 09 Ottobre 2012 10:15
Ore 11:20
In Emilia Romagna, dopo un periodo di relativa pausa, la terra torna a tremare con due scosse
registrate nella notte di
M 2.5 e M 2.8 con epicentro fra Mirandola e Novi
di Modena
, entrambe percepite dalla popolazione. Un terremoto di
M 2.1
è stato registrato a
Venzone
in provincia di
Udine
nella zona già colpita nel 1976 da due violenti terremoti. Al largo di
Marina di Ravenna
un terremoto di
M 2.4
è stato registrato con epicentro in mare. Le zone di
Sampeyre (CN)
,
Morfasso (PC)
e
Paduli (BN)
, colpite nei giorni scorsi da tre distinti sciami sismici, risultano silenti da diversi giorni con
l'esclusione della zona piemontese dove gli ultimi terremoti sono stati registrati nella giornata di
ieri.
Dal primo ottobre ad oggi sono complessivamente 643 i terremoti registrati in
Italia di cui 9
con magnitudo meaggiore del
grado 3.0 Richter
e di questi solo in un caso è stato registrato un terremoto più forte di
M 4.5
il
3 ottobre
a Morfasso (PC).
La zona più critica rimane quella dell'Appennino Calabro-Lucano nel Pollino dove lo sciame
sismico iniziato lo scorso anno non accenna a diminuire con grande preoccupazione da parte
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della popolazione residente. Dal
primo ottobre 2010
ad oggi sono
2.997
i terremoti registrati ma nel 2010 solo
261
scosse di cui la più forte di
M 2.1
del
24/10/2010
.
Dal 2011 sono stati registrati 16 terremoti maggiori di M 3.0 ma solo in un caso si è superata la
M 4.0 e precisamente il
28 maggio
2012
con un
terremoto di
M 4.3
. Questo interminabile sciame desta parecchia preoccupazione ed è di pochi giorni fa la notizia
di una "
Lettera di Allerta
" che riprendiamo da un articolo de "
La Gazzetta del Sud
" che di seguito vi proponiamo:
«Lettera di allerta» sul Pollino si teme forte scossa sismica (8 ottobre 2012)
Massima allerta. Lo sciame sismico che dal 2010 investe l’area del Pollino-Mercure richiede la
massima allerta e soprattutto un potenziamento del sistema di monitoraggio, con controlli
continui del territorio.
Questa volta a lanciare l’allarme è la Commissione per le previsione e la prevenzione dei grandi
rischi che due giorni fa ha analizzato la sequenza sismica che riguarda l’area del Mercure –
Pollino. Una riunione – scrive il sito internet de “La Gazzetta del Sud” -, seguita da una nota in
cui viene evidenziata non solo la necessità di un potenziamento del monitoraggio del territorio,
ma anche il fatto che lo sciame sismico stia avvenendo con una magnitudo crescente. In
particolare, secondo quanto sottolineato dalla Commissione, «negli ultimi sei mesi la distanza
temporale tra uno sciame sismico e il successivo è andata diminuendo e la sismicità di fondo
tra gli sciami è in aumento».
Secondo la commissione «la sequenza degli sciami in corso mostra un’accelerazione con la
riduzione progressiva dell’intervallo tra i singoli sciami ed un aumento della sismicità di fondo tra
uno sciame e l’altro». Il che significa che gli sciami aumentano ed anche d’intensità. Tra l’altro
la sequenza di scosse avviene «in una delle macro-aree maggiormente sismiche in Italia» ma
dove «la storia sismica non ricorda grandi eventi almeno negli ultimi cinque secoli, mentre dal
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catalogo delle faglie attive risultano strutture sismogenetiche capaci di generare terremoti di
medie e di grandi dimensioni». Dalle analisi, poi, oltre a venire fuori che la sequenza «ha
attivato un sistema di faglie dirette immergenti», è emerso che per la sequenza dell’inverno
2011-2012 «le probabilità di un evento con magnitudo 5.5 sono aumentate rispetto al
background di 100 volte e nell’area la probabilità giornaliera di eventi con magnitudo 5.5 è
passata dai valori di background di circa 1/200mila a 1/2mila per giorno o 1/3mila nella
settimana».
Servono, quindi, controlli e monitoraggi. La commissione grandi rischi lo raccomanda a Regione
Provincia e soprattutto chiede anche che tutti i dati a disposizione dai diversi enti, in quel
territorio, vengano messi insieme. A cominciare dai «dati dei satelliti e da quelli delle indagini
geofisiche per la ricerca di idrocarburi». Un passaggio che non può essere più rimandato» e «le
cui difficoltà tecniche devono essere superate quanto prima» conclude la Commissione.
Nelle immagini che seguono la cartina dell'Italia con gli epicentri dei 643 terremoti registrati dal
01/10/2012 e la cartina del Pollino (Raggio 20 Km da Morano Calabro) con i 2.997 terremoti dal
01/01/2010 ad oggi.
Le immagini possono essere ingrandite con un click.
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