Il vulcano che ha innescato 30.000 terremoti Un’eruzione vulcanica mancata sarebbe all’origine dello sciame di 30.000 terremoti che ha colpito una remota regione dell’Arabia Saudita. Lo afferma uno studio congiunto condotto dall’US Geological Survey e dal Saudi Geological Survey pubblicato su Nature Geoscience. Secondo quanto riportato, l’attività ai margini delle placche tettoniche può influenzare fenomeni a distanze molto superiori a quanto si fosse creduto finora. Lo sciame di terremoti si sarebbe originato dalla risalita del magma che invece di formare la classica camera magmatica, è stato costretto a infiltrarsi in uno strato di rocce formando un singolare dicco con un’ampiezza di diversi chilometri ma uno spessore di appena un metro. A differenza dei terremoti causati dai movimenti tettonici, spiega John Pallister primo firmatario dell’articolo, i terremoti causati dal magma non hanno una scossa principale seguita da una successione di scosse di assestamento, ma provocano migliaia di piccoli terremoti. Come riferisce lo studio, questa “eruzione mancata” è avvenuta in un antico campo di lava chiamato Harrat Lunayyir nell’Arabia Saudita nord-occidentale. Questa regione ha assistito a numerose eruzioni negli ultimi 20 milioni di anni, ma non si hanno notizie di un’attività vulcanica in tempi storici. “L’attività vulcanica – spiega, dice Pallister – nella regione di Harrat Lunayyir era associata alla tettonica a placche, ma la principale zona di frattura dista oltre 200 chilometri e si colloca nel Mar Rosso. Ciò significa che parti del mantello incandescente siano risalite in prossimità del Mar Rosso e si siano infiltrate sotto l’Arabia Saudita”. Finora non si avevano esempi di situazioni in cui una zona di rift facesse sentire i suoi effetti a distanza così rilevante. di G.G. Copyright © - Riproduzione riservata