Ministero del Regno
settimana 20-26 Gennaio 2014
Mostriamo rispetto per quelli che faticano per
noi (1 Tessalonicesi 5: 12,13)
12 Ora vi preghiamo, fratelli, di avere riguardo
per quelli che faticano fra voi e vi presiedono
nel Signore e vi ammoniscono; 13 e di avere per
loro più che straordinaria considerazione con
amore a motivo della loro opera. Siate pacifici
gli uni con gli altri.
partecipando al ministero con noi e addestrandoci
in tutte le sue fasi.
Ci incoraggiano. Per aiutarci a rafforzare la
nostra relazione con Geova gli anziani possono
visitarci a casa o avvicinarci nella Sala del Regno,
dandoci sostegno e conforto basato sulle
Scritture. — Giacomo 5:14, 15.
Oltre
ai
compiti
che
assolvono
nella
congregazione, nella maggior parte dei casi gli
anziani hanno anche un lavoro secolare e
responsabilità familiari che richiedono tempo e
attenzione. Questi fratelli laboriosi meritano il
nostro rispetto. — 1 Tessalonicesi 5:12, 13.
***w02 15/11 pp. 24-25 “Pascete il gregge di
Dio”***
1)
In che senso gli anziani faticano
nella congregazione?
*** w11 15/6 pp. 24-28 ‘Abbiate riguardo per
quelli che faticano fra voi’***
Oggi la classe dello schiavo fedele e discreto
provvede al gregge di Dio “cibo a suo tempo”.
(Matt. 24:45) Sotto la guida dello schiavo, gli
anziani locali ‘faticano’ per nutrire spiritualmente i
fratelli. Certo, i componenti della congregazione
hanno a disposizione un’abbondanza di
pubblicazioni bibliche, e in alcune lingue sono
disponibili
strumenti
come
l’Indice
delle
pubblicazioni Watch Tower e la Watchtower
Library su CD-ROM. Nondimeno, per soddisfare i
bisogni spirituali della congregazione gli anziani
dedicano ore a preparare le parti delle adunanze
così da presentare le informazioni in maniera
efficace. Avete mai pensato a quanto tempo gli
anziani dedicano a preparare le parti per le
adunanze e le assemblee?
*** jl lez. 15 In che modo gli anziani servono la
congregazione?***
Si tratta di uomini spiritualmente maturi che
guidano la congregazione e svolgono l’opera
pastorale “non per forza, ma volontariamente, né
per amore di guadagno disonesto, ma
premurosamente”. (1 Pietro 5:1-3) Quali compiti
svolgono gli anziani a nostro favore?
Hanno cura di noi e ci proteggono. Gli anziani
guidano la congregazione e la proteggono in
senso spirituale. Consapevoli del fatto che è Dio
ad aver affidato loro questo ruolo importante, gli
anziani non signoreggiano sul suo popolo; si
adoperano piuttosto per il nostro bene e la nostra
gioia. (2 Corinti 1:24) Proprio come un pastore si
prende diligentemente cura di ogni pecora del
gregge, gli anziani cercano di conoscere ogni
singolo componente della congregazione. —
Proverbi 27:23
Ci insegnano a fare la volontà di Dio. Ogni
settimana gli anziani presiedono le adunanze
della congregazione per rafforzare la nostra fede.
(Atti 15:32) Questi uomini devoti inoltre danno
l’esempio
nell’opera
di
evangelizzazione,
‘Hanno molto da fare’Agli anziani cristiani sono
affidate numerose responsabilità. (Luca 12:48)
Preparano discorsi per le adunanze della
congregazione e partecipano all’opera di
predicare pubblicamente la buona notizia del
Regno di Dio. Fare visite pastorali ai compagni di
fede è uno dei loro doveri. Essi dedicano tempo a
coloro che hanno bisogno di attenzioni particolari
— le persone avanti con gli anni e altri — senza
trascurare il benessere spirituale e materiale della
propria famiglia. (Giobbe 29:12-15; 1 Timoteo
3:4, 5; 5:8) Alcuni aiutano a costruire Sale del
Regno. Altri prestano servizio nei Comitati di
assistenza sanitaria o visitano i Testimoni che
sono all’ospedale. E molti di loro lavorano come
volontari alle assemblee. Sì, gli anziani hanno
“molto da fare nell’opera del Signore”. (1 Corinti
15:58) Non è strano che tali anziani laboriosi
siano profondamente apprezzati da quelli che
sono affidati alle loro cure! — 1 Tessalonicesi
5:12, 13.
Gli anziani che regolarmente fanno visita ai
conservi cristiani, a casa loro o altrove, per
rafforzarli spiritualmente sono fonte di
incoraggiamento. “Se non fosse stato per
l’amorevole sostegno e l’incoraggiamento degli
anziani”, ha detto Thomas, che non aveva il padre
in casa, “non credo che oggi servirei Geova come
ministro a tempo pieno”. Molti giovani allevati in
famiglie con un solo genitore riconoscono che le
cure prestate loro dagli anziani li hanno aiutati a
stringere una relazione personale con Dio.
Le visite pastorali sono molto apprezzate anche
dai componenti della congregazione che sono
avanti negli anni. Dopo essere stata visitata da
due anziani, una coppia di missionari sugli 85 anni
ha scritto: “Desideriamo dirvi che abbiamo
apprezzato molto la vostra visita. Dopo che ve ne
siete andati abbiamo riletto le scritture che
avevate considerato con noi. Non dimenticheremo
mai le vostre parole di incoraggiamento”. Una
vedova settantenne ha scritto agli anziani: “Ho
pregato Geova di aiutarmi e lui ha mandato voi
due a casa mia. La vostra visita, fratelli, è stata
una benedizione di Geova!” Recentemente avete
tratto beneficio da una visita degli anziani della
vostra congregazione? Tutti noi apprezziamo
senz’altro gli sforzi che fanno per pascere il
gregge affidato alla loro cura!
2)
Come possiamo mostrare
straordinaria considerazione per gli
anziani?
*** w11 15/6 pp. 24-28 ‘Abbiate riguardo per
quelli che faticano fra voi’***
Cosa fareste se riceveste un regalo scelto
apposta per voi? Non mostrereste di apprezzarlo
usandolo? I “doni negli uomini” sono ciò che
Geova vi ha provveduto per mezzo di Gesù. Un
modo per mostrare gratitudine per questi “doni” è
ascoltare con attenzione i discorsi che essi
pronunciano e cercare di applicare i consigli
esposti. Potete anche manifestare la vostra
gratitudine facendo commenti significativi alle
adunanze. Sostenete le attività in cui gli anziani
sono in prima fila, come il ministero di campo. Se
avete tratto beneficio da un consiglio datovi da un
anziano, perché non dirglielo? Inoltre, perché non
esprimere la vostra riconoscenza alle famiglie
degli anziani? Ricordate che, dietro un anziano
che ‘fatica’ nella congregazione, c’è una famiglia
che rinuncia a trascorrere del tempo con lui.
*** w91 15/8 p. 19 par. 6 Manifestiamo “ogni
sorta di bontà”***
Cooperando pienamente con loro, ad esempio
facendo la nostra parte quando c’è da lavorare
nella Sala del Regno. Pur sentendoci sempre
liberi di avvicinare gli anziani per avere l’aiuto
necessario,
non
dovremmo
essere
irragionevolmente esigenti. Piuttosto, cerchiamo
per quanto ci è possibile di alleggerire il carico di
questi laboriosi pastori, molti dei quali hanno
responsabilità familiari oltre ai doveri di
congregazione.
3)
Perché gli anziani cristiani hanno
bisogno di incoraggiamento?
*** w95 15/1 p.22-23 Avete incoraggiato
qualcuno ultimamente?***
È facile prendere per scontate le fatiche degli
anziani. Ma parole di sincero apprezzamento e
incoraggiamento possono far sembrare più
leggero il loro carico.
***w90 15/12 p.20 Incoraggiamoci l’un l’altro
mentre si avvicina il giorno***
gli anziani stessi hanno bisogno di essere
incoraggiati. Essi hanno debolezze e difetti
proprio come il resto del gregge, e devono
affrontare gli stessi problemi per provvedere alle
proprie famiglie in questo mondo che sta andando
in rovina. Oltre a ciò, hanno quella che Paolo
definì l’ansietà per le congregazioni. (2 Corinti
11:28, 29) Il loro non è un compito facile: hanno
bisogno di incoraggiamento.
4)
Come possiamo incoraggiare gli
anziani e le loro famiglie?
***w90 15/12 p.20 Incoraggiamoci l’un l’altro
mentre si avvicina il giorno***
Potete incoraggiare molto quelli che ricoprono
incarichi di sorveglianza nella congregazione
cristiana cooperando con loro. In tal caso
seguirete l’esortazione di Ebrei 13:17: “Siate
ubbidienti a quelli che prendono la direttiva fra voi
e siate sottomessi, poiché essi vigilano sulle
vostre anime come coloro che renderanno conto,
affinché facciano questo con gioia e non
sospirando, poiché questo sarebbe dannoso per
voi”.
***w94 15/1 p.20 Pastori e pecore in una
teocrazia ***
Essere anziani è un meraviglioso privilegio, ma la
maggioranza degli anziani sono capifamiglia che
tutti i giorni vanno a lavorare e hanno moglie e figli
di cui prendersi cura. Benché siano felici di servire
i fratelli, il loro servizio diviene più facile e più
soddisfacente quando la congregazione li
sostiene, non essendo troppo critica né esigente.
— Ebrei 13:17.
5)
In che modo la nostra ubbidienza
ha un effetto positivo sia sulla
congregazione che sugli anziani?
***iv p.48-49 “SIATE UBBIDIENTI A QUELLI
CHE PRENDONO LA DIRETTIVA***
Anche nell’odierna congregazione cristiana c’è
bisogno di organizzazione. Perciò ogni gruppo per
il servizio di campo ha un sorvegliante, ogni
congregazione ha degli anziani, ogni gruppo di
congregazioni
ha
un
sorvegliante
di
circoscrizione, ogni gruppo di circoscrizioni ha un
sorvegliante di distretto e ogni nazione ha un
Comitato di Filiale o un comitato che soprintende
all’opera
nel
paese.
Grazie
a
questa
organizzazione tutti coloro che operano in qualità
di pastori possono prestare vigile attenzione alle
pecore di Geova affidate alla loro cura. I pastori
devono rendere conto a Geova e a Cristo. — Atti
20:28.
In questa struttura organizzativa ciascuno di noi
deve essere ubbidiente e sottomesso. Non
vorremo mai comportarci come Diotrefe, che non
aveva rispetto per coloro che ricoprivano incarichi
di responsabilità ai suoi giorni. (3 Giovanni 9, 10)
Vogliamo piuttosto prestare ascolto alle parole
dell’apostolo Paolo, che scrisse: “Siate ubbidienti
a quelli che prendono la direttiva fra voi e siate
sottomessi, poiché essi vigilano sulle vostre
anime come coloro che renderanno conto,
affinché facciano questo con gioia e non
sospirando, poiché questo sarebbe dannoso per
voi”. (Ebrei 13:17) Alcuni ubbidiscono quando
sono d’accordo con le direttive impartite, ma
rifiutano di sottomettersi quando non sono
d’accordo o non ne comprendono la ragione.
Ricordiamo, però, che essere sottomessi può
significare ubbidire anche quando non si è
propensi a farlo. Ciascuno di noi dovrebbe
dunque chiedersi: ‘Sono ubbidiente e sottomesso
a chi ha autorità su di me?’
Naturalmente la Parola di Dio non menziona
ogni disposizione o procedura utile al
funzionamento della congregazione. Comunque
dice: “Ogni cosa abbia luogo decentemente e
secondo disposizione”. (1 Corinti 14:40) Il Corpo
Direttivo segue questo criterio adottando varie
norme e procedure per assicurare che la
congregazione funzioni in modo ordinato e
sereno. Gli uomini che hanno responsabilità fanno
la loro parte attuando queste disposizioni e dando
così un esempio di ubbidienza. Inoltre si
dimostrano ‘ragionevoli, pronti a ubbidire’ a chi ha
incarichi di sorveglianza. (Giacomo 3:17) Perciò
ogni gruppo, congregazione, circoscrizione,
distretto e nazione può contare su un insieme
ordinato di credenti che ben rappresenta il felice
Dio. — 1 Corinti 14:33; 1 Timoteo 1:11.
D’altra parte le parole di Paolo riportate in Ebrei
13:17 sottolineano anche perché lo spirito
disubbidiente è nocivo. Potrebbe indurre chi
ricopre posizioni di responsabilità a svolgere la
propria opera “sospirando”. Quello che dovrebbe
essere considerato un privilegio di sacro servizio
può diventare un peso se il gregge manifesta uno
spirito ribelle e poco disposto a cooperare. Il
risultato è un danno “per voi”, cioè per l’intera
congregazione. Certo, se uno rifiuta di
sottomettersi all’ordine teocratico ne risulta un
altro danno ancora. Chi è troppo orgoglioso per
sottomettersi danneggia la propria spiritualità
allontanandosi dal suo Padre celeste. (Salmo
138:6) Tutti noi siamo dunque decisi a rimanere
ubbidienti e sottomessi.
Cosa impariamo da Matteo 7:6-11?
“Non date ciò che è santo ai cani, né gettate
le vostre perle davanti ai porci, affinché non le
calpestino con i loro piedi e voltandosi non vi
sbranino. 7 “Continuate a chiedere, e vi sarà
dato; continuate a cercare, e troverete;
continuate a bussare, e vi sarà aperto.
8
Poiché chiunque chiede riceve, e chi cerca
trova, e a chi bussa sarà aperto. 9 In realtà, se
a un uomo fra voi il figlio chiede del pane, non
gli darà una pietra, vero? 10 O, se chiede un
pesce, non gli darà un serpente, vero? 11 Se
dunque voi, benché siate malvagi, sapete dare
doni buoni ai vostri figli, quanto più il Padre
vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli
che gliele chiedono!
6
W09 15/2 p.18-19 par.17-20 Gli insegnamenti di
Gesù influiscono sulle vostre preghiere?
L’apostolo Paolo raccomandò ai compagni di
fede: “Siate costanti nella preghiera”. (Rom.
12:12) Sullo stesso tono Gesù esortò
vigorosamente: “Continuate a chiedere, e vi sarà
dato; continuate a cercare, e troverete; continuate
a bussare, e vi sarà aperto. Poiché chiunque
chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa
sarà aperto”. (Matt. 7:7, 8) È appropriato
‘continuare a chiedere’ qualsiasi cosa che sia in
armonia con la volontà di Dio. In sintonia con
queste parole di Gesù, l’apostolo Giovanni
scrisse: “Questa è la fiducia che abbiamo verso di
lui [verso Dio], che qualunque cosa chiediamo
secondo la sua volontà, egli ci ascolta”. — 1 Giov.
5:14.
18 Il consiglio di Gesù di ‘continuare a chiedere e a
cercare’ significa che dobbiamo pregare con
fervore senza darci per vinti. È anche necessario
‘continuare a bussare’ per entrare nel Regno e
godere delle sue benedizioni e delle sue
ricompense. Ma possiamo essere sicuri che
Geova Dio esaudirà le nostre preghiere?
Possiamo esserlo se gli siamo fedeli, in quanto
Cristo disse: “Chiunque chiede riceve, e chi cerca
trova, e a chi bussa sarà aperto”. Molte
esperienze avute dai servitori di Geova
dimostrano che egli è veramente l’“Uditore di
preghiera”. — Sal. 65:2.
19 Gesù paragonò Dio a un padre amorevole che
provvede cose buone ai suoi figli. Immaginate di
essere stati presenti quando Gesù pronunciò il
Sermone del Monte e di avere udito queste sue
parole: “Se a un uomo fra voi il figlio chiede del
pane, non gli darà una pietra, vero? O, se chiede
un pesce, non gli darà un serpente, vero? Se
dunque voi, benché siate malvagi, sapete dare
doni buoni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro
che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele
chiedono!” — Matt. 7:9-11.
20 Un padre umano, per quanto relativamente
‘malvagio’ a causa del peccato ereditato, prova un
naturale attaccamento per i figli. Non li
ingannerebbe ma cercherebbe di dare loro “doni
buoni”. Trattandoci in modo paterno, il nostro
amorevole Padre celeste provvede “cose buone”,
come il suo spirito santo. (Luca 11:13) Lo spirito
santo può rafforzarci per rendere un servizio
gradito a Geova, il Provveditore di “ogni dono
buono e ogni regalo perfetto”. — Giac. 1:17.
17
W12 15/5 p.26 par.13 Riflettete la gloria di
Geova?
13
Geova odia il peccato e dovremmo odiarlo
anche noi. Dobbiamo stare il più lontano possibile
da ciò che ci indurrebbe a peccare anziché
cercare di vedere fin dove possiamo spingerci
senza cadere nel peccato. Per esempio, è
importante guardarsi dall’apostasia; chi diventa
apostata non glorifica più Dio. (Deut. 13:6-9)
Teniamoci perciò alla larga dagli apostati e da
chiunque afferma di essere un fratello ma
disonora Dio. Questo vale anche nel caso di un
nostro familiare. (1 Cor. 5:11) Cercare di
confutare le argomentazioni degli apostati o di chi
critica l’organizzazione di Geova non ci è di
nessun beneficio. Anzi, è pericoloso e fuori luogo
esaminare il loro materiale, che si tratti di
pubblicazioni cartacee o di documenti che si
trovano in Internet. — Leggi Isaia 5:20; Matteo
7:6.
Km 12/11 p.2 Risposta a domande ▪ In base a
che cosa dovremmo decidere se lasciare o no
delle pubblicazioni?
Il fattore principale è l’interesse della persona.
Se l’interesse è autentico, potremmo lasciare due
riviste o un opuscolo o un libro oppure altre
pubblicazioni che si stanno offrendo. Questo vale
anche nel caso in cui ci rendiamo conto che la
persona ha pochi soldi da dare in favore
dell’opera mondiale o non ne ha affatto. (Giob.
34:19; Riv. 22:17) D’altro canto, però, non
sarebbe opportuno lasciare le nostre preziose
pubblicazioni a chi non le apprezza. — Matt. 7:6.
Da cosa possiamo capire se l’interlocutore è
interessato o meno? La sua disponibilità a
conversare è un buon segno. Se è attento mentre
parliamo, risponde alle nostre domande ed
esprime il proprio parere, dimostra di partecipare
alla conversazione. Se segue mentre leggiamo
dei versetti biblici vuol dire che ha rispetto per la
Parola di Dio. Spesso è utile chiedere se gli fa
piacere leggere le pubblicazioni che gli stiamo
offrendo. Dovremmo mostrare buon senso nel
valutare l’interesse delle persone. Quando si
predica per le strade, ad esempio, non sarebbe
appropriato distribuire indiscriminatamente riviste,
opuscoli o libri a tutti i passanti. Se non siamo
sicuri che la persona sia veramente interessata, è
meglio offrire un invito o un volantino.
Km 9/09 p.1 par.4 Come risponderemo?
4
Dobbiamo rispondere sempre? Se non
conosciamo la risposta a una domanda, non
dovremmo trovare imbarazzante dire: “Non
saprei, ma posso fare ricerche e tornare a trovarla
con i risultati delle mie ricerche”. L’umiltà e
l’interesse che mostriamo potrebbero indurre il
padrone di casa a chiederci di tornare. Se ci
accorgiamo che una domanda nasconde il
tentativo degli oppositori di trascinarci in una
disputa, imiteremo Gesù dando una risposta
vaga. (Luca 20:1-8) In modo analogo, se una
persona che non è sinceramente interessata
cerca di farci entrare in polemica, interrompiamo
con tatto la conversazione e usiamo il nostro
tempo per cercare le persone sincere. — Matt.
7:6.
W11 15/3 p.11 par.17-18 Riflettete Lasciamoci
guidare dallo spirito di Dio, non da quello del
mondo
— Matt. 7:7, 8. 18 Quando chiediamo lo spirito
e l’aiuto di Geova, non dobbiamo desistere troppo
presto. Forse abbiamo bisogno di pregare più
spesso e persistere nella preghiera. A volte, prima
di rispondere alle preghiere, Geova permette a
coloro che lo supplicano di dimostrare quanto è
profonda la loro preoccupazione e quanto è
genuina la loro fede.
Km 8/92 p.4 par.15 Siate decisi a fare ulteriore
progresso
15
Accettate l’aiuto per fare ulteriore
progresso: Se avete bisogno di aiuto per fare
ulteriore progresso spirituale, siate disposti ad
accettare l’assistenza offertavi da un componente
più esperto della congregazione. Anche se non vi
si è avvicinato nessuno per offrirvi aiuto, non
dovete lasciare che la timidezza vi privi
dell’opportunità di farvi aiutare. Chiedete l’aiuto.
Sentitevi liberi di rivolgervi a qualunque
componente esperto della congregazione. Oppure
potreste chiedere l’assistenza necessaria al
vostro conduttore di studio di libro di
congregazione, al sorvegliante del servizio o a
qualunque altro anziano. — Confronta Genesi
32:26; Matteo 7:7, 8.