CLM “C” IN MEDICINA E CHIRURGIA
C.I. Metodologia medico-scientifica di base II
(Scienze umane 2 – Epistemologia)
A.A. 2013-2014 – I° anno, 2° semestre
PROLEGOMENI ALL’AUTOAPPRENDIMENTO
DI UNA EPISTEMOLOGIA
DELLE SCIENZE BIOMEDICHE
Prof. Roberto Strom
e-m: [email protected]
Sito su elearning2:
EPISTEMOLOGIA 2014
COSA SIGNIFICA “EPISTEMOLOGIA”?
In contrapposizione alla dòxa (la mera opinione),
gli antichi filosofi greci indicarono, con il termine
epistéme (ciò che si impone da solo), quella
forma di verità che, non avendo bisogno di
appoggiarsi all'autorità di chi parla come accade
nel linguaggio religioso, né alla persuasione
seduttiva a cui ricorre il dire retorico, né alla
mozione degli affetti come accade al linguaggio
poetico, era il loro principale obiettivo: la
CONOSCENZA.
La conoscenza è qualcosa di diverso dalla
semplice informazione. Entrambe si nutrono di
affermazioni vere, ma la conoscenza è una
particolare forma di sapere, organizzato in una
struttura razionale e soprattutto condiviso. E’ la
consapevolezza e la comprensione di nozioni,
fatti, idee o ragionamenti ottenuti attraverso
l'esperienza o l'apprendimento (a posteriori),
ovvero tramite l'introspezione (a priori). E’
l'autocoscienza del possesso di informazioni
connesse tra di loro, le quali, prese
singolarmente, avrebbero avuto minor valore ed
utilità.
Sin dagli albori della filosofia occidentale si sono però
contrapposte (e a volte sovrapposte) due linee di pensiero:
coloro (ad iniziare da Parmenide) ritenevano la conoscenza
un prodotto della mente umana (della ragione) e
dell'indagine introspettiva, e coloro invece (a partire da
Democrito) per i quali la conoscenza derivava unicamente
dai sensi, cioè dall'esterno.
Connessa a tale questione è se la conoscenza sia il
risultato di meccanismi automatici, o se invece dipenda
da un atto creativo del soggetto, che coinvolga in qualche
modo la sua libertà.
Secondo Socrate e Platone le verità epistemiche
esistevano di per sé. Gli uomini potevano conoscerle, ma
in misura limitata, tramite la riflessione individuale (che
aveva pertanto una valenza etica) oppure tramite una
esperienza sensibile deputata ad innescare un processo di
reminiscenza di un sapere già presente all'interno della
nostra anima.
Aristotele rivalutò ulteriormente il ruolo dell’esperienza
sensibile, sebbene secondo lui la sensazione costituisse il
gradino più basso del conoscere. Tramite la memoria, che
permette la formazione della esperienza e di alcuni
processi mentali di generalizzazione, si giunge infine al
livello più elevato di conoscenza tramite l'intuizione
intellettuale, capace di "astrarre" l'universale dalle realtà
empiriche. Conoscere significa dunque astrarre.
L’acquisizione della conoscenza, oltre permettere ulteriori
e superiori livelli di “epistéme”, può portare alla scienza
applicata o “tekné”.
Anche il mito di Prometeo illustra le
contrapposizioni ideologiche conseguenti ai
primi tentativi di ricercare epistéme e tekné.
Sempre nel mondo greco, Ippocrate di Coo, il quale
introdusse il concetto innovativo secondo il quale la
malattia e la salute di una persona dipendono da specifiche
circostanze umane della persona stessa e non da superiori
interventi divini, è considerato il fondatore della “tekné”
(“arte”) medica (che però, per molti secoli ancora, non
venne mai considerata “vera scienza”).
A partire dal Rinascimento, e soprattutto con il trionfo
dell’Illuminismo, le indagini sul mondo esterno
acquisirono progressivamente un carattere “scientifico”,
con verifiche “sperimentali” di come i risultati delle
indagini erano stati o potevano essere interpretati.
L’acquisizione della conoscenza divenne perciò una vera e
propria conquista della libertà da parte dell’uomo: la
possibilità, da un lato, di reagire a fenomeni altrimenti
incomprensibili, di sviluppare nuove tecnologie, di non
soggiacere passivamente ad eventi esterni incomprensibili;
dall’altro di poter trasmettere ad altri le proprie conoscenze
e la propria nozione di libertà di pensare e di fare.
Nacquero le “arti liberali”, che divennero oggetto di
insegnamento, costituendo (sino al Rinascimento e anche
oltre) il cosiddetto “quadrivio”: aritmetica, geometria,
musica ed astronomia.
Era (ed è) tuttavia ben chiaro alla maggioranza
degli “scienziati”, nonché dei “filosofi della
scienza”, che il momento interpretativo è il punto
nodale del processo di acquisizione della
conoscenza.
O addirittura , come sostenuto da Deleuze,
poiché spesso le novità derivate dal mondo
sensibile possono superare le “leggi
conoscitive” del nostro intelletto, è questo
divario che ci stimola a superare i nostri
schemi mentali, a forgiare nuove “idee”.
Scopo del nostro pensiero è soprattutto
affrontare nuovi problemi, non risolverli
(anche
perché
ogni
soluzione
è,
inevitabilmente, suscettibile di essere
smentita, o almeno superata)!
Essendo la conoscenza, e il potere che ne
consegue, una delle caratteristiche
primordiali della/e divinità, la sua
acquisizione è considerata il più ambìto
traguardo per gli esseri umani, uno dei
principali scopi della loro esistenza.
“Or tu chi se’, che vuo’ sedere a scranna,
per giudicar di lungi mille miglia
con la veduta corta d’una spanna?”
(Dante, Par.XIX)
“Non v’accorgete voi che noi siam vermi
nati a formar l’angelica farfalla ….?”
(Dante, Purg.X)
“Fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza.”
(Dante, Inf.XXVI)
Fare
Saper fare
Far sapere
(G.Montalenti)
Saper apprendere
Saper pensare (saper ragionare)
Saper trasmettere
Saper esprimere
Saper accettare
Saper elaborare
Sapersi ravvedere
Saper essere
Il principio di causalità è, secondo Kant, una
categoria fondamentale dell’intelletto umano.
PERCHE’?
Per quale motivo?
Per quale ragione?
Condizione necessaria
e sufficiente
Concause
Causa scatenante e suo
meccanismo di azione
A qual fine?
(“come ?”)
Causa prossima
Causa prima
Il fine, come anche le “cause prime”, non sono
suscettibili di indagine scientifica su base
razionale.
In termini evoluzionistici, tuttavia, si possono
identificare, nelle scienze biologiche, alcuni
aspetti “finalistici”.
Regolazione negativa
da CTP (o da UTP)
Regolazione positiva
da ATP
Articolazione del Corso di EPISTEMOLOGIA
Prof. Strom
-
Introduzione all’Epistemologia
-
Approcci razionali all’acquisizione della
conoscenza
-
Acquisizione sperimentale della conoscenza
nelle discipline biomediche
-
La memoria
-
Il problema epistemologico delle patologie
psichiatriche
Prof. Colosimo
-
Complessità, probabilità e informazione
-
Modelli di regolazione
-
Sistemi esperti
Alcuni libri dei quali è consigliata la lettura
(a completamento dei file delle lezioni)
J.R. FLYNN: “Osa pensare”. (Ed. Mondadori
Education S.p.A., Collana Scienza e filosofia,
2013).
G. CORBELLINI: “EBM. Medicina basata
sull’evoluzione”. (Ed. Laterza, Collana
Lezioni Italiane, 2007).
G. CORBELLINI: “Scienza”. (Ed. Bollati
Boringhieri, Collana I Sampietrini, 2013).