La Finestra Osservare, Incontrarsi, Riflettere, Informare Videro il Bambino “Vi annuncio una grande gioia che sarà di tutto il incanto, stupore. Lei che sa custodire nel silenzio conpopolo: oggi vi è nato nella città di Davide un templativo del cuore le parole e gli avvenimenti per Salvatore che è il Cristo Signore. Questo per voi il meditarli, confrontarli e comprenderli alla luce di Dio, segno: troverete un bambino in fasce, che giace in è colei che aiuta a vivere la maternità con un atteggiauna mangiatoia.” mento di assoluta gratuità, con abbandono fiducioso e l centro del Natale c’è una famiglia, perché nella orante, ma anche con coraggio e intraprendenza. famiglia Dio ha posto la sua dimora. Il bambino Gesù. E’ lui, il bambino, il Salvatore. E’ lui, Giuseppe è il padre di Gesù, colui che gli trasmette il bambino, il Signore. E’ lui, questo bambino inerme, l’appartenere al popolo ebraico, la benedizione di che porta la pace. La vera pace nasce da questo bambiAbramo, la legge e le promesse di Dio. Giuseppe è no,da ogni bambino. “uomo giusto”, cioè un I pastori “videro il bam uomo integro nel suo bino”. Che cosa appare camminare davanti a davanti a loro? Un papà Dio e agli uomini, un e una mamma che, nella figlio di Israele che loro povertà, si prendorisplende per generosità no cura di un neonato. e fedeltà e che, come Che cosa sanno vedere tale, diventa spontaneaalla luce della fede? La mente un modello, un Gloria di Dio che, disceeducatore per molti. Lo sa sulla terra, ha preso vediamo pronto ad accodimora nella carne gliere un piano di Dio umana. Partendo da che sconvolge i suoi Betlemme, essi sono progetti legittimi e tutta uomini nuovi: hanno la sua esistenza;lo visto quello che “molti vediamo obbedire alla profeti e re hanno desi volontà di Dio e farsi derato vedere, ma non Gesù Bambino - Cattedrale della Natività - Betlemme carico responsabilmente lo videro; hanno cono della famiglia a lui affisciuto quella sapienza data;lo vediamo sempre presente accanto a Maria, divina, misteriosa, che è rimasta nascosta ai domina pronto a intervenire nei momenti di difficoltà. tori di questo mondo”. Sposa di Giuseppe è Maria. La sua figura di mamma Ora se ne tornano ai loro campi e alle loro pecore “glo viene descritta con estrema sobrietà. Essendo salita a rificando e lodando Dio”, con i piedi stanchi per il Betlemme con il marito, “si compirono per lei i giorni lungo camminare, ma resi belli da quel lieto annuncio del parto”. Quindi tre verbi tratteggiano in un modo di pace che cambierà e può continuare a cambiare il molto bello il suo essere mamma: “diede alla luce il mondo: videro il bambino. suo figlio primogenito..., lo avvolse in fasce…,lo mise a dormire nella mangiatoia di una stalla…” Un’estrema povertà, trasfigurata però, dallo splendore di una maternità che si fa dono, tenerezza, protezione, Padre Mario A La Finestra vi aspetta il 18 febbraio 2007 con la prossima uscita Stampate 1000 copie 2 S La Finestra Dicembre 2006 Cavanis (... per saperne di più) iamo a Venezia nel 1797. Antonio è già prete da due anni presso la parrocchia di S. Agnese. Marco ogni giorno va al suo ufficio a Palazzo Ducale, è infatti uno dei segretari della Repubblica Veneta, come tutti i Cavanis prima di lui. Sono i giorni duri e tristi della perdita dell’indipendenza della loro patria. L’antica e gloriosa repubblica di S. Marco invasa dai francesi di Napoleone, viene ceduta all’Impero Austro-ungarico. Il suo ultimo stipendio porta l’indirizzo “al cittadino Marco Antonio Cavanis” e non più “al Nobile Conte de’ Cavanis”; ma non si preoccupa, nè si avvilisce: è un giovane di 22 anni cresciuto in una famiglia di grande fede ed è molto impegnato nell’istruzione dei ragazzi nella catechesi parrocchiale e nell’assistenza umana e sociale ai poveri. Il loro padre lo ha cresciuto con spirito di carità e solidarietà con le famiglie più povere del sestriere. Una bella sera di autunno Antonio e Marco stanno osservando dalla loro casa il tramonto del sole, lontano nel mare della laguna. E parlano del tramonto, della loro Patria, degli antichi splendori e delle angustie presenti, delle incertezze future... non tanto per loro, quanto per la gente comune, per le famiglie dei pescatori e operai. Loro, e ne sono grati al Signore, hanno fatto buoni studi: Antonio è sacerdote e Marco è segretario a Palazzo Ducale. Quando le tenebre cominciano ad avanzare sulla città e le isole della Laguna, è Marco che dice al fratello: “Senti don Antonio... dovremmo fare qualcosa per i ragazzi, per i figli del popolo. Perché, vedi, dopo il tramonto viene la notte e poi l’alba: e i gio vani sono l’alba sono il futuro della società e della Chiesa, di una Venezia nuova… Tu che sei prete, trova un po’ di tempo, qualche ora la settimana per i ragazzi poveri” Antonio tace, pensa: “mio fratello ha ragione, perché rassegnarsi alle tenebre, quando c’è la certezza del l’alba ? Ma che fare ? Ho già tanto da fare in parrocchia per le mie ufficiature, gli anziani, gli ammala ti. Però è vero, mi sono consacrato al Signore e se fosse Lui a farmi prendere una nuova strada nel mio ministero. Marco insiste: Ti prego don Antonio c’è il figlio della signora Teresa, quel Francesco che già mi ha detto che avrebbe tanta voglia di studiare...” Tratto da: I servi di Dio Antonio e Marco Cavanis: una vocazione speciale all’apostolato per la gio ventù Walfrido Fabbri Componenti del per il quinquennio 2006 - 2011: Bai Andrea (ACLI), Barbero Visco Amalia (Gruppo Terza Età), Belviso Adriana (Movimento Apostolico), Borraccia Rosi (Centro d’Ascolto), Bosio Tagliaferri M. Grazia (Segretaria), Fabbri Walfrido (AL - La Finestra), Garuti Roberto (ACLI), Ioculano Brambilla M. Rita (Corso Fidanzati), Longoni Carlo Mario (Ministri Eucaristia), Mammana Marcello (Gruppo Famiglia di Famiglie), Marletta Alfredo (Gruppo Famiglia di Famiglie), Merotta Sonia (Gruppo Catechisti Iniz. Cristiana), Murelli Ennio (AL - La Finestra), Pasolini Marco (Scuola - Moderatore), Radice Mario (Gruppo Lavoro), Todisco Alfonso (Consiglio d’Oratorio), Zilioli Castoldi Maria G. (Gruppo Liturgico - Coro Lettori). Componenti del per il quinquennio 2006 - 2011: Balbiani Giordano (bancario), Guarnieri Franco (contabile), Pasolini Riccardo (avvocato), Tagliaferri Ezio (assicuratore), Zampieri Enrico (architetto). AMARCORD: Gita sulla neve - 1981 La Finestra Dicembre 2006 3 Dalla grotta di Betlemme alla croce del Calvario alla Gloria “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1, 14). il mistero del Natale, la stupenda meraviglia della nascita di un piccolissimo Bambino che entra silenziosamente nella nostra storia. Questo Bambino è il dono del Padre all’umanità. Il Padre non è insensibile al dramma e alla sofferenza degli uomini che si trovano nel peccato e nella ribellione contro di Lui. Questo Dio ha un cuore che soffre, al punto che, nella sua infinita Misericordia, decide di mandare il suo Figlio a salvarci. Il Natale è perciò l’inizio della nostra salvezza. Di solito noi rimaniamo affascinati dalla “poesia” del Natale e diamo via libera al sentimento, ma rischiamo di fermarci qui, al sentimento, senza proseguire nella nostra riflessione. Certo, il sentimento è un valore importante nella nostra vita, ma non basta. Dobbiamo capire più in profondità il mistero del Natale e quindi dell’Incarnazione. Quel Bambino che vediamo nel presepio crescerà, come tutti noi, diventerà fanciullo, ragazzo, giovane, adulto. Porterà con sé, nel cuore, per tutta la vita, un segreto, un progetto, appunto il progetto della nostra liberazione dalla condizione di peccatori. Questa persona è una persona unica al mondo; non ce n’è mai stata una uguale e non ne esisterà mai, nel corso della storia, una come lui. Perché? Perché è un UOMO-DIO. Cosa vuol dire Uomo-Dio? Indica una realtà che si esprime con un concetto di alta teologia. Cerco di spiegarvelo con parole semplici. Per rimetterci in pace con Dio che è stato offeso, l’umanità non era in grado di farlo. L’offesa che abbiamo compiuto contro Dio era, ed è ancora, purtroppo, un’offesa di peso infinito, perché l’offesa si misura sulla dignità della persona che la riceve. Non è la stessa cosa uno schiaffo o un insulto dati ad un compagno di scuola o ad un amico al bar, oppure dati al Papa o al Presidente della Repubblica: c’è una bella differenza! Dunque, se l’offesa recata a Dio era di valore infinito, solamente Dio poteva ripararla. Ma Dio non può essere messo in Croce, non può soffrire e morire. Perciò ecco la “trovata” di Dio: una persona che potesse riparare con la sofferenza, sofferenza che avesse però un valore infinito. Questo poteva farlo soltanto il Figlio di Dio, unendosi, quasi “impastandosi” con l’umanità. Gesù è proprio questo: il Figlio di Dio unito ad un uomo, formando così un’unica persona con due nature: la natura divina e la natura umana. I Padri della Chiesa hanno chiamato È questa unione col nome di “unione ipostàtica”, una parola greca che vuol dire appunto l’unione delle due nature per formare un’unica persona, la Persona di Gesù. Di conseguenza tutte le azioni compiute da Gesù avevano un valore “teàndrico”, altra parola greca che significa “con valore divino e umano”, contemporaneamente. La preghiera di Gesù, la sua predicazione, i miracoli, tutto ha avuto valore divino-umano. Soprattutto la sua passione e la sua morte in croce, offerte al Padre per espiare i nostri peccati. “Ma c’era proprio bisogno della morte di Gesù in croce?” Non era necessaria, bastava che Dio si affacciasse dal cielo dicendo a tutti: “Vi perdono!” Invece ha voluto fare il massimo, scegliendo di inviare il suo Figlio a soffrire in quel modo: il peccato esige una riparazione, che non si risolve così, con faciloneria. Soprattutto, Gesù, con lo strazio della Croce, sopportando tutti quei tormenti e quegli insulti, ha voluto farci capire fino a qual punto ci ama. Avremmo dovuto soffrire noi per i nostri peccati; invece Gesù, nel suo grande amore per noi, ha preferito patire e morire Lui al posto nostro. Così tutta l’opera compiuta da Gesù durante tutta la sua esistenza è stata la risposta e l’attuazione, sofferta e piena di misericordia, della volontà del Padre per la nostra salvezza. Però l’opera compiuta da Gesù non è terminata con la sua morte in croce, perché si è conclusa con la sua Risurrezione e con la sua Ascensione al cielo, dove Lui, glorificato dal Padre per la sua obbedienza perfetta, ci sta aspettando. Dunque il Natale non è una parentesi chiusa in se stessa, ma ci porta a meditare su tutta la vita e su tutta l’opera di Gesù su questa terra. Si comprende il Natale soltanto guardando a tutto il progetto di salvezza operato da Gesù. Tutto quanto Gesù ha compiuto esprime dunque il suo amore, un amore “fino in fondo” (Gv 13, 1). Davvero più di così non poteva amarci e più di così non poteva far scendere su di noi la sua Misericordia ! Padre Raffaele 4 La Finestra Dicembre 2006 Alcuni pensieri sul S. Natale dei nostri bambini che frequentano il catechismo Natale è felicità perchè nasce Gesù e noi rappresentiamo la sua nascita con il Presepe. Davanti al Presepe rivolgiamo una piccola preghiera a Gesù. Gesù, aiuta i poveri ad essere felici, aiuta coloro che sono in ospedale a stare meglio, aiuta chi è triste ad essere sereno aiutaci ad essere amici e a sconfiggere le guerre. Amen. Che bello il Nata GESU Mi impegnerò ad porterò qualcos poveri ed a delle CENTRO di SERVIZIO alla FAMIGLIA Via dei Caduti, 10 - 20090 ASSAGO - Tel. 02.4570.0030 www.centroserviziofamiglia.org [email protected] Consultorio accreditato riconosciuto da Regione Lombardia con D.G.R. n. 8816 del 24/04/2002 e convenzionato con l’A.S.L. Milano 1 Segreteria aperta da lunedì a venerdì con orario: 9-12 / 16-19 Prestazioni e consulenze ambulatoriali: Ginecologia e Ostetricia - Consulenza psicologica, pedagogica, familiare, etica o legale - Assistenza post-parto ed Educazione sanitaria Interventi di formazione: Corsi di preparazione al parto e di massaggio del bambino, programmi di educazione alla sessualità e all!affettività, corsi di preparazione al matrimonio Mediazione familiare 5 La Finestra Dicembre 2006 Natale Filastrocca del Natale quante cose posso comprare ! Ho già visto nelle vetrine fili d’argento, nastri stelline. I pandoro e i panettoni fanno la gioia, dei golosoni. Il presepe e l’alberello rendono tutto ancora più bello. Ma il Natale non è questo in fondo, è vera pace in tutto il mondo: volersi bene, darsi la mano, sentirsi uniti, andare lontano. tale perchè nasce ESU’ ad essere brava, osa ai bambini le persone povere AGENDA SETTEMBRE - DICEMBRE SONO DIVENTATI FIGLI DI DIO: OTTOBRE: Androsiglio Danya, Bertarello Maya, Boccalori Francesca Giovanna, Michelini Giorgia, Michelini Marika, Munarin Chiara, Papetta Daniele, Sarasso Riccardo NOVEMBRE: Angelone Alessia, Cappelli Mattia, Cassamagnaghi Lorenzo Maria, Cassamagnaghi Vittoria Maria, De Mariano Desiree, Longoni Federica Angela, Rossi Francesca Nicol, Vadala’ Tommaso Christian, Zampieri Caterina. HANNO CELEBRATO IL SACRAMENTO DEL OTTOBRE: DICEMBRE: MATRIMONIO: Rocco Felice Marone – Claudia Regorda Federico Frugoni – Michela De Carli SONO ENTRATI NELLA VITA ETERNA: SETTEMBRE: Tavecchia Dina, Marotto Primo, Carbone Michele, Dale’ Mirella. OTTOBRE: Cirillo Mario, Paletti Attilio, Lobati Agostino, Bianchi Erminia. NOVEMBRE: Buzzo Maria, Manfredi Arturo Enzo. DICEMBRE: Marinaro Pasquale. 6 La Finestra Dicembre 2006 Incontro del 27 ottobre con Don Chino Pezzoli sul tema: Un rischio chiamato famiglia G enitori, educatori e insegnanti sono stati chiamati per una sera a confrontarsi tra loro e con gli esperti invitati dalla nostra Parrocchia sui problemi eterni e sempre nuovi degli adolescenti di oggi. Don Chino Pezzoli (autore di numerose pubblicazioni in difesa della famiglia) - a partire dalla sua ventennale esperienza di educatore in una comunità di recupero di ragazzi con problemi di tossicodipendenza - ha parlato con franchezza dei rischi che la famiglia corre quando non riesce o non vuole cogliere il malessere che attraversa il ragazzo nell’età in cui è ancora alla ricerca di un equilibrio. La permissività della società moderna, svuotata dei valori cristiani che mettono al centro la persona ed orientata verso falsi modelli o personaggi “idealizzati” dai mass-media, la scuola molto spesso inadeguata, oltre alla mancanza di una giusta autorevolezza da parte dei genitori ( a volte si concede troppo, a volte si scambia l’autorevolezza con l’autoritarismo), spingono il ragazzo a confrontarsi “fuori di casa” molto spesso con altri ragazzi in difficoltà come lui. E allora, che fare, per non aumentare la schiera di futuri “clienti”(come li chiama don Chino) ? Forse, il problema principale della famiglia odierna è la mancanza di vera comunicazione; ci si nasconde dietro la mancanza di tempo, ma in realtà è il tempo libero impiegato male la vera causa che produce rapporti superficiali e frettolosi in famiglia. Molto spesso la sera quando ci si ritrova, dopo i convenevoli di rito, si cena e ci si stordisce davanti ad un televisore acceso, dimenticando quanto sia importante per una buona relazione sapersi ascoltare vicendevolmente . I ragazzi hanno bisogno di comunicare. Diamo valore all’ascolto, non come scambio di notizie, ma come accoglienza dell’altro come persona, per conoscerlo meglio e raggiungerlo là dove è in quel momento. Certo, è faticoso per noi genitori, perché ascoltare veramente vuol dire allontanare ogni pregiudizio, svuotarsi di sé, delle proprie idee, delle proprie aspettative, per accogliere i loro sentimenti, le loro emozioni, i loro travagli. E trovare risposte che non abbiano la pretesa di suggerire cosa fare o diventare, ma risveglino le loro potenzialità e li mettano in condizione di essere protagonisti della loro crescita. Senza dimenticare, nei momenti di difficoltà, di chiedere aiuto al vero Maestro che può orientare la nostra vita e quella delle nostre famiglie, Gesù! Lia Gaetano Direttore Responsabile: Angelo Gaccione Collaborano per la redazione: Walfrido Fabbri, Lia Gaetano, Mario Guerra, Ennio Murelli, Roberto Naddeo, Padre Raffaele, Riccardo Pasolini, Claudio Ventura. Sede: Parrocchia S.Antonio Piazza Giovanni XXIII, 3 - 20094 Corsico (MI) Stampato presso: La Tipografia - Buccinasco (MI) Numero 56 - Dicembre 2006 Registrazione Tribunale di Milano n. 195, del 25 marzo 2002 O O Ortigueira 25/08/2006 A P.Mario viene riconosciuta la cittadinanza onoraria per le sue opere in Ortigueira. Lenti a contatto Occhiali Esame della vista Ottica PIAZZA Da 30 anni al servizio della vostra vista Via Malakoff, 12 Corsico (MI) Per appuntamento tel. 02.447.98.54 7 La Finestra Dicembre 2006 La stella di Natale L a notte nella quale nacque Gesù, apparve ai pastori una moltitudine di angeli, avvolti da una grande luce, che cantavano: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Dio ama”. Un angioletto piccolo piccolo , che era tanto desideroso di vedere il Bambino Gesù, si allontanò furtivamente dalla schiera e scese nella grotta. Sull’imboccatura di questa arrivava un po’ di chiarore proveniente dalla schiera degli angeli, ma all’interno era tutto buio, perché era notte. Perciò non poteva vedere nulla. Allora pensò: “Andrò a prendere una stella!” e difatti con un volo velocissimo raggiunse il cielo e afferrò una stella piccola piccola ma tanto luminosa. Con un altro volo velocissimo tornò alla grotta che fu inondata da una grandissima luce. Così Maria poté ammirare assai bene il Bambino e adorarlo; se lo strinse al seno abbracciandolo e baciandolo più e più volte con affetto infinito. Dopo un bel po’ di tempo si volse verso l’angioletto, lo abbracciò stretto stretto e gli stampò sulla guancia un grosso bacio di riconoscenza. L’angioletto se ne stava lì incantato, affascinato, a contemplare il Bambino che dormiva sul fieno della mangiatoia. San Giuseppe aveva le lacrime agli occhi, commosso per tutto quello che stava vedendo. Pensò di dare all’angioletto un dono per ricompensarlo del suo gesto così premuroso e delicato. Ma non aveva niente da dargli: era povero povero. Uscì dalla grotta sperando di trovare, chissà! qualche oggetto da offrire all’angioletto. Non trovò nulla, naturalmente. Solamente, vide ai suoi piedi una pianticella che sembrava stare lì apposta ad aspettarlo. La strappò delicatamente dal terreno e con altrettanta delicatezza, ma un po’ vergognoso per la povertà del dono, la portò al suo piccolo amico. Gli disse: “Scusami, non ho altro!” L’angioletto, che teneva in una mano la stella, con l’altra ricevette la pianticella, la osservò attentamente, a lungo, e poi con un meraviglioso sorriso esclamò: “Ma no, è bellissima! Guarda, ha la forma di una stella! Grazie, Giuseppe! La chiameremo “STELLA DI NATALE”. Ecco, domanderò a Gesù che ne faccia crescere tante, tante, tante!” Mentre diceva così, allungò la sua manina e accarezzò la guancia di Giuseppe che, già commosso com’era, lasciò scendere dagli occhi due grossi lacrimoni. Ecco perché, a Natale, vediamo tante piante uguali alla pianticella di quella notte. Le vediamo nelle case, nei negozi, nelle chiese, davanti ai presepi, sulle strade, dappertutto. Sono le bellissime “STELLE DI NATALE!”. Padre Raffaele Guardiamo in avanti... alcune date importanti P roseguendo nel nostro cammino ecclesiale, incontriamo alcune date significative dell’anno 2007: * 28 Gennaio: Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe: un modello ideale per le nostre famiglie, nelle quali devono regnare l’armonia, la comprensione, il dialogo, l’aiuto reciproco, il perdono, la preghiera. E’ l’occasione per ringraziare Dio per il dono dell’amore e della famiglia, in particolare per la famiglia nella quale siamo nati. Dobbiamo però ricordare e pregare anche per le famiglie in difficoltà, sostenendole con il nostro affetto. * 4 Febbraio: Giornata per la Vita. Il Signore, che è “LA VITA”, ha voluto dare questo meraviglioso dono anche a noi, che non solo viviamo, ma con la vita abbiamo ricevuto anche il dono dell’intelligenza, della volontà e soprattutto dell’amore. E’ nostro dovere aver cura della vita, dal concepimento alla sua conclusione naturale, in qualunque situazione anche difficile e dolorosa. * 11 Febbraio: Giornata del Malato, in coincidenza con l’Anniversario della Prima Apparizione della Madonna a Santa Bernardetta (1858). Il santuario di Lourdes, che richiama ogni anno migliaia e migliaia di ammalati oltre ai pellegrini, è considerato un centro importantissimo della sofferenza, della fede, della preghiera e della speranza. * 25 Febbraio: inizieremo la Quaresima per camminare con decisione e con tanto impegno verso la Pasqua. La Redazione augura a tutti i lettori un sereno S. Natale e un felice 2007 8 La Finestra Dicembre 2006 Grazie, Maria Dimmi, Maria, mia dolcissima Maria: quali pensieri hanno riempito il tuo cuore quando l’Angelo ti lasciò dopo averti parlato, dopo averti rivelato il desiderio del Padre? Sei rimasta sola nella tua casa immersa in un segreto immensamente più grande di te. Cosa hai pensato in quei momenti? Hai tremato? Hai gioito? Hai cantato? Hai pregato! Ti sei tuffata in Dio: “L’anima mia magnifica il Signore!” Grazie, Maria, per quel “sì” che ha trasformato la storia, che ha trasformato tutti noi. Grazie, Maria! Grazie, perché hai creduto! Grazie, perché sei Mamma! H ai cantato la tua gioia con Elisabetta. Hai trasformato la grotta in una reggia, la mangiatoia in un trono per il tuo piccolo Re. Quando guardavi il tuo bambino mormoravi dentro di te: “E’ il Figlio di Dio!” S. Messe Feriali Prefestiva Festiva (Un fedele, devoto di Maria) La settimana ore 8.30 - 18.00 ore 18.00 ore 8.00 - 10.00 - 11-15 - 18.00 Orario Confessioni Mezz’ora prima di ogni S. Messa E inoltre: Padre Nicola sabato 16.00 - 18.00 Padre Raffaele venerdì 15.30 - 17.30 sabato 15.00 - 17.30 Orario Segreteria Parrocchiale Lunedì: Mercoledì: Sabato: Grazie, Maria, perché non hai rifiutato la spada che trafiggeva il tuo cuore; perché hai sostenuto con grande coraggio il dolore dell’esilio; perché ai piedi della croce hai offerto al Padre il tuo immenso strazio per noi, per noi tuoi figli ingrati. Grazie per quel “sì” che ha scandito tutta la tua vita: “Si compia in me, o Dio, la tua Parola!” Grazie, grazie, Maria: Ci hai donato Gesù! dalle dalle dalle e dalle 9.00 16.00 9.00 16.00 alle alle alle alle 12.00 18.00 12.00 18.00 Numeri utili Parrocchia 02.44.78.919 - fax 02.44.70.507 e-mail: [email protected] Suore 02.44.08.027 e-mail: [email protected] Centro di Ascolto 02.44.78.919 Lunedì 10.00 - 12.00 14.00 - 16.00 Martedì 21.00 Mercoledì 15.00 - 16.00 15.00 - 17.00 Giovedì 14.00 - 16.00 Venerdì 14.00 - 16.00 21.00 Sabato 10.00 - 12.00 17.30 - 18.45 Domenica 10.30 - 12.00 Centro di Ascolto Gruppo CARITAS (Distribuzione del vestiario) Incontro dei fidanzati Patronato A.C.L.I. Gruppo Terza Età (ogni quindici giorni) Centro d’ascolto Gruppo CARITAS (Distribuzione akimantari) Incontri per battesimi Patronato A.C.L.I. Missioni A.L. Missioni A.L.