BRONCHITE CRONICA RIACUTIZZATA

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Scheda di Patologia
BRONCHITE CRONICA RIACUTIZZATA
DEFINIZIONE
La bronchite cronica riacutizzata è la complicanza infettiva di una malattia displasica dell’albero respiratorio.
L’infezione provoca l’aumento delle secrezioni bronchiali e la compromissione dei meccanismi di difesa di
superficie dei bronchi. Il muco dei soggetti con bronchite cronica diventa facile sede di impianto da parte di
germi commensali o di contaminanti occasionali dell’orofaringe, come Haemophilus influenzae, Streptococco
pneumoniae e altri streptococchi, Moraxella catharralis e Chlamydia pneumoniae. La sovrapposizione
batterica può frequentemente seguire una infezione virale come una semplice influenza. La diatesi
emorragica, la malnutrizione e l’insufficienza cardiaca congestizia sono fattori che favoriscono la
riacutizzazione della bronchite cronica e le bronchiti recidivanti.
EZIOPATOGENESI
Moraxella catarrhalis è stato a lungo ritenuto un germe commensale del cavo orale dotato di scarsissimo
potere patogeno. E’ un cocco gram-negativo, oggi identificato come la causa di bronchiti e meno spesso di
polmoniti, soprattutto nei portatori di broncopneumopatia cronica ostruttiva. Moraxella catarrhalis viene
isolata soprattutto in corso di riacutizzazione della bronchite cronica di cui rappresenta per prevalenza il
secondo agente eziologico dopo Haemophilus influenzae (fino al 38% dei casi).
La mucosa bronchiale durante l’episodio infettivo va incontro a iperemia, edema, infiltrazione da granulociti
neutrofili e aumento dell’attività secretoria. In seguito alle lesioni infiammatorie, la mucosa dell’apparato
bronchiale si disepitelizza con caduta dell’epitelio ciliato e in questi casi le secrezioni bronchiali possono
venire rimosse solo attraverso il riflesso della tosse.
EPIDEMIOLOGIA
L’epidemiologia della riacutizzazione della bronchite cronica segue quella delle infezioni delle prime vie
respiratorie, delle quali la bronchite rappresenta una evoluzione. Il raffreddamento, i contaminanti atmosferici
irritanti e l’umidità facilitano l’estensione dell’infezione dalle prime vie aeree alle vie bronchiali.
QUADRO CLINICO
Il quadro clinico della bronchite riacutizzata cronica è simile a quello della bronchite acuta: un’infezione acuta
delle prime vie respiratorie che interessa successivamente l’albero bronchiale. Compare tosse, dapprima secca
e poi produttiva, e il paziente emette espettorato purulento, tipico delle forme a sovrainfezione batterica.
All’ascoltazione del torace si repertano ronchi e rantoli a piccole e medie bolle.
Nei soggetti con riacutizzazione di bronchite cronica e broncopneumopatia ostruttiva l’aumento delle
secrezioni bronchiali può determinare insufficienza respiratoria a causa dell’ostacolo al flusso aereo
determinato dalle secrezioni stesse.
ESAMI DI LABORATORIO E STRUMENTALI
La radiografia del torace in corso di riacutizzazione della bronchite cronica dimostra un rinforzo della trama
vascolobronchiale. Gli indici infiammatori (PCR, VES) risultano superiori ai valori di norma e all’esame
emocromocitometrico è presente leucocitosi neutrofila di varia entità.
La diagnosi è comunque posta principalmente in base ai dati clinici molto spesso orientativi e dirimenti.
PRINCIPI DI TERAPIA
Tra le patologie dell’apparato respiratorio, la riacutizzazione della bronchite cronica si trova in una posizione
intermedia tra le infezioni delle vie aeree superiori e le infezioni del parenchima polmonare. Pertanto nella
bronchite cronica riacutizzata la terapia antibiotica deve essere prescritta dall’inizio della malattia e per una
durata di 5-10 giorni.
Tra gli antibiotici di prima scelta c’è l’amoxicillina oppure l’amoxicillina e acido clavulanico.
I dosaggi per l’adulto sono di 250-300 mg 3 volte al giorno per l’amoxicillina, 1 g 2 volte al giorno per
amoxicillina e acido clavulanico.
Alternativamente possono essere utilizzati il cotrimoxazolo (160 mg trimetoprim + 800 mg di
sulfametoxazolo 2 volte al giorno), la doxiciclina (100 mg 2 volte al giorno), la claritromicina (250-500 mg
due volte al giono) e l’azitromicina (500 mg il primo giorno, poi 250 mg al giorno). Nei pazienti affetti da 4 o
più episodi di riacutizzazione di broncopneumopatia all’anno è stata proposta una terapia antibiotica a scopo
preventivo. In questo caso gli schemi posologici sono variabili e l’antibiotico può essere somministrato tutti i
giorni per 1 mese oppure per 1 settimana al mese. Ancora una volta il principio attivo indicato è
l’amoxicillina, con o senza acido clavulanico. La reale efficacia di questa terapia preventiva deve essere
comunque supportata da studi controllati.
La codeina come sedativo della tosse deve essere utilizzata con cautela per non compromettere
l’espettorazione.
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