RELIGIONE O CRISTIANESIMO? DI ORAZIO MOTTA RINGRAZIAMENTI Sono stato fortemente motivato a ristampare questo libricino (fatto in casa), per il successo avuto e per la sua richiesta. Questa è la seconda edizione, se ci sarà la terza lo farò fare in tipografia e lo estenderò a un pubblico più grande. Ringrazio la Chiesa dove sono Pastore per l’incoraggiamento datomi per ristampare questo testo e per la loro fede nei miei confronti. Ringrazio mia moglie per la sua pazienza. Orazio Motta 2 RELIGIONE O CRISTIANESIMO? Il celebre matematico e filosofo inglese Bertrand Russel (1872-1970), nel suo famoso libro, Perché non sono cristiano, (tradotto da Tina Buratti Cantarella ed. Longanesi, Milano 1960). Ha affermato: Secondo me la religione si basa essenzialmente sulla paura. In parte è il terrore dell’ignoto, in parte, come ho già detto, il bisogno di immaginare qualcuno che ci aiuti e ci protegga nei pericoli: circa una specie di fratello maggiore. In principio dunque, fu la paura: paura dell’occulto, paura dell’insuccesso, paura della morte. La paura porta alla crudeltà, ed è per questo che crudeltà e religione stanno bene insieme. Credo che quest’uomo sia stato molto deluso dalla religione per scrivere quello che ha scritto! Ma chi non è stato mai deluso dalla religione? Credo che il nostro filosofo qui citato non abbia tutti i torti, infatti, quelli che hanno a che fare con una religione, (non ha importanza quale) alla fine sono delusi. Poiché la religione non può salvare, non può guarire e liberare è non può assolutamente santificare, anzi secondo Bertrand Russel religione e crudeltà stanno bene insieme. La prima volta che lessi il testo del celebre matematico, andai su tutte le furie e pensai che non sapeva quello che scriveva. Attraverso gli anni, però, ho compreso che non aveva tutti i torti poiché la religione non ha mai salvato e quello che 3 può dare non è altro che regole e precetti. Credo che il Signor Gesù sia venuto proprio per abolire la religione, e svergognare i religiosi che hanno l’apparenza della santità e di dentro sono opportunisti e competitivi, non seguono Dio ma il proprio io. Dico questo perché sono convinto che religione e cristianesimo siano due cose distinte: la prima è un credo che di solito è ereditato dai genitori o dalla cultura in cui si viene a nascere; il secondo, invece, è uno stile di vita che ad un certo punto si sceglie per convinzione da parte dello Spirito Santo che convince di peccato di giudizio e di giustizia. Quando Gesù era sulla terra si è trovato dinanzi la realtà religiosa e l'ha combattuta con coraggio e franchezza. Lo stesso dovremmo fare noi. Gesù non sì uni con nessuna religione esistente a suoi tempi, neanche ne costituì una nuova come pensano alcuni ma c’insegnò come accedere direttamente al Padre per mezzo di Lui. Ci diede un messaggio di speranza e di pace per l’eternità e il compito di divulgarlo, non solo, ma insieme al messaggio ci diete le armi e il Sostituto che ci prepara e ci sostiene in ogni momento della nostra vita cioè lo Spirito Santo. Sono, perciò, convinto che se tu segui Cristo, non sarai mai deluso, anzi sarai uno strumento nelle Sue mani e potrai sperimentare quanto grande è il Signore. A volte si pensa che religione è uguale a fede, ma non è cosi, infatti, la religione secondo 4 l’enciclopedia “Omnia 2000 De Agostini” è il sentimento che lega l’uomo ad un essere sopranaturale, che egli riconosce come fine e principio di tutte le cose; il complesso delle credenze delle norme etiche e degli atti di culto con cui gli uomini manifestano questo loro sentimento di dipendenza dalla divinità. Secondo il dizionario della stessa casa editrice: è il sentimento di superiore spiritualità che dovrebbe contraddistinguere chi è religioso. La religione, perciò, non è altro che un sentimento e niente di più. La fede invece come dice la lettera agli Ebrei è (11:1) “... certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedano.” Come possiamo vedere, la fede non è un sentimento come la religione, ma è una certezza. Ma come viene la fede? La lettera ai Romani al capitolo 10:17 dice: “Cosi la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo. Da ciò che leggiamo comprendiamo che la fede viene se ascoltiamo la parola di Cristo. Per cui è importante leggere, studiare, meditare la Scrittura perché attraverso di essa Cristo ci parla e la fede viene. A volte noi parliamo e la gente è compunta nel cuore e attratta dalle nostre parole, altre volte no, come mai? La risposta è che non parliamo la Parola di Cristo, per questo la gente non acquisisce la fede. Acquisire fede in Dio è molto importante per il cristiano giacché il cristianesimo si basa sulla fede 5 nell’Iddio d’Abraamo, d’Isacco e di Giacobbe, cioè come disse Gesù, (Matteo 22:32) nel Dio dei viventi. Per cui Iddio che Gesù Cristo ci ha fatto conoscere è il Dio che si prende cura di noi come figli e non guarda soltanto la nostra anima ma tutta la nostra tripartita natura,cioè spirito, anima e corpo. Mentre la religione solitamente pensa solo all’anima che un giorno dopo la morte Iddio accoglierà se si è comportata bene quando era sulla terra. Per esempio nella lettera agli Efesini , capitolo 2 versetto 8, si legge: "Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio". Mediante la fede noi afferriamo che siamo salvati per grazia,non attraverso un’opera religiosa ma attraverso la fede,non attraverso un sentimento ma attraverso una certezza. Per cui la fede è essenziale per un cristiano,anzi dirò di più senza fede non si può essere cristiani. Nella lettera agli ebrei è scritto:Or senza fede è impossibile piacergli; (Ebrei capitolo 11 versetto 6). Anche per la divulgazione del messaggio,Gesù non disse mai di proclamare una nuova religione,ma di annunciare la buona notizia o “evangelo”. Nella lettera ai romani leggiamo: Prima di tutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù Cristo riguardo a tutti voi, perché la vostra fede è divulgata in tutto il mondo.(Romani 1:8),che cos’è divulgata? 6 Proprio cosi la fede,non una religione ma la fede in Cristo Gesù che salva,guarisce,libera e santifica. I Tessalonicesi 5:8; Ma noi, che siamo del giorno, siamo sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell'amore e preso per elmo la speranza della salvezza. II Tessalonicesi 2:13; Ma noi dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verità. II Timoteo 3:15; e che fin da bambino hai avuto conoscenza delle sacre Scritture, le quali possono darti la sapienza che conduce alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù. Ebrei 11:7; Per fede Noè, divinamente avvertito di cose che non si vedevano ancora, con pio timore, preparò un'arca per la salvezza della sua famiglia; con la sua fede condannò il mondo e fu fatto erede della giustizia che si ha per mezzo della fede. Per cui come possiamo ben leggere,non soltanto si è salvati mediante la fede,ma ciò che dobbiamo annunciare è la fede in Cristo. Nel 1987 dopo la mia conversione, ricordo che non potevo fare altro che parlare di Gesù. Dicevo a tutti quelli che conoscevo che Gesù era vivo e potente da salvare, guarire, (dato che io stesso ero stato guarito da Lui), e liberare. La gente mi guardava come per dire: ma lo conosci? Non mi ricordo di parlare di religione ma soltanto di quello che Cristo poteva fare per tutti quelli che volevano essere aiutati; 7 durante quei primi mesi molte persone vennero in chiesa per vedere e sentire se quello che gli dicevo era vero,ma soltanto alcuni accettarono Cristo nella loro vita. Qualche anno dopo mentre parlavo alle persone di Gesù, mi accorsi che la gente non era quasi mai interessata ai miei discorsi e questo col tempo mi portò a riflettere e cosi mi accorsi che invece di parlare di Cristo Gesù e di quello che Lui può fare per le persone che lo cercano,parlavo di religione,o di cosa era peccato e di quello che non lo era. Credo oggi più che mai che dobbiamo proclamare la fede in Gesù e non lasciarci prendere dalla teologia complicata o dai nostri punti di vista perché facendo cosi non faremo discepoli a Gesù, ma proseliti delle nostre convinzioni. La conoscenza di Gesù e di conseguenza la fede in Lui mi ha portato guarigione nello spirito nell’anima e nel corpo, infatti sono stato guarito da una forte depressione che mi faceva stare male nel mio fisico al punto che non andavo più al lavoro per mancanze di forze e di sonno poiché la notte non dormivo più. (Per sapere di più sulla malattia che mi affliggeva prima di conoscere il Signore,potete consultare l’ultimo capitolo di questo libro,li troverete la mia testimonianza). Infatti attraverso la fede Dio ci guarisce; un episodio eccellente lo troviamo nell’evangelo di Matteo capitolo 9 versetto 2 a 9. Ed ecco gli portarono un paralitico disteso sopra un letto. Gesù, veduta la loro fede, 8 disse al paralitico: «Figliolo, coraggio, i tuoi peccati ti sono perdonati». Ed ecco alcuni scribi pensarono dentro di sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nei vostri cuori?» Infatti, che cos'è più facile, dire: «I tuoi peccati ti sono perdonati», o dire: «Alzati e cammina?» Ma, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha sulla terra autorità di perdonare i peccati: «Alzati», disse allora al paralitico, «prendi il tuo letto e vattene a casa». Il paralitico si alzò e se n’andò a casa sua. Visto ciò, la folla fu presa da timore e glorificò Dio, che aveva dato tale autorità agli uomini. Come potete notare il Signore perdona prima i peccati, (guarigione dell’anima) e poi il corpo. Ma per fare questo aveva bisogno di vedere la fede dei discepoli che gli portarono il paralitico; infatti, quest’ultima è importante per tutto ciò che è spirituale. Il cristianesimo è favoloso, perché esso significa essere come Gesù è, di conseguenza fare ciò che Gesù faceva, in pratica ubbidire al Padre, amare il prossimo, annunciare il Regno di Dio e di conseguenza manifestarlo ovunque siamo o andiamo. 9 FATE DISCEPOLI Matteo 28:16-20; " Quanto agli undici discepoli, essi andarono in Galilea sul monte che Gesù aveva loro designato. E vedutolo l'adorarono; alcuni però dubitarono e Gesù accostatosi, parlò loro,dicendo: ogni potestà m'è stata data in cielo e sulla terra e Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo, insegnando loro d'osservar tutte quante le cose che vi ho comandato.Ed ecco, Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo. "Come possiamo notare la prima evangelizzazione è stata comandata da Gesù in persona,Gesù non ha dato un consiglio o un optional ai suoi discepoli ma un comandamento, per questo l'evangelizzazione é di conseguenza la testimonianza non é a scelta in conformità a come ci sentiamo ma un comandamento dell’evangelista per eccellenza "Gesù". La parola ammaestrate tutti i popoli in greco è "mathète usate" e significa, come giustamente traduce la versione Diodati, fate discepoli; quindi siamo chiamati a fare discepoli. Questi discepoli non importa di quale razza siano o di quale ceto provengono. Come comprendiamo dal testo siamo chiamati a fare del discepolato, ma cosa significa discepolato? Che cosa era un discepolo ai tempi di Gesù? Discepolato in ebraico è "Talmìd"; e in greco 10 "Mathètes", entrambi questi termini derivano da due verbi che significano imparare, perciò il discepolo è uno che impara. Nell'antico testamento vediamo già dei discepoli raccolti intorno al profeta Isaia 8:16; ma il concetto del discepolato sorge nel periodo post-esilico. Il discepolo era il giovane che si univa ad un maestro, imparando per alcuni anni ad intendere e a commentare la scrittura. Nel nuovo testamento vediamo i discepoli con la stessa prassi e forma ma con un numero maggiore, ma questo fino alla venuta di Gesù. Infatti il rapporto di Gesù con i suoi discepoli pur sembrando simile a quello degli altri maestri, era diverso. Gli evangeli mettono in luce alcuni elementi caratteristici del discepolato che Gesù praticava. 1) L’autorità del maestro (Gesù) nel rivolgere la vocazione a seguirlo (Marco. 1: 16-20; 2:13-14). Infatti Gesù non offre una scuola di dottrina, ma chiama a vivere una vita nuova. 2)11 carattere assolutamente nuovo del discepolato. Con Gesù consiste nel fatto che Egli é assai più che un maestro, é il Cristo, è Colui che apre la via al regno. 3) il suo insegnamento è dolce e leggero (Matteo11:29-30). Molto più delle prescrizioni legali dei rabbini giudei, perché la Sua parola é l'annunzio dell’amore di DIO. 4) Gesù non considera i suoi solo dei discepoli ma anche come amici (Giovanni 15:15). Sono cosi uniti 11 alla sua opera al punto che chi li accoglie,accoglie Lui stesso (Matteo 10:42). 5) Hanno la stessa potestà e autorità di Gesù nel diffondere il messaggio del regno. 6) Anche noi oggi se vogliamo seguire Gesù dobbiamo essere dei discepoli come i primi discepoli di Gesù. Infatti questo tipo di discepolato non finisce ma continua e in Matteo 28:18 ci sono le istruzioni affinché ognuno di noi possa essere discepolato nel modo giusto e continuo! In questo tipo di discepolato tutti imparano e tutti insegnano, nessuno é arrivato, infatti l'unico maestro è,e resta Gesù il Cristo, Maestro per eccellenza. Domanda emerge: come fa Gesù ad insegnare ancora oggi ? la risposta ce la da Gesù stesso in Giovanni 16:13-15. " Quando però sarà venuto Lui , lo Spirito della verità, Egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose avvenire. Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà. Tutte le cose che ha il Padre, sono mie; per questo ho detto che prenderà del mio e ve lo annuncerà. 12 ANNUNCIARE LA BUONA NOTIZIA Gesù ancora oggi ci dice che siamo chiamati a fare discepoli e poi battezzarli, dopodiché l’insegnamento non deve mai mancare nella chiesa poiché il significato della parola originale é appunto quello di insegnare del continuo. Ma per fare discepoli occorre evangelizzare. Che cosa significa evangelizzare? Come tutti sappiamo questa parola deriva dalla parola evangelo cioè buona notizia, per cui evangelizzare é uguale ad annunciare la buona notizia ai potenziali discepoli. Nel Nuovo Testamento leggiamo che il Signore ha usato parecchi discepoli per evangelizzare, per esempio in Matteo 10 vediamo che Gesù mandò i dodici dando loro potere di cacciare i demoni e di guarire qualunque malattia e infermità. Questi sono stati mandati nelle case ad annunciare la buona notizia del regno. Poi in Luca 10 leggiamo che il Signore ne mandò altri settanta e li mandò a due a due dando loro lo stesso potere dei dodici. Man mano che il cristianesimo si allargava vediamo anche che il modo di annunciare la buona notizia del regno si estendeva ,non solo entrando casa per casa, ma anche facendo evangelizzazione di massa come vediamo nel caso di Filippo l'evangelista Atti 8:5; dove leggiamo appunto che: "Filippo, disceso nella città della Samaria, vi predicò il Cristo e le folle unanime prestavano attenzione alle cose dette 13 da Filippo ascoltando e osservando i miracoli che faceva.” Come possiamo comprendere da questa scrittura, il Signore si è usato di una sola persona con un ministero specifico per proclamare la buona notizia ad una folla. Dico questo perché sono convinto che ci sono tanti modi per proclamare la buona notizia del regno: i mimi, le recite,la musica,i mass-media. Ma sono a mio parere principalmente due i sistemi più efficaci, quella di andare nelle case e quella di parlare alle masse. Per usare un paragone da pescatori, anche se io non lo sono,si può pescare con la canna, oppure con la rete. L'importante é, che con questo o con l'altro metodo, la parola di Dio sia la base e il mezzo con il quale annunziamo il Cristo.Con la canna intendo dire andare casa per casa,con la rete in mezzo alle folle. 14 L'ASPETTATIVA DEL REGNO In Luca capitolo 10 leggiamo che il Signor Gesù manda i suoi discepoli a due a due per andare casa per casa e annunciare il regno di Dio guarendo gli ammalati e liberando i posseduti che ci sarebbero stati. Vorrei subito far notare che questi sono discepoli per cui persone che imparano, persone che si sottomettono al loro leader, in questo caso Gesù. In questo passo della scrittura capiamo che questi discepoli hanno preparato la strada a Gesù infatti il testo dice: " e li mandò a due a due davanti a se in ogni città e 1uogo dove Egli stesso stava per andare." Che cosa vuol dire tutto questo? Che cosa era il regno di Dio per quei settanta discepoli? Che cosa sapevano loro del regno di Dio per poterlo annunciare agli altri? In realtà cosa annunciavano agli altri? Sicuramente annunciavano quello che avevano visto in Cristo Gesù, i miracoli che Egli faceva, la parola che Egli predicava, e come loro stessi erano trasformati dalla parola di Gesù. Infatti le loro aspettative erano diverse da quelle che Gesù presentava loro. Per loro il regno doveva essere solo per Israele e non spirituale ma materiale, e il loro re doveva essere il messia cioè un gran guerriero che con l'aiuto di Dio conquistava e liberava il suo popolo. Ma come possiamo notare non si manifestò cosi, per cui dovevano testimoniare della loro 15 esperienza fatta con Gesù, e la prova era oltre alle loro vite cambiate e molte anche guarite il fatto che anche loro guarivano le persone e cacciavano i demoni. Per cui comprendiamo che tutto questo sicuramente metteva il desiderio alle persone che ascoltavano di incontrare Gesù. Certamente il modo di evangelizzare tra il mandato dei settanta discepoli, e quello del gran mandato, è diverso; nel senso che prima c'era Gesù fisicamente che andava dietro loro invece dopo c'era lo Spirito Santo in loro. Come leggiamo in Marco 16:15-20; E disse loro: “Andate per tutto il mondo, predicate l'evangelo ad ogni creatura chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; chi non avrà creduto sarà condannato. Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio scacceranno i demoni; parleranno in nuove lingue; prenderanno in mano dei serpenti; anche se berranno qualche veleno, non n’avranno alcun male; imporranno le mani agl’ammalati ed essi guariranno”.Il Signor Gesù dunque dopo aver loro parlato, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. E quelli se n’andarono a predicare dappertutto e il Signore operava con loro confermando la parola con i segni che l'accompagnavano. Come possiamo notare in questo passo, il Signore non manda più i discepoli in una città o in una casa, ma in tutto il mondo come anche dice il gran mandato di Matteo 28: 1616 20 e anche gli Atti degli Apostoli capitolo 1:8; non solo, ma questo non è un semplice tirocinio ma la sostituzione fisica del Cristo (Galati 2:20). Inoltre c'è da dire che i segni accompagnavano la parola predicata infatti ancora oggi quando l'annunzio del Cristo è proclamato i segni accompagnano coloro che credono. Prima di convertirmi ero ammalato di una malattia che i medici non avevano definito, una malattia che mi stava distruggendo insieme a dei vizi che avevo, ma il giorno che credetti in Gesù e lo accettai, fui guarito e liberato completamente. In Luca capitolo 5:4-7; possiamo notare in una maniera tipologica un’evangelizzazione di massa. Leggiamo che l'Apostolo Pietro e gli altri avevano pescato tutta la notte e non avevano preso nulla, ma dopo che il Signore terminò il suo messaggio al popolo disse a Pietro: "Com'ebbe terminato di parlare, disse a Simone: prendi il largo, e gettate le reti per pescare. Simone gli rispose: Maestro, tutta la notte ci siamo affaticati, e non abbiamo preso nulla; però secondo la tua parola, getterò le reti. E, fatto così, presero una tal quantità di pesci, che le reti si rompevano. Allora fecero segno ai loro compagni dell'altra barca, di venire ad aiutarli.Quelli vennero e riempirono tutt'e due le barche, tanto che affondavano. Ecco il Signore disse gettate le reti per pescare, ora un pescatore che aveva pescato tutta la notte e che non aveva preso nulla, umanamente sapeva che era 17 impossibile prenderli di giorno, ma alla parola (rhemata) di Gesù non esitò e cosi come leggiamo presero tanti pesci che gli altri colleghi dovettero aiutarli perché le reti si rompevano. Tutto questo ci dice qualcosa di molto importante: 1) c'é una tipologia spirituale che sembra dirci questo: possiamo essere dei parlatori formidabili ma nel regno dello spirito non si ha successo se non si ha l'unzione nella propria vita, si può essere dei professionisti e possedere l'arte dell'omiletica e non pescare nessun’anima, si può avere la migliore organizzazione ma senza il mandato di Gesù tornare a mane vuote. Ovviamente questi sono gli uomini religiosi che hanno la forma della pietà ma ne hanno rinnegato la potenza,mentre per quelli che vivono la vita del vangelo hanno l'unzione,per questi c’e già il mandato Matteo 28,Marco 16 etc. Pietro e gli altri pescarono tutta la notte e non presero niente,dei professionisti della pesca con tutta la loro organizzazione non pescarono nulla, poi arriva Gesù che non è un professionista e sapeva poco di pesca e comanda di andare a largo e gettare le reti, Alleluia. Pietro forse per rispetto o perché ormai aveva visto tanti miracoli ubbidisce alla parola di Gesù; parola che ha un significato profondo essa é il rhema di Dio cioè la parola creatrice di Dio essa quando è mandata va ad effetto e compie ciò per cui é stata mandata, Isaia 55:11 Cosi getta le reti e come leggiamo ne prendono cosi 18 tanti che altri devono aiutarli altrimenti si rompono le reti e i pesci sono persi nuovamente nel mare. Verso 6 E fatto cosi, presero una tal quantità di pesci che le reti si rompevano. Questo c’insegna che le cose dello spirito non si possono raggiungere con la carne,(anima), ma solo con la parola di Dio,mediante lo Spirito Santo. Ebrei capitolo 4:12; dice cosi: Infatti la parola di Dio é vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l'anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore. Dico questo perché si può correre il rischio di servire Dio con l'anima (carne) anziché con lo spirito. Al capitolo 13:47; di Matteo é scritto così: il regno dei cieli é anche simile ad una rete che, gettata in mare, ha raccolto ogni genere di pesci. Come possiamo notare, Gesù paragona il regno dei cieli anche come una rete gettata in mare e poi tirata portando a riva ogni specie di pesci. Come possiamo capire dal contesto qui paragona la rete al regno di Dio, al suo popolo che proclama la Sua parola, i pesci alle anime e il mare al mondo. La parola greca qui usata per rete é "sagènè" letteralmente rete da tirare, che per mezzo della barca si getta nell'acqua in un gran semicircolo.Per cui penso che oggi più che mai dobbiamo gettare la rete dell'evangelizzazione e tirare affinché più persone possono conoscere il Signor Gesù che 19 ancora oggi salva, libera, guarisce e battezza con il Suo Santo Spirito. Quando ho accettato Gesù insieme a me l'hanno fatto altri quattro persone ed abbiamo ricevuto salvezza, ed insieme ad altri abbiamo ricevuto chi guarigione chi liberazione. Dico questo per dire che il Signore é all'opera ancora oggi, e posso testimoniare che da quando ho conosciuto il Signor Gesù non ho smesso di vedere Dio all'opera anzi posso dire con grand’umiltà è franchezza che spesso il Signore dopo che ho annunziato il Cristo mi ha usato per ministrare guarigione al suo popolo e ho potuto vedere la Sua compassione e la Sua potenza manifestarsi.Tempo fa mentre mi recavo a Pordenone in una chiesa per svolgere il ministero della parola il Signore mi disse sul treno che in quella chiesa dove mi stavo recando voleva guarire una sorella che aveva dei problemi alla rotula del ginocchio è così fu. Gloria a Dio! o quando mio fratello era fidanzato con una ragazza di Gela ero spesso invitato nella chiesa di quel paese, il Signore mi ha usato per guarire e salvare delle anime. Ecco perché insisto che dobbiamo muoverci più che mai in questo campo e riscoprire l'amore e la compassione per le anime che sono senza il loro creatore,e portare loro la buona notizia dell'evangelo,l'unica alternativa della loro vita é salvezza. Il Signore vi benedica e faccia sì che la passione forte per annunciare Gesù Cristo al mondo 20 intero si possa impossessare di ognuno di voi. Amen. 21 Perché sono Cristiano! Mi piace vedere la figura di Gesù quando prega, cioè il rapporto che Lui ha con il Padre. A questo riguardo vorrei citare qualche scrittura: Luca 6:12 In quei giorni egli andò sul monte a pregare, e passò la notte pregando Dio; Luca 9:18 Mentre egli stava pregando in disparte, ecc. come possiamo leggere il Signor Gesù pregava spesso e addirittura passava tutta la notte in preghiera, sicuramente questo era il segreto di Gesù, ed è il segreto di molti uomini di Dio! Ma ciò che mi colpisce di più è che il rapporto di Gesù con Dio è rapporto Padre Figlio e ciò non si vede in nessuna religione al mondo, Alleluia! Non solo questo ma in Cristo anche noi che eravamo estranei abbiamo lo stesso rapporto,non è fantastico questo? Ecco perché sono Cristiano,perché ciò significa essere figlio di Dio non soltanto creatura, suddito e servo ma soprattutto figlio. È Gesù stesso che ci annuncia che siamo figli,infatti nell’evangelo di Matteo 5:16 dice: così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli, e ancora Matteo 5:45 affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; Matteo 5:48 Voi dunque siate perfetti, com’è perfetto il Padre vostro celeste. Anche l’Apostolo Paolo dice qualcosa a riguardo in Romani 1:7 grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signor Gesù Cristo; e in Romani 22 8:15 E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito d’adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà! Padre!» Alleluia sta assicurando che siamo stati adottati da Dio e la conferma è che abbiamo ricevuto il Suo Spirito. E poi (Abbà Padre) cioè “caro papà” sì proprio cosi, la stessa parola è usata in Luca 11:2 Ed egli disse loro: quando pregate, dite: Padre, notate che in questa circostanza, Gesù non è chiamato Maestro ma Signore, e ciò mette in rilievo che questo discepolo vede in Gesù più che un maestro, difatti la parola greca "kurie" significa Padrone, Signore, Essere Superiore, Imperatore. Questo discepolo aveva realizzato e capito nel suo cuore che Gesù non era un semplice maestro come quelli dei suoi tempi, ma era superiore, era il Maestro. Sicuramente il discepolo considerò che, come Gesù era superiore agli altri maestri, così la Sua preghiera e il Suo insegnamento sarebbero stati superiori. Ciò che il discepolo voleva era imparare a pregare. In greco la parola pregare è: "proseù chestai" cioè preghiera in generale, in pratica qualsiasi tipo dì contatto con Dio può comparire anche senza ulteriori specificazioni di contenuto; in pratica questa è la preghiera personale tra te e Dio, e penso proprio che fu questo quadro d’intimità tra Gesù e Dio a colpire il discepolo, che quasi sicuramente era schiavo delle "forme" giudaiche. Infatti a quei tempi esistevano due forme di 23 preghiera, quella pubblica e quella privata, che in definitiva non avevano nessun’efficacia! Erano preghiere prive di veridicità, di semplicità di comunione tanto da diventare formali e tradizionali, servivano soltanto per farsi notare dal popolo, per farsi ammirare. Anche Gesù un giorno ebbe a dire: quando pregate, non siate come gli ipocriti; poiché essi amano di fare orazione stando in piedi nelle sinagoghe e ai canti delle piazze per essere veduti dagli uomini, io vi dico in verità che cotesto è il premio che ne hanno" (Matteo 6:5). Certamente questo tipo di preghiere recitate non sono sempre esistite. Inizialmente, uomini che con cuore aperto si sono rivolti a Dio hanno formulato delle preghiere sincere, ma con l’andare del tempo queste preghiere sono state ripetute da altri diventando quasi un modello, delle formule. Questo perché quando gli uomini sì allontanano da Dio (forse perché si credono "arrivati “) diventano religiosi dando origine alla tradizione, ai dogmi, alle forme. Anche ai nostri giorni vediamo che nel mondo religioso queste tradizioni continuano ad esistere, sono diventate "sacre", ma lasciatemi dire e non vi scandalizzate, che questo tipo di tradizione esiste anche in certi ambienti evangelici. Ritornando all'insegnamento di Gesù , cerchiamo di mantenere sempre quella spontaneità e comunione con lo 24 Spirito Santo affinché le nostre preghiere siano fatte con potenza ed efficacia. Gesù usa la parola greca "pater", l'equivalente dell'aramaico "abba" che significa "caro papà "e questa fu sicuramente l'espressione usata da Gesù, giacché a quel tempo la lingua locale era l'aramaico. Questo nuovo significato apporta ai discepoli un nuovo tipo di preghiera, un nuovo rapporto con Dio, non più quello di Creatore e creatura, ma quello di Padre e figlio. inoltre questo termine non s’incontra più in nessun testo di tutta la ricca letteratura liturgica dell'antico giudaismo. La coscienza della distanza tra Dio e l'uomo impediva al pio giudeo di rivolgersi a Dio col termine familiare del linguaggio comune, cioè "abba"; questo linguaggio era soltanto usato nell'ambito della famiglia, e i giudei non usavano mai questo rapporto con Dio, ma Gli si rivolgevano con il nome di "Adònay" o "Elohieu" cioè Signore o Dio. Con Gesù questo rapporto subisce un cambiamento radicale, diventa un rapporto familiare, più intimo, non é più solo il Creatore e Signore, ora diventa anche Padre. Ecco acquistato un nuovo rapporto, rapporto che ci permette di dialogare con Dio come ad un padre perché ora siamo parte della Sua famiglia. Questo è il Cristianesimo, uno stile di vita superiore dalla norma, un rapporto di sincerità e fedeltà con il Creatore rapporto legato non da statuti e leggi, ma dall’amore di Dio. Questo significa 25 libertà di adorare il nostro Dio e Padre,libertà d’amare,di aiutare di comunicare etc. non si ruba più soltanto perché è peccato,ma perché si ama,non ci si droga più soltanto perché è peccato,ma perché si ama e cosi via. Questo perché come dice l’Apostolo Giovanni, Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi! Giovanni 8:36; la parola usata è: (eléutheros),che significa letteralmente colui che è libero in contrapposizione con colui che è schiavo, (doulos) schiavo dal peccato,dalle potestà che stanno nei luoghi celesti,dalla natura adamitica etc. Inoltre questo termine indica che si siamo liberi ma nello stesso tempo schiavi di colui che ci ha liberati,come afferma l’Apostolo Paolo in prima Corinzi 7:22. Poiché colui che è stato chiamato nel Signore,essendo schiavo, è un affrancato del Signore; parimente colui che è stato chiamato essendo libero, è schiavo di Cristo. 26 SETTE ANNI SENZA DIO Sono nato il 07 Febbraio 1968 nella città di Catania (Sicilia). Fin da piccolo sono stato un bambino abbastanza vivace ed intraprendente o almeno così dicono quelli che mi hanno visto nascere. La mia famiglia era povera, ma moralmente ricca, nel senso che se poteva aiutava sempre chi era nel bisogno. Nel 1975 mia madre conobbe il Signore in una piccola comunità della chiesa Apostolica in Italia, da qui si convertì anche mio padre che era alla ricerca del Signore. Infatti, lui era stato avvicinato in Argentina da alcuni cristiani, da cui ricevette la sua prima bibbia in regalo. Partito dall’Argentina tornò in Italia, esattamente a Catania, dove si sposò e nacque mia sorella poi io ed infine mio fratello. Nel periodo che mia madre si convertì mio padre era alla ricerca, infatti, era stato prima nella sala dei mormoni, poi nella sala dei testimoni di Geova, ma sia nell’una sia nell’altra non trovava il solo vero Dio; finalmente con la conversione di mia madre mio padre poté trovare la vera chiesa.Io avevo solo sette anni e subito incominciai a frequentare a scuola domenicale, ero talmente monello e vivace che il pastore di quella Chiesa mi chiamava terremoto, ma nonostante tutto ero sicuro che la vera Chiesa fosse quella e così incominciai ad evangelizzare i miei amici, ma mi accorsi subito che non ero gradito quando parlavo del Signore e 27 della Chiesa più giusta, sapete capivo e sapevo le cose a quei tempi, una cosa sapevo e quella dicevo, che la Chiesa dove andavo era quella giusta perché lì non si pregavano le statue e neanche gli uomini, ma Dio soltanto e questo mi bastava. Ma con l’andare del tempo mi cominciarono a buttare le pietre così smisi di parlare loro del vangelo. Così fino all’età di dodici anni continuai a frequentare la scuola domenicale, imparando a memoria i versi della bibbia e i cori. Ma molto presto il mondo cominciò a piacermi e attrarmi verso esso, cosi cominciai a frequentare cattive amicizie e brutti locali, tipo sale da bigliardo, zone isolate dove si faceva baccano etc. Ma tutto questo non era che l’inizio di ciò che avrei passato. Infatti, dopo qualche anno cominciai a fumare a dire le parolacce, a fare a botte con le persone, ad andare in giro offendendo la gente; e man mano che passava il tempo diventavo sempre più cattivo e nervoso, incominciai a non pensare più a Dio, anzi cominciai a odiare tutti quelli che erano religiosi o appartenevano a qualche denominazione, per me le chiese erano come i partiti politici, ognuno buttava l’acqua al suo mulin9 tutte parole e niente fatti. Così più tempo passava più mi allontanavo dalla vita religiosa, al punto che quando il pastore o qualche fratello veniva a casa a trovare i miei, loro entravano ed io uscivo. Un giorno il pastore mi trovò a casa, perché non mi accorsi che stava 28 salendo le scale, così mi cominciò a parlare e mi disse delle parole vere ma che non volevo che i miei genitori sapessero. Ma lui come le sapeva? Sicuramente Io Spirito Santo le rivelò al suo cuore. Ma quelle parole mi fecero male così gli risposi mentendo e quasi gli mettevo le mani addosso, se non lo feci fu solamente perché c’era la mia famiglia. In quel periodo avevo incominciato a fumare lo spinello così dimenticavo la mia insoddisfazione. Dopo l’incontro col pastore quel giorno incominciai a sentirmi molto agitato e nervoso e così la mia ribellione crebbe e peggiorai, infatti, iniziai a fare uso d’erbe (fumo), di birra e di cattive amicizie! Ben presto incominciai a frequentare gente che rubava, gente che giocava al poker e al bingo, e così anch’io incominciai a giocare al bingo e soprattutto al poker, tanto che per me divenne una schiavitù; giocavo tanti soldi, poche volte vincevo e tante volte perdevo. Ma più perdevo più mi accanivo contro quel gioco, la mia vita incominciò a non valere più nulla, ero schiavo di tante cose, come la sigaretta, lo spinello, il poker, il bigliardo, il sesso, e i vari vizi che avevo. All’età di diciotto anni mi sono fatto corrompere, nel senso che anch'io ho cominciato a fare qualche furto, fermavamo le persone con una pistola finta e gli si levava il portafoglio e tutto ciò che aveva di valore, e questo l'ho fatto due tre volte. Ma la cosa più brutta e vergognosa era che i soldi non mi servivano 29 per mangiare, ma per poterli giocare al poker. Non so perché facevo certe cose, il fatto sicuro è che per farmi vedere dagli amici ed essere come loro ero disposto a tutto, infatti, li superavo, al punto che alcuni avevano paura di me e mi tenevano buono. Però devo ammettere che il seme della parola di Dio c'era sempre. Un giorno con altri compagni andammo a rubare una vespa per venderla e dopo dividerci i soldi, e mentre gliela levavamo dalle mani, quel ragazzo mi fece tenerezza e dentro mi veniva da piangere e intervenni dicendo di lasciarlo stare per questa volta, ma loro non mi ascoltarono e gliela rubammo. E questa volta io non partecipai, anzi da quel giorno cominciai a pensare che non era giusto fare ciò che facevo. Infatti, da quel giorno cercai di rubare il meno possibile, pero c erano tutte le altre cose che mi tenevano schiavo, come il poker, il bingo, la sigaretta, il fumo (spinello), il sesso e tutte le altre cose che il mondo offre.Una sera io ed un amico andammo da un mio cugino, e lo trovammo che stava comprando uno spinello, ma non avendo i soldi lo prendemmo noi, così trovammo cosa fare per quella sera. Non vedevamo l'ora che facesse buio, per andare in qualche via solidaria dove poterlo fumare tranquillamente. Si parlava in macchina del fatto che finalmente si poteva fumare una canna tranquilla, senza che nessuno ci d’asse fastidio e così parlando eravamo contenti di quest’occasione. Per me si stava 30 preparando qualcosa di soprannaturale e io non sapevo e non potevo neanche immaginare una cosa simile, neanche se qualcuno me lo avesse detto. Infatti, quella sera fu indimenticabile per me, dopo che fumammo, il mio amico già sotto l'effetto dello spinello mi disse: «ora fammi dormire così me lo godo meglio».Rimasi come solo dentro quella macchina, e mi ricordo che guardavo davanti e dietro, a destra e a sinistra, c'era un silenzio terribile e pauroso non passava nessuno, ma tutto ad un tratto cominciai a sentire rumore di sirene e di campane, tanto che svegliai il mio amico e gli chiesi se anche lui sentiva gli stessi rumori, ma lui rispose: « No! Non rompere fammi dormire». Così mi ammutolì e mi sdraiai anch'io cercando di dormire, ma subito sentì dei passi e cercai di girarmi per vedere se c'era qualcuno, ma inaspettatamente mi resi conto che il mio collo non si girava, cosi mi spaventai e cercai di alzarmi ma non potevo, cercai di muovere le braccia e le gambe, ma niente da fare, era come se tutto fosse paralizzato. Allora cominciai a gridare ma mi accorsi che la mia voce non usciva e cominciai a piangere e a chiamare aiuto, ma nessuno mi sentiva poiché la mia voce non usciva e neanche le mie lacrime uscivano. Ebbi molta paura, ero là ma non potevo muovermi, tutto ad un tratto successe qualcosa di più terribile: incominciai ad uscire dal corpo e mi vedevo sdraiato come morto e il mio amico che dormiva. 31 Cominciai a piangere chiedendomi cosa stava succedendo, neanche finì di parlare che fuori cominciò a far giorno e tornai a sentire la sirena e vidi dei giornalisti che scrivevano "morti per droga. Allora passai attraverso il vetro della macchina e cercai di fermarli dicendogli di non scrivere questo, perché se lo avesse letto mia madre sarebbe morta anche lei dal dispiacere. Lui non mi sentiva ed era come se non mi vedeva, infatti, io lo toccavo per farlo girare ma non si accorge va che io ero lì.Cominciai allora a dire: non può essere, cosa succede, cosa succede? E proprio in quel momento tutto ritorna buio e non c'é più la macchina e i giornalisti, ma rimango io solo e subito mi accorsi che non ero sulla terra. Infatti, mi trovavo in una specie di tribuna-le molto grande, e lì mi ricordai che Dio esiste. Non so se potete provare quello che io provai, capì dove ero e cosa ml aspettava, ero perduto, non meritavo la vita, ero un delinquente, un ladro, un fornicatore, insomma ero un peccatore.Lì mi ricordai di tutti gl'insegnamenti di mia madre e anche di quelli della scuola domenicale, ma ora a cosa mi servivano?Ero lì ad aspettare un giudizio! Allora cominciai a piangere e a dire: " Dio perdonami, perdona-mi, perdonami ti prometto che se mi riporti sulla terra, io ti servirò per tutta la vita e non fumerò più né sigaretta né spinelli, farò la tua volontà per sempre, ti prego non lo faccio più". Mentre dicevo ancora: " Ti prego 32 perdonami, mi ritrovai nuovamente nel mio corpo, dentro la macchina vicino al mio amico. Allora cominciai a piangere dalla contentezza e mi accorsi che le lacrime uscivano, provai a muovermi e mi sono potuto muovere, così alzai il sedile di corsa accesi la macchina e andai in un bar svegliai il mio amico, mi comprai un panzarotto e lo accompagnai di corsa a casa. Erano passate soltanto due o tre ore non mi ricordo bene l'orario perché avevo ansia di andare a casa, e per quella sera non toccai neanche una sigaretta.Il giorno dopo uscì da casa e mi comprai un pacchetto di sigarette, e andai come di solito nella sala giochi che frequentavo ed ero tutto silenzioso. Durante la giornata cominciarono a venire i miei amici e anche mio fratello, cominciarono a farsi uno spinello e notarono che io non mi avvicinavo come facevo di solito così mi domandarono cosa avevo. Allora cominciai a raccontare quello che mi era successo la sera precedente e si misero a ridere e a prendermi in giro, così andò avanti per qualche giorno. Non passò molto tempo che dimenticai quest’avventura e così ripresi a fare tutto ciò che facevo prima, ma non passò molto tempo che il Signore mi ricordò la mia promessa. Come? In questa maniera. Passò circa un mese che una notte mi sentii male, era come se il cuore si fosse fermato, così incominciai ad invocare il sangue di Gesù, mia madre mi aveva insegnato fin da piccolo che quando mi succedeva 33 qualcosa di male dovevo invocare il Signore e Lui mi avrebbe aiutato. Feci così e, infatti, mi sentii subito meglio, ma da quella notte m’invase una paura terribile della morte e da qui incominciò la mia di stretta, che però mi portò ad incontrare il Signore. Non potevo più dormire perché il freddo e la paura m’invadevano, cosi invece di dormire la notte dormivo la mattina e non potevo andare più al lavoro, cominciarono le liti con mio padre e con tutti quelli. Che mi stavano attorno, infatti, diventai più cattivo e più nervoso, ogni giorno perdevo chili ed ero sempre più sciupato, più passava il tempo più stavo male e la paura aumentava al tale punto che qualsiasi dolore che provavo mi sembrava una terribile malattia. Mi stavo di-struggendo senza accorgermene, soffrivo e stavo perdendo il senso della vita vedevo tutto in modo negativo.Un giorno mia madre decise di portarmi dal medico e lui mi assicurò che non era niente, mi consigliò di eruttare e tutto sarebbe passato, ma non fu così, infatti, non passò molto tempo che vi tornammo e questa volta mi diete delle pillole ma neanche queste mi fecero nulla, anzi i disturbi aumentarono e stavo davvero male. A questo punto i miei genitori capirono che la situazione era davvero seria, allora decisero di portarmi da uno specialista, uno dei migliori della mia città. Quando mi visitò non trovò niente di particolare, gli disse a mia madre che forse era un inizio di depressione ma niente d’allarmante, così 34 mi diede dei medicinali per farmi dormire la notte e si guadagnò le sue duecentomila, ma la malattia c'era ancora e io soffrivo e stavo sempre più male al punto che ritornai dallo specialista. Il dottore mi visitò nuovamente e non capiva cosa potesse essere, cosi incominciò a provare un'altro tipo di farmaco, ma anche questo non mi faceva niente.Un giorno mio padre non capendo la situazione si arrabbiò con me e decise di picchiarmi perché non andavo a lavorare e io mi feci prendere dall'ira e gli diedi uno schiaffo, non l'avessi mai fatto; la coscienza mi rimordeva ogni secondo e questa situazione mi faceva stare ancora più male. Ma non solo avevo problemi io, eravamo anche nei guai con la casa nel senso che ci avevano sfrattati ed eravamo in una pensione da tre anni.In pratica vivevamo in una sola stanza in cinque. persone, quindi eravamo veramente provati come famiglia. A questo punto della situazione IDDIO mandò una sorella della chiesa a casa mia e consolò mia madre sicuramente parlando e pregando, ma la cosa più bella fu che voleva parlare con me e mia madre gli disse a che ora mi poteva trovare, cosi un giorno iniziò a parlarmi affermandomi che Gesù poteva guarirmi ma io non capivo il suo parlare. Una sola parola mi toccò e cioè il fatto che c'era un predicatore che se avesse pregato per me, affinché io non fumassi più, io non avrei più fumato, cosi accettai di accompagnarla.Finalmente una sera andammo in 35 chiesa e mi fece sedere nei primi posti, ero imbarazzato perché mi sentivo un estraneo. Dopo dieci minuti incominciò la riunione e incominciarono a cantare inni e cori al Signore, a pregare c'era anche qualcuno che piangeva. In quell'istante mi accorsi che in quel luogo c'era veramente la presenza del Signore! Non mi sentivo degno di essere là perché mi vedevo troppo sporco in confronto a loro. Mi feci piccolo piccolo nel mio posto e pensavo: "Questi sono santi, se sanno che io sono un peccatore mi buttano fuori di qui" invece loro lo sapevano, infatti, quelle riunioni si facevano apposta per quelli come me.Intanto la riunione andava avanti e si passò alla predicazione, il predicatore era un missionario brasiliano, un servo del Signore veramente unto di Spirito Santo. Cominciò a parlare non ricordo le parole esatte, ma una cosa la so e cioè che mentre parlava iniziai a piangere. Al termine della predica fece un appello per chi voléva accettare il Signore, qualcuno alzò la mano poi ancora un'altro, a poi un'altro ancora. Arrivati alla quarta persona nessuno più alzò la mano, ma il predicatore insisteva affermando che c'era tra noi un'altra persona che doveva accettare Gesù, ma la cosa strana é che mentre diceva questo, con la mano alzata guardava proprio me, ed aveva ragione perché io volevo accettare Gesù, ma mi vergognavo ad alzare la mano, Passò il momento dell'appello ed io non accettai il Signore.Subito 36 dopo ci fu l'appello per la preghiera della fede così lui la chiamava.Questa preghiera consisteva nel pregare per gli ammalati, per i posseduti e per coloro che avevano il vizio della sigaretta. Appena senti che avrebbero pregato per il vizio della sigaretta corsi subito avanti per essere liberato da questo vizio, perché ero stanco di fumare e di distruggermi con la sigaretta.Dopo aver pregato. per diverse persone finalmente venne il mio turno. Non capii nulla di ciò che diceva forse perché era brasiliano o il perché non so proprio, fatto sta che dopo la preghiera non mi successe niente. La mattina seguente dopo essermi alzato come sempre andai nella sala giochi, dove subito mi procurai una sigaretta, ma quel giorno successe qualcosa di speciale. Dio in tutto questo tempo mi stava preparando ad un incontro personale con lui, si stava usando di tutto quello che facevo normalmente per farsi conoscere da me e dimostrarmi il suo amore ed il suo perdono. Quella mattina mentre stavo fumando la mia sigaretta passò là sorella che il giorno prima mi aveva portato all'incontro. Incominciai a prenderla in giro e gli dissi: "Guarda fumo ancora il tuo Gesù non é riuscito a liberarmi" Lei tranquilla mi rispose: "Ma tu lo hai accettato il Liberatore, il Guaritore, il Salvatore? Rimasi senza parole, anzi le sue parole mi colpirono come una spada a doppio taglio.Rimasi qualche minuto senza parlare poi 37 dissi: "Senti questa sera voglio tornarci, ti accompagno. OK?" Lei mi rispose che mi avrebbe aspettato. Quella sera andammo ed accadde l'immaginabile. Durante tutta la riunione mi scendevano le lacrime e sentivo qualcosa dentro di me, che mi convinceva di peccato e avevo vergogna di stare lì. La riunione procedeva e finalmente arrivò il turno della predicazione sembrava che quell'evangelista parlava proprio a me,alla fine del messaggio fece un appello e quattro persone accettarono il Signor Gesù come personale Salvatore. Il predicatore affermava che c'era ancora una quinta persona che doveva accettare Gesù e guardava nella fila di sedie dove ero seduto io, poi addirittura incominciò a guardare proprio me e sembrava che avesse qualche cosa per me, ma io resistevo e così non andai avanti per accettare il Signore. Dopo l'appello ci fu il momento per la preghiera della fede, allora mi alzai perché volevo veramente smettere di fumare ed essere guarito da quella malattia che mi stava distruggendo, mentre pregava per quelli che stavano davanti a me tutto ad un tratto ebbe una parola di conoscenza. Quel giorno mi era venuto un leggero mal di testa e mal di gola e ci soffrivo tanto, non avevo detto a nessuno di questo fastidio perché pensavo che fosse passeggero.Tornando ora alla riunione ricordo che l'evangelista ebbe una parola di conoscenza e diceva cosi: C'é un giovane che in questo momento 38 ha mal di testa e mal di gola, il Signore mi sta dicendo che Satana se lo vuole portare con sé e sta preparando un omicidio per lui affinché lo possa prendere, ma Gesù lo vuole Salvare da questo soltanto se lui lo accetta. In quel momento mi sentii le gambe tremare, sapevo che stava parlando di me, conoscevo benissimo la mia situazione e la mia compagnia.Infatti in quel periodo della mia vita a causa anche della malattia che non mi consentiva di alzarmi presto, frequentavo dei ragazzi poco raccomandati rapinatori ,scippatori etc. Così mi ritrovai davanti al pulpito e voltandomi mi chiesi com’ero arrivato là, riflettevo del passo che dovevo fare perché sapevo che si trattava di una cosa seria. Feci sicuramente il passo giusto e cioè accettai il Signore come mio personale Salvatore, Guaritore e Liberatore. Dissi al pastore: "Voglio accettare Gesù ,ma non lo dica forte perché mi vergogno degl'altri che mi guardano"? Ma il pastore non capì o fece finta di non capire, fatto sta che lo disse al microfono e in quel momento diventai tutto rosso, ma mi sentii anche molto felice. Poi l’evangelista pregò per me, e contrariamente alla prima volta,.capii quel che diceva pregava per me affinché il Signore mi liberasse dal vizio del fumo,dello spinello,del poker e per la malattia che tanto mi distruggeva.Chi glielo aveva detto poiché lUi non mi conosceva? La risposta é il Signore. Infatti da quel momento sono stato guarito e liberato, gloria a 39 DIO! !Da quel giorno non ho fatto altro che seguire Gesù e servirlo con tutto il cuore,. con tutte le mie debolezze e difetti ,ma con Lui ho ricevuto vittoria. Ho scritto brevemente la storia della mia conversione perché vorrei che tutti quelli che hanno una vita difficile, o addirittura una vita simile alla mia possono avere speranza e sopratutto fede che Dio li ama e li ascolta ed ha un piano anche per loro. Sono passati diciannove anni dalla mia conversione e non ho avuto mai più sintomi della mia malattia ne desiderio di fumare o giocare al poker, ma ho soltanto il desiderio di servire il Signore, e questo faccio con gioia vera al dì d’oggi. 40 Un metodo d’evangelizzazione di massa Per finire questo libretto vorrei brevemente descrivere un metodo per raggiungere più anime possibile é potarli al Signore mediante una evangelizzazione di massa. In poche parole imitare ciò che fece Gesù in Luca capitolo 10 cioè: prima mandò i settanta in ogni città e luogo dove egli stesso stava per andare ed insegnare loro le cose relative al regno dei cieli ma sopratutto a come vivere la nuova vita che dava loro. Infatti, notiamo che al verso 38 egli entra in un villaggio ed entra a casa di Marta e Maria dove sicuramente lo aspettavano, e dove sicuramente erano passati i settanta e avevano annunciato la sua venuta. Forse furono loro stessi ad organizzare la riunione a casa di Marta. Chi sa quanta gente c'era, una cosa é sicura c'era gente e lo possiamo notare nel capitolo 11 dove dà l'insegnamento della preghiera, e dove libera un indemoniato, etc. Cosi anche noi oggi possiamo fare la stessa cosa cioè: 1) Fare una pre - evangelizzazione (organizzarla). 2) Preparare il terreno facendo lavorare ogni discepolo disponibile per il regno dei cieli, formando: 41 a. b. c. d. un gruppo d’intercessione. un gruppo di lode. un gruppo dei mimi. un gruppo di consiglieri per assistere i futuri discepoli cioè coloro che accetteranno il Signor Gesù come loro Salvatore e Signore, un gruppo d’evangelizzatori che appunto preparano le anime testimoniando loro di ciò che ha fatto Gesù nella loro vita e poi invitandoli ad una riunione dove appunto possa intervenire il ministero d’evangelista che tirerà la rete per portare le anime a Gesù. 3) Poi la post-evangelizzazione cioè discepolarli per il battesimo e per la vita della chiesa. Per tutto questo ovviamente ci vuole tempo ma sopratutto preghiera e consacrazione e dedicazione, per amore delle anime che non conoscono il Signore IDDIO. Dio ci Benedica e ci usi per questo compito che é l'evangelizzazione. 42