GIOVANI LAVORO MANUALE E CULTURA Una trasformazione dell

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GIOVANI LAVORO MANUALE E CULTURA
Una trasformazione dell'Agricoltura si impone sempre di più perché: le attuali
tecniche di coltivazione desertificano, impoverendo la terra della sua parte organica;
vengono abbandonati i terreni poco estesi ed impervi; il paesaggio, l'ambiente e la
sicurezza perdono valore; l'alimentazione si impoverisce delle vitamine e sali
minerali necessari alla salute; è a rischio l'impollinazione da parte delle api necessaria
alla riproduzione di frutti della terra.
E' necessario affidarsi al biologico ed in particolare alla permacultura che è in
grado di invertire il processo di degrado dichiarato dalla ricerca scientifica in questo
campo.
Questo comporta una revisione fondamentale nella coltivazione e nella cura del
territorio ed un aumento consistente della manodopera in agricoltura.
A questo proposito l'Italia ha un grande patrimonio da offrire al mercato interno
ed internazionale
La tendenza, anche piemontese, all'abbandono potrebbe essere invertita per
necessità di lavoro e di reddito dei giovani che hanno bisogno di darsi un futuro. E'
necessario innanzitutto offrire un reddito minimo sufficiente al mantenimento di una
famiglia o di una comunità a fronte della fatica che richiede il lavoro agricolo.
L'azienda contadina può dare da parte sua risultati interessanti sul piano della
conversione delle produzioni agricole e della ottimizzazione delle risorse disponibili.
Si tratta di proporre ai giovani un lavoro manuale che ti fa acquistare identità.
Alle volte infatti viene rifiutato il lavoro dove conti solo come un numero.
Tipico il call-center.
Pur considerando la manualità interessante come una possibile fonte di
benessere psicofisico, alle volte addirittura terapeutico, però non basta. Ci sono da
evitare rischi di emarginazione , di solitudine, di qualità della vita scadente , di
regressione culturale.
In questo caso emerge tutta l'importanza che ha la risorsa umana e delle
motivazioni che procurano il rigenerarsi delle energie psichiche.
Senza pensare al futuro dovremmo tra l'altro già oggi preoccuparci della
depressione psichica presente nelle campagne non meno che in città. Un terreno
molle per qualsiasi progetto di sviluppo economico e sociale.
Le alternative però non mancano.
Invece che peggiorare la qualità della vita può migliorare offrendo ai giovani
lavoratori agricoli opportunità di aggiornamento ed arricchimento culturale che
rendano la loro cittadinanza consapevole e riconosciuta. Non si tratta solo di cultura
tecnica, ma di cultura generale che aiuti a dare un senso alla propria esistenza, a
vivere in sobrietà senza esser infelici(Università Popolare?).
Una buona cultura ti rende tra l'altro meno subalterno e più libero, aumenta le
doti di creatività personale incanalando gli impulsi di aggressività interiori verso
obiettivi positivi.
In particolare durante l'inverno il tempo non manca per iniziative culturali di
ogni genere,
Questo potrebbe favorire un ripopolamento dei territori abbandonati in modo
compatibile con la tutela del paesaggio e la valorizzazione del patrimonio storico,
creando occasioni di lavoro anche nel settore edilizio, nella trasformazione dei
prodotti agricoli, nella rete commerciale a filiera corta, nell'agriturismo.
Con una politica rinnovata le pubbliche istituzioni possono far partire progetti
ambiziosi che abbiano un forte potere riformatore e di trascinamento ideale, efficaci
nel rafforzare l'identità e il radicamento.
Questa elaborazione progettuale potrebbe partire dal buon uso dell'acqua e del
paesaggio.
Mio nipote, diciottenne, di recente mi ha fatto notare che i giovani mancano di
quella identità che ti fa attivo e partecipe, perché mancano i punti di riferimento che
danno fiducia ed incoraggiano nel cimento personale.
Dal nostro piccolo osservatorio, in Valle Bormida, notiamo che qualcosa di
nuovo sta però avvenendo e può essere incoraggiato.
Sono le associazioni di piccoli coltivatori, della generazione tra i 30 e 50 anni,
che hanno recuperato vecchie cascine e organizzano in questi giorni Feste Contadine
come momenti di festa e di riflessione, con il proposito di avvicinare in maniera
conviviale le persone al mondo dell'agricoltura contadina con le opportunità offerte e
lo scambio da promuovere con reciproco vantaggio.
E' la Banca del Tempo di Monastero Bormida che promuove scambi di saperi e
di servizi nello spirito del dono e della solidarietà, attivando forme di reciprocità e di
buon vicinato che soddisfano bisogni quotidiani di natura relazionale e piccole
necessità materiali.
E' la Associazione Culturale Masca in Langa, nata due anni fa, che organizza
eventi e momenti culturali nei luoghi storici della Valle non solo nel solco della
tradizione, ma con una apertura verso le espressioni culturali della grande città e di
altri paesi, creando in particolare un rapporto tra campagna e città.
E la azienda agricola fondata da un giovane macedone quest'anno in corso, con
l'aiuto di queste tre associazioni, che recupera alcuni terreni incolti e crea occasioni di
lavoro per gli stessi connazionali.
E' la Cooperativa La Masca che alleva le capre e produce ottimi formaggi da
circa dieci anni, che è nata come azienda che ha fondato le sue fortune sulla
solidarietà sociale.
E' lo stesso Comune di Monastero che ha preso a cuore l'innovazione che
germoglia tra i giovani e con le poche risorse disponibili la sostiene.
In tempi di globalizzazione, aiuta anche una visione internazionale che le
associazioni contadine del Piemonte esprimono lavorando “ per una “agricoltura
contadina, agroecologica e solidale in tutta Europa e nel Mondo”.
Nel lavoro e nella vita poi conta il tuo rapporto con gli altri.
Il famoso antropologo canadese Godbout ha dedicato un libro, intitolato “Lo
spirito del dono”, “a tutta quella gente con la quale, come dice il poeta, si sta così
bene e senza la quale non si è più niente.”
Paolo Rusin
Monastero Bormida 16/07/2012
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