Cretacico Paleogene Giurassico Neogene Quaternario medio Giurassico inferiore Triassico superiore Triassico medio - superiore Permiano Triassico Pre-Permiano Permiano inferiore superiore inferiore Complesso di rocce metamorfiche nel quale prevalgono filladi e micascisti su paragneiss e porfiroidi. È costituito da rocce scure con riflessi argentei dovuti alla presenza di muscovite; sono fittamente fratturate e pieghettate (scistose), sfaldabili con facilità lungo piani paralleli. Costituisce la base della successione di rocce delle Alpi Meridionali. Si è formato circa 320 milioni di anni fa a partire da rocce argillose, arenacee e vulcaniche molto più antiche (450 milioni di anni), sottoposte a ingenti pressioni e temperature poiché coinvolte nella formazione della catena ercinica. Il basamento metamorfico è ciò che rimane di queste antiche montagne ormai completamente erose. In dialetto è chiamato “lasta morta” per via della pessima resistenza che la rende inutilizzabile come pietra da costruzione, se non per le coperture dei tetti. Cretacico Paleogene Giurassico Neogene Quaternario medio Giurassico inferiore Triassico superiore Triassico medio - superiore Permiano Triassico Pre-Permiano Permiano inferiore superiore inferiore Roccia magmatica intrusiva di colore chiaro, a struttura granulare e con cristalli ben visibili: quarzo, plagioclasio, ortoclasio e miche. Fa parte di un grande plutone che si è formato in seguito alla risalita di magma nella crosta terrestre e alla sua solidificazione all'interno del basamento metamorfico, a circa 2 km di profondità. Successivamente l'erosione ha portato in superficie il plutone, asportando le rocce soprastanti. Cretacico Paleogene Giurassico Neogene Quaternario medio Giurassico inferiore Triassico superiore Triassico medio - superiore Permiano Triassico Pre-Permiano Permiano inferiore superiore inferiore Fanno parte di una successione di rocce vulcaniche effusive meglio conosciuta come “Piattaforma Porfirica Atesina”, costituita da lave e ignimbriti di composizione variabile da andesitica a riolitica, con spessore di oltre 2 2000 m ed estesa per circa 2000 km . Hanno colore prevalentemente rossastro con tipica struttura porfirica: una pasta di fondo vetrosa o microcristallina ingloba cristalli a grana media di quarzo, plagioclasio, sanidino, e mica (biotite). Si sono formati per la fuoriuscita di materiali vulcanici da grandi spaccature della crosta terrestre accompagnate da eruzioni esplosive e nubi ardenti, colate incandescenti costituite da ceneri, lapilli e blocchi di lava mescolati a gas. Per le ottime caratteristiche di resistenza il “porfido” è utilizzato per pavimentazioni e rivestimenti. Viene estratta solo la parte alta della successione, costituita dalle ignimbriti riolitiche della Formazione di Ora. Cretacico Paleogene Giurassico Neogene Quaternario medio Giurassico inferiore Triassico superiore Triassico medio - superiore Permiano Triassico Pre-Permiano Permiano inferiore superiore inferiore Formazione rocciosa di origine sedimentaria costituita da arenarie quarzose prevalenti; possono contenere livelli di gesso di origine evaporitica. Si presentano in bancate massicce, poco stratificate, di colore rossastro o grigio scuro; contengono resti vegetali e impronte di rettili. Derivano dallo smantellamento della catena ercinica e dei porfidi atesini, i cui detriti, trasportati dall'acqua, si sono depositati in un ambiente di pianura alluvionale caratterizzato da un paesaggio tropicale semi-arido. Cretacico Paleogene Giurassico Neogene Quaternario medio Giurassico inferiore Triassico superiore Triassico medio - superiore Permiano Triassico Pre-Permiano Permiano inferiore superiore inferiore Formazione rocciosa costituita da rocce sedimentarie di origine clastica (arenarie e siltiti) ma anche organogena (calcari e dolomie) e chimica (gessi evaporitici). Si presenta molto stratificata e con colori vivaci (giallo, verde, rossastro). Contiene abbondanti fossili marini, tra cui il mollusco bivalve Claraia clarai, fossile guida del Triassico inferiore. Si è formata in un ambiente marino costiero profondo non più di 50 m dove si accumulavano depositi sabbiosi e argillosi trasportati dai fiumi. Testimonia il culmine dell'avanzata del mare, da est verso ovest, iniziata nel Permiano superiore. Gli strati basali di questa formazione presentano un livello mineralizzato a galena argentifera estratto durante il Medioevo nelle miniere del Monte Calisio (canope). Cretacico Paleogene Giurassico Neogene Quaternario medio Giurassico inferiore Triassico superiore Triassico medio - superiore Permiano Triassico Pre-Permiano Permiano inferiore superiore inferiore Complesso di rocce sedimentarie organogene e chimiche di colore chiaro, costituite quasi per intero da dolomite, un carbonato di calcio e magnesio: CaMg(CO3)2. Costituiscono parte delle pareti verticali caratteristiche del paesaggio dolomitico. Si presentano in bancate massicce con stratificazione poco evidente. Si sono formate in mari poco profondi, limpidi e caldi, ben illuminati e ossigenati, per azione di alghe e coralli in grado di fissare il carbonato di calcio disciolto in acqua e costruire imponenti piattaforme carbonatiche. Dove è più pura, come a Roveré della Luna, la dolomia è estratta e utilizzata per produrre ossido di magnesio. Cretacico Paleogene Giurassico Neogene Quaternario medio Giurassico inferiore Triassico superiore Triassico medio - superiore Permiano Triassico Pre-Permiano Permiano inferiore superiore inferiore Roccia magmatica intrusiva a struttura granulare e con cristalli ben visibili costituiti da ortoclasio prevalente su plagioclasi, biotite e quarzo. È una roccia massiccia con la caratteristica colorazione rosa dovuta all'abbondante ortoclasio. Al suo interno sono diffuse chiazze di tormalina nera. Ha chimismo più acido rispetto ai prodotti vulcanici di composizione basaltica che si sono depositati contemporaneamente nelle Dolomiti. Si è formato in seguito allo sprofondamento dell'antico vulcano di Predazzo. Le fratture che si aprirono hanno favorito la risalita e la successiva lenta cristallizzazione del magma nel sottosuolo. È estratto nei dintorni di Predazzo e trova vari impieghi in edilizia. Sono in granito rosa di Predazzo alcuni importanti monumenti di Trento: quello dedicato ad Alcide Degasperi in Piazza Venezia e il basamento del monumento a Dante. Cretacico Paleogene Giurassico Neogene Quaternario medio Giurassico inferiore Triassico superiore Triassico medio - superiore Permiano Triassico Pre-Permiano Permiano inferiore superiore inferiore Formazione rocciosa costituita da potenti bancate di dolomia, roccia sedimentaria di origine organogena e chimica costituita quasi per intero da dolomite, un carbonato di calcio e magnesio: CaMg(CO3)2. Si tratta di dolomie di colorazione chiara con porzioni di aspetto massiccio, ricche di molluschi (Megalodon e Worthenia), alternate ad altre con fitte laminazioni di origine algale (stromatoliti). Costituisce le pareti verticali che delimitano ampi tratti delle nostre vallate: Val d'Adige, Valsugana, Valle del Chiese. Si è formata a partire da fanghi composti da carbonato di calcio che si accumulavano in una vastissima piana costiera soggetta al periodico alternarsi delle maree. Cretacico Paleogene Giurassico Neogene Quaternario medio Giurassico inferiore Triassico superiore Triassico medio - superiore Permiano Triassico Pre-Permiano Permiano inferiore superiore inferiore Successione di rocce sedimentarie chimiche e organogene con stratificazione evidente e caratteristica colorazione grigia. Sono costituiti da originarie sabbie oolitiche di cui conservano il colore biancastro o da fanghi carbonatici di una tonalità grigio-scura. La parte superiore (Formazione di Rotzo) è molto ricca di fossili, in particolare molluschi bivalvi simili a ostriche, che formano banconi spessi anche qualche metro (banchi a Lithiotis). Si sono formati in piane di marea e in lagune costiere per l'accumulo di sedimenti carbonatici presso un banco tropicale di acqua bassa, chiamato “Piattaforma di Trento”, che corrispondeva all'attuale Trentino, delimitato a est e a ovest da profondi bracci di mare. Alcuni livelli conservano tracce di dinosauri, segno che l'ambiente era conteso tra il mare e la terraferma. Un tempo i banchi a Lithiotis venivano cavati per ricavare la “Pessatella”, una pietra impiegata nell'arte sacra per rivestimenti, sculture e acquasantiere. Cretacico Paleogene Giurassico Neogene Quaternario medio Giurassico inferiore Triassico superiore Triassico medio - superiore Permiano Triassico Pre-Permiano Permiano inferiore superiore inferiore Roccia sedimentaria chimica e organogena di colorazione variabile dal bianco al rosso scuro, fittamente stratificata e con un tipico aspetto nodulare. È ricca di ammoniti, molluschi cefalopodi da cui prende il nome. La colorazione rossastra è dovuta alla presenza di ossidi di ferro. Si è formata in un mare profondo, poiché in questo periodo la “Piattaforma di Trento” è sprofondata, passando a un ambiente pelagico con sedimentazione molto più ridotta e condensata. Il Rosso Ammonitico è una pietra che caratterizza gli arredi urbani e in generale l'architettura di diverse città del Trentino. A Trento basti pensare al Duomo, al Castello del Buon Consiglio e ai marciapiedi del centro storico. Le cave, attive già al tempo dei romani, si trovano sulla collina di Trento, in Valle dei Laghi e nel Veronese. Cretacico Paleogene Giurassico Neogene Quaternario medio Giurassico inferiore Triassico superiore Triassico medio - superiore Permiano Triassico Pre-Permiano Permiano inferiore superiore inferiore Rocce sedimentarie organogene da grigie a tipicamente giallastre che formano banchi massicci mal stratificati. Sono composte da calcari, calcari marnosi e marne, molto ricche di fossili: ricci di mare, granchi, molluschi, coralli, ma soprattutto nummuliti, foraminiferi di dimensioni anche centimetriche simili a lenticchie o monetine (in latino nummus, moneta). Rappresentano un primo segnale del corrugamento che porterà alla formazione delle Alpi. Nella zona che corrisponde all'attuale catena Monte Baldo-Monte Bondone, la spinta conseguente all'avvicinamento tra Africa ed Europa formò un rilievo sottomarino che arrivò appena sotto la superficie dell'acqua. Si crearono così le condizioni per il proliferare dei coralli e per lo sviluppo di nuove piattaforme carbonatiche. Cretacico Paleogene Giurassico Neogene Quaternario medio Giurassico inferiore Triassico superiore Triassico medio - superiore Permiano Triassico Pre-Permiano Permiano inferiore superiore inferiore Roccia magmatica intrusiva appartenente al Batolite dell'Adamello, un sistema di plutoni di composizione variabile da granodioritica a gabbrica. Presenta cristalli ben distinti a grana medio-grossolana: plagioclasi di colorazione bianca, anfiboli (orneblenda) e biotite di colorazione nera. Il quarzo, grigiastro, è meno diffuso e mal cristallizzato. È tipica la presenza di noduli più scuri ricchi di minerali femici e di vene più chiare (apliti) di composizione sialica. Si è formata in seguito a varie fasi di risalita di magma nella crosta terrestre dovute a locali indebolimenti connessi con la formazione delle Alpi. La solidificazione è avvenuta molto lentamente alcuni chilometri sotto terra; ora queste rocce si trovano in superficie grazie all'erosione delle rocce soprastanti. Estratta in Val Genova, trova applicazioni in edilizia (ambienti interni ed esterni), ma soprattutto negli arredi urbani. Cretacico Paleogene Giurassico Neogene Quaternario medio Giurassico inferiore Triassico superiore Triassico medio - superiore Permiano Triassico Pre-Permiano Permiano inferiore superiore inferiore Si tratta di rocce magmatiche effusive composte da lave basaltiche, tufi e brecce di esplosione che costituiscono colate, filoni e diatremi racchiusi nella successione di rocce precedenti l'Eocene. Presentano una caratteristica colorazione nera o tendente al rossastro se contiene ossidi di ferro. Sono costituite per gran parte da plagioclasio e pirosseni in cristalli che si riconoscono con difficoltà in una pasta di fondo microcristallina. Sono legate alla stessa fase vulcanica che ha generato il batolite dell'Adamello. In questo caso però il magma è fuoriuscito dando luogo ad eruzioni prevalentemente sottomarine. Il basalto estratto nella cava di Isera è utilizzato come pietrisco duro per manti bituminosi. Le sorgenti sono punti in cui le acque sotterranee vengono a giorno spontaneamente. Questa circostanza è legata a particolari situazioni geologiche che fanno emergere la falda acquifera. Questa piccola sorgente si trova al contatto tra il substrato roccioso e i conglomerati che si vedono affiorare poco a monte. Il livello conglomeratico, poroso e permeabile, funziona da serbatoio dell'acqua; la roccia su cui poggia, molto meno permeabile, fa da base del “contenitore”; la sorgente rappresenta il punto in cui il contenitore riversa l'acqua verso l'esterno. La portata costante nel corso dell'anno favorisce la crescita di piante igrofile nelle immediate vicinanze della sorgente. Le analisi effettuate il 17/03/2009 dal Settore Laboratorio e controlli dell'APPA (Agenzia Provinciale per la Protezione dell'Ambiente) indicano un'acqua dura, mineralizzata negli ioni bicarbonato, calcio e solfato, con valori più bassi negli ioni magnesio, cloruro e nitrato. Sorgente