PLACCA AFRICANA – GEOLOGIA DEL TICINO

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MATERIA OPZIONALE
La Rosa Luca DE 4°anno
PLACCA AFRICANA – GEOLOGIA DEL TICINO
Placca Africana.
Durante il periodo successivo al Triassico (da 225 a 190 milioni di anni fa), l’apertura di grandi
fessure nel Pangea segnò l’inizio della disgregazione di quell’enorme blocco continentale tra il
continente africano a sud e il continente europeo a nord si formò un grande bacino chiamato il
mare Tètide.
Profilo schematico attraverso la geosinclinale alpina durante il Giurassico.
Questo mare ebbe l’estensione maggiore nel periodo Giurassico, dove sui fondali si sedimentarono
le rocce destinate a formare le catene delle alpi, tutto questo dopo milioni di anni. Nel periodo del
Giurassico (190-136 milioni di anni fa), ci fu un cambiamento della Pangea, questo comportò la
formazione del Triassico si sovrappose al Giurassico. Con questa rottura della Pangea la Placca
Africana si scontro con quella Europea, andando a formare la catena delle alpi.
Varie fasi nella formazione della catene delle alpi.
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Tutto questo avviene ancora oggi come allora, con dei movimenti molto lenti e col passare di
milioni di anni, generano delle forti pressioni fra di loro modificando sempre la crosta terrestre.
Placche in movimento.
Delle ricerche approfondite hanno stabilito che la zona del Ticino si trovava vicino all’Equatore e
con queste forti pressioni è stato portato al punto attuale, caratterizzano la complessa
conformazione della catena delle alpi, delimitata dalla linea Insubrica.
Posizione del Ticino periodo Carbonifero.
Profilo Geologico delle rocce lungo la Linea insubrica.
Il clima di dove si trovavano le rocce caratterizzò la formazione delle rocce ticinesi nel periodo
Carbonifero, circa 300 milioni di anni fa.
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Periodo Carbonifero.
La formazione di queste rocce è caratterizzato dalla provenienza e dai tempi diversi in cui si sono
generate. Per raggiungere a queste definizioni si sono dovuti intraprendere degli studi sui vari
ritrovamenti avvenuti, con i vari strati di rocce, terreni, dove ad’ognuno è stato data un’età a
secondo del ritrovamento su stratigrafie di rocce sedimentarie sovrapposte. Quella superiore e di
un periodo più recente di quello inferiore.
Avvenimenti Geologici.
In Ticino ritroviamo delle zone molto importanti per le rocce sedimentarie che sono le Gole della
Breggia e del Monte San Giorgio, e per le rocce metamorfiche le zone del Lucomagno, del
Campolungo.
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Profilo Geologico del Lucomagno.
Per lo studio di un’età più precisa i laboratori fanno uso dei radiometrici, che si basano sul
decadimento naturale di alcuni isotopi radioattivi contenuti nei minerali che compongono le
rocce. La formazione di queste stratigrafie di rocce diverse, è nata col susseguirsi di complessi
metamorfici, avvenuti in diverse fasi quali le forti trasformazioni subite dalle rocce originarie, dovute
dalle alte temperature e dalle forti pressioni, e trasformando così il loro aspetto e la loro
composizione. Nel Ticino ritroviamo le rocce del periodi Scitico, questo sul Monte San Giorgio, del
San Salvatore, e del Monte di Caslano, ricoprono lo zoccolo cristallino insubrico e le vulcaniti
permiane. In queste rocce in testimonianza del loro passato sono stati ritrovati importanti fossili. Le
dolomie che formano il San Salvatore, il Monte Caslano e altri piccoli affioramenti della stessa
zona, si sono immediata mente sovrapposti alle rocce dello Stitico, l’asciano l’impronta di una
scogliera corallina che si estendeva in direzione est-ovest contenente molluschi e altri tipi di fossili.
Profilo Geologico Monte San Giorgio.
A nord della barriera corallina troviamo il sottoceneri attuale, si estendeva in mare aperto, con
della parti di piccole profondità cioè “depositi lagunari”. Le più antiche rocce triassiche
sedimentarie sopracenerine che noi troviamo sono i sedimenti di quarzo di origine detritica che
ricoprono in parte il San Gottardo. A queste sono sovrapposte differenti rocce carbonati che di
ambiente lagunare, la presenza di lenti isolate di gesso, ad esempio sul Lucomagno, in val Canaria
e verso la val Bedretto. Le quarziti il marmo dolomitico e la dolomia cariata del Lucomagno,
appartengo alla copertura del Triassico. Triassico è pure il marmo di Peccia, un calcare che venne
trasformato dalle forti pressioni e alte temperature in marmo compatto, lo stesso marmo
proveniente da Castione è molto ricco di silicati.
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Periodo Triassico.
Nel sottoceneri tra il San Salvatore e il Monte di Caslano ai tempi si trovava una laguna protetta
dalla barriera corallina, dove si trovavano ricche forme di vita al riparo dal mare aperto.Col corso
dei milioni di anni dentro la laguna si sono depositati numerosi sedimenti diversi ( dolomie, scisti,
calcari), dove racchiudono fossili del periodo Triassico ben conservati.
La laguna del Monte San Giorgio.
Questi depositi marini del Triassico
abbracciano un periodo di circa 30 milioni di anni
appoggiando su basi ben resistenti, costituite da rocce vulcaniche di età permiana come porfidi e
porfiriti. Con i continui mutamenti e le condizioni diverse delle sedimentazione, vari periodi età
diverse si sono formati sedimenti vario tipo, conglomerati arenarie nello Scitico, rocce di scogliera,
dolomie e scisti bituminosi nell’Anisico a nel Landinico, calcari nel Carnico, dolomie massicce nel
Norico e nuovamente calcari nel Retico si sovrapposero l’uno all’altro, formando un complesso
roccioso triassico con uno spessore superiore ai 1000 metri. Nella valle di Castel San Pietro e Morbio
superiore la geologia assume un’importanza scientifica e didattica, riconosciuta a livello mondiale.
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Gole della Breggia.
Il torrente Breggia col suo scorrere negl’anni a fatto rifiorire serie di rocce che si formarono sul
fondo del mare in un periodo che si estende dal Giurassico al Cretaceo. Questo affioramento di
rocce costituisce un documento eccezionale di avvenimenti geologici di ben 100 milioni di anni.
Sul percorsi del torrente Breggia affiorano numerose formazioni geologiche, il grigiastro Calcare
selcifero lombardo, che costituisce il blocco del monte Generoso, varie rocce di colore rosso-bruno
quali Calcari a Cefalopodi, l’Ammonitico rosso e altri e altri sedimenti marnosi del Giurassico medio
intensamente e caoticamente stratificati e ripiegati. Più a valle appaiono la formazione del gruppo
delle Radiolariti, dal colore rosso-violaceo, che comprende i Calcari ad Aptici che si stacca a strati
bianchi il così detto Biancone o Maiolica, una delle rocce scavata fino a poco tempo fa per la
fabbricazione di cemento, come agli strati marnosi della Scaglia. Dopo la Scaglia fra ultimo
troviamo i sedimenti del Flysch, dove appaiono i primi segni dell’orogenesi alpina.
Biancone.
Scaglia rossa.
Rocce Giurassico.
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Conglomerato di Pontegana.
Affioramenti di Gonfolite.
Calcari marnosi
Strati arenaria del Flysch
Scaglia bianca
Profilo stratigrafico della sponda sinistra della Breggia.
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