La geologia dell’Italia e il rischio sismico Seminario scien4fico IIS Versari La geologia del Mediterraneo Fig. 1: Principali elemen4 te>onici dell’area mediterranea Evoluzione delle alpi … e l’oceano scomparso La storia geologica dell'area mediterranea può essere spiegata come una successione di margini divergen4 e di margini convergen4. … e spiega perché la Lombardia è un frammento di Africa nel cuore dell’Europa! Il tempo geologico Nel paleozoico: la Pangea Paleo Il triassico Le rocce del triassico 1° Fase: RiO con4nentale. 240 m.a. Triassico Il materiale eroso da rilievi geologicamente giovani, trasportato dai fiumi e sedimentato nelle zone pianeggian4, consiste prevalentemente in pezzi di roccia grossolani e poco arrotonda4, perché hanno subito un processo di erosione / trasporto di breve en4tà. I prodoW del riO con4nentale Il verrucano Lombardo • Arenarie e conglomera4: rocce di 4po con4nentale, in quanto i processi di erosione, trasporto e di sedimentazione dei granuli che le compongono si sono verifica4 sopra una crosta di 4po con4nentale. 2° Fase: RiO oceanico. 200 m.a. Giurassico Il Giurassico Le rocce del Giurassico I prodoW del prima fase di separazione con4nentale • Le rocce rispecchiano la presenza di mari soggeW a rapide variazioni di profondità, intercala4 a ampie zone emerse. Le rocce più diffuse sono le arenarie di mare basso, le evapori4 e le dolomie L’oceano perduto, eccolo! • Il bordo del con4nente che si sposta verso Sud (in parte cos4tuito dall'a>uale Africa) presenta delle protuberanze, promontorio della Apulia. • Tra 190 e 140 milioni di anni fa, la Te4de raggiunge la sua massima ampiezza. Lo stato di oceanizzazione culmina con la formazione di una dorsale medio-­‐oceanica, simile a quelle presen4 negli a>uali oceani. Tale fase di protrae fino a 90 m.a. Le rocce triassiche e giurassiche • Le rocce più an4che derivan4 da questa fase geologica sono calcari di mare rela4vamente poco profondo, seguite da argilli4 di bacini profondi e da gran parte delle dolomie che cos4tuiscono le a>uali Dolomi4. In alcuni casi si formano le radiolari4 Rocce sedimentarie delle Prealpi Lombarde (Canzo) DOLOMIE (TRIASSICO) • Dolomia Principale 220 - 200 • Dolomia a Conchodon 200 - 190 CALCARI (GIURASSICO) • Calcare del Domaro e di Moltrasio 190 – 175 • Rosso Ammonitico Lombardo; 175 – 150 SELCI e RADIOLARITI (GIURASSICO) • Radiolariti 150 - 130 • Maiolica (calcari e selci) 130 – 65 3° Fase: La convergenza. 130 m.a. (Cretacico) La causa? Apertura dell’Atlan4co meridionale • 130 milioni di anni fa la fra>ura che separa Europa da Nord America si propaga verso Sud e si comincia ad aprire l'Atlan4co meridionale. • Sul bordo europeo si forma si forma un sistema arco-­‐fossa • I sedimen4 che si trovano sopra la crosta oceanica vengono in parte "raschia4" durante la subduzione. • Le scogliere coralline e i deposi4 presen4 sulla pia>aforma con4nentale africana vengono compa>a4, ammassa4 gli uni sugli altri e deforma4. • Stru>ura e composizione delle rocce mesozoiche tes4moniano tu>e le fasi di separazione, la loro geometria a>uale e le deformazioni recano i segni dei movimen4 di convergenza tra le due placche. La pia>aforma con4nentale africana Arriva la subduzione!!! • La sedimentazione non è più tranquilla, la 4pica sedimentazione di un bacino profondo lontano dal con4nente è interro>a. • Si ha una intensa aWvità te>onica e le scarpate con4nentali sono interessate da instabilità e da corren4 di torbida. • Si hanno frequen4 fasi di sedimentazione cao4ca data dall’accumulo di sedimen4 incoeren4 e terrigeni: i flysch (alternanza di arenarie torbidi4che e peli4) 4° fase: La collisione. 80 m.a. Paleocene La nascita delle Alpi • Intorno a 80 milioni di anni fa, la fra>ura che aveva originato l'Atlan4co meridionale comincia a propagarsi anche verso Nord. Il con4nente se>entrionale viene diviso in due blocchi, il Nord-­‐America e l'Eurasia e fra i due con4nen4 si apre l'Atlan4co se>entrionale. Questa fase imprime una ulteriore accelerazione al movimento di convergenza fra Africa e Eurasia. • Il primo frammento dell'Africa a entrare in collisione con l'Europa è la microzolla Apula (da cui l'a>uale penisola italiana) e che da questo scontro nascano i primi rilievi delle Alpi. Collisione finisce alla fine del paleocene, 60 m.a. Eocene: Alpi già emerse La linea insubrica. C ’è sempre un Sud! • Il limite tra il margine meridionale e quello se>entrionale è rappresentato da una grande fra>ura. • Le rocce a Sud di questa linea sono formate dai sedimen4 accumula4si sul fondo della Te4de e sul paleo-­‐con4nente africano (pre-­‐ Alpi lombarde) • Quelle a Nord della linea insubrica si sono formate sul bordo del paleo-­‐con4nente europeo. (Alpi vere e proprie) Le unità te>oniche nelle Alpi • Margine Europeo: – Unità Elve4che: crosta con4nentale – Unità Pennidiche: crosta oceanica. Oceano ligure – piemontese (ofioli4) • Margine Africano: – Unità austroalpine: basamento africano (apulia) – Unità sudalpine: basamento della placca africana (apulia) e sedimen4 di mare da poco profondo a mare prodondo 5° fase: la post-­‐collisione • Successioni di fasi che portano alla rotazione della penisola italiana con la formazione della catena appenninica I. Oligocene (30 m.a.): Inizia la rotazione del blocco sardo-­‐corso Il miocene II. Apertura del Tirreno • Intorno a 8 milioni di anni fa una fra>ura, con andamento grosso modo da Nord a Sud, separa la penisola italiana dalle terre che oggi formano la Corsica e la Sardegna. • La fra>ura si allargherà lentamente fino a diventare un nuovo mare, il Tirreno, e spingerà la penisola italiana verso Est. • La rotazione an4oraria della penisola, ancora oggi in a>o, provoca un'ulteriore rotazione della catena degli Appennini che si deforma in due archi. • La velocità di apertura del Tirreno non è uniforme da Nord a Sud, in quanto i bordi con4nentali irregolari controllano il movimento. • La maggiore distensione del Tirreno meridionale porta a una accentuata deformazione dell'arco appenninico meridionale e alla progressiva migrazione della Calabria verso Sud-­‐Est. Apertura 4rreno Stru>ura Te>onica Italia I terremo4 in Italia La pericolosità sismica Come si fa ridurre il rischio sismico? • Rischio sismico: Pericolosità X Vulnerabilità • Pericolosità (probabilità che avvenga un evento): non modificabile • Ridurre il rischio – Edilizia an4sismica – Adeguato comportamento nel momento dell’evento