Museo del Giocattolo di Zagarolo
IN COLLABORAZIONE CON:
la rivista dei bambini e
delle loro famiglie
GIROT NDO
ANNO 3 á N¡ 11 á MAGGIO 2014 á DISTRIB. GRATUITA
CITTË DI
PALESTRINA
Perch amiamo
la musica? La risposta
in 6 motivi psicologici
Dimagrire con la
musica: unÕesperienza
professionale
I
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O
UN PROGETTO
A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE
PATROCINATO DA:
Badara Seck
e il Coro Afrique
dei bambini di Roma
Che musica in rete!
Ascoltare e comporre
musica con il web
WWW.RIVISTAGIROTONDO.IT
Comune
di Zagarolo
Cittˆ
diCave
Edicola - Cartolibreria - Libri Scolastici
Spariti e CD Musicali
Fax - Mail - Fotocopie - Stampe da file
Pagamento bollette - Visure camerali
Ricariche Telefoniche
Prenotazione Concerti e Teatri
Via Prenestina Nuova 46a - 00036 Palestrina
Tel. 06.95.27.16.70 - [email protected]
a cura dott.ssa Cristiana Chiapparelli
,
l editoriale
giornalista, direttore responsabile Girotondo
“
Ma che musica
maestro!”
“La musica è una legge morale: essa dà un'anima all'universo, le ali al
pensiero, uno slancio all'immaginazione, un fascino alla tristezza, un
impulso alla gaiezza, e la vita a tutte le cose.”
Platone
Con la musica Girotondo vi accompagna a trascorrere una lunga, calda
ed emozionante estate in famiglia, insieme ai vostri bambini! Speriamo
che tutte le informazioni e gli approfondimenti che questi articoli offrono
vi abbiano messo la “musica” nelle orecchie così da spingervi a utilizzare
un sottofondo musicale nelle vostre attività quotidiane, perché rilassa,
fa sorridere, fa ballare, ispira la fantasia, esorta alla meraviglia, accende
il ricordo; perché la musica permette di entrare in relazione, di conoscerci
meglio, di incontrarci!
E musica fa rima con mamma... Maggio è il mese delle mamme, le
nostre prime, grandi, numerose lettrici! Grazie a tutte le mamme, a tutte
le cure che ci riservano, alla strada che ci indicano, alla musica che ci
trasmettono! L'augurio di Girotondo a voi, a noi, mamme!
Insieme agli auguri per tutte mamme, Girotondo si fa poi un augurio...
Quello di non perderci di vista durante l'Estate… Se la rivista che state
stringendo tra le mani potrete riaverla, nuova, a settembre prossimo,
ricordate che Girotondo continua a tenervi compagnia su
www.rivistagirotondo.it. E proprio grazie alla musica è nata una
collaborazione preziosa tra Girotondo e Radio Radio Bimbo, trasmissione
dedicata al mondo dei più piccoli che va in onda ogni domenica mattina
dalle 10 alle 13 su Radio Radio 104.500.
Su rivistagirotondo.it abbiamo creato una nuova area dedicata agli eventi
divertenti da fare con la famiglia nel weekend, curata da Gioia De Angelis.
Ogni domenica Girotondo seguirà un evento in particolare e grazie a
Radio Radio ne parleremo con collegamento in diretta a Radio Radio
Bimbo, con Alessio De Silvestro e Georgia Viero!
La musica mi fa pensare anche ai cori dei tifosi negli stadi…una musica
meno magica se pensiamo alle offese che si lanciano alcune accanite
tifoserie del calcio... Allora cerchiamo di riflettere con il fumetto di
Girotondino che Carlo Carota ha realizzato grazie alla storia di Federico…
Scaricando sul vostro smartphone l'app
QRReader e puntando sul codice
sovrastante, vi collegate direttamente al sito
internet di Girotondo: www.rivistagirotondo.it
Registrazione presso il Tribunale di Tivoli
n. 14 del 25.11.2011
Distribuzione gratuita nelle Scuole Primarie
e dell’Infanzia di Cave, Palestrina, San
Cesareo e Zagarolo
Fondato da: Cristiana Chiapparelli e Silvia
Schiano di Tunnariello de L’Isola che non
C’è - L’asilo dei Bambini da 6 mesi a 6 anni
- con la collaborazione di Ilaria Zamboni
Direttore Responsabile: Cristiana Chiapparelli
Responsabile Comitato Scientifico: Silvia
Schiano di Tunnariello
Hanno collaborato a questo numero: Carlo
Carota, Marina Ciampoli, Francesca
Cristofari, Valentina Degano, Valentina De
Matteis, Antonio di Napoli, Franca Errani,
Claudia Filidi, Isabella Filipponi, Lucia Fusco,
Sara Innocenti, Roberta Ludovici, Marta
Magliocchetti, Angela Maiorano, Gianluca
Marchetti, Simona Marocchini, Mariangela
Pinci.
Immagine, comunicazione, sito internet e
progetto grafico: Ilaria Zamboni
Stampa: Arti Grafiche Agostini Srl, Via
Decollatura, 64 - 00118 Morena (RM)
Redazione: Associazione Culturale
Girotondo, Via Prenestina Nuova, 30 - 00036
Palestrina (RM), tel. 328.482.35.74,
[email protected].
Finito di stampare a MAGGIO 2014
Ogni collaborazione è a titolo gratuito. Tutti
i materiali, le foto, i testi inviati alla redazione
ai fini della pubblicazione non verranno
restituiti, salvo diverso accordo, e tale invio
fornisce automaticamente alla redazione la
liberatoria, da parte del mittente, per l'uso
delle immagini e del pensiero anche sul sito
internet. La riproduzione anche parziale dei
materiali e dei testi pubblicati è
espressamente vietata.
anno 3 • n°11 • Maggio ‘14
girotondo
la rivista dei bambini
e delle loro famiglie
pag
28
in questo
pag
15
numero
,
L isola delle offerte
19
Sviluppo
05
pag
17
06
07
Bambini e linguaggio
“aiuto! Devo copiare dalla
lavagna!” La difficoltà del bambini
con DSA
Migliora Mente
Arti-terapie in Riabilitazione
Salute
08
10
11
12
Mondo donna
Endometriosi:
non sottovalutiamo i sintomi
per intervenire in tempo...
Pillole di Pediatra
Nati per (e con) la musica...
Le testimonianze che
confermano le teorie!
Salute in Movimento
L'importanza dell'attività motoria
per i bambini: come scegliere lo
sport più adatto e utile a tuo figlio
Comportamento
14
di Natalio & Emanuele PINCI
16
Via Pedemontana, 50
Palestrina (RM)
Tel/Fax 06.95.27.15.56
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18
24
L'intervento dello Psicologo
Perchè amiamo la musica?
La risposta sta in sei motivi
psicologici...
Dimagrire con la musica:
un’esperienza professionale
La relazione di aiuto
Musica e movimento per
il benessere psicofisico... come?
Con il BodyMindDialogue
Smoothie, frozen yogurt,
ghiaccioli… tanta fantasia per
una merenda salutare
25
Pianeta scuola
26
Bambini d'europa
28
L’officina dei bambini
29
Girotondino
Tutto nasce dalla meraviglia…
L'educazione musicale a scuola
I Teatri per il popolo e la musica
per l’integrazione delle etnie:
Badara Seck e i bambini
di Roma del Coro Afrique
Cosa vorresti che facesse
per te Girotondino?
Scopri la nuova avventura
del nostro super eroe a fumetti...
Tempo Libero
32
Socialmente
33
Cuccioli and Co.
La parola al Pedagogista
Musica e bambini...
un connubio perfetto: l’educazione
musicale attraverso le storie
Nutriamoci bene
Scuola
Al femminile
Dalla pancia alla culla...
la musica per crescere e imparare
Tantissimi sconti in esclusiva
per i lettori di Girotondo
Alimentazione
Neuropsichiatria e dintorni
Ti parlo con la musica: la
comunicazione e la musicoterapia
Buoni sconto per voi
Il “nostro” servizio di mediazione
pensato per voi
L’incantevole canto degli uccelli
Diventare Genitori
34
Informatica al via!
35
Filo diretto con i genitori
Che musica in rete! Ascoltare e
comporre la vostra musica in rete
Progetto didattico “Scuola
InCanto”: quando la musica
lirica incanta i bambini!
sviluppo
05
pag
a cura dott.ssa Lucia Fusco
logopedista
bambini e linguaggio
Non verrebbero i conati di vomito a
chiunque??
Sarebbe troppo complicato
consegnare un foglio da tenere sul
banco?
E a cosa serve copiare alla lavagna
e non da un foglio già stampato?
Quale è la difficoltà del copiare alla lavagna per un
bambino che ha disturbi specifici di apprendimento
(DSA)? L'ingresso in prima elementare è un
momento fondamentale !!
“aiuto! Devo copiare dalla lavagna!”
la difficoltà dei bambini
con DSA
Bisogna entrare nell'ottica che i bambini dislessici, quelli che manifestano
molte delle caratteristiche del DSA, avranno grandissime difficoltà a
copiare alla lavagna. Copiare alla lavagna è la prima cosa che si fa
all'ingresso nella scuola elementare, ed è proprio allora che cominciano
i primi rimproveri per la mancata attenzione, la mancata voglia e il mancato
impegno impiegato nel lavoro svolto che appare scorretto, disordinato,
sconclusionato. La questione è che per i bambini DSA è davvero molto,
molto difficile riuscire a copiare alla lavagna… e se le insegnanti riescono
a capire che c'è una difficoltà reale, e a segnalarla adeguatamente, siamo
già a buon punto. Nessuno più degli insegnanti, già in prima elementare,
può aiutarci a capire se una difficoltà c'è e se ci sono reali fattori di rischio
per il DSA.
Se un bambino ha già enorme difficoltà a identificare le letterine stando
con la testa ferma e gli occhi fissi sul foglio (anche se noi ancora non
lo sappiamo) è possibile, con ragionevolezza, che le identifichi con la
testa in movimento che va su e giù? ... dovendo ogni volta ritrovare il rigo
giusto alla lavagna... e il rigo giusto sul foglio... alzare la testa... identificare
l'ultima parola scritta... assemblare le letterine... leggerle... abbassare la
testa... identificare il rigo e verificare che l'ultima parola scritta sia corretta...
scrivere ciò che ha letto e che in molti casi, dopo tutto questo fare, ha
anche già dimenticato... quindi rialzare la testa... e riguardare… rileggere...
re-identificare... e bla…bla…bla...bla...
Si può tranquillamente incollare il
foglio sul quaderno e fare poi il lavoro
richiesto dall'insegnante... per i DSA
l'allenamento alla scrittura, la
reiterazione del compito, non serve...
non è di aiuto... perché non vi è
automatizzazione del meccanismo,
cioè per loro scrivere non diventa
automatico come per tutti gli altri
bambini, soprattutto in ambito
scolastico, quando i bambini devono
portare a termine un lavoro che sarà
giudicato dalla maestra e che avrà
una valutazione!!
Lontano dalla scuola potranno
certamente scrivere ma liberi e
sereni… senza timore di dover
essere giudicati in base
agli errori commessi. •
a cura dott.ssa Mariangela Pinci
neuropsichiatra infantile
neuropsichiatria e dintorni
La comunicazione, per esprimere idee, concetti, sentimenti
propri di ogni individuo, può avvenire oltre che attraverso
il canale visivo, corporeo e/o verbale anche per mezzo
della musica.
Ti parlo con la musica:
la comunicazione
& la musicoterapia
La musica può determinare, in chi ascolta o produce i suoni, la produzione
di uno specifico stato d'animo o del suo contrario, a seconda del genere
musicale e in virtù di modelli culturali individuali e sociali, dell'età, dei
vissuti personali, della struttura del proprio mondo affettivo, delle
contingenze dell'umore, dello stato fisico e/o mentale, della presenza o
meno di patologie, e infine del personale grado di recettività. La
musicoterapia nasce con l'intenzione di saper interpretare questa
complessa relazione per poter inviare all'ascoltatore dei messaggi specifici.
La musicoterapia è una metodologia d'intervento che si avvale pertanto
degli strumenti del linguaggio non verbale attraverso il canale corporosonoro-musicale.
L'obiettivo è quello di far acquisire a chi vi partecipa nuove modalità di
comunicazione con se stesso e con l'ambiente esterno e di indurre
comportamenti che attraverso lo stimolo sonoro e l'improvvisazione,
favoriscano l'intervento riabilitativo. Il dialogo che scaturisce in
musicoterapia è diverso per ogni persona che vi partecipa; la musica
diventa uno strumento per favorire la comunicazione che permette di
riconoscere anche la propria emotività.
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La musica può essere utilizzata nelle situazioni caratterizzate da “stress”
fisico, determinate ad esempio da eccessive prestazioni lavorative, o di
“stress” psicologico, relative a particolari condizioni emotive. Inoltre può
essere utilizzata in psicoterapia per favorire l'espressione emotiva e il
recupero delle competenze sociali. La musicoterapia è indicata anche
nel trattamento di molteplici patologie in età evolutiva:
• Disturbi pervasivi dello sviluppo (autismo, Sindrome di Rett).
• Paralisi cerebrali infantili quali esiti da lesione cerebrale, anche in
presenza di epilessia, infezione congenita da citomegalovirus, da
traumi da parto.
• Balbuzie, dislalie, disfonie vocali, noduli cordali, tachilalia, ecc.
• Sindrome genetiche varie quali S. di Down, S. di Angelman, S. di Wolf,
S. di Cornelia De Lange, S. di Williams, S. dell'X fragile, ecc. •
sviluppo
07
pag
a cura dott.ssa Marta Magliocchetti
tecnico della riabilitazione psichiatrica
migliora mente
Arti-terapie
in riabilitazione
Le arti visive, la danza, la musica, l'attività teatrale, il raccontare storie,
il folklore, le maschere e i burattini si rivelano un approccio molto
stimolante ed efficace sia per imparare a esprimersi in modo più
creativo, migliorando la propria immagine di sé e autostima, sia per
scopi educativi e riabilitativi più specifici con persone che presentino
disabilità fisiche, ritardo mentale o altre difficoltà emotive,
comportamentali e relazionali.
Nelle esperienze con i bambini utilizzo sempre materiali creativi per
attività il cui scopo è sviluppare la consapevolezza corporea, l'iniziativa
e l'interazione. Lo sviluppo di una comunicazione positiva ed estesa
dipende dalla capacità del bambino e dell'adulto di sintonizzarsi sulla
“lunghezza d'onda” dell'altro.
Attraverso le arti visive, la musica e il teatro ho osservato lo sperimentare
del successo di bambini che hanno difficoltà emotivo-relazionali,
cognitivi, comportamentali. Attraverso l'utilizzo di strumenti non verbali
sono riusciti ad avere interesse, attenzione, iniziativa, autocontrollo.
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In Educazione e Riabilitazione l'utilizzo delle Arti-terapie consente di
entrare totalmente in contatto con soggetti difficili dal punto di vista
relazionale e affettivo, di costruire un ponte di accettazione e sicurezza
emozionale che consente lo sviluppo di livelli più maturi di apertura
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a cura dott.ssa Claudia Filidi
ginecologo
mondo donna
Per questa nuova uscita di Girotondo ho pensato di
scrivere su una patologia femminile di cui oramai si sente
molto parlare, l'endometriosi e di quanto sia importante
non sottovalutare i sintomi per intervenire in tempo.
endometriosi:
non sottovalutiamo
per intervenire in temi
Si tratta di una malattia che viene sempre più spesso diagnosticata
o sospettata in base ai sintomi riferiti dalla paziente e che sta
assumendo un ruolo sociale di notevole rilevanza, tanto da far nascere
numerose associazioni di donne affette e di specialisti della materia,
allo scopo di sensibilizzare il mondo scientifico e non al problema,
anche attraverso eventi culturali apparentemente non collegati alla
medicina, per esempio i concerti di musica classica come quello
organizzato annualmente dal Policlinico “A. Gemelli”.
Per endometriosi s'intende la presenza di tessuto endometriale in sedi
differenti dalla cavità uterina. Tale endometrio ectopico subisce le
stesse modificazioni cicliche dell'endometrio eutopico in relazione
alle varie fasi del ciclo mestruale, per cui si tratta di una malattia
caratteristica dell'età fertile della donna e regredisce solitamente in
menopausa.
Si parla di endometriosi interna o adenomiosi nel caso in cui il tessuto ectopico sia localizzato a
livello del miometrio, e di endometriosi esterna, quando la localizzazione è extrauterina (legamenti
utero-sacrali, ovaie, cavo del Douglas, peritoneo pelvico, salpingi, retto, sigma, vescica). Occasionalmente
si possono riscontrare anche localizzazioni extrapelviche, come quella polmonare, diaframmatica,
ombelicale, o in corrispondenza di cicatrici di pregressi interventi chirurgici.
Sebbene siano state finora ipotizzate numerose teorie sulla sua
patogenesi, i fattori eziologici alla base dello sviluppo e della
progressione della patologia non sono attualmente conosciuti; si
ritiene al momento che la malattia endometriosica debba essere
considerata una sindrome multifattoriale, in cui intervengono fattori
ormonali, genetici, immunologici e ambientali.
salute
09
pag
I segni e sintomi più comuni sono il dolore pelvico, la dismenorrea
(dolore mestruale), la dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali)
e l'infertilità.
Il tipo e la severità dei sintomi dipendono dall'estensione della malattia,
dalla sua localizzazione e dagli organi interessati. Caratteristica
peculiare della sintomatologia clinica è il suo acutizzarsi in prossimità
della mestruazione, in maniera ciclica.
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percorsi di trasformazione
Nonostante oggi si parli molto di endometriosi, la sua diagnosi non
è sempre così immediata, tanto che esiste tuttora un ritardo diagnostico,
inteso come lasso di tempo
compreso tra la comparsa della
sintomatologia dolorosa e la
diagnosi definitiva, valutato intorno
ai 9-11 anni. 11 anni di dolore in
cui la donna vaga da uno
specialistra all'altro, in cerca di una
soluzione al suo calvario!!
i sintomi
ipo...
In realtà la difficoltà diagnostica dipende anche dal fatto che la
diagnosi di certezza è solo chirurgica, e più propriamente
laparoscopica. Attraverso tale metodica è infatti possibile la
visualizzazione diretta delle lesioni peritoneali, delle cisti
endometriosiche, e della reazione aderenziale pelvica caratteristica
dell'endometriosi profonda.
Per questo attualmente l'orientamento è quello di sospettare sempre
la presenza di endometriosi in presenza dei classici sintomi, e di
iniziare immediatamente una terapia medica sintomatica, allo scopo
di inibire o ritardare la progressione della malattia attraverso
l'interruzione della produzione ciclica degli ormoni ovarici, da cui gli
impianti endometriosici dipendono.
I farmaci più comunemente utilizzati sono i contraccettivi orali
somministrati in modo continuo, i progestinici, il danazolo e gli analoghi
del GnRH; tali dispositivi agiscono inducendo uno stato di
pseudogravidanza o di pseudomenopausa, ma il loro effetto è limitato
al periodo di utilizzo con elevato tasso di recidiva alla sospensione
della terapia. Il trattamento chirurgico va limitato alle pazienti con cisti
endometriosiche superiori ai 4-5 cm, a donne sintomatiche in cui la
terapia medica non controlla efficacemente la sintomatologia, a
pazienti affette da sterilità.
Non è stato facile concentrare in un articolo una patologia così
complessa; spero di avervi trasmesso l'importanza di comprendere
e non sottovalutare alcuni sintomi di una malattia che ha un notevole
impatto socio-economico, tanto da promuovere numerore campagne
di sensibilizzazione anche a livello internazionale. E soprattutto spero
di non avervi annoiato!! Alla prossima... •
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modi di agire-reagire
a cura dott.ssa Simona Marocchini
ostetrica
al femminile
Per quanto riguarda gli stimoli
provenienti dall'interno, la voce materna
ne è un esempio ed è per il feto unica
e inconfondibile, è un suono
rassicurante e uno stimolo che ricorderà
dopo la nascita; ma insieme alla voce
della mamma, entra in contatto anche
con altre voci, quali quelle del papà,
dei nonni, dei fratellini, che riconosce
come voci familiari.
Ma non finisce qui. Diversi studi hanno
dimostrato che il feto è in grado di
ascoltare suoni esterni, come ad
esempio la musica, e che il neonato è
in grado di riconoscere le musiche
maggiormente utilizzate in gravidanza:
i neonati che avevano già ascoltato
dentro la pancia particolari note
dimostrano di riconoscerne il suono
familiare, favorendo la messa in
circolo delle endorfine,
quindi tranquillizzandosi e
La musica è uno degli elementi sempre presenti nella
vita di una persona, rappresentando la colonna sonora
dei nostri ricordi. Ed è così anche per il bambino in
pancia; l'udito, infatti, è il senso predominante della vita
prenatale. Tanti sono gli stimoli sonori che il feto è in
grado di percepire, sia interni che esterni all'utero.
dalla pancia alla culla...
la musica per crescere
e imparare
addormentandosi. La musica in gravidanza stimola dunque la memoria del
bambino e incide positivamente sullo sviluppo del suo carattere.
Durante la gravidanza assistiamo a quello che gli studiosi chiamano “Effetto
Mozart”, ovvero un effetto generato da musica rilassante, soprattutto quella
classica, sul bambino in pancia, in quanto questo tipo di brani ha un ritmo tra
i 60 e i 70 battiti al minuto, esattamente come la frequenza del cuore umano,
il suono che il feto percepisce in ogni istante e con cui si addormenta, si
sveglia, si muove, si riposa; il battito del cuore della mamma simboleggia per
il bimbo tranquillità, sicurezza e amore. La musica classica consente quindi
il parallelismo tra battito del cuore, brani musicali e senso di serenità.
Cantare al bambino è ancora più efficace, in quanto lo stimolo mette insieme
voce della mamma, note musicali e vibrazioni interne, tanto da generare una
coccola che i bambini gradiscono molto!
La mamma, durante l'ascolto, ha un ruolo fondamentale: l'ascolto di musica
in gravidanza le consente di abbassare i livelli di stress e produrre una quantità
maggiore di ormoni del benessere, le endorfine, che può passare al bimbo
attraverso il liquido amniotico; è dunque importante dirigere le emozioni
suscitate dal brano verso il bambino nel ventre, in modo da creare un legame
diretto tra musica ed emozioni positive. Il sistema materno consente di
sperimentare e sperimentarsi; il bambino in pancia partecipa a tutte le esperienze
vissute dalla madre, vive con la madre e attraverso la madre, stabilisce con
lei un legame profondo.
Calma la mente, abbassa i livelli di stress, rilassa il bambino, stimola le sue
attività cerebrali…chi l'avrebbe mai detto che l'ascolto di buona musica avesse
tutte queste proprietà?! Dunque…buon ascolto !! •
salute
11
pag
a cura dott.ssa Marina Ciampoli
ex-responsabile unità pediatrica-nido Ospedale di Palestrina
pillole di pediatra
Federica racconta che il suo piccolo
aveva 4 mesi ed erano spesso soli in
una città poco nota mentre i giorni e le
notti le si confondevano. Alla gioia
smisurata di una vita nuova accanto si
mescolava la fatica, la paura, un
rimbalzare ossessivo di pensieri legati
ai bisogni primari: il latte, la popò, la
nanna.
Se la nostra vita fosse un film avrebbe senza dubbio
una colonna sonora a sottolinearne i momenti più
salienti, in realtà a ben pensarci la vita di ognuno
di noi una colonna sonora ce l'ha già...
nati per (e con) la musica...
le testimonianze che
confermano le teorie!
Inizia con la ninna nanna di mamma, con le canzoncine dell'asilo prima e della
scuola elementare poi, continua con la musica sfrenata dell'adolescenza e poi
con le più romantiche canzoni d'amore per i primi batticuore che, "se tutto procede",
si trasformano in marcia nuziale e poi, come una storia senza fine si torna alle
ninne nanna questa volta cantate e non più ascoltate e così via. La musica dunque
inseparabile colonna sonora della nostra vita e di quella dei nostri figli.
Ora qualche testimonianza. Nel lontano luglio 1986 ero al settimo mese di
gravidanza e portavo dentro di me, con l'affetto e la dedizione che una mamma
dona alla propria futura creatura, un piccolo bisonte irrequieto che non riposava
mai ma che si muoveva continuamente nel ristretto spazio rimasto con capriole
che di notte diventavano salti mortali...una notte dalla disperazione pensai di
poggiare sulla sommità della montagna che era la mia pancia quando ero a letto
un mangianastri (forse i meno giovani sanno di cosa parlo), con una cassetta
dei Beatles che adoravo, più che altro nella speranza di assopirmi io stessa...
Miracolo, mentre let it be lasciava il posto a yesterday, la mia piccola grande
saltatrice smetteva di rotolarsi e si assopiva con me... con questa soluzione ho
portato a termine la mia gravidanza senza perdere la ragione.
Devo anche testimoniare che a 14 anni mia figlia, mentre i suoi coetanei sbavavano
dietro ai cantanti alla moda, ascoltava soprattutto per rilassarsi solo la musica di
"uno strano quartetto antico, mamma forse tu lo conosci, si chiamano i Beatles
e sono della tua età, non so perché ma li adoro..." Solo qualche anno dopo il
mio esperimento empirico, la scienza ha decretato che il feto gradisce molto tutti
i "rumori ritmati che ricordino il battito del cuore materno".
Un vero abbrutimento delle facoltà della
mente a cui la fatica dei primi mesi e
gli ormoni impazziti costringono molte
neomamme. Federica racconta di
essere stata salvata da un volantino
trovato per caso che l'ha condotta al
suo primo vero incontro con la musica:
una stanza vuota e luminosa, molte
mamme sedute in cerchio per terra
con il proprio bambino in braccio e al
centro una ragazza che ha sorriso a
tutte e con il diapason ha cercato la
nota, poi ha intonato un canto strano,
solo la sua voce e poi il silenzio, poi
ancora musica e ancora silenzio.
Federica aveva paura che il pianto della
piccola bomba a orologeria che aveva
in braccio rovinasse tutto.
Incredibilmente tutti i bebè rimanevano
immobili, concentrati, totalmente
catturati dal suono di quella voce che
cantava per loro.
Federica ha testimoniato in prima
persona quello che gli studi hanno
confermato: melodie, armonie e ritmi
consoni esplicano un effetto
decisamente benefico sul neonato, lo
tranquillizzano, migliorano le sue
funzioni neurovegetative e la sua
percezione spaziale, l'aiutano a entrare
in armonia con l'ambiente e le persone
che lo circondano.
Provare per credere... e poi se da più
grandicelli mostreranno interesse per
uno strumento o per la musica in
generale, ricordate che la musica deve
essere un esperimento prima, una
scelta poi libera e senza obblighi del
bambino stesso. E comunque non vi
illudete, non tutti diventeranno i..."nuovi
Beatles"!! •
a cura di Roberta Ludovici
personal trainer
salute in movimento
Oggi i bambini non hanno più le possibilità che c'erano
una volta di giocare insieme, e per questo praticare uno
sport diventa un'occasione importante per fare
un'esperienza di gruppo che ha molti effetti positivi.
l’importanza dell’attività motoria per
i bambini: come sceglii
più adatto e utile a tui
L'attenzione per l'attività motoria è diversa tra le varie etnie. In occidente i
genitori danno un peso maggiore allo sviluppo cognitivo rispetto a quello
motorio. Nei paesi, come l'Africa, dove è necessario stimolare fin da subito
l'indipendenza dei bambini, c'è più attenzione per l'attività motoria. Dal punto
di vista motorio l'attività sportiva consente lo sviluppo delle capacità motorie
sia coordinative che condizionali, lo sviluppo muscoloscheletrico ed è un
valido supporto nella prevenzione dell'obesità.
Le capacità coordinative hanno il loro massimo sviluppo tra i 6 e gli 11/13
anni, prima che si attivi la pubertà. Sono regolate attraverso gli organi
analizzatori del movimento che, localizzati nelle articolazioni, nei muscoli e
nella cute, permettono di realizzare, grazie all'intervento del sistema nervoso
centrale (SNC), movimenti efficaci ed economici.
FORZA
RESISTENZA
RAPIDITA’
FLESSIBILITA’
CONDIZIONALI
GENERALI:
•apprendimento
•adattamento e
trasformazione
•controllo
motorio
CAPACITA’
MOTORIE
COORDINATIVE
MOBILITA’
ARTICOLARE
ESTENSIBILITA’
MUSCOLARE
SPECIALI:
combinazione motoria•
equilibrio•
orientamento•
differenziazione•
anticipazione•
o scelta
Altri aspetti fondamentali della motricità infantile sono le capacità condizionali.
Quando parliamo di queste capacità intendiamo rapidità (di reazione, di
movimenti singoli o di rapidità d'azione, massima frequenza), forza (forza
rapida, capacità di salto, capacità di lancio), resistenza (di lunga durata =
aerobica; di breve durata = legata alle espressioni di forza).
Sia i lavori di forza sia quelli di resistenza non sono adatti per i bambini
perchè comportano degli adattamenti fisiologici non ancora presenti, e vanno
ad intaccare componenti psicologiche come la resistenza alla fatica e la
capacità di fissare obiettivi a lungo termine che nei bambini non sono ancora
strutturati.
salute
13
pag
Il bambino è invece adatto a lavori rapidi e poco duraturi.
Lo sport, dal punto di vista psicologico, è fondamentale per lo sviluppo del
carattere, l'incremeto dell'autostima e la fiducia in se stessi.
Deve essere praticato con finalità ludiche, deve rappresentare per il bambino
un momento piacevole di svago. L'attività motoria non può prescindere dal
gioco che è l'elemento principale di coinvolgimento dei bambini e durante
il gioco lavorano divertendosi, vengono stimolati alle competizioni che
debbono essere adatte alla loro età, e con le regole imparano a gestire l'
aggressività.
Oggi nello sport è sempre più preponderante l'aspetto agonistico ma le
motivazioni per cui i ragazzi continuano a praticarlo, non sono legate all'attività
agonistica ma all'ambiente
accogliente e familiare che trovano.
Anche se non diventeranno campioni,
è importante per tutti cimentarsi in
una attività sportiva per conoscere i
benefici dello sport e avere un valido
supporto nella vita, nello studio e
nell'apprendimento.
Non tutti gli sport sono adatti a tutti, per scegliere quello giusto bisogna
tenere conto di tanti fattori come l' età, la corporatura, l'indole, le preferenze
personali del bambino e le sue attitudini. Un errore è orientare i bambini
verso la disciplina sportiva preferita dai genitori e che rappresenta una
possibiltà di riscatto per i genitori stessi. •
iere lo sport
io figlio
La scelta dello sport
si deve fare in funzione
del carattere del bambino,
con l'obiettivo di aiutarlo a
superare le sue difficoltà:
• Gli sport di squadra, o di contatto, sono adatti
sia ai bambini che temono il giudizio degli altri, che
hanno paura di sbagliare e non hanno fiducia in se stessi
sia a chi ha un atteggiamento egocentrico e spavaldo.
Inoltre nello sport di squadra si impara a vivere la vittoria
o la sconfitta come una esperienza di gruppo e non un
fatto personale.
Più efficienza nel corpo,
più energia per la mente.
Roberta
Ludovici
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• Gli sport individuali sono raccomandati ai bambini
iperattivi e irruenti dove la responsabilità del risultato
non è condivisibile con gli altri e per questo occorre
più disciplina, autocontrollo ed equilibrio
psicofisico.
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a cura dott.ssa Silvia Schiano di Tunnariello
pedagogista, counselor relazionale, coordinatrice asilo “L’isola che non C’è”
la parola al pedagogista
La musica fa parte da sempre dell'esperienza del bambino,
fin dalla sua vita intrauterina, può quindi sembrare facile
parlare di musica con un bambino, in realtà a un'analisi
più attenta risulta che...
musica e bambini...
un connubio perfetto:l’
musicale attraverso le
...per musica loro intendono le canzoni, cioè musiche che accompagnano,
commentano, interagiscono con le immagini dei film, dei cartoni animati,
dei video giochi; inoltre per i bambini la musica non è tanto una disciplina
formalizzata da studiare, quanto un'esperienza da fare: contando, ballando,
suonando, un'insieme variegato di esperienze che procurano piacere nel
farle e che contribuiscono a creare un ricordo altrettanto piacevole.
Parlare di musica con i bambini, pertanto, significa andare oltre il concetto
di disciplina, diventa importante il come parlare della musica e il cosa
scegliere come oggetto del nostro parlare, ecco arrivare in nostro aiuto
il linguaggio della fantasia, del gioco, dell'esplorazione, della metafora;
la forma del racconto emozionante che sa catturare, rapire, emozionare.
E' questa una didattica che eclissa la disciplina a favore della relazione
educativa, lo scambio, l'interazione tra i soggetti; questo è tutto quello
che ha permesso il successo del progetto didattico “Scuola InCanto” in
collaborazione con il Teatro Valle di Roma, adottato dalle insegnanti delle
classi seconde della scuola “Karol Wojtyla”, descrittoci da Francesca
Cristofari nel suo articolo, dove la storia ha permesso alla lirica di entrare
in classe e di emozionare grandi e piccini.
E per tutti quei bambini e genitori che non hanno potuto prendere parte
al progetto, lascio qui di seguito una storia che potete raccontare ai vostri
bambini, la TURANDOT di G. Puccini, la lettura può essere accompagnata
dall'ascolto delle musiche originali dell'opera...
(Il testo della Turandot è tratto da UPPA N.2 Marzo-Aprile 2002 Agagliani)
Pechino. Palazzo Imperiale. C'era una volta Turandot, bellissima e crudele principessa. Non ha
niente da fare, è figlia unica ed è orfana di una madre della quale sappiamo poco; sappiamo
invece di una sua ava, la cui storia, benché avvenuta or son mill'anni e mille ancora opprime il
sentimento: la soave Principessa Lo-u-Ling era stata rapita e poi barbaramente uccisa da un
imprecisato re barbaro. Per questo Turandot odia tutti gli uomini e rifiuta ostinatamente di
sposarsi, spargendo intorno a sé solo dolore, disprezzo per la vita e per i sentimenti.
COMPORTAMENTO
15
pag
La reggia vive del clima isterico della turbolente giovane che, per evitare di sposarsi,
impone ai malcapitati pretendenti la risoluzione di enigmi sempre più complessi. I giovani,
ovviamente nobili, che hanno tentato la prova hanno sempre fallito e sono stati fatti
crudelmente uccidere dalla terribile signorina.
Arriva il nostro eroe. il Principe Ignoto. Si presenta senza cavallo e visibilmente provato,
ma capiamo subito che è lui: è principe, è bello, intelligente, e soprattutto è un tenore,
come tutti gli eroi che si rispettino. Ha perso il suo impero, ha duramente combattuto,
ha lungamente peregrinato. Ha anche un vecchio padre piuttosto malandato e una
tenerissima ancella, Liù, che lo ama in silenzio, ma l'eroe non la degna di uno sguardo,
e questo ci dispiace. Lui si innamora invece perdutamente e a prima vista della gelida
Turandot e deciderà di affrontare quindi le famose prove, cosa già di per sé lodevole per
un uomo, pur sapendo che, qualora fallisse, il costo da pagare sarà niente meno che
la via. Lo sconosciuto vince, e la ribellione di Turandot è viscerale, irosa, farneticante: una
volta perdente, la scorretta continuerà a negarsi gridando il suo altèro disprezzo per l'altro
sesso. È un fiero colpo per tutti, persino per il padre; e si sa, in genere i padri sono i più
restii a mollare le figlie. Il principe non si perde d'animo e ci sorprende proponendo a sua
volta a lei un enigma da risolvere: Turandot
dovrà, prima dell'alba, scoprire qual è il suo
nome. Il nome delle cose e delle persone
significano la possibilità di esistere, e quindi
di dare realtà ai sentimenti. La principessa
passa una notte d'inferno a cercare la risposta,
imponendo con un editto che Nessun Dorma
(da cui la famosa aria cantata dal principe)
per aiutarla a risolvere l'enigma che la sciolga
dall'impegno preso. Allo spuntare dell'alba,
stremata da una notte insonne durante la quale non ha trovato la risposta, se la cavera'
puntando sul sentimento: si dichiarera' soddisfatta che il nome del principe è “Amore”.•
educazione
storie
Happy End* - tranne che per la tenera Liù
*nota per i genitori: Liù muore e l'happy-end non è di Puccini ma di Franco Alfano, compositore
incaricato da Arturo Toscanini di terminare l'opera lasciata incompleta dell'autore.
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a cura dott.ssa Angela Maiorano
,
l intervento dello psicologo
psicologo, psicoterapeuta
La musica afferra le nostre emozioni immediatamente,
in modi che poche altre forme d'arte sono in grado di
gestire. Essa impegna le nostre menti in forma complessa
infatti bastano poche battute di una canzone per portarci
indietro di decenni, basta un brano del nostro gruppo
preferito per cambiarci la giornata, perché la musica
influenza l'umore.
Nel 2010 Adam Lonsdale e Adrian
North, due studiosi di psicologia
della musica, hanno chiesto a 300
giovani le ragioni principali per cui
amano ascoltare la musica. Da
questo studio sono emersi 6 motivi
principali per cui ci piacerebbe
ascoltare la musica.
6. la musica fa conoscere gli altri e
il mondo
La musica racconta le storie di altre
persone e ci fa accedere a nuove
esperienze; ci può insegnare come
gli altri pensano e ci manda
continuamente messaggi da parti
del mondo che molto
probabilmente non
riusciremo mai a vedere.
Dott.ssa
Angela
Maiorano
PSICOLOGO / PSICOTERAPEUTA
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Perchè amiamo la musica?
La risposta sta in 6
motivi psicologici...
5. definisce l'identità personale
Il tipo di musica che ascoltiamo esprime qualcosa di noi stessi; attraverso
di essa possiamo costruire e proiettare un'immagine di noi stessi.
4. la musica crea rapporti interpersonali
La musica è un punto di conversazione. Un aspetto importante della
musica è il suo ruolo sociale, infatti noi spesso ascoltiamo musica con
altre persone e parliamo di ciò che ascoltiamo con esse.. è una
connessione con gli altri che si crea a “colpi di musica”. Inoltre non vi
è alcun dubbio del forte legame tra musica e amore; usiamo l'una per
ottenere l'altro.
3. gestione del cattivo umore
Quando siamo di cattivo umore la musica ci dà una mano per affrontare
questo momento. Quando siamo tristi siamo spinti, come in un momento
di catarsi, ad ascoltare musica triste. In qualche modo è utile sentire che
non siamo soli. Noi usiamo la musica per alleviare la tensione, esprimere
i nostri sentimenti e fuggire la realtà della vita quotidiana.
2. diversivo
La musica può alleviare la noia; è qualcosa da fare quando non sappiamo
cosa fare ma dobbiamo stare attenti a non usarla come sottofondo
mentre facciamo qualcosa di complicato perché abbassa le prestazioni
(Cassidy & MacDonald, 2007).
1) gestione del buonumore
Questa è la ragione più importante per cui la gente ascolta musica: rende
una bella giornata ancora più bella. Ci diverte, ci rilassa e dà alle nostre
emozioni il tono adeguato.
La musica ci rende fiduciosi. In uno studio del 2011 condotto da Naomi
Ziv e altri studiosi, ai partecipanti è stato lasciato creder di aver condotto
male un compito. Coloro a cui è stata fatta ascoltare musica positiva
subito dopo hanno avuto più speranza nel futuro rispetto a quelli che
sono stati lasciati in silenzio.•
comportamento
17
pag
a cura dott.ssa Isabella Filipponi
psico-pedagogista
Una volta formulata la canzone,
essa ha iniziato a far parte del
vissuto quotidiano dei bimbi,
soprattutto perché nata dalla loro
fantasia.
Successivamente la canzone è
diventata un motivetto che ha
coinvolto anche altre persone,
Parlare di musica e associarla ai temi
dell'alimentazione non è poi così sbagliato...
dimagrire con la musica:
un’esperienza
professionale
grandi e piccoli, di famiglia e non,
trasmettendo un sano messaggio.
La musica ha aiutato la famiglia a
diffondere quel messaggio che le
sole parole, i rimproveri o le
dispense vuote non sono state in
grado di fare.
L'armonia è facile da percepire,
così come le dissonanze o le
Questa tesi è stata ricavata da un'esperienza condotta con una famiglia,
stonature pertanto, in questo caso,
il cui obiettivo era condurli a comprendere come il benessere psico -
una buona melodia è arrivata, dove
fisico dipendesse molto dalla sensazione positiva che il nostro organismo
il resto non ha avuto successo!•
ci rimanda e che spesso si riversa nell'ambiente circostante. Basta
pensare al concetto di “armonia”, essa non è solo quella percepita
con l'udito ma anche quella che ingloba a sé gli altri sensi, come la
vista e il gusto: tutto diventa più “bello” se percepito come sensazione
di benessere!!
Da questo concetto base si è avviato un lavoro durato circa un anno,
in cui i familiari si sono adoperati nel riconoscere che la musica poteva
agevolare il loro duro lavoro nel condurre i propri figli a sostenere
un'alimentazione adeguata, attraverso non solo una dieta corretta, ma
una vera e propria “armonia familiare”.
Abbiamo così adoperato la musica come mezzo di trasmissione di un
messaggio particolarmente difficile, per chi come i bambini, si affoga
nel cibo senza pensare troppo alle conseguenze. Le melodie le avevamo
già come base, mancavano solo le parole su cui bisognava ragionare.
Dr.ssa
Isabella Filipponi
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comportamento
a cura dott.ssa Franca Errani
counselor relazionale, direttrice scuola counseling “InnerTeam”
e dott.ssa Silvia Schiano di Tunnariello
pedagogista, counselor relazionale, coordinatrice “L’isola che non C’è”
la relazione di aiuto
Se dico musica, cosa ti viene in mente?
Movimento, danza, allegria, relax… E
se dico musica e bambini? Movimento
senza esitazione, spiccato senso del
ritmo senza che nessuno glielo abbia
mai insegnato!
Una domanda più difficile: quale è stata
l'ultima volta che hai danzato o più
semplicemente ti sei lasciato andare
al suono di una musica? Ieri? Una
settimana fa? 5 anni fa?.... Noi adulti a
differenza dei bambini facciamo un po'
fatica a muoverci accompagnati dalla
musica, spesso ci si sente goffi e
impacciati, si è convinti di non avere il
senso del ritmo, o più semplicemente
che non sta bene che un adulto, magari
un professionista affermato, si metta
a danzare!!
Invece, il corpo e la musica ci offrono
infinite risorse, non soltanto perché il
movimento accompagnato dalla
musica attiva le endorfine regalandoci
un'immediata sensazione di benessere,
ma perchè ci offre l'opportunità di
esplorare parti della nostra personalità
sconosciute, ci permette di “rivivere”
e affrontare con consapevolezza
situazioni problematiche, ci consente
di riallineare mente e corpo; non ci
dimentichiamo che il benessere
psichico passa attraverso il benessere
del nostro corpo, mens sana in corpore
sano così dicevano i latini!
Come è possibile tutto questo? Come
possiamo riprendere consapevolezza
del nostro corpo attraverso musica e
movimento e tradurre tutto ciò in
benessere psico-fisico? La risposta è
nel BMD- BodyMindDialogue®, una
delle metodologie messe a punto dalla
dott.ssa Franca Errani, nella sua Scuola
musica e movimento per il benessere
psicofisico...come?
con il BodyMindDialogue
di counseling a indirizzo Voice Dialogue - Dialogo delle Voci “Innerteam”.
Così la dott.ssa Errani ci spiega la sua innovativa metodologia: “Tutti
siamo molto più predisposti alla danza e alla musica di quanto pensiamo;
musica e danza non hanno a che fare con la nostra età, il nostro ceto
sociale, i nostri titoli di studio, i nostri guadagni”.
Musica e danza appartengono a tutte le specie. Il serpente ondeggia e
sibila, gli uccelli saltellano sui rami e cinguettano, i delfini compiono figure
straordinarie di corteggiamento ed emettono suoni che sono un vero e
proprio linguaggio; a noi umani basta sentire un motivetto piacevole e
ci viene voglia di canticchiarlo, e muovere il corpo al suo tempo. Ci
tratteniamo perché siamo stati educati a fare così, a contenerci, a contrarci
perché certe cose le fanno i bambini, i matti, oppure chi è stato dalla
società delegato a portare queste energie: i cantanti, i musicisti, i
danzatori... che spreco di meravigliose risorse! Così finisce che non
stiamo tanto bene, allora andiamo dallo specialista, ci aspettiamo che
sia il medico che ci dica cosa abbiamo e come uscirne. La creatività di
usare corpo, musica, danza è una “via” per imparare a stare meglio
usando la nostra consapevolezza”.
Gli incontri di BMD-BodyMindDialogue® ti permetteranno di sperimentare
gli aspetti interiori della tua personalità con l'attenzione rivolta alla
dimensione corporea ed energetica. Il movimento libero e guidato, i tanti
diversi stimoli musicali, gli esercizi di respirazione, la percezione corporea
avranno un effetto immediato sul tuo benessere e sulla tua energia. Ti
sentirai più vitale, attraverso esperienze profonde e divertenti al tempo
stesso, e quasi senza accorgertene avrai ampliato la percezione di te
stesso e del mondo che ti circonda.
“La musica opera il miracolo di toccare in noi il nucleo segreto, i punti di
radicamento di tutti i ricordi. Simili a Semi incantati i Suoni germogliano
in noi” e ci regalano un nuovo benessere.•
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Sostienici
alimentazione
a cura dott.ssa Valentina De Matteis
nutrizionista
nutriamoci bene
Oramai è arrivata l'estate, le belle giornate e purtroppo
anche il caldo afoso. In questi giorni è sempre più difficile
trovare la merenda ideale per i nosti figli e nipoti.
Fino a qualche anno fa le nonne ci davano per merenda
pane e sugo o ancora più semplicemente e genuinamente
pane e olio... quello buono... extravergine d'oliva...
In questi ultimi due decenni sono
cambiate diverse cose, anche il modo
di far merenda...
Il gelato è presente tutti i pomeriggi
soprattutto nelle calde giornate di luglio
e agosto…e il peggio è che si tratta
quasi sempre di prodotti industriali con
scarsi valori nutrizionali; e durante il
giorno abbiamo le bevande rinfrescanti,
dai succhi alle varie qualità di bevande
gassate come Cola o Aranciata...
fortunatamente però esiste ancora un
distinguo per fasce di età.
Generalmente i genitori tendono a
scegliere merende sane come yogurt,
latte e biscotti o ancor meglio frutta
fresca per i figli da zero a tre anni, questo
perché si avvalgono ancora del consiglio
nutrizionale del pediatra. Mentre per
quelli più grandicelli si tende ad
assecondare i gusti dei figli cadendo a
volte nell'errore di introdurre per spuntino
merende non sane come patatine in
busta, pizza o panini farciti, troppo
Smoothie, frozen yogurt, ghiaccioli...
tanta fantasia per
una merenda salutare
"pesanti" a livello calorico. Ritornando al gelato in realtà può rappresentare
la giusta via per una merenda sana ... attingendo però ad accorte varianti.
Per prima cosa il gelato deve essere rigorosamente fresco, artigianale, se
fatto in casa meglio, preferibilmente con poco latte e più acqua da frutta di
stagione che fornisce non solo vitamine ma anche sali minerali.
Sono ottime le macedonie, i ghiaccioli di frutta fatti da frullati di frutta fresca
e acqua, e ancora gli Smoothie, ovvero frutta fresca omogenizzata con
ghiaccio trito o frozen yogurt... una variante della famosa e passata
"grattachecca"..
Anche i succhi di frutta possono essere delle buone merende ma un'ottima
variante sono le centrifughe e non solo con frutta convezionale ma anche
con ortaggi ricchi di vitamina A ed E, pigmenti e flavonidi o ancora antiossidanti
come il licopene contenuto nelle bucce del pomodoro, una centrifuga non
solo salutare ma anche buona è quella di carote, mele e pera, per i bambini
dai sei anni in su anche con una spolverata di cacao amaro zenzero e
cannella... o ancora macedonia di fragole e banane senza zucchero e panna
ovviamente! Di merende ideali e rinfrescanti ce ne sono diverse... basta
avere quel minuto di tempo in più per prepararle e... tanta FANTASIA!•
scuola
25
pag
a cura dott.ssa Sara Innocenti
insegnante scuola ispirazione steineriana “Arcobaleno” Roma
pianeta scuola
Nelle scuole che seguono la pedagogia steineriana
ogni mattina la musica porta il suo benvenuto ai
bambini che si apprestano a iniziare una nuova e
produttiva giornata scolastica.
tutto nasce dalla meraviglia...
l’educazione musicale
a scuola
Dalle aule colorate e accoglienti si sentono provenire voci di bimbi che
insieme ai loro insegnanti intonano le note più semplici per ringraziare la
notte che ha concesso il sonno e il sole che ha annunciato il giorno.
Il canto, generalmente accompagnato dal suono del flauto, è quindi lo
strumento con cui gioiosamente i bambini mettono in moto le energie e le
forze che utilizzeranno per la didattica e per tutto ciò che faranno durante
le ore di studio, di arte e di gioco; esso occupa un grande spazio nell'ambito
dell'educazione musicale, ossia di quel processo maieutico che dovrebbe
condurre il fanciullo a scoprire i suoni che già ascolta nella sua interiorità e
a sviluppare competenze nell'ambito dell'ascolto, della riproduzione e della
rielaborazione.
Tutte le feste dell'anno sono accompagnate dallo studio e dall'esercizio di
canti specifici che possano sintetizzare in piccole strofe le loro caratteristiche
essenziali: mediante la ripetizione, la scelta ritmica e la tonalità il bambino
comprende e fa proprio il tratto tipico di quella festività, inoltre trova la
modalità appropriata attraverso cui esprimere la sua natura animica
essenzialmente devozionale e gioiosa. Durante il Natale, ad esempio, note
allegre ed esultanti saranno alternate con canti più melodici che possano
trasmettere la delicatezza e la particolarità dei giorni in cui si celebra la
nascita di Gesù; l'arrivo della Primaverà viene festeggiato con ritmi esultanti,
briosi, fortemente gioiosi proprio per accompagnare il senso della rinascita
che circonda l'umanità in questo periodo dell'anno. Tutto ciò riguarda l'intero
ciclo scolastico, dalla scuola dell'infanzia a quella superiore, viene strutturato
in maniera diversa a seconda della fascia evolutiva dei bambini, ma mantiene
una sorta di tonalità di fondo comune a tutte le età. Le ore dedicate
all'educazione musicale sono molte perché in realtà la musica è parte
integrante della giornata.
Ogni argomento trattato può
trasformarsi in un'allegra canzoncina
che con il suo ritmo facilita la
comprensione e la memorizzazione
di un contenuto trasmesso non solo
frontalmente ma anche con il gioco
e la ritmicità: il canto delle sillabe in
prima elementare mediante la scala
pentatonica e l'uso dello xilofono o il
canto delle gesta di un personaggio
della storia sono tratti specifici della
pedagogia steineriana. A ciò si
accompagna lo studio di uno
strumento musicale affinché il
bambino possa imparare a produrre
suoni che divengono melodie non
solo attraverso la voce, ma anche
mediante uno strumento che gli
permetterà di scoprire ed esercitare
particolari abilità.
La musica porta in sé un senso di vita
e profondità molto forte che l'interiorità
recepisce ed elabora velocemente,
essa accende e stimola l'attitudine
alla meraviglia e allo stupore che ogni
fanciullo possiede. Il grande filosofo
Aristotele scriveva che “Tutto nasce
dalla meraviglia”, per cui dare ai
bambini la possibilità di essere educati
anche musicalmente, significa offrirgli
un aiuto per scoprire la bellezza che
è in lui e in ogni cosa.•
a cura di Cristiana Chiapparelli
,
bambini d europa
Grande carisma, incredibili doti vocali, uomo di pace e
di gran cuore, un maestro della musica e di vita. In due
parole Badara Seck, griot senegalese di fama
internazionale, discendente da una famiglia di griot, i
depositari dell'arte e della parola dell'Africa.
i Teatri per il popolo e la musica per
l’integrazione delle etnie:
e i bambini di Roma de
Ha girato il mondo con la sua voce e le sue storie e poi ha cominciato a
comporre lui stesso canzoni e musiche. Dal 1998 vive a Roma dove è stato
referente della comunità senegalese con le autorità italiane. Ha lavorato con
artisti italiani come Massimo Ranieri, Fiorella Mannoia, Ennio Morricone, Mauro
Pagani.
Che cos'è la musica per un africano?
La musica definisce l'identità di un popolo e la nostra musica è ricca delle
tradizioni culturali del paese. Rappresenta quello che un africano vive. Lo spazio
determina l'uomo e in Africa lo spazio è la natura. I bambini mutuano i suoni
dalla natura, si identificano con la natura e da essa derivano i suoni della nostra
musica. Una musica ricca di ritmi. I bambini nascono con il ritmo delle ninne
nanne… In Africa ci sono villaggi in cui le ninne nanne hanno ritmi molto
aggressivi. Con questi ritmi i bambini si addormentano e crescono e così
formano la loro identità, il loro carattere, il loro essere.
Quali sono le prime canzoni che imparano i bambini africani?
Imparano canti che insegnano il rispetto verso i genitori, e i bambini africani ne
hanno molto per i genitori, soprattutto per la mamma che ha donato loro il
regalo più bello e più grande, il latte materno. Ricevere il latte materno per un
bambino africano vale più di mille altri regali, è un gesto per il quale non esiste
ringraziamento paragonabile.
Oltre a cantare, quale è la sua missione?
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scuola
27
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La mia missione è creare un ponte tra l'Africa e l'Italia, l'Italia deve usare le
competenze degli immigrati, sono una risorsa! L'italiano è un popolo molto
accogliente e l'Italia è contaminata da altre culture che ci devono arricchire. Le
nuove generazione dovrebbero condividere non solo ciò che hanno in comune,
per esempio la lingua e la cultura italiana, ma anche tutto ciò che viene da
culture diverse che ormai fanno parte di noi, che ci sono ma non conosciamo.
Perché il problema non è razziale ma è di conoscenza. Noi dobbiamo aprirci
agli altri, sapendo che il futuro sono i bambini. L'Italia avrà un'altra mentalità se
i bambini di oggi cresceranno sapendo che il popolo italiano è fatto anche di
immigrati che amano questo paese.
E la musica che c'entra con questa missione di integrazione?
La musica è il primo linguaggio di un popolo. La musica ti permette di avvicinarti
all'altro e per questo può essere usata come strumento d'integrazione tra l'Italia
e l'Africa. E proprio grazie alla musica è nato a Roma il Coro Afrique formato da
bambini africani.
L'idea mi è venuta parlando con il
direttore dell'Auditorium Parco della
Musica di Roma per promuovere la
musica africana in un evento organizzato
poi l'8 dicembre, dove abbiamo fatto
incontrare e cantare insieme bambini
africani nati a Roma oppure adottati da
famiglie romane e il coro di voci bianche
dell'Accademia Nazionale di Santa
Cecilia.
Badara Seck
l Coro Afrique
Come sono stati reclutati i piccoli cantanti?
Abbiamo organizzato un giorno di casting. Si sono presentati 300 bambini tra
i 6 e i 13 anni. E' stata un'esperienza unica. E' stato emozionante vedere bambini
africani con genitori misti, uno bianco e uno nero, oppure genitori bianchi con
figli neri, quindi bambini adottati! E' stato un esempio di vera integrazione!
Quindi li avete selezionati?
No. Non potevamo fare una selezione. Io sono un uomo di pace e i bambini
non devono mettersi in competizione tra loro. Abbiamo lasciato che la selezione
avvenisse in modo naturale. Ci sono voluti 9 mesi di lavoro per preparare i
bambini al concerto dell'8 dicembre. Facevamo prove ogni domenica e i bambini
che sono stati più presenti hanno fatto parte del coro.
Quale è lo scopo del coro Afrique?
Alcuni di questi bambini sono sudafricani ma non sanno che vuol dire esserlo
perché hanno da sempre vissuto in Italia. Quindi questo coro vuole aiutare i
bambini afro-italiani a conoscere la cultura africana attraverso il canto e il ballo
africano.
Il futuro del coro Afrique quale sarà?
Vogliamo che i bambini crescano con il valore etico e morale del riconoscimento
dell'altro, diverso da me ma che fa parte di me. Abbiamo fondato un'associazione
dove i genitori sono responsabili; si sono tassati per pagare un'insegnante, chi
non può permetterselo è aiutato dagli altri più fortunati e poi quello che si ricava
dai concerti si usa per la formazione. Abbiamo dato la possibilità a tutti questi
bambini africani di fare lezioni insieme ai bambini dell'Accademia di Santa
Cecilia gratuitamente. Dietro un coro però c'è sempre una scuola e sto lavorando
per aprire a settembre una scuola di musica africana a Roma.
Altri progetti?
Sono stato contatto per organizzare un evento con tutte le etnie che vivono a
Roma, ogni etnia canterà il suo canto rappresentativo, ma poi tutti insieme
canteremo l'inno nazionale italiano! Questo è un esempio di integrazione!
Questo è un modo per avvicinare i cuori e quindi le culture!
Da noi si dice che la cultura costa cara…
Invece la cultura deve essere per il popolo, per avvicinare il popolo. Un teatro
non può essere uno spazio per i ricchi che possono comprare biglietti costosi.
Un teatro serve alla popolazione, a gente comune che nei momenti di difficoltà
economica si strige intorno alla cultura, si avvicina e quindi si sostiene per la
ripresa corale, insieme. Questa è politica culturale a servizio della politica
economica.•
Vuoi essere
dei nostri?
Il nostro progetto di “sostegno
alla genitorialità” aspetta te!
L’associazione culturale Girotondo
senza fini di lucro è nata proprio
per aiutare i genitori ad affrontare
meglio il loro “ruolo genitoriale”,
sostenendoli nel difficile compito
dell'educazione dei propri figli.
Informiamo e supportiamo le famiglie
tramite il sito e la rivista che viene
distribuita gratuitamente nelle scuole
pubbliche del territorio.
Diventa uno dei nostri sostenitori:
con un piccolo contributo potrai
pubblicizzare la tua attività sulla rivista
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famiglie- e ci aiuterai ad aiutare i
bambini e i loro genitori.
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Per info e sostegno: 328.482.35.74
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a cura dott.ssa Silvia Schiano di Tunnariello
pedagogista, counselor relazionale, coordinatrice asilo “L’isola che non C’è”
officina dei bambini
Questo è uno spazio-laboratorio tutto per voi! Carta,
colori e tanta fantasia è tutto quel che occorre per creare
insieme alle vostre maestre oppure con mamma e papà,
tante fantastiche storie!
l’officina dei bambini
dà vita alla tua storia!
e Girotondino che fa?
Girotondino è il nostro super eroe, creato per voi dal bravissimo illustratore
e fumettista Carlo Carota: Girotondino aspetta solo voi per dare vita a
tante fantastiche avventure!!
Ed ecco che in redazione è arrivata la storia di Federico, 11 anni di
Zagarolo, intitolata: “Girotondino e la partita di pallone”. Carlo si è messo
subito all'opera per disegnare la storia di Girotondino inventata dal nostro
piccolo lettore e così oggi puoi leggere la terza puntata di Girotondino!
E se hai perso le puntate precedenti, le trovi sul sito: rivistagirotondo.it
Ma non è tutto... la prossima puntata, potresti crearla proprio tu! Quindi,
comincia a far volare la tua fantasia, scatena la tua immaginazione e
inizia a scrivere dove andrà in vacanza Girotondino e cosa farà grazie
ai suoi super poteri!!
Inventa la sua storia e la prima che arriverà in redazione verrà pubblicata
a fumetti sul prossimo numero di Girotondo!
Hai tempo fino al 20 Luglio 2014 per inviarci la tua storia.
La redazione di Girotondo
Invia il tuo lavoro in formato JPEG con risoluzione 300 dpi
via e-mail a: [email protected]
oppure spedisci tutto per posta a: Asilo Nido l'Isola che non c'è
via della Colombella, 109 - Palestrina (RM).
NB: per adattarsi al fumetto la trama della storia che arriva in redazione potrebbe subire lievi
modifiche.
questa
storia e’ stata
inventata da
federico, 11 anni!
c’e’ la partita
roma-napoli e giorgino
invita i suoi amici a vedere
la partita della squadra
del cuore...
ciao
benarrivati!
ciao
giorgino!
abbiamo
portato
qualche
bonta’ da
mangiare
bravi! i succhi di
frutta li ho io!
... anche fido e’ contento,
ma a lui interessa ben altro
che la partita ...
la partita inizia ...
ecco ora
vediamo
le due
squadre
che
scendono
in campo
...
che bello vedere
la partita
insieme!
i tifosi del
napoli fanno
cori razzisti.
tifosi
romanisti e
napoletani
si menano...
... avanza gervinho,
dribla due giocatori,
tiro... fuori !!!
noooo!!! che brutto...
cosa
possiamo fare?
qui ci vogliono
i miei superoteri...
chissa’ se
funzionano anche
attraverso la tv?
fido, aiutami
anche tu!
wow!
ora i tifosi
si abbracciano
e fanno pace!
incredibile... sembra
una magia!
evviva
il bel calcio!
il razzismo ci disonora!
a cura dell’ufficio Servizi Sociali Palestrina
in collaborazione con dott.ssa Silvia Schiano di Tunnariello
socialmente
Negli ultimi 50 anni la famiglia ha subito profonde
trasformazioni! Basti pensare alla rivoluzione socio culturale del '68 , il movimento femminista, la crescita
economica, la sempre maggiore presenza delle donne
nel mondo del lavoro...
... un turbinio di novità alle quali l'istituto
familiare ha saputo sopravvivere non
senza “ammaccature”!!Proprio così,
oggi, infatti esistono diverse tipologie
di famiglie: famiglie di fatto (due persone
che vivono sotto lo stesso tetto ma non
necessariamente sposate); famiglie
monogenitoriali (un genitore e un figlio);
famiglie unipersonali (single, separati,
divorziati); famiglie ricomposte (uno dei
due partner proviene da un precedente
matrimonio); famiglie diverse in risposta
alle diverse esigenze socio-culturali.
L'aumento delle separazioni e dei divorzi
ha portato alla luce una problematica
da dover affrontare con estrema
delicatezza, cura e responsabilità: la
gestione dei figli dopo il matrimonio; la
risposta a questo nuovo bisogno è la
mediazione familiare.
La coppia in crisi raramente si rivolge
a un mediatore per avere un sostegno,
a volte necessario per elaborare il
problema. In Italia più che in altri paesi
il conflitto coniugale tende ad avere
come unico interlocutore la figura del
legale, che qualche volta può anche
esasperare il conflitto tra i coniugi: chi
ha ragione, chi ha torto, chi vince, chi
perde. Quando una coppia si separa,
in realtà non c'è né un vincitore nè un
vinto, in un certo senso si perde tutti,
• Protesi per amputati
• Busti per scoliosi ed artrosi
• Calzature ortopediche
il “nostro”
servizio di mediazione
pensato per voi
la mediazione familiare permette, con molto impegno da parte di tutti i
soggetti coinvolti, di vincere tutti, in quanto aiuta i singoli membri della famiglia
a trovare il modo di soddisfare i reciproci bisogni senza danneggiare l'altro
e soprattutto con il fine ultimo del benessere dei figli.
Presso l'ufficio dei servizi sociali di Palestrina è disponibile uno spazio di
riflessione che vi permetterà di sapere cos'è il servizio di mediazione familiare
e come tale potrà esservi utile per aiutarvi ad affrontare questa nuova fase
di vita, con coraggio e delicatezza, sarete accolti in un ambiente rassicurate
che vi garantirà il rispetto della vostra privacy e quella dei vostri bambini,
sarete sostenuti nel trovare una nuova riorganizzazione al vostro mutato
assetto familiare, la separazione psicologica, infatti, non si esaurisce con il
divorzio: i problemi dei genitori e dei figli spesso continuano quando si
chiudono le porte degli uffici legali. L'ufficio dei servizi sociali del comune
di Palestrina vi accompagnerà a un eventuale percorso di mediazione
familiare in collaborazione con il consultorio familiare di Palestrina, o altri enti
convenzionati presenti sul nostro territorio o a Roma; affinché voi genitori
elaboriate in prima persona un vostro programma di separazione
soddisfacente per voi stessi e per i vostri figli, in cui possiate esercitare la
comune responsabilità genitoriale.
E' possibile usufruire del servizio previo appuntamento telefonico il martedì
pomeriggio e il giovedì mattina. Uffici: via Largo Pio Fernandez 38, Palestrina.
Assistenti sociali: Stefania De Rose: 06.95.30.22.70 Rosalina D'Alessandro:
06.95.30.22.22 •
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33
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a cura dott. Gianluca Marchetti
medico veterinario
cuccioli and co.
Il canto degli uccelli è comunicazione. Diversi
animali anche molto distanti tra di loro possono
così scambiarsi informazioni.
l’incantevole “canto”
degli uccelli
Ogni specie ha per così dire una "voce" specifica che è quella che ce li fa
riconoscere e ci fa dire: "questo è il canto di un cardellino!" oppure "questo
è di un'anatra" anche senza vederli. La melodia è spesso molto gradita
all'orecchio umano tanto ché da secoli alleviamo in cattività molte specie
per le loro virtù canore.
Di solito il canto, che può essere più o meno melodioso, è quello prodotto
per richiamo sessuale o per motivazioni territoriali. Infatti l'individuo maschio
di alcune specie raggiunge un punto in alto come un antenna, un cornicione,
un filo elettrico o l'apice di un albero e comincia a cantare. In questa maniera
il suo canto raggiunge distanze maggiori e consente ad esempio ad un
pettirosso di evitare di introdursi pericolosamente nel territorio di un altro.
Questo scongiura la possibilità di liti che sono sempre molto pericolose sia
per l'aggressore che per l'aggredito; a volte infatti basta distrarsi o perdere
qualche penna per cadere preda di un gatto. Di solito l'estensione del
territorio di un uccello è l'area raggiunta dal suo canto.
Cantando da un punto in alto più femmine possono sentire il canto e si
avvicinano al maschio. Lo scricciolo con il suo canto attira in questa maniera
la femmina vicino a diversi nidi che ha già preparato e glieli offre; se lei ne
trova uno di suo gradimento vi entra e comincia così una storia d'amore.
Inoltre gli uccelli possono emettere richiami o allarmi esattamente per
motivazioni opposte. Tutti notano lo strano modo di cantare di un gallo che
trova del cibo e che serve a richiamare le galline. E' altrettanto facile percepire
i richiami ripetuti ed acuti dei piccoli di rondine che chiedono il cibo ai genitori
da dentro un nido. Spesso però, anche se non ce ne accorgiamo, gli uccelli
"dicono" ai loro compagni che c'è un
pericolo in agguato e c'è di più:
"dicono" loro se è già vicino o ancora
lontano. Il merlo emette suoni acuti e
ripetuti per comunicare a tutti che c'è
un pericolo lontano ma se è ormai
vicino emette suoni gravi e sommessi
per ottenere lo stesso effetto di allarme
ma senza essere individuato dal
predatore. Famoso è inoltre l'episodio
delle oche del campidoglio che sono
state provvidenziali allarmi naturali.
Molti suoni prodotti dagli uccelli sono
innati ma a volte possono impararne
anche di nuovi. L'esempio classico è
quello della gracula religiosa o di molti
pappagalli che possono imparare a
riprodurre alla perfezione suoni che
non farebbero normalmente parte
della loro "lingua". Questo discorso
però è valido anche per altre specie:
se si prende un uovo da un verdone
e lo si lascia covare ad un canarino
il piccolo "parlerà" la lingua appresa
dai genitori putativi ma con
caratteristiche tipiche della sua specie
di origine.•
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a cura dott. Antonio Di Napoli
ingegnere informatico
informatica al via!
Vi propongo un'ampia panoramica delle
risorse impiegabili per favorire l'incontro
con la musica e coltivarne il rapporto in
modo ricco e profondo. Alcuni riferimenti
sono adatti ai ragazzi più grandi o agli
adulti: in ogni caso potete utilizzarli quando
siete in compagnia dei più piccoli.
Certamente un modo collaudato e
divertente per avvicinare i bimbi alla musica
è rappresentato dalle canzoncine. Trovo
piuttosto completo e ben organizzato il
canale YouTube “Coccole Sonore”
(www.youtube.com/user/CoccoleSonore):
cliccando in alto su Playlist troverete varie
collezioni animate divise per categorie (es.
ninne nanne, filastrocche…).
Se i bambini stanno giocando o svolgendo
i compiti perché non mettere un sottofondo
sonoro che, a seconda dei casi,
contribuisca al divertimento o a
concentrarsi? I canali possono essere le
web radio per bambini (es. www.radio
magica.org, www.animewebradio.it,
www.radiobimbo.it,...) oppure, più in
generale, i motori di ricerca delle web radio
(es. radiosearchengine.com, playme.com)
e siti specializzati (es. musicovery.com,
soundcloud.com, jamendo.com,
grooveshark…): in maniera semplice e
gratuita avete a disposizione, nel tempo di
un click, una vasta collezione di brani che
comprende il presente e il passato, generi
che spaziano dal campo sperimentale alle
tradizioni popolari, nonché suoni provenienti
da tutto il mondo.
L'esperienza ci insegna che esiste una
relazione molto profonda tra la musica e
l'emotività: trovo molto interessante, specie
per i più grandi, il progetto d'ascolto
presente su www.stereomood.com.
Ricordate che scegliete voi l'umore e
pertanto se siete giù, potete usarlo per
tirarvi su: occhio a non sprofondare
ulteriormente!
Se la musica riesce a leggerci dentro,
perché non insegnare ai bambini a leggere
la musica? Se avete un PC con sistema
operativo Windows, sul sito dell'Istituto
Palatucci (www.istituto palatucci.it/free.html)
sono disponibili una serie di giochi stimolanti
e ben fatti per imparare il suono e il valore
delle note oltre alla posizione sul
pentagramma: cercate il programma
“Impariamo la musica giocando” e
scaricatelo, poi scompattate il file ed aprite
“Si fa musica 2.0.exe”.
Chissà che ascoltando musica e giocando
un po' con le note non giunga la curiosità,
emerga un talento o una passione verso
gli strumenti musicali, il canto o
L'informatica e Internet stanno rendendo maggiormente
accessibile l'ascolto e la produzione di musica a sempre
più persone di ogni luogo, età e ceto sociale.
Che musica in rete!
ascoltare e comporre
la vostra musica in rete
addirittura la composizione. Sul web sono presenti molti simulatori di strumenti
musicali (es. www.virtualpiano.net), spesso disponibili anche come App per
gli smartphones, oltre a programmi o siti che aiutano a riconoscerli (es. software
“Musica Maestro” su vbscuola.it, sito www.semplicementemusica.it).
La Direzione Didattica di Rivoli ha predisposto una pagina web (www.
ddrivoli1.it/portomusica/musica.htm) che elenca una serie di risorse adatte
per far giocare insieme bambini e adulti. Ad esempio cliccando sul link
“Componi la tua musica” si dispone di un pentagramma di quattro battute
sulle quali posizionare note e pause di differente durata. Qualora il ragazzo
già evidenzi un talento per il mix di suoni, allora l'applicazione giusta può
essere “Tony B Machine”. Non ponendo limiti alle potenzialità del rapporto
con la musica, vi segnalo anche il sito www.notessimo.net: cliccate su Compose
e si aprirà un pentagramma sul quale si possono collocare vari strumenti o
anche voci, comporre il proprio brano e salvarlo.
E se la composizione merita di essere pubblicata allora potete usare alcuni
siti (es. soundcloud.com, jamendo.com, bandcamp.com…) che stanno
contribuendo a una maggiore diffusione del linguaggio musicale come forma
di espressione anche per chi ha pochi mezzi economici a disposizione.
Finisco accennando a un'esperienza sorprendentemente ricca che mi è
capitata recentemente: al pianoforte a coda posto in un supermercato si sono
alternati, nel giro di quindici minuti, un bambino di due anni e mezzo, un
signore di mezza età ed un nonno con un bimbo di circa un anno in braccio.
Tra mille problemi, viviamo un periodo in cui è più facile riuscire a esprimersi
anche attraverso la musica: l'informatica è un valido supporto per far conoscere
ai bambini questo linguaggio così prezioso, ancor di più e meglio se abbiniamo
a essa, senza forzature, il rapporto diretto con uno o più strumenti musicali
oppure il canto. Nel presente e nel futuro: teniamo aperte le orecchie, ne
sentiremo delle belle!•
diventare genitori
35
pag
a cura di Francesca Cristofari
filo diretto con i genitori
progetto didattico “Scuola InCanto”:
quando la musica lirica
incanta i bambini!
Vi sembrerà strano ma è possibile imparare ad amare l'opera lirica anche
da piccoli.
Il progetto didattico “Scuola InCanto” in collaborazione con il Teatro Valle
di Roma, adottato dalle insegnanti delle classi seconde della scuola
“Karol Wojtyla” di Palestrina, è riuscito a entusiasmare i piccoli partecipanti.
Docenti e studenti hanno scoperto e vissuto da protagonisti il fascino
del melodramma. Il progetto consiste in seminari, incontri e laboratori
sia per docenti che per studenti, per scoprire e conoscere vita, opere,
curiosità, personaggi e trama del grande capolavoro “Il Barbiere di
Siviglia” di Gioacchino Rossini.
I bambini hanno imparato a cantare alcuni brani dell'opera che eseguiranno
coralmente durante lo spettacolo finale del 10 maggio. In aiuto dei piccoli
allievi, oltre le loro insegnanti, sono venuti direttamente a scuola gli esperti
di didattica musicale e i cantanti lirici che si sono complimentati con gli
alunni per l'impegno e l'entusiasmo mostrato.
I bambini hanno compreso la trama dell'opera rossiniana leggendo con
le loro insegnanti un libro a essa dedicato, ben ideato, a misura della
loro età e ricco di immagini, fornito dall'Associazione Scuola InCanto.
Durante l'intergruppo del lunedì hanno potuto materialmente realizzare
una serie di accessori utili a completare i costumi che indosseranno nello
spettacolo finale.
Il progetto presentato in maniera accattivante ha permesso di avvicinare
i bambini con gradualità e intelligenza a un mondo musicale che è loro
lontano. L'opera è divenuta così un gioco teatrale.
Durante lo spettacolo finale al Teatro Valle vestiti da popolani, domestici
e soldati, i bambini avranno modo di comprendere anche i meccanismi
produttivi dell'opera stessa. Un grazie di cuore alle insegnanti per aver
adottato un così bel progetto, permettendo, non solo ai bambini, di vivere
un'esperienza indimenticabile. •
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