Tema desame n.14_RobertoBonora annotato

annuncio pubblicitario
Tema d’esame (come esercizio) n.14
1. Ricavo totale, ricavo medio e ricavo marginale per un monopolista. Giustificare la scelta del
monopolista che eguaglia costo marginale e ricavo marginale.
Ricavo totale, ricavo medio e ricavo marginale sono dati fondamentali per un monopolista affinchè
egli possa calcolare quale quantità produrre al fine di massimizzare il proprio profitto.
Sebbene fondamentali tali dati sono tuttavia insufficienti se non confrontati con la curva di costo
marginale come vedremo di seguito.
Il ricavo medio RM per un monopolista è rappresentato dalla curva di domanda del mercato che
egli conosce bene avendo conoscenza del mercato stesso. Egli conosce dunque le relazioni tra P/Q
alle quali i consumatori acquisteranno.
Per scegliere il livello di produzione il monopolista dovrà conoscere anche il proprio ricavo
marginale R’, ovvero la variazione di ricavo rispetto alla variazione di produzione.
Il ricavo totale R TOT è rappresentato invece da P x Q
Segue un esempio di curva di domanda con relativa tabella dati:
P = 10 - 2Q
La considerazione principale rispetto a questa tabella dati si interroga sul perché il R’, nel
monopolio, sia inferiore al RM.. Quando la curva di domanda ha inclinazione negativa, il prezzo
(ricavo medio) è maggiore del ricavo marginale poiché tutte le unità sono vendute allo stesso
prezzo. Se le vendite aumentano di 1 unità il prezzo deve diminuire. In tal caso si avrà un minore
ricavo non solo per l’ultima unità venduta ma per tutte le unità.
La scelta del monopolista che eguaglia il C’ al R’ marginale è giustificata dalla volontà di
massimizzare il profitto. Quando C’ > R’ vi è infatti una perdita di profitto a causa dei maggiori costi
di produzione delle unità aggiuntive rispetto al corrispettivo incassato; al contrario quando C’< R’ vi
è una perdita di profitto poiché produrre unità aggiuntive costerebbe meno rispetto al corrispettivo
incassato e quindi vi è convenienza a produrre di più.
Solo nella situazione in cui C’ = R’ il profitto sarà massimizzato. La quantità desunta dall’incrocio di
queste curve sarà la quantità venduta dal monopolista. Il prezzo di vendita sarà identificato
attraverso la curva di domanda che mostra quanto i consumatori saranno disposti a pagare per
quella determinata quantità.
ottimo
2. Determinare il profitto del monopolista in condizioni ottimali; qual è la parte sottratta alla
rendita dei consumatori? Qual è la perdita secca?
In condizioni ottimali il profitto del monopolista si determinata attraverso la distanza tra Prezzo e
Costo Medio nel punto considerato (profitto unitario). Il profitto totale è dato dall’area: profitto
unitario X quantità.
Qualora confrontassimo la scelta del monopolista con un sistema di imprese in concorrenza
perfetta, relativamente alla distribuzione di rendite, potremmo osservare che:
Il surplus rappresentato dall’area del rettangolo A, di pertinenza del monopolista, sarebbe invece
appartenuto alla sfera dei consumatori che avrebbero ottenuto, in un sistema di imprese in
concorrenza perfetta, una quantità maggiore ad un prezzo inferiore (incrocio curva C’ con P’=RM).
Le aree rappresentate dai 2 triangoli B e C, sempre in un sistema in concorrenza perfetta,
sarebbero appartenuti rispettivamente a consumatori e produttori mentre sono da considerare
perdita secca rispetto ad un sistema di monopolio.
I consumatori perdono A e B mentre il produttore unico guadagna A ma perde C.
La ragione per cui, per gli economisti, il monopolio è negativo è che determina un minor benessere
in termini di somma di rendita del consumatore e del produttore. La perdita secca non è tollerabile.
Molto bene
3. Discutere la relazione sotto riportata, come interpretazione dell’azione del monopolista.
P  C'
1

P
Ed
Relativamente all’azione del monopolista la relazione sopra riportata fornisce una regola empirica
per la determinazione del prezzo.. Il membro sinistro (P-C’/P) è il ricarico sul costo marginale,
espresso come percentuale del prezzo. La relazione stabilisce che questo rapporto deve essere
uguale al reciproco dell’opposto dell’elasticità della domanda. L’espressione avrà quindi valore
positivo dato che l’elasticità della domanda è negativa.
La relazione sopra riportata ribadisce la volontà del monopolista di massimizzare il profitto, infatti
tale relazione può essere riscritta anche: P + P (1/Ed) = C’ ponendo cioè il R’ uguale al C’.
Bene
Valutazione complessiva E, l’errore indicato è marginale
Scarica