Lisistrata - Velia Teatro

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VELIATEATRO 2014 – L’intervista a Roberta Sandias
Parco Archeologico di Elea-Velia – Ascea (Sa)
Mercoledì 6 agosto ore 21
«Lisistrata»
di Aristofane
La donna che fa della sua determinazione uno strumento di pace e in questo modo si riscatta anche
dalla condizione di subalternità in cui era relegata dalla società antica. Elementi presenti – con tutte
le connotazioni satiriche del caso – nella «Lisistrata», commedia di Aristofane messa in scena per
la prima volta nell’Atene del 411 a.C. Opera nota in particolare per lo «sciopero del sesso»
escogitato dalle donne elleniche, su iniziativa di una di loro, Lisistrata («colei che scioglie gli eserciti»,
il significato del nome) appunto, perché gli uomini si convincessero a mettere fine alla lunga Guerra
del Peloponneso che già da un ventennio affliggeva la popolazione delle città greche, riducendole
allo stremo. Curatrice dell’adattamento con cui la commedia va in scena a VeliaTeatro 2014
(mercoledì 6 agosto, ore 21) è Roberta Sandias, direttore artistico della compagnia «La Mansarda»
che rappresenta l’opera. A lei sono rivolte alcune domande.
Il grande commediografo greco Aristofane si è occupato in più di una occasione di donne. In
«Lisistrata», queste hanno un ruolo centrale per risolvere la guerra, strategico e politico.
Le tematiche di carattere «femminile» sono ricorrenti in Aristofane, tanto è vero che per mettere in
scena «Lisistrata» noi abbiamo anche estrapolato alcuni brani da «Le donne al parlamento»,
un’altra sua commedia in cui pure emerge il conflitto tra la saggezza della donna che anela alla
pace e l’indole guerrafondaia dell’uomo. La donna è naturalmente mediatrice e assume un ruolo
fondamentale anche quando viene apparentemente messa da parte, emarginata.
Secondo quale punto di vista è più giusto ricollegare alla realtà questa commedia?
Ancor più delle connotazioni in un certo senso anticipatorie di istanze femministe che vi si possono
leggere, centrale è il desiderio tutto femminile di portare la pace. Un tema di fondo talmente
attuale che non abbiamo voluto collocare storicamente la commedia nel passato, i costumi non
sono per forza riconducibili all’antichità greca. L’ambientazione è genericamente mediterranea, il
più diretto richiamo può essere piuttosto al conflitto che nella prima metà degli anni ’90 ha
funestato la ex Jugoslavia. Questo per ribadire che il tema della guerra e di contro la volontà,
propugnata dalla donna, di concordia, stabilità, fertilità, maternità, è una costante di tutti i tempi.
Il significato delle varianti che lei ha inserito in questa commedia: il coro tragico con versi di poeti
del ‘900 e la pantomima in maschera.
All’inizio della rappresentazione il coro tragico serve a sottolineare quanto possa pesare sulla
donna la guerra. L’uomo la combatte in prima persona e quindi ne paga le conseguenze anche
fisiche, la donna vive la sospensione dell’attesa, il timore della perdita degli sposi, dei figli, dei
padri. In antitesi con i toni della commedia, il coro tragico ha la funzione di rafforzare il desiderio di
pace. La pantomima in maschera è un momento giocoso e una sorta di omaggio alla commedia di
Aristofane che era un teatro con maschere, ispirandoci a quelle meglio documentate della
successiva Commedia Attica Nuova.
La commedia tocca temi «seri», ma ovviamente gli aspetti comici sono pur sempre presenti.
È un’opera fedele al suo essere commedia. Già il fatto di mettere al governo una donna o
comunque far sì che si occupasse delle vicende della polis, era una cosa paradossale e dunque
comica per l’epoca, vista la considerazione e la condizione della donna allora. Lo stesso sciopero
del sesso, con il desiderio contenuto femminile da una parte e l’astinenza maschile dall’altro e con
tutto il suo portato di doppi sensi e battute, fa scaturire naturalmente la risata.
L’appuntamento. Nella terza serata di VeliaTeatro 2014, mercoledì 6 agosto alle ore 21 sull’acropoli
del Parco Archeologico di Elea-Velia, ad Ascea (SA), è in programma la rappresentazione di
«Lisistrata», commedia di Aristofane, messa in scena dalla compagnia «La Mansarda», con
l’adattamento di Roberta Sandias e la regia di Maurizio Azzurro, le maschere sono a cura di Emilio
Bianconi. Nel cast attoriale figurano Simona Di Maio, Valentina Elia, Diane Patierno, Federica
Coppola, Gennaro Di Colandrea, Antonio Vitale, Roberta Sandias, Paola Maddalena, Chiara
Cianciola, Sebastiano Coticelli, Pasquale D’Orso e gli Allievi Attori del Laboratorio Teatrale
Permanente della Compagnia «La Mansarda Teatro dell’Orco».
Ufficio Stampa VeliaTeatro Bartolomeo Ruggiero: [email protected] - [email protected] - 329 3267300
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