NOTA PRELIMINARE “Bilancio di previsione della Regione Lazio per l’esercizio finanziario 2013 e bilancio pluriennale 2013-2015” INDICE Parte prima. La situazione finanziaria della Regione e gli impatti del DL 8 aprile 2013, n. 35 1. Le premesse 2. I debiti commerciali delle Amministrazioni pubbliche 3. Le misure per l’accelerazione del pagamento dei debiti della PA verso i propri fornitori 4. I benefici del provvedimento 5. Le misure di copertura da parte della Regione Parte seconda. La Regione Lazio quale ente in sperimentazione dei nuovi schemi di bilancio 1. La sperimentazione del bilancio armonizzato 2. Il principio della competenza finanziaria 3. I nuovi schemi di bilancio 4. La nuova struttura del bilancio 2013-2015 5. 5. 1 5. 2 5. 3 5. 4 5. 5 L'applicazione dei nuovi principi nel bilancio 2013-2015 La formazione residui passivi Avanzo di amministrazione vincolato Fondo pluriennale vincolato Fondo svalutazione crediti La gestione sanitaria accentrata Parte terza. Previsioni di entrata relative all’esercizio 2013: nota metodologica 1. Il quadro delle entrate a legislazione vigente 2 1. 1 1. 2 1. 3 1. 4 Entrate destinate al finanziamento del Servizio Sanitario Regionale Le manovre fiscali aggiuntive: quota destinata al ripiano dei disavanzi sanitari Entrate destinate al finanziamento del Trasporto Pubblico Locale Entrate fiscali a libera destinazione - Tassa automobilistica regionale - Addizionale regionale all’accisa sul gas naturale - Tributo per il conferimento in discarica dei rifiuti - Proventi IRAP e Addizionale IRPEF da recupero fiscale - Imposta regionale sulla benzina per autotrazione - Compartecipazione regionale all’IVA – quota a libera destinazione - IRAP – quota a libera destinazione - Le entrate tributarie minori 1. Le entrate extratributarie 5 1. Riepilogo entrate correnti a libera destinazione a legislazione vigenti 6 2. Finanza trasferita: i rifinanziamenti operati dalla legge di stabilità 2013 3. L’equilibrio preventivo tra entrate correnti e spese correnti libere alla luce delle disposizioni contenute nel DL 174-2012 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213 4. Le misure di riequilibrio proposte ...........................................................................................................................................A zione n. 1 – Nuova istituzione dei tributi regionali ex art. 8 del D.lgs. 68/2011 ...........................................................................................................................................A zione n. 2 – Operatività del meccanismo di riversamento dei proventi compartecipazione IVA da recupero fiscale ...........................................................................................................................................A zione n. 3 – Manutenzione della base imponibile della tassa automobilistica regionale Azione n. 4 – Adeguamento degli importi dei canoni delle acque pubbliche (per uso diverso da quello civile) 5. Riepilogo entrate correnti a libera destinazione - quadro programmatico 6. La fessibilità fiscale nel biennio 2014-2015 Parte quarta. Lo stato di previsione della spesa 3 1. Premessa Il contesto normativo I tagli delle risorse da parte dello Stato 2. Focus su alcuni interventi La rappresentazione dei fondi nella legge di bilancio La perenzione Il fondo per la radiazione delle somme andate in perenzione L’utilizzazione dei fondi a destinazione vincolata Il limite agli impegni di spesa Le variazioni di bilancio I bilanci degli enti dipendenti Il Quadro A allegato alla legge finanziaria Il Patto di stabilità 3. La spesa per missioni e programmi nel bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013-2015 Bilancio annuale 2013 Bilancio pluriennale 2013-2015 4 Parte prima La situazione finanziaria della Regione e gli impatti del DL 8 aprile 2013, n. 35 5 1. Premessa Le recenti relazioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Relazione sulla verifica amministrativa contabile alla Regione Lazio eseguita dal 13 giugno al 31 agosto 2012) e della Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo per il Lazio (Il controllo sul rendiconto generale della Regione Lazio. Esercizio finanziario 2010 con proiezioni all’esercizio 2011), comprese le ultime valutazioni di quest'ultima in merito alla “Relazione di fine legislatura regionale” ricevute il 5 marzo 2013, rappresentano uno scenario economico-finanziario della Regione Lazio particolarmente delicato. Un disavanzo effettivo regionale pari ad euro 10/11,5 miliardi (al 31/12/2011), per come calcolato dalla Corte dei Conti1, ed uno stock di debito residuo pari a 12 miliardi di euro (al 31/12/2011), sono i numeri significativi di una situazione di criticità, la cui risoluzione non può essere rinviata per le seguenti motivazioni: 1. il decreto n. 174/2012, convertito in legge 7 dicembre 2012, n. 213, prevede il controllo della Corte dei Conti sul bilancio di previsione approvato dal Consiglio regionale. E’ evidente che tutte le criticità riportate dalla Corte dei Conti nelle recenti relazioni pervenute devono essere immediatamente affrontate nella manovra di bilancio 2013, correndo altrimenti il rischio di impugnativa costituzionale della legge di bilancio; 2. il d.lgs. n. 192/2012 recepisce le direttive europee in merito al pagamento entro 30/60 giorni dei fornitori della PA. In particolare, per l’ambito sanitario questo richiederà ingenti disponibilità liquide al fine di ridurre il ritardo dei pagamenti da 210/240 a 60 giorni, minando di fatto l’accordo pagamenti che fino ad oggi ha garantito la tenuta del sistema. 3. il d.lgs. n. 118/2011 concernente l’armonizzazione dei bilanci, nella parte dedicata alla sanità ha previsto l’istituzione di una cassa per la sanità distinta dalla cassa relativa alla restante parte regionale, riducendo i margini di flessibilità della gestione della liquidità (flessibilità che fino ad oggi ha consentito alla regione di limitare il ricorso al debito). Inoltre, l’istituzione della gestione sanitaria accentrata prevista sempre nell’ambito del d.lgs. n. 118/2011, ha evidenziato 1 Il range tra 10 e 11,5 miliardi di euro è relativo all’applicazione della norma concernente la radiazione dei perenti (articolo 8, commi da 1 a 5, della l.r. 11/2012), sulla quale la Corte dei Conti ha espresso la sua valutazione negativa. 6 dall’analisi dei residui attivi e passivi, delle economie vincolate e dello stock di perenzione, la necessità di riversare alla “cassa sanità” un importo pari a 4,2 miliardi di euro. Inoltre, alla luce delle disposizioni previste nell’ambito della legge costituzionale n. 1/2012 in riferimento al principio del pareggio di bilancio e delle disposizioni attuative di cui alla legge n. 243/2012, a partire dal 1 gennaio 2016 la Regione dovrà garantire l’equilibrio del bilancio nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 9 della legge n. 243/2012 per cui i «bilanci delle regioni (…) si considerano in equilibrio quando, sia nella fase di previsione che di rendiconto, registrano: a) un saldo non negativo, in termini di competenza e di cassa, tra le entrate finali e le spese finali; b) un saldo non negativo, in termini di competenza e di cassa, tra le entrate correnti e le spese correnti, incluse le quote di capitale delle rate di ammortamento dei prestiti». In tale contesto di grave criticità finanziaria, un’opportunità ineludibile per la riduzione del disavanzo finanziario e per assicurare il rilancio del tessuto economico e produttivo regionale è offerta dall’approvazione del DL 8 aprile 2013, n. 35, adottato a seguito della Relazione di aggiornamento del DEF, presentata dal Presidente del Consiglio Mario Monti e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Vittorio Grilli al Consiglio dei Ministri del 21 marzo 2013 e delle risoluzioni approvate dalla Camera e dal Senato in data 2 aprile 2013. La Relazione di aggiornamento del DEF sottolinea come, alla luce del deterioramento delle prospettive macroeconomiche, vi sia la necessità di affiancare all’opera di consolidamento dei conti pubblici specifiche azioni di sostegno, in grado di fronteggiare l’accentuata debolezza della domanda interna, facendola ripartire già a decorrere dalla seconda metà dell’anno in corso. In tale contesto, con il DL 8 aprile 2013, n. 35 si provvede ad immettere liquidità nel sistema economico mediante lo sblocco dei pagamenti dei debiti della PA verso i propri fornitori. Gli importi previsti corrispondono a 20 miliardi nel 2013 e ulteriori 20 miliardi nel corso del 2014. Si tratta di un intervento di natura straordinaria, finalizzato a ridurre in modo significativo la dimensione complessiva delle passività commerciali del comparto pubblico, disposto in accordo con le autorità europee e destinato non a finanziare nuova spesa ma a sanare, a beneficio del settore privato, situazioni di criticità nei flussi di pagamenti da parte della PA. 7 L’adozione di tale intervento di natura straordinaria trova legittimazione nell’azione di riequilibrio dei conti pubblici in vista del raggiungimento del pareggio di bilancio, portata avanti con determinazione nell’ultimo biennio. 2. I debiti commerciali delle Amministrazioni pubbliche Nel 2012 l’Istat ha fornito a Eurostat stime preliminari dei debiti commerciali delle Amministrazioni pubbliche italiane, relativi alla sola spesa corrente. Per il 2011 la valutazione è pari a circa 67 miliardi di euro. Coerentemente con le regole stabilite in sede europea, il debito delle Amministrazioni pubbliche non include le passività commerciali. Non è possibile, pertanto, utilizzare i dati di contabilità pubblica quale elemento informativo necessario per determinare in modo analitico la dimensione complessiva del debito commerciale delle Amministrazioni pubbliche. La Banca d’Italia compie una valutazione dell’ammontare complessivo dei debiti commerciali delle Amministrazioni pubbliche sulla base di informazioni fornite dalle imprese creditrici, utilizzando indagini campionarie condotte su imprese operanti nei settori industriali, dei servizi privati non finanziari e delle costruzioni e le segnalazioni di vigilanza. Sulla base delle indagini si stimano i debiti commerciali ancora contabilizzati nei bilanci delle imprese (inclusi i debiti ceduti a intermediari finanziari con clausola pro solvendo). Le ultime stime disponibili, basate su informazioni raccolte nella primavera del 2012, sono relative ai debiti commerciali in essere al 31 dicembre 2011. Nel prossimo mese di maggio saranno disponibili le stime per il 31 dicembre 2012. Le segnalazioni di vigilanza forniscono invece indicazioni sull’ammontare dei debiti ceduti con clausola pro soluto, che riguardano soprattutto operazioni di factoring; queste ultime informazioni sono già disponibili per il 31 dicembre 2012. La stima dei debiti commerciali ancora iscritti nei bilanci delle imprese, inclusi quelli ceduti a intermediari finanziari con clausola pro solvendo, è ottenuta applicando il rapporto tra crediti e fatturato verso le Amministrazioni pubbliche dichiarato dalle imprese alla spesa complessiva sostenuta dalle Amministrazioni pubbliche. Sulla base dei dati forniti dalla Banca d'Italia, il totale di debiti commerciali vantati dalle imprese nei confronti delle Amministrazioni pubbliche a fine 2011 sarebbe stato pari a circa 91 miliardi (5,8 per cento del PIL). Circa il 10% del totale è stato ceduto a intermediari finanziari con 8 clausola pro soluto e pertanto, secondo le recenti decisioni dell’Eurostat del luglio 2012, è già incluso nel debito pubblico calcolato secondo la definizione di Maastricht. Queste stime sono coerenti con la valutazione diffusa dall’Eurostat relativa ai soli debiti commerciali per spese correnti. Circa la metà dei debiti sarebbe attribuibile a Regioni e ASL. La quota di imprese che dichiara di avere difficoltà di accesso al credito è più alta tra quelle che detengono crediti commerciali verso la PA (16 per cento, a fronte del 12 per cento per le altre imprese)2. La tensione di liquidità che interessa il sistema produttivo del nostro Paese risulta ulteriormente acuita dalla mancanza di credito. I dati della Banca d’Italia testimoniano una significativa riduzione dei prestiti bancari concessi al settore privato. Fonte: Banca d’Italia, bollettino statistico “Moneta e Banche”, 8 marzo 2013. Le banche sono sempre più selettive nel concedere prestiti. Di conseguenza, quasi un terzo delle aziende ha liquidità insufficiente rispetto alle esigenze operative, come segnala una recente indagine condotta da “Il Sole 24 Ore” e Banca d’Italia. I tassi di interesse applicati alle nuove operazioni di prestito sono in costante ascesa, attestandosi mediamente nel gennaio 2013 al 3,6%, a fronte di un valore medio pari al 2% rilevato nel novembre 2009. 2 Fonte: audizione in merito all’esame della Relazione al Parlamento approvata dal Consiglio dei Ministri il 21 marzo 2013. Testimonianza del Direttore Centrale per la Ricerca economica e le Relazioni internazionali della Banca d’Italia Daniele Franco 9 Fonte: Banca d’Italia, bollettino statistico “Moneta e Banche”, 8 marzo 2013. 3. Le misure per l’accelerazione del pagamento dei debiti della PA verso i propri fornitori Le misure adottate dal Governo sono finalizzate all’immissione di liquidità nel sistema economico attraverso un’accelerazione dei pagamenti relativi ai crediti vantati dai privati nei confronti della Pubblica Amministrazione. Esse interessano le Amministrazioni centrali, gli Enti territoriali e gli Enti del Servizio Sanitario Nazionale e operano con modalità differenti in relazione al comparto e alla tipologia di debito. Con riferimento alle Regioni, le misure per l’accelerazione dei pagamenti riguardano, in particolare: 1. l’esclusione dal patto di stabilità delle Regioni dei pagamenti effettuati in favore degli Enti locali sui residui passivi di parte corrente, purché a fronte di corrispondenti residui attivi degli enti locali; 2. l’adeguamento della dotazione complessiva delle spese 2013 per i cofinanziamenti nazionali dei fondi strutturali comunitari escluse dal patto di stabilità delle Regioni (dall’attuale valore di 1.000 milioni di euro a 1.800 milioni di euro); 10 3. l’istituzione di un fondo per assicurare liquidità alle Regioni (denominato “Sezione per assicurare la liquidità alle regioni e alle province autonome per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili diversi da quelli finanziari e sanitari”), con una dotazione di 3.000 milioni di euro per l’anno 2013 e di 5.000 milioni di euro per l’anno 2014, con obbligo di restituzione in un arco temporale certo e sostenibile (restituzione dell’anticipazione lungo un arco temporale trentennale, ad un tasso di approvvigionamento commisurato all’attuale tasso di collocamento dei BTP a 5 anni, che ad oggi è circa il 3,40%); 4. i debiti del comparto sanitario, attraverso la concessione un fondo (denominato “Sezione per assicurare la liquidità per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili degli enti del Servizio Sanitario Nazionale”), per il pagamento di debiti relativi ad operazioni già conteggiate negli esercizi finanziari precedenti ai fini del calcolo dell’indebitamento netto, che verranno successivamente restituite secondo un piano di rientro finanziariamente sostenibile (restituzione dell’anticipazione lungo un arco temporale trentennale, ad un tasso di approvvigionamento commisurato all’attuale tasso di collocamento dei BTP a 5 anni, che ad oggi è circa il 3,40%). Per la Regione Lazio, l’anticipazione spettante di cui ai punti 3 e 4 sarà definita con un decreto attuativo. Le risorse erogate alla Regione Lazio, garantiranno l’immediata estinzione dei debiti commerciali per un importo corrispondente ed assicureranno una riduzione del disavanzo complessivo, quest’ultimo pari al 31.12.2011 a 11.500 milioni di euro. A fronte di tale iniezione straordinaria di liquidità, le Regioni dovranno: - dare copertura finanziaria con propria legge ai maggiori oneri derivanti dalla restituzione delle provviste finanziarie; - redigere un elenco dei pagamenti da effettuare seguendo i criteri stabiliti dalla norma; - stipulare i contratti per l’attribuzione della provvista finanziaria con il Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento del Tesoro. 11 4. I benefici del provvedimento Il provvedimento immette nel tessuto economico e produttivo nazionale una iniezione di liquidità pari al 2,5% del PIL nazionale. Tale restituzione di liquidità è in grado di “dare ossigeno” al sistema produttivo del Paese e attraverserà l’intera filiera produttiva, raggiungendo più imprese di quelle che vantano crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione, perché consente a quest’ultime di pagare i loro fornitori. Ne consegue un miglioramento della posizione di bilancio aziendale che assicurerà un miglioramento dei rating bancari attribuiti alle singole imprese, frenerà l’aumento delle sofferenze, favorirà l’erogazione di credito a tassi più bassi, mitigando così i problemi ingenerati dal credit crunch, che attualmente condizionano la capacità del nostro sistema imprenditoriale di competere sui mercati internazionali. Una volta innescato, il processo si può alimentare, mettendo in moto un circolo virtuoso: più liquidità, più investimenti, più crescita, più occupazione, rating migliori, più credito, e di nuovo più investimenti. La Relazione di aggiornamento del DEF evidenzia che dall’intervento sui pagamenti dei debiti della PA dovrebbe discendere un deciso miglioramento del profilo della domanda interna e dell’occupazione, e dunque una più veloce ripresa della crescita economica. Non sono tuttavia, ad oggi, acquisiti elementi informativi aggiornati in ordine ai livelli di crescita del PIL e dei livelli occupazionali che si registrerebbero negli anni 2013 e 2014 al netto degli interventi prospettati in tema di pagamento dei debiti della PA. In assenza di stime ufficiali da parte del MEF, è utile in prima battuta considerare una recente analisi condotta dal centro studi di JP Morgan, che ha stimato nello 0,673 il coefficiente di crescita del Prodotto Interno Lordo associato a tale strumento di politica economica. È opportuno, tuttavia, considerare che una parte dei pagamenti (quantificata nell’audizione del Direttore Centrale per la Ricerca economica e le Relazioni internazionali della Banca d’Italia Daniele Franco in misura pari a circa il 20%) confluirà al settore creditizio, attesa l’avvenuta cessione agli intermediari finanziari da parte delle imprese, di una quota dei propri debiti commerciali, anche se il provvedimento prevede che tale quota sarà pagata successivamente a quanto dovuto alle imprese. L’iniezione di liquidità immessa dalla Regione Lazio sarà sicuramente in grado di assicurare una crescita del PIL regionale al pari di quello nazionale. 3 Fonte: The impact of arrears payments on GDP: it could be big for Italy, Europe Economic Research, J.P. Morgan. 12 5. Le misure di copertura da parte della Regione Come richiamato in precedenza, l’erogazione di tale provvista finanziaria straordinaria è condizionata all’adozione di idonee forme di copertura finanziaria dei maggiori oneri derivanti dalla restituzione della provvista da parte della Regione. Non riuscire ad individuare le necessarie misure di copertura determinerebbe pertanto la rinuncia ad uno straordinario strumento di finanziamento in grado di assicurare un sostanziale riequilibrio del bilancio regionale ed un importante volano per l’economia regionale. In ottemperanza alle disposizioni contenute nella L. Cost. 1-2012, nonchè nella legge attuativa n. 243/12, al fine di conseguire l’obiettivo del pareggio di bilancio sia in fase preventiva che in fase consuntiva, le misure di copertura individuate devono essere sostenibili e credibili. In tale contesto, è da rilevare che gli spazi di flessibilità fiscale ordinaria attivabili dalla Regione sono da considerare sostanzialmente saturi. Resta aperta la possibilità di intervenire utilizzando la leva tariffaria, senza tuttavia disporre di un ammontare di risorse adeguato a fornire copertura ai nuovi oneri. L’unico strumento attivabile al fine di perseguire l’obiettivo del pareggio di bilancio è dato dalla maggiorazione dell’aliquota dell’addizionale IRPEF: - fino ad un massimo del 1,1% (quindi +0,6% rispetto all’attuale maggiorazione massima dello 0,5%), attualmente consentito alle Regioni nel 2014; - fino ad un massimo del 2,1% (quindi +1,6% rispetto all’attuale maggiorazione massima dello 0,5%), attualmente consentito alle Regioni a far data dal 2015. Avendo riguardo ai vincoli sopra indicati, l’applicazione delle maggiorazioni dell’addizionale IRPEF nella misura massima stabilita dalla legislazione vigente assicurerebbe un maggiore gettito quantificabile, per l’anno 2014, in 239 milioni di euro e dal 2015 in 637 milioni di euro. Tenendo tuttavia conto della crescita del PIL prevista dalla nota di aggiornamento del DEF (+3,4% in termini nominali) e delle ulteriori possibilità di crescita del PIL offerte dalle misure di politica economica sopra citate, è ragionevole stimare una rivalutazione del gettito tale da attestare la dimensione complessiva della manovra in circa 650 milioni di euro. 13 Rispetto ad una platea di soggetti interessati al prelievo addizionale IRPEF quantificabile in 2.932.945 contribuenti, restano esclusi dall’intervento di politica fiscale in esame i soggetti che dispongono di un reddito imponibile ai fini dell’addizionale IRPEF fino a 15.000 euro (soglia corrispondente al primo scaglione di reddito IRPEF), complessivamente pari a 942.066 unità. La maggiorazione interessa un numero di contribuenti stimabile in 1.990.879 unità, ovvero il 67,9% dei contribuenti complessivi. Di tali contribuenti, una quota consistente (1.171.717 unità), avente un reddito imponibile fino ad euro 28.000, subisce un incremento del prelievo fiscale contenuto (104 euro su base annua, in media, nel 2015). E’ possibile, quindi, affermare che circa 2/3 dei contribuenti del Lazio non sono interessati alla maggiorazione del prelievo, o sono interessati in modo marginale. Avendo natura progressiva e non proporzionale, la manovra realizza un incremento del prelievo maggiore all’aumentare del reddito prodotto. Sulla base delle proiezioni finanziarie in corso di definizione, qualora fosse necessario un incremento delle aliquote fiscali dal 2014, si può ipotizzare che già a decorrere dal 2018 il completamento del percorso di riequilibrio del deficit sanitario permetterà una prima, significativa, riduzione della manovra fiscale. Il gettito necessario ad assicurare l’equilibrio finanziario dell’ente dovrebbe ridursi da 650 a 350 milioni di euro, con una contestuale riduzione della maggiorazione dell’addizionale IRPEF dall’1,6% allo 0,9%. A decorrere dal 2019, sempre nell’ipotesi di conseguimento del pareggio in sanità, l’esigenza di risorse fiscali aggiuntive si ridurrà ulteriormente, attestandosi a circa 250 milioni di euro, garantendo una ulteriore riduzione della 14 maggiorazione dell’addizionale IRPEF allo 0,6%. Il tutto garantendo una quota di investimenti autofinanziati, senza debito, pari a 100 milioni di euro nel 2014 e 350 nel 2015. Già a partire dal 2013, l’Amministrazione Regionale adotterà una serie di provvedimenti straordinari, finalizzati: - alla razionalizzazione della spesa delle società; - alla riduzione degli oneri per la struttura organizzativa; - all’adozione di misure efficaci per la dismissione del patrimonio; - alla ristrutturazione dello stock di debito. Tali misure, contestuali all’attivazione di politiche di investimento regionale finalizzate a dare stimolo al tessuto economico e produttivo, consentiranno il consolidamento delle entrate e la riduzione della spesa improduttiva, offrendo la possibilità di disapplicare, in tempi ragionevoli, le maggiorazioni di aliquota dell’addizionale IRPEF eventualmente introdotte. 15 Parte seconda La Regione Lazio quale ente in sperimentazione dei nuovi schemi di bilancio 16 1. La sperimentazione del bilancio armonizzato La Regione Lazio partecipa, per il biennio 2012 e 2013 alla sperimentazione concernente i sistemi contabili e gli schemi di bilancio prevista dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 dicembre 2011, in attuazione dell’art. 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, propedeutica all’entrata a regime per tutte le Regioni e gli enti locali a partire dal 1 gennaio 2014. Le importanti innovazioni in materia contabile, possono essere sintetizzate in: - adozione, per gli enti coinvolti, di schemi di bilancio comuni che prevedono, per la spesa, la classificazione in missioni, programmi e macroaggregati, e per l’entrata la classificazione in titoli, tipologie e categorie; - introduzione in fase gestionale del nuovo principio della competenza finanziaria (cd. “potenziata”) che costituisce il criterio di imputazione agli esercizi finanziari delle obbligazioni giuridicamente perfezionate attive e passive (accertamenti e impegni); - affiancamento per gli enti che adottano la contabilità finanziaria di un sistema di contabilità economico-patrimoniale, ai soli fini conoscitivi, garantendo quindi la rilevazione unitaria dei fatti gestionali, sia sotto il profilo finanziario che sotto il profilo economico-patrimoniale. L’articolo 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 ha introdotto una fase di sperimentazione al fine di verificare l’effettiva rispondenza del nuovo assetto contabile, definito dal decreto, alle esigenze conoscitive della finanza pubblica e per individuare eventuali criticità di sistema e conseguenti modifiche necessarie ad una più efficace disciplina della materia. La sperimentazione decorre dal 2012, ha la durata di due esercizi finanziari, e riguarda l’attuazione delle disposizioni di cui al Titolo I. Le disposizioni contenute nel Titolo I del d.lgs. n. 118/2011, si applicano alla generalità degli enti a decorrere dal 2014. E’ da rilevare che il medesimo decreto ha anche dettato principi contabili per il settore sanitario, contenuti nel Titolo II, disponendone l’applicazione dal 2012. E' in corso di definizione, presso il Gruppo Bilanci della Ragioneria Generale dello Stato che monitora il processo di sperimentazione, il sistema di perimetrazione e contabilizzazione della gestione sanitaria accentrata. 17 Con il DPCM del 28 dicembre 2011 sono state definite le modalità della sperimentazione, stabilendo che le disposizioni di cui al predetto DPCM sono applicate "in via esclusiva", in sostituzione di quelle previste dal sistema contabile previgente, con particolare riguardo al principio contabile generale della competenza finanziaria e al principio contabile applicato della contabilità finanziaria. La Regione Lazio ha recepito quanto sopra con l’articolo 9 della legge di bilancio 2012, stabilendo la vigenza della propria legge di contabilità (legge regionale 20 novembre 2001, n. 25), compatibilmente con le disposizioni di cui al decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e al DPCM 28 dicembre 2011, e coi principi applicativi delle disposizioni medesime4. Tale fase “transitoria” dalla vecchia alla nuova contabilità delle regioni, terminerà allorchè la nuova disciplina contabile, sostitutiva del decreto legislativo 28 marzo 2000, n. 76 e delle rispettive leggi regionali di contabilità da esso derivanti, sarà recepita in maniera organica e completa all’interno del nuovo decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, coordinato con il decreto legislativo correttivo e integrativo di cui all’articolo 2, comma 7, della legge 5 maggio 2009, n. 42. Sempre con DPCM del 28 dicembre 2011 è stato previsto che limitatamente agli schemi di bilancio, la sperimentazione è effettuata “in parallelo”, prevedendo che: a. nel 2012 gli enti hanno affiancato ai propri bilanci, che hanno conservato valore a tutti gli effetti giuridici, anche con riguardo alla funzione autorizzatoria, quelli previsti dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 ed in particolare dall’art. 9 del DPCM in parola5; b. nel 2013 gli enti affiancano ai propri bilanci, che conservano solo funzione conoscitiva, quelli previsti dall’art. 9, che assumono valore a tutti gli effetti giuridici, anche con riguardo alla funzione autorizzatoria. 4 L’articolo 7 della legge regionale n. 11/2012 (Assestamento del bilancio 2012) ha proseguito il percorso di adeguamento del bilancio regionale alle disposizioni sull’armonizzazione, già avviato con l’articolo 9 della legge di bilancio 2012. Con l’assestamento 2012 il passo in avanti compiuto ha riguardato in particolare l’istituzione del fondo pluriennale vincolato saldo finanziario costituito da risorse già accertate destinate al finanziamento di obbligazioni passive dell’ente già impegnate, ma esigibili in esercizi successivi a quello in cui è accertata l’entrata, l’istituzione del fondo svalutazione crediti (fondo costituito dall’accantonamento delle entrate accertate che sono di dubbia e difficile esazione, ovvero per le quali non è certa la riscossione integrale) e la nuova disciplina in materia di residui passivi perenti (imputazione sui capitoli di provenienza della somma andata in perenzione e dell’intervento ad essa riferita). 5 Con la DGR n. 620/2011 è stato allegato al bilancio 2012 uno schema di bilancio articolato per missioni e programmi ai sensi dell’art. 2, comma 3, del DPCM del 28 dicembre 2011; lo stesso è avvenuto con la DGR 317/2012, laddove lo schema di bilancio sperimentale articolato per missioni e programmi è stato allegato all’Assestamento del bilancio 2012. 18 Infine, con DPCM del 25 maggio 2012 sono state individuate le amministrazioni che partecipano alla sperimentazione. La Regione Lazio è tra le regioni in sperimentazione insieme a Campania, Basilicata, Lombardia e Sicilia; quest'ultima, nel corso del 2012, è poi uscita dall'armonizzazione. 2. Il principio della competenza finanziaria Attesa l’assoluta portata innovativa che riveste, si richiama, in particolare, l’attenzione sul nuovo principio della competenza finanziaria che, come appena accennato, costituisce il criterio di imputazione agli esercizi finanziari delle obbligazioni giuridicamente perfezionate. Ai sensi dell’articolo 36 comma 2 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e dell’articolo 1, comma 2, del decreto del 28 dicembre 2011, la Regione adotta il principio della competenza finanziaria secondo cui: a) le obbligazioni attive e passive giuridicamente perfezionate, che danno luogo a entrate e spese per la Regione, sono registrate nelle scritture contabili nel momento in cui l’obbligazione sorge, ma l’imputazione ed il relativo pagamento avviene nell’esercizio nel quale esse vengono a scadenza, ossia sono esigibili. La consolidata giurisprudenza della Corte di Cassazione definisce come esigibile un credito per il quale non vi siano ostacoli alla sua riscossione ed è consentito, quindi, pretenderne l’adempimento. Non si dubita, quindi, della coincidenza tra esigibilità e possibilità di esercitare il diritto di credito. b) il bilancio di previsione annuale e il bilancio di previsione pluriennale hanno carattere autorizzatorio6, costituendo limite agli impegni di spesa, fatta eccezione per le partite di giro, i servizi per conto di terzi e per i rimborsi delle anticipazioni di cassa. Se teniamo presente le fase contabili della spesa, avremo: 6 All’articolo 9, comma 4, della legge di bilancio 2012 è previsto che “la Regione può individuare, in apposito elenco da allegare al bilancio di previsione regionale, le leggi regionali di spesa su cui applicare il carattere autorizzatorio sul bilancio pluriennale”. 19 a) l’impegno, ovvero il momento nel quale è registrata nelle scritture contabili la spesa conseguente ad una obbligazione giuridicamente perfezionata, relativa ad un pagamento da effettuare, con l’imputazione nell’esercizio finanziario in cui l’obbligazione viene a scadenza. b) la liquidazione, ovvero la registrazione contabile effettuata quando l’obbligazione diviene effettivamente esigibile a seguito della verifica della completezza della documentazione prodotta e della idoneità della stessa a comprovare il diritto di credito del creditore, corrispondente ad una spesa che è stata legittimamente posta a carico del bilancio e regolarmente impegnata. Alla fine dell’esercizio gli impegni contabili non liquidati nell’esercizio in corso di gestione sono annullati e re-imputati nell’esercizio in cui l’obbligazione risulta esigibile. c) l’ordinazione del pagamento, ovvero la disposizione impartita al tesoriere, attraverso il mandato, di provvedere al pagamento ad un soggetto specificato7. Sino ad ora le obbligazioni giuridicamente perfezionate attive e passive sono state imputate nell’esercizio in cui si perfezionavano, mentre con il nuovo principio della competenza finanziaria potenziata le obbligazioni giuridiche sono registrate nelle scritture contabili nel momento in cui l’obbligazione sorge, ma l’imputazione ed il relativo pagamento avviene nell’esercizio nel quale esse vengono a scadenza, ossia sono esigibili. Per quel che riguarda le fasi contabili delle entrate, avremo: a) l’accertamento, ovvero il momento attraverso il quale si verifica ed attesta: la ragione del credito, il titolo giuridico che supporta il credito, l’individuazione del soggetto debitore, l’ammontare del credito e la relativa scadenza. Esso necessita di idonea documentazione e si perfeziona quando sono verificati e attestati i requisiti e si dà atto specificamente della scadenza del credito in relazione a ciascun esercizio finanziario contemplato dal bilancio pluriennale. L’accertamento delle entrate è effettuato nell’esercizio in cui sorge l’obbligazione attiva con imputazione contabile all’esercizio in cui scade il credito. 7 A decorrere dal 1 gennaio 2012 la Direzione Bilancio, Ragioneria, Finanza e Tributi, emette ordinativi di pagamento al Tesoriere in presenza di disponibilità di cassa, superando quindi la precedente prassi, che prevedeva la generazione di tali ordinativi in via automatica a seguito dell’ “ordine emissione mandato” emesso dalla Direzione regionale competente. 20 b) la riscossione ed il versamento in tesoreria. E’ di tutta evidenza, quindi, di come il principio della competenza finanziaria potenziato possa consentire di: - conoscere meglio i debiti effettivi delle amministrazioni pubbliche; - evitare l’accertamento di entrate future e di impegni inesistenti; - rafforzare la programmazione di bilancio; - ridurre temporalmente l’intervallo tra il momento di assunzione dell’impegno e quello dell’effettivo pagamento; - avvicinare la competenza finanziaria a quella economica. IL PRINCIPIO DELLA COMPETENZA FINANZIARIA – un esempio di acquisto di beni e servizi Contratto Aspetto giuridico Impiego della risorsa Scadenza obbligazione Liquidazione Estinzione dell’ obbligazione Nascita dell’obbligazione Competenza finanziaria Assunzione dell’impegno Competenza economica (Nascita del debito) (patrimoniale) Pagamento della fornitura Imputazione dell’impegno nell’esercizio in cui scade Imputazione del costo (*) Provvedimento di liquidazione (*) Ordinativo di pagamento/ mandato Chiusura del debito (*) Pur non esistendo una correlazione univoca fra le fasi dell’entrata e della spesa e il momento in cui si manifestano i ricavi/proventi e i costi/oneri si ritiene opportuno rilevare, nel corso dell’esercizio, rispettando i diversi principi di competenza, i ricavi/ proventi al momento dell’accertamento delle entrate, ed i costi/oneri al momento della liquidazione delle spese. 3. I nuovi schemi di bilancio 21 La legge di bilancio 2013 - 2015 è il primo bilancio a carattere autorizzatorio che adotta gli schemi di bilancio previsti dal d.lgs. n. 118/2011 ovvero l'articolazione delle entrate in titoli e tipologie e delle spese in missioni e programmi. Tale articolazione, allo scopo inoltre di assicurare maggiore trasparenza, di precisare la destinazione delle risorse alle politiche pubbliche e di consentire la confrontabilità dei dati di bilancio, in coerenza con le classificazioni individuate dai regolamenti comunitari, è stata adottata dal bilancio dello Stato fin dal 2008. Dall'esercizio 2013 deve essere applicato il piano di conti integrato, costituito dall’elenco delle voci del bilancio gestionale finanziario e dei conti economici e patrimoniali, definito in modo da consentire la rilevazione unitaria dei fatti gestionali. Il livello minimo di articolazione del piano dei conti, ai fini del raccordo con i capitoli è costituito almeno dal quarto livello; ai fini gestionali si fa riferimento al quinto livello del piano dei conti. Di seguito si riporto una sintesi dell'articolazione delle entrate e delle spese, ai sensi degli articoli 13, 14 e 15 del d.lgs. n. 118/2011. Entrate: - Titoli, definiti secondo la fonte di provenienza delle entrate (tributarie, da trasferimenti correnti, extratributarie, in conto capitale, da riduzione di attività finanziarie, da accensione di prestiti ecc.). - Tipologie, definite in base alla natura delle entrate nell’ambito di ciascuna fonte di provenienza delle entrate, ai fini dell’approvazione in termini di unità di voto da parte del Consiglio regionale. - Categorie, definite in base all’oggetto dell’entrata nell’ambito della tipologia di appartenenza. - Capitoli, ai fini della gestione e della rendicontazione. Spese - Missioni che rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti dalla Regione con l’utilizzo delle risorse finanziarie, umane e strumentali e consentono il collegamento tra i flussi finanziari e le politiche pubbliche settoriali. Sono definite in relazione al 22 riparto delle competenze di cui agli articoli 117 e 118 della Costituzione e tenendo conto di quelle del Bilancio dello Stato. Possono essere assimilate agli ambiti del vigente bilancio di previsione; - Programmi che rappresentano gli aggregati omogenei di attività volte a perseguire le finalità individuate nell’ambito di ciascuna missione. I programmi costituiscono l’unità di voto da parte del Consiglio regionale. Possono essere assimilati alle funzioni obiettivo del vigente bilancio di previsione. - Macroaggregati, che costituiscono un’articolazione dei programmi secondo la natura economica della spesa (spese di funzionamento, per interventi, per oneri comuni di parte corrente, ecc.) Presentano un’articolazione in 5 livelli e si raggruppano in titoli e, ai fini della gestione, sono ripartiti in capitoli (ed in articoli). Il primo livello è il titolo, mentre il capitolo è al quarto livello (l’impegno arriverà fino al quinto livello). La proposta di legge di bilancio 2013 -2015 viene approvata dalla Giunta Regionale fino al dettaglio del macroaggregato mentre l'unità di voto del Consiglio Regionale è per le entrate la tipologia e per le spese il programma. Tale articolazione dei nuovi schemi contabili del bilancio rappresenta una notevole innovazione rispetto ai consueti schemi adottati in passato. Infatti, se è vero che nel bilancio 2012 questa nuova articolazione ha rappresentato un allegato con meri fini conoscitivi e di raccordo, nella proposta di bilancio 2013-2015 i nuovi schemi acquisiscono carattere autorizzatorio. 4. La nuova struttura del bilancio 2013-2015 In conformità con il quadro normativo comprensivo delle disposizioni di cui al d.lgs. n. 118/2011, del DPCM del 28/12/2011 e dei relativi principi applicativi, anche in deroga alla vigente disciplina contabile regionale di cui alla l.r. 25/2001, il bilancio della Regione Lazio 2013-2015 si compone del preventivo annuale di competenza e di cassa 2013 e del preventivo pluriennale di competenza 2013-2015, nonché di 23 allegati. Tra questi, molti allegati sono nuovi, altri invece sono previsti 23 dalla l.r. 25/20018 e, in virtù delle disposizioni già citate di cui al DPCM 28 dicembre 2011, il loro inserimento deriva dalla compatibilità con i nuovi principi dell’armonizzazione. L’articolo 3, comma 2, della legge di bilancio provvede ad elencare gli allegati che compongono il bilancio, tenuto conto che il loro livello di rappresentazione è il Titolo/Tipologia per le entrate e la Missione/Programma per le spese, ovvero il livello di competenza del Consiglio regionale approvabile con legge regionale. Infatti, come specificato ai commi da 3 a 5 del medesimo articolo 3, all’approvazione del bilancio per categorie e macroaggregati si provvede con DGR, mentre all’istituzione/individuazione dei capitoli, all’interno di ogni singola categoria e/o macroaggregato, si provvede con decreto del Presidente. Infine, all’assegnazione alle rispettive direzioni regionali, ai fini della gestione di competenza, si provvede con atto del Segretario generale. I diversi livelli di approvazione ed i relativi soggetti attuatori, sono la logica conseguenza della distinzione tra quello che è il Bilancio decisionale, politico per l’approvazione del Consiglio regionale, strutturato per missioni e programmi ed il Bilancio gestionale, amministrativo, e strutturato per macroaggregati e capitoli di bilancio. 8 Da segnalare, in conformità con quanto avviene per il bilancio dello Stato, il nuovo elenco 1bis concernente le spese impreviste. 24 LA NUOVA RAPPRESENTAZIONE DEL BILANCIO…. un esempio Direzione Agricoltura, Caccia e Pesca: capitolo B11900 “SPESE RELATIVE ALLA PRODUZIONE AGRICOLA, CACCIA E PESCA (PARTE CORRENTE) § TRASFERIMENTI CORRENTI A AMMINISTRAZIONI LOCALI“ MISSIONI PROGRAMMI MACROAGGREGATO I livello 16 - Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente 01- Sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare Sistema Agroalimentare Spesa Corrente Spesa Capitale II livello III livello Trasferimenti correnti ad amm.ni locali Trasferimenti correnti a famiglie Trasferimenti correnti ad amm.ni centrali Trasferimenti correnti Trasferimenti di tributi Fondi perequativi ……….. ……………….. Relazioni con le altre autonomie territoriali e locali IV livello Trasferimenti correnti ad Amministrazioni pubbliche Trasferimenti correnti a imprese …………. Trasferimenti correnti ad enti di previdenza ……………….. Servizi istituzionali e generali, di gestione e di controllo 5. L'applicazione dei nuovi principi nel bilancio 2013-2015 Nella fase di sperimentazione sono state implementate le regole applicative del principio della competenza finanziaria. Tra le regole più rilevanti ai fini della predisposizione della legge di bilancio regionale 2013 - 2015, e che rappresentano una maggiore discontinuità rispetto alle precedenti procedure, si evidenziano le seguenti: 1. formazione residui passivi; 2. determinazione dell'avanzo di amministrazione; 3. implementazione del fondo pluriennale vincolato; 4. previsione e gestione del fondo svalutazione crediti; 5. la gestione sanitaria accentrata 25 5.1 La formazione residui passivi Nel passaggio alla nuova classificazione in macroaggregati, le precedenti unità elementari di bilancio sono state suddivise in diverse unità elementari del nuovo schema di bilancio secondo la logica della natura della spesa. Tale operazione ha comportato la creazione di un maggior numero di unità elementari di spesa (capitoli), rispetto alla situazione di partenza, con la difficoltà operativa di dover attribuire i residui passivi da riportare, frazionandoli sulle nuove unità elementari di spesa. Nel rispetto del criterio della prevalenza e conformemente a quanto indicato dalla Ragioneria Generale dello Stato, tenuto conto del paragrafo n. 9 dell’allegato al DPCM 28 dicembre 2011, concernente il principio della competenza finanziaria, è stato applicato, nell'operazione di ribaltamento dei residui, il criterio della prevalenza, ovvero: previa analisi degli impegni di spesa assunti nei capitoli di bilancio della precedente classificazione, il residuo passivo è stato ribaltato sulla nuova unità elementare che, percentualmente, rappresentasse una maggiore corrispondenza degli impegni rispetto alla natura della spesa. Per quanto concerne gli impegni di spesa dell'esercizio 2012 che alla fine dell'esercizio risultano non liquidati o non liquidabili, gli stessi sono annullati e re-imputati nell'esercizio in cui l'obbligazione risulta esigibile; ai fini della determinazione dei residui passivi, vengono considerati liquidabili e quindi riportati come residui nell'esercizio 2013, gli impegni di spesa per i quali è stato emesso il relativo provvedimento di liquidazione. 5.2 Avanzo di amministrazione vincolato L’avanzo di amministrazione vincolato del bilancio 2013 è costituito da tutte le entrate a destinazione vincolata, accertate e/o incassate nell’anno 2012 e precedenti, che sino a tutto l’esercizio finanziario 2012 non risultano impegnate sui corrispondenti capitoli di uscita. Si tratta, pertanto, di un’economia vincolata in senso stretto, in quanto su tali risorse non sono stati predisposti i successivi atti di programmazione della spesa. L’allegato “Elenco 6” al Bilancio di previsione 2013 - 2015, riporta il dettaglio di tutti i capitoli di uscita e relativi importi, sui quali è stanziato, nell’esercizio 2013, l’avanzo di amministrazione vincolato. 26 5.3 Fondo pluriennale vincolato Il fondo pluriennale vincolato è determinato dalle risorse accertate destinate al finanziamento di obbligazioni giuridicamente perfezionate esigibili in esercizi successivi a quello in cui è accertata l’entrata; pertanto è stato determinato dalle risorse vincolate stanziate sui capitoli di uscita nel bilancio 2012, redatto secondo gli schemi antecedenti l’armonizzazione, e impegnate entro il 31/12/2012, ma per le quali non si è provveduto ad emettere, entro la stessa data, i relativi provvedimenti di liquidazione. Si tratta di una diversa fattispecie rispetto all’avanzo di amministrazione vincolato, in quanto si è provveduto a programmare la spesa entro l’esercizio 2012, ma non è stato possibile procedere con il relativo provvedimento di liquidazione. Ciò posto, nel bilancio 2013, sui capitoli del bilancio armonizzato al 4° livello del macroaggregato, dove sono confluiti i capitoli del bilancio 2012 sui quali erano state impegnate e non liquidate le economie vincolate, sono state reimputate le economie vincolate coperte in entrata con fondo pluriennale vincolato. Ovviamente, per la corrispondenza tra il bilancio 2012 e 2013, in sede di approvazione del rendiconto 2012, dovranno essere attivate una serie di variazioni per costituire, sui capitoli di uscita, il fondo pluriennale vincolato di importo pari al fondo pluriennale vincolato stanziato in entrata nel bilancio 2013. In fase di redazione del bilancio 2013, è stata fatta l’ipotesi che tutti gli stanziamenti coperti in entrata con fondo pluriennale vincolato verranno impegnati e che saranno liquidabili; tuttavia qualora questo non dovesse avvenire nella sua interezza, si procederà a costituire anche in uscita, con le dovute variazioni di bilancio, il fondo pluriennale vincolato di importo pari alla somma non liquidabile, da riportare in entrata come fondo pluriennale nel bilancio 2014. Il fondo pluriennale vincolato nel bilancio 2013 è suddiviso tra spesa di parte corrente ed in c/capitale, a cui corrispondono, rispettivamente, un elenco di capitoli con copertura Fondo pluriennale vincolato di parte corrente e capitale. Precisamente, gli allegati “Elenco 7” e “Elenco 8” al Bilancio di previsione 2013-2015, rispettivamente di parte capitale e corrente, riportano gli interventi suddivisi per missioni e programmi la cui copertura in entrata, nell’esercizio 2013, è garantita dal fondo pluriennale vincolato distinto nella parte capitale e corrente. Per poter meglio verificare gli equilibri di bilancio 27 si è ritenuto opportuno distinguere dal fondo pluriennale vincolato di cui all’elenco n. 8, il fondo pluriennale vincolato per le spese correnti libere evidenziato nell’“Elenco n. 9”. 5.4 Fondo svalutazione crediti Il fondo svalutazione crediti, applicato alla contabilità finanziaria, rappresenta un “fondo rischi” diretto ad evitare l’utilizzo di entrate di dubbia e difficile esazione. In tal senso può essere considerato uno strumento attuativo del principio contabile della prudenza. Per la determinazione del fondo svalutazione crediti si è fatto riferimento alle indicazioni riportate nell’allegato n. 2 al DPCM 28 dicembre 2011, come da ultimi aggiornamenti, e sono stati considerati i capitoli delle entrate di dubbia e incerta esazione, escludendo: a) le entrate tributarie; b) i trasferimenti da altre amministrazioni pubbliche. Pertanto, sono state considerate le entrate extratributarie, tenendo conto dell’incidenza della media degli incassi rispetto alla media degli accertamenti degli ultimi 5 anni. 5.5 La gestione sanitaria accentrata Il Titolo II del Dlgs 118/2011 concerne i nuovi principi contabili generali ed applicati per il settore sanitario i quali, già dal 1 gennaio 2012, sono vigenti. Con la proposta di legge di bilancio 20132015, si provvede in particolare ad applicare le disposizioni di cui agli articoli 20 21 e 22 sulla Gestione Sanitaria Accentrata secondo le risultanze del Gruppo Bilanci istituito presso la Ragioneria Generale dello Stato per il monitoraggio del processo di sperimentazione. 28 Parte terza Previsioni di entrata relative all’esercizio 2013: nota metodologica 29 1. Il quadro delle entrate a legislazione vigente 1.1 Entrate destinate al finanziamento del Servizio Sanitario Regionale Preliminare alla determinazione delle entrate destinate al finanziamento del SSR (Servizio Regionale Regionale) è l’individuazione delle risorse complessivamente destinate dallo Stato al finanziamento della sanità, coerentemente con quanto previsto dall’art. 26 del D.lgs. 68-2011. Con l’Intesa del 28 settembre 2006 (relativa al triennio 2007-2009) è stato condiviso tra Stato e Regioni il principio che le variazioni su base annua del livello del finanziamento, ove non espressamente indicate normativamente, debbano essere corrispondenti a quelle del PIL nominale. Tale principio è stato ribadito con l’Intesa del 3 dicembre 2009, relativa al triennio 2010-2012, al lordo delle manovre. Pertanto, tenuto conto che il livello del finanziamento per gli anni 2013 e 2014 non risulta determinato normativamente, in quanto l’ultima Intesa (e la legge finanziaria di recepimento dell’Intesa stessa) in ambito sanitario riguarda il triennio 2010-2012, applicando le regole condivise sopra riportate, lo stesso è stato determinato, nella relazione tecnica di accompagnamento del DL 98-11, applicando il tasso di rivalutazione del PIL stimato nella nota di aggiornamento del DEF 2012 (tale determinazione è definitiva, non risultando pertanto suscettibile di eventuali rideterminazioni alla luce dell’eventale aggiornamento del PIL nei successivi documenti di programmazione). Il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale nel periodo 2012-2014 2012 2013 Milioni di euro 2014 108.780 111.794 116.236 Riduzioni Art. 17 DL 98-2011 0 -2.500 -5.450 Riduzioni art. 17, c. 5 lett. b) DL 98-11 0 -70 -70 -900 -1.800 -2.000 0 -600 -1.000 107.880 106.824 107.716 Fabbisogno SSN Regione Lazio pre riduzioni * 9.982 10.259 10.666 Fabbisogno SSN Regione Lazio post riduzioni * 9.898 9.801 9.883 Finanziamento SSN totale pre riduzioni Riduzioni art. 16 DL 95-2012 Riduzioni art. 6 DDL Stabilità 2013 Finanziamento SSN totale post riduzioni * Le stime relative al Finanziamento SSN Regione Lazio per il biennio 2013-2014 sono state effettuate assumento come invariata l'incidenza della popolazione del Lazio rispetto al totale nazionale 30 Il finanziamento del SSN (Servizio Sanitario Nazionale) complessivamente riconosciuto dallo Stato risulta pari a 106.824 milioni di euro. Tale importo considera già le riduzioni operate con art. 17 del DL 98-2011, art. 16 del DL 95-2012 ed art. 1, comma 132 della L. 228-2012. Assumendo che la quota di accesso della Regione Lazio al fondo rimanga inalterata rispetto al 2012, il fabbisogno riconosciuto al Lazio risulta quantificabile in 9.801 milioni di euro. Al parziale finanziamento del fabbisogno riconosciuto concorrono le entrate proprie convenzionali delle Aziende Sanitarie, per un importo corrispondente a 162,2 milioni di euro. Una volta definito l’ammontare di risorse complessivamente riconosciuto alla Regione, è necessario determinare il gettito dell’IRAP e dell’addizionale IRPEF (calcolati sulla base dell’aliquota standard, ovvero l’aliquota di base) che concorrono al parziale finanziamento del FSR. Il gettito dell’addizionale IRPEF relativo all’aliquota di base (1,23%) è stato determinato in 927,3 milioni di euro. La determinazione del gettito riflette coerentemente la stima del gettito della manovra fiscale regionale comunicata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in data 29.11.2012. Il gettito dell’IRAP relativo all’aliquota di base è stato determinato in 3.751,2 milioni di euro. La stima considera come base di calcolo i dati relativi al gettito relativo all’anno di imposta 2010, rivalutati sulla base della dinamica evolutiva del gettito a livello nazionale. Coerentemente con il meccanismo di finanziamento e perequazione disegnato dal D.lgs. 56-2000, mutuato dal D.lgs. 68-2011, nell’ambito del finanziamento della sanità la quota di compartecipazione regionale all’IVA svolge un ruolo “di chiusura”. La quota di compartecipazione regionale all’IVA necessaria per assicurare l’integrale finanziamento del FSR, come sopra determinato, risulta pari a 4.960 milioni di euro. 31 1.2 Le manovre fiscali aggiuntive: quota destinata al ripiano dei disavanzi sanitari Ai fini della determinazione del maggiore gettito derivante dall’applicazione delle manovre fiscali IRAP ed addizionale IRPEF, è necessario preliminarmente fare riferimento alla nota di aggiornamento delle stime trasmessa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in data 29.11.2012. Tale nota quantifica: a) in 373,4 milioni di euro il gettito relativo alla manovra fiscale relativa all’addizionale IRPEF; b) in 515,6 milioni di euro il gettito relativo alla manovra fiscale in materia di IRAP. Con riferimento alla stima di cui al punto b), è opportuno rilevare che la quantificazione ministeriale considera già gli effetti delle disposizioni nella legge regionale n. 11 del 18 luglio 2012 recante “Assestamento del bilancio annuale e pluriennale 2012-2014 della Regione Lazio”. Tale provvedimento dispone, all’articolo 8, comma 14, la disapplicazione delle agevolazioni IRAP di cui all’articolo 5 della legge regionale 13 dicembre 2001, n. 34, a decorrere dal periodo di imposta in corso al primo gennaio 2013. A seguito di formale richiesta trasmessa al Dipartimento Finanze del MEF, sono considerati gli effetti finanziari derivanti dall’introduzione della presente disposizione ai fini della definizione della stima del gettito 2013 delle manovre regionali in materia di IRAP, ai sensi dell’articolo 77-quater, comma 6 del DL 25 giugno 2008, n. 112. Complessivamente, il maggiore gettito derivante dalle manovre fiscali IRAP-Addizionale IRPEF è pari a 889 milioni di euro. Tale gettito è destinato: in misura corrispondente a 90 milioni di euro, al ripiano dei disavanzi delle gestioni sanitarie pregresse; in misura corrispondente a 780 milioni di euro, al ripiano del disavanzo sanitario 2012 (sulla base dei dati rilevati dal tavolo di monitoraggio sanitario); in misura corrispondente a 19 milioni di euro, risorse destinabili alle esigenze di spesa regionale. In tale contesto, è opportuno rilevare che, sulla base delle manovre di rientro adottate dalla Regione nel 2012, il disavanzo sanitario 2012 è atteso in riduzione, attestandosi su un valore presunto di 650 milioni di euro (sulla base dei dati tendenziali validati da KPMG Advisory). Inoltre, 32 il confronto a consuntivo tra il disavanzo delle gestioni sanitarie, rilevato in sede di tavolo di monitoraggio sanitario, e il gettito delle manovre fiscali IRAP-Addizionale IRPEF destinato alla copertura ha palesato la sussistenza di un surplus di risorse pari a 118 milioni di euro. La prosecuzione del processo di progressivo rientro dal piano di rientro sanitario apre, pertanto, alla prospettiva di svincolo di una quota consistente di risorse (sulla base delle ipotesi di disavanzo 2012 pari a 650 milioni di euro, le risorse svincolabili ammontano a 267 milioni di euro), che potranno, sulla base dell’assetto normativo vigente, essere impiegate nell’esercizio di competenza soltanto a seguito dell’autorizzazione del tavolo di monitoraggio sanitario. 1.3 Entrate destinate al finanziamento del Trasporto Pubblico Locale Le disposizioni contenute nell’art. 1, comma 301 della L. 228-2012, innovando le modalità di finanziamento delle competenze di spesa regionali, dispongono l’istituzione del Fondo Nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del TPL, alimentato dalle risorse derivanti dal gettito di: compartecipazione regionale all’accisa sulla benzina di cui all’art. 3, c.12 della L. 549-1995 (1.388 milioni di euro nel 2011) compartecipazione regionale all’accisa sul gasolio per autotrazione di cui all’art. 1, c. 295299 della L.244-2007 (1.991 milioni di euro nel 2011); dalle risorse del fondo di cui agli art. 21, c.3 del DL 98-2011 e art. 30, c.3 del DL 201-2011 (1.135 milioni di euro per l’anno 2013, 1.157 milioni di euro per l’anno 2014, 1,093 milioni di euro per l’anno 2015), ulteriori risorse in misura pari a 465 milioni di euro per l’anno 2013, 443 milioni di euro per l’anno 2014 e 507 milioni di euro a decorrere dal 2015. La misura dell’aliquota dell’accisa sulla benzina e sul gasolio per autotrazione destinata al finanziamento del Fondo è definita in modo tale da assicurare l’equivalenza del Fondo rispetto all’ammontare delle risorse sopra indicate. Sono escluse dal processo di defiscalizzazione le risorse relative alla quota di accisa sulla benzina di cui all’art. 4 del D.lgs. 56-2000 (8 lire accisa sulla benzina), che sono sostituite con un aumento della quota di compartecipazione regionale all’IVA a libera destinazione. 33 Con DPCM, da emanarsi d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, sono definiti entro il 31 gennaio 2013 i criteri e le modalità con cui ripartire le risorse del Fondo. I criteri sono definiti, in particolare, tenendo conto del rapporto tra ricavi da traffico e costi dei servizi previsto dalla normativa nazionale vigente in materia di servizi di trasporto pubblico locale e di servizi ferroviari regionali e sono finalizzati ad incentivare le regioni e gli enti locali a razionalizzare e rendere efficiente la programmazione e la gestione dei servizi medesimi mediante: a) un’offerta di servizio più idonea più efficiente ed economica per il soddisfacimento della domanda di trasporto pubblico; b) il progressivo incremento del rapporto tra ricavi da traffico e costi operativi; c) la progressiva riduzione dei servizi offerti in eccesso in relazione alla domanda e il corrispondente incremento qualitativo e quantitativo dei servizi a domanda elevata ; d) la definizione di livelli occupazionali appropriati; e) la previsione di idonei strumenti di monitoraggio e di verifica. In termini complessivi, la dimensione del Fondo Nazionale per il concorso finanziario dello Stato è pari, per il complesso delle Regioni a Statuto Ordinario, a 4.929 milioni di euro. La quota del Fondo attribuita alla Regione Lazio per l’anno 2013 (decreto MEF del 25 febbraio 2013) è stata determinata in misura corrispondente a 575,8 milioni di euro. Le risorse del Fondo non possono essere destinate a finalità diverse da quelle del finanziamento del TPL. La Regione non può avere completo accesso al Fondo se non assicura l’equilibrio economico della gestione e l’appropriatezza della gestione stessa. Con DPCM, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da emanarsi d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni sono stabilite, per l’ipotesi di squilibrio economico: a) le modalità di redazione del piano di riprogrammazione dei servizi, anche con la previsione della eventuale nomina di commissari ad acta, b) la decadenza dei direttori generali degli enti e società regionali che gestiscono il trasporto pubblico locale, c) le verifiche sull’attuazione del piano e dei relativi programmi operativi, anche con la eventuale nomina di commissari ad acta. 34 1.4 Entrate fiscali a libera destinazione Tassa automobilistica regionale La maggiorazione pari al 10% degli importi della tassa automobilistica regionale introdotta a partire dal 2012 (L:R. 19-2011), unitamente all’invio della cd. “nota di cortesia” (avviso recapitato al contribuente in prossimità della scadenza del bollo auto pagato l’anno precedente, con il quale si ricorda allo stesso la scadenza della tassa automobilistica, i termini e le modalità di pagamento) hanno dispiegato effetti positivi in termini di raccolta fiscale. Il gettito riferito alla riscossione del tributo nel 2012 si è attestato a 689 milioni di euro, in crescita rispetto al 2011 (611 milioni di euro). Sulla base di questi elementi, ed in ragione della costante crescita del parco veicolare regionale (+1,55% nel 2011 rispetto al 2010), il gettito ordinario della tassa automobilistica regionale è stimabile per l’anno 2013 in 750 milioni di euro. 35 Con riferimento al gettito della tassa automobilistica riferito al recupero fiscale, nel corso del 2012 sono stati riversati da parte di Equitalia circa 70,7 milioni di euro. Per il 2013, si ritiene opportuno stimare in via prudenziale in 60 milioni di euro il gettito derivante dall’azione di contrasto all’evasione fiscale. Addizionale regionale all’accisa sul gas naturale Con riferimento all’addizionale regionale all’accisa sul gas naturale, l’analisi delle riscossioni riferite agli anni 2010-2012 evidenzia una sostanziale stabilità del gettito. Sulla base del trend delle riscossioni rilevato nel periodo 2010-2012, ritiene opportuno confermare una previsione di gettito di 60 milioni di euro anche a valere per l’esercizio 2013. 36 Tributo per il conferimento in discarica dei rifiuti Con riferimento al tributo per il conferimento in discarica dei rifiuti, l’analisi delle riscossioni riferite agli anni 2010-2012 evidenzia una sostanziale stabilità del gettito con riferimento agli esercizi 2010 e 2011, ed una sensibile riduzione del trend di riscossioni relative all’esercizio 2012. Tale performance negativa è riconducibile in larga parte agli effetti della sentenza n.166/21/11, con la quale la Commissione Tributaria Regionale di Roma ha accolto il ricorso della Pontina Ambiente S.r.l. avverso la sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Roma inerente il ricorso della società contro gli Avvisi di accertamento n.147831/06 e 145152/06 della Regione Lazio. In base a questa sentenza, la CTR accoglie il ricorso per contrasto della L. 549-1995, che reca la disciplina del tributo in discarica, con gli art. 3, commi 26 e 31 con l’art.10 della Direttiva 1999/31 CE. La citata direttiva prevede che uno Stato membro: - può assoggettare i gestori di discariche al tributo speciale e alle sanzioni pecuniarie in caso di tardato versamento; - ma deve, nel contempo, prevedere delle misure atte a stabilire che il rimborso del tributo medesimo da parte dell’Amministrazione Locale avvenga in breve termine e comprenda tutti i costi sostenuti al recupero delle somme dovute ai gestori medesimi 37 Per questo motivo, l’Amministrazione Regionale non può adottare azioni nei confronti dei soggetti gestori nel caso di ritardato pagamento, qualora il ritardo nell’adempimento fiscale sia imputabile non ad essi ma all’Amministrazione Locale. Alla luce di tali elementi, si ritiene opportuno formulare con riferimento all’esercizio 2013 una previsione di entrata di 25 milioni di euro. Proventi IRAP e Addizionale IRPEF da recupero fiscale A seguito dell’approvazione della L.R. 19-2011, a partire dal 2012 è operativo dal 17-04-2012 il meccanismo di riversamento diretto alla Regione dei proventi F24 da recupero fiscale in materia di IRAP e addizionale IRPEF. Nei primi mesi di operatività (aprile-dicembre 2012), tale meccanismo ha assicurato il recupero di risorse aggiuntive pari a 71 milioni di euro. Su base annua, è ipotizzabile prevedere, in via prudenziale, un recupero fiscale quantificabile in 80 milioni di euro. A tali risorse si aggiungono quelle riscosse a mezzo ruolo da Equitalia e successivamente riversate alla Regione. Nel corso del periodo 1.1.2012 - 31-12-2012, sono stati riscossi 57 milioni di euro. Complessivamente, quindi i proventi IRAP-Addizionale IRPEF da recupero fiscale sono quantificabili per il 2013 in 137 milioni di euro. 38 Imposta regionale sulla benzina per autotrazione Con riferimento all’imposta regionale sulla benzina per autotrazione, istituita dalla Regione a partire dall’anno 2012 ai sensi della L.R. 19-2011, il gettito del tributo si è attestato nel 2012 su un valore di 29,2 milioni di euro. Con riferimento al 2013, ritiene opportuno determinare la previsione di gettito in 30 milioni di euro. Compartecipazione regionale all’IVA – quota a libera destinazione Ai fini della determinazione del gettito relativo alla compartecipazione regionale all’IVA – quota a libera destinazione da iscrivere nel bilancio di previsione 2013 occorre considerare le novità previste dalla L. 228/2012. Taleprovvedimento, nel prevedere l’istituzione del fondo per il concorso dello Stato agli oneri del TPL e la contestuale soppressione delle compartecipazioni regionali al gettito dell’accisa e sul gasolio per autotrazione, dispone che il gettito riferito alle 8 lire al litro della benzina (l’art. 4 del D.lgs. 56/2000 ha elevato la quota di compartecipazione regionale all’accisa sulla benzina da lire 242 a lire 250), anch’esso oggetto di abolizione, venga compensato con il contestuale incremento del gettito della quota di compartecipazione regionale all’IVA sostitutiva dei trasferimenti non sanitari aboliti dal D.lgs. 56-2000. 39 Alla luce di questa novità normativa, la quota di gettito stimata per l’esercizio 2013 è pari a 46,5 milioni di euro. In aggiunta a tale quota di gettito, occorre considerare i surplus derivanti dagli effetti perequativi realizzati in applicazione del D.lgs. 56-2000 per l’anno 2011 che, sulla base dell’intesa raggiunta in Conferenza delle Regioni, risultano pari a 1,5 milioni di euro. Pertanto, la quota di compartecipazione regionale all’IVA – quota a libera destinazione attesa per il 2013 è quantificabile in 48 milioni di euro. IRAP - quota a libera destinazione Nell’ambito del gettito riscosso annualmente dalla Regione affluiscono anche le spettanze dell’ex fondo perequativo di cui all’art. 3 della L. 549-1995. Tali risorse, la cui dimensione quantitativa è cristallizzata nel tempo, ammontano per il Lazio a 286,1 milioni di euro. Le entrate tributarie minori Le entrate tributarie minori sono stimate per l’esercizio 2013 in 5,1 milioni di euro (3,2 milioni riferibili alle tasse di concessione regionale, 1,5 all’imposta regionale sui canoni del demanio marittimo, 0,4 milioni all’addizionale regionale al canone per le utenze di acqua pubblica). 40 1.5 Le entrate extratributarie Complessivamente, le entrate di natura extratributaria sono attese in 640 milioni di euro. Le previsioni di gettito più rilevanti sono riferite a: - recupero dell’evasione sulla compartecipazione alla spesa sanitaria (65 milioni di euro). Tale previsione di gettito è connessa all’azione di recupero relativa alle esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e farmaceutica (anni 2009 e 2010.) per le quali è stato riscontrato il mancato possesso del requisito reddituale previsto della normativa vigente; - rimborso e recuperi diversi dipendenti da spese iscritte nella parte passiva del bilancio (20 milioni di euro), sulla base del trend degli accertamenti riscontrato nell’ultimo triennio; - indennità di mora e pene pecuniarie relative alla riscossione di tributi (10,5 milioni di euro), sulla base della dimensione complessiva delle entrate fiscali per le quali è in corso la procedura di recupero coattiva delle somme e tenendo conto del tasso medio di recupero di tali somme riscontrato nell’ultimo triennio; - recupero somme derivanti dal diverso utilizzo delle economie vincolate (458,2 milioni di euro). 1.6 Riepilogo entrate correnti a libera destinazione a legislazione vigente La dimensione complessiva delle entrate correnti a libera destinazione è attesa per l’anno 2013, a legislazione vigente, in 2.041,4 milioni di euro. 41 2. Finanza trasferita: i rifinanziamenti operati dalla Legge di stabilità 2013 In un contesto di progressiva riduzione delle risorse riconosciute dallo Stato per il finanziamento delle competenze di spesa regionali, la legge di stabilità 20139 dispone una serie di interventi finalizzati ad assicurare il rifinanziamento di una serie di programmi di trasferimento alle Regioni. In particolare: Sostegno alla non autosufficienza (articolo 1, comma 1264 della legge 27 dicembre 2006, n. 296). Rifinanziamento 2013: 275 milioni di euro. Riparto spettante alla Regione Lazio (assumendo come invariata la quota di riparto rispetto al 2011): 23.952.500 euro. Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (articolo 20, comma 8, della legge 8 novembre 2000, n.328.) Rifinanziamento 2013: 300 milioni di euro, aggiuntivi rispetto ai 44 già stanziati. Riparto spettante alla Regione Lazio: 25.800.000 euro. 9 L. 228-2012 42 3. L’equilibrio preventivo tra entrate correnti e spese correnti libere alla luce delle disposizioni contenute nel DL 174-2012 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213 La comparazione tra entrate e spese libere evidenzia la necessità di adottare una serie di misure finalizzate ad assicurare la salvaguardia degli equilibri di bilancio, ottemperando così alle disposizioni contenute nel DL 174-2012 ed in particolare all’articolo 1, comma 3, laddove si dispone che “le sezioni regionali di controllo della Corte dei conti esaminano i bilanci preventivi e i rendiconti consuntivi delle regioni e degli enti che compongono il Servizio sanitario nazionale, con le modalità e secondo le procedure di cui all’articolo 1, commi 166 e seguenti, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, per la verifica del rispetto degli obiettivi annuali posti dal patto di stabilità interno, dell’osservanza del vincolo previsto in materia di indebitamento dall’articolo 119, sesto comma, della Costituzione, della sostenibilità dell’indebitamento e dell’assenza di irregolarità suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-fi nanziari degli enti.”. Tale disposizione anticipa, già a partire dal 2013, una serie di vincoli e precetti che saranno più cogenti a partire dal 2016, a seguito dell’approvazione della legge costituzionale 20 aprile 2012, n. 1 con la quale viene introdotto nella Carta Costituzionale il principio del pareggio di bilancio, e delle disposizioni attuative di cui alla 24 dicembre 2012, n. 243. Al fine di assicurare il perseguimento degli obiettivi di equilibrio di bilancio e di sostenibilità del debito per il complesso delle Amministrazioni Pubbliche, tale provvedimento individua le modalità attraverso le quali si realizzano le verifiche preventive e consuntive sugli andamenti di finanza pubblica, l’analisi degli scostamenti rispetto alle previsioni, al netto dell’andamento del ciclo economico, nonché la definizione del limite massimo degli scostamenti negativi “non giustificati”, rispetto al prodotto interno lordo, al superamento dei quali sono necessarie misure di correzione. L’adozione di queste misure è, quindi, finalizzata a realizzare l’equilibrio tra entrate e spese non solo in fase di costruzione del bilancio di previsione, ma anche in fase di rilevazione dei risultati consuntivi (si veda Focus 1). 43 Focus – La riforma costituzionale del Pareggio di Bilancio Art. 1 (riformulazione dell’articolo 81 della Costituzione) L’articolo 1 sostituisce interamente l’art. 81 della Costituzione, che disciplina la formazione del bilancio dello Stato e la copertura delle leggi di spesa. L’articolo 1 è finalizzato ad introdurre nella carta costituzionale il principio di equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio. Tale principio trova diretta applicazione per lo Stato, secondo le disposizioni di cui al comma 1; per il complesso delle Amministrazioni Pubbliche, le disposizioni di cui al comma 6 vanno lette congiuntamente a quanto previsto all’articolo 2, all’articolo 4 e all’articolo 5. Il primo comma, adottando un’impostazione aderente alle vigenti regole comunitarie, individua quale parametro di riferimento l’equilibrio di bilancio al netto del ciclo economico. L’adozione di tale parametro, che opera con una logica simmetrica, consente di: • avere disavanzi nominali (e pertanto di ricorrere all’indebitamento) qualora il differenziale tra il prodotto interno lordo effettivo e quello potenziale (cd. “output gap”) sia negativo; • avere avanzi nominali (e quindi obbligare all’avanzo) qualora il differenziale tra il prodotto interno lordo effettivo e quello potenziale (cd. “output gap”) sia positivo. Sotto un profilo semantico, è opportuno rilevare che il ricorso al termine “equilibrio” appare caratterizzato da una connotazione di carattere dinamico, volta a richiamare la sostenibilità nel tempo della relazione, per l’appunto di equilibrio, tra entrate e spese. Diversamente, la nozione di “pareggio” – a cui fa riferimento il titolo del provvedimento in esame – richiama invece l’uguaglianza contabile tra le entrate e le spese. La lettura del combinato disposto degli articoli 1 e 5 evidenzia che l’obiettivo dell’equilibrio debba essere perseguito non solo ex ante, in sede di formazione del bilancio di previsione, ma anche ex post, in sede di determinazione dei risultati consuntivi. L’articolo 5, comma 1, lettera c) prevede infatti che la legge di cui all’articolo 81, comma 6 dovrà definire il limite massimo degli scostamenti negativi cumulati, al netto dell’evoluzione del ciclo economico, al superamento dei quali occorre intervenire con misure di correzione. Il secondo comma individua, inoltre, quale ulteriore circostanza in presenza della quale è ammesso il ricorso all’indebitamento, il “verificarsi di eventi eccezionali”. Per rendere effettivamente circoscritto e straordinario il ricorso a tale procedura, la norma dispone che il ricorso all’indebitamento possa essere ammesso solo in presenza di una autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei componenti. Gli eventi eccezionali al verificarsi dei quali è consentito il ricorso all’indebitamento sono individuati, nel successivo articolo 5, comma 1, lettera d) nelle seguenti fattispecie: • gravi recessioni economiche; • crisi finanziarie; • gravi calamità naturali. Giova ricordare che la legge 196-2009 già prevede che il Documento di Economia e di Finanza debba indicare gli obiettivi strutturali della Pubblica Amministrazione, calcolati al netto del ciclo economico e delle variabili una tantum, ripartiti per sottosettori istituzionali: in tale contesto, le innovazioni introdotte all’articolo 81 della Costituzione orientano tale approccio al raggiungimento di un obiettivo di equilibrio tra le entrate e le spese. Il terzo comma provvede alla riscrittura dell’attuale quarto comma, introducendo alcune modifiche relative all’obbligo di copertura finanziaria delle leggi. Si rileva, in primo luogo, che l’obbligo di copertura viene riferito ad “ogni legge”, laddove l’attuale formulazione fa riferimento ad “ogni altra legge”, ovvero ad ogni legge diversa da quella di approvazione del bilancio, richiamata nell’attuale art. 81, comma 3 della Costituzione. La mancata estensione, nell’attuale testo della Carta Costituzionale, dell’obbligo di copertura alla legge di bilancio è strettamente connessa alla sua natura di legge formale, ovvero di legge che non innova l’ordinamento (in quanto, sulla base dell’attuale testo dell’art. 81 non può stabilire nuovi tributi e nuove spese) ma che recepisce gli effetti finanziari della normativa vigente. 44 La nuova formulazione proposta appare quindi orientata ad estendere anche alla legge di bilancio l’obbligo di copertura finanziaria, affievolendo così la valenza formale originariamente assegnata dalla Costituzione a tale provvedimento. Sempre sul piano delle modifiche testuali al vigente testo costituzionale, si rileva che la nuova formulazione dell’art. 81 della Costituzione impone l’obbligo di copertura ai “nuovi o maggiori oneri” prodotti da ciascuna legge, laddove l’attuale testo fa riferimento alle “nuove e maggiori spese”. La sostituzione del termine “spese” con il termine “oneri” assicura un allineamento del testo costituzionale al quadro della prassi applicativa dell’articolo 81 della Costituzione, che assimila già le nuove e maggiori spese alle minori entrate ai fini della verifica della copertura finanziaria. Il comma 6, già richiamato in precedenza, realizza, congiuntamente alle disposizioni dell’articolo 2, l’estensione dei principi di equilibrio di bilancio e di sostenibilità del debito al complesso delle pubbliche amministrazioni. Le modalità attuative saranno definite con legge approvata con procedimento rafforzato, i cui contenuti sono individuati in modo più articolato all’articolo 5. Art. 2 (riformulazione dell’articolo 97 della Costituzione) L’articolo 2 premette all’articolo 97 della Costituzione un nuovo comma, secondo cui le Pubbliche Amministrazioni, in coerenza con l’ordinamento dell’Unione Europea, assicurano l’equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico. Art. 3 (riformulazione dell’art. 117 della Costituzione) L’articolo 3 opera uno spostamento di competenze, assegnando la materia “armonizzazione dei bilanci pubblici”, attualmente collocata tra le materie di competenza concorrente ex art. 117, comma 3, alla competenza esclusiva dello Stato ex art. 117, comma 2, lettera e). Tale modifica è motivata dall’esigenza di rendere più cogente il percorso di attuazione del D.lgs. 118-2011 in materia di armonizzazione dei bilanci pubblici, consentendo allo Stato, alla luce del venir meno della competenza regolamentare da parte delle Regioni, di intervenire con una disciplina di maggiore dettaglio. Art. 4 (riformulazione dell’art. 119 della Costituzione) Le disposizioni contenute all’articolo 4 introducono due vincoli all’esercizio dell’autonomia finanziaria degli Enti Territoriali. In primo luogo, viene integrato il primo comma dell’art. 119, prevedendo che l’esercizio dell’autonomia finanziaria da parte degli Enti Territoriali debba esplicarsi nel rispetto dell’equilibrio dei relativi bilanci, concorrendo ad assicurare l’osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti dall’ordinamento dell’Unione Europea. Le modifiche di maggiore impatto sono tuttavia quelle riferite all’articolo 119, comma 6 della Costituzione, che disciplina le modalità ed i vincoli al ricorso all’indebitamento da parte degli Enti Territoriali. In base alla nuova formulazione di tale comma, viene previsto in primo luogo che l’operazione di indebitamento da parte del singolo ente debba essere accompagnata dalla definizione del piano di ammortamento. L’equilibrio imposto ai singoli enti dovrebbe quindi considerare, nel computo delle spese, anche le quote di ammortamento. Restano da valutare le implicazione che discendono da tale disposizione per le Regioni, per le quali le modalità e le procedure per il ricorso al debito risultano differenti rispetto a quelle adottate dagli Enti Locali. Inoltre, sulla base delle modifiche operate al comma 6, la facoltà del singolo Ente di ricorrere all’indebitamento trova un ulteriore vincolo, reso imprescindibile dalla necessità di realizzare a livello territoriale l’equilibrio complessivo. Infatti, il ricorso di un indebitamento di un ente non altera l’equilibrio complessivo del complesso delle Amministrazioni Pubbliche del territorio solo qualora il disavanzo di un Ente sia compensato dalla somma degli avanzi degli altri Enti operanti nel medesimo territorio. Risulta evidente che tale obiettivo sia perseguibile solamente attraverso un’azione di coordinamento dei singoli attori 45 operanti nel territorio. Il combinato disposto degli articoli 4 e 5 tuttavia non chiarisce a quale soggetto istituzionale (Stato o Regione) sia demandato il coordinamento. Articoli 5 e 6 Come già richiamato in precedenza, l’articolo 5 individua i contenuti della legge che, sulla base di quanto disposto dal novellato art. 81, comma 6, dovrà assicurare il perseguimento degli obiettivi di equilibrio di bilancio e di sostenibilità del debito per il complesso delle Amministrazioni Pubbliche. Le prime tre lettere del comma 1 individuano le modalità attraverso le quali si realizzano le verifiche preventive e consuntive sugli andamenti di finanza pubblica, l’analisi degli scostamenti rispetto alle previsioni, al netto dell’andamento del ciclo economico, nonché la definizione del limite massimo degli scostamenti negativi “non giustificati”, rispetto al prodotto interno lordo, al superamento dei quali sono necessarie misure di correzione. Il comma 1, lettera e) demanda alla citata legge l’introduzione di regole sulla spesa volte ad assicurare gli obiettivi posti dal provvedimento medesimo. Il comma 1, lettera g), intervenendo sul tema della garanzia dei livelli essenziali delle prestazioni e delle funzioni fondamentali inerenti i diritti sociali ex art. 117, comma 2, lettere m) e p) della Costituzione e di solidarietà “verticale”, affida alla citata legge il compito di stabilire le modalità attraverso cui lo Stato concorre ad assicurare il finanziamento da parte degli altri livelli di governo nei casi di fase avversa del ciclo economico e al verificarsi degli eventi eccezionali definiti dalla legge medesima (comma 1, lettera d)). Sulla base delle disposizioni di cui al comma 2, la medesima legge dovrà, tra l’altro, disciplinare la facoltà di ricorso all’indebitamento da parte degli Enti Territoriali (fermo restando quanto disciplinato all’art. 4) nonché le modalità di concorso degli Enti medesimi alla sostenibilità del debito del complesso delle Pubbliche Amministrazioni. La legge deve essere approvata entro il 28 febbraio 2013 e, sulla base di quanto stabilito dall’articolo 6, si applicherà a decorrere dall’esercizio finanziario relativo all’anno 2014. 4. Le misure di riequilibrio proposte Azione n. 1 - Nuova istituzione dei tributi regionali ex art. 8 del D.lgs. 68/2011 L’articolo 8 del D.lgs. 68-2011 prevede che “ferma la facoltà per le regioni di sopprimerli, a decorrere dal 1° gennaio 2013 sono trasformati in tributi propri regionali la tassa per l'abilitazione all'esercizio professionale, l'imposta regionale sulle concessioni statali dei beni del demanio marittimo, l'imposta regionale sulle concessioni statali per l'occupazione e l'uso dei beni del patrimonio indisponibile, la tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche regionali, le tasse sulle concessioni regionali, l'imposta sulle emissioni sonore degli aeromobili”. L’articolo 7 della legge delega 42-2009 dispone che i tributi propri regionali siano “istituiti dalle regioni con proprie leggi”. Ne discende che il processo di trasformazione dei tributi sopra indicati da tributi propri derivati a tributi propri regionali si debba necessariamente realizzare attraverso un intervento normativo regionale. Tale intervento di novazione normativa consente alla Regione, 46 oltre alla possibilità di ricondurre ad organicità e coerenza la normativa di riferimento, di ridefinire i caratteri dell’imposta anche in difformità dalle disposizioni stabilite dalla normativa nazionale quadro, purché l’esercizio dell’autonomia regionale sia compatibile con i principi generali dell’ordinamento tributario di cui all’articolo 117 della Costituzione. In tale contesto, la principale leva di flessibilità fiscale è rappresentata dall’applicazione dell’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili (IRESA), quale strumento impositivo finalizzato a incidere fiscalmente sui velivoli più rumorosi, e destinato a mitigare le esternalità negative per i cittadini residenti nei territori limitrofi alle zone di decollo ed atterraggio nonché a finanziarie politiche mirate nell’ambito della tutela della salute. La proposta di articolato della Regione Lazio, che in coerenza con quanto stabilito dall'articolo 8 del D.lgs. 68-2011 disciplina i caratteri dell’imposta anche in difformità a quanto stabilito dalla L. 342-2000, assicura un maggiore gettito quantificabile in 37 milioni di euro per il 2013 (applicando l’imposta a far data dal 1° maggio 2013) e in 55 milioni di euro dal 2014. Con riferimento all’imposta regionale sui canoni del demanio marittimo, viene proposto un intervento di manutenzione della base imponibile, prevedendo l’applicazione dell’imposta regionale anche a valere sulle concessioni rilasciate dalle Autorità Portuali nonché a valere sulle somme corrisposte a titolo di indennizzo per le utilizzazioni senza titolo di beni demaniali marittimi, di zone di mare territoriale e delle pertinenze del demanio marittimo, ovvero per le utilizzazioni difformi dal titolo concessorio. Tali disposizioni determinano un incremento di gettito quantificabile, a decorrere dal 2014, in 2 milioni di euro su base annua. Riepilogo maggiori risorse: 37 milioni di euro per il 2013 57 milioni di euro dal 2014 Azione n. 2 - Operatività del meccanismo di riversamento dei proventi Compartecipazione IVA da recupero fiscale A seguito di un confronto tecnico con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e con l’Agenzia delle Entrate, è in fase di definizione l’operatività del meccanismo di riversamento dei proventi 47 relativi alla compartecipazione regionale all’IVA da recupero fiscale, in applicazione degli articoli 9 e 10 del D.lgs. 68-11, che pertanto si va ad affiancare al meccanismo, già operativo, di riversamento dei proventi da recupero fiscale in materia di addizionale IRPEF ed IRAP. Sulla base delle elaborazioni effettuate nella tabella allegata, le maggiori risorse riversate alla Regione a decorrere dal 2013 sono quantificabili in 128 milioni di euro per il 2013 (nell’ipotesi di operatività del meccanismo di riversamento a far data dal 1° maggio 2013) e in 192 milioni di euro a decorrere dal 2014. Riepilogo maggiori risorse: 128 milioni di euro per il 2013; 192 milioni di euro dal 2014. 48 49 Azione n. 3 – Manutenzione della base imponibile della tassa automobilistica regionale È stata avviata un’attività di studio ed analisi finalizzata ad una manutenzione della base imponibile della tassa automobilistica regionale, la cui disciplina generale risulta imperniata sul D.P.R. 39-1953. Sotto il profilo quantitativo rileva, in particolare, l’applicazione della tassa automobilistica anche a valere sui periodi di fermo amministrativo. Riepilogo maggiori risorse: 15 milioni di euro nel 2013 27 milioni di euro dal 2014. Azione n. 4 – Adeguamento degli importi dei canoni delle acque pubbliche (per uso diverso da quello civile) Si ravvisa l’opportunità di procedere a decorrere dal 2014 alla rideterminazione dei canoni relativi alle utenze di acqua pubblica di cui all’articolo 35 del R.D. 1775/1933, per riportarli a valori unitari maggiormente in linea con quelli adottati dalle altre Regioni. Gli importi attualmente vigenti, infatti, sono ancora quelli fissati dalla Legge n. 36/1994, rivalutati del solo tasso di inflazione programmata, e ad oggi non costituiscono più un giusto corrispettivo per gli usi delle acque prelevate. Riepilogo maggiori risorse: 13 milioni di euro dal 2014. 5. Riepilogo entrate correnti a libera destinazione - quadro programmatico La dimensione complessiva delle entrate correnti a libera destinazione, a seguito delle misure di riequilibrio sopra proposte, è attesa per l’anno 2013 in 2.221,4 milioni di euro. 6. La flessibilità fiscale nel biennio 2014-2015 Ai fini della prosecuzione del percorso di riequilibrio, la principale leva è offerta dal percorso di efficientamento delle gestioni sanitarie regionali. La progressiva riduzione del deficit delle gestioni sanitarie regionali (atteso in 543 milioni di euro nel 2013 ed in 98 milioni di euro nel 2014), unitamente allo svincolo – parziale nel 2014 ed integrale dal 2015 – di una quota della manovre (90 milioni di euro) destinata al ripiano dei disavanzi delle gestioni sanitarie pregresse, assicura alla Regione una prospettiva di progressivo svincolo di una quota sempre più consistente di risorse da 51 destinare alle esigenze del bilancio regionale. Unitamente a tale strumento, a decorrere dal 2014 la Regione può utilizzare i nuovi e maggiori spazi di manovrabilità delle aliquote dell’Addizionale IRPEF offerti dall’art. 6 del D.lgs. 68-2011, che assicurano maggiori risorse potenziali pari a 239 milioni di euro nel 2014 e 650 milioni di euro nel 2015 (applicando una progressività per scaglioni). 52 53 Parte quarta Lo stato di previsione della spesa 54 1. Premessa Il contesto normativo Il processo di predisposizione di bilancio, oltre a dover rispettare i nuovi principi contabili sia dal punto di vista formale che sostanziale, deve necessariamente tenere conto del contesto normativo in continua evoluzione e che può essere sinteticamente ricondotto alle seguenti principali disposizioni: a) Legge Costituzionale 1/2012 e legge n. 243/2012 – a partire dal 1 gennaio 2016, perseguimento dell’obiettivo del pareggio di bilancio non solo in fase preventiva ma anche in sede di rendiconto. b) Sentenza 70/2012 della Corte Costituzionale: la sentenza sul bilancio 2011 della Regione Campania evidenzia la necessità di corretta copertura della spesa e di tutela degli equilibri di bilancio (in coerenza con l’art. 81 della Costituzione), in particolare viene rilevata la necessità di una copertura del fondo residui perenti pari ad almeno al 70% dello stock di perenzione. c) DL 52/2012 – Spending review: impone alle regioni in piano di rientro delle procedure rafforzate di controllo sugli acquisti di beni e servizi da parte di un ulteriore commissario governativo. d) DL 174/2012 – Controllo della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria degli enti territoriali: rafforzamento del potere di controllo della Corte dei Conti. e) Legge di Stabilità 2013: nella quale sono stati previsti ulteriori tagli alle risorse per la Regione che si aggiungono a quanto previsto dai vari DL 78/2010, DL 138/2011, DL 183/2011, DL 201/2011 e DL 95/2012: f) D.Lgs. 118/2011 – Armonizzazione dei sistemi contabili e di bilancio per Regioni ed Enti Locali, con l’introduzione di nuovi principi e schemi di bilancio in linea con quello dello Stato centrale. 55 I tagli delle risorse da parte dello Stato A partire dal decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, in legge, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, recante “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e per la competitività economica”, il Governo nazionale ha varato una serie di manovre che hanno significato per la Regione Lazio il taglio di trasferimenti storici, oltre a contrarre, ulteriormente, i limiti del patto di stabilità. Di seguito, riportiamo una tabella di sintesi relativa agli effetti finanziari derivanti dalle principali manovre di finanza pubblica a partire dal DL n. 78/2010. 56 Dalla tabella sopra riportata, si evidenzia che il saldo netto da finanziare per l’esercizio finanziario 2013 è pari a 1.102 milioni di euro. 2. Focus su alcuni interventi La rappresentazione dei fondi nella legge di bilancio All’interno della legge di bilancio, è stato inserito un apposito articolo che quantifica gli importi stanziati per ogni singolo fondo (fondo di riserva per le spese obbligatorie, fondo di riserva per le spese impreviste, fondo di riserva per le autorizzazioni di cassa, fondi speciali). La perenzione10 A seconda della natura delle somme derivanti dalla reiscrizione della perenzione amministrativa, in bilancio è presente un fondo per le spese correnti libere, uno per le spese in conto capitale, uno per le spese vincolate correnti ed uno per le spese vincolate di parte capitale. A seguito della nuova regola introdotta nell’ambito delle disposizioni concernenti la sperimentazione dei nuovi sistemi contabili armonizzati, le somme andate in perenzione sono da re-imputare sui capitoli originariamente preposti a copertura di quel determinato intervento (o nell’ambito di capitoli appositamente preposti all’interno di ogni singolo macroaggregato facente parte del Programma) e non più quindi su capitoli “generici” quali erano il T91600, il T92600, il T93600 e il T94600. Nel rispetto, quindi, del medesimo principio per cui è opportuno garantire visibilità e trasparenza all’intervento di spesa, la legge di bilancio ha previsto un apposito articolo nel quale sono riportati i singoli fondi differenziati ed i relativi importi per il 2013. 10 La perenzione, in virtù delle regole contabili vigenti, è composta da impegni che presentano un’anzianità di oltre due anni che possono essere relativi ad interventi già compiuti ma non liquidati oppure ad interventi mai iniziati o terminati. Questi impegni vengono eliminati dal bilancio regionale in attesa di essere “reiscritti” in bilancio. La perenzione impatta sul disavanzo regionale nel momento in cui viene reiscritta in bilancio. 57 Il fondo per la copertura delle perdite potenziali All’interno del bilancio 2013 è stato istituito il fondo per perdite potenziali per le spese correnti a carico della Regione, ovvero un fondo necessario a garantire copertura per quelle somme che devono essere impegnate o liquidate oltre i termini previsti nell’ambito delle disposizioni di cui all’articolo 8, commi da 1 a 5, della legge regionale 18 luglio 2012, n. 11. L’utilizzazione dei fondi a destinazione vincolata All’interno della legge di bilancio, è disposta l’applicazione del principio di cui all’art. 1, comma 143, della legge 13 dicembre 2010, n. 220 che, con riferimento all’anno 2013, trova fondamento nell’accordo sancito in sede di Conferenza permanente del 7 febbraio 2013 11. Alla luce di quest’ultimo, è garantita la possibilità, per l’esercizio finanziario 2013, di provvedere al recupero delle risorse vincolate inutilizzate, fatte salve quelle relative alle funzioni fondamentali, al fine di destinarle alla copertura di spese correnti libere. Il limite agli impegni di spesa La facoltà di impegnare pienamente sugli stanziamenti di competenza del bilancio regionale 2013 è riservata solo nel caso delle spese obbligatorie, degli stipendi e delle competenze accessorie del personale, delle spese a destinazione vincolata e relativi cofinanziamenti, delle spese connesse ad interventi per calamità naturali, delle spese inderogabili concernenti il trasporto pubblico e la sanità e delle rate di ammortamento dei mutui. Queste spese sono elencate nell’apposito provvedimento adottato dal Segretario generale. Per le altre spese, la facoltà di impegnare è consentita nel limite del 70 per cento dello stanziamento previsto, fino alla data dell’entrata in vigore dell’assestamento del bilancio annuale e pluriennale 2013-2015 della Regione Lazio. 11 Cfr. “Accordo tra Governo e Regioni concernente modifica, per l'anno 2013, degli importi degli spazi finanziari ceduti dalle singole Regioni e attribuiti ai comuni ed alle province ricadenti nel proprio territorio indicati nella tabella 1 allegata all'articolo 1, comma 122, della legge 24 dicembre 2012, n. 228 (legge di stabilità 2013)”. 58 Le variazioni di bilancio Le variazioni di bilancio regionale da effettuarsi nel corso dell’esercizio finanziario, ai sensi della normativa regionale vigente, sono disciplinate dall’articolo 28 della l.r. 25/2001, che individua la Giunta regionale o il Presidente della Regione come i soggetti preposti ad effettuarle. I casi per i quali procedere attraverso la deliberazione o mediante il decreto, sono tassativamente indicati nel predetto articolo, rinviando agli articoli dal 22 al 25 la disciplina dei prelievi dai fondi e stabilendo che ogni altra variazione al bilancio deve essere disposta o autorizzata con legge regionale. Nella legge di bilancio 2013, è stata inserita un’apposita disposizione normativa che integra la disciplina vigente con il nuovo principio della flessibilità del bilancio enunciato all’articolo 3, comma 1, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, nonché dell’articolo 10 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 dicembre 2011. Di seguito, sono schematicamente elencate le diverse tipologie di intervento e i relativi atti di variazione di bilancio suddivisi per i soggetti competenti. Atto Soggetto Quando Quadro normativo Livello del bilancio Consiglio regionale salvo i casi previsti per legge, ogni variazione di bilancio è disposta con legge regionale Normativa vigente (l.r. 25/2001) Titoli/Tipologie Legge regionale Missioni/Programmi Soggetto Quando Quadro normativo Livello del bilancio Nuovo principio (d.lgs. n. 118/2001 e DPCM 28/12/2011) Categorie Macroaggregati Atto DGR Giunta regionale variazioni compensative tra le dotazioni delle missioni e dei programmi, limitatamente alle spese per il personale, conseguenti a provvedimenti di trasferimento del personale all’interno dell’amministrazione, previste dall’articolo 16, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (nuovo principio) variazioni compensative fra le diverse categorie delle medesime tipologie di entrata e fra i diversi macroaggregati del medesimo programma 59 DGR Giunta regionale Atto Soggetto Decreto del Presidente Presidente della Regione Atto Provvedimento del Segretario generale, su proposta del Direttore della Direzione regionale Programmazione Economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio Soggetto Segretario generale variazioni compensative delle risorse derivanti da assegnazioni vincolate a scopi specifici da parte dello Stato e dell'Unione europea o da altre assegnazioni vincolate tra programmi, appartenenti anche a missioni diverse, nel rispetto della finalità di spesa definiti nella legge di spesa e nell’eventuale provvedimento di assegnazione variazioni derivanti dall’attuazione di leggi regionali variazioni di bilancio degli stanziamenti di cassa prelievi del fondo di riserva per le spese impreviste Nuovo principio (d.lgs. n. 118/2001 e DPCM 28/12/2011) Categorie Macroaggregati Normativa vigente (l.r. 25/2001) Quando variazioni relative all'iscrizione di nuove entrate derivanti da assegnazioni vincolate a scopi specifici da parte dello Stato e dell'Unione europea o da altre assegnazioni vincolate, nonché per l'iscrizione delle relative spese, quando queste siano tassativamente regolate dalla legislazione in vigore prelievi dal fondo di riserva per le spese obbligatorie e prelievi dai fondi per il pagamento delle somme derivanti dalla re-iscrizione della perenzione amministrativa Quadro normativo Livello del bilancio Normativa vigente (l.r. 25/2001) Capitoli Quando variazioni compensative fra capitoli di entrata della medesima categoria e fra i capitoli di spesa del medesimo macroaggregato del bilancio di previsione annuale e pluriennale variazioni fra gli stanziamenti riguardanti il fondo pluriennale vincolato e gli stanziamenti correlati Quadro normativo Livello del bilancio Nuovo principio (d.lgs. n. 118/2001 e DPCM 28/12/2011) Capitoli variazioni concernenti l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione vincolato 60 I bilanci degli enti dipendenti Ai sensi dell’art. 57 della legge regionale 20 novembre 2001, n. 2512, alla legge di bilancio sono allegati i bilanci approvati degli enti dipendenti della Regione (per un totale di 17 enti). Nel contempo, nella legge di bilancio sono previste disposizioni finalizzate a razionalizzare alcuni aspetti della gestione economica dei bilanci degli enti dipendenti, con particolare riferimento all’utilizzo dell’avanzo di amministrazione. Il Quadro A allegato alla legge finanziaria Alla legge finanziaria è allegato il Quadro A, nel quale sono ricomprese le leggi regionali che prevedono interventi di spesa suddivise, a seconda delle rispettive finalità, per missioni e programmi. Tenuto conto che sono stati riportati gli importi complessivi delle missioni e dei programmi corrispondenti, per individuare i capitoli di spesa riferiti alle specifiche leggi regionali si provvede mediante il DPR di cui all’art. 3, comma 4, della legge di bilancio. Il Patto di stabilità Oltre alla norma che, ai fini del rispetto del patto di stabilità interno, prevede la possibilità di rendere non operative le disponibilità correnti dei capitoli di spesa e disporre il blocco degli impegni di spesa e dei pagamenti dandone opportuna comunicazione alla Giunta e al Consiglio regionale13, nella legge finanziaria è inserita la disposizione concernente il patto di stabilità regionalizzato. In riferimento a quest’ultimo, si applica quanto previsto dalla legge 24 dicembre 2012 n. 228, articolo 1, commi 122-126, nel rispetto della tempistica del 31 maggio 2013 prevista nell’ambito della normativa predetta. 12 Cfr. art. l.r. 25/2001, art. 57 comma 3. “La Giunta presenta al Consiglio il bilancio annuale della Regione unitamente ai bilanci annuali delle agenzie e degli enti, che sono approvati dal Consiglio con appositi articoli della legge di bilancio di cui costituiscono allegato”. 13 Nel corso dei precedenti esercizi finanziari, questa disposizione è stata generalmente attuata nel mese di ottobre. 61 3. La spesa per missioni e programmi nel bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013-2015 In attuazione dei principi stabiliti nel d.lgs. n. 118/2011, che ha previsto l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di adottare un sistema di bilanci che esponga i valori contabili secondo missioni e programmi teso ad assicurare una maggiore trasparenza del processo di allocazione delle risorse pubbliche alle politiche pubbliche di settore attraverso l’adozione di una omogenea classificazione delle stesse, si è provveduto, a seguito della adesione al processo di sperimentazione previsto dall’articolo 36 del predetto provvedimento, ad allineare la spesa a tali principi e affini ed a ripartire tale versante in missioni e programmi, attualmente stabiliti nel numero di 23 e di 87, come evidenziati nello schema riepilogativo di seguito riportato. La definizione del contenuto di missione e programma, derivata da quella adottata per il bilancio dello Stato, secondo l’articolo 21 della legge n. 196/2009, definisce la dimensione funzionale, cioè secondo le finalità della spesa per missioni e programmi, del sistema di rappresentanza contabile individuato attraverso i principi contabili generali. Le missioni rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti dalle amministrazioni pubbliche che costituiscono le specifiche funzioni politico-istituzionali perseguite con le risorse a disposizione. Per assicurare il raggiungimento di un risultato coerente tra tutte le amministrazioni tenute all’obbligo di cui alla presente disposizione, tale da garantire il consolidamento dei conti pubblici dal punto di vista delle finalità della spesa utilizzando risorse finanziarie, umane e strumentali ad esse destinate, i programmi rappresentano gli aggregati omogenei di attività volte a perseguire le finalità individuate nell’ambito delle missioni. I macroaggregati, infine, espongono la dimensione economica della spesa che fornisce la chiave attraverso cui operare il collegamento con il piano dei conti. Di seguito, è stato riportato lo schema riepilogativo di ciascuna missione e programma per l’anno 2013, nel quale sono evidenziati, all’interno di ogni programma, gli interventi più significativi che compongono lo stanziamento previsionale. Successivamente, sempre per missioni e programmi, è stato riportato lo stanziamento pluriennale 2013-2015.14 14 In considerazione della nuova articolazione della spesa per missioni e programmi, e non più per singolo assessorato, nel documento di bilancio anche lo stanziamento dei capitoli di spesa riferito all’annualità 2012, laddove riportato, è stato calcolato tenendo conto della nuova classificazione del bilancio. 62 BILANCIO ANNUALE 2013 MISSIONE 01 - Servizi istituzionali, generali e di gestione Programma 01 Organi istituzionali 2013 89.009.130,01 Cassa 119.561.483,74 Nel Programma 01 la spesa più rilevante è rappresentata dal trasferimento al Consiglio regionale pari a 65 milioni in riduzione rispetto al 2012, per un importo pari a 28 milioni. Programma 02 Segreteria generale Programma 03 Gestione economica, finanziaria, programmazione e provveditorato 2013 175.000,00 2013 151.362.462,11 Cassa 175.000,00 Cassa 1.092.838.752,90 Nel Programma 03 sono ricompresi i trasferimenti correnti alle società controllate per un totale di oltre 35 milioni di euro, nonché i contributi agli investimenti delle società controllate per un totale di oltre 19 milioni di euro. Inoltre, in questo programma sono ricompresi anche i circa 59 milioni di assegnazione dello Stato (fondi vincolati) da destinare per interventi nelle aree depresse (APQ). In questo programma figurano inoltre le spese per il pagamento dei canoni acqua, luce, gas ecc. per un totale di 2 milioni euro, le spese per il traffico telefonico per un totale di 2 milioni di euro e le spese per la pulizia, il riscaldamento e il condizionamento dei locali della Regione. Programma 04 Gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali 2013 22.483.399,37 Cassa 48.248.328,39 All’interno di questo Programma figurano le spese di gestione delle tasse automobilistiche (2,5 milioni), le spese di gestione connesse al recupero della tassa automobilistica (4 milioni di euro), le spese di gestione dell’IRAP e dell’addizionale IRPEF (3,15 milioni di euro). 63 05 Programma Gestione dei beni demaniali e patrimoniali 2013 30.479.583,87 Cassa 53.061.090,57 All’interno del Programma 05, figurano le spese per il fitto dei locali per oltre 11 milioni di euro, nonché le spese per i premi di assicurazione incendi, infortuni, vigilanza, ecc., per un totale di 13 milioni di euro. Programma 06 Ufficio tecnico 2013 47.113.988,34 Cassa 71.239.610,43 All’interno del Programma 06, le spese per la manutenzione del patrimonio regionale per un totale di 3 milioni di euro, nonché le spese per lavori di straordinaria manutenzione degli edifici di proprietà regionale per un totale di 32 milioni di euro. Programma 07 Elezioni e consultazioni popolari – Anagrafe e stato civile 2013 13.522.404,07 Cassa 15.258.229,00 All’interno del Programma 07 figurano i trasferimenti alle amministrazioni locali per lo svolgimento delle elezioni regionali 2013. Programma 08 Statistica e sistemi informativi 2013 50.300.324,74 Cassa 81.571.639,35 All’interno del Programma 08 figurano le spese correnti connesse alla società regionale LAIT per un totale di 10 milioni di euro, le spese per la realizzazione del progetto “Informatica” (Hardware e Software) per un totale di oltre 24 milioni di euro, le spese di parte capitale per la società regionale LAIT per un totale di 5,6 milioni di euro. Programma 10 Risorse umane 2013 276.473.185,01 Cassa 311.675.631,54 Nell’ambito del Programma 10 figurano le spese obbligatorie relative al personale regionale (per il 2013 il totale della retribuzione in denaro è pari a 169.250.000,00 di euro), le spese concernenti il servizio di mensa regionale (per un totale di oltre 3,5 milioni di euro), gli oneri previdenziali ed assistenziali relativi al personale (spesa obbligatoria) per un totale di 53 milioni di euro, il versamento dell’IRAP per il personale regionale (spesa obbligatoria) per un totale di 18 milioni di euro, gli ulteriori oneri per le consulenze per un 64 totale di 2 milioni di euro, i rimborsi per le spese di personale relativi al comando, il distacco, il fuori ruolo, ecc., per un totale di oltre 18 milioni di euro. Programma 11 Altri servizi generali 2013 93.377.712,99 Cassa 114.297.450,17 Nel Programma 11, segnaliamo tra le principali le spese correnti per la società regionale Lazio Service per un totale di oltre 66,5 milioni di euro, le spese correnti di rappresentanza per un totale di 5 milioni di euro, le spese concernenti gli oneri da contenzioso per un totale di 2 milioni di euro, le spese per le consulenze in materia di liti, arbitraggi, ecc. per un totale di 1,5 milioni di euro. Programma 12 Politica regionale unitaria per i servizi istituzionali, generali e di gestione 2013 70.799.850,67 Cassa 71.453.858,99 In questo Programma 12, rientrano le spese concernenti il DOCUP OB. 2 2000/2006, nonché le spese per il POR FERS 2007/2013. TOTALE MISSIONE 01, euro 845.097.041,18 65 MISSIONE 02 – Giustizia Programma 02 Casa circondariale e altri servizi 2013 800.000,00 Cassa 1.065.638,20 Nell’ambito di questo Programma segnaliamo gli interventi a sostegno dei diritti dei detenuti del Lazio di cui alla l.r. 7 del 2007, per un totale di 500 mila euro. TOTALE MISSIONE 02, euro 800.000,00 66 MISSIONE 03 - Ordine pubblico e sicurezza Programma 01 Polizia locale e amministrativa 2013 Cassa 3.829.890,13 6.869.821,04 In questo programma le spese per la polizia locale ammontano, per la parte corrente, ad euro 800 mila e per la parte capitale ad euro 400 mila. Programma 02 Sistema integrato di sicurezza urbana 2013 Cassa 6.081.815,47 9.250.000,00 In questo Programma rientrano gli oneri connessi al riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità per 500 mila euro (ll.rr. 31 del 2008 e 24 del 2009), le spese per il Patto Roma Sicura e Lazio Sicuro di cui alla l.r. 12 del 2011 (art. 1, c. 26) per 1 milione di euro, nonché il fondo per il sostegno al microcredito per un totale di 2 milioni di euro. TOTALE MISSIONE 03, euro 9.911.705,60 67 MISSIONE 04 - Istruzione e diritto allo studio Programma 01 Istruzione prescolastica 2013 Cassa 3.047.768,00 5.672.709,00 In questo Programma rientrano le spese per le cosiddette “Sezioni Primavera” di cui alla l.r. 14 del 2008 (art. 1, c. 40) e le spese per le sezioni scuole dell’infanzia di cui alla l.r. 31 del 2008 (art. 58). 02 Programma Altri ordini di istruzione Programma 03 Edilizia scolastica 2013 Cassa 0,00 2013 0,00 Cassa 68.443.396,38 83.033.254,60 Nell’ambito di questa Programma, rientrano gli interventi per la somma urgenza in materia di edilizia scolastica (ll.rr. 12 e 13 del 1981) per oltre 1,3 milioni euro, gli interventi in conto capitale per le opere di edilizia scolastica (ll.rr. 12 e 13 del 1981, l.r. 33 del 1985 e l.r. 2 del 2004) per 37 milioni di euro e il fondo straordinario per l’edilizia scolastica di cui alla l.r. 6 del 1999 per 29 milioni di euro, entrambi gli importi comprensivi dell’operazione di riaccertamento dei residui passivi. Programma 04 Istruzione universitaria 2013 Cassa 77.344.300,48 91.895.909,56 Nell’ambito di questa Programma rientrano le spese per il diritto allo studio universitario per 48,4 milioni di euro (importo comprensivo dell’operazione di riaccertamento dei residui passivi), nonché l’assegnazione dei fondi dello Stato per gli alloggi universitari di cui alla legge 338/2000 per oltre 16 milioni di euro ed il relativo cofinanziamento regionale per 2 milioni di euro. 05 Programma Istruzione tecnica superiore 2013 Cassa 0,00 0,00 68 Programma 06 Servizi ausiliari all'istruzione Programma 07 Diritto allo studio 2013 Cassa 2.117.092,05 2.848.608,49 2013 Cassa 15.886.341,16 47.061.507,09 Nell’ambito di questo Programma rientrano i fondi assegnati dallo Stato per la fornitura gratuita dei libri di testo di cui alla legge 448 del 2000 per un totale di oltre 6,6 milioni di euro, le spese per il diritto allo studio per 8,7 milioni di euro. TOTALE MISSIONE 04, euro 166.838.898,07 69 MISSIONE 05 - Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali Programma 01 Valorizzazione dei beni di interesse storico 2013 49.478.756,50 Cassa 54.946.794,07 Nell’ambito di questo Programma rientrano le spese correnti per la valorizzazione del patrimonio librario per 400 mila euro, le spese correnti per la valorizzazione dei beni e delle strutture culturali per euro 1 milione, il concorso della Regione per le spese relative al recupero di edifici di culto aventi valore artistico, storico ed archeologico (di parte corrente per 10 milioni di euro, di parte capitale per 7 milioni di euro), le spese per lo sviluppo delle strutture permanenti di promozione culturale di cui alla l.r. 21 del 1984 (art. 1) per un totale di circa 2 milioni di euro, i contributi alle imprese per la valorizzazione delle risorse culturali per euro 14 milioni, le spese per la costruzione di nuove parrocchie per 1 milione di euro. Programma 02 Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale 2013 36.883.010,20 Cassa 75.272.122,26 In questo Programma sono ricompresi il finanziamento di parte corrente (euro 3 milioni) e di parte capitale (15,6 milioni di euro) degli interventi di cui alla legge regionale sul cinema (la n. 2 del 2012), nonché le spese inerenti la partecipazione della Regione Lazio a determinate Fondazioni (Teatro dell’Opera, Accademia di Santa Cecilia, La Quadriennale, ecc.) per 4 milioni di euro. Programma 03 Politica regionale unitaria per la tutela dei beni e delle attività culturali 2013 13.192.770,04 Cassa 13.986.201,91 In questo Programma rientrano le spese relative al DOCUP OB 200/2006 misura 3.2 (valorizzazione aree di pregio turistico, culturale e ambientale) e del POR 2007/2013, misura 2.5 (valorizzazione GAC – grandi attrattori culturali). TOTALE MISSIONE 05, euro 99.554.536,74 70 MISSIONE 06 - Politiche giovanili, sport e tempo libero Programma 01 Sport e tempo libero 2013 4.948.564,56 Cassa 6.719.031,96 In questo Programma rientrano vari interventi relativi all’impiantistica sportiva di cui alla l.r. 9 del 2010 (art. 2, c. 50) per 2 milioni di euro, di cui alla l.r. 10 del 2006 (art. 1, c. 81) per 750 mila euro e di cui alla l.r. 11 del 2009 per 1,8 milioni di euro. Programma 02 Giovani 2013 9.810.687,51 Cassa 10.785.964,06 In questo Programma rientrano principalmente le assegnazioni dello Stato di cui al Fondo nazionale per le politiche giovanili, legge 248 del 2000. TOTALE MISSIONE 06, euro 14.759.252,07 71 MISSIONE 07 – Turismo Programma 01 Sviluppo e valorizzazione del turismo 2013 20.805.537,38 Cassa 33.611.988,49 In questo Programma, rientrano le spese per la promozione turistica per un totale di 1,3 milioni di euro, nell’ambito delle quali è ricompreso il fondo unico regionale per il turismo di cui alla l.r. 4 del 2006 (art. 175) e alla l.r. 13 del 2007 (parte corrente), le spese per l’industria alberghiera e la ricettività per un totale pari ad euro 4 milioni di euro, la parte capitale del fondo unico sopracitato per un totale di 3 milioni di euro, le spese per gli interventi straordinari per la valorizzazione turistico ambientale di cui alla l.r. 10 del 2001 (art. 11) per un importo pari ad euro 3,26 milioni ed infine il fondo rotativo per le PMI di cui alla l.r. 27 del 2006 (art. 67) per euro 1,5 milioni. Programma 02 Politica regionale unitaria per il turismo 2013 1.954.453,86 Cassa 1.954.453,86 In questo Programma, rientrano principalmente le spese concernenti il DOCUP OB. 2 2000/2006, misura 2.3 (marketing territoriale) TOTALE MISSIONE 07, euro 22.759.991,24 72 MISSIONE 08 - Assetto del territorio ed edilizia abitativa Programma 01 Urbanistica e assetto del territorio 2013 43.603.306,77 Cassa 57.452.886,60 In questo Programma rientrano soprattutto gli interventi per il risanamento ed il recupero urbano dei quartieri svantaggiati del Comune di Roma, di cui alla l.r. 9 del 2005 (art. 6) per euro 3 milioni, nonché i contributi per il risanamento delle abitazioni dei centri storici minori del Lazio di cui alla l.r. 27 del 2006 (art. 60) per euro 11 milioni (importo comprensivo dell’operazione di riaccertamento dei residui passivi). Da segnalare anche il fondo per il risanamento e la riqualificazione delle aree regionali caratterizzate da fenomeni di abusivismo edilizio di cui alla l.r. 6 del 2007, per euro 9.000.000,00 e le spese relative alla hardware concernente il sistema informativo territoriale della Regione di cui alla l.r. 38 del 1999 (art. 17) per oltre 4 milioni di euro. Programma 02 Edilizia residenziale pubblica e locale e piani di edilizia economico-popolare 2013 532.576.362,66 Cassa 541.793.691,94 In questo Programma rientrano i contributi regionali per l’edilizia agevolata per euro 5 milioni, il fondo per il social housing sempre per 5 milioni di euro, nonché il finanziamento regionale per gli interventi in materia di edilizia sovvenzionata ex fondi GESCAL per oltre 26 milioni di euro di cui alla l.r 11 del 2012 (art. 8, c. 11). In riferimento agli ex fondi GESCAL, rientrano anche le spese connesse all’attuazione degli interventi previsti nell’ambito dell’accordo di programma tra il Ministero dei Lavori Pubblici e la Regione Lazio del 2001 per un totale di 100 milioni di euro, nonché il fondo pluriennale vincolato, ad esse riferite, per oltre 166 milioni di euro. La gran parte del totale dell’importo di questo Programma è derivante dalle assegnazioni dello Stato, tra cui quella riferita al DPCM 16 luglio 2009, i contributi statali in attuazione del programma di edilizia sovvenzionata di cui alla legge 457 del 1978 ed in attuazione del programma di edilizia sovvenzionata di cui alla legge 179 del 1992, le risorse assegnate dallo Stato di cui al DM 2295/2008 per il finanziamento del programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile. Programma 03 Politica regionale unitaria per l'assetto del territorio e l'edilizia abitativa 2013 78.067.524,90 Cassa 78.067.524,90 In questo Programma sono ricompresi i fondi di cui al POR 2007/2013 – Asse V (sviluppo Urbano e locale). TOTALE MISSIONE 08, euro 654.247.194,33 73 MISSIONE 09 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente Programma 01 Difesa del suolo 2013 146.635.637,96 Cassa 232.276.630,47 In questo Programma rientrano gli interventi relativi al risanamento idrogeologico, ovvero i contributi regionali (di cui alla ll.rr. 27 del 2006, e 53 del 1998) per complessivi 64 milioni di euro per il 2013 ed i contributi da parte dello Stato per complessivi 10,2 milioni di euro. Tra i contributi regionali sopra citati rientrano le spese relative la grave problematica delle fonti idriche altamente compromesse in termini di concentrazione di arsenico. Sempre in questo Programma, sono ricomprese le spese per la ricostruzione e la difesa della costa laziale (l.r. 53 del 1998 e l.r. 26 del 2007) per oltre 14,7 milioni di euro, i contributi regionali per la manutenzione dei corsi d’acqua (l.r.53 del 1998 e l.r. 7 del 1999) ed i contributi dello Stato di cui alla l. 183 del 1989 e alla l. 253 del 1990. Programma 02 Tutela, valorizzazione e recupero ambientale 2013 35.008.525,88 Cassa 69.816.460,87 In questo Programma rientrano le spese per l’informazione e l’educazione ambientale per oltre 2 milioni di euro, il cofinanziamento regionale per le aree naturali protette per euro 6,5 milioni di euro, le spese relative ad opere di bonifica di cui alla l.r. 4 del 1984, per oltre 11 milioni di euro. All’interno di questo Programma rientrano anche le spese derivanti dalla partecipazione della Regione Lazio alla società Lazio Ambiente, di cui alla l.r. 15 del 2011. Programma 03 Rifiuti 2013 90.219.848,10 Cassa 116.793.853,70 In questo Programma, in materia di rifiuti le spese regionali correnti ammontano ad euro 25,9 milioni. La parte capitale è invece pari ad euro 30 milioni, in riferimento al programma straordinario di cui alla l.r. 16 del 2005 (art. 15), al quale vanno aggiunti altri 2 milioni per gli interventi di cui alle ll.rr. 9 del 2010, 31 del 2008 e 12 del 2011. Nel pluriennale sono presenti ulteriori 40 milioni per i contributi in conto capitale e 50 milioni di parte corrente. 04 Programma Servizio idrico integrato 2013 87.192.290,11 Cassa 98.007.511,66 74 In questo Programma, le spese per un totale di 36 milioni di euro (importo comprensivo dell’operazione di riaccertamento dei residui passivi) sono relative agli interventi in materia di ammodernamento delle reti idriche (l.r. 48 del 1990), nonché per la loro esecuzione ai sensi delle ll.rr. 47 del 1974 e 88 del 1980 per un totale di 18 milioni di euro. Al servizio idrico integrato sono destinati 5 milioni di euro di parte corrente, mentre il restante del totale riferito al Programma è per lo più derivante da assegnazioni dello Stato. Programma 05 Aree protette, parchi naturali, protezione naturalistica e forestazione 2013 19.632.967,07 Cassa 31.394.564,76 Le spese correnti relative ai parchi ed alle aree protette ammontano ad euro 2,6 milioni, al quale si aggiungono le spese per la prevenzione degli incendi di cui alla l.r. 39 del 2002 per 2,3 milioni di euro, nonché i contributi ai parchi ed alle riserve naturali per interventi di sviluppo socioeconomico per oltre 3,7 milioni di euro. Programma 06 Tutela e valorizzazione delle risorse idriche 2013 5.520.517,41 Cassa 6.660.933,72 Principalmente rientrano in questo Programma i contributi dello Stato di cui alla legge 179 del 2002 (protocollo per la difesa rischio idraulico, tutela e valorizzazione fiume Tevere e affluenti). Programma 07 Sviluppo sostenibile territorio montano piccoli Comuni 2013 8.016.816,32 Cassa 14.536.762,99 Le spese correnti per le comunità montane ed i piccoli comuni ammontano ad euro 4 milioni, a cui vanno aggiunti i fondi per i piccoli comuni di cui alla l.r. 14 del 2008 e 12 del 2011 per un milione di euro e il fondo nazionale per la montagna (legge 97 del 1994) per oltre 2 milioni di euro. 08 Programma Qualità dell'aria e riduzione dell'inquinamento 2013 4.964.914,00 Cassa 5.130.821,00 Gli interventi si riferiscono alla l.r. 16 del 2005 (art. 16). In questo Programma rientra il 10% dell’entrate derivanti dall’IRESA e destinate alla riduzione dell’inquinamento acustico. 09 Programma Politica regionale unitaria per lo sviluppo sostenibile e la 2013 82.678.817,19 Cassa 83.253.911,32 75 tutela del territorio e l'ambiente In questo Programma rientrano principalmente gli interventi di cui al DOCUP OB 2000/2006, misura 1.4 (azioni di controllo monitoraggio e informazione ambientale), 3.3 (qualificazione e valorizzazione dei sistemi parco), del POR 2007/2013, misura 1.6 (promozione di prodotti e processi produttivi rispettosi dell’ambiente), 2.2 (bonifica recupero aree e siti inquinati), 2.3 (prevenzione e gestione rischio idrogeologico), 2.4 (valorizzazione strutture di fruizione aree protette), ed ulteriori assegnazioni relative a programmi o progetti di natura comunitaria. TOTALE MISSIONE 09, euro 479.870.334,04 76 MISSIONE 10 - Trasporti e diritto alla mobilità Programma 01 Trasporto ferroviario 2013 457.605.162,18 Cassa 613.350.962,46 In questo Programma oltre 218 milioni sono riservati per i contratti di servizio pubblico, 124 milioni circa di finanziamento statale per l’ammodernamento e il potenziamento tecnologico della linee di cui alla legge 611 del 1996 (e relativo cofinanziamento regionale per 5 milioni di euro), 77 milioni di euro per la realizzazione della linea metro C, con finanziamento dell’intera quota regionale nel bilancio pluriennale. Programma 02 Trasporto pubblico locale 2013 587.546.071,55 Cassa 1.247.614.705,89 In questo Programma le spese più significative sono quelle per i contratti di servizio pubblico che ammontano per il 2013 a 357 milioni di euro ai quali vanno aggiunti 50 milioni di trasferimenti alle amministrazioni locali. Oltre alle assegnazioni da parte dello Stato all’interno di questo Programma rientrano anche le spese relative agli interessi passivi su prestiti relativi al settore trasporti. Programma 03 Trasporto per vie d'acqua 2013 23.775.623,95 Cassa 31.895.043,06 In questo Programma la gran parte delle spese inserite sono derivanti dall’assegnazione statale per la gestione del trasporto marittimo conferita dalla legge 133 del 2008 (l.r. 2 del 2010). Programma 04 Altre modalità di trasporto 2013 11.000.000,00 Cassa 11.905.900,62 Le spese principali all’interno di questo Programma sono quelle relative alla ristrutturazione ed all’ampliamento degli impianti sciistici del Terminillo, di cui alla l.r. 31 del 2008 (art. 39) 77 05 Programma Viabilità e infrastrutture stradali 2013 276.224.483,00 Cassa 326.997.636,99 In questo Programma, oltre alle assegnazioni da parte dello Stato, sono ricomprese le spese correnti per gli interventi relativi alla viabilità ciclabile per oltre 5 milioni di euro, gli interventi per la grande viabilità di cui alla l.r. 22 del 1987 per 51 milioni di euro (importo comprensivo dell’operazione di riaccertamento dei residui passivi), il concorso regionale per la realizzazione della trasversale nord Orte - Civitavecchia per 6 milioni di euro, con copertura dell’intero importo dell’opera nel pluriennale, e il concorso regionale per la realizzazione dell’A24 per 30,8 milioni di euro, gli interventi per la viabilità di Roma capitale di cui alla l. 396 del 1990, nonché la partecipazione da parte della Regione sempre alla realizzazione delle piste ciclabili per euro 3,2 milioni di euro (di cui alle ll.rr. 13 del 90, 12 del 1997, e 46 del 1997). Ed ancora vi sono 24,3 milioni di euro (importo comprensivo dell’operazione di riaccertamento dei residui passivi) per interventi straordinari di viabilità di particolare importanza (di cui alle ll.rr. 72 del 1980 e 46 del 1997), interventi in materia di parcheggi per oltre 13,5 milioni di euro, i contributi in favore dei comuni per opere di pubblica illuminazione per 21,6 milioni di euro ed infine i contributi agli investimenti nei confronti di Astral s.p.a. per la realizzazione di interventi di viabilità per 18 milioni di euro. Programma 06 Politica regionale unitaria per i trasporti e il diritto alla mobilità 2013 57.896.397,90 Cassa 57.896.397,90 In questo Programma rientrano le spese relative agli interventi di cui al DOCUP OB. 2 2000/2006, misura 2.1 (rete viaria e sistemi intermodali), POR 2007/2013, misura 3.1 (miglioramento della qualità e dell’efficienza del TPL ecc.). TOTALE MISSIONE 10, euro 1.414.047.738,58 78 MISSIONE 11 – Soccorso civile Programma 01 Sistema di protezione civile 2013 40.488.372,06 Cassa 66.378.252,25 In questo Programma rientrano le spese relative agli interventi urgenti e straordinari in materia di protezione civile di cui alla l.r. 93 del 1980 per 2 milioni di euro, oltre ad altre spese in conto capitale in materia di protezione civile per circa 20,5 milioni di euro. Programma 02 Interventi a seguito di calamità naturali 2013 24.198.331,49 Cassa 34.119.300,95 Oltre a specifiche assegnazioni da parte dello Stato, in questo Programma rientrano principalmente le spese per interventi derivanti da eventi calamitosi di cui al DL 1010/48 (l.r. 55 del 1984) per circa 10 milioni di euro, le spese per la realizzazione di interventi per contrastare i fenomeni di subsidenza (l.r. 27 del 2006), oltre alle quote capitale per le rate di ammortamento dei mutui relativi agli eventi sismici che colpirono l’alta valle dell’Aniene e la zona di Rieti. Programma 03 Politica regionale unitaria per il soccorso e la protezione civile 2013 3.682.868,75 Cassa 3.682.868,75 Le spese ricomprese in questo Programma sono relative ad un’assegnazione statale per il reintegro delle risorse messe a disposizione dalla Regione per la ricostruzione delle zone terremotate dell’Umbria e delle arche, di cui alla Del. CIPE 75/1999. TOTALE MISSIONE 11, euro 68.369.572,30 79 MISSIONE 12 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Programma 01 Interventi per l'infanzia e per i minori e per asili nido 2013 34.378.241,42 Cassa 111.913.108,92 Le spese per gli interventi socio assistenziali (come trasferimenti correnti a amministrazioni locali ed a istituzioni sociali private), all’interno di questo Programma, ammontano a 29 milioni di euro complessivi, il restante dell’importo totale è derivante dall’assegnazione dello Stato per il piano straordinario di interventi per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio educativi per l’infanzia di cui alla legge 296 del 2006 (art. 1, cc. 1259 e 1260). Programma 02 Interventi per la disabilità 2013 111.497.024,82 Cassa 151.735.134.,83 Le spese per gli interventi socio assistenziali (come trasferimenti correnti a amministrazioni locali ed a istituzioni sociali private), all’interno di questo Programma, ammontano a 13 milioni di euro complessivi, il restante è per buona parte derivante dall’assegnazione dello Stato di cui al Fondo per le non autosufficienze di cui alla legge 296 del 2006 (art. 1, c. 1264). Sono previsti in questo Programma anche le risorse relative alle RSA. Infine, sono previsti fondi per interventi volti al superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati, ai sensi della l.r. 21 del 1991 (art. 32), per 5 milioni di euro. Programma 03 Interventi per gli anziani 2013 49.141.416,25 Cassa 228.193.720,13 Le spese per gli interventi socio assistenziali (come trasferimenti correnti a amministrazioni locali ed a istituzioni sociali private), all’interno di questo Programma, ammontano a 49 milioni di euro complessivi (importo comprensivo dell’operazione di riaccertamento dei residui passivi). Programma 04 Interventi per soggetti a rischio di esclusione sociale 2013 15.648.510,85 Cassa 18.765.811,62 In questo Programma, le spese per gli interventi socio assistenziali (come trasferimenti correnti a amministrazioni locali, ad imprese ed a istituzioni sociali private), ammontano a 16,5 milioni di euro. 80 Inoltre, nel programma 04 rientra anche il fondo per combattere il fenomeno dell’usura (1 milione di parte corrente e 625 mila di parte capitale). Programma 05 Interventi per le famiglie 2013 12.673.202,55 Cassa 13.463.821,17 In questo Programma, le spese per gli interventi socio assistenziali (come trasferimenti correnti a amministrazioni locali, ad imprese ed a istituzioni sociali private), ammontano a 16,5 milioni di euro. Programma 06 Interventi per il diritto alla casa 2013 28.434.555,82 Cassa 54.906.670,59 In questo Programma, le spese per gli interventi socio assistenziali (come trasferimenti correnti a amministrazioni locali, ad imprese ed a istituzioni sociali private), ammontano a 16,5 milioni di euro. Programma 07 Programmazione e governo della rete dei servizi sociosanitari e sociali 2013 66.744.663,58 Cassa 82.856.002,49 Gran parte dell’importo totale di questo Programma deriva dall’assegnazione dello Stato delle risorse indistinte in attuazione della legge 328 del 2000 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali) e dalla relativa integrazione regionale (pari a circa 12 milioni di euro). Le spese per gli interventi socio assistenziali (come trasferimenti correnti a istituzioni sociali private), ammontano a 3 milioni di euro. 08 Programma Cooperazione e associazionismo Programma 09 Servizio necroscopico e cimiteriale 2013 1.599.439,69 2013 655.500,00 Cassa 1.599.439,69 Cassa 655.500,00 TOTALE MISSIONE 12, euro 320.772.554,98 81 MISSIONE 13 – Tutela della salute Programma 01 Servizio sanitario regionale - finanziamento ordinario corrente per la garanzia dei LEA 2013 Cassa 10.190.495.296,32 14.732.126.853,69 In questo Programma, circa 9,4 miliardi di euro sono derivanti dall’assegnazione dello Stato relativa al riparto per il SSN (quota di trasferimento corrente alle ASL. Programma 02 Servizio sanitario regionale - finanziamento aggiuntivo corrente per livelli di assistenza superiori ai LEA 2013 55.629.328,02 Cassa 94.162.451,44 In questo Programma rientrano principalmente gli interventi relativi ai progetti obiettivo, gli interventi innovativi, la formazione, l’epidemiologico. Programma 04 Servizio sanitario regionale - ripiano di disavanzi sanitari relativi ad esercizi pregressi 2013 1.540.198.107,22 Cassa 1.705.876.953,69 In questo Programma rientrano le spese concernenti la copertura dei disavanzi sanitari, alla quale vanno aggiunte le spese derivanti dai mutui contratti per il ripiano dei disavanzi sanitari. Programma 05 Servizio sanitario regionale - investimenti sanitari 2013 169.534.535,83 Cassa 442.601.847,29 Circa la metà dell’importo di questo Programma è relativo al Fondo regionale per l’edilizia sanitaria, il restante è relativo al contratto multiservizio tecnologico di cui alla l.r. 31 del 2008 (7 milioni per il 2013) e al programma straordinario di ammodernamento tecnologico di cui alla l.r. 27 del 2006 (art. 19, c. 10) per 40 milioni di euro. Programma 07 Ulteriori spese in materia sanitaria 2013 33.749.633,59 Cassa 39.706.945,04 82 Oltre 26 milioni di euro sono derivanti dall’assegnazione dello Stato per il finanziamento dell’Istituto zoo profilattico di Lazio e Toscana, mentre tra le altre spese sono ricomprese quelle per la centrale acquisti regionali. TOTALE MISSIONE 13, euro 11.989.606.900,98 83 Totale Missione 14 - Sviluppo economico e competitività Programma 01 Industria, PMI e Artigianato 2013 189.842.320,89 Cassa 216.022.006,07 Oltre 65 milioni delle spese ricomprese in questo Programma sono relative al Fondo unico per lo sviluppo economico e le attività produttive di cui al d.lgs. 112 del 98 e alla l.r. 14 del 1999, mentre 18 milioni (importo comprensivo dell’operazione di riaccertamento dei residui passivi) sono contributi in favore dei comuni per l’urbanizzazione primaria nelle aree destinate ad insediamenti produttivi, di cui alle ll.rr. 60 del 1978 e 10 del 1977. Inoltre, tra le spese in conto capitale, vi sono quelle per il sostegno alla patrimonializzazione delle PMI di cui alla l.r. 31 del 2008, art. 9 (2,5 milioni), 9 milioni per il sostegno alla patrimonializzazione dei Confidi di cui alla l.r. 31 del 2008, art. 8, ulteriori 2,5 milioni per il sostegno al credito alle imprese del Lazio di cui alla l.r. 9 del 2005. Inoltre, 18 milioni di assegnazione da parte dello Stato (dpr 314/2000) in materia di imprenditoria femminile. Infine, 500 mila euro per il finanziamento di progetti di sostegno alla internazionalizzazione delle imprese. Programma 02 Commercio - reti distributive - tutela dei consumatori 2013 21.447.357,74 Cassa 23.322.853,45 Nell’ambito di questo Programma, la gran parte dell’importo totale è derivante dall’assegnazione dello Stato di cui al fondo nazionale di cofinanziamento di interventi regionali nel settore del commercio e del turismo di cui alla legge 266 del 1997 (art. 16, c. 1). Inoltre, rientra in questo Programma le spese circa la partecipazione azionaria alla società CAR (2 milioni per il 2013). Programma 03 Ricerca e innovazione 2013 137.652.045,09 Cassa 151.184.074,33 Oltre 30 milioni di euro sono destinati al cofinanziamento degli APQ 6 distretti tecnologici, al quale si aggiungono 2 milione del Fondo per la ricerca di cui alla l.r. 9 del 2005 (art. 41, c. 1). Tuttavia, la gran parte dell’importo complessivo di questo Programma è data dai 102 milioni dai contributi per le imprese di cui al Fondo per la promozione della ricerca e lo sviluppo dell’innovazione e del trasferimento tecnologico di cui alla l.r. 9 del 2012 (art. 2, c. 9, l. c)). 84 04 05 Programma Reti e altri servizi di pubblica utilità Programma Politica regionale unitaria per lo sviluppo economico e la competitività 2013 Cassa 0,00 2013 218.401.234,00 0,00 Cassa 247.999.706,27 In questo Programma rientrano le spese relative al POR 2007/2013, Asse IV (sviluppo dei saperi e delle competenze della popolazione ecc.), del POR 2007/2013, misura 3.3 (infrastrutture e servizi di connettività), del POR 2007/2013 attività 1.7 (sviluppo di applicazioni, processi, contenuti e servizi ict), del POR 2007/2013, misura 1.1 (potenziamento e messa in rete attività ricerca ecc.), misura 1.3 (promozione impresa innovativa, patrimonializzazione ecc.), misura 1.4 (acquisizione servizi avanzati PMI). Inoltre, sono ricomprese anche le spese di cui al DOCUP OB. 2000/2006 misura 2.4 (reti immateriali), misura 2.5 (innovazione tecnologica), misura 3.1 (infrastrutture e territorio), misura 4.1 (aiuti alle PMI), misura 4.3 (internazionalizzazione). TOTALE MISSIONE 14, euro 567.342.957,72 85 MISSIONE 15 - Politiche per il lavoro e la formazione professionale Programma 01 Servizi per lo sviluppo del mercato del lavoro 2013 714.841,40 Cassa 714.841,40 In questo Programma, 300 mila euro sono per le politiche attive per il lavoro e 200 mila come contributo ai CPT (comitati paritetici territoriali cantieri edili). Programma 02 Formazione professionale 2013 83.324.898,25 Cassa 130.019.805,13 Nell’ambito di questo Programma, circa 12 milioni sono assegnazioni dello Stato per l’apprendistato (legge 114 del 1999), mentre 31,3 milioni sono le risorse regionali messe a disposizione per i percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP). Da menzionare anche gli oltre 9,4 milioni di assegnazione dello Stato per gli interventi di cui ai piani formativi aziendali, territoriali e settoriali. Programma 03 Sostegno all'occupazione 2013 32.992.309,51 Cassa 54.976.600,68 Nell’ambito del fondo per lo sviluppo e l’occupazione 4,6 milioni sono riservati per le spese di questo Programma, 16 milioni per le politiche attive per l’occupazione (importo comprensivo dell’operazione di riaccertamento dei residui passivi), il restante sono risorse derivanti principalmente da assegnazioni dello Stato in materia occupazionale e di politiche di re-impiego. Programma 04 Politica regionale unitaria per il lavoro e la formazione professionale 2013 382.190.825,98 Cassa 456.123.612,83 In questo Programma rientrano i contributi comunitari in materia di politiche del lavoro e in particolare le voci di spesa relative al POR 2007/2013, Asse I (offerta formativa per i lavoratori), Asse II (sviluppo occupazionale), Asse III (inserimento, reinserimento e permanenza occupazionale), Asse V (sviluppo reti interregionali per la crescita dell’istruzione, formazione e lavoro), Asse VI. 86 TOTALE MISSIONE 15, euro 499.222.875,14 Missione 16 - Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca Programma 01 2013 Sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare 48.293.776,39 Cassa 63.899.083,33 Tra le principali voci di spesa rientranti in questo Programma, vi sono quelle per la promozione in agricoltura e le spese relative all’ARSIAL, per 11,7 milioni. Inoltre, 2 milioni di euro sono per il fondo di garanzia per le imprese del settore agricolo di cui alla l.r. n.2 del 2004 (art. 78) e 4,5 milioni per la prevenzione e l’eradicazione di fitopatie ed infestazioni parassitarie (l.r. 2 del 2011). Programma 02 Caccia e pesca 2013 1.114.875,12 Cassa 1.114.875,12 Principalmente sono le spese di cui al fondo rotativo PMI – caccia e pesca di cui alla l.r. 4 del 2008. Programma 03 Politica regionale unitaria per l'agricoltura, i sistemi agroalimentari, la caccia e la pesca 2013 176.804.574,85 Cassa 179.706.252,80 Le voci di spesa del PSR (Piano di sviluppo rurale) sono ricomprese in questo Programma, il restante sono per la gran parte ulteriori contributi comunitari. TOTALE MISSIONE 16, euro 226.213.226,36 87 Missione 17 - Energia e diversificazione delle fonti energetiche Programma 01 Fonti energetiche 2013 12.988.709,85 Cassa 23.203.017,92 In questo Programma sono riservate circa 10 milioni per le risorse regionali per le energie intelligenti e l’idrogeno. Programma 02 Politica regionali unitaria per l'energia e la diversificazione delle fonti energetiche 2013 77.010.649,32 Cassa 77.193.754,30 In questo Programma rientrano i contributi comunitari in materia di fonti energetiche rinnovabili e in particolare le voci di spesa relative al POR 2007/2013, misura 2.1 (promozione efficienza energetica e energie rinnovabili). TOTALE MISSIONE 17, euro 89.999.359,17 88 MISSIONE 18 - Relazioni con le altre autonomie territoriali e locali Programma 01 2013 Relazioni finanziarie con le altre autonomie territoriali 144.974.536,87 Cassa 162.742.766,56 In questo programma sono rappresentate le voci di spesa inerenti il concorso della Regione alla realizzazione di investimenti di carattere locale, per 71 milioni di euro (importo comprensivo dell’operazione di riaccertamento dei residui passivi), e quelle di cui al piano straordinario di investimenti alla l.r. 31 del 2008 (art. 21) per oltre 57 milioni di euro (importo comprensivo dell’operazione di riaccertamento dei residui passivi). TOTALE MISSIONE 18, euro 144.974.536,87 89 MISSIONE 19 - Relazioni internazionali Programma 01 Relazioni internazionali e Cooperazione allo sviluppo Programma 02 Cooperazione territoriale 2013 546.162,50 2013 2.000.000,00 Cassa 1.318.009,36 Cassa 2.000.000,00 In questo Programma, rientrano le voci di spesa di cui al POR 2007/2013 misura 1.7 (cooperazione interregionale). TOTALE MISSIONE 19, euro 2.546.162,50 90 MISSIONE 20 - Fondi ed accantonamenti Programma 01 Fondo di riserva 2013 979.523.428,15 Cassa 979.523.428,15 In questo Programma rientrano il fondo di riserva per le spese obbligatorie, per le spese impreviste ed i fondi concernenti il pagamento delle somme andate in perenzione. Ricordiamo che nel testo della legge di bilancio 2013 è stato inserito un apposito articolo che dà rappresentazione degli importi per ciascuno dei fondi previsti nell’ambito della l.r. 25 del 2001. Programma 02 Fondo svalutazione crediti 2013 30.624.374,68 Cassa 30.624.374,68 Questo fondo è stato istituito con la legge di assestamento del bilancio 2012 e, come osservato nel paragrafo 5.4 del capitolo 2 della presente nota, rappresenta un fondo rischi diretto ad evitare l’utilizzo di entrate di dubbia e difficile esazione. Per la sua la determinazione del fondo svalutazione crediti si è fatto riferimento alle indicazioni riportate nell’allegato n. 2 al DPCM 28 dicembre 2011. Programma 03 Altri Fondi 2013 28.000.000,00 Cassa 128.000.000,00 In questo Programma rientrano i fondi relativi ai cofinanziamenti regionali (di parte corrente e di parte capitale), il fondo di cassa (300 milioni per il 2013), i fondi speciali per l’attuazione di provvedimenti legislativi. TOTALE MISSIONE 20, euro 1.038.147.802,83 91 MISSIONE 50 - Debito pubblico In questa Missione di natura “tecnica” rientrano il pagamento delle quote interessi e delle quote capitale sui mutui e sui prestiti assunti dall'ente e relative spese accessorie, nonché le anticipazioni straordinarie. Per quel che concerne i mutui relativi alla copertura dei debiti sanitari, questi sono ricompresi nella missione 13 - Tutela della salute, così come i mutui concernenti il TPL nella missione 10 - Trasporti e diritto alla mobilità. Programma 01 Quota interessi ammortamento mutui e prestiti obbligazionari Programma 02 Quota capitale ammortamento mutui e prestiti obbligazionari 2013 261.152.000,00 2013 169.062.000,00 Cassa 261.152.000,00 Cassa 169.062.000,00 TOTALE MISSIONE 50, euro 430.214.000,00 92 MISSIONE 60 - Anticipazioni finanziarie In questa Missione “tecnica rientrano le spese sostenute per la restituzione delle risorse finanziarie anticipate dall'Istituto di credito che svolge il servizio di tesoreria, per fare fronte a momentanee esigenze di liquidità. Programma 01 Restituzione anticipazioni di tesoreria 2013 2.155.504.876,33 Cassa 3.564.367.748,89 TOTALE MISSIONE 60, euro 2.155.504.876,33 93 MISSIONE 99 - Servizi per conto terzi In questa Missione “tecnica”, rientrano le spese effettuate per conto terzi, le partite di giro, le anticipazioni per il finanziamento del sistema sanitario nazionale. Programma 01 02 Servizi per conto terzi – Partite di giro Programma Anticipazioni per finanziamento del sistema sanitario nazionale 2013 2.572.184.000,00 2013 Cassa 2.701.268.254,29 Cassa 6.199.118.000,00 13.886.592.400,08 TOTALE MISSIONE 99, euro 8.771.302.000,00 94 BILANCIO PLURIENNALE 2013-2015 01 01 Missione Servizi istituzionali, generali e di gestione Servizi istituzionali, generali e di gestione Programma 89.009.130,01 72.900.000,00 72.900.000,00 02 Segreteria generale 175.000,00 100.000,00 100.000,00 151.362.462,11 63.984.426,11 65.217.458,35 22.483.399,37 23.195.000,00 23.195.000,00 30.479.583,87 28.500.000,00 28.500.000,00 47.113.988,34 23.369.073,89 22.332.541,65 13.522.404,07 2.000.000,00 2.000.000,00 50.300.324,74 28.510.000,00 28.510.000,00 03 01 Servizi istituzionali, generali e di gestione 04 01 Servizi istituzionali, generali e di gestione 05 01 Servizi istituzionali, generali e di gestione 06 01 Servizi istituzionali, generali e di gestione 07 01 01 01 Servizi istituzionali, generali e di gestione 03 03 Giustizia Missione Ordine pubblico e sicurezza Ordine pubblico e sicurezza Gestione economica, finanziaria, programmazione e provveditorato Gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali Gestione dei beni demaniali e patrimoniali Ufficio tecnico Elezioni e consultazioni popolari - Anagrafe e stato civile Statistica e sistemi 08 informativi 10 Risorse umane 276.473.185,01 275.330.000,00 273.330.000,00 11 Altri servizi generali 93.377.712,99 80.450.000,00 79.450.000,00 12 Politica regionale unitaria per i servizi istituzionali, generali e di gestione 70.799.850,67 30.342.692,00 342.692,00 2013 2014 2015 800.000,00 500.000,00 500.000,00 2013 2014 2015 3.829.890,13 2.000.000,00 2.500.000,00 6.081.815,47 3.800.000,00 5.000.000,00 Missione 02 2015 Organi istituzionali Servizi istituzionali, generali e di gestione Servizi istituzionali, generali e di gestione Servizi istituzionali, generali e di gestione Servizi istituzionali, generali e di gestione 2014 01 01 01 2013 02 01 02 Programma Casa circondariale e altri servizi Programma Polizia locale e amministrativa Sistema integrato di sicurezza urbana 95 04 04 04 04 04 04 04 05 05 05 06 06 Missione Istruzione e diritto allo studio Istruzione e diritto allo studio Istruzione e diritto allo studio Istruzione e diritto allo studio Istruzione e diritto allo studio Istruzione e diritto allo studio Istruzione e diritto allo studio Programma 2013 2014 2015 01 Istruzione prescolastica 3.047.768,00 500.000,00 500.000,00 02 Altri ordini di istruzione 0,00 0,00 0,00 68.443.396,38 12.500.000,00 10.000.000,00 77.344.300,48 38.475.941,26 29.534.972,00 0,00 0,00 0,00 2.117.092,05 800.000,00 800.000,00 15.886.341,16 8.700.000,00 8.700.000,00 2013 2014 2015 49.478.756,50 32.749.000,00 27.948.624,72 36.883.010,20 24.050.000,00 23.850.000,00 13.192.770,04 - - 2013 2014 2015 03 Edilizia scolastica 04 Istruzione universitaria 05 06 07 Istruzione tecnica superiore Servizi ausiliari all'istruzione Diritto allo studio Missione Programma Tutela e valorizzazione Valorizzazione dei beni dei beni e attività 01 di interesse storico. culturali Tutela e valorizzazione Attività culturali e dei beni e attività 02 interventi diversi nel culturali settore culturale Politica regionale Tutela e valorizzazione unitaria per la tutela dei beni e attività 03 dei beni e delle attività culturali culturali Missione Politiche giovanili, sport e tempo libero Politiche giovanili, sport e tempo libero Programma 01 Sport e tempo libero 4.948.564,56 16.465.000,00 4.465.000,00 02 Giovani 9.810.687,51 1.500.000,00 1.500.000,00 Programma Sviluppo e valorizzazione del turismo Politica regionale unitaria per il turismo 2013 2014 2015 20.805.537,38 11.034.069,95 11.000.000,00 1.954.453,86 - - Missione 07 Turismo 01 07 Turismo 02 96 08 Missione Assetto del territorio ed edilizia abitativa 08 Assetto del territorio ed edilizia abitativa 08 Assetto del territorio ed edilizia abitativa 09 09 09 09 09 09 09 09 09 Missione Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente Missione Programma Urbanistica e assetto 01 del territorio Edilizia residenziale pubblica e locale e 02 piani di edilizia economico-popolare Politica regionale unitaria per l'assetto 03 del territorio e l'edilizia abitativa Programma 2013 2014 2015 43.603.306,77 11.507.406,52 6.425.000,00 532.576.362,66 252.908.597,72 39.109.489,13 78.067.524,90 - - 2013 2014 2015 01 Difesa del suolo 146.635.637,96 93.485.103,49 27.809.056,80 02 Tutela, valorizzazione e recupero ambientale 35.008.525,88 19.620.000,00 21.432.559,60 03 Rifiuti 90.219.848,10 50.320.000,00 46.800.000,00 87.192.290,11 49.365.951,45 47.413.000,00 05 Aree protette, parchi naturali, protezione naturalistica e forestazione 19.632.967,07 13.151.750,04 10.850.000,00 06 Tutela e valorizzazione delle risorse idriche 5.520.517,41 450.000,00 10.000,00 8.016.816,32 - - 4.964.914,00 6.000.000,00 6.000.000,00 82.678.817,19 - - 2013 2014 2015 04 Servizio idrico integrato Sviluppo sostenibile 07 territorio montano piccoli Comuni Qualità dell'aria e 08 riduzione dell'inquinamento Politica regionale unitaria per lo sviluppo 09 sostenibile e la tutela del territorio e l'ambiente Programma 97 10 10 10 10 10 10 Trasporti e diritto alla mobilità Trasporti e diritto alla mobilità Trasporti e diritto alla mobilità Trasporti e diritto alla mobilità Trasporti e diritto alla mobilità Trasporti e diritto alla mobilità Missione 11 Soccorso civile 11 Soccorso civile 11 Soccorso civile 01 02 03 04 05 06 12 12 12 12 12 12 12 12 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Diritti sociali, politiche sociali e famiglia 01 02 03 04 05 06 07 08 09 457.605.162,18 Trasporto pubblico 587.546.071,55 locale Trasporto per vie 23.775.623,95 d'acqua Altre modalità di 11.000.000,00 trasporto Viabilità e 276.224.483,00 infrastrutture stradali Politica regionale unitaria per i trasporti e 57.896.397,90 il diritto alla mobilità Programma Sistema di protezione 01 civile Interventi a seguito di 02 calamità naturali Politica regionale 03 unitaria per il soccorso e la protezione civile Missione 12 Trasporto ferroviario 362.460.001,00 223.460.001,00 671.735.340,00 1.245.703.340,00 21.770.606,00 10.740.000,00 9.000.000,00 9.000.000,00 149.061.116,69 66.565.000,00 - - 2013 2014 2015 40.488.372,06 5.400.000,00 4.900.000,00 24.198.331,49 11.195.275,78 11.195.275,78 3.682.868,75 - - 2014 2015 15.600.000,00 17.893.585,00 18.100.000,00 17.850.000,00 15.600.000,00 17.850.000,00 21.125.000,00 23.000.000,00 19.200.000,00 21.700.000,00 19.200.000,00 21.700.000,00 24.100.000,00 26.350.000,00 - - - - Programma 2013 Interventi per l'infanzia e per i minori e per asili 34.378.241,42 nido Interventi per la 111.497.024,82 disabilità Interventi per gli 49.141.416,25 anziani Interventi per soggetti a rischio di esclusione 15.648.510,85 sociale Interventi per le 12.673.202,55 famiglie Interventi per il diritto 28.434.555,82 alla casa Programmazione e governo della rete dei 66.744.663,58 servizi sociosanitari e sociali Cooperazione e 1.599.439,69 associazionismo Servizio necroscopico e 655.500,00 cimiteriale 98 Missione 13 Tutela della salute 01 13 Tutela della salute 02 13 Tutela della salute 04 13 Tutela della salute 05 13 Tutela della salute 07 14 14 14 14 14 Missione Sviluppo economico e competitività Sviluppo economico e competitività Sviluppo economico e competitività Sviluppo economico e competitività Sviluppo economico e competitività Programma 2013 2014 2015 Servizio sanitario regionale finanziamento 10.190.495.296,32 9.639.588.753,00 9.639.588.753,00 ordinario corrente per la garanzia dei LEA Servizio sanitario regionale finanziamento 55.629.328,02 9.800.000,00 9.800.000,00 aggiuntivo corrente per livelli di assistenza superiori ai LEA Servizio sanitario regionale - ripiano di disavanzi sanitari 1.540.198.107,22 1.106.263.350,00 614.752.000,00 relativi ad esercizi pregressi Servizio sanitario regionale - investimenti 169.534.535,83 81.500.000,00 69.500.000,00 sanitari Ulteriori spese in 33.749.633,59 32.017.920,00 32.017.920,00 materia sanitaria Programma Industria, PMI e 01 Artigianato Commercio - reti 02 distributive - tutela dei consumatori 03 Ricerca e innovazione Reti e altri servizi di pubblica utilità Politica regionale unitaria per lo sviluppo 05 economico e la competitività 04 Missione Politiche per il lavoro e 15 la formazione 01 professionale Programma Servizi per lo sviluppo del mercato del lavoro 2013 2014 2015 189.842.320,89 10.300.000,00 3.800.000,00 21.447.357,74 2.150.000,00 2.450.000,00 137.652.045,09 54.000.000,00 2.000.000,00 0,00 0,00 0,00 218.401.234,00 - - 2013 2014 2015 714.841,40 1.200.000,00 1.200.000,00 99 Politiche per il lavoro e la formazione 02 professionale Politiche per il lavoro e 15 la formazione 03 professionale 15 Politiche per il lavoro e 15 la formazione 04 professionale Missione Formazione professionale 83.324.898,25 31.900.000,00 34.900.000,00 Sostegno all'occupazione 32.992.309,51 5.110.000,00 4.610.000,00 Politica regionale unitaria per il lavoro e la formazione professionale 382.190.825,98 5.000.000,00 5.000.000,00 2013 2014 2015 48.293.776,39 17.050.000,00 16.050.000,00 Programma Sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare 16 Agricoltura, politiche 01 agroalimentari e pesca 16 Agricoltura, politiche 02 agroalimentari e pesca Caccia e pesca 1.114.875,12 - - Agricoltura, politiche 03 agroalimentari e pesca Politica regionale unitaria per l'agricoltura, i sistemi agroalimentari, la caccia e la pesca 176.804.574,85 95.000.000,00 95.000.000,00 2013 2014 2015 12.988.709,85 3.000.517,22 3.960.000,00 77.010.649,32 - - 2013 2014 2015 144.974.536,87 78.590.431,11 16.545.551,75 2013 2014 2015 546.162,50 350.000,00 350.000,00 2.000.000,00 - - 16 17 17 Missione Energia e diversificazione delle fonti energetiche Energia e diversificazione delle fonti energetiche Programma 01 Fonti energetiche Politica regionali unitaria per l'energia e 02 la diversificazione delle fonti energetiche Missione Programma Relazioni con le altre Relazioni finanziarie 18 autonomie territoriali e 01 con le altre autonomie locali territoriali Missione Programma Relazioni internazionali 19 Relazioni internazionali 01 e Cooperazione allo sviluppo Cooperazione 19 Relazioni internazionali 02 territoriale 100 20 20 20 Missione Fondi ed accantonamenti Fondi ed accantonamenti Fondi ed accantonamenti Missione 50 Debito pubblico 50 Debito pubblico Programma Anticipazioni finanziarie Missione 99 Servizi per conto terzi 99 Servizi per conto terzi 2014 2015 01 Fondo di riserva 979.523.428,15 3.511.169.196,94 10.451.540,94 02 Fondo svalutazione crediti 30.624.374,68 7.574.038,06 5.675.459,06 03 Altri Fondi 28.000.000,00 25.000.000,00 25.000.000,00 Programma 2013 Quota interessi 01 ammortamento mutui 261.152.000,00 e prestiti obbligazionari Quota capitale 02 ammortamento mutui 169.062.000,00 e prestiti obbligazionari Missione 60 2013 01 Programma Restituzione anticipazioni di tesoreria 2014 2015 387.305.000,00 402.646.000,00 203.471.000,00 266.508.000,00 2013 2014 2015 2.155.504.876,33 - - 2014 2015 - - - - Programma 2013 Servizi per conto terzi 01 2.572.184.000,00 Partite di giro Anticipazioni per il finanziamento del 02 6.199.118.000,00 sistema sanitario nazionale 101