NOTA PRELIMINARE
“Bilancio di previsione della Regione Lazio
per l’esercizio finanziario 2013 e bilancio pluriennale 2013-2015”
INDICE
Parte prima. La situazione finanziaria della Regione e gli impatti del DL 8 aprile 2013, n. 35
1.
Le premesse
2.
I debiti commerciali delle Amministrazioni pubbliche
3.
Le misure per l’accelerazione del pagamento dei debiti della PA verso i propri
fornitori
4.
I benefici del provvedimento
5.
Le misure di copertura da parte della Regione
Parte seconda. La Regione Lazio quale ente in sperimentazione dei nuovi schemi di bilancio
1.
La sperimentazione del bilancio armonizzato
2.
Il principio della competenza finanziaria
3.
I nuovi schemi di bilancio
4.
La nuova struttura del bilancio 2013-2015
5.
5.
1
5.
2
5.
3
5.
4
5.
5
L'applicazione dei nuovi principi nel bilancio 2013-2015
La formazione residui passivi
Avanzo di amministrazione vincolato
Fondo pluriennale vincolato
Fondo svalutazione crediti
La gestione sanitaria accentrata
Parte terza. Previsioni di entrata relative all’esercizio 2013: nota metodologica
1.
Il quadro delle entrate a legislazione vigente
2
1.
1
1.
2
1.
3
1.
4
Entrate destinate al finanziamento del Servizio Sanitario Regionale
Le manovre fiscali aggiuntive: quota destinata al ripiano dei disavanzi sanitari
Entrate destinate al finanziamento del Trasporto Pubblico Locale
Entrate fiscali a libera destinazione
- Tassa automobilistica regionale
- Addizionale regionale all’accisa sul gas naturale
- Tributo per il conferimento in discarica dei rifiuti
- Proventi IRAP e Addizionale IRPEF da recupero fiscale
- Imposta regionale sulla benzina per autotrazione
- Compartecipazione regionale all’IVA – quota a libera destinazione
- IRAP – quota a libera destinazione
- Le entrate tributarie minori
1. Le entrate extratributarie
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1. Riepilogo entrate correnti a libera destinazione a legislazione vigenti
6
2.
Finanza trasferita: i rifinanziamenti operati dalla legge di stabilità 2013
3.
L’equilibrio preventivo tra entrate correnti e spese correnti libere alla luce delle disposizioni
contenute nel DL 174-2012 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213
4.
Le misure di riequilibrio proposte
 ...........................................................................................................................................A
zione n. 1 – Nuova istituzione dei tributi regionali ex art. 8 del D.lgs. 68/2011
 ...........................................................................................................................................A
zione n. 2 – Operatività del meccanismo di riversamento dei proventi compartecipazione IVA
da recupero fiscale
 ...........................................................................................................................................A
zione n. 3 – Manutenzione della base imponibile della tassa automobilistica regionale
 Azione n. 4 – Adeguamento degli importi dei canoni delle acque pubbliche (per uso diverso da
quello civile)
5.
Riepilogo entrate correnti a libera destinazione - quadro programmatico
6.
La fessibilità fiscale nel biennio 2014-2015
Parte quarta. Lo stato di previsione della spesa
3
1.
Premessa
 Il contesto normativo
 I tagli delle risorse da parte dello Stato
2.
Focus su alcuni interventi
 La rappresentazione dei fondi nella legge di bilancio
 La perenzione
 Il fondo per la radiazione delle somme andate in perenzione
 L’utilizzazione dei fondi a destinazione vincolata
 Il limite agli impegni di spesa
 Le variazioni di bilancio
 I bilanci degli enti dipendenti
 Il Quadro A allegato alla legge finanziaria
 Il Patto di stabilità
3.
La spesa per missioni e programmi nel bilancio annuale 2013 e pluriennale
2013-2015
 Bilancio annuale 2013
 Bilancio pluriennale 2013-2015
4
Parte prima
La situazione finanziaria della Regione e
gli impatti del DL 8 aprile 2013, n. 35
5
1. Premessa
Le recenti relazioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Relazione sulla verifica
amministrativa contabile alla Regione Lazio eseguita dal 13 giugno al 31 agosto 2012) e della
Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo per il Lazio (Il controllo sul rendiconto generale
della Regione Lazio. Esercizio finanziario 2010 con proiezioni all’esercizio 2011), comprese le ultime
valutazioni di quest'ultima in merito alla “Relazione di fine legislatura regionale” ricevute il 5 marzo
2013, rappresentano uno scenario economico-finanziario della Regione Lazio particolarmente
delicato.
Un disavanzo effettivo regionale pari ad euro 10/11,5 miliardi (al 31/12/2011), per come calcolato
dalla Corte dei Conti1, ed uno stock di debito residuo pari a 12 miliardi di euro (al 31/12/2011), sono
i numeri significativi di una situazione di criticità, la cui risoluzione non può essere rinviata per le
seguenti motivazioni:
1. il decreto n. 174/2012, convertito in legge 7 dicembre 2012, n. 213, prevede il controllo della
Corte dei Conti sul bilancio di previsione approvato dal Consiglio regionale. E’ evidente che tutte
le criticità riportate dalla Corte dei Conti nelle recenti relazioni pervenute devono essere
immediatamente affrontate nella manovra di bilancio 2013, correndo altrimenti il rischio di
impugnativa costituzionale della legge di bilancio;
2. il d.lgs. n. 192/2012 recepisce le direttive europee in merito al pagamento entro 30/60 giorni dei
fornitori della PA. In particolare, per l’ambito sanitario questo richiederà ingenti disponibilità
liquide al fine di ridurre il ritardo dei pagamenti da 210/240 a 60 giorni, minando di fatto
l’accordo pagamenti che fino ad oggi ha garantito la tenuta del sistema.
3. il d.lgs. n. 118/2011 concernente l’armonizzazione dei bilanci, nella parte dedicata alla sanità ha
previsto l’istituzione di una cassa per la sanità distinta dalla cassa relativa alla restante parte
regionale, riducendo i margini di flessibilità della gestione della liquidità (flessibilità che fino ad
oggi ha consentito alla regione di limitare il ricorso al debito). Inoltre, l’istituzione della gestione
sanitaria accentrata prevista sempre nell’ambito del d.lgs. n. 118/2011, ha evidenziato
1
Il range tra 10 e 11,5 miliardi di euro è relativo all’applicazione della norma concernente la radiazione dei perenti
(articolo 8, commi da 1 a 5, della l.r. 11/2012), sulla quale la Corte dei Conti ha espresso la sua valutazione negativa.
6
dall’analisi dei residui attivi e passivi, delle economie vincolate e dello stock di perenzione, la
necessità di riversare alla “cassa sanità” un importo pari a 4,2 miliardi di euro.
Inoltre, alla luce delle disposizioni previste nell’ambito della legge costituzionale n. 1/2012 in
riferimento al principio del pareggio di bilancio e delle disposizioni attuative di cui alla legge n.
243/2012, a partire dal 1 gennaio 2016 la Regione dovrà garantire l’equilibrio del bilancio nel
rispetto di quanto previsto dall’articolo 9 della legge n. 243/2012 per cui i «bilanci delle regioni
(…) si considerano in equilibrio quando, sia nella fase di previsione che di rendiconto, registrano:
a) un saldo non negativo, in termini di competenza e di cassa, tra le entrate finali e le spese finali;
b) un saldo non negativo, in termini di competenza e di cassa, tra le entrate correnti e le spese
correnti, incluse le quote di capitale delle rate di ammortamento dei prestiti».
In tale contesto di grave criticità finanziaria, un’opportunità ineludibile per la riduzione del
disavanzo finanziario e per assicurare il rilancio del tessuto economico e produttivo regionale è
offerta dall’approvazione del DL 8 aprile 2013, n. 35, adottato a seguito della Relazione di
aggiornamento del DEF, presentata dal Presidente del Consiglio Mario Monti e dal Ministro
dell’Economia e delle Finanze Vittorio Grilli al Consiglio dei Ministri del 21 marzo 2013 e delle
risoluzioni approvate dalla Camera e dal Senato in data 2 aprile 2013. La Relazione di
aggiornamento del DEF sottolinea come, alla luce del deterioramento delle prospettive
macroeconomiche, vi sia la necessità di affiancare all’opera di consolidamento dei conti pubblici
specifiche azioni di sostegno, in grado di fronteggiare l’accentuata debolezza della domanda
interna, facendola ripartire già a decorrere dalla seconda metà dell’anno in corso.
In tale contesto, con il DL 8 aprile 2013, n. 35 si provvede ad immettere liquidità nel sistema
economico mediante lo sblocco dei pagamenti dei debiti della PA verso i propri fornitori. Gli
importi previsti corrispondono a 20 miliardi nel 2013 e ulteriori 20 miliardi nel corso del 2014.
Si tratta di un intervento di natura straordinaria, finalizzato a ridurre in modo significativo la
dimensione complessiva delle passività commerciali del comparto pubblico, disposto in accordo
con le autorità europee e destinato non a finanziare nuova spesa ma a sanare, a beneficio del
settore privato, situazioni di criticità nei flussi di pagamenti da parte della PA.
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L’adozione di tale intervento di natura straordinaria trova legittimazione nell’azione di riequilibrio
dei conti pubblici in vista del raggiungimento del pareggio di bilancio, portata avanti con
determinazione nell’ultimo biennio.
2. I debiti commerciali delle Amministrazioni pubbliche
Nel 2012 l’Istat ha fornito a Eurostat stime preliminari dei debiti commerciali delle
Amministrazioni pubbliche italiane, relativi alla sola spesa corrente. Per il 2011 la valutazione è
pari a circa 67 miliardi di euro. Coerentemente con le regole stabilite in sede europea, il debito
delle Amministrazioni pubbliche non include le passività commerciali. Non è possibile, pertanto,
utilizzare i dati di contabilità pubblica quale elemento informativo necessario per determinare in
modo analitico la dimensione complessiva del debito commerciale delle Amministrazioni
pubbliche. La Banca d’Italia compie una valutazione dell’ammontare complessivo dei debiti
commerciali delle Amministrazioni pubbliche sulla base di informazioni fornite dalle imprese
creditrici, utilizzando indagini campionarie condotte su imprese operanti nei settori industriali, dei
servizi privati non finanziari e delle costruzioni e le segnalazioni di vigilanza. Sulla base delle
indagini si stimano i debiti commerciali ancora contabilizzati nei bilanci delle imprese (inclusi i
debiti ceduti a intermediari finanziari con clausola pro solvendo). Le ultime stime disponibili,
basate su informazioni raccolte nella primavera del 2012, sono relative ai debiti commerciali in
essere al 31 dicembre 2011. Nel prossimo mese di maggio saranno disponibili le stime per il 31
dicembre 2012. Le segnalazioni di vigilanza forniscono invece indicazioni sull’ammontare dei debiti
ceduti con clausola pro soluto, che riguardano soprattutto operazioni di factoring; queste ultime
informazioni sono già disponibili per il 31 dicembre 2012. La stima dei debiti commerciali ancora
iscritti nei bilanci delle imprese, inclusi quelli ceduti a intermediari finanziari con clausola pro
solvendo, è ottenuta applicando il rapporto tra crediti e fatturato verso le Amministrazioni
pubbliche dichiarato dalle imprese alla spesa complessiva sostenuta dalle Amministrazioni
pubbliche. Sulla base dei dati forniti dalla Banca d'Italia, il totale di debiti commerciali vantati dalle
imprese nei confronti delle Amministrazioni pubbliche a fine 2011 sarebbe stato pari a circa 91
miliardi (5,8 per cento del PIL). Circa il 10% del totale è stato ceduto a intermediari finanziari con
8
clausola pro soluto e pertanto, secondo le recenti decisioni dell’Eurostat del luglio 2012, è già
incluso nel debito pubblico calcolato secondo la definizione di Maastricht. Queste stime sono
coerenti con la valutazione diffusa dall’Eurostat relativa ai soli debiti commerciali per spese
correnti. Circa la metà dei debiti sarebbe attribuibile a Regioni e ASL. La quota di imprese che
dichiara di avere difficoltà di accesso al credito è più alta tra quelle che detengono crediti
commerciali verso la PA (16 per cento, a fronte del 12 per cento per le altre imprese)2.
La tensione di liquidità che interessa il sistema produttivo del nostro Paese risulta ulteriormente
acuita dalla mancanza di credito. I dati della Banca d’Italia testimoniano una significativa riduzione
dei prestiti bancari concessi al settore privato.
Fonte: Banca d’Italia, bollettino statistico “Moneta e Banche”, 8 marzo 2013.
Le banche sono sempre più selettive nel concedere prestiti. Di conseguenza, quasi un terzo delle
aziende ha liquidità insufficiente rispetto alle esigenze operative, come segnala una recente
indagine condotta da “Il Sole 24 Ore” e Banca d’Italia. I tassi di interesse applicati alle nuove
operazioni di prestito sono in costante ascesa, attestandosi mediamente nel gennaio 2013 al 3,6%,
a fronte di un valore medio pari al 2% rilevato nel novembre 2009.
2
Fonte: audizione in merito all’esame della Relazione al Parlamento approvata dal Consiglio dei Ministri il 21 marzo
2013. Testimonianza del Direttore Centrale per la Ricerca economica e le Relazioni internazionali della Banca d’Italia
Daniele Franco
9
Fonte: Banca d’Italia, bollettino statistico “Moneta e Banche”, 8 marzo 2013.
3. Le misure per l’accelerazione del pagamento dei debiti della PA verso i propri fornitori
Le misure adottate dal Governo sono finalizzate all’immissione di liquidità nel sistema economico
attraverso un’accelerazione dei pagamenti relativi ai crediti vantati dai privati nei confronti della
Pubblica Amministrazione. Esse interessano le Amministrazioni centrali, gli Enti territoriali e gli Enti
del Servizio Sanitario Nazionale e operano con modalità differenti in relazione al comparto e alla
tipologia di debito.
Con riferimento alle Regioni, le misure per l’accelerazione dei pagamenti riguardano, in
particolare:
1. l’esclusione dal patto di stabilità delle Regioni dei pagamenti effettuati in favore degli Enti locali
sui residui passivi di parte corrente, purché a fronte di corrispondenti residui attivi degli enti
locali;
2. l’adeguamento della dotazione complessiva delle spese 2013 per i cofinanziamenti nazionali dei
fondi strutturali comunitari escluse dal patto di stabilità delle Regioni (dall’attuale valore di
1.000 milioni di euro a 1.800 milioni di euro);
10
3. l’istituzione di un fondo per assicurare liquidità alle Regioni (denominato “Sezione per
assicurare la liquidità alle regioni e alle province autonome per pagamenti dei debiti certi, liquidi
ed esigibili diversi da quelli finanziari e sanitari”), con una dotazione di 3.000 milioni di euro per
l’anno 2013 e di 5.000 milioni di euro per l’anno 2014, con obbligo di restituzione in un arco
temporale certo e sostenibile (restituzione dell’anticipazione lungo un arco temporale
trentennale, ad un tasso di approvvigionamento commisurato all’attuale tasso di collocamento
dei BTP a 5 anni, che ad oggi è circa il 3,40%);
4. i debiti del comparto sanitario, attraverso la concessione un fondo (denominato “Sezione per
assicurare la liquidità per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili degli enti del Servizio
Sanitario Nazionale”), per il pagamento di debiti relativi ad operazioni già conteggiate negli
esercizi finanziari precedenti ai fini del calcolo dell’indebitamento netto, che verranno
successivamente restituite secondo un piano di rientro finanziariamente sostenibile
(restituzione dell’anticipazione lungo un arco temporale trentennale, ad un tasso di
approvvigionamento commisurato all’attuale tasso di collocamento dei BTP a 5 anni, che ad
oggi è circa il 3,40%).
Per la Regione Lazio, l’anticipazione spettante di cui ai punti 3 e 4 sarà definita con un decreto
attuativo.
Le risorse erogate alla Regione Lazio, garantiranno l’immediata estinzione dei debiti commerciali
per un importo corrispondente ed assicureranno una riduzione del disavanzo complessivo,
quest’ultimo pari al 31.12.2011 a 11.500 milioni di euro.
A fronte di tale iniezione straordinaria di liquidità, le Regioni dovranno:
- dare copertura finanziaria con propria legge ai maggiori oneri derivanti dalla restituzione delle
provviste finanziarie;
- redigere un elenco dei pagamenti da effettuare seguendo i criteri stabiliti dalla norma;
- stipulare i contratti per l’attribuzione della provvista finanziaria con il Ministero dell’Economia e
delle Finanze – Dipartimento del Tesoro.
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4. I benefici del provvedimento
Il provvedimento immette nel tessuto economico e produttivo nazionale una iniezione di liquidità
pari al 2,5% del PIL nazionale. Tale restituzione di liquidità è in grado di “dare ossigeno” al sistema
produttivo del Paese e attraverserà l’intera filiera produttiva, raggiungendo più imprese di quelle
che vantano crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione, perché consente a quest’ultime
di pagare i loro fornitori. Ne consegue un miglioramento della posizione di bilancio aziendale che
assicurerà un miglioramento dei rating bancari attribuiti alle singole imprese, frenerà l’aumento
delle sofferenze, favorirà l’erogazione di credito a tassi più bassi, mitigando così i problemi
ingenerati dal credit crunch, che attualmente condizionano la capacità del nostro sistema
imprenditoriale di competere sui mercati internazionali. Una volta innescato, il processo si può
alimentare, mettendo in moto un circolo virtuoso: più liquidità, più investimenti, più crescita, più
occupazione, rating migliori, più credito, e di nuovo più investimenti.
La Relazione di aggiornamento del DEF evidenzia che dall’intervento sui pagamenti dei debiti della
PA dovrebbe discendere un deciso miglioramento del profilo della domanda interna e
dell’occupazione, e dunque una più veloce ripresa della crescita economica. Non sono tuttavia, ad
oggi, acquisiti elementi informativi aggiornati in ordine ai livelli di crescita del PIL e dei livelli
occupazionali che si registrerebbero negli anni 2013 e 2014 al netto degli interventi prospettati in
tema di pagamento dei debiti della PA. In assenza di stime ufficiali da parte del MEF, è utile in
prima battuta considerare una recente analisi condotta dal centro studi di JP Morgan, che ha
stimato nello 0,673 il coefficiente di crescita del Prodotto Interno Lordo associato a tale strumento
di politica economica. È opportuno, tuttavia, considerare che una parte dei pagamenti
(quantificata nell’audizione del Direttore Centrale per la Ricerca economica e le Relazioni
internazionali della Banca d’Italia Daniele Franco in misura pari a circa il 20%) confluirà al settore
creditizio, attesa l’avvenuta cessione agli intermediari finanziari da parte delle imprese, di una
quota dei propri debiti commerciali, anche se il provvedimento prevede che tale quota sarà pagata
successivamente a quanto dovuto alle imprese.
L’iniezione di liquidità immessa dalla Regione Lazio sarà sicuramente in grado di assicurare una
crescita del PIL regionale al pari di quello nazionale.
3
Fonte: The impact of arrears payments on GDP: it could be big for Italy, Europe Economic Research, J.P. Morgan.
12
5. Le misure di copertura da parte della Regione
Come richiamato in precedenza, l’erogazione di tale provvista finanziaria straordinaria è
condizionata all’adozione di idonee forme di copertura finanziaria dei maggiori oneri derivanti
dalla restituzione della provvista da parte della Regione. Non riuscire ad individuare le necessarie
misure di copertura determinerebbe pertanto la rinuncia ad uno straordinario strumento di
finanziamento in grado di assicurare un sostanziale riequilibrio del bilancio regionale ed un
importante volano per l’economia regionale.
In ottemperanza alle disposizioni contenute nella L. Cost. 1-2012, nonchè nella legge attuativa n.
243/12, al fine di conseguire l’obiettivo del pareggio di bilancio sia in fase preventiva che in fase
consuntiva, le misure di copertura individuate devono essere sostenibili e credibili.
In tale contesto, è da rilevare che gli spazi di flessibilità fiscale ordinaria attivabili dalla Regione
sono da considerare sostanzialmente saturi. Resta aperta la possibilità di intervenire utilizzando la
leva tariffaria, senza tuttavia disporre di un ammontare di risorse adeguato a fornire copertura ai
nuovi oneri.
L’unico strumento attivabile al fine di perseguire l’obiettivo del pareggio di bilancio è dato dalla
maggiorazione dell’aliquota dell’addizionale IRPEF:
- fino ad un massimo del 1,1% (quindi +0,6% rispetto all’attuale maggiorazione massima dello
0,5%), attualmente consentito alle Regioni nel 2014;
- fino ad un massimo del 2,1% (quindi +1,6% rispetto all’attuale maggiorazione massima dello
0,5%), attualmente consentito alle Regioni a far data dal 2015.
Avendo riguardo ai vincoli sopra indicati, l’applicazione delle maggiorazioni dell’addizionale IRPEF
nella misura massima stabilita dalla legislazione vigente assicurerebbe un maggiore gettito
quantificabile, per l’anno 2014, in 239 milioni di euro e dal 2015 in 637 milioni di euro. Tenendo
tuttavia conto della crescita del PIL prevista dalla nota di aggiornamento del DEF (+3,4% in termini
nominali) e delle ulteriori possibilità di crescita del PIL offerte dalle misure di politica economica
sopra citate, è ragionevole stimare una rivalutazione del gettito tale da attestare la dimensione
complessiva della manovra in circa 650 milioni di euro.
13
Rispetto ad una platea di soggetti interessati al prelievo addizionale IRPEF quantificabile in
2.932.945 contribuenti, restano esclusi dall’intervento di politica fiscale in esame i soggetti che
dispongono di un reddito imponibile ai fini dell’addizionale IRPEF fino a 15.000 euro (soglia
corrispondente al primo scaglione di reddito IRPEF), complessivamente pari a 942.066 unità.
La maggiorazione interessa un numero di contribuenti stimabile in 1.990.879 unità, ovvero il
67,9% dei contribuenti complessivi. Di tali contribuenti, una quota consistente (1.171.717 unità),
avente un reddito imponibile fino ad euro 28.000, subisce un incremento del prelievo fiscale
contenuto (104 euro su base annua, in media, nel 2015). E’ possibile, quindi, affermare che circa
2/3 dei contribuenti del Lazio non sono interessati alla maggiorazione del prelievo, o sono
interessati in modo marginale. Avendo natura progressiva e non proporzionale, la manovra
realizza un incremento del prelievo maggiore all’aumentare del reddito prodotto.
Sulla base delle proiezioni finanziarie in corso di definizione, qualora fosse necessario un
incremento delle aliquote fiscali dal 2014, si può ipotizzare che già a decorrere dal 2018 il
completamento del percorso di riequilibrio del deficit sanitario permetterà una prima,
significativa, riduzione della manovra fiscale. Il gettito necessario ad assicurare l’equilibrio
finanziario dell’ente dovrebbe ridursi da 650 a 350 milioni di euro, con una contestuale riduzione
della maggiorazione dell’addizionale IRPEF dall’1,6% allo 0,9%. A decorrere dal 2019, sempre
nell’ipotesi di conseguimento del pareggio in sanità, l’esigenza di risorse fiscali aggiuntive si ridurrà
ulteriormente, attestandosi a circa 250 milioni di euro, garantendo una ulteriore riduzione della
14
maggiorazione dell’addizionale IRPEF allo 0,6%. Il tutto garantendo una quota di investimenti
autofinanziati, senza debito, pari a 100 milioni di euro nel 2014 e 350 nel 2015.
Già a partire dal 2013, l’Amministrazione Regionale adotterà una serie di provvedimenti
straordinari, finalizzati:
- alla razionalizzazione della spesa delle società;
- alla riduzione degli oneri per la struttura organizzativa;
- all’adozione di misure efficaci per la dismissione del patrimonio;
- alla ristrutturazione dello stock di debito.
Tali misure, contestuali all’attivazione di politiche di investimento regionale finalizzate a dare
stimolo al tessuto economico e produttivo, consentiranno il consolidamento delle entrate e la
riduzione della spesa improduttiva, offrendo la possibilità di disapplicare, in tempi ragionevoli, le
maggiorazioni di aliquota dell’addizionale IRPEF eventualmente introdotte.
15
Parte seconda
La Regione Lazio quale ente in sperimentazione
dei nuovi schemi di bilancio
16
1. La sperimentazione del bilancio armonizzato
La Regione Lazio partecipa, per il biennio 2012 e 2013 alla sperimentazione concernente i sistemi
contabili e gli schemi di bilancio prevista dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28
dicembre 2011, in attuazione dell’art. 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118,
propedeutica all’entrata a regime per tutte le Regioni e gli enti locali a partire dal 1 gennaio 2014.
Le importanti innovazioni in materia contabile, possono essere sintetizzate in:
- adozione, per gli enti coinvolti, di schemi di bilancio comuni che prevedono, per la spesa, la
classificazione in missioni, programmi e macroaggregati, e per l’entrata la classificazione in
titoli, tipologie e categorie;
- introduzione in fase gestionale del nuovo principio della competenza finanziaria (cd.
“potenziata”) che costituisce il criterio di imputazione agli esercizi finanziari delle obbligazioni
giuridicamente perfezionate attive e passive (accertamenti e impegni);
- affiancamento per gli enti che adottano la contabilità finanziaria di un sistema di contabilità
economico-patrimoniale, ai soli fini conoscitivi, garantendo quindi la rilevazione unitaria dei
fatti gestionali, sia sotto il profilo finanziario che sotto il profilo economico-patrimoniale.
L’articolo 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 ha introdotto una fase di
sperimentazione al fine di verificare l’effettiva rispondenza del nuovo assetto contabile, definito
dal decreto, alle esigenze conoscitive della finanza pubblica e per individuare eventuali criticità di
sistema e conseguenti modifiche necessarie ad una più efficace disciplina della materia. La
sperimentazione decorre dal 2012, ha la durata di due esercizi finanziari, e riguarda l’attuazione
delle disposizioni di cui al Titolo I. Le disposizioni contenute nel Titolo I del d.lgs. n. 118/2011, si
applicano alla generalità degli enti a decorrere dal 2014. E’ da rilevare che il medesimo decreto ha
anche dettato principi contabili per il settore sanitario, contenuti nel Titolo II, disponendone
l’applicazione dal 2012. E' in corso di definizione, presso il Gruppo Bilanci della Ragioneria
Generale dello Stato che monitora il processo di sperimentazione, il sistema di perimetrazione e
contabilizzazione della gestione sanitaria accentrata.
17
Con il DPCM del 28 dicembre 2011 sono state definite le modalità della sperimentazione,
stabilendo che le disposizioni di cui al predetto DPCM sono applicate "in via esclusiva", in
sostituzione di quelle previste dal sistema contabile previgente, con particolare riguardo al
principio contabile generale della competenza finanziaria e al principio contabile applicato della
contabilità finanziaria.
La Regione Lazio ha recepito quanto sopra con l’articolo 9 della legge di bilancio 2012, stabilendo
la vigenza della propria legge di contabilità (legge regionale 20 novembre 2001, n. 25),
compatibilmente con le disposizioni di cui al decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e al DPCM
28 dicembre 2011, e coi principi applicativi delle disposizioni medesime4.
Tale fase “transitoria” dalla vecchia alla nuova contabilità delle regioni, terminerà allorchè la
nuova disciplina contabile, sostitutiva del decreto legislativo 28 marzo 2000, n. 76 e delle rispettive
leggi regionali di contabilità da esso derivanti, sarà recepita in maniera organica e completa
all’interno del nuovo decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, coordinato con il decreto
legislativo correttivo e integrativo di cui all’articolo 2, comma 7, della legge 5 maggio 2009, n. 42.
Sempre con DPCM del 28 dicembre 2011 è stato previsto che limitatamente agli schemi di
bilancio, la sperimentazione è effettuata “in parallelo”, prevedendo che:
a. nel 2012 gli enti hanno affiancato ai propri bilanci, che hanno conservato valore a tutti gli
effetti giuridici, anche con riguardo alla funzione autorizzatoria, quelli previsti dal decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 ed in particolare dall’art. 9 del DPCM in parola5;
b. nel 2013 gli enti affiancano ai propri bilanci, che conservano solo funzione conoscitiva, quelli
previsti dall’art. 9, che assumono valore a tutti gli effetti giuridici, anche con riguardo alla
funzione autorizzatoria.
4
L’articolo 7 della legge regionale n. 11/2012 (Assestamento del bilancio 2012) ha proseguito il percorso di
adeguamento del bilancio regionale alle disposizioni sull’armonizzazione, già avviato con l’articolo 9 della legge di
bilancio 2012. Con l’assestamento 2012 il passo in avanti compiuto ha riguardato in particolare l’istituzione del fondo
pluriennale vincolato saldo finanziario costituito da risorse già accertate destinate al finanziamento di obbligazioni
passive dell’ente già impegnate, ma esigibili in esercizi successivi a quello in cui è accertata l’entrata, l’istituzione del
fondo svalutazione crediti (fondo costituito dall’accantonamento delle entrate accertate che sono di dubbia e difficile
esazione, ovvero per le quali non è certa la riscossione integrale) e la nuova disciplina in materia di residui passivi
perenti (imputazione sui capitoli di provenienza della somma andata in perenzione e dell’intervento ad essa riferita).
5
Con la DGR n. 620/2011 è stato allegato al bilancio 2012 uno schema di bilancio articolato per missioni e programmi
ai sensi dell’art. 2, comma 3, del DPCM del 28 dicembre 2011; lo stesso è avvenuto con la DGR 317/2012, laddove lo
schema di bilancio sperimentale articolato per missioni e programmi è stato allegato all’Assestamento del bilancio
2012.
18
Infine, con DPCM del 25 maggio 2012 sono state individuate le amministrazioni che partecipano
alla sperimentazione. La Regione Lazio è tra le regioni in sperimentazione insieme a Campania,
Basilicata, Lombardia e Sicilia; quest'ultima, nel corso del 2012, è poi uscita dall'armonizzazione.
2. Il principio della competenza finanziaria
Attesa l’assoluta portata innovativa che riveste, si richiama, in particolare, l’attenzione sul nuovo
principio della competenza finanziaria che, come appena accennato, costituisce il criterio di
imputazione agli esercizi finanziari delle obbligazioni giuridicamente perfezionate. Ai sensi
dell’articolo 36 comma 2 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e dell’articolo 1, comma 2,
del decreto del 28 dicembre 2011, la Regione adotta il principio della competenza finanziaria
secondo cui:
a) le obbligazioni attive e passive giuridicamente perfezionate, che danno luogo a entrate e spese
per la Regione, sono registrate nelle scritture contabili nel momento in cui l’obbligazione sorge,
ma l’imputazione ed il relativo pagamento avviene nell’esercizio nel quale esse vengono a
scadenza, ossia sono esigibili. La consolidata giurisprudenza della Corte di Cassazione definisce
come esigibile un credito per il quale non vi siano ostacoli alla sua riscossione ed è consentito,
quindi, pretenderne l’adempimento. Non si dubita, quindi, della coincidenza tra esigibilità e
possibilità di esercitare il diritto di credito.
b) il bilancio di previsione annuale e il bilancio di previsione pluriennale hanno carattere
autorizzatorio6, costituendo limite agli impegni di spesa, fatta eccezione per le partite di giro, i
servizi per conto di terzi e per i rimborsi delle anticipazioni di cassa.
Se teniamo presente le fase contabili della spesa, avremo:
6
All’articolo 9, comma 4, della legge di bilancio 2012 è previsto che “la Regione può individuare, in apposito elenco da
allegare al bilancio di previsione regionale, le leggi regionali di spesa su cui applicare il carattere autorizzatorio sul
bilancio pluriennale”.
19
a) l’impegno, ovvero il momento nel quale è registrata nelle scritture contabili la spesa
conseguente ad una obbligazione giuridicamente perfezionata, relativa ad un pagamento da
effettuare, con l’imputazione nell’esercizio finanziario in cui l’obbligazione viene a scadenza.
b) la liquidazione, ovvero la registrazione contabile effettuata quando l’obbligazione diviene
effettivamente esigibile a seguito della verifica della completezza della documentazione
prodotta e della idoneità della stessa a comprovare il diritto di credito del creditore,
corrispondente ad una spesa che è stata legittimamente posta a carico del bilancio e
regolarmente impegnata. Alla fine dell’esercizio gli impegni contabili non liquidati nell’esercizio
in corso di gestione sono annullati e re-imputati nell’esercizio in cui l’obbligazione risulta
esigibile.
c) l’ordinazione del pagamento, ovvero la disposizione impartita al tesoriere, attraverso il
mandato, di provvedere al pagamento ad un soggetto specificato7.
Sino ad ora le obbligazioni giuridicamente perfezionate attive e passive sono state imputate
nell’esercizio in cui si perfezionavano, mentre con il nuovo principio della competenza finanziaria
potenziata le obbligazioni giuridiche sono registrate nelle scritture contabili nel momento in cui
l’obbligazione sorge, ma l’imputazione ed il relativo pagamento avviene nell’esercizio nel quale
esse vengono a scadenza, ossia sono esigibili.
Per quel che riguarda le fasi contabili delle entrate, avremo:
a) l’accertamento, ovvero il momento attraverso il quale si verifica ed attesta: la ragione del
credito, il titolo giuridico che supporta il credito, l’individuazione del soggetto debitore,
l’ammontare del credito e la relativa scadenza. Esso necessita di idonea documentazione e si
perfeziona quando sono verificati e attestati i requisiti e si dà atto specificamente della
scadenza del credito in relazione a ciascun esercizio finanziario contemplato dal bilancio
pluriennale. L’accertamento delle entrate è effettuato nell’esercizio in cui sorge l’obbligazione
attiva con imputazione contabile all’esercizio in cui scade il credito.
7
A decorrere dal 1 gennaio 2012 la Direzione Bilancio, Ragioneria, Finanza e Tributi, emette ordinativi di pagamento al
Tesoriere in presenza di disponibilità di cassa, superando quindi la precedente prassi, che prevedeva la generazione di
tali ordinativi in via automatica a seguito dell’ “ordine emissione mandato” emesso dalla Direzione regionale
competente.
20
b) la riscossione ed il versamento in tesoreria.
E’ di tutta evidenza, quindi, di come il principio della competenza finanziaria potenziato possa
consentire di:
- conoscere meglio i debiti effettivi delle amministrazioni pubbliche;
- evitare l’accertamento di entrate future e di impegni inesistenti;
- rafforzare la programmazione di bilancio;
- ridurre temporalmente l’intervallo tra il momento di assunzione dell’impegno e quello
dell’effettivo pagamento;
- avvicinare la competenza finanziaria a quella economica.
IL PRINCIPIO DELLA COMPETENZA FINANZIARIA
– un esempio di acquisto di beni e servizi
Contratto
Aspetto
giuridico
Impiego della
risorsa
Scadenza
obbligazione
Liquidazione
Estinzione dell’
obbligazione
Nascita
dell’obbligazione
Competenza
finanziaria
Assunzione
dell’impegno
Competenza
economica
(Nascita del debito)
(patrimoniale)
Pagamento
della
fornitura
Imputazione
dell’impegno
nell’esercizio in
cui scade
Imputazione del
costo (*)
Provvedimento di
liquidazione (*)
Ordinativo di
pagamento/
mandato
Chiusura del
debito
(*) Pur non esistendo una correlazione univoca fra le fasi dell’entrata e della spesa e il momento in cui si manifestano i
ricavi/proventi e i costi/oneri si ritiene opportuno rilevare, nel corso dell’esercizio, rispettando i diversi principi di
competenza, i ricavi/ proventi al momento dell’accertamento delle entrate, ed i costi/oneri al momento della liquidazione
delle spese.
3. I nuovi schemi di bilancio
21
La legge di bilancio 2013 - 2015 è il primo bilancio a carattere autorizzatorio che adotta gli schemi
di bilancio previsti dal d.lgs. n. 118/2011 ovvero l'articolazione delle entrate in titoli e tipologie e
delle spese in missioni e programmi. Tale articolazione, allo scopo inoltre di assicurare maggiore
trasparenza, di precisare la destinazione delle risorse alle politiche pubbliche e di consentire la
confrontabilità dei dati di bilancio, in coerenza con le classificazioni individuate dai regolamenti
comunitari, è stata adottata dal bilancio dello Stato fin dal 2008.
Dall'esercizio 2013 deve essere applicato il piano di conti integrato, costituito dall’elenco delle voci
del bilancio gestionale finanziario e dei conti economici e patrimoniali, definito in modo da
consentire la rilevazione unitaria dei fatti gestionali.
Il livello minimo di articolazione del piano dei conti, ai fini del raccordo con i capitoli è costituito
almeno dal quarto livello; ai fini gestionali si fa riferimento al quinto livello del piano dei conti.
Di seguito si riporto una sintesi dell'articolazione delle entrate e delle spese, ai sensi degli articoli
13, 14 e 15 del d.lgs. n. 118/2011.
Entrate:
- Titoli, definiti secondo la fonte di provenienza delle entrate (tributarie, da trasferimenti
correnti, extratributarie, in conto capitale, da riduzione di attività finanziarie, da accensione di
prestiti ecc.).
- Tipologie, definite in base alla natura delle entrate nell’ambito di ciascuna fonte di provenienza
delle entrate, ai fini dell’approvazione in termini di unità di voto da parte del Consiglio
regionale.
- Categorie, definite in base all’oggetto dell’entrata nell’ambito della tipologia di appartenenza.
- Capitoli, ai fini della gestione e della rendicontazione.
Spese
- Missioni che rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti dalla
Regione con l’utilizzo delle risorse finanziarie, umane e strumentali e consentono il
collegamento tra i flussi finanziari e le politiche pubbliche settoriali. Sono definite in relazione al
22
riparto delle competenze di cui agli articoli 117 e 118 della Costituzione e tenendo conto di
quelle del Bilancio dello Stato. Possono essere assimilate agli ambiti del vigente bilancio di
previsione;
- Programmi che rappresentano gli aggregati omogenei di attività volte a perseguire le finalità
individuate nell’ambito di ciascuna missione. I programmi costituiscono l’unità di voto da parte
del Consiglio regionale. Possono essere assimilati alle funzioni obiettivo del vigente bilancio di
previsione.
- Macroaggregati, che costituiscono un’articolazione dei programmi secondo la natura
economica della spesa (spese di funzionamento, per interventi, per oneri comuni di parte
corrente, ecc.) Presentano un’articolazione in 5 livelli e si raggruppano in titoli e, ai fini della
gestione, sono ripartiti in capitoli (ed in articoli). Il primo livello è il titolo, mentre il capitolo è al
quarto livello (l’impegno arriverà fino al quinto livello).
La proposta di legge di bilancio 2013 -2015 viene approvata dalla Giunta Regionale fino al dettaglio
del macroaggregato mentre l'unità di voto del Consiglio Regionale è per le entrate la tipologia e
per le spese il programma. Tale articolazione dei nuovi schemi contabili del bilancio rappresenta
una notevole innovazione rispetto ai consueti schemi adottati in passato. Infatti, se è vero che nel
bilancio 2012 questa nuova articolazione ha rappresentato un allegato con meri fini conoscitivi e di
raccordo, nella proposta di bilancio 2013-2015 i nuovi schemi acquisiscono carattere
autorizzatorio.
4. La nuova struttura del bilancio 2013-2015
In conformità con il quadro normativo comprensivo delle disposizioni di cui al d.lgs. n. 118/2011,
del DPCM del 28/12/2011 e dei relativi principi applicativi, anche in deroga alla vigente disciplina
contabile regionale di cui alla l.r. 25/2001, il bilancio della Regione Lazio 2013-2015 si compone del
preventivo annuale di competenza e di cassa 2013 e del preventivo pluriennale di competenza
2013-2015, nonché di 23 allegati. Tra questi, molti allegati sono nuovi, altri invece sono previsti
23
dalla l.r. 25/20018 e, in virtù delle disposizioni già citate di cui al DPCM 28 dicembre 2011, il loro
inserimento deriva dalla compatibilità con i nuovi principi dell’armonizzazione.
L’articolo 3, comma 2, della legge di bilancio provvede ad elencare gli allegati che compongono il
bilancio, tenuto conto che il loro livello di rappresentazione è il Titolo/Tipologia per le entrate e la
Missione/Programma per le spese, ovvero il livello di competenza del Consiglio regionale
approvabile con legge regionale. Infatti, come specificato ai commi da 3 a 5 del medesimo articolo
3, all’approvazione del bilancio per categorie e macroaggregati si provvede con DGR, mentre
all’istituzione/individuazione dei capitoli, all’interno di ogni singola categoria e/o macroaggregato,
si provvede con decreto del Presidente. Infine, all’assegnazione alle rispettive direzioni regionali, ai
fini della gestione di competenza, si provvede con atto del Segretario generale.
I diversi livelli di approvazione ed i relativi soggetti attuatori, sono la logica conseguenza della
distinzione tra quello che è il Bilancio decisionale, politico per l’approvazione del Consiglio
regionale, strutturato per missioni e programmi ed il Bilancio gestionale, amministrativo, e
strutturato per macroaggregati e capitoli di bilancio.
8
Da segnalare, in conformità con quanto avviene per il bilancio dello Stato, il nuovo elenco 1bis concernente le spese
impreviste.
24
LA NUOVA RAPPRESENTAZIONE DEL BILANCIO….
un esempio
Direzione Agricoltura, Caccia e Pesca: capitolo B11900
“SPESE RELATIVE ALLA PRODUZIONE AGRICOLA, CACCIA E PESCA (PARTE CORRENTE) §
TRASFERIMENTI CORRENTI A AMMINISTRAZIONI LOCALI“
MISSIONI
PROGRAMMI
MACROAGGREGATO
I livello
16 - Agricoltura,
politiche
agroalimentari e
pesca
Sviluppo sostenibile e
tutela del territorio e
dell'ambiente
01- Sviluppo del
settore agricolo
e del sistema
agroalimentare
Sistema
Agroalimentare
Spesa
Corrente
Spesa
Capitale
II livello
III livello
Trasferimenti
correnti ad
amm.ni locali
Trasferimenti
correnti a famiglie
Trasferimenti
correnti ad amm.ni
centrali
Trasferimenti
correnti
Trasferimenti di
tributi
Fondi
perequativi
………..
………………..
Relazioni con le altre
autonomie territoriali e
locali
IV livello
Trasferimenti
correnti ad
Amministrazioni
pubbliche
Trasferimenti
correnti a imprese
………….
Trasferimenti
correnti ad enti di
previdenza
………………..
Servizi istituzionali e
generali, di gestione e di
controllo
5. L'applicazione dei nuovi principi nel bilancio 2013-2015
Nella fase di sperimentazione sono state implementate le regole applicative del principio della
competenza finanziaria. Tra le regole più rilevanti ai fini della predisposizione della legge di
bilancio regionale 2013 - 2015, e che rappresentano una maggiore discontinuità rispetto alle
precedenti procedure, si evidenziano le seguenti:
1. formazione residui passivi;
2. determinazione dell'avanzo di amministrazione;
3. implementazione del fondo pluriennale vincolato;
4. previsione e gestione del fondo svalutazione crediti;
5. la gestione sanitaria accentrata
25
5.1 La formazione residui passivi
Nel passaggio alla nuova classificazione in macroaggregati, le precedenti unità elementari di
bilancio sono state suddivise in diverse unità elementari del nuovo schema di bilancio secondo la
logica della natura della spesa. Tale operazione ha comportato la creazione di un maggior numero
di unità elementari di spesa (capitoli), rispetto alla situazione di partenza, con la difficoltà
operativa di dover attribuire i residui passivi da riportare, frazionandoli sulle nuove unità
elementari di spesa.
Nel rispetto del criterio della prevalenza e conformemente a quanto indicato dalla Ragioneria
Generale dello Stato, tenuto conto del paragrafo n. 9 dell’allegato al DPCM 28 dicembre 2011,
concernente il principio della competenza finanziaria, è stato applicato, nell'operazione di
ribaltamento dei residui, il criterio della prevalenza, ovvero: previa analisi degli impegni di spesa
assunti nei capitoli di bilancio della precedente classificazione, il residuo passivo è stato ribaltato
sulla nuova unità elementare che, percentualmente, rappresentasse una maggiore corrispondenza
degli impegni rispetto alla natura della spesa.
Per quanto concerne gli impegni di spesa dell'esercizio 2012 che alla fine dell'esercizio risultano
non liquidati o non liquidabili, gli stessi sono annullati e re-imputati nell'esercizio in cui
l'obbligazione risulta esigibile; ai fini della determinazione dei residui passivi, vengono considerati
liquidabili e quindi riportati come residui nell'esercizio 2013, gli impegni di spesa per i quali è stato
emesso il relativo provvedimento di liquidazione.
5.2 Avanzo di amministrazione vincolato
L’avanzo di amministrazione vincolato del bilancio 2013 è costituito da tutte le entrate a
destinazione vincolata, accertate e/o incassate nell’anno 2012 e precedenti, che sino a tutto
l’esercizio finanziario 2012 non risultano impegnate sui corrispondenti capitoli di uscita. Si tratta,
pertanto, di un’economia vincolata in senso stretto, in quanto su tali risorse non sono stati
predisposti i successivi atti di programmazione della spesa. L’allegato “Elenco 6” al Bilancio di
previsione 2013 - 2015, riporta il dettaglio di tutti i capitoli di uscita e relativi importi, sui quali è
stanziato, nell’esercizio 2013, l’avanzo di amministrazione vincolato.
26
5.3 Fondo pluriennale vincolato
Il fondo pluriennale vincolato è determinato dalle risorse accertate destinate al finanziamento di
obbligazioni giuridicamente perfezionate esigibili in esercizi successivi a quello in cui è accertata
l’entrata; pertanto è stato determinato dalle risorse vincolate stanziate sui capitoli di uscita nel
bilancio 2012, redatto secondo gli schemi antecedenti l’armonizzazione, e impegnate entro il
31/12/2012, ma per le quali non si è provveduto ad emettere, entro la stessa data, i relativi
provvedimenti di liquidazione. Si tratta di una diversa fattispecie rispetto all’avanzo di
amministrazione vincolato, in quanto si è provveduto a programmare la spesa entro l’esercizio
2012, ma non è stato possibile procedere con il relativo provvedimento di liquidazione.
Ciò posto, nel bilancio 2013, sui capitoli del bilancio armonizzato al 4° livello del macroaggregato,
dove sono confluiti i capitoli del bilancio 2012 sui quali erano state impegnate e non liquidate le
economie vincolate, sono state reimputate le economie vincolate coperte in entrata con fondo
pluriennale vincolato. Ovviamente, per la corrispondenza tra il bilancio 2012 e 2013, in sede di
approvazione del rendiconto 2012, dovranno essere attivate una serie di variazioni per costituire,
sui capitoli di uscita, il fondo pluriennale vincolato di importo pari al fondo pluriennale vincolato
stanziato in entrata nel bilancio 2013.
In fase di redazione del bilancio 2013, è stata fatta l’ipotesi che tutti gli stanziamenti coperti in
entrata con fondo pluriennale vincolato verranno impegnati e che saranno liquidabili; tuttavia
qualora questo non dovesse avvenire nella sua interezza, si procederà a costituire anche in uscita,
con le dovute variazioni di bilancio, il fondo pluriennale vincolato di importo pari alla somma non
liquidabile, da riportare in entrata come fondo pluriennale nel bilancio 2014.
Il fondo pluriennale vincolato nel bilancio 2013 è suddiviso tra spesa di parte corrente ed in
c/capitale, a cui corrispondono, rispettivamente, un elenco di capitoli con copertura Fondo
pluriennale vincolato di parte corrente e capitale.
Precisamente, gli allegati “Elenco 7” e “Elenco 8” al Bilancio di previsione 2013-2015,
rispettivamente di parte capitale e corrente, riportano gli interventi suddivisi per missioni e
programmi la cui copertura in entrata, nell’esercizio 2013, è garantita dal fondo pluriennale
vincolato distinto nella parte capitale e corrente. Per poter meglio verificare gli equilibri di bilancio
27
si è ritenuto opportuno distinguere dal fondo pluriennale vincolato di cui all’elenco n. 8, il fondo
pluriennale vincolato per le spese correnti libere evidenziato nell’“Elenco n. 9”.
5.4 Fondo svalutazione crediti
Il fondo svalutazione crediti, applicato alla contabilità finanziaria, rappresenta un “fondo rischi”
diretto ad evitare l’utilizzo di entrate di dubbia e difficile esazione. In tal senso può essere
considerato uno strumento attuativo del principio contabile della prudenza.
Per la determinazione del fondo svalutazione crediti si è fatto riferimento alle indicazioni riportate
nell’allegato n. 2 al DPCM 28 dicembre 2011, come da ultimi aggiornamenti, e sono stati
considerati i capitoli delle entrate di dubbia e incerta esazione, escludendo:
a) le entrate tributarie;
b) i trasferimenti da altre amministrazioni pubbliche.
Pertanto, sono state considerate le entrate extratributarie, tenendo conto dell’incidenza della
media degli incassi rispetto alla media degli accertamenti degli ultimi 5 anni.
5.5 La gestione sanitaria accentrata
Il Titolo II del Dlgs 118/2011 concerne i nuovi principi contabili generali ed applicati per il settore
sanitario i quali, già dal 1 gennaio 2012, sono vigenti. Con la proposta di legge di bilancio 20132015, si provvede in particolare ad applicare le disposizioni di cui agli articoli 20 21 e 22 sulla
Gestione Sanitaria Accentrata secondo le risultanze del Gruppo Bilanci istituito presso la
Ragioneria Generale dello Stato per il monitoraggio del processo di sperimentazione.
28
Parte terza
Previsioni di entrata relative all’esercizio 2013: nota metodologica
29
1. Il quadro delle entrate a legislazione vigente
1.1 Entrate destinate al finanziamento del Servizio Sanitario Regionale
Preliminare alla determinazione delle entrate destinate al finanziamento del SSR (Servizio
Regionale Regionale) è l’individuazione delle risorse complessivamente destinate dallo Stato al
finanziamento della sanità, coerentemente con quanto previsto dall’art. 26 del D.lgs. 68-2011. Con
l’Intesa del 28 settembre 2006 (relativa al triennio 2007-2009) è stato condiviso tra Stato e Regioni
il principio che le variazioni su base annua del livello del finanziamento, ove non espressamente
indicate normativamente, debbano essere corrispondenti a quelle del PIL nominale. Tale principio
è stato ribadito con l’Intesa del 3 dicembre 2009, relativa al triennio 2010-2012, al lordo delle
manovre. Pertanto, tenuto conto che il livello del finanziamento per gli anni 2013 e 2014 non
risulta determinato normativamente, in quanto l’ultima Intesa (e la legge finanziaria di
recepimento dell’Intesa stessa) in ambito sanitario riguarda il triennio 2010-2012, applicando le
regole condivise sopra riportate, lo stesso è stato determinato, nella relazione tecnica di
accompagnamento del DL 98-11, applicando il tasso di rivalutazione del PIL stimato nella nota di
aggiornamento del DEF 2012 (tale determinazione è definitiva, non
risultando pertanto
suscettibile di eventuali rideterminazioni alla luce dell’eventale aggiornamento del PIL nei
successivi documenti di programmazione).
Il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale nel periodo 2012-2014
2012
2013
Milioni di euro
2014
108.780
111.794
116.236
Riduzioni Art. 17 DL 98-2011
0
-2.500
-5.450
Riduzioni art. 17, c. 5 lett. b) DL 98-11
0
-70
-70
-900
-1.800
-2.000
0
-600
-1.000
107.880
106.824
107.716
Fabbisogno SSN Regione Lazio pre riduzioni *
9.982
10.259
10.666
Fabbisogno SSN Regione Lazio post riduzioni *
9.898
9.801
9.883
Finanziamento SSN totale pre riduzioni
Riduzioni art. 16 DL 95-2012
Riduzioni art. 6 DDL Stabilità 2013
Finanziamento SSN totale post riduzioni
* Le stime relative al Finanziamento SSN Regione Lazio per il biennio 2013-2014 sono state effettuate
assumento come invariata l'incidenza della popolazione del Lazio rispetto al totale nazionale
30
Il finanziamento del SSN (Servizio Sanitario Nazionale) complessivamente riconosciuto dallo Stato
risulta pari a 106.824 milioni di euro. Tale importo considera già le riduzioni operate con art. 17
del DL 98-2011, art. 16 del DL 95-2012 ed art. 1, comma 132 della L. 228-2012.
Assumendo che la quota di accesso della Regione Lazio al fondo rimanga inalterata rispetto al
2012, il fabbisogno riconosciuto al Lazio risulta quantificabile in 9.801 milioni di euro.
Al parziale finanziamento del fabbisogno riconosciuto concorrono le entrate proprie convenzionali
delle Aziende Sanitarie, per un importo corrispondente a 162,2 milioni di euro.
Una volta definito l’ammontare di risorse complessivamente riconosciuto alla Regione, è
necessario determinare il gettito dell’IRAP e dell’addizionale IRPEF (calcolati sulla base
dell’aliquota standard, ovvero l’aliquota di base) che concorrono al parziale finanziamento del FSR.
Il gettito dell’addizionale IRPEF relativo all’aliquota di base (1,23%) è stato determinato in 927,3
milioni di euro. La determinazione del gettito riflette coerentemente la stima del gettito della
manovra fiscale regionale comunicata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in data
29.11.2012.
Il gettito dell’IRAP relativo all’aliquota di base è stato determinato in 3.751,2 milioni di euro. La
stima considera come base di calcolo i dati relativi al gettito relativo all’anno di imposta 2010,
rivalutati sulla base della dinamica evolutiva del gettito a livello nazionale.
Coerentemente con il meccanismo di finanziamento e perequazione disegnato dal D.lgs. 56-2000,
mutuato dal D.lgs. 68-2011, nell’ambito del finanziamento della sanità la quota di
compartecipazione regionale all’IVA svolge un ruolo “di chiusura”. La quota di compartecipazione
regionale all’IVA necessaria per assicurare l’integrale finanziamento del FSR, come sopra
determinato, risulta pari a 4.960 milioni di euro.
31
1.2 Le manovre fiscali aggiuntive: quota destinata al ripiano dei disavanzi sanitari
Ai fini della determinazione del maggiore gettito derivante dall’applicazione delle manovre fiscali
IRAP ed addizionale IRPEF, è necessario preliminarmente fare riferimento alla nota di
aggiornamento delle stime trasmessa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in data
29.11.2012.
Tale nota quantifica:
a) in 373,4 milioni di euro il gettito relativo alla manovra fiscale relativa all’addizionale IRPEF;
b) in 515,6 milioni di euro il gettito relativo alla manovra fiscale in materia di IRAP.
Con riferimento alla stima di cui al punto b), è opportuno rilevare che la quantificazione
ministeriale considera già gli effetti delle disposizioni nella legge regionale n. 11 del 18 luglio 2012
recante “Assestamento del bilancio annuale e pluriennale 2012-2014 della Regione Lazio”. Tale
provvedimento dispone, all’articolo 8, comma 14, la disapplicazione delle agevolazioni IRAP di cui
all’articolo 5 della legge regionale 13 dicembre 2001, n. 34, a decorrere dal periodo di imposta in
corso al primo gennaio 2013. A seguito di formale richiesta trasmessa al Dipartimento Finanze del
MEF, sono considerati gli effetti finanziari derivanti dall’introduzione della presente disposizione ai
fini della definizione della stima del gettito 2013 delle manovre regionali in materia di IRAP, ai
sensi dell’articolo 77-quater, comma 6 del DL 25 giugno 2008, n. 112.
Complessivamente, il maggiore gettito derivante dalle manovre fiscali IRAP-Addizionale IRPEF è
pari a 889 milioni di euro. Tale gettito è destinato:
 in misura corrispondente a 90 milioni di euro, al ripiano dei disavanzi delle gestioni
sanitarie pregresse;
 in misura corrispondente a 780 milioni di euro, al ripiano del disavanzo sanitario 2012 (sulla
base dei dati rilevati dal tavolo di monitoraggio sanitario);
 in misura corrispondente a 19 milioni di euro, risorse destinabili alle esigenze di spesa
regionale.
In tale contesto, è opportuno rilevare che, sulla base delle manovre di rientro adottate dalla
Regione nel 2012, il disavanzo sanitario 2012 è atteso in riduzione, attestandosi su un valore
presunto di 650 milioni di euro (sulla base dei dati tendenziali validati da KPMG Advisory). Inoltre,
32
il confronto a consuntivo tra il disavanzo delle gestioni sanitarie, rilevato in sede di tavolo di
monitoraggio sanitario, e il gettito delle manovre fiscali IRAP-Addizionale IRPEF destinato alla
copertura ha palesato la sussistenza di un surplus di risorse pari a 118 milioni di euro.
La prosecuzione del processo di progressivo rientro dal piano di rientro sanitario apre, pertanto,
alla prospettiva di svincolo di una quota consistente di risorse (sulla base delle ipotesi di disavanzo
2012 pari a 650 milioni di euro, le risorse svincolabili ammontano a 267 milioni di euro), che
potranno, sulla base dell’assetto normativo vigente, essere impiegate nell’esercizio di competenza
soltanto a seguito dell’autorizzazione del tavolo di monitoraggio sanitario.
1.3 Entrate destinate al finanziamento del Trasporto Pubblico Locale
Le disposizioni contenute nell’art. 1, comma 301 della L. 228-2012, innovando le modalità di
finanziamento delle competenze di spesa regionali, dispongono l’istituzione del Fondo Nazionale
per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del TPL, alimentato dalle risorse derivanti dal
gettito di:
 compartecipazione regionale all’accisa sulla benzina di cui all’art. 3, c.12 della L. 549-1995
(1.388 milioni di euro nel 2011)
 compartecipazione regionale all’accisa sul gasolio per autotrazione di cui all’art. 1, c. 295299 della L.244-2007 (1.991 milioni di euro nel 2011);
 dalle risorse del fondo di cui agli art. 21, c.3 del DL 98-2011 e art. 30, c.3 del DL 201-2011
(1.135 milioni di euro per l’anno 2013, 1.157 milioni di euro per l’anno 2014, 1,093 milioni
di euro per l’anno 2015),
 ulteriori risorse in misura pari a 465 milioni di euro per l’anno 2013, 443 milioni di euro per
l’anno 2014 e 507 milioni di euro a decorrere dal 2015.
La misura dell’aliquota dell’accisa sulla benzina e sul gasolio per autotrazione destinata al
finanziamento del Fondo è definita in modo tale da assicurare l’equivalenza del Fondo rispetto
all’ammontare delle risorse sopra indicate.
Sono escluse dal processo di defiscalizzazione le risorse relative alla quota di accisa sulla benzina di
cui all’art. 4 del D.lgs. 56-2000 (8 lire accisa sulla benzina), che sono sostituite con un aumento
della quota di compartecipazione regionale all’IVA a libera destinazione.
33
Con DPCM, da emanarsi d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, sono definiti entro il 31 gennaio
2013 i criteri e le modalità con cui ripartire le risorse del Fondo.
I criteri sono definiti, in particolare, tenendo conto del rapporto tra ricavi da traffico e costi dei
servizi previsto dalla normativa nazionale vigente in materia di servizi di trasporto pubblico locale
e di servizi ferroviari regionali e sono finalizzati ad incentivare le regioni e gli enti locali a
razionalizzare e rendere efficiente la programmazione e la gestione dei servizi medesimi mediante:
a) un’offerta di servizio più idonea più efficiente ed economica per il soddisfacimento della
domanda di trasporto pubblico;
b) il progressivo incremento del rapporto tra ricavi da traffico e costi operativi;
c) la progressiva riduzione dei servizi offerti in eccesso in relazione alla domanda e il
corrispondente incremento qualitativo e quantitativo dei servizi a domanda elevata ;
d) la definizione di livelli occupazionali appropriati;
e) la previsione di idonei strumenti di monitoraggio e di verifica.
In termini complessivi, la dimensione del Fondo Nazionale per il concorso finanziario dello Stato è
pari, per il complesso delle Regioni a Statuto Ordinario, a 4.929 milioni di euro.
La quota del Fondo attribuita alla Regione Lazio per l’anno 2013 (decreto MEF del 25 febbraio
2013) è stata determinata in misura corrispondente a 575,8 milioni di euro.
Le risorse del Fondo non possono essere destinate a finalità diverse da quelle del finanziamento
del TPL. La Regione non può avere completo accesso al Fondo se non assicura l’equilibrio
economico della gestione e l’appropriatezza della gestione stessa. Con DPCM, su proposta del
Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministro dell’economia e delle
finanze, da emanarsi d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni sono stabilite, per l’ipotesi di
squilibrio economico:
a) le modalità di redazione del piano di riprogrammazione dei servizi, anche con la previsione
della eventuale nomina di commissari ad acta,
b) la decadenza dei direttori generali degli enti e società regionali che gestiscono il trasporto
pubblico locale,
c) le verifiche sull’attuazione del piano e dei relativi programmi operativi, anche con la eventuale
nomina di commissari ad acta.
34
1.4 Entrate fiscali a libera destinazione
Tassa automobilistica regionale
La maggiorazione pari al 10% degli importi della tassa automobilistica regionale introdotta a
partire dal 2012 (L:R. 19-2011), unitamente all’invio della cd. “nota di cortesia” (avviso recapitato
al contribuente in prossimità della scadenza del bollo auto pagato l’anno precedente, con il quale
si ricorda allo stesso la scadenza della tassa automobilistica, i termini e le modalità di pagamento)
hanno dispiegato effetti positivi in termini di raccolta fiscale.
Il gettito riferito alla riscossione del tributo nel 2012 si è attestato a 689 milioni di euro, in crescita
rispetto al 2011 (611 milioni di euro).
Sulla base di questi elementi, ed in ragione della costante crescita del parco veicolare regionale
(+1,55% nel 2011 rispetto al 2010), il gettito ordinario della tassa automobilistica regionale è
stimabile per l’anno 2013 in 750 milioni di euro.
35
Con riferimento al gettito della tassa automobilistica riferito al recupero fiscale, nel corso del 2012
sono stati riversati da parte di Equitalia circa 70,7 milioni di euro. Per il 2013, si ritiene opportuno
stimare in via prudenziale in 60 milioni di euro il gettito derivante dall’azione di contrasto
all’evasione fiscale.
Addizionale regionale all’accisa sul gas naturale
Con riferimento all’addizionale regionale all’accisa sul gas naturale, l’analisi delle riscossioni riferite
agli anni 2010-2012 evidenzia una sostanziale stabilità del gettito. Sulla base del trend delle
riscossioni rilevato nel periodo 2010-2012, ritiene opportuno confermare una previsione di gettito
di 60 milioni di euro anche a valere per l’esercizio 2013.
36
Tributo per il conferimento in discarica dei rifiuti
Con riferimento al tributo per il conferimento in discarica dei rifiuti, l’analisi delle riscossioni
riferite agli anni 2010-2012 evidenzia una sostanziale stabilità del gettito con riferimento agli
esercizi 2010 e 2011, ed una sensibile riduzione del trend di riscossioni relative all’esercizio 2012.
Tale performance negativa è riconducibile in larga parte agli effetti della sentenza n.166/21/11,
con la quale la Commissione Tributaria Regionale di Roma ha accolto il ricorso della Pontina
Ambiente S.r.l. avverso la sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Roma inerente il
ricorso della società contro gli Avvisi di accertamento n.147831/06 e 145152/06 della Regione
Lazio. In base a questa sentenza, la CTR accoglie il ricorso per contrasto della L. 549-1995, che reca
la disciplina del tributo in discarica, con gli art. 3, commi 26 e 31 con l’art.10 della Direttiva
1999/31 CE. La citata direttiva prevede che uno Stato membro:
-
può assoggettare i gestori di discariche al tributo speciale e alle sanzioni pecuniarie in caso
di tardato versamento;
-
ma deve, nel contempo, prevedere delle misure atte a stabilire che il rimborso del tributo
medesimo da parte dell’Amministrazione Locale avvenga in breve termine e comprenda
tutti i costi sostenuti al recupero delle somme dovute ai gestori medesimi
37
Per questo motivo, l’Amministrazione Regionale non può adottare azioni nei confronti dei soggetti
gestori nel caso di ritardato pagamento, qualora il ritardo nell’adempimento fiscale sia imputabile
non ad essi ma all’Amministrazione Locale.
Alla luce di tali elementi, si ritiene opportuno formulare con riferimento all’esercizio 2013 una
previsione di entrata di 25 milioni di euro.
Proventi IRAP e Addizionale IRPEF da recupero fiscale
A seguito dell’approvazione della L.R. 19-2011, a partire dal 2012 è operativo dal 17-04-2012 il
meccanismo di riversamento diretto alla Regione dei proventi F24 da recupero fiscale in materia di
IRAP e addizionale IRPEF. Nei primi mesi di operatività (aprile-dicembre 2012), tale meccanismo ha
assicurato il recupero di risorse aggiuntive pari a 71 milioni di euro. Su base annua, è ipotizzabile
prevedere, in via prudenziale, un recupero fiscale quantificabile in 80 milioni di euro. A tali risorse
si aggiungono quelle riscosse a mezzo ruolo da Equitalia e successivamente riversate alla Regione.
Nel corso del periodo 1.1.2012 - 31-12-2012, sono stati riscossi 57 milioni di euro.
Complessivamente, quindi i proventi IRAP-Addizionale IRPEF da recupero fiscale sono quantificabili
per il 2013 in 137 milioni di euro.
38
Imposta regionale sulla benzina per autotrazione
Con riferimento all’imposta regionale sulla benzina per autotrazione, istituita dalla Regione a
partire dall’anno 2012 ai sensi della L.R. 19-2011, il gettito del tributo si è attestato nel 2012 su un
valore di 29,2 milioni di euro.
Con riferimento al 2013, ritiene opportuno determinare la previsione di gettito in 30 milioni di
euro.
Compartecipazione regionale all’IVA – quota a libera destinazione
Ai fini della determinazione del gettito relativo alla compartecipazione regionale all’IVA – quota a
libera destinazione da iscrivere nel bilancio di previsione 2013 occorre considerare le novità
previste dalla L. 228/2012. Taleprovvedimento, nel prevedere l’istituzione del fondo per il
concorso dello Stato agli oneri del TPL e la contestuale soppressione delle compartecipazioni
regionali al gettito dell’accisa e sul gasolio per autotrazione, dispone che il gettito riferito alle 8 lire
al litro della benzina (l’art. 4 del D.lgs. 56/2000 ha elevato la quota di compartecipazione regionale
all’accisa sulla benzina da lire 242 a lire 250), anch’esso oggetto di abolizione, venga compensato
con il contestuale incremento del gettito della quota di compartecipazione regionale all’IVA
sostitutiva dei trasferimenti non sanitari aboliti dal D.lgs. 56-2000.
39
Alla luce di questa novità normativa, la quota di gettito stimata per l’esercizio 2013 è pari a 46,5
milioni di euro.
In aggiunta a tale quota di gettito, occorre considerare i surplus derivanti dagli effetti perequativi
realizzati in applicazione del D.lgs. 56-2000 per l’anno 2011 che, sulla base dell’intesa raggiunta in
Conferenza delle Regioni, risultano pari a 1,5 milioni di euro. Pertanto, la quota di
compartecipazione regionale all’IVA – quota a libera destinazione attesa per il 2013 è
quantificabile in 48 milioni di euro.
IRAP - quota a libera destinazione
Nell’ambito del gettito riscosso annualmente dalla Regione affluiscono anche le spettanze dell’ex
fondo perequativo di cui all’art. 3 della L. 549-1995. Tali risorse, la cui dimensione quantitativa è
cristallizzata nel tempo, ammontano per il Lazio a 286,1 milioni di euro.
Le entrate tributarie minori
Le entrate tributarie minori sono stimate per l’esercizio 2013 in 5,1 milioni di euro (3,2 milioni
riferibili alle tasse di concessione regionale, 1,5 all’imposta regionale sui canoni del demanio
marittimo, 0,4 milioni all’addizionale regionale al canone per le utenze di acqua pubblica).
40
1.5 Le entrate extratributarie
Complessivamente, le entrate di natura extratributaria sono attese in 640 milioni di euro.
Le previsioni di gettito più rilevanti sono riferite a:
-
recupero dell’evasione sulla compartecipazione alla spesa sanitaria (65 milioni di euro).
Tale previsione di gettito è connessa all’azione di recupero relativa alle esenzione dalla
partecipazione alla spesa sanitaria per le prestazioni di assistenza specialistica
ambulatoriale e farmaceutica (anni 2009 e 2010.) per le quali è stato riscontrato il mancato
possesso del requisito reddituale previsto della normativa vigente;
-
rimborso e recuperi diversi dipendenti da spese iscritte nella parte passiva del bilancio (20
milioni di euro), sulla base del trend degli accertamenti riscontrato nell’ultimo triennio;
-
indennità di mora e pene pecuniarie relative alla riscossione di tributi (10,5 milioni di euro),
sulla base della dimensione complessiva delle entrate fiscali per le quali è in corso la
procedura di recupero coattiva delle somme e tenendo conto del tasso medio di recupero
di tali somme riscontrato nell’ultimo triennio;
-
recupero somme derivanti dal diverso utilizzo delle economie vincolate (458,2 milioni di
euro).
1.6 Riepilogo entrate correnti a libera destinazione a legislazione vigente
La dimensione complessiva delle entrate correnti a libera destinazione è attesa per l’anno 2013, a
legislazione vigente, in 2.041,4 milioni di euro.
41
2. Finanza trasferita: i rifinanziamenti operati dalla Legge di stabilità 2013
In un contesto di progressiva riduzione delle risorse riconosciute dallo Stato per il finanziamento
delle competenze di spesa regionali, la legge di stabilità 20139 dispone una serie di interventi
finalizzati ad assicurare il rifinanziamento di una serie di programmi di trasferimento alle Regioni.
In particolare:
Sostegno alla non autosufficienza (articolo 1, comma 1264 della legge 27 dicembre 2006, n. 296).
Rifinanziamento 2013: 275 milioni di euro. Riparto spettante alla Regione Lazio (assumendo come
invariata la quota di riparto rispetto al 2011): 23.952.500 euro.
Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (articolo 20, comma 8, della legge 8 novembre 2000,
n.328.) Rifinanziamento 2013: 300 milioni di euro, aggiuntivi rispetto ai 44 già stanziati. Riparto
spettante alla Regione Lazio: 25.800.000 euro.
9
L. 228-2012
42
3. L’equilibrio preventivo tra entrate correnti e spese correnti libere alla luce delle disposizioni
contenute nel DL 174-2012 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213
La comparazione tra entrate e spese libere evidenzia la necessità di adottare una serie di misure
finalizzate ad assicurare la salvaguardia degli equilibri di bilancio, ottemperando così alle
disposizioni contenute nel DL 174-2012 ed in particolare all’articolo 1, comma 3, laddove si
dispone che “le sezioni regionali di controllo della Corte dei conti esaminano i bilanci preventivi e i
rendiconti consuntivi delle regioni e degli enti che compongono il Servizio sanitario nazionale, con
le modalità e secondo le procedure di cui all’articolo 1, commi 166 e seguenti, della legge 23
dicembre 2005, n. 266, per la verifica del rispetto degli obiettivi annuali posti dal patto di stabilità
interno, dell’osservanza del vincolo previsto in materia di indebitamento dall’articolo 119, sesto
comma, della Costituzione, della sostenibilità dell’indebitamento e dell’assenza di irregolarità
suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-fi nanziari degli enti.”.
Tale disposizione anticipa, già a partire dal 2013, una serie di vincoli e precetti che saranno più
cogenti a partire dal 2016, a seguito dell’approvazione della legge costituzionale 20 aprile 2012, n.
1 con la quale viene introdotto nella Carta Costituzionale il principio del pareggio di bilancio, e
delle disposizioni attuative di cui alla 24 dicembre 2012, n. 243. Al fine di assicurare il
perseguimento degli obiettivi di equilibrio di bilancio e di sostenibilità del debito per il complesso
delle Amministrazioni Pubbliche, tale provvedimento individua le modalità attraverso le quali si
realizzano le verifiche preventive e consuntive sugli andamenti di finanza pubblica, l’analisi degli
scostamenti rispetto alle previsioni, al netto dell’andamento del ciclo economico, nonché la
definizione del limite massimo degli scostamenti negativi “non giustificati”, rispetto al prodotto
interno lordo, al superamento dei quali sono necessarie misure di correzione. L’adozione di queste
misure è, quindi, finalizzata a realizzare l’equilibrio tra entrate e spese non solo in fase di
costruzione del bilancio di previsione, ma anche in fase di rilevazione dei risultati consuntivi (si
veda Focus 1).
43
Focus – La riforma costituzionale del Pareggio di Bilancio
Art. 1 (riformulazione dell’articolo 81 della Costituzione)
L’articolo 1 sostituisce interamente l’art. 81 della Costituzione, che disciplina la formazione del bilancio dello
Stato e la copertura delle leggi di spesa.
L’articolo 1 è finalizzato ad introdurre nella carta costituzionale il principio di equilibrio tra le entrate e le
spese del proprio bilancio. Tale principio trova diretta applicazione per lo Stato, secondo le disposizioni di cui
al comma 1; per il complesso delle Amministrazioni Pubbliche, le disposizioni di cui al comma 6 vanno lette
congiuntamente a quanto previsto all’articolo 2, all’articolo 4 e all’articolo 5.
Il primo comma, adottando un’impostazione aderente alle vigenti regole comunitarie, individua quale
parametro di riferimento l’equilibrio di bilancio al netto del ciclo economico. L’adozione di tale parametro,
che opera con una logica simmetrica, consente di:
• avere disavanzi nominali (e pertanto di ricorrere all’indebitamento) qualora il differenziale tra il prodotto
interno lordo effettivo e quello potenziale (cd. “output gap”) sia negativo;
• avere avanzi nominali (e quindi obbligare all’avanzo) qualora il differenziale tra il prodotto interno lordo
effettivo e quello potenziale (cd. “output gap”) sia positivo.
Sotto un profilo semantico, è opportuno rilevare che il ricorso al termine “equilibrio” appare caratterizzato
da una connotazione di carattere dinamico, volta a richiamare la sostenibilità nel tempo della relazione, per
l’appunto di equilibrio, tra entrate e spese. Diversamente, la nozione di “pareggio” – a cui fa riferimento il
titolo del provvedimento in esame – richiama invece l’uguaglianza contabile tra le entrate e le spese.
La lettura del combinato disposto degli articoli 1 e 5 evidenzia che l’obiettivo dell’equilibrio debba essere
perseguito non solo ex ante, in sede di formazione del bilancio di previsione, ma anche ex post, in sede di
determinazione dei risultati consuntivi. L’articolo 5, comma 1, lettera c) prevede infatti che la legge di cui
all’articolo 81, comma 6 dovrà definire il limite massimo degli scostamenti negativi cumulati, al netto
dell’evoluzione del ciclo economico, al superamento dei quali occorre intervenire con misure di correzione.
Il secondo comma individua, inoltre, quale ulteriore circostanza in presenza della quale è ammesso il ricorso
all’indebitamento, il “verificarsi di eventi eccezionali”. Per rendere effettivamente circoscritto e straordinario
il ricorso a tale procedura, la norma dispone che il ricorso all’indebitamento possa essere ammesso solo in
presenza di una autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei componenti. Gli eventi
eccezionali al verificarsi dei quali è consentito il ricorso all’indebitamento sono individuati, nel successivo
articolo 5, comma 1, lettera d) nelle seguenti fattispecie:
• gravi recessioni economiche;
• crisi finanziarie;
• gravi calamità naturali.
Giova ricordare che la legge 196-2009 già prevede che il Documento di Economia e di Finanza debba
indicare gli obiettivi strutturali della Pubblica Amministrazione, calcolati al netto del ciclo economico e delle
variabili una tantum, ripartiti per sottosettori istituzionali: in tale contesto, le innovazioni introdotte
all’articolo 81 della Costituzione orientano tale approccio al raggiungimento di un obiettivo di equilibrio tra
le entrate e le spese.
Il terzo comma provvede alla riscrittura dell’attuale quarto comma, introducendo alcune modifiche relative
all’obbligo di copertura finanziaria delle leggi. Si rileva, in primo luogo, che l’obbligo di copertura viene
riferito ad “ogni legge”, laddove l’attuale formulazione fa riferimento ad “ogni altra legge”, ovvero ad ogni
legge diversa da quella di approvazione del bilancio, richiamata nell’attuale art. 81, comma 3 della
Costituzione. La mancata estensione, nell’attuale testo della Carta Costituzionale, dell’obbligo di copertura
alla legge di bilancio è strettamente connessa alla sua natura di legge formale, ovvero di legge che non
innova l’ordinamento (in quanto, sulla base dell’attuale testo dell’art. 81 non può stabilire nuovi tributi e
nuove spese) ma che recepisce gli effetti finanziari della normativa vigente.
44
La nuova formulazione proposta appare quindi orientata ad estendere anche alla legge di bilancio l’obbligo
di copertura finanziaria, affievolendo così la valenza formale originariamente assegnata dalla Costituzione a
tale provvedimento.
Sempre sul piano delle modifiche testuali al vigente testo costituzionale, si rileva che la nuova formulazione
dell’art. 81 della Costituzione impone l’obbligo di copertura ai “nuovi o maggiori oneri” prodotti da ciascuna
legge, laddove l’attuale testo fa riferimento alle “nuove e maggiori spese”. La sostituzione del termine
“spese” con il termine “oneri” assicura un allineamento del testo costituzionale al quadro della prassi
applicativa dell’articolo 81 della Costituzione, che assimila già le nuove e maggiori spese alle minori entrate
ai fini della verifica della copertura finanziaria.
Il comma 6, già richiamato in precedenza, realizza, congiuntamente alle disposizioni dell’articolo 2,
l’estensione dei principi di equilibrio di bilancio e di sostenibilità del debito al complesso delle pubbliche
amministrazioni. Le modalità attuative saranno definite con legge approvata con procedimento rafforzato, i
cui contenuti sono individuati in modo più articolato all’articolo 5.
Art. 2 (riformulazione dell’articolo 97 della Costituzione)
L’articolo 2 premette all’articolo 97 della Costituzione un nuovo comma, secondo cui le Pubbliche
Amministrazioni, in coerenza con l’ordinamento dell’Unione Europea, assicurano l’equilibrio dei bilanci e la
sostenibilità del debito pubblico.
Art. 3 (riformulazione dell’art. 117 della Costituzione)
L’articolo 3 opera uno spostamento di competenze, assegnando la materia “armonizzazione dei bilanci
pubblici”, attualmente collocata tra le materie di competenza concorrente ex art. 117, comma 3, alla
competenza esclusiva dello Stato ex art. 117, comma 2, lettera e).
Tale modifica è motivata dall’esigenza di rendere più cogente il percorso di attuazione del D.lgs. 118-2011 in
materia di armonizzazione dei bilanci pubblici, consentendo allo Stato, alla luce del venir meno della
competenza regolamentare da parte delle Regioni, di intervenire con una disciplina di maggiore dettaglio.
Art. 4 (riformulazione dell’art. 119 della Costituzione)
Le disposizioni contenute all’articolo 4 introducono due vincoli all’esercizio dell’autonomia finanziaria degli
Enti Territoriali.
In primo luogo, viene integrato il primo comma dell’art. 119, prevedendo che l’esercizio dell’autonomia
finanziaria da parte degli Enti Territoriali debba esplicarsi nel rispetto dell’equilibrio dei relativi bilanci,
concorrendo ad assicurare l’osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti dall’ordinamento
dell’Unione Europea.
Le modifiche di maggiore impatto sono tuttavia quelle riferite all’articolo 119, comma 6 della Costituzione,
che disciplina le modalità ed i vincoli al ricorso all’indebitamento da parte degli Enti Territoriali. In base alla
nuova formulazione di tale comma, viene previsto in primo luogo che l’operazione di indebitamento da
parte del singolo ente debba essere accompagnata dalla definizione del piano di ammortamento.
L’equilibrio imposto ai singoli enti dovrebbe quindi considerare, nel computo delle spese, anche le quote di
ammortamento. Restano da valutare le implicazione che discendono da tale disposizione per le Regioni, per
le quali le modalità e le procedure per il ricorso al debito risultano differenti rispetto a quelle adottate dagli
Enti Locali.
Inoltre, sulla base delle modifiche operate al comma 6, la facoltà del singolo Ente di ricorrere
all’indebitamento trova un ulteriore vincolo, reso imprescindibile dalla necessità di realizzare a livello
territoriale l’equilibrio complessivo. Infatti, il ricorso di un indebitamento di un ente non altera l’equilibrio
complessivo del complesso delle Amministrazioni Pubbliche del territorio solo qualora il disavanzo di un Ente
sia compensato dalla somma degli avanzi degli altri Enti operanti nel medesimo territorio. Risulta evidente
che tale obiettivo sia perseguibile solamente attraverso un’azione di coordinamento dei singoli attori
45
operanti nel territorio. Il combinato disposto degli articoli 4 e 5 tuttavia non chiarisce a quale soggetto
istituzionale (Stato o Regione) sia demandato il coordinamento.
Articoli 5 e 6
Come già richiamato in precedenza, l’articolo 5 individua i contenuti della legge che, sulla base di quanto
disposto dal novellato art. 81, comma 6, dovrà assicurare il perseguimento degli obiettivi di equilibrio di
bilancio e di sostenibilità del debito per il complesso delle Amministrazioni Pubbliche.
Le prime tre lettere del comma 1 individuano le modalità attraverso le quali si realizzano le verifiche
preventive e consuntive sugli andamenti di finanza pubblica, l’analisi degli scostamenti rispetto alle
previsioni, al netto dell’andamento del ciclo economico, nonché la definizione del limite massimo degli
scostamenti negativi “non giustificati”, rispetto al prodotto interno lordo, al superamento dei quali sono
necessarie misure di correzione.
Il comma 1, lettera e) demanda alla citata legge l’introduzione di regole sulla spesa volte ad assicurare gli
obiettivi posti dal provvedimento medesimo.
Il comma 1, lettera g), intervenendo sul tema della garanzia dei livelli essenziali delle prestazioni e delle
funzioni fondamentali inerenti i diritti sociali ex art. 117, comma 2, lettere m) e p) della Costituzione e di
solidarietà “verticale”, affida alla citata legge il compito di stabilire le modalità attraverso cui lo Stato
concorre ad assicurare il finanziamento da parte degli altri livelli di governo nei casi di fase avversa del ciclo
economico e al verificarsi degli eventi eccezionali definiti dalla legge medesima (comma 1, lettera d)).
Sulla base delle disposizioni di cui al comma 2, la medesima legge dovrà, tra l’altro, disciplinare la facoltà di
ricorso all’indebitamento da parte degli Enti Territoriali (fermo restando quanto disciplinato all’art. 4)
nonché le modalità di concorso degli Enti medesimi alla sostenibilità del debito del complesso delle
Pubbliche Amministrazioni. La legge deve essere approvata entro il 28 febbraio 2013 e, sulla base di quanto
stabilito dall’articolo 6, si applicherà a decorrere dall’esercizio finanziario relativo all’anno 2014.
4. Le misure di riequilibrio proposte
 Azione n. 1 - Nuova istituzione dei tributi regionali ex art. 8 del D.lgs. 68/2011
L’articolo 8 del D.lgs. 68-2011 prevede che “ferma la facoltà per le regioni di sopprimerli, a
decorrere dal 1° gennaio 2013 sono trasformati in tributi propri regionali la tassa per l'abilitazione
all'esercizio professionale, l'imposta regionale sulle concessioni statali dei beni del demanio
marittimo, l'imposta regionale sulle concessioni statali per l'occupazione e l'uso dei beni del
patrimonio indisponibile, la tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche regionali, le tasse
sulle concessioni regionali, l'imposta sulle emissioni sonore degli aeromobili”.
L’articolo 7 della legge delega 42-2009 dispone che i tributi propri regionali siano “istituiti dalle
regioni con proprie leggi”. Ne discende che il processo di trasformazione dei tributi sopra indicati
da tributi propri derivati a tributi propri regionali si debba necessariamente realizzare attraverso
un intervento normativo regionale. Tale intervento di novazione normativa consente alla Regione,
46
oltre alla possibilità di ricondurre ad organicità e coerenza la normativa di riferimento, di ridefinire
i caratteri dell’imposta anche in difformità dalle disposizioni stabilite dalla normativa nazionale
quadro, purché l’esercizio dell’autonomia regionale sia compatibile con i principi generali
dell’ordinamento tributario di cui all’articolo 117 della Costituzione.
In tale contesto, la principale leva di flessibilità fiscale è rappresentata dall’applicazione
dell’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili (IRESA), quale strumento impositivo
finalizzato a incidere fiscalmente sui velivoli più rumorosi, e destinato a mitigare le esternalità
negative per i cittadini residenti nei territori limitrofi alle zone di decollo ed atterraggio nonché a
finanziarie politiche mirate nell’ambito della tutela della salute.
La proposta di articolato della Regione Lazio, che in coerenza con quanto stabilito dall'articolo 8
del D.lgs. 68-2011 disciplina i caratteri dell’imposta anche in difformità a quanto stabilito dalla L.
342-2000, assicura un maggiore gettito quantificabile in 37 milioni di euro per il 2013 (applicando
l’imposta a far data dal 1° maggio 2013) e in 55 milioni di euro dal 2014.
Con riferimento all’imposta regionale sui canoni del demanio marittimo, viene proposto un
intervento di manutenzione della base imponibile, prevedendo l’applicazione dell’imposta
regionale anche a valere sulle concessioni rilasciate dalle Autorità Portuali nonché a valere sulle
somme corrisposte a titolo di indennizzo per le utilizzazioni senza titolo di beni demaniali
marittimi, di zone di mare territoriale e delle pertinenze del demanio marittimo, ovvero per le
utilizzazioni difformi dal titolo concessorio. Tali disposizioni determinano un incremento di gettito
quantificabile, a decorrere dal 2014, in 2 milioni di euro su base annua.
Riepilogo maggiori risorse:
 37 milioni di euro per il 2013
 57 milioni di euro dal 2014
 Azione n. 2 - Operatività del meccanismo di riversamento dei proventi Compartecipazione
IVA da recupero fiscale
A seguito di un confronto tecnico con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e con l’Agenzia
delle Entrate, è in fase di definizione l’operatività del meccanismo di riversamento dei proventi
47
relativi alla compartecipazione regionale all’IVA da recupero fiscale, in applicazione degli articoli 9
e 10 del D.lgs. 68-11, che pertanto si va ad affiancare al meccanismo, già operativo, di
riversamento dei proventi da recupero fiscale in materia di addizionale IRPEF ed IRAP.
Sulla base delle elaborazioni effettuate nella tabella allegata, le maggiori risorse riversate alla
Regione a decorrere dal 2013 sono quantificabili in 128 milioni di euro per il 2013 (nell’ipotesi di
operatività del meccanismo di riversamento a far data dal 1° maggio 2013) e in 192 milioni di euro
a decorrere dal 2014.
Riepilogo maggiori risorse:
 128 milioni di euro per il 2013;
 192 milioni di euro dal 2014.
48
49
 Azione n. 3 – Manutenzione della base imponibile della tassa automobilistica regionale
È stata avviata un’attività di studio ed analisi finalizzata ad una manutenzione della base
imponibile della tassa automobilistica regionale, la cui disciplina generale risulta imperniata sul
D.P.R. 39-1953. Sotto il profilo quantitativo rileva, in particolare, l’applicazione della tassa
automobilistica anche a valere sui periodi di fermo amministrativo.
Riepilogo maggiori risorse:
 15 milioni di euro nel 2013
 27 milioni di euro dal 2014.
 Azione n. 4 – Adeguamento degli importi dei canoni delle acque pubbliche (per uso
diverso da quello civile)
Si ravvisa l’opportunità di procedere a decorrere dal 2014 alla rideterminazione dei canoni relativi
alle utenze di acqua pubblica di cui all’articolo 35 del R.D. 1775/1933, per riportarli a valori unitari
maggiormente in linea con quelli adottati dalle altre Regioni. Gli importi attualmente vigenti,
infatti, sono ancora quelli fissati dalla Legge n. 36/1994, rivalutati del solo tasso di inflazione
programmata, e ad oggi non costituiscono più un giusto corrispettivo per gli usi delle acque
prelevate.
Riepilogo maggiori risorse:
 13 milioni di euro dal 2014.
5. Riepilogo entrate correnti a libera destinazione - quadro programmatico
La dimensione complessiva delle entrate correnti a libera destinazione, a seguito delle misure di
riequilibrio sopra proposte, è attesa per l’anno 2013 in 2.221,4 milioni di euro.
6. La flessibilità fiscale nel biennio 2014-2015
Ai fini della prosecuzione del percorso di riequilibrio, la principale leva è offerta dal percorso di
efficientamento delle gestioni sanitarie regionali. La progressiva riduzione del deficit delle gestioni
sanitarie regionali (atteso in 543 milioni di euro nel 2013 ed in 98 milioni di euro nel 2014),
unitamente allo svincolo – parziale nel 2014 ed integrale dal 2015 – di una quota della manovre
(90 milioni di euro) destinata al ripiano dei disavanzi delle gestioni sanitarie pregresse, assicura alla
Regione una prospettiva di progressivo svincolo di una quota sempre più consistente di risorse da
51
destinare alle esigenze del bilancio regionale. Unitamente a tale strumento, a decorrere dal 2014
la Regione può utilizzare i nuovi e maggiori spazi di manovrabilità delle aliquote dell’Addizionale
IRPEF offerti dall’art. 6 del D.lgs. 68-2011, che assicurano maggiori risorse potenziali pari a 239
milioni di euro nel 2014 e 650 milioni di euro nel 2015 (applicando una progressività per scaglioni).
52
53
Parte quarta
Lo stato di previsione della spesa
54
1. Premessa
 Il contesto normativo
Il processo di predisposizione di bilancio, oltre a dover rispettare i nuovi principi contabili sia dal
punto di vista formale che sostanziale, deve necessariamente tenere conto del contesto normativo
in continua evoluzione e che può essere sinteticamente ricondotto alle seguenti principali
disposizioni:
a) Legge Costituzionale 1/2012 e legge n. 243/2012 – a partire dal 1 gennaio 2016, perseguimento
dell’obiettivo del pareggio di bilancio non solo in fase preventiva ma anche in sede di
rendiconto.
b) Sentenza 70/2012 della Corte Costituzionale: la sentenza sul bilancio 2011 della Regione
Campania evidenzia la necessità di corretta copertura della spesa e di tutela degli equilibri di
bilancio (in coerenza con l’art. 81 della Costituzione), in particolare viene rilevata la necessità di
una copertura del fondo residui perenti pari ad almeno al 70% dello stock di perenzione.
c) DL 52/2012 – Spending review: impone alle regioni in piano di rientro delle procedure
rafforzate di controllo sugli acquisti di beni e servizi da parte di un ulteriore commissario
governativo.
d) DL 174/2012 – Controllo della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria degli enti territoriali:
rafforzamento del potere di controllo della Corte dei Conti.
e) Legge di Stabilità 2013: nella quale sono stati previsti ulteriori tagli alle risorse per la Regione
che si aggiungono a quanto previsto dai vari DL 78/2010, DL 138/2011, DL 183/2011, DL
201/2011 e DL 95/2012:
f) D.Lgs. 118/2011 – Armonizzazione dei sistemi contabili e di bilancio per Regioni ed Enti Locali,
con l’introduzione di nuovi principi e schemi di bilancio in linea con quello dello Stato centrale.
55
 I tagli delle risorse da parte dello Stato
A partire dal decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, in legge, con modificazioni, dalla
legge 30 luglio 2010, n. 122, recante “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e per
la competitività economica”, il Governo nazionale ha varato una serie di manovre che hanno
significato per la Regione Lazio il taglio di trasferimenti storici, oltre a contrarre, ulteriormente, i
limiti del patto di stabilità. Di seguito, riportiamo una tabella di sintesi relativa agli effetti finanziari
derivanti dalle principali manovre di finanza pubblica a partire dal DL n. 78/2010.
56
Dalla tabella sopra riportata, si evidenzia che il saldo netto da finanziare per l’esercizio finanziario
2013 è pari a 1.102 milioni di euro.
2. Focus su alcuni interventi
 La rappresentazione dei fondi nella legge di bilancio
All’interno della legge di bilancio, è stato inserito un apposito articolo che quantifica gli importi
stanziati per ogni singolo fondo (fondo di riserva per le spese obbligatorie, fondo di riserva per le
spese impreviste, fondo di riserva per le autorizzazioni di cassa, fondi speciali).
 La perenzione10
A seconda della natura delle somme derivanti dalla reiscrizione della perenzione amministrativa, in
bilancio è presente un fondo per le spese correnti libere, uno per le spese in conto capitale, uno
per le spese vincolate correnti ed uno per le spese vincolate di parte capitale. A seguito della
nuova regola introdotta nell’ambito delle disposizioni concernenti la sperimentazione dei nuovi
sistemi contabili armonizzati, le somme andate in perenzione sono da re-imputare sui capitoli
originariamente preposti a copertura di quel determinato intervento (o nell’ambito di capitoli
appositamente preposti all’interno di ogni singolo macroaggregato facente parte del Programma)
e non più quindi su capitoli “generici” quali erano il T91600, il T92600, il T93600 e il T94600. Nel
rispetto, quindi, del medesimo principio per cui è opportuno garantire visibilità e trasparenza
all’intervento di spesa, la legge di bilancio ha previsto un apposito articolo nel quale sono riportati
i singoli fondi differenziati ed i relativi importi per il 2013.
10
La perenzione, in virtù delle regole contabili vigenti, è composta da impegni che presentano un’anzianità di oltre
due anni che possono essere relativi ad interventi già compiuti ma non liquidati oppure ad interventi mai iniziati o
terminati. Questi impegni vengono eliminati dal bilancio regionale in attesa di essere “reiscritti” in bilancio. La
perenzione impatta sul disavanzo regionale nel momento in cui viene reiscritta in bilancio.
57
 Il fondo per la copertura delle perdite potenziali
All’interno del bilancio 2013 è stato istituito il fondo per perdite potenziali per le spese correnti a
carico della Regione, ovvero un fondo necessario a garantire copertura per quelle somme che
devono essere impegnate o liquidate oltre i termini previsti nell’ambito delle disposizioni di cui
all’articolo 8, commi da 1 a 5, della legge regionale 18 luglio 2012, n. 11.
 L’utilizzazione dei fondi a destinazione vincolata
All’interno della legge di bilancio, è disposta l’applicazione del principio di cui all’art. 1, comma
143, della legge 13 dicembre 2010, n. 220 che, con riferimento all’anno 2013, trova fondamento
nell’accordo sancito in sede di Conferenza permanente del 7 febbraio 2013 11. Alla luce di
quest’ultimo, è garantita la possibilità, per l’esercizio finanziario 2013, di provvedere al recupero
delle risorse vincolate inutilizzate, fatte salve quelle relative alle funzioni fondamentali, al fine di
destinarle alla copertura di spese correnti libere.
 Il limite agli impegni di spesa
La facoltà di impegnare pienamente sugli stanziamenti di competenza del bilancio regionale 2013
è riservata solo nel caso delle spese obbligatorie, degli stipendi e delle competenze accessorie del
personale, delle spese a destinazione vincolata e relativi cofinanziamenti, delle spese connesse ad
interventi per calamità naturali, delle spese inderogabili concernenti il trasporto pubblico e la
sanità e delle rate di ammortamento dei mutui. Queste spese sono elencate nell’apposito
provvedimento adottato dal Segretario generale. Per le altre spese, la facoltà di impegnare è
consentita nel limite del 70 per cento dello stanziamento previsto, fino alla data dell’entrata in
vigore dell’assestamento del bilancio annuale e pluriennale 2013-2015 della Regione Lazio.
11
Cfr. “Accordo tra Governo e Regioni concernente modifica, per l'anno 2013, degli importi degli spazi finanziari ceduti
dalle singole Regioni e attribuiti ai comuni ed alle province ricadenti nel proprio territorio indicati nella tabella 1
allegata all'articolo 1, comma 122, della legge 24 dicembre 2012, n. 228 (legge di stabilità 2013)”.
58
 Le variazioni di bilancio
Le variazioni di bilancio regionale da effettuarsi nel corso dell’esercizio finanziario, ai sensi della
normativa regionale vigente, sono disciplinate dall’articolo 28 della l.r. 25/2001, che individua la
Giunta regionale o il Presidente della Regione come i soggetti preposti ad effettuarle.
I casi per i quali procedere attraverso la deliberazione o mediante il decreto, sono tassativamente
indicati nel predetto articolo, rinviando agli articoli dal 22 al 25 la disciplina dei prelievi dai fondi e
stabilendo che ogni altra variazione al bilancio deve essere disposta o autorizzata con legge
regionale.
Nella legge di bilancio 2013, è stata inserita un’apposita disposizione normativa che integra la
disciplina vigente con il nuovo principio della flessibilità del bilancio enunciato all’articolo 3,
comma 1, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, nonché dell’articolo 10 del decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri 28 dicembre 2011.
Di seguito, sono schematicamente elencate le diverse tipologie di intervento e i relativi atti di
variazione di bilancio suddivisi per i soggetti competenti.
Atto
Soggetto
Quando
Quadro normativo
Livello del bilancio
Consiglio
regionale
salvo i casi previsti per legge, ogni variazione di
bilancio è disposta con legge regionale
Normativa vigente
(l.r. 25/2001)
Titoli/Tipologie
Legge regionale
Missioni/Programmi
Soggetto
Quando
Quadro normativo
Livello del bilancio
Nuovo principio
(d.lgs. n. 118/2001 e
DPCM 28/12/2011)
Categorie
Macroaggregati
Atto
DGR
Giunta
regionale
variazioni compensative tra le dotazioni delle
missioni e dei programmi, limitatamente alle
spese per il personale, conseguenti a
provvedimenti di trasferimento del personale
all’interno
dell’amministrazione,
previste
dall’articolo 16, comma 1, lettera a) del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (nuovo
principio)
variazioni compensative fra le diverse categorie
delle medesime tipologie di entrata e fra i diversi
macroaggregati del medesimo programma
59
DGR
Giunta
regionale
Atto
Soggetto
Decreto del
Presidente
Presidente
della
Regione
Atto
Provvedimento
del Segretario
generale,
su proposta del
Direttore della
Direzione
regionale
Programmazione
Economica,
Bilancio, Demanio
e Patrimonio
Soggetto
Segretario
generale
variazioni compensative delle risorse derivanti
da assegnazioni vincolate a scopi specifici da
parte dello Stato e dell'Unione europea o da
altre assegnazioni vincolate tra programmi,
appartenenti anche a missioni diverse, nel
rispetto della finalità di spesa definiti nella legge
di spesa e nell’eventuale provvedimento di
assegnazione
variazioni derivanti dall’attuazione di leggi
regionali
variazioni di bilancio degli stanziamenti di cassa
prelievi del fondo di riserva per le spese
impreviste
Nuovo principio
(d.lgs. n. 118/2001 e
DPCM 28/12/2011)
Categorie
Macroaggregati
Normativa vigente
(l.r. 25/2001)
Quando
variazioni relative all'iscrizione di nuove entrate
derivanti da assegnazioni vincolate a scopi
specifici da parte dello Stato e dell'Unione
europea o da altre assegnazioni vincolate,
nonché per l'iscrizione delle relative spese,
quando queste siano tassativamente regolate
dalla legislazione in vigore
prelievi dal fondo di riserva per le spese
obbligatorie e prelievi dai fondi per il pagamento
delle somme derivanti dalla re-iscrizione della
perenzione amministrativa
Quadro normativo
Livello del bilancio
Normativa vigente
(l.r. 25/2001)
Capitoli
Quando
variazioni compensative fra capitoli di entrata
della medesima categoria e fra i capitoli di spesa
del medesimo macroaggregato del bilancio di
previsione annuale e pluriennale
variazioni fra gli stanziamenti riguardanti il fondo
pluriennale vincolato e gli stanziamenti correlati
Quadro normativo
Livello del bilancio
Nuovo principio
(d.lgs. n. 118/2001 e
DPCM 28/12/2011)
Capitoli
variazioni concernenti l’utilizzo dell’avanzo di
amministrazione vincolato
60
 I bilanci degli enti dipendenti
Ai sensi dell’art. 57 della legge regionale 20 novembre 2001, n. 2512, alla legge di bilancio sono
allegati i bilanci approvati degli enti dipendenti della Regione (per un totale di 17 enti). Nel
contempo, nella legge di bilancio sono previste disposizioni finalizzate a razionalizzare alcuni
aspetti della gestione economica dei bilanci degli enti dipendenti, con particolare riferimento
all’utilizzo dell’avanzo di amministrazione.
 Il Quadro A allegato alla legge finanziaria
Alla legge finanziaria è allegato il Quadro A, nel quale sono ricomprese le leggi regionali che
prevedono interventi di spesa suddivise, a seconda delle rispettive finalità, per missioni e
programmi. Tenuto conto che sono stati riportati gli importi complessivi delle missioni e dei
programmi corrispondenti, per individuare i capitoli di spesa riferiti alle specifiche leggi regionali si
provvede mediante il DPR di cui all’art. 3, comma 4, della legge di bilancio.
 Il Patto di stabilità
Oltre alla norma che, ai fini del rispetto del patto di stabilità interno, prevede la possibilità di
rendere non operative le disponibilità correnti dei capitoli di spesa e disporre il blocco degli
impegni di spesa e dei pagamenti dandone opportuna comunicazione alla Giunta e al Consiglio
regionale13, nella legge finanziaria è inserita la disposizione concernente il patto di stabilità
regionalizzato. In riferimento a quest’ultimo, si applica quanto previsto dalla legge 24 dicembre
2012 n. 228, articolo 1, commi 122-126, nel rispetto della tempistica del 31 maggio 2013 prevista
nell’ambito della normativa predetta.
12
Cfr. art. l.r. 25/2001, art. 57 comma 3. “La Giunta presenta al Consiglio il bilancio annuale della Regione unitamente
ai bilanci annuali delle agenzie e degli enti, che sono approvati dal Consiglio con appositi articoli della legge di bilancio
di cui costituiscono allegato”.
13
Nel corso dei precedenti esercizi finanziari, questa disposizione è stata generalmente attuata nel mese di ottobre.
61
3. La spesa per missioni e programmi nel bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013-2015
In attuazione dei principi stabiliti nel d.lgs. n. 118/2011, che ha previsto l’obbligo per le
amministrazioni pubbliche di adottare un sistema di bilanci che esponga i valori contabili secondo
missioni e programmi teso ad assicurare una maggiore trasparenza del processo di allocazione
delle risorse pubbliche alle politiche pubbliche di settore attraverso l’adozione di una omogenea
classificazione delle stesse, si è provveduto, a seguito della adesione al processo di
sperimentazione previsto dall’articolo 36 del predetto provvedimento, ad allineare la spesa a tali
principi e affini ed a ripartire tale versante in missioni e programmi, attualmente stabiliti nel
numero di 23 e di 87, come evidenziati nello schema riepilogativo di seguito riportato.
La definizione del contenuto di missione e programma, derivata da quella adottata per il bilancio
dello Stato, secondo l’articolo 21 della legge n. 196/2009, definisce la dimensione funzionale, cioè
secondo le finalità della spesa per missioni e programmi, del sistema di rappresentanza contabile
individuato attraverso i principi contabili generali. Le missioni rappresentano le funzioni principali
e gli obiettivi strategici perseguiti dalle amministrazioni pubbliche che costituiscono le specifiche
funzioni politico-istituzionali perseguite con le risorse a disposizione. Per assicurare il
raggiungimento di un risultato coerente tra tutte le amministrazioni tenute all’obbligo di cui alla
presente disposizione, tale da garantire il consolidamento dei conti pubblici dal punto di vista delle
finalità della spesa utilizzando risorse finanziarie, umane e strumentali ad esse destinate, i
programmi rappresentano gli aggregati omogenei di attività volte a perseguire le finalità
individuate nell’ambito delle missioni.
I macroaggregati, infine, espongono la dimensione economica della spesa che fornisce la chiave
attraverso cui operare il collegamento con il piano dei conti.
Di seguito, è stato riportato lo schema riepilogativo di ciascuna missione e programma per l’anno
2013, nel quale sono evidenziati, all’interno di ogni programma, gli interventi più significativi che
compongono lo stanziamento previsionale. Successivamente, sempre per missioni e programmi, è
stato riportato lo stanziamento pluriennale 2013-2015.14
14
In considerazione della nuova articolazione della spesa per missioni e programmi, e non più per singolo assessorato,
nel documento di bilancio anche lo stanziamento dei capitoli di spesa riferito all’annualità 2012, laddove riportato, è
stato calcolato tenendo conto della nuova classificazione del bilancio.
62
BILANCIO ANNUALE 2013
MISSIONE 01 - Servizi istituzionali, generali e di gestione
Programma
01
Organi istituzionali
2013
89.009.130,01
Cassa
119.561.483,74
Nel Programma 01 la spesa più rilevante è rappresentata dal trasferimento al Consiglio regionale pari a 65
milioni in riduzione rispetto al 2012, per un importo pari a 28 milioni.
Programma
02
Segreteria generale
Programma
03
Gestione economica, finanziaria,
programmazione e provveditorato
2013
175.000,00
2013
151.362.462,11
Cassa
175.000,00
Cassa
1.092.838.752,90
Nel Programma 03 sono ricompresi i trasferimenti correnti alle società controllate per un totale di oltre 35
milioni di euro, nonché i contributi agli investimenti delle società controllate per un totale di oltre 19
milioni di euro. Inoltre, in questo programma sono ricompresi anche i circa 59 milioni di assegnazione dello
Stato (fondi vincolati) da destinare per interventi nelle aree depresse (APQ). In questo programma figurano
inoltre le spese per il pagamento dei canoni acqua, luce, gas ecc. per un totale di 2 milioni euro, le spese
per il traffico telefonico per un totale di 2 milioni di euro e le spese per la pulizia, il riscaldamento e il
condizionamento dei locali della Regione.
Programma
04
Gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali
2013
22.483.399,37
Cassa
48.248.328,39
All’interno di questo Programma figurano le spese di gestione delle tasse automobilistiche (2,5 milioni), le
spese di gestione connesse al recupero della tassa automobilistica (4 milioni di euro), le spese di gestione
dell’IRAP e dell’addizionale IRPEF (3,15 milioni di euro).
63
05
Programma
Gestione dei beni demaniali e patrimoniali
2013
30.479.583,87
Cassa
53.061.090,57
All’interno del Programma 05, figurano le spese per il fitto dei locali per oltre 11 milioni di euro, nonché le
spese per i premi di assicurazione incendi, infortuni, vigilanza, ecc., per un totale di 13 milioni di euro.
Programma
06
Ufficio tecnico
2013
47.113.988,34
Cassa
71.239.610,43
All’interno del Programma 06, le spese per la manutenzione del patrimonio regionale per un totale di 3
milioni di euro, nonché le spese per lavori di straordinaria manutenzione degli edifici di proprietà regionale
per un totale di 32 milioni di euro.
Programma
07
Elezioni e consultazioni popolari –
Anagrafe e stato civile
2013
13.522.404,07
Cassa
15.258.229,00
All’interno del Programma 07 figurano i trasferimenti alle amministrazioni locali per lo svolgimento delle
elezioni regionali 2013.
Programma
08
Statistica e sistemi informativi
2013
50.300.324,74
Cassa
81.571.639,35
All’interno del Programma 08 figurano le spese correnti connesse alla società regionale LAIT per un totale di
10 milioni di euro, le spese per la realizzazione del progetto “Informatica” (Hardware e Software) per un
totale di oltre 24 milioni di euro, le spese di parte capitale per la società regionale LAIT per un totale di 5,6
milioni di euro.
Programma
10
Risorse umane
2013
276.473.185,01
Cassa
311.675.631,54
Nell’ambito del Programma 10 figurano le spese obbligatorie relative al personale regionale (per il 2013 il
totale della retribuzione in denaro è pari a 169.250.000,00 di euro), le spese concernenti il servizio di mensa
regionale (per un totale di oltre 3,5 milioni di euro), gli oneri previdenziali ed assistenziali relativi al
personale (spesa obbligatoria) per un totale di 53 milioni di euro, il versamento dell’IRAP per il personale
regionale (spesa obbligatoria) per un totale di 18 milioni di euro, gli ulteriori oneri per le consulenze per un
64
totale di 2 milioni di euro, i rimborsi per le spese di personale relativi al comando, il distacco, il fuori ruolo,
ecc., per un totale di oltre 18 milioni di euro.
Programma
11
Altri servizi generali
2013
93.377.712,99
Cassa
114.297.450,17
Nel Programma 11, segnaliamo tra le principali le spese correnti per la società regionale Lazio Service per
un totale di oltre 66,5 milioni di euro, le spese correnti di rappresentanza per un totale di 5 milioni di euro,
le spese concernenti gli oneri da contenzioso per un totale di 2 milioni di euro, le spese per le consulenze in
materia di liti, arbitraggi, ecc. per un totale di 1,5 milioni di euro.
Programma
12
Politica regionale unitaria per i servizi istituzionali, generali
e di gestione
2013
70.799.850,67
Cassa
71.453.858,99
In questo Programma 12, rientrano le spese concernenti il DOCUP OB. 2 2000/2006, nonché le spese per il
POR FERS 2007/2013.
TOTALE MISSIONE 01, euro 845.097.041,18
65
MISSIONE 02 – Giustizia
Programma
02
Casa circondariale e altri servizi
2013
800.000,00
Cassa
1.065.638,20
Nell’ambito di questo Programma segnaliamo gli interventi a sostegno dei diritti dei detenuti del Lazio di
cui alla l.r. 7 del 2007, per un totale di 500 mila euro.
TOTALE MISSIONE 02, euro 800.000,00
66
MISSIONE 03 - Ordine pubblico e sicurezza
Programma
01
Polizia locale e amministrativa
2013
Cassa
3.829.890,13
6.869.821,04
In questo programma le spese per la polizia locale ammontano, per la parte corrente, ad euro 800 mila e
per la parte capitale ad euro 400 mila.
Programma
02
Sistema integrato di sicurezza urbana
2013
Cassa
6.081.815,47
9.250.000,00
In questo Programma rientrano gli oneri connessi al riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità per
500 mila euro (ll.rr. 31 del 2008 e 24 del 2009), le spese per il Patto Roma Sicura e Lazio Sicuro di cui alla l.r.
12 del 2011 (art. 1, c. 26) per 1 milione di euro, nonché il fondo per il sostegno al microcredito per un totale
di 2 milioni di euro.
TOTALE MISSIONE 03, euro 9.911.705,60
67
MISSIONE 04 - Istruzione e diritto allo studio
Programma
01
Istruzione prescolastica
2013
Cassa
3.047.768,00
5.672.709,00
In questo Programma rientrano le spese per le cosiddette “Sezioni Primavera” di cui alla l.r. 14 del 2008
(art. 1, c. 40) e le spese per le sezioni scuole dell’infanzia di cui alla l.r. 31 del 2008 (art. 58).
02
Programma
Altri ordini di istruzione
Programma
03
Edilizia scolastica
2013
Cassa
0,00
2013
0,00
Cassa
68.443.396,38
83.033.254,60
Nell’ambito di questa Programma, rientrano gli interventi per la somma urgenza in materia di edilizia
scolastica (ll.rr. 12 e 13 del 1981) per oltre 1,3 milioni euro, gli interventi in conto capitale per le opere di
edilizia scolastica (ll.rr. 12 e 13 del 1981, l.r. 33 del 1985 e l.r. 2 del 2004) per 37 milioni di euro e il fondo
straordinario per l’edilizia scolastica di cui alla l.r. 6 del 1999 per 29 milioni di euro, entrambi gli importi
comprensivi dell’operazione di riaccertamento dei residui passivi.
Programma
04
Istruzione universitaria
2013
Cassa
77.344.300,48
91.895.909,56
Nell’ambito di questa Programma rientrano le spese per il diritto allo studio universitario per 48,4 milioni di
euro (importo comprensivo dell’operazione di riaccertamento dei residui passivi), nonché l’assegnazione
dei fondi dello Stato per gli alloggi universitari di cui alla legge 338/2000 per oltre 16 milioni di euro ed il
relativo cofinanziamento regionale per 2 milioni di euro.
05
Programma
Istruzione tecnica superiore
2013
Cassa
0,00
0,00
68
Programma
06
Servizi ausiliari all'istruzione
Programma
07
Diritto allo studio
2013
Cassa
2.117.092,05
2.848.608,49
2013
Cassa
15.886.341,16
47.061.507,09
Nell’ambito di questo Programma rientrano i fondi assegnati dallo Stato per la fornitura gratuita dei libri di
testo di cui alla legge 448 del 2000 per un totale di oltre 6,6 milioni di euro, le spese per il diritto allo studio
per 8,7 milioni di euro.
TOTALE MISSIONE 04, euro 166.838.898,07
69
MISSIONE 05 - Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali
Programma
01
Valorizzazione dei beni di interesse storico
2013
49.478.756,50
Cassa
54.946.794,07
Nell’ambito di questo Programma rientrano le spese correnti per la valorizzazione del patrimonio librario
per 400 mila euro, le spese correnti per la valorizzazione dei beni e delle strutture culturali per euro 1
milione, il concorso della Regione per le spese relative al recupero di edifici di culto aventi valore artistico,
storico ed archeologico (di parte corrente per 10 milioni di euro, di parte capitale per 7 milioni di euro), le
spese per lo sviluppo delle strutture permanenti di promozione culturale di cui alla l.r. 21 del 1984 (art. 1)
per un totale di circa 2 milioni di euro, i contributi alle imprese per la valorizzazione delle risorse culturali
per euro 14 milioni, le spese per la costruzione di nuove parrocchie per 1 milione di euro.
Programma
02
Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale
2013
36.883.010,20
Cassa
75.272.122,26
In questo Programma sono ricompresi il finanziamento di parte corrente (euro 3 milioni) e di parte capitale
(15,6 milioni di euro) degli interventi di cui alla legge regionale sul cinema (la n. 2 del 2012), nonché le
spese inerenti la partecipazione della Regione Lazio a determinate Fondazioni (Teatro dell’Opera,
Accademia di Santa Cecilia, La Quadriennale, ecc.) per 4 milioni di euro.
Programma
03
Politica regionale unitaria per la tutela
dei beni e delle attività culturali
2013
13.192.770,04
Cassa
13.986.201,91
In questo Programma rientrano le spese relative al DOCUP OB 200/2006 misura 3.2 (valorizzazione aree di
pregio turistico, culturale e ambientale) e del POR 2007/2013, misura 2.5 (valorizzazione GAC – grandi
attrattori culturali).
TOTALE MISSIONE 05, euro 99.554.536,74
70
MISSIONE 06 - Politiche giovanili, sport e tempo libero
Programma
01
Sport e tempo libero
2013
4.948.564,56
Cassa
6.719.031,96
In questo Programma rientrano vari interventi relativi all’impiantistica sportiva di cui alla l.r. 9 del 2010 (art.
2, c. 50) per 2 milioni di euro, di cui alla l.r. 10 del 2006 (art. 1, c. 81) per 750 mila euro e di cui alla l.r. 11 del
2009 per 1,8 milioni di euro.
Programma
02
Giovani
2013
9.810.687,51
Cassa
10.785.964,06
In questo Programma rientrano principalmente le assegnazioni dello Stato di cui al Fondo nazionale per le
politiche giovanili, legge 248 del 2000.
TOTALE MISSIONE 06, euro 14.759.252,07
71
MISSIONE 07 – Turismo
Programma
01
Sviluppo e valorizzazione del turismo
2013
20.805.537,38
Cassa
33.611.988,49
In questo Programma, rientrano le spese per la promozione turistica per un totale di 1,3 milioni di euro,
nell’ambito delle quali è ricompreso il fondo unico regionale per il turismo di cui alla l.r. 4 del 2006 (art.
175) e alla l.r. 13 del 2007 (parte corrente), le spese per l’industria alberghiera e la ricettività per un totale
pari ad euro 4 milioni di euro, la parte capitale del fondo unico sopracitato per un totale di 3 milioni di euro,
le spese per gli interventi straordinari per la valorizzazione turistico ambientale di cui alla l.r. 10 del 2001
(art. 11) per un importo pari ad euro 3,26 milioni ed infine il fondo rotativo per le PMI di cui alla l.r. 27 del
2006 (art. 67) per euro 1,5 milioni.
Programma
02
Politica regionale unitaria per il turismo
2013
1.954.453,86
Cassa
1.954.453,86
In questo Programma, rientrano principalmente le spese concernenti il DOCUP OB. 2 2000/2006, misura 2.3
(marketing territoriale)
TOTALE MISSIONE 07, euro 22.759.991,24
72
MISSIONE 08 - Assetto del territorio ed edilizia abitativa
Programma
01
Urbanistica e assetto del territorio
2013
43.603.306,77
Cassa
57.452.886,60
In questo Programma rientrano soprattutto gli interventi per il risanamento ed il recupero urbano dei
quartieri svantaggiati del Comune di Roma, di cui alla l.r. 9 del 2005 (art. 6) per euro 3 milioni, nonché i
contributi per il risanamento delle abitazioni dei centri storici minori del Lazio di cui alla l.r. 27 del 2006 (art.
60) per euro 11 milioni (importo comprensivo dell’operazione di riaccertamento dei residui passivi). Da
segnalare anche il fondo per il risanamento e la riqualificazione delle aree regionali caratterizzate da
fenomeni di abusivismo edilizio di cui alla l.r. 6 del 2007, per euro 9.000.000,00 e le spese relative alla
hardware concernente il sistema informativo territoriale della Regione di cui alla l.r. 38 del 1999 (art. 17)
per oltre 4 milioni di euro.
Programma
02
Edilizia residenziale pubblica e locale e
piani di edilizia economico-popolare
2013
532.576.362,66
Cassa
541.793.691,94
In questo Programma rientrano i contributi regionali per l’edilizia agevolata per euro 5 milioni, il fondo per
il social housing sempre per 5 milioni di euro, nonché il finanziamento regionale per gli interventi in materia
di edilizia sovvenzionata ex fondi GESCAL per oltre 26 milioni di euro di cui alla l.r 11 del 2012 (art. 8, c. 11).
In riferimento agli ex fondi GESCAL, rientrano anche le spese connesse all’attuazione degli interventi
previsti nell’ambito dell’accordo di programma tra il Ministero dei Lavori Pubblici e la Regione Lazio del
2001 per un totale di 100 milioni di euro, nonché il fondo pluriennale vincolato, ad esse riferite, per oltre
166 milioni di euro. La gran parte del totale dell’importo di questo Programma è derivante dalle
assegnazioni dello Stato, tra cui quella riferita al DPCM 16 luglio 2009, i contributi statali in attuazione del
programma di edilizia sovvenzionata di cui alla legge 457 del 1978 ed in attuazione del programma di
edilizia sovvenzionata di cui alla legge 179 del 1992, le risorse assegnate dallo Stato di cui al DM 2295/2008
per il finanziamento del programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile.
Programma
03
Politica regionale unitaria per l'assetto del
territorio e l'edilizia abitativa
2013
78.067.524,90
Cassa
78.067.524,90
In questo Programma sono ricompresi i fondi di cui al POR 2007/2013 – Asse V (sviluppo Urbano e locale).
TOTALE MISSIONE 08, euro 654.247.194,33
73
MISSIONE 09 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente
Programma
01
Difesa del suolo
2013
146.635.637,96
Cassa
232.276.630,47
In questo Programma rientrano gli interventi relativi al risanamento idrogeologico, ovvero i contributi
regionali (di cui alla ll.rr. 27 del 2006, e 53 del 1998) per complessivi 64 milioni di euro per il 2013 ed i
contributi da parte dello Stato per complessivi 10,2 milioni di euro. Tra i contributi regionali sopra citati
rientrano le spese relative la grave problematica delle fonti idriche altamente compromesse in termini di
concentrazione di arsenico. Sempre in questo Programma, sono ricomprese le spese per la ricostruzione e
la difesa della costa laziale (l.r. 53 del 1998 e l.r. 26 del 2007) per oltre 14,7 milioni di euro, i contributi
regionali per la manutenzione dei corsi d’acqua (l.r.53 del 1998 e l.r. 7 del 1999) ed i contributi dello Stato
di cui alla l. 183 del 1989 e alla l. 253 del 1990.
Programma
02
Tutela, valorizzazione e recupero ambientale
2013
35.008.525,88
Cassa
69.816.460,87
In questo Programma rientrano le spese per l’informazione e l’educazione ambientale per oltre 2 milioni di
euro, il cofinanziamento regionale per le aree naturali protette per euro 6,5 milioni di euro, le spese
relative ad opere di bonifica di cui alla l.r. 4 del 1984, per oltre 11 milioni di euro. All’interno di questo
Programma rientrano anche le spese derivanti dalla partecipazione della Regione Lazio alla società Lazio
Ambiente, di cui alla l.r. 15 del 2011.
Programma
03
Rifiuti
2013
90.219.848,10
Cassa
116.793.853,70
In questo Programma, in materia di rifiuti le spese regionali correnti ammontano ad euro 25,9 milioni. La
parte capitale è invece pari ad euro 30 milioni, in riferimento al programma straordinario di cui alla l.r. 16
del 2005 (art. 15), al quale vanno aggiunti altri 2 milioni per gli interventi di cui alle ll.rr. 9 del 2010, 31 del
2008 e 12 del 2011. Nel pluriennale sono presenti ulteriori 40 milioni per i contributi in conto capitale e 50
milioni di parte corrente.
04
Programma
Servizio idrico integrato
2013
87.192.290,11
Cassa
98.007.511,66
74
In questo Programma, le spese per un totale di 36 milioni di euro (importo comprensivo dell’operazione di
riaccertamento dei residui passivi) sono relative agli interventi in materia di ammodernamento delle reti
idriche (l.r. 48 del 1990), nonché per la loro esecuzione ai sensi delle ll.rr. 47 del 1974 e 88 del 1980 per un
totale di 18 milioni di euro. Al servizio idrico integrato sono destinati 5 milioni di euro di parte corrente,
mentre il restante del totale riferito al Programma è per lo più derivante da assegnazioni dello Stato.
Programma
05
Aree protette, parchi naturali, protezione
naturalistica e forestazione
2013
19.632.967,07
Cassa
31.394.564,76
Le spese correnti relative ai parchi ed alle aree protette ammontano ad euro 2,6 milioni, al quale si
aggiungono le spese per la prevenzione degli incendi di cui alla l.r. 39 del 2002 per 2,3 milioni di euro,
nonché i contributi ai parchi ed alle riserve naturali per interventi di sviluppo socioeconomico per oltre 3,7
milioni di euro.
Programma
06
Tutela e valorizzazione delle risorse idriche
2013
5.520.517,41
Cassa
6.660.933,72
Principalmente rientrano in questo Programma i contributi dello Stato di cui alla legge 179 del 2002
(protocollo per la difesa rischio idraulico, tutela e valorizzazione fiume Tevere e affluenti).
Programma
07
Sviluppo sostenibile territorio montano piccoli Comuni
2013
8.016.816,32
Cassa
14.536.762,99
Le spese correnti per le comunità montane ed i piccoli comuni ammontano ad euro 4 milioni, a cui vanno
aggiunti i fondi per i piccoli comuni di cui alla l.r. 14 del 2008 e 12 del 2011 per un milione di euro e il fondo
nazionale per la montagna (legge 97 del 1994) per oltre 2 milioni di euro.
08
Programma
Qualità dell'aria e riduzione dell'inquinamento
2013
4.964.914,00
Cassa
5.130.821,00
Gli interventi si riferiscono alla l.r. 16 del 2005 (art. 16). In questo Programma rientra il 10% dell’entrate
derivanti dall’IRESA e destinate alla riduzione dell’inquinamento acustico.
09
Programma
Politica regionale unitaria per lo sviluppo sostenibile e la
2013
82.678.817,19
Cassa
83.253.911,32
75
tutela del territorio e l'ambiente
In questo Programma rientrano principalmente gli interventi di cui al DOCUP OB 2000/2006, misura 1.4
(azioni di controllo monitoraggio e informazione ambientale), 3.3 (qualificazione e valorizzazione dei
sistemi parco), del POR 2007/2013, misura 1.6 (promozione di prodotti e processi produttivi rispettosi
dell’ambiente), 2.2 (bonifica recupero aree e siti inquinati), 2.3 (prevenzione e gestione rischio
idrogeologico), 2.4 (valorizzazione strutture di fruizione aree protette), ed ulteriori assegnazioni relative a
programmi o progetti di natura comunitaria.
TOTALE MISSIONE 09, euro 479.870.334,04
76
MISSIONE 10 - Trasporti e diritto alla mobilità
Programma
01
Trasporto ferroviario
2013
457.605.162,18
Cassa
613.350.962,46
In questo Programma oltre 218 milioni sono riservati per i contratti di servizio pubblico, 124 milioni circa di
finanziamento statale per l’ammodernamento e il potenziamento tecnologico della linee di cui alla legge
611 del 1996 (e relativo cofinanziamento regionale per 5 milioni di euro), 77 milioni di euro per la
realizzazione della linea metro C, con finanziamento dell’intera quota regionale nel bilancio pluriennale.
Programma
02
Trasporto pubblico locale
2013
587.546.071,55
Cassa
1.247.614.705,89
In questo Programma le spese più significative sono quelle per i contratti di servizio pubblico che
ammontano per il 2013 a 357 milioni di euro ai quali vanno aggiunti 50 milioni di trasferimenti alle
amministrazioni locali. Oltre alle assegnazioni da parte dello Stato all’interno di questo Programma
rientrano anche le spese relative agli interessi passivi su prestiti relativi al settore trasporti.
Programma
03
Trasporto per vie d'acqua
2013
23.775.623,95
Cassa
31.895.043,06
In questo Programma la gran parte delle spese inserite sono derivanti dall’assegnazione statale per la
gestione del trasporto marittimo conferita dalla legge 133 del 2008 (l.r. 2 del 2010).
Programma
04
Altre modalità di trasporto
2013
11.000.000,00
Cassa
11.905.900,62
Le spese principali all’interno di questo Programma sono quelle relative alla ristrutturazione ed
all’ampliamento degli impianti sciistici del Terminillo, di cui alla l.r. 31 del 2008 (art. 39)
77
05
Programma
Viabilità e infrastrutture stradali
2013
276.224.483,00
Cassa
326.997.636,99
In questo Programma, oltre alle assegnazioni da parte dello Stato, sono ricomprese le spese correnti per gli
interventi relativi alla viabilità ciclabile per oltre 5 milioni di euro, gli interventi per la grande viabilità di cui
alla l.r. 22 del 1987 per 51 milioni di euro (importo comprensivo dell’operazione di riaccertamento dei
residui passivi), il concorso regionale per la realizzazione della trasversale nord Orte - Civitavecchia per 6
milioni di euro, con copertura dell’intero importo dell’opera nel pluriennale, e il concorso regionale per la
realizzazione dell’A24 per 30,8 milioni di euro, gli interventi per la viabilità di Roma capitale di cui alla l. 396
del 1990, nonché la partecipazione da parte della Regione sempre alla realizzazione delle piste ciclabili per
euro 3,2 milioni di euro (di cui alle ll.rr. 13 del 90, 12 del 1997, e 46 del 1997). Ed ancora vi sono 24,3 milioni
di euro (importo comprensivo dell’operazione di riaccertamento dei residui passivi) per interventi
straordinari di viabilità di particolare importanza (di cui alle ll.rr. 72 del 1980 e 46 del 1997), interventi in
materia di parcheggi per oltre 13,5 milioni di euro, i contributi in favore dei comuni per opere di pubblica
illuminazione per 21,6 milioni di euro ed infine i contributi agli investimenti nei confronti di Astral s.p.a. per
la realizzazione di interventi di viabilità per 18 milioni di euro.
Programma
06
Politica regionale unitaria per i trasporti
e il diritto alla mobilità
2013
57.896.397,90
Cassa
57.896.397,90
In questo Programma rientrano le spese relative agli interventi di cui al DOCUP OB. 2 2000/2006, misura 2.1
(rete viaria e sistemi intermodali), POR 2007/2013, misura 3.1 (miglioramento della qualità e dell’efficienza
del TPL ecc.).
TOTALE MISSIONE 10, euro 1.414.047.738,58
78
MISSIONE 11 – Soccorso civile
Programma
01
Sistema di protezione civile
2013
40.488.372,06
Cassa
66.378.252,25
In questo Programma rientrano le spese relative agli interventi urgenti e straordinari in materia di
protezione civile di cui alla l.r. 93 del 1980 per 2 milioni di euro, oltre ad altre spese in conto capitale in
materia di protezione civile per circa 20,5 milioni di euro.
Programma
02
Interventi a seguito di calamità naturali
2013
24.198.331,49
Cassa
34.119.300,95
Oltre a specifiche assegnazioni da parte dello Stato, in questo Programma rientrano principalmente le
spese per interventi derivanti da eventi calamitosi di cui al DL 1010/48 (l.r. 55 del 1984) per circa 10 milioni
di euro, le spese per la realizzazione di interventi per contrastare i fenomeni di subsidenza (l.r. 27 del 2006),
oltre alle quote capitale per le rate di ammortamento dei mutui relativi agli eventi sismici che colpirono
l’alta valle dell’Aniene e la zona di Rieti.
Programma
03
Politica regionale unitaria per il soccorso
e la protezione civile
2013
3.682.868,75
Cassa
3.682.868,75
Le spese ricomprese in questo Programma sono relative ad un’assegnazione statale per il reintegro delle
risorse messe a disposizione dalla Regione per la ricostruzione delle zone terremotate dell’Umbria e delle
arche, di cui alla Del. CIPE 75/1999.
TOTALE MISSIONE 11, euro 68.369.572,30
79
MISSIONE 12 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia
Programma
01
Interventi per l'infanzia e per i minori e per asili nido
2013
34.378.241,42
Cassa
111.913.108,92
Le spese per gli interventi socio assistenziali (come trasferimenti correnti a amministrazioni locali ed a
istituzioni sociali private), all’interno di questo Programma, ammontano a 29 milioni di euro complessivi, il
restante dell’importo totale è derivante dall’assegnazione dello Stato per il piano straordinario di interventi
per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio educativi per l’infanzia di cui alla legge 296 del 2006
(art. 1, cc. 1259 e 1260).
Programma
02
Interventi per la disabilità
2013
111.497.024,82
Cassa
151.735.134.,83
Le spese per gli interventi socio assistenziali (come trasferimenti correnti a amministrazioni locali ed a
istituzioni sociali private), all’interno di questo Programma, ammontano a 13 milioni di euro complessivi, il
restante è per buona parte derivante dall’assegnazione dello Stato di cui al Fondo per le non
autosufficienze di cui alla legge 296 del 2006 (art. 1, c. 1264). Sono previsti in questo Programma anche le
risorse relative alle RSA. Infine, sono previsti fondi per interventi volti al superamento delle barriere
architettoniche negli edifici privati, ai sensi della l.r. 21 del 1991 (art. 32), per 5 milioni di euro.
Programma
03
Interventi per gli anziani
2013
49.141.416,25
Cassa
228.193.720,13
Le spese per gli interventi socio assistenziali (come trasferimenti correnti a amministrazioni locali ed a
istituzioni sociali private), all’interno di questo Programma, ammontano a 49 milioni di euro complessivi
(importo comprensivo dell’operazione di riaccertamento dei residui passivi).
Programma
04
Interventi per soggetti a rischio di esclusione sociale
2013
15.648.510,85
Cassa
18.765.811,62
In questo Programma, le spese per gli interventi socio assistenziali (come trasferimenti correnti a
amministrazioni locali, ad imprese ed a istituzioni sociali private), ammontano a 16,5 milioni di euro.
80
Inoltre, nel programma 04 rientra anche il fondo per combattere il fenomeno dell’usura (1 milione di parte
corrente e 625 mila di parte capitale).
Programma
05
Interventi per le famiglie
2013
12.673.202,55
Cassa
13.463.821,17
In questo Programma, le spese per gli interventi socio assistenziali (come trasferimenti correnti a
amministrazioni locali, ad imprese ed a istituzioni sociali private), ammontano a 16,5 milioni di euro.
Programma
06
Interventi per il diritto alla casa
2013
28.434.555,82
Cassa
54.906.670,59
In questo Programma, le spese per gli interventi socio assistenziali (come trasferimenti correnti a
amministrazioni locali, ad imprese ed a istituzioni sociali private), ammontano a 16,5 milioni di euro.
Programma
07
Programmazione e governo della rete dei servizi
sociosanitari e sociali
2013
66.744.663,58
Cassa
82.856.002,49
Gran parte dell’importo totale di questo Programma deriva dall’assegnazione dello Stato delle risorse
indistinte in attuazione della legge 328 del 2000 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di
interventi e servizi sociali) e dalla relativa integrazione regionale (pari a circa 12 milioni di euro). Le spese
per gli interventi socio assistenziali (come trasferimenti correnti a istituzioni sociali private), ammontano a 3
milioni di euro.
08
Programma
Cooperazione e associazionismo
Programma
09
Servizio necroscopico e cimiteriale
2013
1.599.439,69
2013
655.500,00
Cassa
1.599.439,69
Cassa
655.500,00
TOTALE MISSIONE 12, euro 320.772.554,98
81
MISSIONE 13 – Tutela della salute
Programma
01
Servizio sanitario regionale - finanziamento ordinario
corrente per la garanzia dei LEA
2013
Cassa
10.190.495.296,32 14.732.126.853,69
In questo Programma, circa 9,4 miliardi di euro sono derivanti dall’assegnazione dello Stato relativa al
riparto per il SSN (quota di trasferimento corrente alle ASL.
Programma
02
Servizio sanitario regionale - finanziamento aggiuntivo
corrente per livelli di assistenza superiori ai LEA
2013
55.629.328,02
Cassa
94.162.451,44
In questo Programma rientrano principalmente gli interventi relativi ai progetti obiettivo, gli interventi
innovativi, la formazione, l’epidemiologico.
Programma
04
Servizio sanitario regionale - ripiano di disavanzi sanitari
relativi ad esercizi pregressi
2013
1.540.198.107,22
Cassa
1.705.876.953,69
In questo Programma rientrano le spese concernenti la copertura dei disavanzi sanitari, alla quale vanno
aggiunte le spese derivanti dai mutui contratti per il ripiano dei disavanzi sanitari.
Programma
05
Servizio sanitario regionale - investimenti sanitari
2013
169.534.535,83
Cassa
442.601.847,29
Circa la metà dell’importo di questo Programma è relativo al Fondo regionale per l’edilizia sanitaria, il
restante è relativo al contratto multiservizio tecnologico di cui alla l.r. 31 del 2008 (7 milioni per il 2013) e al
programma straordinario di ammodernamento tecnologico di cui alla l.r. 27 del 2006 (art. 19, c. 10) per 40
milioni di euro.
Programma
07
Ulteriori spese in materia sanitaria
2013
33.749.633,59
Cassa
39.706.945,04
82
Oltre 26 milioni di euro sono derivanti dall’assegnazione dello Stato per il finanziamento dell’Istituto zoo
profilattico di Lazio e Toscana, mentre tra le altre spese sono ricomprese quelle per la centrale acquisti
regionali.
TOTALE MISSIONE 13, euro 11.989.606.900,98
83
Totale Missione 14 - Sviluppo economico e competitività
Programma
01
Industria, PMI e Artigianato
2013
189.842.320,89
Cassa
216.022.006,07
Oltre 65 milioni delle spese ricomprese in questo Programma sono relative al Fondo unico per lo sviluppo
economico e le attività produttive di cui al d.lgs. 112 del 98 e alla l.r. 14 del 1999, mentre 18 milioni
(importo comprensivo dell’operazione di riaccertamento dei residui passivi) sono contributi in favore dei
comuni per l’urbanizzazione primaria nelle aree destinate ad insediamenti produttivi, di cui alle ll.rr. 60 del
1978 e 10 del 1977. Inoltre, tra le spese in conto capitale, vi sono quelle per il sostegno alla
patrimonializzazione delle PMI di cui alla l.r. 31 del 2008, art. 9 (2,5 milioni), 9 milioni per il sostegno alla
patrimonializzazione dei Confidi di cui alla l.r. 31 del 2008, art. 8, ulteriori 2,5 milioni per il sostegno al
credito alle imprese del Lazio di cui alla l.r. 9 del 2005. Inoltre, 18 milioni di assegnazione da parte dello
Stato (dpr 314/2000) in materia di imprenditoria femminile. Infine, 500 mila euro per il finanziamento di
progetti di sostegno alla internazionalizzazione delle imprese.
Programma
02
Commercio - reti distributive - tutela dei consumatori
2013
21.447.357,74
Cassa
23.322.853,45
Nell’ambito di questo Programma, la gran parte dell’importo totale è derivante dall’assegnazione dello
Stato di cui al fondo nazionale di cofinanziamento di interventi regionali nel settore del commercio e del
turismo di cui alla legge 266 del 1997 (art. 16, c. 1). Inoltre, rientra in questo Programma le spese circa la
partecipazione azionaria alla società CAR (2 milioni per il 2013).
Programma
03
Ricerca e innovazione
2013
137.652.045,09
Cassa
151.184.074,33
Oltre 30 milioni di euro sono destinati al cofinanziamento degli APQ 6 distretti tecnologici, al quale si
aggiungono 2 milione del Fondo per la ricerca di cui alla l.r. 9 del 2005 (art. 41, c. 1). Tuttavia, la gran parte
dell’importo complessivo di questo Programma è data dai 102 milioni dai contributi per le imprese di cui al
Fondo per la promozione della ricerca e lo sviluppo dell’innovazione e del trasferimento tecnologico di cui
alla l.r. 9 del 2012 (art. 2, c. 9, l. c)).
84
04
05
Programma
Reti e altri servizi di pubblica utilità
Programma
Politica regionale unitaria per lo sviluppo
economico e la competitività
2013
Cassa
0,00
2013
218.401.234,00
0,00
Cassa
247.999.706,27
In questo Programma rientrano le spese relative al POR 2007/2013, Asse IV (sviluppo dei saperi e delle
competenze della popolazione ecc.), del POR 2007/2013, misura 3.3 (infrastrutture e servizi di
connettività), del POR 2007/2013 attività 1.7 (sviluppo di applicazioni, processi, contenuti e servizi ict), del
POR 2007/2013, misura 1.1 (potenziamento e messa in rete attività ricerca ecc.), misura 1.3 (promozione
impresa innovativa, patrimonializzazione ecc.), misura 1.4 (acquisizione servizi avanzati PMI). Inoltre, sono
ricomprese anche le spese di cui al DOCUP OB. 2000/2006 misura 2.4 (reti immateriali), misura 2.5
(innovazione tecnologica), misura 3.1 (infrastrutture e territorio), misura 4.1 (aiuti alle PMI), misura 4.3
(internazionalizzazione).
TOTALE MISSIONE 14, euro 567.342.957,72
85
MISSIONE 15 - Politiche per il lavoro e la formazione professionale
Programma
01
Servizi per lo sviluppo del mercato del lavoro
2013
714.841,40
Cassa
714.841,40
In questo Programma, 300 mila euro sono per le politiche attive per il lavoro e 200 mila come contributo ai
CPT (comitati paritetici territoriali cantieri edili).
Programma
02
Formazione professionale
2013
83.324.898,25
Cassa
130.019.805,13
Nell’ambito di questo Programma, circa 12 milioni sono assegnazioni dello Stato per l’apprendistato (legge
114 del 1999), mentre 31,3 milioni sono le risorse regionali messe a disposizione per i percorsi di istruzione
e formazione professionale (IeFP). Da menzionare anche gli oltre 9,4 milioni di assegnazione dello Stato per
gli interventi di cui ai piani formativi aziendali, territoriali e settoriali.
Programma
03
Sostegno all'occupazione
2013
32.992.309,51
Cassa
54.976.600,68
Nell’ambito del fondo per lo sviluppo e l’occupazione 4,6 milioni sono riservati per le spese di questo
Programma, 16 milioni per le politiche attive per l’occupazione (importo comprensivo dell’operazione di
riaccertamento dei residui passivi), il restante sono risorse derivanti principalmente da assegnazioni dello
Stato in materia occupazionale e di politiche di re-impiego.
Programma
04
Politica regionale unitaria per il lavoro e
la formazione professionale
2013
382.190.825,98
Cassa
456.123.612,83
In questo Programma rientrano i contributi comunitari in materia di politiche del lavoro e in particolare le
voci di spesa relative al POR 2007/2013, Asse I (offerta formativa per i lavoratori), Asse II (sviluppo
occupazionale), Asse III (inserimento, reinserimento e permanenza occupazionale), Asse V (sviluppo reti
interregionali per la crescita dell’istruzione, formazione e lavoro), Asse VI.
86
TOTALE MISSIONE 15, euro 499.222.875,14
Missione 16 - Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca
Programma
01
2013
Sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare
48.293.776,39
Cassa
63.899.083,33
Tra le principali voci di spesa rientranti in questo Programma, vi sono quelle per la promozione in
agricoltura e le spese relative all’ARSIAL, per 11,7 milioni. Inoltre, 2 milioni di euro sono per il fondo di
garanzia per le imprese del settore agricolo di cui alla l.r. n.2 del 2004 (art. 78) e 4,5 milioni per la
prevenzione e l’eradicazione di fitopatie ed infestazioni parassitarie (l.r. 2 del 2011).
Programma
02
Caccia e pesca
2013
1.114.875,12
Cassa
1.114.875,12
Principalmente sono le spese di cui al fondo rotativo PMI – caccia e pesca di cui alla l.r. 4 del 2008.
Programma
03
Politica regionale unitaria per l'agricoltura, i sistemi
agroalimentari, la caccia e la pesca
2013
176.804.574,85
Cassa
179.706.252,80
Le voci di spesa del PSR (Piano di sviluppo rurale) sono ricomprese in questo Programma, il restante sono
per la gran parte ulteriori contributi comunitari.
TOTALE MISSIONE 16, euro 226.213.226,36
87
Missione 17 - Energia e diversificazione delle fonti energetiche
Programma
01
Fonti energetiche
2013
12.988.709,85
Cassa
23.203.017,92
In questo Programma sono riservate circa 10 milioni per le risorse regionali per le energie intelligenti e
l’idrogeno.
Programma
02
Politica regionali unitaria per l'energia
e la diversificazione delle fonti energetiche
2013
77.010.649,32
Cassa
77.193.754,30
In questo Programma rientrano i contributi comunitari in materia di fonti energetiche rinnovabili e in
particolare le voci di spesa relative al POR 2007/2013, misura 2.1 (promozione efficienza energetica e
energie rinnovabili).
TOTALE MISSIONE 17, euro 89.999.359,17
88
MISSIONE 18 - Relazioni con le altre autonomie territoriali e locali
Programma
01
2013
Relazioni finanziarie con le altre autonomie territoriali
144.974.536,87
Cassa
162.742.766,56
In questo programma sono rappresentate le voci di spesa inerenti il concorso della Regione alla
realizzazione di investimenti di carattere locale, per 71 milioni di euro (importo comprensivo
dell’operazione di riaccertamento dei residui passivi), e quelle di cui al piano straordinario di investimenti
alla l.r. 31 del 2008 (art. 21) per oltre 57 milioni di euro (importo comprensivo dell’operazione di
riaccertamento dei residui passivi).
TOTALE MISSIONE 18, euro 144.974.536,87
89
MISSIONE 19 - Relazioni internazionali
Programma
01
Relazioni internazionali e Cooperazione allo sviluppo
Programma
02
Cooperazione territoriale
2013
546.162,50
2013
2.000.000,00
Cassa
1.318.009,36
Cassa
2.000.000,00
In questo Programma, rientrano le voci di spesa di cui al POR 2007/2013 misura 1.7 (cooperazione
interregionale).
TOTALE MISSIONE 19, euro 2.546.162,50
90
MISSIONE 20 - Fondi ed accantonamenti
Programma
01
Fondo di riserva
2013
979.523.428,15
Cassa
979.523.428,15
In questo Programma rientrano il fondo di riserva per le spese obbligatorie, per le spese impreviste ed i
fondi concernenti il pagamento delle somme andate in perenzione. Ricordiamo che nel testo della legge di
bilancio 2013 è stato inserito un apposito articolo che dà rappresentazione degli importi per ciascuno dei
fondi previsti nell’ambito della l.r. 25 del 2001.
Programma
02
Fondo svalutazione crediti
2013
30.624.374,68
Cassa
30.624.374,68
Questo fondo è stato istituito con la legge di assestamento del bilancio 2012 e, come osservato nel
paragrafo 5.4 del capitolo 2 della presente nota, rappresenta un fondo rischi diretto ad evitare l’utilizzo di
entrate di dubbia e difficile esazione. Per la sua la determinazione del fondo svalutazione crediti si è fatto
riferimento alle indicazioni riportate nell’allegato n. 2 al DPCM 28 dicembre 2011.
Programma
03
Altri Fondi
2013
28.000.000,00
Cassa
128.000.000,00
In questo Programma rientrano i fondi relativi ai cofinanziamenti regionali (di parte corrente e di parte
capitale), il fondo di cassa (300 milioni per il 2013), i fondi speciali per l’attuazione di provvedimenti
legislativi.
TOTALE MISSIONE 20, euro 1.038.147.802,83
91
MISSIONE 50 - Debito pubblico
In questa Missione di natura “tecnica” rientrano il pagamento delle quote interessi e delle quote capitale sui
mutui e sui prestiti assunti dall'ente e relative spese accessorie, nonché le anticipazioni straordinarie.
Per quel che concerne i mutui relativi alla copertura dei debiti sanitari, questi sono ricompresi nella missione
13 - Tutela della salute, così come i mutui concernenti il TPL nella missione 10 - Trasporti e diritto alla
mobilità.
Programma
01
Quota interessi ammortamento
mutui e prestiti obbligazionari
Programma
02
Quota capitale ammortamento mutui e prestiti
obbligazionari
2013
261.152.000,00
2013
169.062.000,00
Cassa
261.152.000,00
Cassa
169.062.000,00
TOTALE MISSIONE 50, euro 430.214.000,00
92
MISSIONE 60 - Anticipazioni finanziarie
In questa Missione “tecnica rientrano le spese sostenute per la restituzione delle risorse finanziarie
anticipate dall'Istituto di credito che svolge il servizio di tesoreria, per fare fronte a momentanee esigenze di
liquidità.
Programma
01
Restituzione anticipazioni di tesoreria
2013
2.155.504.876,33
Cassa
3.564.367.748,89
TOTALE MISSIONE 60, euro 2.155.504.876,33
93
MISSIONE 99 - Servizi per conto terzi
In questa Missione “tecnica”, rientrano le spese effettuate per conto terzi, le partite di giro, le anticipazioni
per il finanziamento del sistema sanitario nazionale.
Programma
01
02
Servizi per conto terzi –
Partite di giro
Programma
Anticipazioni per finanziamento
del sistema sanitario nazionale
2013
2.572.184.000,00
2013
Cassa
2.701.268.254,29
Cassa
6.199.118.000,00 13.886.592.400,08
TOTALE MISSIONE 99, euro 8.771.302.000,00
94
BILANCIO PLURIENNALE 2013-2015
01
01
Missione
Servizi istituzionali,
generali e di gestione
Servizi istituzionali,
generali e di gestione
Programma
89.009.130,01
72.900.000,00
72.900.000,00
02
Segreteria generale
175.000,00
100.000,00
100.000,00
151.362.462,11
63.984.426,11
65.217.458,35
22.483.399,37
23.195.000,00
23.195.000,00
30.479.583,87
28.500.000,00
28.500.000,00
47.113.988,34
23.369.073,89
22.332.541,65
13.522.404,07
2.000.000,00
2.000.000,00
50.300.324,74
28.510.000,00
28.510.000,00
03
01
Servizi istituzionali,
generali e di gestione
04
01
Servizi istituzionali,
generali e di gestione
05
01
Servizi istituzionali,
generali e di gestione
06
01
Servizi istituzionali,
generali e di gestione
07
01
01
01
Servizi istituzionali,
generali e di gestione
03
03
Giustizia
Missione
Ordine pubblico e
sicurezza
Ordine pubblico e
sicurezza
Gestione economica,
finanziaria,
programmazione e
provveditorato
Gestione delle entrate
tributarie e servizi
fiscali
Gestione dei beni
demaniali e
patrimoniali
Ufficio tecnico
Elezioni e consultazioni
popolari - Anagrafe e
stato civile
Statistica e sistemi
08
informativi
10
Risorse umane
276.473.185,01
275.330.000,00
273.330.000,00
11
Altri servizi generali
93.377.712,99
80.450.000,00
79.450.000,00
12
Politica regionale
unitaria per i servizi
istituzionali, generali e
di gestione
70.799.850,67
30.342.692,00
342.692,00
2013
2014
2015
800.000,00
500.000,00
500.000,00
2013
2014
2015
3.829.890,13
2.000.000,00
2.500.000,00
6.081.815,47
3.800.000,00
5.000.000,00
Missione
02
2015
Organi istituzionali
Servizi istituzionali,
generali e di gestione
Servizi istituzionali,
generali e di gestione
Servizi istituzionali,
generali e di gestione
Servizi istituzionali,
generali e di gestione
2014
01
01
01
2013
02
01
02
Programma
Casa circondariale e
altri servizi
Programma
Polizia locale e
amministrativa
Sistema integrato di
sicurezza urbana
95
04
04
04
04
04
04
04
05
05
05
06
06
Missione
Istruzione e diritto allo
studio
Istruzione e diritto allo
studio
Istruzione e diritto allo
studio
Istruzione e diritto allo
studio
Istruzione e diritto allo
studio
Istruzione e diritto allo
studio
Istruzione e diritto allo
studio
Programma
2013
2014
2015
01 Istruzione prescolastica
3.047.768,00
500.000,00
500.000,00
02 Altri ordini di istruzione
0,00
0,00
0,00
68.443.396,38
12.500.000,00
10.000.000,00
77.344.300,48
38.475.941,26
29.534.972,00
0,00
0,00
0,00
2.117.092,05
800.000,00
800.000,00
15.886.341,16
8.700.000,00
8.700.000,00
2013
2014
2015
49.478.756,50
32.749.000,00
27.948.624,72
36.883.010,20
24.050.000,00
23.850.000,00
13.192.770,04
-
-
2013
2014
2015
03
Edilizia scolastica
04 Istruzione universitaria
05
06
07
Istruzione tecnica
superiore
Servizi ausiliari
all'istruzione
Diritto allo studio
Missione
Programma
Tutela e valorizzazione
Valorizzazione dei beni
dei beni e attività
01
di interesse storico.
culturali
Tutela e valorizzazione
Attività culturali e
dei beni e attività
02 interventi diversi nel
culturali
settore culturale
Politica regionale
Tutela e valorizzazione
unitaria per la tutela
dei beni e attività
03
dei beni e delle attività
culturali
culturali
Missione
Politiche giovanili,
sport e tempo libero
Politiche giovanili,
sport e tempo libero
Programma
01
Sport e tempo libero
4.948.564,56
16.465.000,00
4.465.000,00
02
Giovani
9.810.687,51
1.500.000,00
1.500.000,00
Programma
Sviluppo e
valorizzazione del
turismo
Politica regionale
unitaria per il turismo
2013
2014
2015
20.805.537,38
11.034.069,95
11.000.000,00
1.954.453,86
-
-
Missione
07
Turismo
01
07
Turismo
02
96
08
Missione
Assetto del territorio
ed edilizia abitativa
08
Assetto del territorio
ed edilizia abitativa
08
Assetto del territorio
ed edilizia abitativa
09
09
09
09
09
09
09
09
09
Missione
Sviluppo sostenibile e
tutela del territorio e
dell'ambiente
Sviluppo sostenibile e
tutela del territorio e
dell'ambiente
Sviluppo sostenibile e
tutela del territorio e
dell'ambiente
Sviluppo sostenibile e
tutela del territorio e
dell'ambiente
Sviluppo sostenibile e
tutela del territorio e
dell'ambiente
Sviluppo sostenibile e
tutela del territorio e
dell'ambiente
Sviluppo sostenibile e
tutela del territorio e
dell'ambiente
Sviluppo sostenibile e
tutela del territorio e
dell'ambiente
Sviluppo sostenibile e
tutela del territorio e
dell'ambiente
Missione
Programma
Urbanistica e assetto
01
del territorio
Edilizia residenziale
pubblica e locale e
02
piani di edilizia
economico-popolare
Politica regionale
unitaria per l'assetto
03
del territorio e l'edilizia
abitativa
Programma
2013
2014
2015
43.603.306,77
11.507.406,52
6.425.000,00
532.576.362,66
252.908.597,72
39.109.489,13
78.067.524,90
-
-
2013
2014
2015
01
Difesa del suolo
146.635.637,96
93.485.103,49
27.809.056,80
02
Tutela, valorizzazione e
recupero ambientale
35.008.525,88
19.620.000,00
21.432.559,60
03
Rifiuti
90.219.848,10
50.320.000,00
46.800.000,00
87.192.290,11
49.365.951,45
47.413.000,00
05
Aree protette, parchi
naturali, protezione
naturalistica e
forestazione
19.632.967,07
13.151.750,04
10.850.000,00
06
Tutela e valorizzazione
delle risorse idriche
5.520.517,41
450.000,00
10.000,00
8.016.816,32
-
-
4.964.914,00
6.000.000,00
6.000.000,00
82.678.817,19
-
-
2013
2014
2015
04 Servizio idrico integrato
Sviluppo sostenibile
07
territorio montano
piccoli Comuni
Qualità dell'aria e
08
riduzione
dell'inquinamento
Politica regionale
unitaria per lo sviluppo
09 sostenibile e la tutela
del territorio e
l'ambiente
Programma
97
10
10
10
10
10
10
Trasporti e diritto alla
mobilità
Trasporti e diritto alla
mobilità
Trasporti e diritto alla
mobilità
Trasporti e diritto alla
mobilità
Trasporti e diritto alla
mobilità
Trasporti e diritto alla
mobilità
Missione
11
Soccorso civile
11
Soccorso civile
11
Soccorso civile
01
02
03
04
05
06
12
12
12
12
12
12
12
12
Diritti sociali, politiche
sociali e famiglia
Diritti sociali, politiche
sociali e famiglia
Diritti sociali, politiche
sociali e famiglia
Diritti sociali, politiche
sociali e famiglia
Diritti sociali, politiche
sociali e famiglia
Diritti sociali, politiche
sociali e famiglia
Diritti sociali, politiche
sociali e famiglia
Diritti sociali, politiche
sociali e famiglia
Diritti sociali, politiche
sociali e famiglia
01
02
03
04
05
06
07
08
09
457.605.162,18
Trasporto pubblico
587.546.071,55
locale
Trasporto per vie
23.775.623,95
d'acqua
Altre modalità di
11.000.000,00
trasporto
Viabilità e
276.224.483,00
infrastrutture stradali
Politica regionale
unitaria per i trasporti e 57.896.397,90
il diritto alla mobilità
Programma
Sistema di protezione
01
civile
Interventi a seguito di
02
calamità naturali
Politica regionale
03 unitaria per il soccorso
e la protezione civile
Missione
12
Trasporto ferroviario
362.460.001,00
223.460.001,00
671.735.340,00 1.245.703.340,00
21.770.606,00
10.740.000,00
9.000.000,00
9.000.000,00
149.061.116,69
66.565.000,00
-
-
2013
2014
2015
40.488.372,06
5.400.000,00
4.900.000,00
24.198.331,49
11.195.275,78
11.195.275,78
3.682.868,75
-
-
2014
2015
15.600.000,00
17.893.585,00
18.100.000,00
17.850.000,00
15.600.000,00
17.850.000,00
21.125.000,00
23.000.000,00
19.200.000,00
21.700.000,00
19.200.000,00
21.700.000,00
24.100.000,00
26.350.000,00
-
-
-
-
Programma
2013
Interventi per l'infanzia
e per i minori e per asili 34.378.241,42
nido
Interventi per la
111.497.024,82
disabilità
Interventi per gli
49.141.416,25
anziani
Interventi per soggetti
a rischio di esclusione
15.648.510,85
sociale
Interventi per le
12.673.202,55
famiglie
Interventi per il diritto
28.434.555,82
alla casa
Programmazione e
governo della rete dei
66.744.663,58
servizi sociosanitari e
sociali
Cooperazione e
1.599.439,69
associazionismo
Servizio necroscopico e
655.500,00
cimiteriale
98
Missione
13
Tutela della salute
01
13
Tutela della salute
02
13
Tutela della salute
04
13
Tutela della salute
05
13
Tutela della salute
07
14
14
14
14
14
Missione
Sviluppo economico e
competitività
Sviluppo economico e
competitività
Sviluppo economico e
competitività
Sviluppo economico e
competitività
Sviluppo economico e
competitività
Programma
2013
2014
2015
Servizio sanitario
regionale finanziamento
10.190.495.296,32 9.639.588.753,00 9.639.588.753,00
ordinario corrente per
la garanzia dei LEA
Servizio sanitario
regionale finanziamento
55.629.328,02
9.800.000,00
9.800.000,00
aggiuntivo corrente per
livelli di assistenza
superiori ai LEA
Servizio sanitario
regionale - ripiano di
disavanzi sanitari
1.540.198.107,22 1.106.263.350,00 614.752.000,00
relativi ad esercizi
pregressi
Servizio sanitario
regionale - investimenti 169.534.535,83
81.500.000,00
69.500.000,00
sanitari
Ulteriori spese in
33.749.633,59
32.017.920,00
32.017.920,00
materia sanitaria
Programma
Industria, PMI e
01
Artigianato
Commercio - reti
02 distributive - tutela dei
consumatori
03
Ricerca e innovazione
Reti e altri servizi di
pubblica utilità
Politica regionale
unitaria per lo sviluppo
05
economico e la
competitività
04
Missione
Politiche per il lavoro e
15
la formazione
01
professionale
Programma
Servizi per lo sviluppo
del mercato del lavoro
2013
2014
2015
189.842.320,89
10.300.000,00
3.800.000,00
21.447.357,74
2.150.000,00
2.450.000,00
137.652.045,09
54.000.000,00
2.000.000,00
0,00
0,00
0,00
218.401.234,00
-
-
2013
2014
2015
714.841,40
1.200.000,00
1.200.000,00
99
Politiche per il lavoro e
la formazione
02
professionale
Politiche per il lavoro e
15
la formazione
03
professionale
15
Politiche per il lavoro e
15
la formazione
04
professionale
Missione
Formazione
professionale
83.324.898,25
31.900.000,00
34.900.000,00
Sostegno
all'occupazione
32.992.309,51
5.110.000,00
4.610.000,00
Politica regionale
unitaria per il lavoro e
la formazione
professionale
382.190.825,98
5.000.000,00
5.000.000,00
2013
2014
2015
48.293.776,39
17.050.000,00
16.050.000,00
Programma
Sviluppo del settore
agricolo e del sistema
agroalimentare
16
Agricoltura, politiche
01
agroalimentari e pesca
16
Agricoltura, politiche
02
agroalimentari e pesca
Caccia e pesca
1.114.875,12
-
-
Agricoltura, politiche
03
agroalimentari e pesca
Politica regionale
unitaria per
l'agricoltura, i sistemi
agroalimentari, la
caccia e la pesca
176.804.574,85
95.000.000,00
95.000.000,00
2013
2014
2015
12.988.709,85
3.000.517,22
3.960.000,00
77.010.649,32
-
-
2013
2014
2015
144.974.536,87
78.590.431,11
16.545.551,75
2013
2014
2015
546.162,50
350.000,00
350.000,00
2.000.000,00
-
-
16
17
17
Missione
Energia e
diversificazione delle
fonti energetiche
Energia e
diversificazione delle
fonti energetiche
Programma
01
Fonti energetiche
Politica regionali
unitaria per l'energia e
02
la diversificazione delle
fonti energetiche
Missione
Programma
Relazioni con le altre
Relazioni finanziarie
18 autonomie territoriali e 01 con le altre autonomie
locali
territoriali
Missione
Programma
Relazioni internazionali
19 Relazioni internazionali 01
e Cooperazione allo
sviluppo
Cooperazione
19 Relazioni internazionali 02
territoriale
100
20
20
20
Missione
Fondi ed
accantonamenti
Fondi ed
accantonamenti
Fondi ed
accantonamenti
Missione
50
Debito pubblico
50
Debito pubblico
Programma
Anticipazioni
finanziarie
Missione
99
Servizi per conto terzi
99
Servizi per conto terzi
2014
2015
01
Fondo di riserva
979.523.428,15
3.511.169.196,94
10.451.540,94
02
Fondo svalutazione
crediti
30.624.374,68
7.574.038,06
5.675.459,06
03
Altri Fondi
28.000.000,00
25.000.000,00
25.000.000,00
Programma
2013
Quota interessi
01 ammortamento mutui 261.152.000,00
e prestiti obbligazionari
Quota capitale
02 ammortamento mutui 169.062.000,00
e prestiti obbligazionari
Missione
60
2013
01
Programma
Restituzione
anticipazioni di
tesoreria
2014
2015
387.305.000,00
402.646.000,00
203.471.000,00
266.508.000,00
2013
2014
2015
2.155.504.876,33
-
-
2014
2015
-
-
-
-
Programma
2013
Servizi per conto terzi 01
2.572.184.000,00
Partite di giro
Anticipazioni per il
finanziamento del
02
6.199.118.000,00
sistema sanitario
nazionale
101