E’ in corso una canagliesca campagna di disinformazione pilotata artatamente nei confronti dei
firmatari del noto emendamento 1707, definito erroneamente sulla “violenza sessuale di lieve
entità”, al riguardo del quale stiamo ricevendo e-mail di protesta dello stesso identico contenuto.
Ricordo che l'art. 380 c.p.p. prevede l'arresto obbligatorio in flagranza per il delitto previsto dall'art.
609-bis c.p. (violenza sessuale), esclusa però l'ipotesi di cui al terzo comma, secondo cui "nei casi
di minore gravità la pena è diminuita in misura non eccedente i due terzi". Stando così le cose, è
proprio per la "violenza sessuale di lieve entità" da Lei indicata che il nostro ordinamento giuridico
non prevede l'arresto obbligatorio in flagranza.
Non è quindi assolutamente vero che si proponga l'arresto facoltativo per la ipotesi di “violenza
sessuale di lieve entità”, per la semplice ragione che ciò è già previsto, come già detto, dall'art. 380
c.p.p.
Attualmente l'art. 380 c.p.p. non prevede l'arresto obbligatorio in flagranza per il reato di cui all'art.
609-quater (atti sessuali con minorenne consenziente) ed è per tale motivo che la Commissione
Giustizia del Senato ha invece ritenuto di prevederlo, esclusa però la ipotesi dei casi di lieve entità.
Tutto qui.
Ha senso che l'ipotesi lieve di violenza sessuale preveda l'arresto facoltativo in flagranza, mentre
quello di atti sessuali con minorenne consenziente nella ipotesi lieve (ad esempio un semplice bacio
tra un 17enne ed una 13enne) preveda addirittura l'arresto obbligatorio in flagranza?
La “violenza sessuale” non è certamente ipotesi meno grave degli “atti sessuali con minorenne
consenziente”.
Per concludere, è stata proprio la Commissione Giustizia del Senato, che ho l’onore di presiedere,
ad introdurre l’arresto obbligatorio in flagranza per gli “atti sessuali con minorenne”, che però noi
vogliamo giustamente escludere per i casi di lieve entità così come è previsto già per la ipotesi della
“violenza sessuale”.
Sen. Filippo Berselli