170519_Ponti_RicercaRobertFenton

Robert Fenton
ricerca a cura di
Sara Ponti 3°f
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Nel 1852, compì un viaggio in Russia
per fotografare la costruzione del
Ponte delle Catene di Kiev sul fiume
Dniepr e ne approfittò per fare anche
delle altre foto alla città di Kiev,
Mosca e San Pietroburgo per conto
dell'ingegnere Charles Vignoles.
Fondò nel 1853 la Royal
Photographic Society e nel 1854
cominciò a fare fotoritratti per la
famiglia reale.
Era impegnato presso la Royal
Photographic Society quando
ottenne l'incarico di fotografo
ufficiale della Guerra di Crimea.
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La prima guerra della storia ad
essere raccontata attraverso
immagini fotografiche fu la Guerra di
Crimea del 1855, combattuta tra la
Russia e un’alleanza tra la Francia,
l’Inghilterra e la Turchia.
Il conflitto iniziò nella primavera del
1854, quando le truppe russe
invasero l’Impero Ottomano: Francia e
Inghilterra si mobilitarono quindi in
aiuto della Turchia per difendere la
stabilità nei Balcani. Nel settembre
1854 le truppe alleate invasero la
Crimea con 600 navi e 57.000 uomini,
dando inizio a una serie di cruente
Generale Pierre Joseph François
battaglie
che
si
concluderanno
solo
Bosquet comandante del 2º corpo
un anno dopo con la sconfitta della
francese, (1855)
Russia.
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In Inghilterra, l’opinione pubblica fu
informata di questi avvenimenti dal
primo corrispondente e fotografo di
guerra della storia: Roger Fenton.
Guerra di Crimea, Incidenti
provenienti dalla vita del campo,
(1856)
Il fotografo, offertosi volontario per
questa impresa, costruì un vero e
proprio carro fotografico che gli
permettesse di trasportare tutta
l’attrezzatura necessaria e, dopo aver
trovato un assistente e un cuoco, salpò
per la Crimea, dove arrivò nel febbraio
1885.
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Durante la sua permanenza in Crimea,
Fenton realizzò immagini di diverso
genere: capi politici e militari delle forze
alleate, paesaggi, momenti di ristoro
delle truppe e vere e proprie scene di
battaglia.
Campo di militari, in
Crimea (1855).
Una particolarità delle fotografie
scattate da Fenton in Crimea è la totale
assenza della morte. Infatti, pur essendo
un fotografo di guerra, egli non riprese
mai soldati feriti o nel momento della
morte; probabilmente egli operò in
questo modo nel rispetto della sensibilità
vittoriana, secondo la quale non era
buon gusto mostrare certe immagini su
organi di informazione che sarebbero
stati visti da donne e bambini.
La fotografia cercò di affermarsi come
mezzo di documentazione
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Guerra di Crimea, mortai puntati (1855).
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Va annotato che l’azione
fotografica di Roger Fenton fu
favorita dalle condizioni
climatiche primaverili, bendisposte
all’impiego delle lastre al collodio
umido. In questo periodo, la luce e
la temperatura erano quanto di
meglio un fotografo potesse
desiderare.
Con l’avanzare della stagione, la
luce si fa più intensa e la
temperatura aumenta.
Guerra di Crimea, sul carro adibito per le
riprese fotografiche in collodio umido
(1855).
Il collodio umido asciuga troppo
velocemente; i bagni di nitrato
d’argento devono essere
rinfrescati più spesso.
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Ritratto del giornalista
William Howard Russell, inviato
del London Times (1855).
Guerra di Crimea, generale
impartisce ordini (1855).
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La valle dell’ombra della Morte (1855).
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La valle dell’ombra della Morte
La valle dell'ombra della Morte (The Valley of the Shadow of Death ), raffigura
una forra desolata disseminata da palle di cannone. Questo luogo era stato
così chiamato dai soldati dell'esercito britannico che, proprio qui, erano stati
più volte sconfitti dai Russi.
Per ragioni ideologiche e tecniche, Fenton non si preoccupa di raffigurare i
combattimenti o i morti poiché è il sentimento di strazio e di desolazione che
tale immagine ispira a costituire un simbolo eloquente dell'orrore della guerra.
Fenton è stato talvolta accusato di aver curato l'allestimento della sua
fotografia cambiando di posto le palle di cannone. Tuttavia, quest'accusa è
priva di fondamento. I combattimenti che imperversavano nei dintorni, infatti,
non gliene hanno probabilmente lasciato il tempo.