GLI STRUMENTI DEL CARTOGRAFO PROGETTO DIDATTICO PER LO STUDIO E LA COSTRUZIONE DI STRUMENTI DI MISURA DEL CARTOGRAFO RIVOLTO ALLE CLASSI SECONDE DELLA SCUOLA SECONDARIA SUPERIORE Relatrice: Dott.ssa Chiara Corbanese, Scuola Magistrale dipartimento di Matematica Sapienza Università di Roma Tutor: Prof. Rodolfo Leuzzi Alunni: Fabian 2G, Mecchia 2L, Lanna 2F, Vastarini 2H, Stazi 2I, Fresolone 2B, Ninni 2C, Cesta 2D, Leva Simone 2E. RELAZIONE A COMPLEMENTO DEL PRIMO INCONTRO In data 16 Aprile 2015 si è svolto il primo incontro con gli alunni delle classi seconde nell’ambito del progetto didattico “Gli strumenti del cartografo”; l’obiettivo del primo incontro è stato fornire alcune conoscenze di base utile a comprendere meglio il concetto di latitudine e longitudine. In un primo momento i dieci studenti (di cui nove presenti) ammessi al progetto si sono confrontati sulle loro conoscenze di base inerenti tale tematica: ci siamo interrogati sul concetto di angolo e relativa definizione, sono state spiegate le nozioni di cerchio con relative formule dirette ed inverse per determinare area e circonferenza ed infine, attraverso la teoria delle proporzioni, sono state introdotte le nozioni di arco di circonferenza, angolo al centro e settore circolare. Gli alunni, attraverso un fruttuoso confronto, hanno imparato ad applicare la teoria delle proporzioni al fine di determinare l’area di un settore circolare e la lunghezza di un arco di circonferenza. In un secondo momento si è cercato di applicare quanto appena studiato alla cartografia, in particolare ai concetti di latitudine e longitudine; a partire dal concetto di distanza angolare, gli studenti hanno cercato, unendo le idee di ognuno, di fornire una definizione teorica e grafica dei suddetti concetti. Basandoci in particolar modo sulla definizione grafica di latitudine e longitudine, sono emerse alcune perplessità: La difficoltà nel comprendere l’origine dell’angolo in questione; La difficoltà nel comprendere il meridiano e il parallelo di riferimento; La difficoltà nell’applicare la teoria ad un disegno; La difficoltà nel riportare un concetto tridimensionale su un piano bidimensionale, quale il foglio. Alla luce di queste problematiche gli studenti si sono divisi in tre gruppi e, con l’ausilio di alcuni strumenti quali una sfera di polistirolo, cartoncini colorati, cutter, forbici e fogli, hanno cominciato a progettare – per realizzare successivamente ed autonomamente – un modello di visualizzazione di latitudine e la longitudine: è stato chiesto loro di trovare il modo che secondo loro spiegasse meglio tali concetti. Infine si è tornati sulla nozione di angolo per cercare di comprendere meglio alcune grandezze che serviranno da introduzione per il secondo incontro del prossimo 23 Aprile. In primo luogo gli alunni hanno cercato di disegnare sul proprio quaderno un angolo di ampiezza 1°: dopo essersi resi conto dell’impossibilità di tale disegno, data l’evidente limitatezza del foglio, gli studenti hanno confrontato alcuni calcoli svolti da loro stessi (in base alla teoria delle proporzioni applicata al settore circolare precedentemente spiegata) per poi visualizzarli con un metro professionale sul suolo; sono stati analizzati i seguenti problemi: Dato un arco lungo 10 cm sotteso ad un angolo di 1°, quanto deve misurare il raggio del cerchio corrispondente? Dato lo stesso raggio del precedente cerchio, quanto è più ampio l’arco corrispondente ad un angolo poco più grande, ossia corrispondente ad un angolo di 10°? Al fine di mettere in relazione tra loro le misure fino ad ora effettuate, dato un arco lungo 10 cm sotteso ad un angolo di 10°, quanto deve misurare il raggio del cerchio corrispondente? Con questo esercizio gli studenti hanno potuto constatare principalmente che per apprezzare l’ampiezza dell’angolo di 1° serve un cerchio di circa 5 m di raggio. L’ultima parte dell’incontro si è svolta all’esterno dell’edificio, nella quale i ragazzi hanno imparato ad usare il proprio corpo come strumento di misura angolare (per quanto riguarda l’osservazione del sole e degli astri nel cielo): hanno appreso che stendendo il braccio davanti agli occhi, la larghezza del mignolo equivale ad una ampiezza angolare di 0,5°, quella del pollice a 2,5°, quella del pugno chiuso a 9°, mentre la distanza tra pollice e mignolo – ossia una spanna – corrisponde a 22°. In risposta all’osservazione che l’ampiezza della spanna potrebbe variare in base all’altezza delle persone e alla grandezza della mano, è stato spiegato il concetto di similitudine tra triangoli applicato al triangolo che ha per vertici la punta del mignolo, la punta del pollice e l’occhio dell’osservatore. RELAZIONE A COMPLEMENTO DEL SECONDO INCONTRO In data 23 Aprile 2015 si è svolto il secondo incontro con gli alunni delle classi seconde nell’ambito del progetto didattico “Gli strumenti del cartografo”; l’obiettivo del secondo incontro è stato la costruzione e la comprensione dell’utilizzo di alcuni strumenti utili al calcolo di angoli. In un primo momento, al fine di riproporre in modo corretto ed esauriente la lezione nelle proprie classi di appartenenza e per introdurre la lezione successiva, gli studenti hanno ripassato gli argomenti del precedente incontro; sono state ripassate in particolar modo le definizioni di latitudine e longitudine. Dopo un piccolo excursus storico, è stato chiesto agli studenti come si calcolano queste coordinate con strumenti di uso comune, dunque senza internet o GPS, e attraverso le proprietà degli angoli e delle rette e degli angoli complementari si è arrivati a spiegare il collegamento tra la latitudine e l’altezza della Stella Polare. Successivamente gli alunni hanno appreso in primo luogo la differenza tra mezzogiorno (inteso come le ore 12:00) e mezzogiorno solare: per mezzogiorno solare si intende l’orario in cui il sole è più alto nel cielo; in seguito hanno imparato a calcolare la longitudine attraverso la conversione della differenza di minuti tra mezzogiorno solare locale e quello di Greenwich in angoli, attraverso la teoria delle proporzioni introdotta nel precedente incontro. Gli studenti hanno calcolato che la differenza oraria è poco meno di un ora, e poiché 1° di longitudine equivale a 4 minuti, sono arrivati alla conclusione che la longitudine di Roma è circa 15°. Alla luce di quanto emerso, gli alunni si sono interrogati sui problemi storici inerenti la determinazione di latitudine e longitudine, chiedendosi in primo luogo quali fossero gli strumenti più adatti a tali calcoli: per ciò che concerne la longitudine si sono accorti che è sufficiente un orologio ben tarato e confrontare gli orari precisi di due luoghi differenti; per quanto riguarda la latitudine gli alunni si sono cimentati nella costruzione di alcuni strumenti, atti a misurare angoli e distanze terrestri e siderali, rispettivamente l’ipsometro e la balestra celeste e il teodolite. L’ipsometro, sfruttando le proprietà di similitudine dei triangoli, serve a quantifica l’altezza di oggetti operativamente difficili da misurare; la balestra celeste misura la distanza angolare tra due astri; il teodolite misura l’altezza di una stella e la direzione dell’azimut. RELAZIONE A COMPLEMENTO DEL TERZO INCONTRO In data 7 Maggio 2015 si è svolto il terzo incontro con gli alunni delle classi seconde nell’ambito del progetto didattico “Gli strumenti del cartografo”; l’obiettivo del terzo ed ultimo incontro è stato quello di tirare le fila del lavoro svolto, al fine di poter riportare questa esperienza nelle proprie classi ed essere in grado di riproporre la lezione. In un primo momento si è cercato di rielaborare e riassumere gli argomenti svolti nelle precedenti lezioni; gli studenti hanno elencato – lezione per lezione – tutti i punti importanti delle stesse, cercando di stabilire un ordine di esposizione: gli alunni si sono confrontati sulla disposizione migliore degli argomenti affinché non si crei incomprensione e confusione nel loro futuro ascoltatore. Infine, attraverso un confronto reciproco tra gli studenti stessi, si sono chiariti alcuni concetti che nelle lezioni scorse erano rimasti poco chiari. La seconda parte dell’incontro, più pratica, è stata suddivisa in due momenti: inizialmente gli alunni divisi in gruppi hanno realizzato dei modelli con delle sfere di polistirolo in modo tale da visualizzare in modo tridimensionale, e dunque (in base a quanto loro stessi hanno verificato) in modo più chiaro, i concetti di latitudine e longitudine; ogni gruppo ha poi commentato il proprio lavoro, giustificando le scelte di realizzazione effettuate. In un secondo momento sono stati presentati i lavori inerenti gli strumenti utili al calcolo degli angoli (Teodolite, Ipsometro isoscele, Balestra Celeste) ed ogni gruppo ha spiegato al resto della classe l’utilizzo dello strumento, l’utilità e i calcoli basilari, con relative proprietà matematiche, che ne sono alla base; sono state inoltre spiegate alcune proprietà sull’ipsometro scaleno, con angoli di 45° - 30° - 60°, ragionando per confronto con l’Ipsometro isoscele del quale già conoscevano le proprietà. Successivamente la classe si è trasferita nel cortile dell’istituto e gli studenti hanno imparato ad usare gli strumenti, facendo alcune rilevazioni (azimut e altezza del Sole con il Teodolite, altezza di un oggetto con l’Ipsometro); confrontando i risultati ottenuti dalle diverse rilevazioni sono state fatte alcune considerazioni: Poiché i risultati coincidevano in un caso mentre differivano di molto nell’altro, l’ipsometro isoscele è più preciso di quello scaleno Confrontando le rilevazioni dell’azimut con il relativo orario di rilevamento, da due osservazioni simmetriche (del tipo 20° E – 20° O) è possibile trovare l’ora del mezzogiorno solare, facendo semplicemente una media tra gli orari Il Sole alla nostra latitudine non è mai perpendicolare, ossia non raggiunge mai l’altezza di 90° Chiara Corbanese, Rodolfo Leuzzi