CAPITOLO 4 La terra (4° parte) L’azione gravitazionale degli altri corpi del sistema solare provocano sulla terra movimenti lentissimi che non possiamo percepire che portano conseguenze solo nel corso dei millenni per questo sono detti moti millenari. Uno di questi è la precessione luni-solare: ovvero l’attrazione del sole e della luna opposta alla veloce rotazione della terra provocano una lieve mutazione della direzione dell’asse terrestre che ogni 26 000 anni fa descrivere all’asse due coni con il vertice al centro della terra; questo moto doppio conico avviene in senso contrario a quello della rotazione terrestre. La diversa posizione della luna e del sole durante il corso del tempo fanno si che i coni che percorre l’asse non siano perfettamente circolari ma ellittici e compire periodiche oscillazioni ogni 18 anni di pochi secondi di grado dette nutazioni. Questo moto millenario potrebbe portare ad invertire l’ordine delle stagioni, ovvero gli equinozi e i solstizi anticiperebbero la loro posizione sull’eclittica in senso antiorario, poiché il piano dell’equatore tenderebbe ad avvicinarsi al piano dell’eclittica e a cambiare posizione rispetto ad esso: per questo è anche detto precessione degli equinozi. Inoltre l’attrazione degli altri pianeti porta a spostare la linea degli apsidi (asse maggiore dell’orbita, linea che unisce afelio e perielio) in senso antiorario ogni 117 000 anni. Per questo lo spostamento della linea degli absidi contribuisce alla precessione degli equinozi che invertono la loro posizione (fanno mezzo giro) ogni 10 500 anni rispetto ai 13 000. Un altro moto millenario è la variazione dell’eccentricità dell’orbita ossia del rapporto tra la distanza del sole dal centro dell’orbita e la lunghezza del semiasse maggiore di quest’ultima che varia tra 1 milione di km a 16 milioni di km ogni 92 000 anni. Un altro movimento è il mutamento dell’inclinazione dell’asse terrestre che ha un periodo medio di circa 40 000 anni. I moti millenari della Terra hanno importantissimi riflessi sul clima del nostro pianeta. Quando l’inverno cade in prossimità del perielio esso è più mite e più breve e l’estate più fresca e più lunga e l’escursione calorica annua è poca. Se avvenisse il contrario con inverno in afelio quindi più freddo e estate in perielio più calda ci sarebbe molta escursione calorica annua. Inoltre se l’eccentricità della terra aumenta, nel primo caso l’escursione calorica annua diminuirà, mentre nel secondo aumenterà. Se l’inclinazione dell’asse terrestre assumesse valori maggiori il contrasto stagionale aumenterebbe, mentre se assumesse valori minori diminuirebbe il contrasto fra le stagioni. Una delle cause determinanti l’alternarsi delle epoche glaciali è l’insolazione estiva: se in estate non si sciogliessero completamente le nevi accumulate in inverno, ogni anno si accumulerebbero e col tempo si trasformerebbero in ghiaccio. Per orientarci possiamo usare i punti cardinali che corrispondono sul circolo dell’orizzonte ai punti in cui il sole sembra sorgere e tramontare rispettivamente est e ovest; intermedi a questi punti abbiamo il nord e il sud. Questo sistema di orientamento è perfettamente preciso solo i giorni degli equinozi. Nella zona temperata boreale possiamo determinare la zona del sud ogni dì osservando la posizione del sole a mezzodì, ossia nel momento in cui raggiunge il culmine dell’arco che descrive. Allo stesso modo nella zona temperata australe possiamo osservare il nord. Di notte nel nostre emisfero possiamo orientarci con la stella polare che è quasi in corrispondenza del polo nord celeste e ci indica il nord. Nell’emisfero australe usano la croce del sud o la stella sigma octantis che è molto più precisa per indicare il sud. Possiamo inoltre usare la bussola, uno strumento costituito da un ago magnetizzato libero di ruotare su un piano che per effetto del campo magnetico terrestre si dispone sempre indicando il polo nord magnetico. Però il polo magnetico è diverso da quello geografico e tra loro formano un angolo detto declinazione magnetica che varia da luogo a luogo e che si dovrebbe sapere per correggere l’angolo indicato dalla bussola. Ai 4 punti cardinali principali sono stati inseriti altri punti intermedi come sud-est, sud-ovest, nord-est o nord-ovest che insieme ad altri punti ancora più intermedi formano la rosa dei venti. Essa venne fissata ai tempi della navigazione a vela prendendo come riferimento il centro del mar ionio e ogni punto cardinale viene chiamato come il vento che viene da quella direzione (es: Sud-est scirocco perchè viene dalla Siria che si trova a sud est del centro del mar ionio). Però tutto ciò non ci permette di fissare con esattezza la posizione di un punto sul piano dell’orizzonte. Perciò ci avvaliamo delle coordinate polari: l’azimut e la distanza; la distanza è la misura lineare tra l’osservatore e l’oggetto di cui dobbiamo fissare la posizione mentre l’azimut è l’angolo compreso tra la linea del meridiano e la direzione dell oggetto partendo da nord in senso orario. Questo però ci permette di conoscere la sua posizione relativa all’osservatore; per conoscere la posizione assoluta ci dobbiamo avvalere delle coordinate geografiche: latitudine e longitudine e altitudine. © Federico Ferranti S.T.A. www.quintof.com Per determinare la latitudine occorre misurare l’altezza di una stella sul piano dell’orizzonte del luogo considerato. Nell’emisfero boreale usiamo la stella polare di notte: i raggi che ci arrivano da essa sono paralleli tra loro e per conoscere la latitudine basta misurare l’angolo che la visuale verso la polare forma col piano dell’orizzonte. Si giorno e solo nei giorni di equinozio possiamo usare il sole, ma dobbiamo tenere conto che angolo complementare che i raggi del sole a mezzodì formano col piano dell’orizzonte. Per gli altri giorni dell’anno occorre tenere conto dell’angolo che i raggi formano col piano equatoriale cioè della declinazione solare che va aggiunto (in primavera ed estate) o sottratto (autunno inverno) all’angolo complementare che i raggi del sole a mezzodì formano col piano dell’orizzonte. Per misurare l’altezza degli astri si può adoperare il sestante o il teodolite. Per determinare la longitudine possiamo usare l’apparente movimento che il sole compie intorno alla terra. Sapendo che il sole impiega 4 secondi a descrivere un arco di 1’ di longitudine dalla differenza che si ha nello stesso istante tra l’ora locale e quella di Greenwich si può ricavare la longitudine del luogo. L’ora locale viene determinata osservando la culminazione del Sole cioè il suo passaggio sul meridiano del luogo. Occorre inoltre conoscere l’altitudine o la quota di un oggetto cioè la sua distanza verticale dal livello medio del mare assunto come punto 0. Si usa l’altimetro che è un tipo di barometro che conoscendo il rapporto tra pressione e altezza determina quest’ultima. Il più moderno e accurato sistema per conoscere la posizione di un corpo sulla terra è il GPS Global Positioning System che grazie ai dati dei satelliti che orbitano intorno alla terra (ne bastano 4 per conoscere una posizione) riesce a triangolare la posizione di un punto. La distanza viene ottenuta dal tempo che impiega il radiosegnale emesso da ciascun satellite ad arrivare fino a terra. Tale operazione viene eseguita confrontando un particolare codice digitale assegnato al ricevitore a terra con quello attribuito al satellite e misurandone il ritardo. Il satellite che il ricevitore devono esser sincronizzati. La ionosfera terrestre provoca qualche ritardo nella trasmissione che viene corretto tramite modelli matematici. © Federico Ferranti S.T.A. www.quintof.com