PALAZZETTO
BRU ZANE
2013-2014
Stagione concertistica 2013-2014
5 Festival Alkan, il pianoforte visionario
15 Concerti fuori festival
27Festival Félicien David, da Parigi al Cairo
Altre attività
37 Concerti per le famiglie
39 Romantici in erba
40Conferenze
43 Appuntamenti a Padova, Treviso e Vicenza
44
Calendario Venezia 2013-2014
46
Informazioni pratiche
Siamo particolarmente felici di inaugurare la quinta stagione
veneziana del Palazzetto Bru Zane. Venezia è per noi la sede ideale
di un progetto che esplora i tesori dimenticati del romanticismo
francese e contemporaneamente si rivolge al mondo di oggi,
custodendo come uno dei suoi valori fondanti l'incontro con altre
realtà culturali, italiane e internazionali. Troverete in queste pagine
un programma ricco di novità che, a partire da quest’anno, si svolgerà
ininterrottamente da settembre a maggio. I festival di autunno e di
primavera renderanno omaggio a due compositori: Charles-Valentin
Alkan, pianista innovatore dell’Ottocento, di cui si festeggia il
bicentenario della nascita nel 2013 e Félicien David, che ha lanciato
in Francia la moda dell’orientalismo. Numerose prime esecuzioni
moderne, tra cui l'opera Le Saphir di David, aggiungeranno tasselli
mancanti alla geografia musicale dell'Ottocento francese.
La nuova stagione ha l’ambizione di aprirsi ulteriormente al territorio
grazie a concerti per le famiglie e per le scuole, incontri con gli artisti
e guide all’ascolto. Per agevolare tutto il nostro pubblico, abbiamo
deciso infine di proporre quest'anno formule di abbonamento più
flessibili e convenienti riducendo anche il prezzo dei biglietti.
Oltre Venezia, in Italia ma anche in Francia, Germania, Austria,
Inghilterra, Belgio fino alla Cina, sono oltre 300 gli appuntamenti che
saranno proposti al pubblico. Nel nostro sito bru-zane.com troverete
tutti gli appuntamenti e le novità discografiche. Vi aspettiamo dunque
per un anno all'insegna delle scoperte musicali!
dal 28 settembre AL 23 ottobre 2013
festival
Alkan,
IL PIANOFORTE
VISIONARIO
In occasione del bicentenario
della nascita del compositore,
il Palazzetto Bru Zane presenta
Charles-Valentin Alkan
attraverso un festival
di otto concerti.
giovEDÌ
19 settembrE 2013
ORE 18
PRESENTAZIONE
DEL FESTIVAL
Conversazione-concerto
sulle tracce di Alkan
con Alexandre Dratwicki,
direttore scientifico
del Palazzetto Bru Zane
e Vincenzo Maltempo
al pianoforte
Finale con brindisi
Ingresso libero
prenotazione obbligatoria
+39 041 52 11 005
[email protected]
Destinata soprattutto alla tastiera, la produzione di Alkan fa sfoggio
di un virtuosismo prodigioso e affronta numerosi generi: studi,
preludi, pezzi di genere, impromptus, sonate, preghiere…
Enfant prodige, a dodici anni egli pubblica già per i maggiori
editori, a quindici compone e insegna solfeggio al Conservatorio di
Parigi. Tra il 1830 e il 1840, presenta una trentina di lavori pianistici
e cameristici coronati dalla magistrale Grande Sonate « Les Quatre
âges ». I suoi capolavori più ambiziosi vedranno la luce sotto il
Secondo Impero, quando egli si è praticamente ritirato dalle scene.
La sua singolare fantasia affonda le radici nella tradizione imitativa
francese del secolo precedente ed è influenzata dal classicismo
viennese e da Bach, di cui il musicista è uno tra i più attivi
riscopritori; anche l’ispirazione religiosa costituisce tuttavia una
matrice essenziale della sua poetica. Amico di Liszt e di Chopin,
Hugo e Sand, Alkan partecipa ai dibattiti estetici del proprio
tempo, ma le sue apparizioni in concerto sono rare e certi periodi
della sua esistenza solitaria sono documentati pochissimo. La sua
misantropia si accentuerà ulteriormente dopo il 1848, anno in
cui tenta senza successo di ottenere un incarico al Conservatorio
come docente di pianoforte. Verso il 1873 Alkan riprende l’attività
pubblica organizzando i Petits Concerts de musique classique.
Pur dimostrando costantemente un vivo gusto per la musica a
programma, egli privilegia l’evocazione alla descrizione narrativa,
prediletta dai contemporanei, mediante titoli suggestivi: Le Temps
qui n’est plus, Vivante, Increpatio, Pseudonaïveté… In questo
senso, Alkan perpetua l’arte di Couperin e annuncia la scuola
simbolista. Ribattezzato dai contemporanei il Berlioz del pianoforte,
esplora volentieri nuove sperimentazioni, promuovendo sonorità
pianistiche inedite, negli stessi anni in cui l’autore della Symphonie
fantastique rivede le acquisizioni dell’orchestrazione moderna.
5
sabato 28 settembrE ore 20
PALAZZETTO BRU ZANE
pianoforte virtuosistico
domenica 29 settembrE ore 17
scuola grande san giovanni evangelista
LE QUATTRO ETà
Charles-Valentin ALKAN
Trois études de bravoure
Variations sur Anna Bolena de Donizetti
Variations quasi-fantaisie
sur une barcarolle napolitaine
Frédéric CHOPIN
Souvenir de Paganini
Franz LISZT
Rigoletto, paraphrase de concert
Miserere du Trovatore
Richard Wagner / Franz Liszt
Am stillen Herd aus "Die Meistersinger
von Nürnberg", S.448
Charles-Valentin ALKAN
Barcarolle
Sonate de concert
Grande Sonate « Les Quatre Âges »
Giovanni Bellucci pianoforte
[durata 1h circa]
Finale con brindisi per chiacchierare
e prolungare le emozioni insieme
a Giovanni Bellucci dopo il concerto
Ingresso libero per gli spettatori
6
Il virtuosismo pianistico romantico definisce
un aspetto fondamentale della produzione
di Charles-Valentin Alkan. Una generazione
artistica visceralmente sedotta da Paganini –
oltre che avvantaggiata dai progressi continui
nella fabbricazione del pianoforte – conquista
infatti il pubblico parigino, a partire dal 1830,
con esaltanti dimostrazioni di bravura.
Se il genere dell’étude si addice perfettamente
a questa tendenza, quello della variazione
conosce probabilmente un successo maggiore.
Per evidenziare al meglio il loro talento, Alkan,
Thalberg, Chopin o Liszt s’ispirano dunque alle
arie più note dei loro contemporanei (Bellini,
Donizetti e Verdi, che fanno allora il successo
del Théâtre-Italien di Parigi) rimodellandole a
loro misura.
Emmanuelle Bertrand
violoncello
Pascal Amoyel
pianoforte
[durata 1h 30' circa]
Accanto alla produzione esplicitamente
virtuosistica, Charles-Valentin Alkan ha
composto pagine dalle ambizioni musicali e
poetiche ben più raffinate, nelle quali possiamo
ritrovare l’animo del Berlioz del pianoforte.
Che si tratti dei cicli di pièces, come gli Chants
(di cui Barcarolle è un estratto), o di opere di
grande portata, come la Sonate de concert
pour piano et violoncelle (1856) e soprattutto la
Grande Sonate (1848), Alkan ci consegna la sua
visione esistenziale, tra impeto e gravità.
Nella sonata « Les Quatre Âges », ogni
movimento corrisponde a un periodo della
vita: il primo (20 anni) traduce la gioventù;
il terzo (40 anni) evoca la quiete; e gli altri
due (30 e 50 anni) si rifanno a due personaggi
emblematicamente romantici: Faust e Prometeo.
7
giovEDÌ 3 ottobre ore 20
PALAZZETTO BRU ZANE
il sogno
mercoledì 9 ottobre ORE 20
PALAZZETTO BRU ZANE
IL TEMPO CHE PIù NON è
Charles-Valentin ALKAN
Sonate de concert
Louis-Féréol MAZAS
« Le Songe »
per viola e pianoforte
Robert SCHUMANN
Märchenbilder op. 113
Charles-Valentin ALKAN
Grand Duo concertant per violino e pianoforte
Barcarolle per pianoforte op. 65
Nocturne per pianoforte n. 1
Préludes per pianoforte
César FRANCK
Sonata per violino e pianoforte
È di un’indole burbera e schiva,
da un lato timida, e dall’altro troppo
orgogliosa per fare concessioni al pubblico.
Joseph d’Ortigue
[durata 1h 15' circa]
G. Laurenceau © Yvan Scahwandascht
[durata 1h 15' circa]
Geneviève Laurenceau violino
David Bismuth pianoforte
D. Bismuth © Jean-Philippe Raibaud
Antoine Tamestit viola
Frank Braley pianoforte
A lungo relegata nell’orchestra, la viola conosce una nuova
notorietà in Francia a partire dagli anni Trenta dell’Ottocento.
Hector Berlioz la rende solista in Harold en Italie (1834) e la
generazione romantica si orienta verso le sonorità che lo
strumento rende possibili. Per i violinisti come Jacques-Féréol
Mazas, la viola permette ugualmente di approfondire la ricerca
sul «canto» strumentale: tali parole accompagnano il tema
de Le Songe, tratto da La Favorite di Donizetti, per invitare
l’interprete a imitare il fraseggio della voce. Il successo di questo
strumento dà luogo a numerose trascrizioni che ne arricchiscono
il repertorio: è il caso della Sonate de concert di Alkan,
originariamente scritta per violoncello.
Tra nostalgia, lirismo e religiosità, il romanticismo di Alkan si
esprime anche al di fuori delle opere da concerto e delle pièces
dal virtuosismo diabolico. La prima composizione di musica
da camera – il Grand Duo concertant per violino e pianoforte
(1842) – e i Préludes (1847) testimoniano le preoccupazioni
metafisiche dell’autore: l’una ci fa viaggiare all’inferno durante
il secondo movimento; l’altra è un’alternanza di «preghiere» e
pezzi di genere dai titoli malinconici («Il tempo che più non è»,
«La canzone della folle in riva al mare», «Sogno d’amore»…).
L’influenza del caro amico Chopin è allora palpabile e sembra
perfino esplicita nel Nocturne pour piano n. 1 (1844), composto
in si maggiore, tonalità prediletta dal polacco per i suoi notturni.
8
9
sabato 12 ottobre ore 17
palazzetto bru zane
GIOCHI INFANTILI
Charles-Valentin ALKAN
Trois Marches op. 40
Saltarelle op. 47bis
Théodore GOUVY
Sonate en ut mineur op. 49
Georges BIZET
Jeux d'enfants op. 20
Luis e Victor Del Valle
pianoforte a quattro mani
Alkan scrisse le Trois Marches op. 40 per
eseguirle con l’amico tedesco Ferdinand Hiller:
il compositore, pacifista, auspicava
probabilmente di volgere un genere musicale
militare in omaggio a un’intesa artistica
senza frontiere. Questa iniziativa si rivela una
singolarità nella produzione del pianista, la cui
misantropia induceva alla solitudine. Infatti, per
pianoforte a quattro mani, Alkan non compose in
seguito che per trascrivere opere preesistenti (in
particolare Saltarelle, arrangiamento del finale
della Sonata de concert, nel 1866). Di volta in
volta queste opere saranno messe a confronto con
la delicata Sonate in do minore op. 49 di Théodore
Gouvy (1869) e con il ciclo Jeux d’enfants di
Georges Bizet (1871), in cui si mescolano trottole
e bolle di sapone, dal titolo di alcune pagine di
questo ciclo.
Luis e Victor Del Valle
[durata 1h circa]
martedì 15 ottobre ore 20
palazzetto bru zane
SCHIZZI
10
Charles-Valentin ALKAN
48 Esquisses
Justine Leroux pianoforte
[durata 1h 30' circa]
La mia carriera è appena agli inizi,
un giorno potrò avere un nome.
Charles-Valentin Alkan
Le Esquisses o Quarante-huit motifs op. 63
(1861) si presentano sotto forma di quattro
suites di dodici pezzi, che percorrono due
volte l’insieme dei toni maggiori e minori.
Nonostante il sottotitolo, un 49o pezzo – Laus
Deo – conclude la 4a suite, nella tonalità
originale di do maggiore. Molto immaginifici,
i titoli scelti da Alkan per ogni Esquisses
lasciano intravedere una larga gamma di
atmosfere differenti che fanno riferimento di
volta in volta a tecniche di esecuzione, generi
musicali imitati, personaggi fantastici o altre
reminiscenze. Apice di poesia postromantica,
questo ciclo permette ad Alkan (seguendo
un programma che sembra dettato dal
Clavicembalo ben temperato di Bach) di
rileggere la storia della musica, da Rameau a
Mendelssohn, alla luce della sua sensibilità ed
erudizione.
11
domenica 20 ottobre ore 17
scuola grande san giovanni evangelista
scoprire il pianoforte a pedaliera
mercoledì 23 ottobre ore 20
palazzetto bru zane
da una modernità all'altra
Alexandre Pierre François BOËLY
Fantaisie et Fugue op. 18 n. 6
Charles GOUNOD
Marche funèbre pour une marionnette
Concerto per pianoforte
a pedaliera e orchestra – Scherzo
Charles-Valentin ALKAN
Benedictus op. 54
Trois Études per pianoforte a pedaliera solo
Prières op. 64
Cinq Préludes op. 66
George ONSLOW
Trio con pianoforte op. 3 n. 3
Charles-Valentin ALKAN
Trio con pianoforte
Gabriel FAURÉ
Trio con pianoforte
in re minore op. 120
[durata 1h 15' circa]
ore 16
Far suonare mani e piedi
Presentazione di Roberto Prosseda
sul pianoforte a pedaliera
Ingresso libero
prenotazione obbligatoria
+39 041 52 11 005
[email protected]
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TRIO Arcadis
Amandine Ley violino
Nicolas Saint-Yves violoncello
Anne-Claire Lantenois
pianoforte
[durata 1h 30' circa]
Trio Arcadis
Roberto Prosseda pianoforte a pedaliera
Il pianoforte a pedaliera fu ideato dalla ditta
érard nel 1853 come strumento di studio per
gli organisti ed è diventato solo in seguito uno
strumento da concerto. Prima che l'elettricità
permettesse di utilizzare gli organi anche fuori
dalle chiese il pianoforte a pedaliera permise
di presentare il repertorio organistico anche in
luoghi e a un pubblico diversi. Il pianoforte a
pedaliera ha così conosciuto una certa popolarità
nella Francia della seconda parte del XIX secolo.
Avidi di novità tecniche, i grandi nomi della
scena pianistica europea si sono impadroniti
delle opportunità offerte da questo strumento e
gli hanno dedicato dei lavori specifici. È il caso di
Alkan che, con molte opere scritte tra il 1865 e il
1867, ne esplora tutte le potenzialità.
Ancor più della sala da concerto, il salotto borghese accolse le
ricerche musicali più avanzate del secolo romantico: non più
costretti a sedurre la moltitudine, i compositori potevano qui
trovare la via per una modernità adatta al gusto di un pubblico
d’élite. Questo programma propone l’ascolto, attraverso il genere
molto apprezzato del trio con pianoforte, di tre momenti della
modernità francese: l’Impero con George Onslow (1808), la
Monarchia di Luglio con Charles-Valentin Alkan (1841) e il periodo
tra le due guerre con una delle ultime produzioni di Gabriel
Fauré (1922). Mentre diramano la musica dalla loro patria, questi
francesi dialogano con le produzioni più importanti composte
oltre Reno e firmate da Beethoven, Schubert o Mendelssohn.
13
giovedì 7 novembre ore 20
PALAZZETTO BRU ZANE
alle fonti del romanticismo
concerti
fuori festival
Dal 7 novembre 2013
al 22 marzo 2014
Hyacinthe JADIN
Sonata op. 4 n. 3
Jean-Louis ADAM
Sonata op. 6 n. 1
Wolfgang Amadeus MOZART
Variazioni in fa maggiore
su « Dieu d’amour » K 352
Jan Ladislav DUSSEK
Sonata n. 13 op. 35 n. 3
Ludwig van BEETHOVEN
Variazioni su un tema di Grétry
Francesco Corti fortepiano
[durata 1h 15' circa]
ore 19
Presentazione del fortepiano
di Francesco Corti
Ingresso libero
prenotazione obbligatoria
+39 041 52 11 005
[email protected]
Sul finire del XIX secolo, la sonorità del pianoforte non è ancora abbastanza potente
da imporsi nei concerti pubblici, in compenso assume un ruolo crescente nei salotti
musicali. Al Conservatorio di Parigi (fondato nel 1795), Jadin e Adam teorizzano
l’insegnamento dello strumento, mentre il virtuoso boemo Dussek, dopo aver
percorso l’Europa, si stabilisce nella Ville Lumière. A fianco di sonate che esplorano
possibilità meccaniche sempre crescenti, le variazioni su arie liriche appaiono
già, prefigurando le parafrasi diaboliche della generazione romantica. Sorta di
orchestra in miniatura che permette d’importare le produzioni liriche alla moda
nella sfera privata, dunque il pianoforte diventa eco del successo europeo delle
opéras-comiques di Grétry, grazie alla mediazione di Mozart e Beethoven.
15
giovedì 28 novembre ore 20
PALAZZETTO BRU ZANE
violoncelli
Jacques IBERT
Quatre Chansons
de Don Quixotte
Henri DUPARC
La Vague et la Cloche
Le Manoir de Rosemonde
L’Invitation au voyage
Guy ROPARTZ
Poèmes d’après l’Intermezzo
Stephen McNEFF
Trois Chansons de Laforgue
Jacques OFFENBACH
Duo op. 52
Quartetto
per quattro violoncelli
Max d’OLLONE
Andante et Scherzo
per tre violoncelli
Fernand de LA TOMBELLE
Suite per tre violoncelli
A. Foster-Williams © P. Foster-Williams - S. Lepper © J.McSweeney
giovedì 14 novembre ore 20
PALAZZETTO BRU ZANE
l'invitO AL VIAGGIO
Andrew Foster-Williams
baritono
Simon Lepper pianoforte
Héloïse Luzzati, Xavier Phillips,
François Salque, Honorine
Schaeffer violoncelli
[durata 1h 15' circa]
[durata 1h circa]
Là, tout n'est qu'ordre et beauté,
Luxe, calme et volupté. Charles Baudelaire
«Tutto, laggiù, è ordine e bellezza, / lusso, calma e voluttà»: Baudelaire, ne
L’invito al viaggio sogna un altrove perfetto che potrebbe condividere con
l’amata, alla quale si rivolge. Come un accordo maggiore che emerge da un’opera
composta in minore, l’esaltazione della felicità e la proiezione in un mondo
migliore gettano una luce dolorosa sullo spleen del poeta. È agli inizi degli
anni Settanta dell'Ottocento che il giovane Duparc s’impadronisce di questo
testo per consegnarci un capolavoro d’introspezione. Con La Vague et la Cloche
(1871) e Le Manoir de Rosemonde (1879), la creatività del compositore lo impone
definitivamente come maestro della mélodie francese, aprendo una dinastia
che va da Ropartz a McNeff, passando per Ibert e le Chansons de Don Quixotte
composte nel 1932 per un film del regista austriaco Pabst, considerato tra i
maestri del cinema realista.
16
Non ancora diventato, durante il Secondo Impero, il prolifico e celeberrimo
compositore di opéras bouffes che conosciamo, Jacques Offenbach ha fatto i primi
passi musicali sul violoncello, al Conservatorio di Parigi, nell’orchestra dell’OpéraComique e nei salotti della Monarchia di Luglio. Il Cours méthodique de duos op.
54 (1847) e il Quatuor de violoncelles (1849) risalgono alla fine di questa prima
carriera del compositore tedesco che, per impressionare il pubblico e permettere ai
dilettanti di accompagnarlo, nelle sue opere di musica da camera mette insieme
virtuosismo e pedagogia. I compositori della generazione successiva, quali
d’Ollone e La Tombelle, non mancano di esplorare le capacità svelate da Offenbach
nei suoi ensemble per violoncelli, tra leggerezza e difficoltà.
17
Théodore GOUVY
Quartetto per archi n. 6
Felix MENDELSSOHN
Quartetto per archi op. 44 n. 1
André CAPLET
Conte fantastique
Claude DEBUSSY
Danse sacrée et Danse profane
Quartetto per archi
Florent SCHMITT
Andante et Scherzo
Seifert Quartett
Günter Seifert,
Harald Krumpöck violini
Michael Strasser viola
Eckart Schwarz Schulz
violoncello
Quartetto dei
Wiener Philharmoniker
[durata 1h 15' circa]
La tradizione del quartetto d’archi continua a divulgarsi con successo nella
Francia del XIX secolo, in particolare grazie ai viaggi e ai lunghi soggiorni
parigini degli artisti tedeschi. Genere imprescindibile della musica da camera,
lo elaborano Mendelssohn poi Gouvy in seno ad un’estetica comune, elegante e
fine, fatta di una costruzione formale chiara. Mendelssohn, tedesco viaggiatore
appassionato di cultura francese, compone con il suo terzo quartetto (1838)
un’opera piena di dolcezza tinta di malinconia. Una trentina di anni più tardi,
il lorenese Gouvy perpetua questa stessa idea nel suo sesto quartetto, in sol
maggiore, e dispiega con naturalezza il discorso nelle forme tradizionali. Lontano
dagli eccessi romantici radicali, i due compositori si affidano a questo genere per
reinventare il classicismo.
18
Elias String Quartet
Sara Bitlloch, Donald Grant
violini
Martin Saving viola
Marie Bitlloch violoncello
Sandrine Chatron arpa
[durata 1h 15' circa]
Illustrazione di Aubrey Beardsley per La maschera della morte rossa (particolare), 1894–1895
giovedì 19 dicembre ore 20
PALAZZETTO BRU ZANE
magie sonore
Riproduzione del 1856 di un quadro di Emile Ricard, amico di Théodore Gouvy (Collection Institut Gouvy)
sabato 7 dicembre ore 17
PALAZZETTO BRU ZANE
sulle rive del reno
La ricerca di nuovi colori e di nuove tessiture di suoni è una caratteristica della
modernità francese che fiorisce all'inizio del XX secolo sotto la penna di Debussy,
Schmitt o Caplet. Dal debutto degli anni Novanta dell'Ottocento, l’unico quartetto
di Debussy testimonia un’emancipazione dalla tradizione con le sue innovazioni
armoniche e l’originalità della scrittura strumentale. L’aggiunta dell’arpa al
quartetto d’archi permette d’amplificare questa magia sonora: sperimentata
in Danse sacrée et danse profane (1904), è ripresa nel 1908 da Schmitt nel suo
Andante et Scherzo, poi da Caplet nel Conte fantastique ispirato a una novella
fantastica di Edgar Allan Poe (La maschera della morte rossa).
19
giovedì 16 gennaio ore 20
PALAZZETTO BRU ZANE
tra francia e germania
sabato 25 gennaio ore 17
PALAZZETTO BRU ZANE
il salotto romantico
Ludwig van BEETHOVEN
Quartetto per archi op. 131
Théodore DUBOIS
Quartetto per archi n. 1
Camille SAINT-SAËNS
Sonata per violoncello n. 1
Sonata per violoncello n. 2
Le Cygne
[durata 1h 15' circa]
Luigi Piovano violoncello
Konstantin Lifschitz pianoforte
[durata 1h circa]
Il violoncello del XIX secolo è lo strumento
dell’emozione. Molto presente nel catalogo
di Camille Saint-Saëns, testimonia
l’attaccamento del compositore all’espressività
dello strumento, e le opere che gli dedica
illustrano le sue evoluzioni estetiche in questo
campo. La teatralità significativa ma trattenuta
della prima sonata (1873) è associata a una
costruzione in tre movimenti, caratteristica
di un savoir-faire tradizionale. Il lirismo già
indagato persegue la sua strada nella celebre
composizione Le Cygne (1887), poi nella seconda
sonata per violoncello e pianoforte (1905),
dalle proporzioni allargate. Ma quali che siano
le opere di riferimento, Saint-Saëns non transige
mai su ciò che rappresenta, per la sua estetica,
il fondamento di tutta la musica riuscita:
il rigore della costruzione armonica.
© Quartetto di Cremona
Finale con brindisi
per chiacchierare e prolungare
le emozioni insieme ai musicisti
del Quartetto di Cremona dopo
il concerto
Ingresso libero per gli spettatori
Camille Saint-Saëns (George Grantham Bain Collection)
QUARTETTO DI CREMONA
Cristiano Gualco,
Paolo Andreoli violini
Simone Gramaglia viola
Giovanni Scaglione violoncello
Genere ineluttabile a partire da Haydn, il quartetto per archi è
per Beethoven il momento di una introspezione associata a un
ritorno alle origini. Il superamento delle forme conosciute è una
conseguenza diretta di questa riappropriazione, illustrata dai
sette movimenti concatenati che formano l’opus 131, composto
nel 1825-26 e cenno di una svolta verso l’ultimo Beethoven. La
scelta del quartetto per Théodore Dubois è da considerare sotto
lo stesso segno del suo antenato tedesco: ne compone solo due,
negli ultimi quindici anni di vita. Il quartetto diventa dunque
la sintesi di un’epoca stilistica per l’uno, della vita d'artista per
l’altro. Oltrepassando i confini, non rappresenta più una nazione,
ma rivela l’essenza di un compositore.
20
21
giovedì 6 febbraio ore 20
PALAZZETTO BRU ZANE
arpa romantica
sabato 15 febbraio ore 17
PALAZZETTO BRU ZANE
nell'ora della modernità
Jacques de LA PRESLE
Le Jardin mouillé
Jean ROGER-DUCASSE
Barcarolle
Gabriel PIERNÉ
Impromptu-caprice
Henriette RENIÉ
Légende
Marcel TOURNIER
Sonatine op. 30
Marcel GRANDJANY
Rhapsodie
Carlos SALZEDO
Ballade
Georges BIZET /
Emmanuel CEYSSON
Fantaisie sur Carmen
Maurice RAVEL
Quartetto per archi
Joseph ERMEND-BONNAL
Quartetto per archi n. 1
L’arpa, per quanto integri ben presto nel secolo l’organico delle
orchestre liriche, non s’impone come uno strumento da concerto
durante la Terza Repubblica, nonostante l’impulso dato da
Alphonse Hasselmans (professore al Conservatorio) e i suoi allievi
(Tournier, Renié, Grandjany o ancora Salzédo). Se le opere per
arpa sola appaiono nel catalogo di numerosi compositori (La
Presle, Roger-Ducasse o Pierné per esempio), questo repertorio
si arricchisce prioritariamente di opere originali, che questa
generazione di virtuosi compone per se stessa. Come i pianisti
di Parigi degli anni 1830, gli arpisti francesi della Belle Époque
accompagnano gli sviluppi tecnici del loro strumento e ne
fissano durevolmente i modi interpretativi.
CARDUCCI QUARTET
Matthew Denton, Michelle Fleming violini
Eoin Schmidt-Martin viola
Emma Denton violoncello
[durata 1h circa]
Emmanuel Ceysson arpa
Emmanuel Ceysson © Jean-Christophe Husson
[durata 1h circa]
22
Genere legato alla tradizione viennese sin dalla sua creazione
con Haydn, il quartetto per archi è pure uno spazio in perpetuo
rinnovamento a partire dai primi tempi della sua esistenza.
Dieci anni dopo il quartetto di Debussy, che fece entrare il genere
in un’estetica sentita come moderna all’alba del XX secolo, Ravel
propone la sua versione del laboratorio sonoro. Fedele ai suoi
principi di scrittura armonica trasgressivi, che gli valsero cinque
volte l’esclusione dal prestigioso Prix de Rome, Ravel fa del suo
quartetto un’opera moderna perché non-conforme alle attese
dei suoi maestri. Influenzato dalla musica popolare, spagnola
o extra-europea, egli divide con Ermend-Bonnal, organista e
direttore del Conservatorio di Bayonne a partire dal 1920, il
gusto per un esotismo musicale sinonimo di modernità.
23
sabato 22 marzo ore 17
PALAZZETTO BRU ZANE
trii con pianoforte
In occasione
della manifestazione
Donne a Venezia organizzata
dalla Città di Venezia
Gabriel PIERNÉ
Trio con pianoforte
Fernand de LA TOMBELLE
Trio con pianoforte
Lidija e Sanja Bizjak
pianoforte a quattro mani
Ingresso libero
prenotazione obbligatoria
+39 041 52 11 005
[email protected]
[durata 1h 15' circa]
ore 18
La musica al femminile
nella Francia della Belle époque
Conferenza di Olga Visentini
(dettaglio a pag. 42)
Ingresso libero
prenotazione obbligatoria
(numero posti limitato)
+39 041 52 11 005
[email protected]
24
A lungo nascoste, le compositrici romantiche si scoprono con
felicità. Se l’apprendimento della musica fa parte integrante
dell’educazione dell’epoca, bisogna aspettare la metà del secolo
per vedere delle donne ammesse nelle classi del Conservatorio
e riconosciute per il loro talento. Cécile Chaminade riceve
l’educazione musicale attraverso corsi privati e vede il suo lavoro
sostenuto dalla Société nationale de musique. Mélanie Bonis,
allieva di Guiraud e di Franck, compone più di trecento pezzi.
Il suo lavoro è accolto favorevolmente da Saint-Saëns e Pierné.
Marie Jaëll, pianista e insegnante di fama, studia composizione
con Saint-Saëns e Franck. Capofila di una generazione che si
emancipa, le compositrici romantiche sono alla testa di un
corpus successivo, variato nei generi e armonicamente ricco.
TRIO WANDERER
Jean-Marc Phillips Varjabédian
violino
Raphaël Pidoux violoncello
Vincent Coq pianoforte
Sobrio nei programmi da concerto fino alla fine del XIX
secolo, il trio con pianoforte è legato all’essenza della musica
da camera: l’esecuzione privata. La simbiosi del violino e del
violoncello così come la luminosità del pianoforte ne fanno il
luogo di un'intimità preziosa. I compositori francesi trovano
nel trio il supporto sognato per la loro finezza melodica e
ricerca di equilibrio tra archi e pianoforte. Il trio op. 35 di
La Tombelle (1894) è un esempio di una visione brillante ed
esaltata di questa forma.
[durata 1h 15' circa]
Trio Wanderer © Marco Borggreve
Marie JAËLL
Douze Valses
Voix de printemps
Cécile CHAMINADE
Six Pièces romantiques op. 55
Mel BONIS
Le Songe de Cléopâtre
Marie Jaëll, coll. et photogr. Bibliothèque nationale et universitaire de Strasbourg
venerdì 7 marzo ore 20
PALAZZETTO BRU ZANE
compositori al femminile
25
dal 5 aprile AL 17 maggio 2014
giovEDÌ
27 marzo 2014
ORE 18
PRESENTAZIONE
DEL FESTIVAL
Presentazione
con Alexandre Dratwicki,
direttore scientifico
del Palazzetto Bru Zane Ingresso libero
festival
Félicien David,
da Parigi
al Cairo
Contemporaneo di Berlioz, l’autore
de Le Désert (1844) ha lanciato
in Francia la moda dell’orientalismo.
Focus del Palazzetto Bru Zane
su un colorista «modesto e umanista».
prenotazione obbligatoria
+39 041 52 11 005
[email protected]
Félicien David fa parte di quei compositori rimasti celebri
(se non altro agli occhi degli specialisti) per un’opera… che
tuttavia non è mai stata rappresentata. David è l’uomo
de Le Désert, «ode-sinfonia» che avrebbe lanciato la moda
dell’orientalismo in musica, esattamente nel 1844, anno della
sua trionfale prima al Théâtre-Italien di Parigi. L’opinione è
riduttiva per una duplice ragione: innanzitutto perché non
tiene conto di molte altre opere che sin dalla fine del Settecento
avevano rinfocolato il gusto per il pittoresco del pubblico
francese (da Les Indes galantes di Rameau a La Caravane du
Caire di Grétry, fino a Les Bayadères di Catel). In secondo luogo
perché David, lungi dal relegarsi al mero talento per il colore
locale, ha lasciato altre opere di grande interesse musicale.
Il compositore deve in particolare all’opéra-comique
Lalla-Roukh (1862) un successo che egli stesso non credeva
possibile. Questo lavoro dà inizio al rinnovamento dell’opera
francese, che rinuncia ai fasti di Meyerbeer per aprirsi a un
lirismo poetico e meditativo. Faust di Gounod e Les Pêcheurs
de perles di Bizet sono partecipi di questo medesimo slancio
creativo. Del resto, David distribuisce i propri ruoli a tenori
acuti e a soprani leggeri, più adatti secondo lui a colorare le
sottili sfumature della malinconia e della disperazione.
La musica di David non ha costrizioni commerciali, anche
perché in maggior parte è stata composta nei suoi ultimi anni
di vita; l’autore vi può esprimere perciò liberamente il suo
modo di sentire dalle strutture solidamente classiche, in cui la
melodia avvince per le linee sinuose e sensuali.
David s’interessò a tutti i generi parigini di moda negli anni
Cinquanta: trio e quartetto, mélodie e musica pianistica,
opéra-comique e grand opéra.
27
sabato 5 aprile ore 20
scuola grandE san giovanni evangelista
opera da salotto
domenica 6 aprile ore 17
PALAZZETTO BRU ZANE
panorama
Félicien David
Le Saphir
(in forma di concerto)
Opéra-comique in tre atti
(trascrizione e adattamento
per ensemble di nove strumentisti
e sei cantanti)
Félicien DAVID
Trio con pianoforte n. 3
René LENORMAND
Trio con pianoforte
Hector BERLIOZ
« Un Bal » de la
Symphonie fantastique
I SOLISTI DE LE CERCLE DE L’HARMONIE
Julien Chauvin violino e direzione
Gabrielle Philiponet Hermine
Katia Velletaz Fiammetta
Marie Lenormand Olivier
Marie Kalinine La regina / Lucrezia
Cyrille Dubois Gaston
Julien Véronèse Parole
TRIO CHAUSSON
Philippe Talec violino
Antoine Landowski
violoncello
Boris de Larochelambert
pianoforte
Composto da Félicien David per l'esecuzione durante le serate
pubbliche di musica da camera organizzate con il cantante Louis
Paulin, il Trio con pianoforte n. 3 in do minore fu eseguito nel
marzo 1857 con il violinista Charles Dancla. Corrisponde in tal
modo perfettamente all’estetica di questo tipo di concerto del
Secondo Impero che, in linea con gli spettacoli di Pierre Baillot
(1814-1840), conta di divulgare la musica da camera dei classici
viennesi, proponendo dei corrispettivi contemporanei francesi.
Per offrire un panorama più vasto possibile del repertorio
del trio con pianoforte nel XIX secolo, quest’opera di David
sarà accompagnata da una trascrizione del 2o movimento
della Symphonie fantastique di Berlioz (1830) e dal Trio con
pianoforte in sol minore op. 30 di René Lenormand (1893).
[durata 1h 15' circa]
[durata 2h 15' circa]
Opéra-comique in tre atti ispirata alla commedia di Shakespeare
Tutto è bene quel che finisce bene, Le Saphir è l’ultima
opera lirica messa in scena da Félicien David (8 marzo 1865).
Tra Francia e Italia, il libretto racconta come l’incantatrice
Hermine riconquista il suo sposo, Gaston: costui era sfuggito
al compimento del loro matrimonio forzato, organizzato da
Margherita di Navarra. La qualità della scrittura corale e
orchestrale invita oggi a riscoprire questa rarità, nonostante
all’epoca il pubblico dell’Opéra-Comique si aspettasse l’esotismo
cui il compositore orientalista lo aveva abituato e non una
sua «discesa dal cammello». L’opera sarà presentata in una
trascrizione per piccola orchestra di nove strumentisti.
28
Finale con brindisi per chiacchierare
e prolungare le emozioni insieme
ai musicisti del Trio Chausson
Ingresso libero per gli spettatori
29
sabato 12 aprile ore 17
PALAZZETTO BRU ZANE
SOGNI A OCCHI APERTI
giovedì 17 aprile ore 20
PALAZZETTO BRU ZANE
le QUATTRO STAGIONI
Félicien DAVID
Doux Souvenir (mélodie-valse)
Prière
Le Soir. Rêverie
Mélodies orientales: « Le Soir »
Les Brises d’Orient:
« Vieux Caire »
Allegretto agitato. Valse
Franz LISZT
Venezia e Napoli (Gondoliera)
Claude DEBUSSY
Estampes – Deux Arabesques
Jules MASSENET /
Camille SAINT-SAËNS
Paraphrase de concert sur Thaïs
Richard WAGNER /
Franz LISZT
Morte di Isotta
Félicien DAVID
Les Quatre Saisons (estratti)
George ONSLOW
Quintetto con contrabbasso
Ancor prima che Sigmund Freud ponesse le basi della psicanalisi,
l’esplorazione dell’inconscio sarebbe stata una delle grandi sfide
musicali del XIX secolo. A partire dai virtuosi romantici, fino
ai rappresentanti della modernità della Belle Époque, molti
sono stati i musicisti che – attraverso una musica strumentale
il cui linguaggio si voleva universale – hanno così cercato
di condividere la propria percezione del mondo. Strumento
privilegiato dell’espressione individuale, il pianoforte ha
allora visto il suo repertorio arricchirsi di molteplici «ricordi»
o «parafrasi». I compositori offrivano agli ascoltatori la loro
rilettura di frammenti di opere, di temi musicali ascoltati
nel corso di viaggi o semplicemente di ambienti sonori esotici
(dall’Italia all’Asia, passando per il Medio Oriente).
OPUS V
Lee Jae-Won, Vanessa Szigeti
violini
Adrien Boisseau viola
Eleonore Willi violoncello
Davide Vittone contrabbasso
[durata 1h 15' circa]
ore 19
Guida all'ascolto del concerto
con il contrabbassista Davide Vittone
Jonas Vitaud pianoforte
Jonasd Vitaud © Jilles-Marie Baldocchi
[durata 1h circa]
30
Composti tra il 1842 e il 1844 – nello stesso periodo del suo
Désert – i ventiquattro quintetti per archi che costituiscono
il ciclo delle Quatre Saisons di Félicien David erano destinati
all’esecuzione nelle serate settimanali di musica da camera
organizzate dal violinista Jules Armingaud e dai suoi amici.
Egli arricchiva così il numero delle opere francesi per quintetto
con contrabbasso, formazione relativamente apprezzata all’epoca
e per la quale George Onslow ha pubblicato quattro numeri
d’opus tra il 1820 e il 1830. Ogni stagione è divisa in sei «serate»,
durante le quali il compositore lascia da parte l’orientalismo
dei futuri successi o il carattere descrittivo dell’opera eponima
di Vivaldi. Piena di freschezza, leggera o malinconica, ogni serata
esalta le capacità melodiche dell’autore.
31
sabato 26 aprile ore 17
PALAZZETTO BRU ZANE
nei salotti del secondo impero
giovedì 8 maggio ore 20
PALAZZETTO BRU ZANE
i quartetti dalla restaurazione
al secondo impero
Félicien DAVID
Mélodies
Franz SCHUBERT
Lieder (versione francese)
Félicien DAVID
Quartetto n. 3 in re maggiore
Antonin REICHA
Ouverture générale
pour les séances des quatuors
Louis-Emmanuel Jadin
Quartetto
Olivia Doray soprano
Philippe-Nicolas Martin baritono
Jeff Cohen pianoforte
QUATUOR MOSAÏQUES
Erich Höbarth,
Andrea Bischof violini
Anita Mitterer viola
Christophe Coin violoncello
[durata 1h 15' circa]
[durata 1h 15' circa]
Se Félicien David si è ispirato a Haydn o Mozart per le sinfonie e a Mendelssohn
per la musica da camera, Franz Schubert appare chiaramente come il suo
maestro nel campo della melodia. Una selezione di mélodies di David e di lieder
di Schubert – ascoltati nella versione francese, così come sono stati scoperti in
Francia all'inizio del XIX secolo – sarà proposta in questo programma. Mentre le
composizioni per voce e pianoforte progrediscono, in Francia, dalla romance alla
mélodie française, le opere di David si situano all’incrocio dei cammini. Questa
produzione, che ripercorre l’insieme della sua carriera (dal 1836 al 1866), rispetta
sempre la forma strofica delle romances dell’Impero, pur seguendo il nuovo soffio
melodico dato dalla scuola rossiniana.
32
Félicien David, dipinto attribuito a Léon Cogniet
I cantanti del concerto sono i vincitori
del Concorso internazionale
di canto di Clermont-Ferrand 2013,
partner del Palazzetto Bru Zane
Prima tappa dell’ascolto integrale dei quartetti di Félicien
David, il Quartetto n. 3 in re maggiore che – come gli altri
tre del compositore – risale alla fine del Secondo Impero,
sarà qui posto in prospettiva con un'opera precedente.
L’Ouverture générale pour les séances de quatuors d’Antonin
Reicha (1818) aveva vocazione, come indica il nome stesso,
di essere interpretata nel contesto allora nuovo in Francia
degli spettacoli pubblici di musica da camera.
C’è di che spaventarsi
quando si getta lo sguardo
sulla quantità di musica
che si fa oggi.
Musica fredda, senza colore.
Félicien David
33
domenica 11 maggio ore 17
PALAZZETTO BRU ZANE
la nuit
sabato 17 maggio ore 17
PALAZZETTO BRU ZANE
riscoprire david
Félicien DAVID
Trio con pianoforte n. 1
La Nuit per viola e pianoforte
Théodore DUBOIS
Quartetto con pianoforte
in la minore
Félicien DAVID
Quartetto n. 1 in fa minore
Quartetto n. 2 in la maggiore
Quartetto n. 4 in mi minore
[durata 1h 15' circa]
[durata 1h 15' circa]
Trascrizione per viola di Henri Vieuxtemps,
di un’aria di Félicien David contenuta ne Le
Désert, La Nuit dimostra il fascino che la voce
umana ha esercitato sui musicisti di strumento
ad arco nel XIX secolo. Far «cantare» la viola.
Trasmettere, senza l’appoggio delle parole,
tutta l’espressione contenuta in questa dolce
melodia. Ecco la sfida accolta dal virtuoso
belga. Quest’opera scandirà un concerto
costituito dal Trio con pianoforte n. 1 in mi
bemolle maggiore (1857) di Félicien David e
dal Quartetto con pianoforte in la minore
di Théodore Dubois (1907). Questo quartetto,
che conobbe un sincero successo, permise a
Dubois di esprimere le sue qualità melodiche
attraverso uno smisurato lirismo, temperato
da uno scherzo umoristico e da una mirabile
leggerezza.
34
Voglio pensare
di essere romantico
alla maniera
di Beethoven
e di Weber, ossia
nuovo, originale,
profondo come loro.
Félicien David
Quatuor Cambini-Paris © Michele Crosera
QUATUOR GIARDINI
David Violi pianoforte
Pascal Monlong violino
Caroline Donin viola
Pauline Buet violoncello
QUATUOR CAMBINI-PARIS
Julien Chauvin,
Karine Crocquenoy violini
Pierre-Éric Nimylowycz viola
Atsushi Sakaï violoncello
Nel solco delle produzioni di Onslow per questo
genere, i primi due quartetti composti da
Félicien David alla fine della carriera
(1868-1869) s’ispirano ai grandi modelli
viennesi, ma permettono ugualmente al loro
autore – allora libero da ogni costrizione
commerciale – di esprimere la sua sensibilità.
Contrariamente al «quartetto brillante» a lungo
in voga in Francia, David esige dall’insieme
degli interpreti una sollecitazione uguale in
uno stile concertante che favorisca il dialogo
strumentale. Mentre il quartetto n. 1 dimostra
la padronanza del genere da parte del
compositore, il n. 2 è probabilmente uno dei suoi
capolavori. Al crepuscolo della vita, David si
richiama all’esotismo de Le Désert in un’opera
tanto sottile quanto elegante. I frammenti
del 4o quartetto, lasciato incompiuto nel 1876,
concluderanno il concerto.
35
concerti
per le famiglie
altre attività
Per bambini e ragazzi e per le loro famiglie sono in programma
quattro concerti la domenica pomeriggio. I concerti sono
preceduti da un’ora di laboratori musicali, corali e creativi che
permetteranno in modo interattivo di divertirsi con la musica.
I concerti dureranno un'ora e vedranno la presenza di un
mediatore per animare attraverso chiavi d'ascolto le esperienze
musicali dei bambini. Un’occasione straordinaria per introdurre
alla musica classica tutti i bambini dai 6 anni in su insieme alle
loro famiglie.
domenica
13 ottobre 2013
domenica
10 novembre 2013
ore 14.30 – 15.30
ore 14.30 – 15.30
atelier di preparazione
a cura di Piero Maestri
atelier di preparazione
a cura di Remo Peronato
ore 16
ore 16
Luis e Victor Del Valle
pianoforte a quattro mani
I Racconti di nonno Albéric
Ensemble Musagète
musiche di Bizet, Alkan
musiche di Magnard
fiabe di Andersen
(La sirenetta e L’usignolo)
e Grimm
(L’ondina dello stagno)
Prezzi
adulti: 10 euro | bambini under 12: ingresso gratuito
dai 12 anni in su: 5 euro
Atelier di preparazione: ingresso gratuito,
prenotazione obbligatoria (numero di posti limitato)
Info e prenotazioni
[email protected] | +39 041 52 11 005
36
37
romantici
in erba
Progetto didattico per le scuole
domenica
16 marzo 2014
domenica
13 aprile 2014
ore 14.30 – 15.30
ore 14.30 – 15.30
atelier di preparazione
a cura di Remo Peronato
atelier di preparazione
a cura di Piero Maestri
ore 16
ore 16
Le Joli bateau
Ensemble Musagète
Jonas Vitaud pianoforte
musiche di Onslow,
Saint-Saëns, Dukas,
Debussy
38
Il progetto didattico Romantici in erba, destinato alle scuole
elementari del Veneto, mira a sensibilizzare i più piccoli
alla musica classica. Incontri con i docenti e laboratori
preparano all’ascolto dei concerti al Palazzetto Bru Zane,
concepiti specificamente per bambini dai 6 ai 10 anni.
Per ricevere ulteriori informazioni scrivere a
[email protected]
musiche di David, Liszt,
Debussy
39
conferenze
Tutte le conferenze sono a ingresso libero
Info e prenotazioni
[email protected] | +39 041 52 11 005
Martedì 8 ottobre 2013 ore 18
Relatore Rosalba Agresta
Frédéric Chopin, Franz Liszt e Charles-Valentin Alkan.
Pianisti compositori nella Parigi dell’Ottocento
In occasione del festival Alkan, il pianoforte visionario
Negli anni della Monarchia di Luglio, Parigi è la capitale europea
delle arti e, come scrive Liszt, «il centro intellettuale del mondo».
Nota come «Pianopolis», la città diventa la Mecca del pianoforte
e dei pianisti, musicisti dalle origini e dagli orientamenti più
disparati alla ricerca della consacrazione di una carriera di
interprete e di compositore. Qui, intorno agli anni Trenta, si
ritrovano l’ungherese Liszt, il polacco Chopin e il francese Alkan
all’inizio delle rispettive brillanti carriere solistiche.
Pur condividendo stima, amicizia e quindi rivalità, le loro scelte
di vita li condurranno verso strade distanti, che illustrano
ciascuna un aspetto diverso del romanticismo musicale.
Martedì 19 novembre 2013 ore 18
Relatore Giovanni Marro
André-Ernest-Modeste Grétry tra melodramma italiano
e francese
In occasione del bicentenario di Grétry e delle rappresentazioni
di La Caravane du Caire a Liegi e Versailles (20 e 22 ottobre 2013)
Il melodramma francese, insieme alle altre forme di teatro,
è sempre stato un terreno sul quale si sono consumati conflitti
culturali, politici e sociali. Significato assoluto della parola,
piacere vocale e strumentale non saranno mai in perfetto
equilibrio. Oltralpe, le numerose querelles des bouffons
testimoniano un tipo di teatro in musica istituzionale e uno
in completa antitesi. Una vivacità culturale rivolta
soprattutto alla ricerca di un carattere che lo distingua da
quello predominante in tutta Europa, cioè l’opera italiana.
Grétry rappresenta il connubio ideale di questi due elementi,
tanto da essere definito il Pergolesi francese.
40
Martedì 10 dicembre 2013 ore 18
Relatori Massimo Favilla e Ruggero Rugolo
Un episodio dimenticato della Venezia barocca:
la cappella Zane a San Stin
Nel 1706 il nobiluomo Marino Zane decideva di rinnovare l’antico
sacello di famiglia dedicato al Transito di San Giuseppe nella chiesa
di Santo Stefano Confessore (vulgo San Stin). Con i decreti napoleonici
del 1807 e del 1810, relativi al riordino delle parrocchie veneziane,
la chiesa di San Stin veniva chiusa e successivamente demolita.
La cappella Zane subiva la medesima sorte. Facendo parlare le pietre
sopravvissute alle ingiurie del tempo e degli uomini, unitamente
alla ricerca d’archivio e all’analisi dei disegni conservati al Museo
Correr, possiamo oggi ripercorrere le fasi ideative del piccolo edificio
progettato dall’architetto Antonio Gaspari.
martedì 21 gennaio 2014 ore 18
Relatore Michele dall’Ongaro
C'eravamo tanto amati - musiche e musicisti dimenticati,
dimenticabili, da ritrovare e da perdere
Michele dall’Ongaro, compositore, musicologo e responsabile della
programmazione musicale di Rai Radio3, propone una riflessione sul
tema dei compositori e della posterità. Perché certi compositori, pur
avendo avuto successo, sono spariti dalla circolazione e dai cartelloni
delle sale da concerto? Le ragioni sono varie, dai problemi legati
all’edizione delle partiture, al contesto storico o alle mode… In veste
di compositore, Michele dall’Ongaro racconterà il suo punto di vista.
martedì 11 febbraio 2014 ore 18
Relatore Emilio Sala
Traduzione e transfert culturale: dalla Zauberflöte
ai Mystères d'Isis.
In occasione della rappresentazione di Les Mystères d'Isis a Parigi
(Salle Pleyel 12 novembre 2013)
L'idea di «opera» come testo definito una volta per tutte da
un'unica istanza creatrice (l'autore) è un'idea che, certamente figlia
del Romanticismo, viene oggi contestata da più parti. In questo
quadro è interessante sottolineare che ancora in pieno Ottocento
molte opere, come la Zauberflöte di Mozart, subivano profonde
trasformazioni quando passavano da un contesto culturale a un
altro (nel nostro caso: da Vienna a Parigi). Qual è l'interesse per noi,
oggi, di questi «mostruosi» adattamenti?
41
Venerdì 7 marzo 2014 ore 18
Relatore Olga Visentini
La musica al femminile nella Francia della Belle époque
In occasione della manifestazione Donne a Venezia organizzata
dalla Città di Venezia
«Non avrei mai creduto che una donna fosse capace di scrivere
cose simili». È il giudizio di Saint-Saëns dopo l’ascolto di un
quartetto della compositrice Mel Bonis nel 1906. La frase sarebbe
male accolta oggi: sottende una prevenzione sul «gentil sesso». Ma
era ben strano davvero, a quell’epoca, che una donna fosse riuscita
a mantenere la sua identità di compositrice. La stessa fatica
avevano vissuto Cécile Chaminade e Marie Jaëll. Tutte ebbero come
uditorio principale i salotti parigini della Belle Époque, in cui non
contava la differenza di genere. Ciascuna percorse una strada
diversa. E tutte furono premiate dal successo prima e dimenticate
poi. «Musica da salotto», secondo il severo giudizio del XX secolo.
Eppure non era soltanto musica d'intrattenimento. E, comunque,
che ricchezza culturale in quei salotti!
appuntamenti a padova,
treviso e vicenza
6.10.2013 ore 16.30
Vicenza
Palazzo Leoni Montanari
17.11.2013 ore 16.30
Vicenza
Palazzo Leoni Montanari
1.12.2013 ore 16.30
Vicenza
Palazzo Leoni Montanari
GOUVY Sérénade
in sol maggiore op. 82
VERDI / MUZIO Traviata,
preludio atto III
WAGNER Träume
per violino e archi
SCHUBERT Der Tod
und das Mädchen
Ensemble Musagète
DAVID Les Quatre Saisons
(estratti)
MAESTRI Natura degli affetti
per pianoforte
Ritratto per voce femminile
PIAZZOLLA Cuatro Estaciones
Porteñas
Ensemble Musagète
MOZART Serenata
in do minore K388
VERDI / MARASCA La forza
del destino (ouverture)
ONSLOW Settimino op. 79
Ensemble Musagète
palazzomontanari.com
30.10.2013 ore 20.45
Treviso
Teatro Comunale
Martedì 8 aprile 2014 ore 18
Relatore Adriana Guarnieri
L’esotismo nell’Ottocento
In occasione del festival Félicien David, da Parigi al Cairo e delle
rappresentazioni di Le Désert di Félicien David (Cité de la musique 6 maggio
2014) e Ali Babà di Charles Lecocq a Parigi (Opéra Comique 12-22 maggio 2014)
La conferenza prenderà le mosse da un'illustrazione storica del
fenomeno esotico, anche letterario, per passare successivamente
a considerazioni su compositori francesi che nell'Ottocento si sono
ispirati a soggetti esotici e sulla loro produzione. Nel corso di questa
esposizione verranno presentate e commentate musiche David,
Bizet, Saint-Saëns, Delibes e Massenet.
42
ALKAN Barcarolle
en sol mineur « Aime-moi »
HAMELIN Barcarolle
MEDTNER Sonate
in mi minore « Night Wind »
DEBUSSY Images (libro 1) –
L’Isle joyeuse
Marc-André Hamelin
pianoforte
teatrispa.it
palazzomontanari.com
21.11.2013 ore 21
Padova
Auditorium Pollini
18.12.2013 ore 20.45
Monfalcone
Teatro Comunale
20.12.2013 ore 20.15
Padova
Auditorium Pollini
ALKAN Concerto da camera
n. 1 – Concerto da camera n. 2
Andante romantique
Orchestra di Padova
e del Veneto
Roberto Fores Veses direzione
Giovanni Belluci pianoforte
CAPLET Conte fantastique
DEBUSSY Danse sacrée
et Danse profane
Quartetto per archi
SCHMITT Andante et Scherzo
Elias String Quartet
Sandrine Chatron arpa
opvorchestra.it
teatromonfalcone.it
www.amicimusicapadova.org
palazzomontanari.com
24.3.2014 ore 20.15
Padova
AUDITORIUM POLLINI
Gabriel PIERNÉ Trio
con pianoforte
LA TOMBELLE Trio
con pianoforte
Trio Wanderer
www.amicimusicapadova.org
43
calendario venezia 2013
calendario venezia 2014
SETTEMBRE
GENNAIO
Giovedì 19 ore 18
Palazzetto Bru Zane Presentazione del festival
Alkan, il pianoforte visionario
Maltempo pianoforte p. 5
Giovedì 16 ore 20
Palazzetto Bru Zane
Sabato 28 ore 20 Palazzetto Bru Zane
Alkan, Chopin, Liszt, Wagner/Liszt
Bellucci pianoforte p. 6
Bertrand violoncello Amoyel pianoforte
p. 7
Martedì 21 ore 18
Conferenza C'eravamo tanto amati - musiche e musicisti Palazzetto Bru Zane dimenticati, dimenticabili, da ritrovare e da perdere.
Sabato 25 ore 17
Saint-SaënsPiovano violoncello
Palazzetto Bru Zane
Lifschitz pianoforte
Tamestit viola Braley pianoforte
p. 8
Giovedì 6 ore 20
Palazzetto Bru Zane
La Presle, Roger-Ducasse, Pierné,Ceysson arpa Renié, Tournier, Grandjany, Salzedo
p. 22
p. 40
Martedì 11 ore 18
Palazzetto Bru Zane Conferenza Traduzione e transfert culturale
dalla Zauberflöte ai Mystères d'Isis.
p. 41
Sabato 15 ore 17
Palazzetto Bru Zane
Ravel, Ermend-BonnalCarducci Quartet p. 23
Conferenza La musica al femminile nella Francia
della Belle époque
p. 42
Domenica 29 ore 17
Alkan Scuola G. S. Giovanni Evangelista
Martedì 8 ore 18
Palazzetto Bru Zane Conferenza Frédéric Chopin, Franz Liszt e Charles-Valentin Alkan. Pianisti compositori nella Parigi dell’Ottocento.
Mercoledì 9 ore 20
Alkan, Franck
Palazzetto Bru Zane
Laurenceau violino Bismuth pianoforte
p. 9
Sabato 12 ore 17
Alkan, Gouvy, Bizet
Palazzetto Bru Zane
Luis e Victor Del Valle pianoforte a quattro mani
p. 10
Domenica 13 ore 16
Concerto per le famiglie Palazzetto Bru Zane
Luis e Victor Del Valle
pianoforte a quattro mani
p. 37
Martedì 15 ore 20
Palazzetto Bru Zane
AlkanLeroux pianoforte p. 11
Domenica 20 ore 17
Boëly, Gounod, Alkan Scuola G. S. Giovanni Evangelista Prosseda pianoforte a pedaliera
p. 12
Mercoledì 23 ore 20
Palazzetto Bru Zane
Trio Arcadis p. 13
Onslow, Alkan, Fauré
NOVEMBRE
Giovedì 7 ore 20
Palazzetto Bru Zane
Jadin, Adam, Mozart,Corti fortepiano Dussek, Beethoven
p. 15
Domenica 10 ore 16
Palazzetto Bru Zane
Concerto per le famiglie
Ensemble Musagète p. 37
Foster-Williams baritono Lepper pianoforte
p. 16
Giovedì 14 ore 20
Ibert, Duparc, Ropartz, McNeff
Palazzetto Bru Zane
Martedì 19 ore 18
Palazzetto Bru Zane Conferenza André-Ernest-Modest Grétry tra melodramma
italiano e francese.
Giovedì 28 ore 20
Offenbach, d'Ollone, La Tombelle
Palazzetto Bru Zane p. 40
p. 20
p. 41
p. 21
MARZO
Venerdì 7 ore 18
Palazzetto Bru Zane
Venerdì 7 ore 20
Jaëll, Chaminade, Bonis
Palazzetto Bru Zane Lidija e Sanja Bizjak pianoforte a quattro mani
p. 24
Domenica 16 ore 16Concerto per le famiglie
Palazzetto Bru Zane
Ensemble Musagète p. 38
Sabato 22 ore 17
Palazzetto Bru Zane
Pierné, La Tombelle
Trio Wanderer p. 25
Giovedì 27 ore 18
Palazzetto Bru Zane
Presentazione del festival
Félicien David, da Parigi al Cairo
p. 27
Sabato 5 ore 20
Scuola G. S. Giovanni Evangelista
David
Le Cercle de l’Harmonie Le SaphirChauvin violino e direzione
p. 28
Domenica 6 ore 17
Palazzetto Bru Zane
David, Lenormand, Berlioz
p. 29
APRILE
p. 42
Sabato 12 ore 17
Palazzetto Bru Zane
David, Liszt, Debussy, Vitaud pianoforte Massenet/Saint-Saëns, Wagner/Liszt
p. 30
Domenica 13 ore 16
Palazzetto Bru Zane
Concerto per le famiglie
Vitaud pianoforte p. 40
David, Onslow
Opus V p. 31
Doray soprano / Martin baritono / Cohen pianoforte
p. 32
p. 17
Seifert Quartett p. 18
Giovedì 17 ore 20
Palazzetto Bru Zane
Sabato 26 ore 17
David, Schubert
Palazzetto Bru Zane
Sabato 7 ore 17
Palazzetto Bru Zane
Gouvy, Mendelssohn
Martedì 10 ore 18
Palazzetto Bru Zane Conferenza Un episodio dimenticato della Venezia barocca
la cappella Zane a San Stin.
p. 41
Giovedì 19 ore 20
Caplet, Debussy, Schmitt
Elias String Quartet
Palazzetto Bru ZaneChatron arpa
p. 19
Trio Chausson Martedì 8 ore 18
Conferenza L'esotismo nell'Ottocento
Palazzetto Bru Zane Salque / Phillips / Luzzati / Schaeffer violoncelli
DICEMBRE
44
Quartetto di Cremona FEBBRAIO
OTTOBRE
Giovedì 3 ore 20
Alkan, Mazas, Schumann
Palazzetto Bru Zane Dubois, Beethoven
MAGGIO
Giovedì 8 ore 20
Palazzetto Bru Zane
David, Reicha, Jadin
Quatuor Mosaïques p. 33
Domenica 11 ore 17
Palazzetto Bru Zane
David, Dubois
Quatuor Giardini p. 34
Sabato 17 ore 17
Palazzetto Bru Zane
David
Quatuor Cambini-Paris p. 35
45
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SAN TOMà
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Ogni giovedì pomeriggio (eccetto 21 novembre,
26 dicembre 2013, 2 gennaio 2014)
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SAN TOMà
Palazzetto Bru Zane
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