Antropologia / Psicologia LA ((SCOPERT~' DELeAUTOCOSCIENZA Da Agostino a Proust e Dali L e Confessioni di Agostino rappresentano un'assoluta nov ita nel contesto del pensiero antico: fin dal termine utilizzato per il titolo, "confessioni", individuano infatti una strategia narrativa del tutto nuo­ va, in cui l'io si pone nella stesso tempo come soggetto e oggetto dell'indagine, analizzando e raccon­ tando l'esperienza che fa di se stesso. Si tratta di un intimo «guardarsi in faccia», come 10 stesso autore afferma, per gettare luce su quel «grande enigma» (magna quaestio) che ciascuno e«per se stesso». Con la filo sofia agostiniana, dunque, nel teatro del pensiero irrompe l'orizzonte nu~vo di una soggetti­ vita in cui l'uomo si riconosce come mente e euore, inteliigenza e volonta, razionalita ed emozione. In tal senso, Agostino anticipa il soggettivismo tipico della modernita, nonche la curvatura esistenzialistica di una parte del pensiero novecentesco. LA «VOCE" DI AGOSTINO L'attenzione agostiniana per il soggetto e chiaramente espressa nei Soliloqui: «Dio e I'anima: questo desidero conoscere. - Nulla piu? Assolutamente nulla» (I, 2, 7). La realta esterna e programmaticamente esclusa dalla sfe­ ra dell'indagine filosofica. La via dell'interiorita e I'uni­ ca che puc farci conoscere la verita e Dio. Anzi, per Agostino I'indagine sull'uomo finisce per coincidere con quella su Dio: e quest'ultimo, infatti, in quanto verita oggettiva, a rivelarsi o svelarsi nell'anima umana: «Non an­ dare fuori di te, ritorna in te stesso. La verita abita nell 'u omo interiore» (La vera religione, XXXIX, 72). La filosofia di Agostino segna quindi la conqui­ sta definitiva e irreversibile del tra­ guardo della coscienza. Tuttavia, si tratta di un guadagno teo­ rico che svela elementi di ambiguita e di drammatica tensione: il pensiero agostiniano, infatti, appare teso e con­ teso tra la coscienza di se e la fede in Dio, tra antropocentrismo e teocen­ trismo, tra I'impossibilita di superare il "cerchio" della coscienza, in cui ogni verita si svela, e la necessita di in­ frangerlo per attingere un Dio trascendente, che non sia un semplice "idolo'; cioe una rappresentazione della co­ scienza stessa. Se la coscienza e il luogo infinito (senza limiti) di ogni esperienza e di ogni idea, essa precede ogni rappresen­ tazione, anche quella di Dio, il quale infatti esiste solo nella sua relazione con I'uomo che 10 pensa: Grande e la potenza della me­ moria, qualcosa di terrificante la sua profonda e infinita complessita. Tutto questa e la mente, tutto questo " sono io. Cos a sono, dunque, Dio mio? Qual e la mia natura? [... ] Elevandomi attraverso la mia mente fino a te fisso sopra di me, superero anche questa mia faco lta, cui si da il no me di me­ moria, neU'anelito di coglierti da dove si puo cogliert i, e di aderire a te da dove si puo aderire ate. [... ] Superero anche la memoria, rna per trovarti dove, 0 vero bene, 0 sicura dolcezza, per trovarti dove? Trovarti fuori della mia memoria significa averti " scordato. (Confessioni, X, 17,26) Attingere Dio, pur nella sua trascendenza, con coscienza e consapevolezza: in cia risiede, sostanzialmente, la difficol­ ta della ricerca teologica agostiniana. E iI fatto che I'uomo sua celebre e penetrante analisi dell'«intricato enigma» DAAGOSTINO ALeARTECONTEMPORANEA del tempo. Abbandonando la prospettiva naturalistica Con il richiamo alia central ita dell'interiorita umana e del sia in qualche modo "prigioniero" di questa «presenza della coscienza» viene ribadito da Agostino anche nella 0 fisica e inaugurandone una soggettivistica, Agostino affer­ pensiero che e «presente a se stesso», il sapere filosofico ma che il presente 0 I"'adesso" che fa da limite tra il passato guadagna un nuovo punto di vista, rivelando in Agostino e il futuro non e un punto geometrico, un limite fisico, ma illontano precursore della "modern ita'; intesa come cele­ e la presenza dell'anima: il"presente" della coscienza brazione della forza dell'io in quanto autocoscienza. che distingue e separa Ie cose passate (in quanta Ie ri­ corda) da quelle future (in quanto Ie attende 0 spera) . Cia che sostiene I'avvicendarsi di passato e futuro e dun­ , dal :uo- ~)n­ ;ore que il permanere dell'io, del soggetto umano. II tempo non e estensione 0 movimento"spaziale'; ma estensione o movimento "della coscienza" (distensio animi) . ln altre parole: il tempo passa non solo e non tanto perche Ie cose mutano e si muovono, ma perche "io"lo sento pas­ mi­ ,. tal :" di : co­ :gni :5en­ ;010 sare. E questa e possibile perche "io" non passo e non muto, ma sono sempre"presente"a me stesso, cioe in un certo sen so non sono nel tempo: Un fatto eora limpido e chiaro: ne futuro ne passato esistono. 1; inesatto dire che i tempi sono tre: passa­ to, presente e futuro. Forse sarebbe esatto dire che i tempi sono tre: presente del passato, presente del presente, presente ' del futuro. Queste tre specie di tempi esistono in qualche modo nell'animo e non vedo altrove: il presente del passato e la memoria, il presente del presente la visione, il pre- " sente del futuro I'attesa. (Agostino, COl1fessiol1i, Xl, 20 ) 5i tratta di una conquista con la quale la riflessione filosofi­ ca successiva non potra fare a menD di misurarsi. Una con­ quista che influenza la nostra stessa quotidianita, il nostro modo di essere, di pensare, di percepirci e raccontarci, anche grazie aile suggestioni che nel Novecento ci sono giunte dalla letteratura e dall'arte. Tra i tanti artisti, scrittori e pensatori che, direttamente 0 indirettamente, si sono ispirati ad Agostino e alia sua ana­ lisi dell'io e del tempo, possiamo citare 10 scrittore francese Marcel Proust (1871-1922), che nel monumentale roman­ zo intitolato Alia ricerca del tempo perduto tralascia ogni prospettiva realistica e natu ralistica, per narrare una vicen­ da che si snoda attraverso I'esplorazione di un tempo dell'anima, e che trasforma gli eventi esterni in segni e sim­ boli di movimenti puramente interiori. Particolarmente suggestivo e poi il surrealismo del pittore spagnolo Salvador Dan (1904-1989), che con i suoi orolo­ gi "mol Ii" 0 "Iiquefatti" sembra dare forma proprio alia concezione agostiniana del tempo, owero di questa reaIta cosl familiare - come 10 stesso Agostino aveva affermato­ ma insieme cosl misteriosa e inafferrabile per I'uomo. :ll e- LABORATORIO DELLE IDEE . - ta e­ I ve ~ cia ILza , 20 1o COMPETENZE 1. In alcune movenze argomentative, Agostino anticipa il filosofo francese (artesio (Rene Descartes, • Comprendere Ie radici .., 1596-1650), che econsiderato il fondatore della modernita. Nel tentativo di confutare 10 scetticismo, roncettuali efilosofiche dei pnnapall Agostino (come fara (artesio) invoca la certezza che I'io ha di se stesso in quanto soggetto che pensa: problemi della contemporaneita per quanta io possa dubitare di tutto - egli afferma - non posso mettere in dubbio il fatto (he dubito, • Riflettere eargomentare, doe che penso, eche, dunque, esisto come pensiero. Egli dice: «chiunque dubita se la veritil esista, ha individuando collegamenti in se alcunche di vero di cui non pub dubitare» (La vera religione, XXXIX, 73). Detto in altri termini: se erelazioni posso ingannarmi circa qualunque contenuto della mia mente, tuttavia non posso ingannarmi sulla mia esistenza come soggetto che pensa: «Se m'inganno vuol dire che sono. Non si pub ingannare chi non esiste: se dunque m'inganno, per cib stesso io sono» (La citra di Dio, XI, 26). Prova acommentare questo importante passaggio concettuale, mettendo in evidenza la sue ricadute rispetto alia prospettiva scettica. 2. AI di Iii dello strumento comunicativo utiliuato edelle molteplici sfumature possibili, i protagonisti del pensiero, dell'arte edella lettera­ tura del Novecento che hanno in qualche modo reinterpretato I'analisi agostiniana del tempo convergono tutti su un punto: la critica all'idea che esso sia solo una grandezza fisica oggettiva (come ritiene la scienza apartire da Galilei eda Newton), indipendente dalla per­ cezione 0 valutazione delsoggetto. Prova ad analizzare, agrandi linee, i punti di contatto che questa prospettiva presenta con la teoria della relativita formulata da Albert Einstein ed esprimi la tua personale opinione al riguardo.