106a Stagione Concertistica 15/16 Lunedì 25 Gennaio ore 20:45 concerto per la Giornata della Memoria Weill & Porter’s Songs Tributo ai capolavori del teatro musicale da Berlino a Broadway una produzione ERF - Emilia Romagna Festival I Fiati Associati Massimo Mercelli flauto Fabio Bagnoli oboe Riccardo Crocilla clarinetto Paolo Carlini fagotto Paolo Faggi corno foto © Barbara Rigon Cristina Zavalloni voce “ Programma KURT WEILL (1900-1950) Suite per fiati (arr. Giovanni Bacalov) dall’Opera da tre soldi KURT WEILL/OGDEN NASH (1902-1971) Speak low (arr. Cristina Zavalloni) KURT WEILL/BERTOLD BRECHT (1898-1956) Barbara song (arr. C. Zavalloni) dall’Opera da tre soldi KURT WEILL/BERTOLD BRECHT Surabaya-Johnny (arr. G. Bacalov) da Happy End HANNS EISLER (1898-1962)/BERTOLD BRECHT An den kleinen Radioapparat (arr. G. Bacalov) da Die Hollywood Elegien HANNS EISLER/BERTOLD BRECHT Über den Selbstmord (arr. G. Bacalov) da Die Hollywood Elegien JACQUES IBERT (1890-1962) Trois pièces brèves per fiati Allegro/ En pressant jusqu’à la fin Andante Assez lent - Allegro scherzando - Vivo *** COLE PORTER (1891-1964) Woodwind suite da Night And Day (arr. G. Bacalov) I’ve Got You Under My Skin Let’s Do It Begin The Beguine You’d be so nice to come home to (arr. C. Zavalloni) da Something to Shout About Ev’ry Time We Say Goodbye (arr. C. Zavalloni) da Seven Lively Arts COLE PORTER/SAMUEL & BELLA SPEWACK So in love (arr. G. Bacalov) da Kiss Me Kate COLE PORTER I get a kick out of you (arr. G. Bacalov) da Anything Goes “ I PROTAGONISTI CRISTINA ZAVALLONI Bolognese di nascita, Cristina Zavalloni è un’artista estremamente versatile i cui interessi spaziano dal jazz al belcanto e dalla composizione alla danza classica e contemporanea. Per questo la ritroviamo ospite regolare sia di prestigiosi teatri come il Concertgebouw di Amsterdam, il Lincoln Center e la Carnegie Hall di New York, il Palau de la Musica di Barcellona ed il Teatro alla Scala di Milano, sia di centri multidisciplinari come il Barbican Center di Londra, la Walt Disney Hall di Los Angeles, il Montreux Jazz Festival od il North Sea Jazz Festival di Rotterdam. Nel corso della sua fortunata carriera artistica si è esibita con alcune delle più importanti orchestre del mondo come la Los Angeles Philharmonic, la BBC Symphony Orchestra e la Sinfonica della Rai. Cristina Zavalloni è molto attratta anche dal repertorio contemporaneo, tanto che alcuni compositori dei nostri giorni (Louis Andriessen, Carlo Boccadoro, Luca Mosca, Emanuele Casale e James McMillan) hanno scritto appositamente per lei. Negli ultimi anni ha partecipato ad importanti progetti fra i quali meritano di essere ricordati il Premio Django Reinhardt all’Académie du Jazz de France, il Pierrot Lunaire di Schoenberg al Teatro Nazionale di Roma e al Konzerthaus di Vienna, il Combattimento di Tancredi e Clorinda di Monteverdi, Moonsongs di Uri Cane, The rape of Lucretia di Benjamin Britten, Folk Songs di Luciano Berio, il progetto Barocco! con la Brass Band di Paolo Fresu, La Passione di Louis Andriessen alla Kölner Philharmonie. Artista sofisticata e non confinabile a un genere univoco, Cristina Zavalloni è oggi una star internazionale che fa la spola fra la musica di ricerca extracolta, l’avanguardia storica e contemporanea e progetti che abbracciano il vasto repertorio jazzistico. I FIATI ASSOCIATI L’ensemble nasce nel 2009 dalla collaborazione di alcuni fra i più importanti “fiati” italiani, molto apprezzati anche all’estero, per dare vita a progetti musicali originali. Massimo Mercelli si è diplomato giovanissimo in flauto al Conservatorio di Bologna ed ha successivamente seguito gli insegnamenti di Maxence Larrieu e André Jaunet. Vincitore di vari Concorsi internazionali, a soli 19 anni è Primo flauto dell’Orchestra del Teatro La Fenice. Suona regolarmente – in varie formazioni da camera e con prestigiose orchestre – nelle maggiori sedi concertistiche del mondo ospite di stagioni, rassegne e festival internazionali. Fra le tante collaborazioni artistiche, vanno ricordate quelle con Ennio Morricone, Luis Bacalov, Michael Nyman, Yuri Bashmet, Krzysztof Penderecki e Philip Glass, del quale ha inciso l’integrale della musica per flauto. Con il pianista Ramin Bahrami ha registrato per Decca le Sonate di Bach. Direttore artistico e fondatore dell’Emilia Romagna Festival, è stato più volte premiato per la sua attività di promotore della musica. Primo oboe – dal 1995 al 2003 – dell’Orchestra Regionale del Lazio, Fabio Bagnoli collabora nello stesso ruolo con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra della Toscana, il Teatro dell’Opera di Roma e con I Fiati di Parma. Collabora regolarmente con i maggiori musicisti europei con i quali si esibisce per importanti istituzioni concertistiche. In campo discografico ha collaborato con Nicola Piovani e Ennio Morricone per la realizzazione di alcune colonne sonore ed ha registrato per Bmg, Arts, Amadeus e Tactus. Autori contemporanei come Nicola Campogrande e Silvia Colasanti gli hanno espressamente dedicato alcune composizioni. Dal 2002 Fabio Bagnoli partecipa al progetto dell’Istituto Reale Belga per la realizzazione di esecuzioni integrali del repertorio oboistico dell’epoca barocca. Primo clarinetto dell’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Riccardo Crocilla ha collaborato con altre importanti orchestre del panorama internazionale sotto la guida di Zubin Mehta, Lorin Maazel, Claudio Abbado e Seiji Ozawa. In campo cameristico sono da sottolineare le collaborazioni con Massimiliano Damerini, il Trio di Parma e Sir András Schiff per importanti festival e rassegne concertistiche. Riccardo Crocilla ha inciso per Arts, Bongiovanni, Discantica e Nbb Records. Fra i memorabili concerti dei quali è stato protagonista merita un cenno particolare l’esecuzione della Sinfonia Concertante per fiati solisti di Wolfgang Amadeus Mozart realizzata al Musikverein di Vienna con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta da Zubin Mehta. Primo fagotto dell’Orchestra della Toscana dal 1987, Paolo Carlini ha collaborato anche con le orchestre del Teatro alla Scala di Milano, dell’Accademia di Santa Cecilia, del Teatro dell’Opera di Roma, della Fenice di Venezia e con la Filarmonica della Scala sotto la direzione di personaggi come Claudio Abbado, Riccardo Muti e Myung-Whun Chung. In campo cameristico si è esibito in tutto il mondo con, fra gli altri, Massimo Quarta, Pavel Vernikov, Alain Meunier e Julian Raclin. Incide per Sony, Naxos, Chandos e Tactus. Paolo Carlini è anche uno stimatissimo docente: ha tenuto master class al Conservatorio Nazionale Superiore di Lione, alla New York University, alla Scuola di Musica di Fiesole ed è docente di fagotto all’Istituto Superiore di Studi Musicali di Livorno. Paolo Faggi è dal 1982 Primo corno solista dell’Orchestra della Toscana e nella sua lunga carriera ha collaborato con altre prestigiose formazioni orchestrali con le quali si è esibito in tutta Europa, in Giappone, Cina, Israele, Nord e Sud America sotto la guida di Kurt Masur, Daniel Harding, Riccardo Chailly, Georges Prêtre e di altre famose “bacchette”. Molto attivo anche in ambito cameristico con varie formazioni, Paolo Faggi vanta un’importante discografia all’interno della quale spiccano le Sonate a Quattro di Rossini, Ricorrenze-works for wind instruments di Berio, una serie di cd sulla musica da film e soprattutto il Concerto per due corni e orchestra di Vivaldi che gli ha fruttato una “nomination” ai Grammy Awards. “ NOTE AL PROGRAMMA Anche quest’anno la Società del Quartetto di Vicenza dedica espressamente un concerto alla Giornata della Memoria, che si commemora dopodomani, 27 gennaio. Lo spunto di riflessione è suggerito dalle vicende personali dei compositori Kurt Weill, Hanns Eisler e Jacques Ibert e del drammaturgo Bertold Brecht – protagonisti della prima parte del concerto – artisti la cui libertà di espressione venne pesantemente limitata e ostacolata con l’avvento del regime nazista. Tutti e quattro, infatti, furono costretti a fuggire non solo per continuare a comporre e a scrivere liberamente, ma anche e soprattutto per tutelare la loro incolumità personale. L’esilio volontario di Bertold Brecht ebbe inizio nei primi mesi del 1933, all’indomani del cosiddetto “rogo del Reichstag” che di fatto segnò l’abolizione dei principali diritti civili dei cittadini tedeschi. Nei 15 anni che seguirono Brecht condusse un’esistenza raminga fra Praga, Parigi, Londra, la Danimarca, la Svezia, la Finlandia, la Russia, gli Stati Uniti (soggiornò in California per 5 anni) e la Svizzera. “Cambio più spesso Paese delle scarpe”, scrisse ironicamente in una poesia per sottolineare il suo stato di apolide in continuo peregrinare da una nazione all’altra. Finalmente, nel 1948, Brecht rientra a Berlino Est dove fonda il “Berliner Ensemble” che diventerà una delle principali compagnie teatrali europee. Anche lì, tuttavia, dovrà fare i conti con un altro regime – quello della DDR – che ostacolerà non poco la sua libertà di artista. Kurt Weill conobbe Brecht a Berlino, dove si era trasferito all’inizio degli anni ‘20 per seguire le lezioni di composizione di Ferruccio Busoni. La “Grande Berlino” dell’epoca – una metropoli con 4 milioni di abitanti – poteva vantare una vita culturale molto stimolante ed il giovane Weill ne approfittò per intrecciare una serie di relazioni con musicisti, poeti e drammaturghi, fra i quali Georg Kaiser e Bertold Brecht. Il connubio artistico Weill/Brecht non durò molto, ma fu sufficiente per dare vita al capolavoro dell’Opera da tre soldi, al “songspiel” Mahagonny e alla commedia musicale satirica Happy End, dalla quale Cristina Zavalloni ci propone il brano Surabaya-Johnny. Nel 1933 anche Weill fu costretto a lasciare la Germania e riparò prima in Francia, poi nel Regno Unito ed infine a New York, dove morì nel 1950 all’età di cinquant’anni dopo aver realizzato alcuni musical di grande successo a Broadway. Hanns Eisler – nato a Lipsia da padre ebreo e madre luterana – fu allievo di Schönberg (anche lui, poi, costretto a rifugiarsi negli Stati Uniti) e successivamente andò a cercare fortuna nella Berlino degli anni ‘20, dove iniziò a collaborare con Bertold Brecht. Il sodalizio fra i due – alimentato anche dalla comune adesione per le dottrine marxiste – durò per tutta la vita e diede vita ad alcuni lavori di grande interesse fra i quali la raccolta Die Hollywood Elegien composta nei primi anni ‘40 quando sia Brecht che Eisler erano rifugiati in California. Terminata la Guerra ed iniziata l’era della Guerra Fredda, Hanns Eisler fu sospettato di essere una spia al soldo del comunismo sovietico e – nonostante gli accorati appelli da parte di personaggi come Charlie Chaplin, Igor Stravinsky, Aaron Coopland e Leonard Bernstein – venne espulso dagli Stati Uniti. Andò a vivere prima in Austria e poi a Berlino Est, dove divenne popolarissimo per aver composto l’inno nazionale della Repubblica Democratica Tedesca, in vigore fino al 1990. Anche Jacques Ibert – del quale ascoltiamo in chiusura della prima parte di questo concerto i graziosissimi Trois pièces brèves composti nel 1930 – fu toccato da vicino da vicende legate alla libertà di espressione e all’esilio. Durante la Seconda Guerra Mondiale, infatti, la musica del compositore parigino venne messa al bando dal Regime di Vichy (di fatto una “succursale” del Terzo Reich in territorio francese) e Ibert fu costretto a riparare prima ad Antibes, poi in Svizzera e nell’Alta Savoia. Solo nel 1944 il Generale de Gaulle lo fece rientrare a Parigi. Autore di oltre 800 canzoni, Cole Porter è assieme a George Gershwin e Glenn Miller un’icona della musica americana del Primo Novecento. Nato nel 1891 in un’agiata famiglia dell’Indiana, iniziò giovanissimo lo studio della musica dimostrando un talento fuori dal comune. Dopo le scuole superiori a Yale il ricchissimo nonno materno, che vedeva in lui un futuro avvocato d’affari, lo avviò agli studi di Legge ad Harvard ma presto dovette desistere perché dopo pochi mesi Cole si iscrisse – sempre ad Harvard – alla Facoltà di Musica. All’epoca della scuola risalgono decine di canzoni, ma il primo successo importante arriva nel 1915 con il brano Esmeralda, che arriva fino a Broadway. Nel 1917 inizia il lungo soggiorno europeo contrassegnato da non poche stravaganze (l’arruolamento nella Legione Straniera, feste sfarzose, frequentazioni con il “bel mondo”, viaggi esclusivi) e da un matrimonio (con la ricca connazionale Linda Lee Thomas). Il periodo più fortunato della sua carriera di autore e compositore – Porter era anche un ottimo paroliere – va dalla fine degli anni ‘20 al 1937, anno in cui una brutta caduta da cavallo lo costringe per il resto dei suoi giorni su una sedia a rotelle. È in questo arco di tempo che nascono i grandi successi di Broadway e melodie immortali come Night and Day, I’ve got you under my skin, Beguin the Beguine, I Get a Kick Out of You. Nonostante decine di interventi chirurgici e sette mesi di inattività, anche dopo l’incidente Porter continua a scrivere alacremente per il musical e per il cinema con motivi come Ev’ry time we say goodbye, True love, So in love, che da quel momento in poi saranno interpretati da Tony Bennett, Ray Charles, Frank Sinatra, Ella Fitzgerald, Nina Simone e Sarah Vaughan. IL PROSSIMO CONCERTO VENERDì 5 FEBBRAIO ore 20:45 MURRAY PERAHIA pianoforte Haydn Variazioni in fa minore Mozart Sonata in la minore KV 310 Brahms selezione da Klavierstücke op.118 e 119 e da Fantasien op. 116 Beethoven Sonata in si bemolle maggiore n. 29 op. 106 “Hammerklavier” BIGLIETTI: INTERO euro 30 / RIDOTTO OVER65 euro 25 / RIDOTTO UNDER30 euro 15 I Signori abbonati che non potessero partecipare al concerto di Murray Perahia sono pregati di darne comunicazione alla Segreteria della Società del Quartetto (0444 543729 / [email protected]) o alla biglietteria del Teatro Comunale (0444 324442 / [email protected]). Da domani, 26 gennaio, sono aperte le vendite dei biglietti per i concerti del festival Omaggio a Palladio 2016 in programma dal 28 aprile al 1 maggio. Consigliamo a coloro che fossero interessati di affrettarsi a prenotare presso la segreteria della Società del Quartetto. La 106a Stagione Concertistica della Società del Quartetto è realizzata grazie a main sponsor sponsor PAOLO MARZOTTO PARTNER SUPPORTER ENTI ISTITUZIONALI Per le attività culturali SOCIO MEDIA PARTNER AIAM Associazione Italiana Attività Musicali Il servizio TAXITEATRO70 è svolto in collaborazione con COMUNE DI VICENZA Assessorato alla Comunità e alle famiglie