SINTOMI DI PSORA, ORDINATI CON NUMERAZIONE

SINTOMI DI PSORA, ORDINATI CON NUMERAZIONE, RIGUARDANTI AGARICUS
MUSCARIUS
423. Rifiuto del lavoro, da parte di persone che, di solito, si danno da fare; non c’è più lo stimolo verso
qualsivoglia azione; per lo più ripugnanza decisa* una persona di questo genere, quando voleva iniziare i
lavori di casalinga, provava paura e spavento; le tremavano gli arti e diventava, improvvisamente, così
spossata, da doversi sdraiare.
11. Stordimento, incapacità di pensare e portare avanti lavori intellettuali.
107. Balbuzie - anche improvvisi attacchi di incapacità a parlare.
16. Afflusso di sangue alla testa* accompagnato da cambiamenti nell’umore, senso di paura e desiderio di fuggire dal
lavoro.
19. Mal di testa sordo, di mattina, al risveglio, o di pomeriggio, mentre cammina o parla ad alta voce.
20. Mal di testa, emicrania, che si presenta in determinati periodi (ogni 28, 14 giorni, o anche con più frequenza), più
spesso durante il plenilunio o il novilunio, o in seguito a eccitazioni psichiche, raffreddamenti, etc., una pressione alla
testa o all’interno e un dolore martellante sopra l’occhio* accompagnato, spesso, da un senso di irrequietezza e paura,
di solito al basso ventre, mancanza di evacuazione, o evacuazioni frequenti, accompagnate da paura, pesantezza negli
arti. Tremori in tutto il corpo, senso di tensione di tutti i nervi, con irritabilità e sensibilità; l’occhio non tollera la luce,
lacrima e a volte si gonfia; i piedi sono freddi; a volte, contemporaneamente, raffreddore secco, spesso gelo, a volte
anche caldane; contemporaneamente a continua nausea, conati di vomito e vomito; oppure rimane inebetita, o si getta
qua e là piena di paura - gli attacchi durano 12, 24 o più ore. Dopo l’attacco, segue una grande spossatezza, con
tristezza, o la sensazione di tensione in tutto il corpo. Prima che l’attacco si scateni, frequenti scossoni agli arti,
durante il sonno e sobbalzi, sogni pieni di paura, digrigna i denti durante il sonno e grande senso di paura, ad ogni
piccolo rumore.
21. Mal di testa quotidiano, a orari ben precisi, ad esempio una fitta alla tempia* a volte le tempie si gonfiano e l’occhio
lacrima.
22. Attacchi di dolore pulsante alla testa (ad esempio sulla fronte), con grande senso di nausea; a volte si sente cadere; a
volte con senso di vomito, dal mattino alla sera, ogni 14 giorni, o un po’ prima, o un po’ dopo.
23. Mal di testa, come se il cranio si spaccasse.
26. Mal di testa, fitte alla testa (in direzione delle orecchie)* durante gli attacchi vede nero davanti a sé.
39. Dolore, come di pressione agli occhi, soprattutto di sera; è costretto a tenerli chiusi.
41. Palpebre come chiuse, di solito la mattina presto; non riesce ad aprirle (per minuti, a volte anche per ore); sente le
palpebre molto pesanti o chiuse, come da crampi.
44. Angolo dell’occhio pieno di muco, simile a pus.
45. I contorni delle palpebre sono pieni di croste dure.
52. Cristallino oscurato, cataratta.
55. Miopia; è in grado di vedere anche piccoli oggetti, se vengono tenuti vicino a lui; però, più l’oggetto è lontano,
meno chiaramente lo distingue; a una distanza ancora maggiore non lo riconosce affatto.
57. Soprattutto alla luce del giorno, ha la sensazione di vedere volare davanti a sé delle mosche, o punti neri, o righe
scure, o reti.
61. Amaurosi; offuscamento ininterrotto del visus*, che progredisce fino alla cecità* più spesso con cristallino opaco, a
volte anche senza.
65. Formicolio e prurito nell’orecchio.
72. Epistassi di maggiore o minore entità, più o meno spesso.
35. Frequente arrossamento e senso di calore al viso* durante gli attacchi diviene debole e stanco, oppure ha attacchi di
paura e suda nella parte superiore del corpo; a volte gli occhi gli divengono opachi, vede nero davanti a sé e diventa
triste; gli sembra di avere la testa piena, con bruciore alle tempie.
88. Eruzioni cutanee della barba e delle radici pilifere della barba, con prurito.
99. Dolore ai denti di molteplice natura, a volte dovuto a fattori scatenanti.
92. Gengive che sanguinano al minimo contatto.
95. Gengive biancastre, tumefatte, doloranti al contatto.
101. Vesciche doloranti sulla lingua e zone piagate.
102. Lingua bianca, ricoperta di una patina biancastra, o bianca e ruvida.
103. Lingua pallida, bianco-bluastra.
142. Fame irrefrenabile (selvaggia), di preferenza la mattina presto; deve mangiare subito qualcosa, altrimenti gli viene
la nausea, diventa stanco e trema (deve anche stendersi direttamente in terra, quando sta fuori).
143. Fame irrefrenabile, con gorgoglii e altri rumori nello stomaco.
144. Appetito senza fame; ha voglia di mangiare di tutto precipitosamente, senza avvertirne il bisogno nello stomaco.
124. Eruttazione vuota, sonora, di aria incontenibile, spesso per alcune ore e anche di notte, non raramente.
184. Dolore al fegato, fitte - di norma durante i piegamenti veloci.
180. Dalla zona lombare si estende una sensazione costrittiva al basso ventre, soprattutto sotto lo stomaco, come se la
parte fosse legata da un nastro, se non ha evacuato da qualche giorno.
171. Le flatulenze non migliorano, bensì si moltiplicano e procurano molteplici malesseri nel corpo* e nello spirito a
volte, dolori come di trazioni alle articolazioni, soprattutto a quelle degli arti inferiori, o fitte nella fossetta epigastrica,
o al basso ventre, etc.
172. Flatulenze, che gonfiano lo stomaco*; lo stomaco è come pieno, soprattutto dopo i pasti di solito, le flatulenze
salgono verso la parte superiore; in casi più rari, vengono emesse, soprattutto di mattina presto, un numero grande di
flatulenze, senza odore e senza che vengano leniti i rimanenti malesseri; in altri casi le flatulenze emesse sono copiose
e maleodoranti.
206. Evacuazione di tipo diarroico, che dura settimane, mesi, anni* di norma, dapprima vi è un gorgoglio, o una
fermentazione nell’addome, di solito la mattina presto.
207. Diarrea, che si ripete per parecchi giorni, accompagnata da dolori taglienti.
220. A volte, a causa del meteorismo, non riesce a urinare.
242. Frequente erezione, prolungata e dolorosa, senza polluzione.
254. Incontrollabile e insaziabile desiderio sessuale*, con colorito anormale
ninfomania hanno la stessa origine.
e corpo malaticcio* metromania e
281. Tosse, che termina con starnuti.
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290. Tosse con espettorato giallo, simile a pus, con o senza eliminazione di sangue
291. Tosse, con eccessiva espettorazione di muco e perdita di forze ( tisi mucosa).
295. Dolore oppressivo al petto, inspirando profondamente e starnutendo.
296. Frequente dolore, lievemente costrittivo al petto, che, se non svanisce presto, si trasforma in malessere più
profondo* in forma di attacchi, di norma, dalla sera alla mattina, durante tutta la notte.
302. Costrizione toracica, solo quando solleva le braccia, non quando cammina.
326. Le articolazioni sono come rigide, e ogni movimento risulta doloroso e difficile; i tendini sono come accorciati* ad
esempio, il tendine di Achille, quando ci si alza; rigidità dell’articolazione inferiore del piede, del ginocchio, in parte
passeggero (dopo che ci si siede, quando ci si alza,), in parte duraturo (contrazione).
375. Attacchi di debolezza paralizzante e paralisi debilitante di un braccio, di una mano, di una gamba, senza dolore, a
volte con una comparsa e una scomparsa improvvise, a volte con una comparsa graduale e duratura.
389. Attacchi di tremore agli arti, senza paura; il tremore dura a lungo, in modo continuato, fino ad arrivare a battere le
mani, le braccia, le gambe.
359. Eruzioni sporadiche; oppure brufoli non dolorosi, al volto, al petto, alla schiena, alle braccia e alla cosce.
355. Brufoli (furunculi) che si presentano di tanto in tanto, di preferenza nella zona posteriore delle guance, alle cosce,
alla parte superiore delle braccia e al tronco - la palpazione procura fitte lievi.
353. Geloni, anche al di fuori del periodo invernale, alle dita dei piedi e delle mani, con dolore pruriginoso, bruciante e
trafittivo.
374. Improvvisi attacchi di pesantezza, alle braccia o alle gambe.
378. Improvvisi attacchi di debolezza, soprattutto alle gambe, camminando all’aperto* a volte, il senso di debolezza
sembra risalire fino alla fossetta epigastrica, dove si trasforma in fame vorace e lo priva di ogni forza; inizia a tremare
e deve stendersi per un momento.
379. Stanchezza insopportabile in posizione seduta; le forze si ritrovano camminando.
337. Intorpidimento della pelle, o dei muscoli, in alcune zone, o degli arti* manca il senso del tatto; le parti sembrano
indurite e insensibili, sia in maniera periodica, sia permanente (insensibilità costante).
396. Insonnia, dovuta a calore ansioso, ogni notte - uno stato ansioso, che, a volte, sale a tal punto, da dover fuggire dal
letto e andare in giro.
397. La mattina, alle tre, non riesce più a dormire, o a dormire profondamente.
EFFETTI SPERIMENTALI DI AGARICUS MUSCARIUS, IN RELAZIONE AI SINTOMI DI PSORA
6. Non ha voglia di parlare senza essere di cattivo umore (Ap.).
7. Si sforza di parlare, ma risponde solo con poche parole, anche se, per il resto, l’umore è lieto (Ap.).
8. E’ come se non riuscisse a trovare le parole per parlare (Ap.).
9. Mancanza della voglia di parlare, con malumore, irritabilità e indisposizione al lavoro (Lgh.).
15. Mancanza della voglia di lavorare (Ap. – Gr.).
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16. Si trastulla con ogni cosa, solo per non lavorare (Schr.).
17. Ripugnanza per tutti quei lavori che impegnano i pensieri; se comunque ne intraprende uno di questo genere,
aumenta il flusso di sangue alla testa, con pulsazione nei vasi, vampate al volto e disturbata capacità di pensare
(Sdl.).
252. Dopo pranzo, pressione alla cavità cardiaca, con senso di tensione e pressione sensibile ai bulbi oculari, mancanza
di voglia di lavorare e natura indolente (dura 10 giorni) (Sdl.).
58. Mal di testa sordo, soprattutto alla fronte, per il quale doveva sempre muovere il capo, qua e là; ciò induceva gli
occhi a chiudersi, come se dovesse dormire (Ap.).
63. Violento dolore premente alla fronte, con capogiro, quando è seduto (Ap.).
64. Pressione, che dalla fronte scende verso la parte superiore dei bulbi oculari (dopo ½ ora) (Wst.).
70. Pressione con fitte alla fronte, sopra gli occhi (Ap.).
71. Dolore tirante alla fronte (Ap.).
72. Dolore tirante a entrambe le zone della parte inferiore della fronte, fino alla radice del naso (Gr.).
75. Dolore tirante sensibile attraverso la tempia, la fronte o i bulbi oculari (Sdl.).
79. Dolore tirante tagliente alla fronte, stando in piedi, che, sedendosi, diventava uno stordimento premente della testa
(dopo ½ ora) (Lgh.).
80. Dolore tirante lacerante, che si localizza sulla fronte (dopo 33 ore) (Lgh.).
81. Dolore lacerante alla fronte, subito sopra la radice del naso (Ap.).
86. Dolore lacerante con pressione in tutta la zona sinistra del cervello, più forte nella cavità oculare sinistra e allo
zigomo, con senso di confusione nella testa (dopo 8 ore) (Gr.).
85. Mal di testa, come se il cervello venisse lacerato.
88. Fitte laceranti violente, dalla calotta fino all’orecchio sinistro (dopo 6 ore) (Wst.).
108. Pressione negli occhi (Fr. H.).
109. Pressione nel bulbo oculare sinistro (dopo 10 ore) (Wst.).
110. Pressione negli occhi e tendenza a chiuderli, senza dormire, dopo pranzo (Ap.).
111. Pressione negli occhi e sulla fronte, come se qualcosa stesse premendo verso l’interno (dopo 10 minuti) (Schrt.).
112. Pressione agli angoli dell’occhio sinistro, come se ci fosse dentro qualcosa (Ap.).
113. Pressione e tensione nei bulbi oculari, soprattutto nel sinistro, fino a dentro la fronte (dura 4 giorni) (Sdl.).
127. Contrazione delle palpebre (dopo 2 ore) (Schrt.).
128. Contrazione e restringimento dell’angolo interno dell’occhio sinistro (Ap.).
129. Senso di contrazione nell’occhio destro, con aumentata chiarezza nella vista, conseguente prurito nel bulbo oculare
e lacrimazione dell’occhio; infine tremori nell’occhio sinistro, come dapprima erano stati nel destro; il vino lo
fece passare subito (Ap.).
130. Restringimento della rima palpebrale, per più giorni, senza tumefazione e spesso con tremori e contrazioni
delle palpebre (Ap.).
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131. La rima palpebrale è più piccola del solito e può essere allargata solo con sforzo (Schrt.).
132. Contrazione dei bulbi oculari, spesso accessuali, nell’occhio sinistro, a volte con lacrimazione dello stesso (Ap.).
133. Durante la lettura, contrazioni frequenti e pressioni nel bulbo oculare sinistro (Ap.).
134. Contrazioni, con dolore premente, nel bulbo oculare sinistro, a ogni ora del giorno e in ogni circostanza;
spinge a strofinare, ma non scompare (Ap.).
135. Frequenti tremori nelle palpebre, che riguardano, spesso, solo una piccola parte e si estendono di più verso un
angolo (Ap.).
136. Tremore della palpebra inferiore destra, con pulsazione di una arteria alla sinistra, al dorso del naso e contrazioni
nella cute della parte sinistra del naso (Ap.).
142. Le palpebre sono come saldate da fili mucosi, che con lo sfregamento svaniscono per breve tempo.
143. Cispe negli angoli degli occhi (dopo 6 ore) (Lgh., Schrt.).
144. Umore appiccicoso giallastro (dapprima bianco), che incolla le palpebre, viene secreto continuamente, anche di
giorno, ma in maniera peggiore la mattina presto e la sera, nell’angolo interno dell’occhio (Gr.).
146. Graduale diminuzione della vista, camminando all’aria aperta (dopo 7 ore) (Ap.).
147. Grande pesantezza (debolezza) degli occhi; per questo diventa subito pallida, quando fissa per più tempo qualche
oggetto (Ap.).
148. Debolezza visiva e visione sfocata di ambedue gli occhi (Ap.).
149. Visione molto indefinita; deve tenere gli oggetti molto vicino agli occhi, per poterli riconoscere a dovere (Ap.).
150. Durante la lettura deve avvicinare le lettere sempre più all’occhio per poterle riconoscere chiaramente, subito però
deve allontanarle, altrimenti la visione diventa sfocata (Ap.).
151. Oscuramento davanti agli occhi, con sonnolenza (Wst.).
152. Visione indebolita, per cui tutto appare oscurato, come attraverso acqua torbida, così che deve sforzarsi per
riconoscerlo (Ap.).
153. Tutti gli oggetti sembrano avvolti da una nebbia e quindi oscurati (Ap.).
154. Ciò che arriva davanti agli occhi è come ricoperto da ragnatele e oscurato (Ap.).
155. Una zanzara nera è sospesa davanti all’occhio sinistro a distanza di mezzo cubito; strizzando gli occhi, vola di qua
e di là (Fr. H.).
156. Quando il tempo è uggioso, una zanzara marrone davanti all’occhio sinistro, verso l’angolo interno (Ap.).
157. Chiudendo l’occhio destro appare davanti al sinistro una macchia piccola, oblunga, di colore marrone scuro, che
vola spesso in direzione obliqua, verso l’angolo interno, abbastanza vicino all’occhio (Ap.).
162. Prurito dentro e dietro le orecchie (Ap.).
163. Prurito nel condotto uditivo esterno dell’orecchio destro (Ap.).
164. Prurito, con solletichio, nell’orecchio destro, che spinge a grattarsi (dopo 29 ore) (Lgh.).
165. Prurito, spesso nell’orecchio sinistro, che spinge a conficcarvi il dito (Ap.).
166. Prurito ai lobi delle orecchie (Ap.).
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167. Prurito nel padiglione auricolare, che spinge a grattare, per cui diventa rosso e piagato, ma non smette di prudere
(Ap.).
168. Prurito, bruciore e rossore delle orecchie, come se fossero state congelate (Gr.).
169. Prurito e brufoli nella parte posteriore del padiglione auricolare (Ap.).
182. Si soffia sangue, la mattina presto, subito dopo essersi alzati dal letto, con successiva epistassi violenta (dopo
33 ore) (Gr.).
183. Epistassi (Sch.).
190. Bruciore delle guance (Wst.).
191. Bruciore nelle guance (dopo 1, 2 ore) (Sdl.).
192. Arrossamento del viso, senza calore percettibile (Sdl.).
193. Arrossamento del viso con prurito e bruciore, come dopo congelamento (Gr.).
194. Prurito del volto (Ap.).
195. Prurito sulla barba della guancia (Ap.).
196. Prurito alla fronte, che spinge a grattare e brufoli nella parte (Ap.).
207. Forte dolore lacerante alla mandibola, dal lato destro (Gr.).
208. Dolore ai denti, dolore lacerante ai denti della mascella inferiore, che aumenta col freddo (Ap.).
209. Dolore lacerante, pulsante, ai molari dell’arcata superiore nel lato sinistro, di pomeriggio (Ap.).
210. Dolore logorante ai molari della mascella superiore, seguito da prurito nell’orecchio sinistro, a cui segue subito
dopo, nuovamente, mal di denti, di pomeriggio (Ap.).
216. Le gengive sono dolenti e la saliva ha un sapore acre (dura inizialmente 10 giorni) (Ng.).
217. Dolenzia e sanguinamento delle gengive (Ap.).
218. Tumefazione della gengiva, con dolore (Ap.).
227. Lingua biancastra, cosparsa sulla punta di porosità dal colore giallo sporco, che provocano sensibilità, come se lo
strato superiore di pelle volesse spellarsi, subito dopo aver mangiato (dopo 4 ore) (Gr.).
228. Lingua ricoperta di bianco (Lgh. – Schrt.).
229. Lingua molto pallida, ricoperta finemente di muco biancastro (Ap.).
230. Induito giallo della parte posteriore della lingua (dura 7-10 giorni) (Sdl.).
231. Lingua vischiosa (Ap.).
246. Grande senso di fame, ma senza appetito, anche la mattina presto (Ap.).
247. Forte desiderio di mangiare, che rasenta spesso la voracità (dura 4-8 giorni) (Sdl.).
248. Per alcuni giorni di seguito viene assalito repentinamente dalla fame, e ingurgita il cibo precipitosamente e con
grande avidità (Ap.).
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249. Di sera aumenta il senso di fame, crede di non potersi saziare e ingurgita il cibo precipitosamente e avidamente,
come in caso di attacchi di fame (dopo 8 ore) (Lgh.).
250. Di sera viene preso da attacchi di fame, con sudorazione su tutto il corpo, grande fiacchezza e tremori agli arti
(Ap.).
254. Eruttazione frequente, di sola aria, come in caso di disturbo di stomaco (dopo ½ ora) (Lgh).
255. Eruttazione a vuoto (Ap.).
256. Eruttazione a vuoto frequente, alternato a singhiozzo, mentre fuma (l’abituale) tabacco (dopo 1 ora) (Lgh.).
283. Fitte sotto le costole corte di sinistra, durante l’inspirazione e per lo più col torace piegato in avanti, stando
seduti (Gr.).
284. Nella zona del fegato fitte violente, come di spilli (Gr.).
285. Fitte sorde nel fegato durante l’inspirazione (Gr.).
295. Pinzettamento nel ventre (Ap.).
296. Pinzettamento sotto l’ombelico, con gonfiore dell’addome (Ap.).
297. Pinzettamento violento nello stomaco, con evacuazione diarroica (Ap.).
298. Pinzettamento e senso di taglio nella parte superiore dello stomaco, di sera (dura 9 giorni) (Sdl.).
317. Irrequietezza nel basso ventre, quasi come se spingesse all’evacuazione, con emissione di flatulenze quasi inodori.
318. Forte emissione di flatulenze (Fr. H. e Lgh.).
319. Emissione di flatulenze, con sensazione come di diarrea (Ap.).
320. Emissione frequente di flatulenze dall’odore sgradevole (Ap.).
321. Flatulenze dall’odore di aglio (Ap.).
322. Durante l’emissione di flatulenze, prurito nel retto (dura 6 giorni) (Sdl.).
338. Evacuazione acquosa con forti coliche e urgenza, la mattina presto (dura 3 giorni) (Ap.).
339. Diarrea.
340. Evacuazione diarroica con forti pinzettamenti al ventre, la mattina presto (dura 2 giorni) (Ap.).
341. Diarrea liquida, per 5 volte, di feci giallastre, con pinzettamento nella parte inferiore dello stomaco ed emissioni di
venti inodori (Ng.).
342. Evacuazione diarroica, con emissione di molte flatulenze (dopo 6 ore) (Ap.).
343. Diarrea vischiosa, con molte flatulenze (Fr. H.).
344. Evacuazione di muco, con flatulenze (Fr. H.).
358. Emissione rara di urina, senza che la quantità sia aumentata (Ap.).
359. Scarsa urina ed emissione rara di questa (Ap.).
364. Urina chiara, di colore giallo limone (Ap.).
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370. Emissione di muco viscido, appiccicoso, dal condotto urinario (Schrt.).
377. Erezione prolungata (la prima notte) (Sdl.).
378. Indurimento del pene, al mattino (Sdl.).
379. Frequente erezione, anche durante la notte (Ap.).
383. Eccitazione dell’istinto sessuale (Ap.).
384. Dopo il riposo pomeridiano, desiderio di emissione del liquido seminale nell’organo sessuale e dopo il suo
svuotamento, tensione pressoria sotto le costole, senza indicazioni di flatulenze.
385. Grande inclinazione al coito, anche se il pene è rilassato (Ap.).
396. Starnuti, senza raffreddore (Ap.).
397. Starnuti frequenti, senza raffreddore (dopo 12, 22 ore) (Lgh.).
398. Starnuti frequenti, spesso due volte (primo giorno) (Ng.).
399. Starnuti ripetuti, subito dopo aver assunto il farmaco (Ap.).
400. Al mattino nel letto, starnuti violenti, più volte (Ap.).
407. Fuoriuscita abbondante di muco nasale spesso, soffiando (dopo 5 giorni) (Ap.).
408. Muco bianco secco in quantità scarsa, dal naso, con sensazione frequente di avere all’interno molto muco (Ap.).
415. Breve raschiamento della gola, da cui si distacca muco in piccoli grumi (Ap.).
416. Espulsione di piccoli fiocchi e di piccoli grumi solidi di muco, quasi senza tossire (Ap.).
426. Ristrettezza al petto (Ap.).
427. Forte costrizione del torace (Ap.).
428. Le opprime il petto talmente, che deve rilasciare subito, quando vuole riprendere fiato profondamente (Ap.).
429. Oppressione che le lega totalmente il petto; deve prendere spesso e profondamente fiato, che le appesantisce
l’andatura (Ap.).
430. Oppressione del petto nella zona del diaframma, collegata a un senso di tensione dolorosa (dopo ½ ora) (Wst.).
431. Oppressione del petto con pulsazioni violente ai vasi sanguigni, da 1 a 2 giorni (Sdl.).
432. Sensazione di oppressione nella zona cardiaca, come se la cavità toracica venisse ristretta (Gr.).
472. Sensazione di contusione nei muscoli del dorso (Wst.).
473. Dolore contusivo nei muscoli del dorso e sensazione che siano troppo corti per potersi piegare in avanti; la mattina,
dopo un buon sonno notturno, sia stando sdraiati nel letto, che anche più tardi stando seduti, per 2 giorni di seguito
(Wst.).
474. Sensazione contusiva nella zona lombare, soprattutto stando sdraiati e seduti (Sdl.).
475. Dolore contusivo e come di slogatura in tutta la schiena, con tendenza ad allungarsi (dura 3 e 4 giorni) (Sdl.).
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476. Debolezza dei muscoli della schiena; gli risulta difficile stare seduto in maniera eretta, senza appoggiarsi (Gr.).
477. Piegandosi la colonna vertebrale duole, come se fosse troppo debole per mantenere il peso del corpo (Gr.).
478. Dolore paralizzante come causato da debolezza nella parte posteriore dei lombi, peggiorato da camminare e stare
in piedi (dopo 12 ore) (Gr.).
634. Sensazione di tremore di tutto il corpo (dopo 1 ora) (Sdl.).
635. Tremore (Voigtel, a.a.O. n. Pharmakol. Lex. a.a.O.).
636. Tremore pauroso con debolezza (Ap.).
511. Tremore delle mani (Ap.).
493. Piccoli brufoli, con prurito bruciante, della grandezza di grani di miglio, alle braccia (Ap.).
516. Brufoli infiammati, della grandezza di un grano di miglio, sul dorso della mano sinistra (Ap.).
515. Prurito, rossore e bruciore alle mani, come dopo congelamento (Gr.).
526. Prurito solleticante, come dopo congelamento, al margine interno dell’indice destro (dopo 5 ore) (Lgh.).
527. Prurito, rossore e bruciore alle dita, come dopo congelamento (Gr.).
608. Prurito solleticante che stimola a grattarsi alle dita del piede, come dopo congelamento (dopo 11 ore) (Lgh.).
609. Prurito, bruciore e arrossamento alle dita del piede come dopo congelamento (Gr.).
531. Grande stanchezza delle gambe, non sa dove deve poggiare (Ap.).
532. Debolezza delle (piedi) gambe; stando in piedi mancano eccessivamente di forze, così che il corpo compie sempre
movimenti oscillatori (Gr.).
533. A causa della stanchezza e pesantezza, non può quasi sollevare le gambe (Ap.).
534. Grande pesantezza nelle gambe (Ap.).
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535. Pesantezza nelle gambe, come deboli e spossate (Schrt.).
536. Addormentamento delle gambe, quando le accavalla (Ap.).
537. Nelle cosce dolore violento, quando le accavalla (Ap.).
529. Nelle gambe si insorgono dolori (quasi di ogni tipo), praticamente sempre stando seduti e in piedi, raramente
camminando; migliorano e svaniscono col movimento (Ap.).
530. Dolore lacerante alle gambe, che perdura stando seduti, migliora con movimento (Ap.)
658. Nonostante grande sonnolenza, la mattina, non può comunque dormire (Ap.).
659. Nonostante grande stanchezza da sonno, durante il giorno, a causa di molte idee, non riusciva a dormire (Ap.).
660. Dopo pranzo, il sonno gli premeva sugli occhi, eppure i dolori e l’irrequietezza non lo lasciavano dormire
(Ap.).
EFFETTI IN GRASSETTO, CHE NON RIENTRANO NELLO SCHEMA PSORICO
710. Il polso è più lento (dopo 2 ore) (Ap.).
711. Il polso di solito forte e robusto, diviene piccolo, debole e quasi impalpabile (Ap.).
712. Polso debole, irregolare, quasi si ferma (Ap.).
618. I malesseri si mostrano volentieri in più parti contemporaneamente e soprattutto alle due metà del corpo, sopra la
schiena (Ap.).
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