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Sistema della Comunicazione. Presentazione-V00
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PILASTRINO MIDOLLO
Sintesi di un sistema antisismico innovativo
Il “PILASTRINO MIDOLLO” è un sistema antisismico innovativo, un’armatura da inserire nelle costruzioni in
cemento armato (c.a.) al centro del pilastro, all’incrocio con le travi, un po’ sopra e un po’ sotto il solaio.
L’idea di inserire un’armatura centrale nei pilastri e nelle travi, in corrispondenza dei loro incroci, è nata
dall’osservazione di come, in una costruzione terremotata che sta per crollare (Fig. 1), un pilastro appare
distrutto al “piede”, cioè sopra al solaio, ed in “testa”, sotto al solaio, mentre rimane integro nella parte
Fig. 1 - Edificio dopo il terremoto in Friuli Venezia Giulia
Con il terremoto i pilastri sono distrutti in ”testa” ed al ”piede” mentre la parte centrale è rimasta integra
Con una armatura al centro che collega la parte integra inferiore con quella integra superiore si realizza il “PILASTRINO MIDOLLO”
centrale.
Con la successiva scossa la casa sarebbe caduta ed il pilastro sarebbe rimasto integro al centro e distrutto al
piede e alla testa.
Se questa costruzione fosse dotata, invece, del “PILASTRINO MIDOLLO”, tale da collegare le parti centrali
del pilastro rimaste integre, non crollerebbe mai perché si impedirebbe il distacco delle travi dai pilastri.
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ARMATURA CONVENZIONALE DI UN PILASTRO FIG. 2
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"ARMATURA" (linee di difesa) CONVENZIONALE
DI UN ALBERO (pilastro naturale) FIG.3
Questo sistema antisismico di resistenza, che impedisce il crollo delle case durante i terremoti più
distruttivi, è già esistente in natura, negli alberi.
Gli alberi resistono alle fortissime spinte del vento perché, in milioni di anni di adattamento sulla Terra
hanno sviluppato, quale migliore sistema di difesa, quello di dotarsi di più anelli concentrici di resistenza
che vanno dalla corteccia esterna al nucleo centrale, il midollo appunto.
Fig. 2 - L’analogia con la struttura del tronco d’albero ha ispirato la ricerca brevettuale
Durante le spinte violentissime dei venti gli anelli più esterni assorbono la maggior parte delle spinte
mentre quelli più interni collaborano riducendone la forza sugli anelli più esterni.
Quando gli anelli esterni vengono distrutti quelli interni, rimasti integri, ne consentono la loro
rigenerazione.
Analogamente a ciò che avviene in un essere umano quando si fa una ferita, ad esempio su un braccio, le
parti interne, consentono la rigenerazione della parte esterna. (Fig. 3)
Noi uomini, invece, nel costruire le case, inseriamo nei pilastri solo l’anello esterno, in base alla vigente
normativa.
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Con l’applicazione del sistema antisismico “PILASTRINO MIDOLLO” si ottiene la rigenerazione dei pilastri e
delle travi e quindi delle case in cemento armato.
Per dimostrare l’efficacia del “PILASTRINO MIDOLLO” sono stati eseguiti una serie di test ed analisi, presso:
✓ il C.T.M. (Centro Tecnologico Meridionale) di Vibo Valentia, un laboratorio privato autorizzato dal
Ministero dei LL.PP.;
✓ l’UniNA (Università degli Studi “Federico II” di Napoli, capofila del consorzio Re Luis);
✓ il Centro Ricerche “Casaccia” dell’Enea di Roma, a cui hanno partecipato il Direttore del laboratorio
sismico, Prof. Ayman Mosallam, dell’Irvine University della California (USA) e il Sismlab dell’Unical
(Università della Calabria);
✓ Stacec srl di Bovalino (RC), primaria società di software e servizi per l’ingegneria civile,
ottenendo da parte di ognuno, il relativo report scientifico.
Tutti i report concordano e confermano gli straordinari risultati dell’innovativo sistema brevettuale
antisismico “PILASTRINO MIDOLLO”. In particolare, le prove del C.T.M. hanno evidenziato, in successione,
che:
- con la presenza del “PILASTRINO MIDOLLO” le fessurazioni alla base del pilastro erano quasi inesistenti
rispetto a quelle molto pronunciate del pilastro senza “PILASTRINO MIDOLLO” (Fig. 4 a, b);
Fig. 3: (a) analogia con le ossa di una gamba, (b) pilastro dotato del sistema centrale “PILASTRINO MIDOLLO”
a fine test presso il Dipartimento di Strutture per l’Ingegneria dell’UNINA (Università di Napoli)
Fig. 4 a
Il pilastro armato secondo la vigente normativa è rimasto
molto fessurato e danneggiato
(b)
Fig. 4 b
Il pilastro armato col pilastrino midollo una volta tolta la
sollecitazione orizzontale, si è raddrizzato e non presenta fessure
visibili
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Fig. 5 b
Il pilastro armato col pilastrino midollo, invece, ha mantenuto
l’allineamento e il cls interno si presenta molto meno fratturato
Fig. 5 a
Il pilastro armato secondo le norme sismiche attuali ha subìto una traslazione
rigida della base di ben 8 cm ed un quadro fessurativo molto pronunciato
(anche il cls all’interno dell’armatura metallica si presenta molto fratturato)
Dopo i test è stato rimosso il CLS esterno per evidenziare il diverso comportamento dei ferri perimetrali rispetto ai ferri del pilastrino midollo
Fig. 6 – fine test C.T.M.
Le Figg. 6 e 7 rappresentano la riprova dell’ottimale funzionalità e della perfetta integrità
del pilastrino midollo.
Il pilastrino midollo è rimasto integro e indeformato anche dopo l'applicazione di un
ulteriore incremento della sollecitazione (non applicato durante il test sul pilastro comune,
da ritenersi già collassato)
le Figg. 6 e 7 mostrano come il “PILASTRINO MIDOLLO”, il nucleo centrale, rimane sempre integro e
indeformato e consente la ricostruzione del pilastro e quindi dell’edificio.
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In particolare, l’UniNA attesta che il sistema antisimico “PILASTRINO MIDOLLO” porta ad un
miglioramento del 37% della resistenza strutturale durante l’evento sismico oltre alla conservazione
integra del nucleo centrale dei pilastri che, oltre ad impedire la caduta dell’edifico, consente la riparazione
degli stessi pilastri dopo il terremoto e, quindi, il recupero dell’edificio.
L’Enea di Roma ha sottoposto tre strutture a due piani in scala reale, tramite la tavola vibrante, alla
simulazione dei terremoti più violenti al mondo degli ultimi 40 anni; alcuni addirittura sono stati
amplificati di 1,5 volte.
Sono stati altresì simulati i sismi a cui devono resistere le strutture per la produzione dell’energia
nucleare.
Attraverso in sistema remoto DySco dell’Enea le prove sono state seguite in videoconferenza e in tempo
reale da utenti in diverse parte del mondo.
Il Prof. Mosallam, intervistato in videoconferenza durante i test, ha affermato che il nuovo sistema
antisismico ha valore mondiale e che dovrebbe essere inserito prima nella normativa nazionale e poi in
quella internazionale, tant’è che lo stesso sta organizzando alcuni test da eseguire in USA per poter
introdurre il “pilastrino midollo” nella specifica normativa americana.
Ulteriore valenza scientifica sperimentale, applicata durante le fasi dei test, è stata quella di utilizzare dei
sensori a fibra ottica quale attività di prevenzione, controllo e monitoraggio sia sugli edifici (case, ponti,
viadotti, muri, etc.) da costruire che su quelli esistenti; tale applicazione strumentale rappresenta una
specie di “termometro” per misurare costantemente, notte e giorno, l’eventuale “febbre” dell’“edificio
ammalato” e la possibilità di intervenire con la massima tempestività.
Pertanto, mediante l’impiego congiunto del sistema midollo e del monitoraggio con i sensori si prospetta
la possibilità di intervenire con la massima tempestività e risolutività, consentendo di recuperare strutture
che hanno ormai superato il ciclo vitale, quelle cioè per le quali la vigente normativa ne prevede
solamente la demolizione.
Ulteriori vantaggi importantissimi che derivano dall’applicazione del sistema brevettuale innovativo
“PILASTRINO MIDOLLO” sono i seguenti:
-
il prolungamento della durata del cemento armato e questo vale anche per tutte le costruzioni in
cemento armato anche nelle zone non sismiche. Allo stato attuale della tecnica le previsioni di durata
degli edifici in cemento armato è di circa 100-150 anni, che per le costruzioni più vecchie stanno già
scadendo. E allora, cosa faranno le prossime generazioni? Demoliranno e ricostruiranno quasi tutte le
città? Con l’impiego del “sistema midollo”, che rimane sempre indenne da terremoti e da
ammaloramenti (ruggine, vecchiaia, etc.) è possibile ricostruire le parti esterne deteriorate in analogia
agli organismi viventi ottenendo pertanto la “rinascita” delle strutture in cemento armato.
Il “PILASTRINO MIDOLLO” risolve, pertanto, un problema sociale di importanza mondiale.
-
come anche evidenziato dal Prof. Mosallam il “PILASTRINO MIDOLLO” sarebbe indispensabile nelle
opere portuali, marittime (perché l’armatura più interna, quella del “PILASTRINO MIDOLLO” , è
inattaccabile dalla corrosione in quanto posta ad una distanza di protezione interna da 3 a 5 volte
superiore rispetto a quella convenzionale esterna), nei ponti, nei viadotti, nei muri, nelle dighe, etc.,
specie nelle opere ferroviarie per la protezione anche dai campi elettromagnetici (in quanto l’armatura
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interna del “PILASTRINO MIDOLLO” è protetta dall’armatura convenzionale esterna come in una
gabbia di Faraday).
Al fine di agevolare l’utilizzo del “sistema midollo” e la relativa verifica strutturale la
, società
all’avanguardia nella realizzazione di software e servizi per l’ingegneria, che segue da vicino gli sviluppi
e collabora alle implementazioni del sistema antisismico, ha apportato un sostanziale contributo
fornendo un’ “analisi numerica della risposta non lineare” del sistema brevettuale testandone e
validandone l’efficacia anche dal punto di vista dell’analisi numerica agli elementi finiti del sistema, con
un proprio report specifico. In più segue da vicino gli sviluppi e fornisce il software specifico per il
calcolo applicativo e la verifica.
Riassumendo, si riportano le conclusioni sostanziali a cui sono pervenuti gli sperimentatori:
L’Università di Napoli, alla fine dei test, così conclude:
✓ «I risultati sperimentali hanno mostrato che, nel caso di pilastro midollo tipo B (col pilastrino
midollo), l'incremento di resistenza percentuale rispetto al pilastro tradizionale è risultato pari
a circa il 29% nel caso di azione monotona e circa il 37% in caso di azione ciclica».
✓ «L'analisi delle ampiezze delle fessure alla base del pilastro ha mostrato che l'apertura della
fessura è risultata essere più marcata nel caso del pilastro tradizionale».
✓ «È emerso che rilevanti potenzialità del sistema midollo sono legate alla possibilità di ridurre il
danneggiamento del “cuore” del pilastro e l’ampiezza delle fessure di base. La riduzione di
danneggiamento nella porzione interna del pilastro potrebbe apportare significativi benefici in
caso di necessità di effettuare interventi di ripristino a valle di danni indotti da azioni sismiche».
Dalla sperimentazione del centro ricerche Enea si ha:
▪ Verifica del comportamento dinamico di tre edifici in c.a., di cui uno costruito secondo le
NTC2008 e l’altro con il “Pilastrino Midollo” all’interno dei pilastri, il terzo con l’inserimento del
“Pilastrino Midollo” dopo la costruzione.
▪ Più precisamente, nell’edificio B il “Pilastrino Midollo” è stato realizzato in fase di costruzione.
▪ L’edificio C è stato inizialmente costruito a norma NTC2008 esattamente come l’edificio A e
successivamente rinforzato con l’introduzione a posteriori del “Pilastrino Midollo”.
▪ Le tre strutture sono state sottoposte a prove su tavola vibrante con input sismici ad intensità
via via crescente seguendo esattamente la stessa sequenza.
▪ Gli spostamenti di interpiano sono sempre maggiori negli edifici senza il pilastrino.
▪ Il pilastrino midollo riduce gli spostamenti.
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▪ La differenza di spostamento risulta tanto più rilevante quanto maggiore è la sollecitazione
sismica.
▪ Trovano conferma i risultati dei precedenti test del CTM e dell’Università di Napoli: il pilastrino
midollo esplica al massimo la sua funzione durante le sollecitazioni sismiche più violente.
Conclusioni del report del Prof. A. Mosallam del Dipartimento di
Ingegneria dell’Irvine University della California (USA):
✓ i tre programmi di verifica sperimentali condotti sul pilastro con
sistema “Pilastrino Midollo” per la riabilitazione e il
potenziamento della capacità sismica di pilastri in cemento
armato esistenti e nuovi hanno indicato l'efficienza e l'affidabilità
di questo sistema innovativo, non solo per aumentare la
resistenza, ma anche per migliorare sia la duttilità, sia la deriva del pilastro in c.a. in,
particolare, per il rafforzamento delle strutture a telaio.
✓ Le potenziali applicazioni di questo sistema interessano pilastri in cemento armato, ponti in
cemento armato, pali e altri elementi strutturali critici.
✓ Si raccomanda di eseguire ulteriori prove di conferma presso l'Università della California,
Irvine, in conformità ai requisiti internazionali ed ai codici americani per l’inserimento nella
normativa internazionale ed americana e di stabilire procedure di progettazione del
sistema. Una volta verificato, credo che questo sistema offrirà agli ingegneri e al pubblico
un sistema di costruzione più affidabile sia per i nuovi edifici, sia per gli edifici esistenti.
I PRINCIPALI VANTAGGI DALL'APPLICAZIONE DEL SISTEMA ANTISISMICO INNOVATIVO
1. Non si ha più il collasso strutturale dell'edificio: la casa non cade più perché il pilastrino
midollo riamane sempre integro
2. Si ha la possibilità di riparare i pilastri danneggiati dal terremoto e quindi di recuperare il
bene, la casa
3. Si evita la possibile perdita di vite umane
4. La durata del c.a. si allunga di molto: si ha la "rinascita" del cemento armato
5. Il pilastrino midollo può far rinascere il c.a. anche nelle zone non sismiche
6. Interviene come seconda linea di difesa e ripara eventuali errori di progettazione ed
esecuzione
6. Si può avere la protezione dall'azione dannosa dei campi elettromagnetici
7. Economicità dei costi: pochi euro (circa 700,00 €) ad appartamento per realizzare il sistema
brevettuale innovativo nelle nuove costruzioni, mentre negli edifici esistenti il costo medio
è pari a quello di rifacimento della facciata
8. Vantaggi ecologici per la mancata demolizione degli edifici con la loro messa in sicurezza
mediante il sistema brevettuale innovativo
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9. Si ottengono alcuni degli obiettivi dell’Unione Europea quali: ecologia (gli edifici non
vengono demoliti ma messi in sicurezza); resilienza (organizzazione dopo l’evento
catastrofico) agevolata dal fatto che gli edifici non cadono; dalla migliore funzionalità delle
vie di comunicazione (strade, ferrovie) rese più sicure dal nuovo sistema antisismico
10. Maggiore sicurezza per le armature delle opere in c.a. a contatto con le acque del mare
11. Si agevolano gli obiettivi della Protezione civile, della UE e della Normativa Tecnica
ASPETTI NORMATIVI (come si colloca il sistema ”pilastrino midollo” nella vigente normativa)
Il sistema "Pilastrino Midollo" si colloca tra le tecniche antisimiche di tipo "convenzionale", adottando un
economico ed innovativo sistema per soddisfare il criterio delle gerarchie della resistenza nei nodi. Tale
criterio auspica che la formazione della cerniera plastica avvenga nelle travi prima che nei pilastri (pilastro
forte - trave debole) in modo tale che il meccanismo di collasso venga attivato dopo la formazione di
moltissime cerniere plastiche.
Una struttura in c.a., dotata del “sistema midollo”, non è in contrasto con nessuna parte della normativa
vigente (N.T.C. 2008), anzi apporta una serie di agevolazioni.
Con riferimento ai Cap. 7 e 4 delle N.T.C. 2008, che disciplina la progettazione e la costruzione delle nuove
opere soggette anche all’azione sismica e la resistenza dei corpi tozzi, si osserva che:
1. I punti 7.4.4.3 con titolo “nodo pilastro” e 7.5.4.2. dal titolo “colonne”, prevedono che i collegamenti devono
avere una sovra-resistenza per consentire la formazione di cerniere plastiche. Un pilastro dotato di “pilastrino
midollo”, specie in caso di terremoti catastrofici, è in grado di sviluppare una cerniera plastica di classe 1, che
impedisce il collasso della struttura e quindi evita il crollo dell’edifico (vedi Test C.T.M. e UniNA).
2. Il punto 7.4.4.2 con titolo “pilastri - sollecitazioni di calcolo” prevede quali accorgimenti adottare per contrastare
l’azione di taglio durante l’evento sismico; la sperimentazione presso C.T..M. ha dimostrato che nel modello
dotato di “pilastrino midollo” non si è avuta traslazione alla base del pilastro (all’attacco con le fondazioni) per
effetto della sollecitazione di taglio, ma solamente flessione, con formazione di una cerniera plastica e, quindi,
con continuazione della trasmissione del carico normale alle fondazioni. Invece, nel modello convenzionale
realizzato secondo le N.T.C. 2008, con la stessa sollecitazione molto elevata si è avuta una traslazione alla base
del pilastro di circa 8 centimetri; non è si quindi formata la cerniera plastica, indicata dalla normativa, bensì si è
formato un carrello e pertanto il carico normale non veniva più trasmesso alle fondazioni.
3. Al punto 7.4.6.2.2 con titolo “armature trasversali - pilastri” prevede l’ubicazione di molte staffe con ganci
esuberanti e risvoltati all’interno dei pilastri per ottenere un’azione di confinamento del calcestruzzo. Nei
test effettuati presso il C.T.M., UniNA
4. ed Enea, con simulazione di terremoti catastrofici, il CLS si fessurava molto, si frantumava in piccoli pezzi, le
staffe si aprivano e i ferri longitudinali si incurvavano o si rompevano. Nel modello dotato di “pilastrino
midollo” si aveva un’azione di confinamento del CLS molto più efficace; infatti, all’esterno si aveva una
fessurazione e distruzione di minore entità mentre l’area del “pilastrino midollo” rimaneva integra e
indeformata con staffe e armature verticali intatte.
5. Al punto 4.1.2.1.5 con titolo “resistenza di elementi tozzi nelle zone diffusive e nei nodi” prevede che si
debba attuare al meglio la gerarchia delle resistenze in base alla quale i pilastri devono essere elementi a
rovinarsi irreparabilmente e cadere e, tra tutti i pilastri, quelli del piano terra, devono essere gli ultimi. Nei
test effettuati presso il C.T.M. e UniNA, si è visto che il “pilastrino midollo” rimane sempre integro al centro
del pilastro e quindi con esso i pilastri non cadono mai, al più si inclinano. Si soddisfa, quindi, al meglio
quanto auspicato dalla normativa.
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6. Gli spostamenti di interpiano (drift) di una costruzione sotto l’effetto dell’azione sismica rivestono un ruolo
importante nelle verifiche previste dalla vigente normativa (paragrafo 7.3.7.2 NTC08). Per tale motivo,
durante i test svolti presso l'Enea, sono stati analizzati i dati di spostamento dei marker del 3DVision per il
calcolo dei drift, tra la base dei provini e il primo livello, tra il primo e il secondo livello. Dai test condotti si è
potuto verificare una riduzione significativa degli spostamenti orizzontali tra il modello in cui era presente il
"Pilastrino Midollo" e quello senza.
Nell’ambito della ricerca finalizzata all’adeguamento normativo delle strutture, alcune Università hanno
effettuato test di confronto fra costruzioni in c.a. realizzate in epoche diverse: in base al Regio Decreto del
16 novembre 1939 n° 2229 e secondo la Legge 5 novembre 1971 n° 1086.
I risultati ottenuti, consultabili in internet, evidenziano come le costruzioni realizzate dopo il 1971
presentino il 30% circa di resistenza in più di quelle realizzate precedentemente.
Dalla sperimentazione effettuata sul sistema brevettuale presso l’UniNA è risultato che:
le strutture dotate del “pilastrino midollo” presentato un incremento di resistenza del 37% circa rispetto
ad un’analoga struttura realizzata secondo le N.T.C. 2008. Inoltre il nucleo centrale del pilastro (il
pilastrino midollo, appunto) rimane integro e indeformato consentendone il recupero strutturale.
Il sistema “pilastrino midollo” si pone, quindi, come alternativa efficacie ed economica ad altri sistemi
antisismici esistenti, evidenziando i seguenti risultati:
✓ metodo economico e funzionale per le nuove costruzione in quanto consente la riparabilità e il riutilizzo
dopo sismi catastrofici
✓ elimina il problema della demolizione e ricostruzione sui fabbricati esistenti (edifici, viadotti, capannoni
industriali, etc.) consentendo il recupero, il riutilizzo, il prolungamento della durata del cemento
armato anche in strutture ammalorate e/o non conformi alla vigente normativa.
Di seguito vengono indicati dei provvedimenti intesi a garantire degli ulteriori margini di resistenza alle
strutture in c.a. e, quindi, in grado di subire forti danneggiamenti provocati da sismi di elevatissima
magnitudo, senza arrivare al collasso.
Detti provvedimenti consistono, essenzialmente, in un doppio confinamento del calcestruzzo negli elementi
strutturali.
Com’è noto, l’armatura convenzionale degli elementi
strutturali, oltre a conferire a questi la resistenza a trazione,
costituisce il primo confinamento, mediante la staffatura, del
calcestruzzo.
Il provvedimento qui suggerito consiste in un confinamento
aggiuntivo del CLS negli elementi strutturali, da attuarsi
sempre attraverso una ulteriore staffatura, posta in una
posizione più all’interno dell’elemento strutturale. Tale
armatura aggiuntiva, anche per uno SL di Collasso, consente
ad una struttura, pur fortemente danneggiata, di poter
sostenere i carichi verticali.
La figura illustra il doppio confinamento del CLS in un pilastro.
Analogo provvedimento potrà adottarsi per le costruzioni
esistenti nelle quali attraverso opportune perforazioni
potranno essere inseriti dei dispositivi in grado di contenere le
deformazioni dovute ad azioni sismiche.
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SI CONSIGLIA L’USO DELL’ARMATURA AGGIUNTIVA NEI NODI STRUTTURALI IN QUANTO:
1) Sviluppa una cerniera plastica di classe 1 (NTC 2008, punti 7.4.4.3 e 7.5.4.2);
2) Inibisce l’azione di taglio alla base del pilastro (NTC 2008, punto 7.4.4.2) con formazione di cerniera
plastica;
3) Consente un’azione di confinamento del CLS molto più efficace, col centro del pilastro che rimane
integro (NTC 2008, punto 7.4.6.2.2);
4) Attua al meglio la gerarchia delle resistenze: i pilastri del piano terra sono gli ultimi a cadere (NTC 2008,
punto 4.1.2.1.5);
5) Riduce gli spostamenti (drift) di interpiano e quindi le deformazioni e i conseguenti danni (NTC 2008,
punto 7.3.7.2).
POSSIBILI INTERESSI DELLE ISTITUZIONI
Oggettivamente si può ritenere che le Istituzioni, in primis le Protezioni Civili nazionali, potranno avere un
elevato interesse nell’applicazione del nuovo sistema antisismico “PILASTRINO MIDOLLO” negli edifici e
nelle strutture pubbliche, esistenti e nuovi, come scuole, ospedali, ponti, viadotti, etc.
Supponiamo d’avere un edificio scolastico costruito diverse decine di anni fa; esso non può possedere la
sicurezza antisismica della nuova normativa in vigore né tanto meno quella che può garantirgli questo
nuovo sistema antisismico brevettuale.
Il “PILASTRINO MIDOLLO” può essere inserito, con tecniche idonee, attualmente in corso di applicazione,
anche negli edifici esistenti in c.a. Supponiamo di avere un ospedale o una scuola che non si trovano più in
condizioni sicurezza per cui dovrebbe essere demoliti e ricostruiti; ciò incide molto su tempi e costi.
Inserendo il “PILASTRINO MIDOLLO”, invece, si recupera l’edificio, si aumentano le condizioni di sicurezza e
l’incidenza economica è di circa il 20%
POSSIBILI INTERESSI DELLA UE
Il “PILASTRINO MIDOLLO” va incontro alle problematiche di prevenzione, ecologia, resilienza, recupero
edilizio, etc., che la UE persegue.
Le costruzioni dotate del “PILASTRINO MIDOLLO” evitano la caduta degli edifici e la possibile morte di
persone; pensando alle scuole, gli ospedali etc. la prevenzione che si può ottenere con il “PILASTRINO
MIDOLLO” è davvero elevata.
La UE è anche molto sensibile all’ecologia ed invita a ridurre al minimo il consumo di suolo, la produzione di
rifiuti, anche quelli derivanti dalle demolizioni.
Con l’impiego del “PILASTRINO MIDOLLO” si ottengono contemporaneamente entrambi i risultati: non si
demoliscono le costruzioni (quindi non si producono rifiuti da demolizione e inquinamenti da polveri), si
recupera l’edilizia esistente evitando nuove edificazione e, pertanto, non si consumano nuovi suoli.
Altro interesse della UE riguarda la resilienza cioè la reazione, adattamento e riorganizzazione dopo
qualsiasi evento catastrofico. Il “PILASTRINO MIDOLLO” può contribuire a risolvere anche questo problema,
in quanto, impedendo la caduta delle costruzioni (case, ponti, viadotti, muri, etc.) in c.a. evita le morti e
consente una migliore riorganizzazione dopo l’evento catastrofico.