Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI CUNEO COMUNI DI MONTEROSSO GRANA E VALGRANA PROGETTO DI: PROGETTO DI IMPIANTO IDROELETTRICO SUL TORRENTE GRANA NEI COMUNI DI MONTEROSSO GRANA E VALGRANA COMPONENTE PAESAGGIO RELAZIONE PAESAGGISTICA Relazione paesaggistica 1 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ Indice generale PREMESSA...................................................................................................................................3 DESCRIZIONE DEL SITO E DEL CONTESTO PAESAGGISTICO ATTUALE.............................4 Cenni storico-culturali e architettonici.......................................................................................4 Inquadramento generale del sito..............................................................................................7 Il Piano Paesaggistico della Regione Piemonte.....................................................................9 Il paesaggio e le sue componenti...........................................................................................14 Inquadramento geologico.......................................................................................................18 Aspetti fisico-morfologici.........................................................................................................18 Definizione dell'area vasta......................................................................................................20 CARATTERIZZAZIONE DELL'OPERA IN PROGETTO..............................................................21 Analisi dei quadri di visuale.....................................................................................................21 Opera di presa sul torrente Grana..........................................................................................21 Condotta forzata......................................................................................................................22 Centrale di produzione............................................................................................................23 Canale di scarico.....................................................................................................................23 GRADO DI PERCEZIONE DELL'OPERA...................................................................................23 IMPATTI SUL PAESAGGIO........................................................................................................24 Relazione paesaggistica 2 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ PREMESSA La presente relazione ha lo scopo di valutare la compatibilità paesaggistica degli interventi previsti nel presente progetto definitivo, secondo quanto previsto nell'art. 146, comma 2, del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo del 22 Gennaio 2004, n°42. Di seguito si provvederà alla descrizione dello stato attuale del bene interessato dagli interventi, alla descrizione degli elementi di valore paesaggistico presenti, degli impatti sul paesaggio, delle trasformazioni proposte e degli eventuali elementi di mitigazione e di compensazione previsti al fine di permettere, all'Amministrazione competente, la verifica della conformità degli interventi alle prescrizioni contenute nei provvedimenti di dichiarazione di interesse pubblico e negli eventuali piani paesaggistici. Le opere in progetto si collocano nei Comuni di Monterosso Grana e Valgrana, nella media Valle Grana. Come ricordato in altre sezioni dello studio, il presente progetto si inserisce nel più ampio progetto di “Razionalizzazione e gestione delle risorse idriche del comprensorio irriguo” promosso dal Comitato Acquisgrana – che si ricorda essere costituito dai seguenti Enti: Comunità Montana Valle Grana, Aggregazione Consorzi di irrigazione Valle Grana e Caragliese, Comune di Castelmagno, Pradleves, Monterosso Grana, Valgrana, Montemale di Cuneo, Caraglio e Bernezzo - volto alla promozione ed alla realizzazione di invasi artificiali in Valle Grana per scopi irrigui, idroelettrici, ricreativi, sportivi e turistici, nel pieno rispetto dell'ambiente e del territorio. Stante la molteplicità degli interventi inseriti nel progetto di “Razionalizzazione e gestione delle risorse idriche del comprensorio irriguo”, e la loro differente tempistica autorizzativa, il proponente intende procedere per lotti separati di intervento, uno dei quali è rappresentato proprio dall'impianto idroelettrico in parola. Relazione paesaggistica 3 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ DESCRIZIONE DEL SITO E DEL CONTESTO PAESAGGISTICO ATTUALE Cenni storico-culturali e architettonici Monterosso Grana Il toponimo sembra derivare da Mons Aurorus, interpretabile come monte color d’oro o monte ventoso. Il paese compare nei documenti solo alla fine del XIII secolo, ma vanta quasi certamente origini più antiche. Intorno al 1286 il marchese di Saluzzo fece costruire un castello poco distante dal concentrico, di cui oggi resta una parte della torre. Franato questo edificio, Federico Saluzzo tra il XIV e il XV secolo costruì un altro castello infeudandolo ai Monterosso di Valgrana. Dopo un lungo periodo di lotte trai marchesi di Saluzzo, Cuneo e gli Angiò per il possesso della valle, nel 1357 il paese divenne parte dei feudi di Eustacchio di Saluzzo, passando poi in eredità ai suoi discendenti. Fu occupato definitivamente dai Savoia alla dissoluzione del marchesato di Saluzzo e, dopo questo passaggio, il paese seguì tutte le vicende della Casata. Il castello venne trasformato in dimora signorile nel XVII secolo, inglobando le vecchie strutture tre-quattrocentesche rintracciabili in alcuni muraglioni in pietra e nella massiccia torre quadrata che costituisce la parte più imponente dell’intero edificio. Nel cortile è murato un frammento di lapide romana del II secolo. A qualche centinaio di metri dall'ingresso dei paese, accanto al cimitero, si trova la Cappella di San Sebastiano che conserva, all'interno, interessanti affreschi attribuiti a Pietro da Saluzzo, ritenuti di poco posteriori al 1470. La Parrocchiale di San Giacomo Maggiore (XIII secolo), custodisce un piccolo fonte battesimale in stile gotico. Le principali borgate sono le frazioni di San Pietro e di Santa Lucia. in quest'ultima borgata si può visitare il Museo etnografico, ricco di più di tremila pezzi tra i quali spiccano gli attrezzi usati dai montanari occitani della valle. Relazione paesaggistica 4 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ All'esterno è collocato un caratteristico frantoio per la canapa (XVII secolo). La tipologia del centro storico è ad impianto urbano spontaneo, sviluppatosi in prossimità del castello, al di là e al di qua del ponte sul torrente. Nonostante la presenza di alcuni edifici dai caratteri tipici rurali/montani (case con distribuzione a ballatoio, semplici edifici a schiera su due piani, ecc.), è consistente il numero di edifici dai caratteri più moderni. Le aree di progetto non interessano aree gravate da vincoli storico-culturali. Valgrana Il capoluogo comunale si trova all'imbocco dell'alta val Grana e è formato da due borgate Ripalta e Villa separate dal torrente Grana. L'antichissimo toponimo di origine preromana, probabilmente derivante da crana (fessura, crepaccio), appare nominato nella forma attuale in documenti della metà del XII secolo, in cui il paese viene citato trai possedimenti del Vescovo di Torino. Relazione paesaggistica 5 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ Valgrana fu a lungo contesa tra Cuneo e i marchesi di Saluzzo e passò da un all’altro, secondo le alterne vicende militari, fino al definitivo intervento sabaudo conseguente all’occupazione del marchesato alla fine del XVI secolo. Si narra che sia stato il rifugio di Berardo di Valgrana che, nel 1198, concorse con la rivolta popolare contro Manfredo II a fondare il libero comune di Cuneo. Restano pochi ruderi dell'antico castello. Dalla rocca si giunge alla quattrocentesca Cappella di Santa Croce. Dalla borgata Villa si può arrivare al Molino del Paschiero che conserva la grande ruota metallica e gli antichi macchinari. Da segnalare, poco oltre la periferia del capoluogo, la Cappella di San Bernardo del XV secolo,che custodisce un interessante ciclo pittorico opera di Pietro da Saluzzo. Sono da menzionare anche la Cappella di Sant'Anna e la Cappella di San Matteo, nelle località omonime. Discendendo nel fondovalle si incontra la Chiesa di Santa Maria della Valle, edificio romanico, ritenuto il piú antico di tutta la valle Grana. A Ripalta sorge la Parrocchiale di San Martino (XIII secolo), che racchiude pregevoli affreschi del XV secolo. Poco Relazione paesaggistica 6 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ oltre la chiesa, lungo la strada che conduce a Montemale, é visibile la cosiddetta Casa del giudice, un tempo prigione e sede di tribunale, con caratteristici balconi in pietra. Attraversato il Grana su un massiccio ponte in pietra a secco (1871), si giunge a Villa. Lungo la via principale é visibile un affresco quattrocentesco (Maestà con Bambino e Sant 'Antonio Abate) e subito dopo la Casa del conte. L'antica casa dei signori locali conserva, sulla facciata, un grande stemma (XVII secolo) e all'interno loggiati e soffitti cinquecenteschi. Continuando si giunge in vicolo Trinità.Sulla facciata di una casa si può vedere un affresco raffigurante la Trinità (XIVXV). Interessante, infine, la Chiesa di San Giuseppe, eretta nel 1776 su disegno di Pio Eula. Inquadramento generale del sito I comuni di Monterosso Grana e Valgrana, ubicati nel settore occidentale della provincia di Cuneo, da cui distano circa 17 km, sono posti nell'alta valle Grana, ed appartegono alla Comunità Montana Valli Grana e Maira. Il territorio comunale di Monterosso Grana confina: • a NORD: con i comuni di Montemale di Cuneo, Dronero; • a SUD: con i comuni di Demonte, Rittana e Valloriate; • a OVEST: con il comune di Pradleves; • a EST: con il comune di Valgrana; mentre il comune di Valgrana confina: • a NORD: con il comune di Montemale di Cuneo; • a SUD: con il comune di Rittana; • a OVEST: con il comune di Monterosso Grana; • a EST: con i comuni di Caraglio e Bernezzo. Dal punto di vista cartografico, le aree di intervento sono individuabili alle sezioni n° 225040 e 209130 della Carta Tecnica Regionale. Relazione paesaggistica 7 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ Illustrazione 1: Carta dei territori comunali Nello specifico, la zona è posta nell'area E del territorio comunale di Monterosso Grana e conseguentemente W del territorio comunale di Valgrana, lungo l'alveo del torrente Grana. Come organizzazione, entrambi i comuni sono strutturati in più nuclei abitati e frazioni: le zone Relazione paesaggistica 8 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ in cui è ubicato l'intervento in progetto sono collocate nel fondovalle della valle principale. Per quanto riguarda il sistema vincolistico, le aree di intervento ricadono all'interno della perimetrazione delle aree vincolate ai sensi dell'articolo 142 del D. Lgs. n. 42 del 22.01.2004 in quanto comprese nella fascia dei 150 m dal torrente Grana (corso d'acqua iscritto negli elenchi del R.D. n. 1775 del 11/12/1933). Sono invece escluse da zone soggette a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. 3267/1923. Per maggiori dettagli relativamente alla pianificazione e all'inquadramento vincolistico, si rimanda al Quadro programmatico. Il Piano Paesaggistico della Regione Piemonte La Giunta regionale, con D.G.R. n. 53-11975 del 04 agosto 2009, ha adottato il Piano Paesaggistico Regionale. L’atto di pianificazione è stato predisposto per promuovere e diffondere la conoscenza del paesaggio piemontese e il suo ruolo strategico per lo sviluppo sostenibile dell’intero territorio regionale, e per attivare un processo di condivisione con gli enti pubblici a tutti i livelli del quadro conoscitivo e regolativo in esso contenuto. Il piano paesaggistico disciplina la pianificazione del paesaggio e, unitamente al Piano Territoriale Regionale ed al Documento Strategico Territoriale, costituisce il Quadro di Governo del Territorio. Il Piano Paesaggistico comprende disposizioni normative quali indirizzi, direttive e prescrizioni. Gli indirizzi sono le disposizioni di orientamenti e criteri per il governo del territorio e del paesaggio attraverso la pianificazione settoriale e territoriale urbanistica. Le direttive si intendono le disposizioni che devono essere obbligatoriamente osservate nella elaborazione dei piani settoriali, nei piani territoriali provinciali e nei piani locali alle diverse scale. Le prescrizioni si intendono come disposizioni con diretta efficacia che regolano gli usi ammissibili e disciplinano le trasformazioni consentite. Le disposizioni sono vincolanti e cogenti e presuppongono l'immediata osservanza da parte di tutti i soggetti pubblici e privati titolari di podestà territoriali e prevalgono sulle prescrizioni eventualmente incompatibili contenute nei Relazione paesaggistica 9 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ vigenti strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica. Le prescrizioni sono sottoposte alle misure di salvaguardia previste dall'art. 143, comma 9, del codice e pertanto a far data dall'adozione del Ppr non sono consentiti sugli immobili e sulle aree tutelate ai senti dell'art. 134 del Codice, interventi in contrasto con le prescrizioni delle Norme tecniche del PPR. L'ambito territoriale nel quale si sviluppano gli interventi in progetto è il numero 53 – Valle Grana, di cui si riporta in seguito un estratto identificativo. Facendo riferimento alla cartografia specifica, si evince che, relativamente alla Tavola P2 Beni Paesaggistici, l'area interessata dalle opere è così connotata: • aree vincolate ai sensi dell'art.142 del D. Lgs. 42/2004: ○ i fiumi, torrenti, i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n.1775 e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna (lett.c) Relazione paesaggistica 10 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ Per quanto riguarda la Tavola P4_7, l'area interessata dalle opere ricade entro i seguenti componenti e sistemi naturalistici: Porte urbane e varchi tra aree edificate (art. 10) Le prescrizioni dell'art. 10 prevedono che i piani locali, per gli interventi di completamento e di sviluppo urbanistico, ne disciplinino l'ammissibilità anche in riferimento ai seguenti aspetti: • le porte urbane, ambiti di ingresso alle parti compatte o centrali del tessuto urbano lungo assi di penetrazione, per le quali vanno valorizzati gli spazi esistenti o formanti nuovi spazi di filtro tra interno ed esterno, con una progettazione unitaria che metta in luce i caratteri delle preesistenze; • i varchi, intesi come spazi liberi tra aree edificate per i quali devono essere evitati interventi che agevolino la formazione o il prolungamento di aggregazioni lineari lungostrada tali da saldare fra loro diverse morfologie insediative o, comunque, ridurre i varchi tra aree edificate, soprattutto ove funzionali alla continuità ecosistemica e paesaggistica Relazione paesaggistica 11 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ Fascia fluviale allargata (art. 14) Il Ppr riconosce il sistema idrografico, composto da fiumi, torrenti, corsi d'acqua e canali, quale componente strutturale di primaria importanza per il territorio regionale e risorsa strategica per il suo sviluppo sostenibile. Nelle fasce allargate ed interne il Ppr persegue obiettivi di qualità paesaggistica, con particolare attenzione alla razionale utilizzazione e gestione delle risorse idriche, alla tutela della qualità delle acque e la prevenzione dell'inquinamento, alla garanzia del deflusso minimo vitale e per la sicurezza idraulica. Per quanto riguarda gli indirizzi, all'interno delle fasce fluviali allargate, si provvede a: a) favorire il mantenimento degli ecosistemi più naturali con la rimozione o mitigazione dei fattori di frammentazione e di isolamento; b) migliorare l'accessibilità e la percorribilità pedonale, ciclabile, a cavallo. Le prescrizioni dell'art. 14 impongono che: •venga conservata la vegetazione arbustiva ed arborea di tipo igrofilo ed i lembi di bosco planiziale •la realizzazione degli impianti di produzione idroelettrica deve rispettare gli eventuali fattori caratterizzanti il corso d'acqua quali cascata e salti di valore scenico Aree di elevato interesse agronomico (art. 20) Il Ppr riconosce le aree ad elevata capacità d'uso dei suoli come componenti rilevanti del paesaggio agrario e risorsa insostituibile per lo sviluppo sostenibile della Regione. In queste aree, il Ppr persegue obiettivi di qualità paesaggistica, e nello specifico: • la salvaguardia attiva dello specifico valore agronomico; • la protezione del suolo dall'impermeabilizzazione, dall'erosione, da forme di degrado legate alle modalità colturali; • il mantenimento dell'uso agrario delle terre, secondo tecniche agronomiche adeguate a garantire la peculiarità delle produzioni e, nel contempo, la conservazione del paesaggio. Relazione paesaggistica 12 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ Aree rurali di pianura con edificato rado (art.40) m.i.14 Il Ppr individua le aree dell'insediamento rurale nelle quali le tipologie edilizie, l'infrastrutturazione e la sistemazione del suolo sono prevalentemente segnate da usi storicamente consolidati per l'agricoltura, l'allevamento o la gestione forestale, con marginale presenza di utilizzi diversi. Per quanto sopra, ed in riferimento alle aree rurali di pianura con edificato rado (morfologia insediativa 14), il Ppr persegue il seguente obiettivo: sviluppo, nei contesti periurbani, delle pratiche colturali e forestali innovative che uniscono gli aspetti produttivi alla fruizione per il tempo libero e per gli usi naturalistici. Relazione paesaggistica 13 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ In base a quanto sopra si evince come le opere in progetto siano compatibili con le prescrizioni degli articoli delle Norme di Attuazione del PPR, in quanto: •non si prevedono modifiche alle porte urbane ed ai varchi tra aree edificate; •non si sono rilevate morfologie sceniche di rilievo nel tratto sotteso alla derivazione; •le opere sono compatibili con le programmazioni territoriali e provinciali; •non sono previsti tagli a carico della vegetazione ripariale o di bosco planiziale per la realizzazione delle opere •le opere fuori terra rispettano le forme e le tipologie costruttive locali, facendo ampio ricorso a legno e pietra; •le opere incidono sulla qualità agronomica del territorio esclusivamente per la realizzazione dell'edificio della centrale, permanente, ma di dimensioni tali da rendere l'interferenza trascurabile; la condotta sarà posata a profondità tali da consentire sempre nel tempo l'utilizzo agronomico dei suoli, senza variazioni rispetto allo stato attuale. Il paesaggio e le sue componenti Il paesaggio, nella sua accezione più vasta, rappresenta e costituisce la sintesi dell’insieme di tutti gli elementi percettivi presenti in un determinato ambito territoriale. Alla caratterizzazione del paesaggio concorrono indistintamente sia gli elementi naturali che quelli antropici. Per questo, il paesaggio rappresenta una componente ambientale in continua evoluzione, in cui, agli elementi naturali quali la morfologia, la litologia, la vegetazione spontanea, il clima, tutti in lenta evoluzione, si intercalano i segni dell’antropizzazione che concorrono a determinare le modificazioni più rapide. Relazione paesaggistica 14 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ Il paesaggio, sia quale memoria storica dell’evoluzione di un territorio che mantiene ed evidenzia i segni delle modificazioni naturali e di quelle dovute agli usi ed attività pregresse, sia quale elemento di percezione estetico-visiva, costituisce un bene culturale di interesse collettivo e, come tale, entra di diritto a far parte delle componenti ambientali. L’obiettivo degli studi di analisi e valutazione paesaggistica è di fornire tutti quegli elementi conoscitivi utili ad un corretto inserimento delle opere nel paesaggio, senza alterarne le peculiarità, perderne le memorie storiche, innescare processi di dequalificazione, peggiorarne la qualità percettiva. In sintesi, la compatibilità paesaggistica dell’opera coincide con la capacità intrinseca del paesaggio di “assorbire” il nuovo inserimento/modificazione senza innescare e subire processi di deterioramento funzionale e scenico. Alla verifica di quanto sopra, si è pervenuti attraverso le seguenti fasi di analisi: • Caratterizzazione del paesaggio: l'analisi paesaggistica, condotta a livello comunale, è stata sviluppata sia in termini generali con l’inquadramento degli aspetti naturalistici ed antropici, sia individuando eventuali elementi puntuali di particolare pregio o disturbo. Il tutto si è tradotto in una definizione complessiva della qualità del paesaggio. Gli elementi conoscitivi di detta analisi sono stati tratti sia da osservazione diretta mediante sopralluoghi, sia da esame di aerofotografie attuali. • Caratterizzazione dell'opera in progetto: in questa fase sono state descritte, per quanto di competenza paesaggistica, le caratteristiche attuali del sito (in assenza di intervento), le opere da realizzare, le attività di esercizio, gli interventi di mitigazione previsti in fase di esercizio e le opere di sistemazione ambientale finali. Si sono valutate le modificazioni che l’opera in progetto indurrà negli usi del territorio, nella struttura e stabilità paesaggistica, la durata delle azioni modificative e le soluzioni proposte per ridurne gli effetti negativi. • Analisi dei quadri visuali e valutazione dell'impatto visivo causato dall'opera. Relazione paesaggistica 15 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ Per una sintetica analisi della componente paesaggistica ante-operam dal punto di vista qualiquantitativo, e, tenendo conto della classificazione di cui sopra, è possibile far riferimento al Manuale H-8410-1 Visual Resource Inventory, elaborato da Department of the Interior – Bureau of Land Management americano. Il metodo di valutazione visiva si basa sulla descrizione sintetica di alcune componenti del paesaggio, e sull'assegnazione a ciascuna di esse di un punteggio prestabilito per ottenere un valore totale. Si considera come unità di paesaggio l'ambiente della rete fluviale principale, in cui ricade integralmente il percorso in progetto. Qui di seguito vengono descritte le diverse componenti, i cui punteggi (massimo, medio, minimo) sono riassunti nella Tabella 1. Morfologia del terreno: il paesaggio è caratterizzato da versanti montani di media pendenza, ed un fondovalle mediamente ampio. Il punteggio assegnato è medio , in quanto non si osservano caratteristiche particolarmente interessanti ed eccezionali. Vegetazione: nell'area di interesse sono presenti diverse associazioni vegetali (prati polifiti, frassineti, querceti, vegetazione ripariale), caratterizzate da una buona biodiversità senza comunque evidenziare elementi di particolare pregio. Il punteggio dato è medio. Acque: il torrente Grana-Mellea è un elemento dominante del paesaggio, nonostante la fascia fluviale non molto ampia e le formazioni ripariali adiacenti non molto estese. Il punteggio assegnato è massimo. Colore: non si osservano forti contrasti e varietà di colore, se non temporaneamente in determinate stagioni dell'anno. Il punteggio assegnato è medio. Influenza visiva di paesaggi adiacenti: i paesaggi sullo sfondo (paesaggi alpini con le creste montuose e le vette innevate) influenzano positivamente l'aspetto visivo. Il paesaggio adiacente presente sullo sfondo più prossimo (urbanizzato in prossimità dell'opera di presa ed agrario in prossimità della centrale) non hanno particolari influenze sul'aspetto visivo dei luoghi. Per tale motivazione, il punteggio assegnato è minimo. Relazione paesaggistica 16 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ Rarità: tale paesaggio nel settore alpino in studio è piuttosto comune, pertanto il punteggio assegnato è minimo. Modificazioni antropiche: nella fascia di terreno interessata dal progetto, non sono presenti particolari influenze derivanti da modificazioni antropiche, suscettibili di peggiorare o migliorare l'aspetto estetico dei luoghi . L'impatto antropico è trascurabile. Componenti Punteggi Morfologia del terreno 3 Vegetazione 3 Acque 5 Colore 3 Influenza visiva di paesaggi adiacenti 1 Rarità 1 Modificazioni antropiche 0 TOTALE 16 Tabella 1 – Valutazione visiva del paesaggio ante-operam - Punteggi Nella classificazione del Bureau of Land Management americano, il paesaggio analizzato ricade in classe B (Tabella 2). Classe di qualità visiva Punteggio A 19 o superiore B da 12 a 18 C inferiore a 11 Tabella 2 – Classi di qualità, secondo BLM Inquadramento geologico L'ossatura geologica dei rilievi che caratterizzano la Valle Grana nell'intorno dell'area di progetto è costituita da terreni appartenenti al Complesso dei Calcescisti Ofiolitiferi rappresentati, nello specifico, da calcari a cellette e dolomie cariate del Trias. Relazione paesaggistica 17 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ I terreni di copertura sono rappresentati principalmente da depositi fluviali attuali e mediorecenti del T. Grana che rivestono gran parte dell'alveo del corso d'acqua e formano dei terrazzi sulle sue sponde; in particolare, sul fianco vallivo su cui si sviluppa parte del tracciato, essi sono rappresentati da terreni detritici corrispondenti, talora, ad accumuli di frana. Per ulteriori approfondimenti si rimanda all'esame della relazione geologica ed ai relativi allegati grafici. Aspetti fisico-morfologici Il territorio in cui si inserisce l'impianto idroelettrico in progetto si presenta montano, localmente intervallato da pianori interessati dall'attività agricola/pastorale. L'elemento geomorfologico principale risulta essere il torrente Grana, orientato in direzione E-W e posto a quota inferiore rispetto al piano campagna circostante. Nell'area di interesse, si distinguono ordini di terrazzi che, in considerazione dell'andamento planimetrico dell'alveo del corso d'acqua, si presentano discontinui e caratterizzati da ampiezza variabile da pochi metri ad alcune decine. La tipologia di paesaggio presente nell'area in esame è quella tipica fluviale in ambiente premontano, con presenza di acero-tiglio-frassineti; le aree agricole non coperte da boschi sono per la maggior parte destinate al pascolo e gestiti in gran parte a sfalcio od incolti . I principali elementi di antropizzazione del territorio sono costituiti: - dal concentrico di Monterosso Grana; - dalle piccole frazioni sparse costituite da due o più unità abitative; - dalla rete viaria costituita dalla strada provinciale Caraglio-Castelmagno, e da una fitta rete viaria minore il centro urbano alle borgate e agli insediamenti rustici sparsi. Immaginando di descrivere il paesaggio mediante matrici, macchie e corridoi, l'area in esame è caratterizzata dalla matrice del paesaggio dei rilievi montuosi e delle valli alpine, all'interno della quale si riconoscono le macchie riferite agli edifici e alla vegetazione, e dal corridoio dell'alveo del Grana e delle sue fasce perifluviali. Potrebbe essere considerata come corridoio secondario Relazione paesaggistica 18 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ la rete delle piste forestali e delle strade. Secondo la classificazione dei paesaggi agrari e forestali elaborata dalla Regione Piemonte, in collaborazione con l'IPLA, i territori comunali ricadono nelle seguenti categorie: • sistema paesaggio P – Rilievi montuosi e valli alpine (latifoglie)/sottosistema rilievi interni delle valli occidentali. Si specifica che l'area di intervento ricade esclusivamente nel sistema paesaggio P. Per meglio comprendere tale classificazione, è utile sapere che essa propone la suddivisione del territorio regionale in aree omogenee dal punto di vista delle componenti paesaggistiche, procedendo dal generale al particolare secondo i seguenti tre livelli: 1. SISTEMI: insiemi ambientali che, per salienti analogie di forme, coperture ed altri elementi costitutivi, identificano i fondamentali e più significativi scenari del panorama regionale; 2. SOTTOSISTEMI: ambiti geografici differenziati all'interno dei rispettivi Sistemi di appartenenza, per condizioni dettate dall'ambiente naturale o dalla diversa azione antropica sul territorio, che conferiscono globalmente all'assetto ambientale, aspetti fisionomici con caratteri propri; 3. SOVRAUNITA': areali che comprendono più circoscritti territori, costituiti da più unità di paesaggio che si differenziano, all'interno dei sottosistemi di appartenenza, per una o più caratteristiche ambientali e/o colturali predominanti. Si riporta nel seguito uno stralcio della Carta dei paesaggi agrari e forestali, e la relativa legenda. Relazione paesaggistica 19 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ Per ulteriori approfondimenti si rimanda alla visione delle carte allegate alla relazione ambientale, all'interno del quadro ambientale, in particolare la carta di uso del suolo, la carta della capacità di uso del suolo, la Corine Land Cover, la carta forestale, la carta relativa all'Indice di Funzionalità Fluviale. Inoltre, sono allegati all'interno del quadro programmatico gli elaborati grafici relativi allo stralcio dello strumento urbanistico (assetto del territorio comunale con i relativi vincoli) e la carta relativa all'uso del suolo. Definizione dell'area vasta L'area vasta definisce la porzione di territorio su cui si ripercuotono gli effetti positivi/negativi dell'opera in progetto, tenendo però presente che l'area di influenza varia a seconda della componente ambientale considerata e non sempre è riconducibile ad estensioni di territorio geometricamente regolari nell'intorno del sito di intervento. Relazione paesaggistica 20 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ Nel caso in esame, si ritiene di poter circoscrivere tale area in base agli impatti di natura negativa, circoscrivibili alla porzione di fondovalle compresa tra l'abitato di Monterosso Grana e la porzione di territorio, in comune di Valgrana, posto a monte della frazione Cavaliggi, nelle cui prossimità sarà ubicata la centrale. Le ricadute positive di un impianto idroelettrico sono determinate essenzialmente dalla produzione energetica distribuita alla rete nazionale; pertanto l'area vasta è stata determinata cartograficamente sulla base della localizzazione delle interferenze con il reticolo idrografico. CARATTERIZZAZIONE DELL'OPERA IN PROGETTO In questo capitolo vengono richiamate le principali caratteristiche dell'opera al fine di poterne valutare correttamente l'inserimento all'interno del quadro paesaggistico. Analisi dei quadri di visuale Verranno nel seguito analizzate le interferenze dal punto di vista paesaggistico determinate dall'infrastruttura idroelettrica nelle condizioni che si presenteranno, sulla base dei quadri di visuale che vengono via via a modificarsi in seguito al posizionamento della nuova infrastruttura. Opera di presa sul torrente Grana L'opera di presa è posta circa 30 m a valle della confluenza del Rio Freddo di Monterosso in Grana, in corrispondenza del punto di prelievo della captazione del consorzio irriguo Borgata Parou. Per realizzare l'opera si prevede di adeguare la traversa esistente senza innalzarne la soglia, inserendo la rampa di risalita per l'ittiofauna e modificando la dimensione della finestra di Relazione paesaggistica 21 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ rilascio del DMV. La derivazione ai fini idroelettrici avverrà tramite una bocca di presa e vasca di carico posta alle spalle dell'attuale canale di derivazione del consorzio irriguo Parou. Nelle finestre d' ingresso verranno posizionati delle paratoie di chiusura atte a sezionare l'impianto nel corso delle piene. La vasca di carico è posta a valle della vasca disabbiatrice ed ha sezione crescente da una larghezza minima di 2,00 m a 4,00 m in corrispondenza dello sgrigliatore. La vasca di carico si approfondisce notevolmente rispetto alla bocca di ingresso, per consentire una efficiente sgrigliatura ed una sufficiente sommergenza rispetto alla condotta forzata. La scala di rimonta dell'ittiofauna è costituita da una rampa in pietrame realizzata con massi immersi in calcestruzzo emergenti dallo scivolo al fine di realizzare una superficie sufficientemente scabra da consentire il deposito di ciottoli ed altri sedimenti. La pendenza della rampa sarà inferiore al 10 % circa. L'opera di presa sarà parzialmente incassata nella sponda esistente, e pertanto ne è prevista la copertura mediante soletta in c.a. ricoperta di terreno vegetale e successivamente inerbita. Risulterà scoperta unicamente la porzione di vasca in corrispondenza della bocca di presa. Lungo tutto il perimetro della soletta di copertura si prevede la posa di una recinzione in legname. Le pareti a vista dell'opera di presa e quelle non direttamente in contatto con le acque saranno rivestite in pietra. Le zone limitrofe all'opera di presa, interessate durante la fase di cantiere dall'asportazione del materiale, saranno opportunamente inerbite e vegetate al fine di accelerarne il processo di rinaturalizzazione Condotta forzata La condotta forzata costituita da una tubazione in acciaio di diametro 2000 mm e spessore minimo come indicate nei calcoli di dimensionamento idraulico delle opere. Il tracciato avrà uno sviluppo di 1265 m e coprirà un dislivello di 25,10 m tra l'opera di presa e la centrale di produzione. Relazione paesaggistica 22 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ La condotta sarà interrata per almeno 1,00 m al fine di mantenere inalterata la capacità produttiva dei terreni agricoli attraversati. Centrale di produzione L'edificio della centrale verrà realizzato ex novo in destra idrografica a valle del ponte della Strada Provinciale. La centrale sarà collocata a 25 metri dalla Strada Provinciale ed a circa 50 m dal Torrente Grana. La centrale avrà una forma in pianta ad “L” con le dimensioni 12,70 m x 15,20 m (dimensioni al netto del rivestimento in pietra presente in corrispondenza dei pilastri). L'accesso alla centrale avverrà attraverso una pista sterrata esistente che verrà prolungata di per raggiungere l'ingresso della centrale idroelettrica. L'edificio si suddivide in due blocchi, di cui uno è destinato alle due turbine ed ai quadri elettrici, l'altro destinato ai locali di servizio ENEL, contatori e trasformatori. Il locale turbina è collocato nel vano di maggiore dimensione posto sul lato di valle in direzione del Torrente Grana. Esso presenta un ingresso mediante portone a due ante utilizzabile per posare le opere elettromeccaniche e per effettuare la manutenzione. Dal portone potrà essere manovrato il carro ponte per la movimentazione dei carichi pesanti. Le turbine sono posate a quota -4,43 m rispetto il piano di campagna in un locale di dimensioni interne di 8,30 m x 12,10 m. Durante la fase di esercizio l'accesso alle turbine ed ai quadri elettrici avviene tramite un portoncino laterale mediante il quale si accede al percorso grigliato dove sono collocati i quadri elettrici e la scala per la discesa alle macchine. Il settore dei locali di servizio verrà ripartito in tre locali, che saranno accessibili direttamente dal piazzale antistante la centrale idroelettrica, e che saranno: • locale ENEL Relazione paesaggistica 23 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ • locale Contatori •locale Trasformatori Il locale ENEL presenta dimensioni interne di 3,50 m x 6,00 m ed ha una finestra di dimensione 1,50 x 1,20 e n. 3 aperture di aerazione di dimensione 1,20 x 0,50 m. Il locale trasformatori presenta le dimensioni 6,00 m x 3,35 m. Il locale contatori presenta dimensioni di 1,70 x 1,50 m. Canale di scarico Il canale di scarico delle acque turbinate sarà realizzato per la parte sottostante il basamento del piano terra. Il canale di scarico presenta una lunghezza di 51,0 m con una pendenza media del 0,4 %. Il canale ha sezione trapezia con base minore di 4,00 m e pareti inclinate di 60° consolidate con scogliere in massi di cava rinverdite con talee di salice. Al termine del canale di scarico verrà effettuata la misurazione della portata derivata, realizzando un tratto di canale con fondo e sponde in calcestruzzo con stramazzo in bazin in parete sottile Relazione paesaggistica 24 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ GRADO DI PERCEZIONE DELL'OPERA Definiti il quadro descrittivo della componente paesaggio, ed analizzate le caratteristiche fisiche e dimensionali che assumeranno gli elementi costituenti l’opera in progetto, si verifica il grado di percezione della stessa (visibilità) secondo la metodologia dei “Punti di vista chiave”. I “punti di vista chiave” sono stati individuati in base a condizioni di visibilità delle opere da punti esterni, e di affluenza-frequenza dei luoghi. Sulla base di questi aspetti, sono stati individuati due punti di vista chiave (i fotogrammi 4 e 16) le cui viste con fotoinserimento sono riportate al termine della seguente relazione . Per quanto concerne l'opera di presa, essa si presenta lontana dalla viabilità provinciale e da abitazioni: la visibilità dell'opera, quindi, è esclusivamente per l'osservatore transitante a piedi lungo l'alveo del fiume. Il punto considerato è localizzato a valle delle opere, in sponda destra. Le opere in progetto andranno ad integrare quanto già attualmente presente; la percezione delle opere, quindi, sussiste già allo stato attuale, ed i nuovi elementi che verranno inseriti, grazie al loro quasi completo interramento, alla presenza di rivestimento in pietra, ed alla vegetazione ripariale, risulteranno perfettamente mimetizzati all'interno del quadro scenico. Per quanto concerne l'edificio della centrale, i punti da cui potrebbe risultare visibile sono localizzati lungo la strada provinciale della Valle Grana, dalla quale è scattato uno dei fotogrammi utilizzati come punto di ripresa. Si riporta, inoltre, la visione dell'area della centrale che si ha dai prati interni, grazie alla quale apprezzare maggiori caratteristiche dell'edificio. Considerando che l'edificio sarà parzialmente mimetizzato dalla presenza di alcuni alberi, impedendo quindi all'osservatore la visione diretta dell'edificio, e che comunque l'edificio in progetto riproporrà integralmente i caratteri dell'edilizia rurale alpina del fabbricato esistente, si ritiene che, anche nel periodo autunno-invernale, in cui si avrà la caduta delle foglie, l'edificio potrà essere riconoscibile esclusivamente come elemento di sfondo (circa 100 m). Va sottolineato, inoltre, la visibilità dall'asse stradale risulta trascurabile, in quanto il fatto stesso di percorrerlo comporta una permanenza estremamente limitata. Relazione paesaggistica 25 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ Per quanto riguarda la condotta forzata, correndo interrata, non sarà visibile in fase di esercizio. IMPATTI SUL PAESAGGIO Sulla base di quanto sopra e tenendo conto delle opere di mitigazione previste in progetto, è stato calcolato il valore paesaggistico delle aree in condizioni post-operam. L'unico parametro variato è quello relativo alle modificazioni antropiche, posto pari al valore minimo, in modo da porsi cautelativamente nella condizione maggiormente peggiorativa. La classe di riferimento rimane la stessa. Componenti Punteggi Morfologia del terreno 3 Vegetazione 3 Acque 5 Colore 3 Influenza visiva di paesaggi adiacenti 1 Rarità 1 Modificazioni antropiche -4 TOTALE 12 Tabella 3 – Valutazione visiva del paesaggio post-operam - Punteggi Considerando quindi che: • è stato previsto il parziale interramento dell'opera di presa e dell'edificio della centrale, ed il completo interramento della condotta forzata; • le opere in progetto interagiranno negativamente con il paesaggio esclusivamente durante la fase di cantiere, in cui, per la posa della condotta, saranno chiaramente visibili i materiali di risulta dello scavo ed il tracciato lungo il quale si articola il cantiere. Durante tutta questa fase potranno essere presenti nell'area mezzi meccanici, materiali vari, accumuli di materiali di scavo, soprattutto nell'area destinata alla costruzione della centrale e presso l'opera di presa; • sono stati previsti interventi di ripristino e mitigazione ambientale delle aree e dei manufatti di Relazione paesaggistica 26 Studio di ingegneria Ferrari e Giraudo – Corso Nizza, 67/A - 12100 Cuneo ___________________________________________________________________________________________ cui sopra, ed adottate, per questi ultimi, tipologie costruttive e materiali tipici dell'edilizia rurale locale; • dai punti di vista chiave, le opere risultano, grazie alla presenza di una vegetazione folta ed al rivestimento in pietra dei manufatti – colorazioni tipiche dei luoghi, ben celate alla vista dell'osservatore per parte dell'anno, o solo confusamente percettibili in lontananza negli altri periodi; • l'eventuale percezione dell'edificio della centrale interessa l'osservatore solo per un tempo breve (tempo di percorrenza di poche decine di metri); • nessuna interferenza emerge a carico delle risorse storico – culturali; si ritiene che le opere possano inserirsi armoniosamente nel contesto paesaggistico locale. Dott. Ing. Franco GIRAUDO Relazione paesaggistica 27 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA DELLE AREE DI PROGETTO Si riporta nel seguito la documentazione fotografica delle aree interessate dal presente progetto. Per l'individuazione dei punti di ripresa, si rimanda alla alla Tav. 02, 06 e 10. Foto 1: Vista del punto di innesto della futura pista sterrata di accesso all'opera di presa Foto 2: Vista, sullo sfondo, della zona da cui si dipartirà la pista sterrata di accesso all'opera di presa Foto 3: Vista della zona compresa tra l'alveo ed il campetto sportivo comunale Foto 4: Vista della traversa esistente, sullo sfondo, e del canale di pertinenza del Consorzio Bealera Parou Foto 5: Vista del canale esistente di presa del Consorzio Bealera Parou Foto 6: Vista della traversa di presa esistente del Consorzio Bealera Parou Foto 7: Vista della traversa di presa esistente del Consorzio Bealera Parou Foto 8: Vista della zona del tracciato in corrispondenza del punto B Foto 9: Vista della zona del tracciato compresa tra i punti B e C Foto 10: Vista della zona del tracciato in corrispondenza del punto C Foto 11: Vista della zona del tracciato nella zona a monte dell'area comunale Foto 12: Vista della zona del tracciato a monte dell'attraversamento della S.P. Foto 13: Vista della zona del tracciato a monte dell'attraversamento della S.P. Foto 14: Vista della zona del tracciato a monte punto G Foto 15: Vista della zona sulla quale si svilupperà la pista sterrata di accesso alla centrale di produzione Foto 16: Vista sullo sfondo della zona in cui sorgerà la centrale di produzione. Ripresa effettuata dalla S.P. Foto 17: Vista della zona in cui verrà realizzato il canale di scarico, a valle della centrale di produzione Foto 18: Vista della zona in cui sorgerà la centrale di produzione. Ripresa effettuata dal ponte sul T. Grana Foto 19: Vista dell'alveo del T. Grana, nella zona a monte del ponte di attraversamento della S.P. sul torrente Foto 20: Vista dell'alveo del T. Grana, nella zona a valle del ponte di attraversamento della S.P. sul torrente Foto 21: Vista dell'alveo del T. Grana, nella zona a valle del ponte di attraversamento della S.P. sul torrente, con obiettivo sulla zona di sbocco del canale di scarico SIMULAZIONE FOTOGRAFICA DEGLI INTERVENTI DI PROGETTO Fotoinserimento basato sulla foto n.4 Fotoinserimento basato sulla foto n.16