IMMUNODEFICIENZE
primitive
Congenite
specifiche
Anticorpali
Acquisite
Cellulo-mediate
secondarie
non specifiche
Fagociti
Complemento
Altre
PRINCIPALI MANIFESTAZIONI CLINICHE
DELLE IMMUNODEFICIENZE
p SINOPOLMONARI
Infezioni croniche e ricorrenti e pluridistrettuali (sinusiti, otiti,
bronchiti, polmoniti) causate da microorganismi a bassa virulenza.
p EMATOLOGICHE
Anemia,
trombocitopenia,
leucopenia
dall’immunodeficienza e/o su base autoimmune.
causate
p GASTROINTESTINALI
Diarrea cronica, malassorbimento, malnutrizione. Giardiasi, infezioni
da rotavirus, criptosporidiosi. Malattie intestinali su base auto
immune (gastrite atrofica con anemia perniciosa e iperplasia linfoide
nodulare; morbo di Chron; colite ulcerosa; enteropatia da glutine).
p AUTOIMMUNI ED ALLERGICHE
Atopia, asma allergico, eczema, vasculiti, artrite reumatoide, lupus
eritematoso sistemico,
tiroidite autoimmune, dermatomiosite,
miastenia gravis, sindrome di Sjogren, epatite cronica attiva.
Percentuale di pazienti con complicanze
Frequenza delle principali complicanze cliniche
in pazienti con immunodeficienza
100
80
70%
60
40
20
19%
Sino
Intestinali
polmonari
12%
9%
7%
3%
Auto
Ematologiche Neoplasie Neurologiche
immuni
Relazione tra tipo di agente infettivo
ed immunodeficienza
Meccanismo
di difesa
Immunità
anticorpo
mediata
Immunità
cellulo
mediata
Fagociti
Complemento
Complicanze
Infettive più
frequenti
Batteriche e
virali
Da patogeni
intracellulari
Batteriche e
funginee
Batteriche e
virali
Batteri
Stafilococchi
Gram negativi
Batteri
Stafilococchi
Streptococchi
Haemophilus
Neisseria
Tipo di
agente
infettivo
Batteri
Stafilococchi
Streptococchi
Haemophilus
Virus
Enterovirus
polio, ECHO
virus respirat.
Virus
Batteri
CMV ed Micobatteri
Herpes
Listeria
Influenza
Funghi
Protozoi
Candida P. carinii
Aspergillus
Funghi
Aspergillus
Candida
Istoplasmosi
Virus
Organi interessati da infezioni opportunistiche
in pazienti con immunodeficienza
Incidenenza delle infezioni
100
91%
80
60
40
21%
13%
20
5%
Apparato App. gastro
respiratorio intestinale
Sistema
nervoso
5%
8%
App. genito App. osteo Cute ed
urinario
muscolare altri organi
! IMMUNODEFICIENZE E N
! EOPLASIE
p La mortalità per cancro a pari età è 10-120 volte superiore nel
soggetto con immunodeficienza rispetto alla popolazione
generale
p La maggior frequenza di neoplasie si osserva nell’atassia-
telangiectasia e nella sindrome di Wiskott-Aldrich
p A differenza che nella popolazione generale il tumore a
maggior incidenza è il linfoma
Possibli meccanismi:
p a) Il difetto nella sorveglianza immunologica, b) deficit di
risposta ai virus oncogeni, c) la cronica stimolazione di cellule
linfoide difettive dal punto di vista funzionale, d) l’instabilità
cromosomica (nella sola atassia telangiectasia).
ANAMNESI DEL PAZIENTE CON
IMMUNODEFICIENZA
Nell’anamnesi valutare:
p
Storia familiare del paziente.
p
Tipo e localizzazione delle infezioni.
p
Età di esordio delle infezioni.
p
Precedenti terapie immunosoppressive o citotossiche.
p
Risposta a precedenti vaccinazioni (ed effetti collaterali).
p
Malattie associate (dermatiti da contatto , malattie
autoimmuni, malattie allergiche).
I dieci principali segni di allarme che devono far
sospettare la presenza di un’immunodeficienza
Sospettare un deficit immunologico se si presentano almeno due
dei seguenti eventi:
1. Otto o più episodi di otite nell’ultimo anno.
2.
3.
Due o più episodi di infezione ai seni paranasali nell’ultimo anno.
Assunzione da almeno due mesi di uno o più antibiotici e/o antivirali
senza beneficio sul decorso clinico di un episodio infettivo.
4. Due o più episodi di polmonite e/o broncopolmonite nell’ultimo anno.
5. Deficit di sviluppo e/o insufficiente aumento ponderale in un neonato.
6. Episodi ricorrenti caratterizzati dalla comparsa di ascessi intra
parenchimali e/o cutanei profondi.
7. Candidiasi persistente alla mucosa orale e/o alla cute, comparsa dopo
l’anno di età.
8. Risoluzione di un’infezione solo dopo l’assunzione di terapia antibiotica
per via endovenosa.
9. Due o più episodi di infezione “profonda” (meningite, osteomielite,
cellulite, etc.) o di sepsi.
10. Anamnesi familiare di immunodeficienza primaria .
ESAME OBIETTIVO DEL PAZIENTE CON
IMMUNODEFICIENZA
All’esame obiettivo valutare:
p
La presenza di difetti-anomalie morfologiche congenite.
p
Gli organi interessati dalle infezioni.
p
La presenza di alterazioni cutanee (rush, onicopatie,
telangectasie, granulomi su cicatrice, etc.).
p
L’apparato linfonodale (linfoadenomegalie, involuzione
linfonodale e tonsillare).
p
La presenza o meno di epatosplenomegalia.
p
Segni clinici di malattie associate (asma, dermatiti da
contatto , malattie autoimmuni, malattie allergiche).
SCREENING CLINICO-DIAGNOSTICO DELLE
IMMUNODEFICIENZE
storia clinica di infezioni persistenti o ricorrenti
esame emocromocitometrico
dosaggio immunoglobuline
sottopopolazioni linfocitarie T e B
(CD3, CD4, CD8, CD16, CD19, CD56, CD57)
complementemia (C3, C4, CH50)
tests di secondo livello
DIFETTO T
DIFETTO B
DIFETTO NK
o
o
DIFETTO
FAGOCITOSI
o
o
o
o
o
o
o
o
o
o o
o
o
o
DIFETTO
COMPLEMENTO
TESTS DI SECONDO LIVELLO PER LO STUDIO
DELL!E IMMUNODEFICIENZE CELLULARI
p
Tests cutanei di ipersensibilità ritardata (PPD, candidina,
monilia, streptokinase, tossoide tetanico e difterico).
p
Studio dell'attività proliferativa dopo stimolo con mitogeni
(PHA, Con A), antigeni di richiamo (PPD, candidina,
streptokinase, tossoide tetanici e difterici), superantigeni
(TSST1), cellule allogeniche, anticorpi monoclonali in grado di
transdurre il segnale di attivazione
p
Studio della produzione di citochine e dell'espressione dei
recettori citochinici da parte dei linfociti T ed NK (in condizioni
basali e dopo stimolo).
p
Studio fenotipico dell'espressione di marcatori di attivazione e
differenziazione da parte dei linfociti T ed NK (in condizioni
basali e dopo stimolo).
p
Studio della attività citotossica, helper, soppressoria.
TESTS DI SECONDO LIVELLO PER LO STUDIO
DELL!E IMMUNODEFICIENZE ANTICORPALI
p Dosaggio sottoclassi delle immunoglobuline IgG (IgG1
65%, IgG2 25%, IgG3 8%, IgG4 2%); ricerca delle IgM
monomeriche.
p Dosaggio IgA salivari.
p Ricerca anticorpi naturali (isoemoagglutinine anti A e B,
eteroagglutinine ed eterolisine contro eritrociti di coniglio
e pecora, antistreptolisine).
p Ricerca anticorpi sierici dopo immunizzazione del paziente
(difterite, tetano, batteriofago X F174).
p Studio fenotipico delle cellule B (immunoglobuline di
superficie ed intracitoplasmatiche, CD19, CD20) circolanti,
midollari, nelle biopsia rettale ed intestinali (deficit di IgA).
TESTS DI SECONDO LIVELLO PER LO STUDIO
DELL!E IMMUNODEFICIENZE NON SPECIFICHE
p
Tests cutanei per lo studio della migrazione leucocitaria
in vivo (metodo quantitativo delle camere cutanee).
p
Studio in vitro delle chemiotassi e della migrazione in
camera.
p
Misurazione della produzione di superossido.
p
Test di chemiluminescenza,
nitroblutetrazolio.
p
Valutazione della cinetica di sopravvivenza batterica.
p
Studio della produzione di citochine e dell'espressione
dei recettori citochinici da parte dei fagociti (in condizioni
basali e dopo stimolo).
test
di
riduzione
del
ALTRI TESTS PER LO STUDIO DELL!E
IMMUNODEFICIENZE
p BIOPSIA OSSEA
Per escludere neoplasie del sistema immunitario. Per valutare la presenza di
cellule pre B e plasmacellule nel midollo.
p BIOPSIA LINFONODALE
Per escludere neoplasie del sistema immunitario. Per verificare la risposta
all’inoculo di tossina difterica e tetanica. È controindicata nella IDCG.
p BIOPSIA RETTALE O INTESTINALE
Per dimostrare la presenza di plasmacellule IgA.
p BIOPSIA CUTANEA
Nella diagnosi di GvHD dopo trasfusione o secondaria alla trasmissione di
linfociti materni per via placentare.
p BIOPSIA TIMICA
Per porre la diagnosi di timoma.
p ALTRI STUDI
Analisi del chimerismo (IDCG). Determinazione dei livelli di adenosine
deaminase e purine nucleoside phosphorylase (IDCG). Determinazione dei
livelli di a-fetoproteina (atassia telangectasia). Determinazione della
espressione di antigeni MHC (IDCG). Studio cromosomi (sindr. di DeGeorge).
ONTOGENESI DEL SISTEMA T
cellula staminale
pluripotente
CD34
cellula
progenitrice
mieloide
cellula
progenitrice
linfoide
TdT
CD34
cellula
pre B
pre timocita
CD2
CD5
CD7
CD10
CD38
CD3 (citopl.)
timocita
corticale
CD1
CD2
CD4
CD7
CD8
CD5
CD38
CD3 (citopl.)
timocita
midollare
cellula T
matura
CD2
CD3
CD4
CD5
CD7
CD2
CD3
CD4
CD5
CD7
CD2
CD3
CD5
CD7
CD8
CD2
CD3
CD5
CD7
CD8
IMMUNODEFICIENZE COMBINATE (IDC)!
1.
2.
3.
4.
5.
IDC grave (X-linked ed autosomica recessiva)
Disgenesia reticolare
IDC associata a difetti enzimatici (ADA, PNP)
IDC associata a difettosa espressione di antigeni MHC
X-linked IDC associata a difetto della g chain
cellula staminale
pluripotente
cellula
progenitrice
linfoide
pre timocita
timocita
corticale
2
CD34
cellula
progenitrice
mieloide
1
TdT
CD34
cellula
pre B
3
CD2
CD5
CD7
CD10
CD38
CD3 (citopl.)
CD1
CD2
CD4
CD7
CD8
CD5
CD38
CD3 (citopl.)
timocita
midollare
cellula T
matura
CD2
CD3
CD4
CD5
CD7
CD2
CD3
CD4
CD5
CD7
CD2
CD3
CD5
CD7
CD8
CD2
CD3
CD5
CD7
CD8
IMMUNODEFICIENZE COMBINATE (IDC)!
Definizione e caratteristiche
p Eterogeneo gruppo di immunodeficienze caratterizzate
da un deficit che coinvolge sia i T che i B linfociti e
dalla comparsa di gravi infezioni opportunistiche che
solitamente compaiono dopo il 6 mese dalla nascita.
p Segni di allarme caratteristici:
- linfopenia (<1.000 mm3)
- episodi infettivi ricorrenti
- arresto dello sviluppo
p Richiedono un’attenta diagnosi differenziale con l’AIDS
pediatrico.
IMMUNODEFICIENZA COMBINATA GRAVE (SCID)
p Patogenesi
Esistono diverse forme di SCID caratterizzate da differenti difetti
molecolari. Tutte si associano ad una riduzione della funzione T e B.
p Trasmissione e difetto molecolare
X-linked (IL-2 receptor, g-chain; "Bubble Boy Disease"): Xq13.1.
X-linked (variante): Xq11-13; sporadica (SCID con leucopenia).
Autosomica recessiva (tipo Svizzero).
p Quadro clinico e prognosi
L’esordio è precoce (6 mesi); i pazienti sono suscettibili a tutti i tipi di
infezione; GvHD dopo trasfusioni. Vaccinia. È fatale se non si interviene.
p Quadro di laboratorio
Riduzione pressochè assoluta del numero e della funzione T linfocitaria e
della produzione di immunoglobuline in tutte le forme.
La presenza di un numero normale o aumentato di linfociti B suggerisce
una X-linked SCID. Le cellule B possono essere normali nella forma
Svizzera.
p Terapia
Trapianto di midollo da donatore istocompatibile. Terapia genica.
DEFICIT ENZIMATICI DI ADA E PNF
Adenosina
Adenosin-deaminasi (ADA)
Inosina
Accumulo
adenosina
Purina-nucleoside
Fosforilasi (PNF)
Guanosina
Ipoxantina
Accumulo
guanosina
Guanina
Xantina
Acido urico
Accumulo
desossi-ATP
EFFETTI TOSSICI SUI LINFOCITI
Accumulo
desossi-ATP
Trattamento delle immunodeficienze
p
Trapianto di midollo
p
Terapia immunoglobulinica
p
Terapia enzimatica
p
Trasfuioni
p
Trattamento delle infezioni
p
Trattamento delle complicanze intestinali
IMMUNODEFICIENZE COMBINATE A PREVALENTE DIFETTO T
1.
2.
3.
4.
Deficit di espressione di CD3
Deficit di espressione di CD4, CD8
ID associata a difettosa produzione di IL-2
ID associata a difettosa produzione citochinica
cellula staminale
pluripotente
cellula
progenitrice
linfoide
timocita
midollare
cellula T
matura
CD2
CD3
CD4
CD5
CD7
CD2
CD3
CD4
CD5
CD7
CD2
CD3
CD5
CD7
CD8
CD2
CD3
CD5
CD7
CD8
timocita
corticale
pre timocita
3, 4
CD34
cellula
progenitrice
mieloide
TdT
CD34
cellula
pre B
1
CD2
CD5
CD7
CD10
CD38
CD3 (citopl.)
2
CD1
CD2
CD4
CD7
CD8
CD5
CD38
CD3 (citopl.)
ONTOGENESI DEL SISTEMA B
linfocita
T helper
progenitore B
linfocita pre-B
linfocita B
vergine maturo
Y
Y Y
YYY
linfocita B
maturo
sIgG
cellula B
IgM secernente
YY
Y YY
Y
YY
Y
Y
plasmacellula
IgA secernente
YY
Y
YY
YYYYY
YY
sIgA
plasmacellula
IgG secernente
IMMUNODEFICIENZE CON PREVALENTE DIFETTO!
ANTICORPALE
Definizione e caratteristiche
p Gruppo di immunodeficienze caratterizzate da un deficit
che coinvolge i B linfociti e dalla comparsa di infezioni
ricorrenti da piogeni.
p Segni di allarme caratteristici:
- ipogammaglobulinemia,
- sinusiti, otiti, infezioni ricorrenti del tratto respiratorio,
- diarrea.
p Possono essere comparire a qualsiasi età. Nell’ adulto
richiedono un’attenta diagnosi differenziale con le
ipogammaglobulinemie
secondarie
a
malattie
linfoproliferative.
PATOGENESI DELLE IMMUNODEFICIENZE ANTICORPALI
X-linked Agammaglobulinemia
linfocita
T helper
progenitore B
linfocita pre-B
linfocita B
vergine maturo
Y
Y Y
YYY
linfocita B
maturo
sIgG
cellula B
IgM secernente
YY
Y YY
Y
YY
Y
Y
plasmacellula
IgA secernente
YY
Y
YY
YYYYY
YY
sIgA
plasmacellula
IgG secernente
X-LINKED AGAMMAGLOBULINEMIA
(SINDROME DI BRUTON)
p Patogenesi
La mancanza di B cell tyrosine kinase (BTK) impedisce la maturazione delle
cellule pre-B a cellule B mature.
p Trasmissione
X-linked: Xq21.3-q22.
p Quadro clinico
Colpisce i maschi con un’incidenza 1:100.000. Esordio tra il 5 mese ed i 3
anni. Infezioni ricorrenti da piogeni: otiti, polmoniti, meningiti, conguntiviti,
piodermiti; infezioni virali o parassitarie (giardiasi). Ipoplasia linfonodale e
tonsillare. Se non trattata evoluzione in insufficienza polmonare.
p Quadro di laboratorio
IgG < 200 mg/dl; IgM, IgA, IgE, IgD assenti o ridotte. Mancata produzione di
IgG dopo immunizzazione. Isoemagglutine assenti. Ridotte le cellule B
mature nel sangue periferico, nei linfonodi e nella lamina propria intestinale.
Nel midollo presenti linfociti pre-B. Normale l’immunità cellulo mediata.
p Terapia
Immunoglobuline endovena. Antibiotici.
PATOGENESI DELLE IMMUNODEFICIENZE ANTICORPALI
Immunodeficienza comune variabile
linfocita
T helper
progenitore B
linfocita pre-B
linfocita B
vergine maturo
Y
Y Y
YYY
YY
Y
Y
linfocita B
maturo
sIgG
Immunodeficienza comune variabile
plasmacellula
IgA secernente
cellula B
IgM secernente
YY
Y YY
Y
YY
Y
YY
YYYYY
YY
sIgA
plasmacellula
IgG secernente
IMMUNODEFICIENZA COMUNE VARIABILE
p Patogenesi
Difetto di maturazione B ed autoanticorpi anti cellule B. Ridotta attività T
helper. Infezione da Epstein-Barr o rubella virus.
p Difetto molecolare
In alcuni pazienti i T linfociti hanno una ridotta espressione di CD40 ligando.
p Quadro clinico
Colpisce maschi e femmine a qualsiasi età. I familiari hanno spesso storia di
malattie autoimmuni o deficit di IgA. Infezioni ricorrenti da piogeni (otiti,
sinusiti, polmoniti, piodermiti) e parassiti (giardia). Bronchiectasie.
Linfoadenopatia e splenomegalia. Aumentata incidenza di neoplasie (10%).
p Quadro di laboratorio
IgG <250 mg/dl; IgA e IgM possono essere ridotte o normali. Ridotta
produzione di IgG dopo immunizzazione. Isoemagglutine assenti. Linfociti B
ridotti o normali. Anergia in 1/3 dei pazienti. Neutropenia e ridotta attività NK
in alcuni pazienti.
p Terapia
Immunoglobuline endovena. Antibiotici. Fisioterapia polmonare (in presenza
di interessamento polmonare). Eseguire periodicamente Rx torace, Rx dei
seni paranasali, tests di funzionalità respiratoria.
IPOGAMMAGLOBULINEMIA TRANSITORIA
DELL’ INFANZIA
p
Patogenesi
Ritardo patologico della sintesi di IgG nei primi mesi di vita
legato ad un difetto funzionale dei T helper.
p
Quadro clinico
Esordio tra il 3 ed il 6 mese con quadro clinico variabile. Possibili
infezioni da piogeni. La produzione di IgG solitamente si
normalizza entro i primi 2-3 anni di vita.
p
Quadro di laboratorio
IgG <250 mg/dl; IgA e IgM possono essere ridotte o normali.
Ridotta produzione di IgG dopo immunizzazione. Isoemagglutine
presenti. Linfociti B numericamente normali.
p
Terapia
Antibiotici e gammaglobuline endovena al bisogno.
DEFICIT SELETTIVO DI SOTTOCLASSI IgG
p
Patogenesi
Difetto di differenziazione idiotipica.
p
Quadro clinico
Infezioni ricorrenti spesso sinopolmonari con quadri ostruttivi
polmonari. Alcuni pazienti sono asintomatici. Sospettare la
presenza di un difetto di IgG2 in presenza di infezioni da germi
capsulati (H. influenzae, Streptococcuc pneumoniae)
p
Quadro di laboratorio
I livelli serici di IgG possono essere normali. I deficit selettivi di
sottoclassi IgG possono associarsi a deficit di IgA.
p Terapia
Gammaglobuline endovena ed antibiotici al bisogno.
IMMUNODEFICIENZE NON-SPECIFICHE
Granulociti neutrofili
Neutropenie
o
o
o
o
Ridotta
produzione
con ipoplasia
midollare
Primitive
Secondarie
Neutropenia
Ciclica
Farmaci
Neutropenie
croniche
Aplasia
Infezioni
Altre
Altre
Leucosi
Aumentata
distruzione
Secondarie
con iperplasia
midollare
Iper
splenismo
Citopenie
autoimmuni
o o o
o o
o
o
o
Deficit
funzionali
o o
o
o
Deficit di
produzione di
superossido,
deficit di killing
Chronic
Granulomatous
Disease (CGD)
Deficit di MPO
Deficit granuli
secondari
Deficit mobilità,
chemiotassi,
aderenza,
endocitosi
Secondarie
Primitive
Associate
ad altre
malattie
Leukocyte
Adhesion
Defect (LAD)
Sindrome di
Shwachmann
Altre
IMMUNODEFICIENZE NON-SPECIFICHE
Granulociti neutrofili
Neutropenie
o
o
o
o
Ridotta
produzione
con ipoplasia
midollare
Primitive
Secondarie
Neutropenia
Ciclica
Farmaci
Neutropenie
croniche
Aplasia
Infezioni
Altre
Altre
Leucosi
Aumentata
distruzione
Secondarie
con iperplasia
midollare
Iper
splenismo
Citopenie
autoimmuni
o o o
o o
o
o
o
Deficit
funzionali
o o
o
o
Deficit di
produzione di
superossido,
deficit di killing
Chronic
Granulomatous
Disease (CGD)
Deficit di MPO
Deficit granuli
secondari
Deficit mobilità,
chemiotassi,
aderenza,
endocitosi
Secondarie
Associate
ad altre
malattie
Primitive
Leukocyte
Adhesion
Defect (LAD)
Sindrome di
Shwachmann
Altre
IMMUNODEFICIENZE NON-SPECIFICHE
Granulociti neutrofili
Neutropenie
o
o
o
o
Ridotta
produzione
con ipoplasia
midollare
Primitive
Secondarie
Neutropenia
Ciclica
Farmaci
Neutropenie
croniche
Aplasia
Infezioni
Altre
Altre
Leucosi
Aumentata
distruzione
Secondarie
con iperplasia
midollare
Iper
splenismo
Citopenie
autoimmuni
o o o
o o
o
o
o
Deficit
funzionali
o o
o
o
Deficit di
produzione di
superossido,
deficit di killing
Chronic
Granulomatous
Disease (CGD)
Deficit di G-6-PD
Deficit di MPO
Deficit mobilità,
chemiotassi,
aderenza,
endocitosi
Secondarie
Associate
ad altre
malattie
Primitive
Leukocyte
Adhesion
Defect (LAD)
Lazy Leucocyte
Altre
Deficit granuli
secondari
IMMUNODEFICIENZE NON SPECIFICHE
Deficit di killing
deficit di mieloperossidasi
deficit dei granuli secondari
granuli
MPO
citoplasma
del neutrofilo
IgG-Fc-R
C3b/iC3b-R
YYY
Y
Y
H202
02-
02
NADPH
ossidasi
Y
YYY
deficit di opsonine
deficit di fattori complementari
microorganismo
chronic granulomatous
disease (CGD)
Deficit di G-6-PD nei neutrofili
CHRONIC GRANULOMATOUS DISEASE
p Patogenesi
I fagociti dei pazienti non sono in grado di generare derivati tossici
dell’ossigeno (anione superossido, radicali).
p Trasmissione
80% dei casi X-linked e recessiva: alterazione del gene che codifica gp91phox con blocco del citocromo b558 fagocitico specifico.
20% dei casi autosomica recessiva: alterazione del gene che codifica
p47, p67 e p22-phox con assenza del citocromo b.
p Quadro clinico
Esordio infantile. Infezioni recidivanti alla cute, linfonodi, fegato milza e
tratto respiratorio da germi catalasi positivi (Staphylococcus, E. coli,
Serratia, Nocardia, Aspergillus) con formazione di granulomi.
p Quadro di laboratorio
I neutrofili sono incapaci di ridurre il nitroblu di tetrazolio. Le femmine
portatrici sono asintomatiche. Ipergammaglobulinemia.
p Terapia
Profilassi con trimetoprim-sulfametossazolo. Interferon-g. Trapianto di
midollo.
DEFICIT DI G-6-PD NEI NEUTROFILI
p
Patogenesi
G-6-PD è un enzima cruciale per lo shunt degli esosi monofosfati
del sistema NADPH, coinvolto nel ciclo ossidoriduttivo del killing
intracellulare.
p
Trasmissione
X-linked: Xq28.
p
Quadro clinico
Simile a quello del chronic granulomatous disease.
p
Quadro di laboratorio
I neutrofili sono incapaci di ridurre il nitroblu di tetrazolio. Se si
associa un deficit di G6PD
anemia emolitica.
p
negli eritrociti è anche presente
Terapia
Profilassi con trimetoprim-sulfametossazolo. Interferon-g.
LA CASCATA COMPLEMENTARE
Mannose Binding
Lectin
C2, C4
MASP1
MASP2
C4
CARBOIDRATI
DI MEMBRANA
DEI PATOGENI
Prop
C1q,r,s
C3b
IMMUNO
COMPLESSI
C2
D
C3
C5,C9
MECCANISMI EFFETTORI
IMMUNODEFICIENZE NON-SPECIFICHE
Deficit di fattori complementari
Sepsi
Difettosa
fagocitosi
Mannose Binding
Lectin
C2, C4
MASP1
MASP2
C4
Malattie da
Immuno
complessi
Sepsi
Prop
C1q,r,s
C3b
C2
Infezioni
batteriche
ricorrenti
Difettoso
killing
D
C3
C5,C9
Infezioni
ricorrenti
da Neisseria
Infezioni
batteriche
ricorrenti
Mannose Binding Lectins (MBL)
Famiglia di molecole che legandosi a carboidrati strutturali
presenti sulla membrana di molti microorganismi mediano il
killing complementare e la fagocitosi mediata da opsonine di:
BATTERI GRAM NEGATIVI
Escherichia Coli
Haemophilus influenzae
Klebsiella Pneumoniae
Neisseria meningitis
Salmonelle
BATTERI GRAM POSITIVI
Enterococchi
Listeria monocytogenes
Micobatteri
Streptococchi
FUNGHI
Candida species
Criptococchi
PROTOZOI
Tripanosma cruzii
Leishmania
species
VIRUS
Herpesviruses
HIV
Influenza virus
IMMUNODEFICIENZE NON-SPECIFICHE
Anomala espressione di Mannose Binding Lectins (MBL)
L’anomala espressione di MBL si associa a:
p
p
p
p
p
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Polmoniti batteriche
Meningococcemia
Tonsilliti
Febbre di n.d.d.
Celluliti ed ascessi
Gastroenteriti
Infezioni urinarie
Infeziono streptococciche
Otite media
Ostomielite
Miscellanea
18%
14%
11%
11%
7%
6%
5%
4%
4%
4%
16%
IMMUNODEFICIENZE SECONDARIE
AGENTI IMMUNOSOPPRESSORI
Farmaci immunosoppressivi,
radiazioni, anticorpi policlonali e
monoclonali anti-linfocitari
MALATTIE EMATOLOGICHE
Malattie linfoproliferative, mieloma,
morbo di Hodgkin, agranulocitosi,
Da ridotta produzione:
aplasia, anemia falciforme
Malnutrizione
INFEZIONI
Malattie linfoproliferative
Malattienon
esantematiche,
Neoplasie
ematologiche
herpesvirus (CMV, EBV)
CHIRURGIA E TRAUMI
Splenectomia, anestesia, ustioni
MALATTIE IMMUNOMEDIATE
Malattie autoimmuni, sarcoidosi,
epatite cronica attiva
MALATTIE EREDITARIE E
METABOLICHE
Malattie cromosomiche (s. Down),
distrofia miotonica, uremia,
Dadiabete
perdita
o catabolismo:
mellito,
malnutrizione,
sindrome nefrosica, enteropatie
Sindrome
nefrosica
proteinodisperdenti
Enteropatia-proteino
disperdente
MISCELLANEA
Ustioni
Istiocitosi, cirrosi alcolica, farmaci
anticonvulsivanti, graft versus host,
neonati prematuri, invecchiamento