IMMUNODEFICIENZE primitive Congenite specifiche Anticorpali Acquisite Cellulo-mediate secondarie non specifiche Fagociti Complemento Altre PRINCIPALI MANIFESTAZIONI CLINICHE DELLE IMMUNODEFICIENZE p SINOPOLMONARI Infezioni croniche e ricorrenti e pluridistrettuali (sinusiti, otiti, bronchiti, polmoniti) causate da microorganismi a bassa virulenza. p EMATOLOGICHE Anemia, trombocitopenia, leucopenia dall’immunodeficienza e/o su base autoimmune. causate p GASTROINTESTINALI Diarrea cronica, malassorbimento, malnutrizione. Giardiasi, infezioni da rotavirus, criptosporidiosi. Malattie intestinali su base auto immune (gastrite atrofica con anemia perniciosa e iperplasia linfoide nodulare; morbo di Chron; colite ulcerosa; enteropatia da glutine). p AUTOIMMUNI ED ALLERGICHE Atopia, asma allergico, eczema, vasculiti, artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, tiroidite autoimmune, dermatomiosite, miastenia gravis, sindrome di Sjogren, epatite cronica attiva. Percentuale di pazienti con complicanze Frequenza delle principali complicanze cliniche in pazienti con immunodeficienza 100 80 70% 60 40 20 19% Sino Intestinali polmonari 12% 9% 7% 3% Auto Ematologiche Neoplasie Neurologiche immuni Relazione tra tipo di agente infettivo ed immunodeficienza Meccanismo di difesa Immunità anticorpo mediata Immunità cellulo mediata Fagociti Complemento Complicanze Infettive più frequenti Batteriche e virali Da patogeni intracellulari Batteriche e funginee Batteriche e virali Batteri Stafilococchi Gram negativi Batteri Stafilococchi Streptococchi Haemophilus Neisseria Tipo di agente infettivo Batteri Stafilococchi Streptococchi Haemophilus Virus Enterovirus polio, ECHO virus respirat. Virus Batteri CMV ed Micobatteri Herpes Listeria Influenza Funghi Protozoi Candida P. carinii Aspergillus Funghi Aspergillus Candida Istoplasmosi Virus Organi interessati da infezioni opportunistiche in pazienti con immunodeficienza Incidenenza delle infezioni 100 91% 80 60 40 21% 13% 20 5% Apparato App. gastro respiratorio intestinale Sistema nervoso 5% 8% App. genito App. osteo Cute ed urinario muscolare altri organi ! IMMUNODEFICIENZE E N ! EOPLASIE p La mortalità per cancro a pari età è 10-120 volte superiore nel soggetto con immunodeficienza rispetto alla popolazione generale p La maggior frequenza di neoplasie si osserva nell’atassia- telangiectasia e nella sindrome di Wiskott-Aldrich p A differenza che nella popolazione generale il tumore a maggior incidenza è il linfoma Possibli meccanismi: p a) Il difetto nella sorveglianza immunologica, b) deficit di risposta ai virus oncogeni, c) la cronica stimolazione di cellule linfoide difettive dal punto di vista funzionale, d) l’instabilità cromosomica (nella sola atassia telangiectasia). ANAMNESI DEL PAZIENTE CON IMMUNODEFICIENZA Nell’anamnesi valutare: p Storia familiare del paziente. p Tipo e localizzazione delle infezioni. p Età di esordio delle infezioni. p Precedenti terapie immunosoppressive o citotossiche. p Risposta a precedenti vaccinazioni (ed effetti collaterali). p Malattie associate (dermatiti da contatto , malattie autoimmuni, malattie allergiche). I dieci principali segni di allarme che devono far sospettare la presenza di un’immunodeficienza Sospettare un deficit immunologico se si presentano almeno due dei seguenti eventi: 1. Otto o più episodi di otite nell’ultimo anno. 2. 3. Due o più episodi di infezione ai seni paranasali nell’ultimo anno. Assunzione da almeno due mesi di uno o più antibiotici e/o antivirali senza beneficio sul decorso clinico di un episodio infettivo. 4. Due o più episodi di polmonite e/o broncopolmonite nell’ultimo anno. 5. Deficit di sviluppo e/o insufficiente aumento ponderale in un neonato. 6. Episodi ricorrenti caratterizzati dalla comparsa di ascessi intra parenchimali e/o cutanei profondi. 7. Candidiasi persistente alla mucosa orale e/o alla cute, comparsa dopo l’anno di età. 8. Risoluzione di un’infezione solo dopo l’assunzione di terapia antibiotica per via endovenosa. 9. Due o più episodi di infezione “profonda” (meningite, osteomielite, cellulite, etc.) o di sepsi. 10. Anamnesi familiare di immunodeficienza primaria . ESAME OBIETTIVO DEL PAZIENTE CON IMMUNODEFICIENZA All’esame obiettivo valutare: p La presenza di difetti-anomalie morfologiche congenite. p Gli organi interessati dalle infezioni. p La presenza di alterazioni cutanee (rush, onicopatie, telangectasie, granulomi su cicatrice, etc.). p L’apparato linfonodale (linfoadenomegalie, involuzione linfonodale e tonsillare). p La presenza o meno di epatosplenomegalia. p Segni clinici di malattie associate (asma, dermatiti da contatto , malattie autoimmuni, malattie allergiche). SCREENING CLINICO-DIAGNOSTICO DELLE IMMUNODEFICIENZE storia clinica di infezioni persistenti o ricorrenti esame emocromocitometrico dosaggio immunoglobuline sottopopolazioni linfocitarie T e B (CD3, CD4, CD8, CD16, CD19, CD56, CD57) complementemia (C3, C4, CH50) tests di secondo livello DIFETTO T DIFETTO B DIFETTO NK o o DIFETTO FAGOCITOSI o o o o o o o o o o o o o o DIFETTO COMPLEMENTO TESTS DI SECONDO LIVELLO PER LO STUDIO DELL!E IMMUNODEFICIENZE CELLULARI p Tests cutanei di ipersensibilità ritardata (PPD, candidina, monilia, streptokinase, tossoide tetanico e difterico). p Studio dell'attività proliferativa dopo stimolo con mitogeni (PHA, Con A), antigeni di richiamo (PPD, candidina, streptokinase, tossoide tetanici e difterici), superantigeni (TSST1), cellule allogeniche, anticorpi monoclonali in grado di transdurre il segnale di attivazione p Studio della produzione di citochine e dell'espressione dei recettori citochinici da parte dei linfociti T ed NK (in condizioni basali e dopo stimolo). p Studio fenotipico dell'espressione di marcatori di attivazione e differenziazione da parte dei linfociti T ed NK (in condizioni basali e dopo stimolo). p Studio della attività citotossica, helper, soppressoria. TESTS DI SECONDO LIVELLO PER LO STUDIO DELL!E IMMUNODEFICIENZE ANTICORPALI p Dosaggio sottoclassi delle immunoglobuline IgG (IgG1 65%, IgG2 25%, IgG3 8%, IgG4 2%); ricerca delle IgM monomeriche. p Dosaggio IgA salivari. p Ricerca anticorpi naturali (isoemoagglutinine anti A e B, eteroagglutinine ed eterolisine contro eritrociti di coniglio e pecora, antistreptolisine). p Ricerca anticorpi sierici dopo immunizzazione del paziente (difterite, tetano, batteriofago X F174). p Studio fenotipico delle cellule B (immunoglobuline di superficie ed intracitoplasmatiche, CD19, CD20) circolanti, midollari, nelle biopsia rettale ed intestinali (deficit di IgA). TESTS DI SECONDO LIVELLO PER LO STUDIO DELL!E IMMUNODEFICIENZE NON SPECIFICHE p Tests cutanei per lo studio della migrazione leucocitaria in vivo (metodo quantitativo delle camere cutanee). p Studio in vitro delle chemiotassi e della migrazione in camera. p Misurazione della produzione di superossido. p Test di chemiluminescenza, nitroblutetrazolio. p Valutazione della cinetica di sopravvivenza batterica. p Studio della produzione di citochine e dell'espressione dei recettori citochinici da parte dei fagociti (in condizioni basali e dopo stimolo). test di riduzione del ALTRI TESTS PER LO STUDIO DELL!E IMMUNODEFICIENZE p BIOPSIA OSSEA Per escludere neoplasie del sistema immunitario. Per valutare la presenza di cellule pre B e plasmacellule nel midollo. p BIOPSIA LINFONODALE Per escludere neoplasie del sistema immunitario. Per verificare la risposta all’inoculo di tossina difterica e tetanica. È controindicata nella IDCG. p BIOPSIA RETTALE O INTESTINALE Per dimostrare la presenza di plasmacellule IgA. p BIOPSIA CUTANEA Nella diagnosi di GvHD dopo trasfusione o secondaria alla trasmissione di linfociti materni per via placentare. p BIOPSIA TIMICA Per porre la diagnosi di timoma. p ALTRI STUDI Analisi del chimerismo (IDCG). Determinazione dei livelli di adenosine deaminase e purine nucleoside phosphorylase (IDCG). Determinazione dei livelli di a-fetoproteina (atassia telangectasia). Determinazione della espressione di antigeni MHC (IDCG). Studio cromosomi (sindr. di DeGeorge). ONTOGENESI DEL SISTEMA T cellula staminale pluripotente CD34 cellula progenitrice mieloide cellula progenitrice linfoide TdT CD34 cellula pre B pre timocita CD2 CD5 CD7 CD10 CD38 CD3 (citopl.) timocita corticale CD1 CD2 CD4 CD7 CD8 CD5 CD38 CD3 (citopl.) timocita midollare cellula T matura CD2 CD3 CD4 CD5 CD7 CD2 CD3 CD4 CD5 CD7 CD2 CD3 CD5 CD7 CD8 CD2 CD3 CD5 CD7 CD8 IMMUNODEFICIENZE COMBINATE (IDC)! 1. 2. 3. 4. 5. IDC grave (X-linked ed autosomica recessiva) Disgenesia reticolare IDC associata a difetti enzimatici (ADA, PNP) IDC associata a difettosa espressione di antigeni MHC X-linked IDC associata a difetto della g chain cellula staminale pluripotente cellula progenitrice linfoide pre timocita timocita corticale 2 CD34 cellula progenitrice mieloide 1 TdT CD34 cellula pre B 3 CD2 CD5 CD7 CD10 CD38 CD3 (citopl.) CD1 CD2 CD4 CD7 CD8 CD5 CD38 CD3 (citopl.) timocita midollare cellula T matura CD2 CD3 CD4 CD5 CD7 CD2 CD3 CD4 CD5 CD7 CD2 CD3 CD5 CD7 CD8 CD2 CD3 CD5 CD7 CD8 IMMUNODEFICIENZE COMBINATE (IDC)! Definizione e caratteristiche p Eterogeneo gruppo di immunodeficienze caratterizzate da un deficit che coinvolge sia i T che i B linfociti e dalla comparsa di gravi infezioni opportunistiche che solitamente compaiono dopo il 6 mese dalla nascita. p Segni di allarme caratteristici: - linfopenia (<1.000 mm3) - episodi infettivi ricorrenti - arresto dello sviluppo p Richiedono un’attenta diagnosi differenziale con l’AIDS pediatrico. IMMUNODEFICIENZA COMBINATA GRAVE (SCID) p Patogenesi Esistono diverse forme di SCID caratterizzate da differenti difetti molecolari. Tutte si associano ad una riduzione della funzione T e B. p Trasmissione e difetto molecolare X-linked (IL-2 receptor, g-chain; "Bubble Boy Disease"): Xq13.1. X-linked (variante): Xq11-13; sporadica (SCID con leucopenia). Autosomica recessiva (tipo Svizzero). p Quadro clinico e prognosi L’esordio è precoce (6 mesi); i pazienti sono suscettibili a tutti i tipi di infezione; GvHD dopo trasfusioni. Vaccinia. È fatale se non si interviene. p Quadro di laboratorio Riduzione pressochè assoluta del numero e della funzione T linfocitaria e della produzione di immunoglobuline in tutte le forme. La presenza di un numero normale o aumentato di linfociti B suggerisce una X-linked SCID. Le cellule B possono essere normali nella forma Svizzera. p Terapia Trapianto di midollo da donatore istocompatibile. Terapia genica. DEFICIT ENZIMATICI DI ADA E PNF Adenosina Adenosin-deaminasi (ADA) Inosina Accumulo adenosina Purina-nucleoside Fosforilasi (PNF) Guanosina Ipoxantina Accumulo guanosina Guanina Xantina Acido urico Accumulo desossi-ATP EFFETTI TOSSICI SUI LINFOCITI Accumulo desossi-ATP Trattamento delle immunodeficienze p Trapianto di midollo p Terapia immunoglobulinica p Terapia enzimatica p Trasfuioni p Trattamento delle infezioni p Trattamento delle complicanze intestinali IMMUNODEFICIENZE COMBINATE A PREVALENTE DIFETTO T 1. 2. 3. 4. Deficit di espressione di CD3 Deficit di espressione di CD4, CD8 ID associata a difettosa produzione di IL-2 ID associata a difettosa produzione citochinica cellula staminale pluripotente cellula progenitrice linfoide timocita midollare cellula T matura CD2 CD3 CD4 CD5 CD7 CD2 CD3 CD4 CD5 CD7 CD2 CD3 CD5 CD7 CD8 CD2 CD3 CD5 CD7 CD8 timocita corticale pre timocita 3, 4 CD34 cellula progenitrice mieloide TdT CD34 cellula pre B 1 CD2 CD5 CD7 CD10 CD38 CD3 (citopl.) 2 CD1 CD2 CD4 CD7 CD8 CD5 CD38 CD3 (citopl.) ONTOGENESI DEL SISTEMA B linfocita T helper progenitore B linfocita pre-B linfocita B vergine maturo Y Y Y YYY linfocita B maturo sIgG cellula B IgM secernente YY Y YY Y YY Y Y plasmacellula IgA secernente YY Y YY YYYYY YY sIgA plasmacellula IgG secernente IMMUNODEFICIENZE CON PREVALENTE DIFETTO! ANTICORPALE Definizione e caratteristiche p Gruppo di immunodeficienze caratterizzate da un deficit che coinvolge i B linfociti e dalla comparsa di infezioni ricorrenti da piogeni. p Segni di allarme caratteristici: - ipogammaglobulinemia, - sinusiti, otiti, infezioni ricorrenti del tratto respiratorio, - diarrea. p Possono essere comparire a qualsiasi età. Nell’ adulto richiedono un’attenta diagnosi differenziale con le ipogammaglobulinemie secondarie a malattie linfoproliferative. PATOGENESI DELLE IMMUNODEFICIENZE ANTICORPALI X-linked Agammaglobulinemia linfocita T helper progenitore B linfocita pre-B linfocita B vergine maturo Y Y Y YYY linfocita B maturo sIgG cellula B IgM secernente YY Y YY Y YY Y Y plasmacellula IgA secernente YY Y YY YYYYY YY sIgA plasmacellula IgG secernente X-LINKED AGAMMAGLOBULINEMIA (SINDROME DI BRUTON) p Patogenesi La mancanza di B cell tyrosine kinase (BTK) impedisce la maturazione delle cellule pre-B a cellule B mature. p Trasmissione X-linked: Xq21.3-q22. p Quadro clinico Colpisce i maschi con un’incidenza 1:100.000. Esordio tra il 5 mese ed i 3 anni. Infezioni ricorrenti da piogeni: otiti, polmoniti, meningiti, conguntiviti, piodermiti; infezioni virali o parassitarie (giardiasi). Ipoplasia linfonodale e tonsillare. Se non trattata evoluzione in insufficienza polmonare. p Quadro di laboratorio IgG < 200 mg/dl; IgM, IgA, IgE, IgD assenti o ridotte. Mancata produzione di IgG dopo immunizzazione. Isoemagglutine assenti. Ridotte le cellule B mature nel sangue periferico, nei linfonodi e nella lamina propria intestinale. Nel midollo presenti linfociti pre-B. Normale l’immunità cellulo mediata. p Terapia Immunoglobuline endovena. Antibiotici. PATOGENESI DELLE IMMUNODEFICIENZE ANTICORPALI Immunodeficienza comune variabile linfocita T helper progenitore B linfocita pre-B linfocita B vergine maturo Y Y Y YYY YY Y Y linfocita B maturo sIgG Immunodeficienza comune variabile plasmacellula IgA secernente cellula B IgM secernente YY Y YY Y YY Y YY YYYYY YY sIgA plasmacellula IgG secernente IMMUNODEFICIENZA COMUNE VARIABILE p Patogenesi Difetto di maturazione B ed autoanticorpi anti cellule B. Ridotta attività T helper. Infezione da Epstein-Barr o rubella virus. p Difetto molecolare In alcuni pazienti i T linfociti hanno una ridotta espressione di CD40 ligando. p Quadro clinico Colpisce maschi e femmine a qualsiasi età. I familiari hanno spesso storia di malattie autoimmuni o deficit di IgA. Infezioni ricorrenti da piogeni (otiti, sinusiti, polmoniti, piodermiti) e parassiti (giardia). Bronchiectasie. Linfoadenopatia e splenomegalia. Aumentata incidenza di neoplasie (10%). p Quadro di laboratorio IgG <250 mg/dl; IgA e IgM possono essere ridotte o normali. Ridotta produzione di IgG dopo immunizzazione. Isoemagglutine assenti. Linfociti B ridotti o normali. Anergia in 1/3 dei pazienti. Neutropenia e ridotta attività NK in alcuni pazienti. p Terapia Immunoglobuline endovena. Antibiotici. Fisioterapia polmonare (in presenza di interessamento polmonare). Eseguire periodicamente Rx torace, Rx dei seni paranasali, tests di funzionalità respiratoria. IPOGAMMAGLOBULINEMIA TRANSITORIA DELL’ INFANZIA p Patogenesi Ritardo patologico della sintesi di IgG nei primi mesi di vita legato ad un difetto funzionale dei T helper. p Quadro clinico Esordio tra il 3 ed il 6 mese con quadro clinico variabile. Possibili infezioni da piogeni. La produzione di IgG solitamente si normalizza entro i primi 2-3 anni di vita. p Quadro di laboratorio IgG <250 mg/dl; IgA e IgM possono essere ridotte o normali. Ridotta produzione di IgG dopo immunizzazione. Isoemagglutine presenti. Linfociti B numericamente normali. p Terapia Antibiotici e gammaglobuline endovena al bisogno. DEFICIT SELETTIVO DI SOTTOCLASSI IgG p Patogenesi Difetto di differenziazione idiotipica. p Quadro clinico Infezioni ricorrenti spesso sinopolmonari con quadri ostruttivi polmonari. Alcuni pazienti sono asintomatici. Sospettare la presenza di un difetto di IgG2 in presenza di infezioni da germi capsulati (H. influenzae, Streptococcuc pneumoniae) p Quadro di laboratorio I livelli serici di IgG possono essere normali. I deficit selettivi di sottoclassi IgG possono associarsi a deficit di IgA. p Terapia Gammaglobuline endovena ed antibiotici al bisogno. IMMUNODEFICIENZE NON-SPECIFICHE Granulociti neutrofili Neutropenie o o o o Ridotta produzione con ipoplasia midollare Primitive Secondarie Neutropenia Ciclica Farmaci Neutropenie croniche Aplasia Infezioni Altre Altre Leucosi Aumentata distruzione Secondarie con iperplasia midollare Iper splenismo Citopenie autoimmuni o o o o o o o o Deficit funzionali o o o o Deficit di produzione di superossido, deficit di killing Chronic Granulomatous Disease (CGD) Deficit di MPO Deficit granuli secondari Deficit mobilità, chemiotassi, aderenza, endocitosi Secondarie Primitive Associate ad altre malattie Leukocyte Adhesion Defect (LAD) Sindrome di Shwachmann Altre IMMUNODEFICIENZE NON-SPECIFICHE Granulociti neutrofili Neutropenie o o o o Ridotta produzione con ipoplasia midollare Primitive Secondarie Neutropenia Ciclica Farmaci Neutropenie croniche Aplasia Infezioni Altre Altre Leucosi Aumentata distruzione Secondarie con iperplasia midollare Iper splenismo Citopenie autoimmuni o o o o o o o o Deficit funzionali o o o o Deficit di produzione di superossido, deficit di killing Chronic Granulomatous Disease (CGD) Deficit di MPO Deficit granuli secondari Deficit mobilità, chemiotassi, aderenza, endocitosi Secondarie Associate ad altre malattie Primitive Leukocyte Adhesion Defect (LAD) Sindrome di Shwachmann Altre IMMUNODEFICIENZE NON-SPECIFICHE Granulociti neutrofili Neutropenie o o o o Ridotta produzione con ipoplasia midollare Primitive Secondarie Neutropenia Ciclica Farmaci Neutropenie croniche Aplasia Infezioni Altre Altre Leucosi Aumentata distruzione Secondarie con iperplasia midollare Iper splenismo Citopenie autoimmuni o o o o o o o o Deficit funzionali o o o o Deficit di produzione di superossido, deficit di killing Chronic Granulomatous Disease (CGD) Deficit di G-6-PD Deficit di MPO Deficit mobilità, chemiotassi, aderenza, endocitosi Secondarie Associate ad altre malattie Primitive Leukocyte Adhesion Defect (LAD) Lazy Leucocyte Altre Deficit granuli secondari IMMUNODEFICIENZE NON SPECIFICHE Deficit di killing deficit di mieloperossidasi deficit dei granuli secondari granuli MPO citoplasma del neutrofilo IgG-Fc-R C3b/iC3b-R YYY Y Y H202 02- 02 NADPH ossidasi Y YYY deficit di opsonine deficit di fattori complementari microorganismo chronic granulomatous disease (CGD) Deficit di G-6-PD nei neutrofili CHRONIC GRANULOMATOUS DISEASE p Patogenesi I fagociti dei pazienti non sono in grado di generare derivati tossici dell’ossigeno (anione superossido, radicali). p Trasmissione 80% dei casi X-linked e recessiva: alterazione del gene che codifica gp91phox con blocco del citocromo b558 fagocitico specifico. 20% dei casi autosomica recessiva: alterazione del gene che codifica p47, p67 e p22-phox con assenza del citocromo b. p Quadro clinico Esordio infantile. Infezioni recidivanti alla cute, linfonodi, fegato milza e tratto respiratorio da germi catalasi positivi (Staphylococcus, E. coli, Serratia, Nocardia, Aspergillus) con formazione di granulomi. p Quadro di laboratorio I neutrofili sono incapaci di ridurre il nitroblu di tetrazolio. Le femmine portatrici sono asintomatiche. Ipergammaglobulinemia. p Terapia Profilassi con trimetoprim-sulfametossazolo. Interferon-g. Trapianto di midollo. DEFICIT DI G-6-PD NEI NEUTROFILI p Patogenesi G-6-PD è un enzima cruciale per lo shunt degli esosi monofosfati del sistema NADPH, coinvolto nel ciclo ossidoriduttivo del killing intracellulare. p Trasmissione X-linked: Xq28. p Quadro clinico Simile a quello del chronic granulomatous disease. p Quadro di laboratorio I neutrofili sono incapaci di ridurre il nitroblu di tetrazolio. Se si associa un deficit di G6PD anemia emolitica. p negli eritrociti è anche presente Terapia Profilassi con trimetoprim-sulfametossazolo. Interferon-g. LA CASCATA COMPLEMENTARE Mannose Binding Lectin C2, C4 MASP1 MASP2 C4 CARBOIDRATI DI MEMBRANA DEI PATOGENI Prop C1q,r,s C3b IMMUNO COMPLESSI C2 D C3 C5,C9 MECCANISMI EFFETTORI IMMUNODEFICIENZE NON-SPECIFICHE Deficit di fattori complementari Sepsi Difettosa fagocitosi Mannose Binding Lectin C2, C4 MASP1 MASP2 C4 Malattie da Immuno complessi Sepsi Prop C1q,r,s C3b C2 Infezioni batteriche ricorrenti Difettoso killing D C3 C5,C9 Infezioni ricorrenti da Neisseria Infezioni batteriche ricorrenti Mannose Binding Lectins (MBL) Famiglia di molecole che legandosi a carboidrati strutturali presenti sulla membrana di molti microorganismi mediano il killing complementare e la fagocitosi mediata da opsonine di: BATTERI GRAM NEGATIVI Escherichia Coli Haemophilus influenzae Klebsiella Pneumoniae Neisseria meningitis Salmonelle BATTERI GRAM POSITIVI Enterococchi Listeria monocytogenes Micobatteri Streptococchi FUNGHI Candida species Criptococchi PROTOZOI Tripanosma cruzii Leishmania species VIRUS Herpesviruses HIV Influenza virus IMMUNODEFICIENZE NON-SPECIFICHE Anomala espressione di Mannose Binding Lectins (MBL) L’anomala espressione di MBL si associa a: p p p p p p p p p p p Polmoniti batteriche Meningococcemia Tonsilliti Febbre di n.d.d. Celluliti ed ascessi Gastroenteriti Infezioni urinarie Infeziono streptococciche Otite media Ostomielite Miscellanea 18% 14% 11% 11% 7% 6% 5% 4% 4% 4% 16% IMMUNODEFICIENZE SECONDARIE AGENTI IMMUNOSOPPRESSORI Farmaci immunosoppressivi, radiazioni, anticorpi policlonali e monoclonali anti-linfocitari MALATTIE EMATOLOGICHE Malattie linfoproliferative, mieloma, morbo di Hodgkin, agranulocitosi, Da ridotta produzione: aplasia, anemia falciforme Malnutrizione INFEZIONI Malattie linfoproliferative Malattienon esantematiche, Neoplasie ematologiche herpesvirus (CMV, EBV) CHIRURGIA E TRAUMI Splenectomia, anestesia, ustioni MALATTIE IMMUNOMEDIATE Malattie autoimmuni, sarcoidosi, epatite cronica attiva MALATTIE EREDITARIE E METABOLICHE Malattie cromosomiche (s. Down), distrofia miotonica, uremia, Dadiabete perdita o catabolismo: mellito, malnutrizione, sindrome nefrosica, enteropatie Sindrome nefrosica proteinodisperdenti Enteropatia-proteino disperdente MISCELLANEA Ustioni Istiocitosi, cirrosi alcolica, farmaci anticonvulsivanti, graft versus host, neonati prematuri, invecchiamento