Distretto Culturale di Valle Camonica Progetto: Sui percorsi di Carlo

Distretto Culturale di Valle Camonica
Progetto: Sui percorsi di Carlo Magno
coordinatore: Giorgio Azzoni
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Distretto Culturale di Valle Camonica
Progetto: Sui percorsi di Carlo Magno
AMBITO
Come previsto dalla scheda tecnica di Progetto n.16 del Piano degli Interventi del Distretto Culturale, il progetto consiste nella realizzazione di
un percorso turistico-culturale che, ripercorrendo l’itinerario della leggendaria spedizione di Carlo Magno in Valle Camonica, accompagnerà i
visitatori nella storia, nelle tradizioni e nell’arte del territorio, intrecciando anche altre rilevanze storico-artistiche.
FASI
Un primo momento è dedicato alla ricerca e all’approfondimento storico-critico, per verificare e supportare in modo scientifico fonti, documenti,
letture storiche e iconografiche con il contributo di esperti dei vari settori e poter costituire la base di riferimento al percorso stesso e
determinare possibili ulteriori approfondimenti nell’ambito della comunicazione, dell’offerta turistica e della didattica laboratoriale.
1. E’ previsto l’approfondimento di alcuni temi relativi al tempo della narrazione, ovvero l’VIII secolo, ed al tempo dell’invenzione della
leggenda, che risale al tardo medioevo. Quest’attività coinvolgerà ambiti diversi, tra cui storia, scrittura, architettura, intitolazioni,
iconografia, tradizioni e toponomastica, con l’intenzione di ricostruire la storia, la leggenda e, soprattutto, le condizioni e le esigenze
che hanno determinato l’invenzione e la diffusione della leggenda stessa.
2. Una seconda fase prevede la verifica delle condizioni di accessibilità e di utilizzo dei luoghi e la costituzione di un tavolo di lavoro con
gli Enti e le Associazioni locali per la costruzione di un itinerario e un’offerta ricettiva comune.
3. Nelle ultime settimane di marzo, all’interno della manifestazione Crucifixus, è messa in scena in 5 luoghi la rappresentazione della
Leggenda di Carlo Magno, in modo da portare a conoscenza del pubblico il racconto e preannunciare l’attivazione del percorso.
4. Mediante l’opera di un gruppo di giovani, selezionati, è prevista l’attivazione del contatto con le principali agenzie turistiche operanti
sulla Valle Camonica il modo da inserire nei loro programmi di visita anche questa percorrenza e, nei vari luoghi, la strutturazione
precisa degli itinerari con le condizioni di accessibilità, orari e servizi di visita, accoglienza, ecc.
5. Verrà attivata una forma di formazione delle guide, mediante la predisposizione di incontri formativi a cura degli studiosi coinvolti.
6. Parallelamente verranno raccolti e ordinati i materiali utili per la comunicazione (testi informativi semplici, fotografie, documenti filmati)
e predisposta una sintesi degli stessi in tempo utile per la campagna di lancio.
7. Si prevede, mediante il coinvolgimento del settore comunicazione del Distretto, l’attivazione della comunicazione sui vari media.
8. L’avvio del percorso è previsto per il mese di luglio.
9. Ai primi di settembre si prevede la comunicazione presso gli Istituti scolastici, in tempo utile per inserire il percorso nella loro
programmazione. In particolare sarà predisposto un percorso opportunamente pensato per i bambini della scuola primaria, strutturato
come laboratorio didattico.
10. Nel mese di settembre, come ulteriore momento di comunicazione, è previsto lo svolgimento di un convegno di presentazione dei
materiali di studio e la pubblicazione di un testo scientifico.
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TEMI
L’itinerario consente un approccio multidisciplinare e articolato. Possibili approfondimenti e livelli di lettura:
• Il rapporto tra storia e leggenda (nella doppia collocazione temporale, della vicenda e della sua ricostruzione quattrocentesca)
• Il rapporto tra leggenda e tradizioni locali (es. l’accensione dei fuochi di Glisente, Fermo e Cristina)
• L’evoluzione della leggenda ed i suoi rapporti con esperienza (letterarie, iconografiche …) extralocali
• I luoghi della leggenda
• L’iconografia di Glisente e dei Santi cavalieri (Obizio, Defendente …)
• Le leggende collegate alla persistenza di luoghi pagani
• Il rapporto tra leggenda e toponomastica
Alla ri-funzionalizzazione della leggenda in chiave antieretica ed antiebraica si può collegare la vicenda del Simonino.
LUOGHI
La leggenda cita i castelli dei signori longobardi locali, strutture realmente esistite e spesso ancora presenti: ne sono un esempio i castelli di
Esine, di Berzo Inferiore, di Breno. La leggenda, inoltre, attribuisce a Carlo Magno la fondazione di una serie di chiese che, eccetto una, sono
effettivamente esistenti o sono comunque esistite.
Alla leggenda sono inoltre collegati architetture, dipinti, leggende, tradizioni.
Quasi tutti i paesi di Valle Camonica, da Pian Camuno al Tonale risultano legati ad essa, sia direttamente che indirettamente.
I paesi che, collegati in diverso modo alla leggenda, possono essere inseriti nello studio e nell’itinerario turistico sono:
Grignaghe, Pian Camuno, Lovere, Gorzone, Erbanno, Borno, Lozio, Ossimo, Cividate, Esine, Berzo Inferiore, Bienno, Breno, Cerveno,
Niardo, Capo di Ponte, Sellero, Edolo, Monno, Davena, Ponte di Legno
Sono inoltre coinvolte nella leggenda le seguenti località: Mortirolo, Presolana, Tonale.
L’elenco potrà variare ed arricchirsi in fase di studio.
RUOLO DEL DISTRETTO
Il Distretto Culturale ha il ruolo di promuovere, sostenere e coordinare l’iniziativa.
Gli approfondimenti interdisciplinari daranno solidità e dignità scientifica all’operazione, permetteranno di presentarla adeguatamente sia al
pubblico turistico che al pubblico più esigente, permetteranno di costruire occasioni fondate per le iniziative di promozione, lancio e
valorizzazione del patrimonio storico artistico, con l’intento di offrire, sia agli abitanti della Valle sia ai turisti italiani che stranieri, una serie di
itinerari tematici in luoghi suggestivi e densi di valore.
Mediante il coinvolgimento di giovani preparati e selezionati e con la collaborazione di realtà locali organizzate, si prevede di attivare percorsi
differenziati per tema, aree geografiche e linguaggi, in modo tale da poter offrire ad un pubblico ampio la possibilità di conoscere luoghi, opere
d’arte e narrazioni in modo approfondito e piacevole In particolare le fasi di attivazione del percorso sul territorio saranno affidate ad un
gruppo di giovani, che potranno essere le guide turistiche e i coordinatori delle visite culturali.
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GRUPPO DI LAVORO
Coordinatore del progetto: Giorgio Azzoni ( Responsabile dei Progetti artistici del Distretto Culturale)
Comitato Scientifico: Gianfranco Bondioni, Federico Troletti, Virtus Zallot
Gruppo di Ricerca: (da incaricare)
Operatori : (giovani da individuare tramite bando o short list)
Altri soggetti:
Rappresentanti di Comuni e Enti (da individuare a cura degli stessi), Agenzie turistiche, Civici musei di Brescia
Enti locali di aree confinanti (Brescia, Trentino, Valtellina, Bergamo)
Il Comitato scientifico è stato nominato con delibera del Consiglio direttivo della C.Montana in data 09/09/2009
Il gruppo di ricerca è stato proposto dal Comitato scientifico, in ragione delle specifiche attività di studio e ricerca svolte, in base al curriculum
(depositati), in relazione al valore delle pubblicazioni scientifiche e, nel caso dei giovani studiosi, in relazione all’attinenza al tema delle
ricerche svolte o in corso di svolgimento.
Gli operatori, giovani studenti, universitari e neolaureati, che verranno reclutati in base alle competenze ed alle attitudini specifiche per questo
lavoro, avranno il compito di gestire tutte le fasi attuative del progetto: la costruzione degli itinerari, i contatti e le partnership da stabilire con gli
Enti interessati e con le Agenzie turistiche, la definizione delle modalità e dei tempi di accesso ai luoghi visitabili, l’individuazione delle
infrastrutture necessarie, la programmazione e la gestione delle attività di promozione, pubblicizzazione e lancio del percorso, sia in Valle
Camonica che nelle città. I giovani protagonisti del progetto, avranno la possibilità di costruire le basi operative per la buona strutturazione
degli itinerari turistici, che potranno vedere loro stessi come attori principali sia in forma associativa che cooperativistica. Questa motivazione
dovrebbe essere una garanzia per il loro coinvolgimento attivo e creativo e per la qualità innovativa dell’operazione.
ARGOMENTI DI STUDIO E RICERCA
Gli argomenti individuati dal Comitato Scientifico, selezionati in modo da offrire un’analisi articolata e completa del tema, sono i seguenti:
1. IL CONTESTO STORICO
Si intende per contesto storico sia quello del tempo della leggenda sia quello del tempo della stesura della leggenda. Pertanto:
1a. la Valle Camonica in età alto medievale (longobardo-carolingia)
1b. la Valle Camonica tra XV e XVI secolo, periodo al quale risale la strutturazione e redazione della leggenda.
Particolare attenzione dovrebbe essere riservata agli aspetti relativi alla cristianizzazione della Valle, alla persistenza del pagano, alle
condizioni che determinano l’invenzione e strumentalizzazione della leggenda.
2. IL TESTO DELLA LEGGENDA
Le diversi redazioni; i modelli letterari; relazione tra modelli, declinazioni e invenzioni locali.
3. INTITOLAZIONI ALTO MEDIEVALI IN VALLE
Le intitolazioni a santi longobardi-carolingi; confronto tra leggenda e storia
4. ARCHITETTURA ALTOMEDIEVALE IN VALLE
Chiese e luoghi citati nella leggenda: riscontri di effettiva fondazione altomedievale. Il rapporto tra leggenda e realtà.
5. ARTE E TESTIMONIANZE MATERIALI
Si intende l’arte del tempo della leggenda e del tempo della sua redazione. Dunque:
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5a. testimonianze materiali di epoca altomedievale: reperti (corredi funerari, sculture, ecc.) di età longobardo-franca (per esempio a
Grignaghe)
5b. la pittura del XV e XVI secolo: la raffigurazione di eventi legati alla leggenda (le storie affrescate provenienti da Gorzone ora alla
Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, le storie di San Glisente in San Lorenzo a Berzo Inferiore, l’affresco di Santo Stefano Carisolo);
l’iconografia di Carlo Magno; l’iconografia dei santi cavalieri
6. TOPONOMASTICA
L’origine altomedievale (longobardo-franca) del nome di alcuni luoghi della Valle; la toponomastica fantasiosa della leggenda di Padre
Gregorio Brunelli
7. TRADIZIONI, RITI E LEGGENDE
Glisente, Fermo e Cristina (i fuochi); leggende di ambientazione longobarda, ecc…
8. RELAZIONE CON TERRITORI VICINI ( Val di Sole-Trentino, Valtellina )
In particolare con il bergamasco ed il trentino, luoghi di avvio e di passaggio-conclusione del leggendario percorso di Carlo Magno, e
con Brescia, per istituire una serie di relazioni sia relative all’epoca altomedievale sia all’epoca di stesura della leggenda.
LA LEGGENDA DI CARLO MAGNO: Un itinerario-laboratorio didattico
Un percorso specifico per la scuola primaria
La proposta prevede di configurare, accanto ed entro questo itinerario turistico-culturale, un percorso specifico per la scuola primaria.
Si ipotizza in particolare la realizzazione di un libro-fascicolo che, partendo dalla leggenda, offra un sintetico repertorio di testimonianze
materiali ed immateriali relative al medioevo in Valle, consentendo ai bambini di ricostruire il contesto del racconto (periodo longobardofranco).
Questo strumento potrà essere il veicolo per l’attivazione di laboratori didattici su alcuni tra i temi che stanno emergendo dalle ricerche di
approfondimento, in modo tale da poter estendere i contenuti fondamentali anche ai bambini.
Poiché la stesura della leggenda è collocata nel tardo medioevo (probabilmente nel XV secolo), e a tale periodo risalgono le testimonianze
iconografiche ad essa collegate, si intende ricostruire brevemente anche tale contesto, per comprendere i motivi della trascrizione e diffusione
del racconto.
Ciò fornirà alcuni spunti di riflessione sulla strumentalizzazione della storia e sulla funzione della leggenda, di cui si vuole deprecare il
messaggio di violenza, trasformandola in occasione di promozione di una cultura di tolleranza e di pace.
Il fascicolo, illustrato, potrà pertanto essere strutturato nei seguenti capitoli:
• Il tempo del racconto: la storia contesto della leggenda ed il rapporto tra leggenda e realtà
• Il tempo del raccontare: la leggenda e il contesto della sua redazione
• Il tempo della riflessione: ripensiamo la leggenda oggi
Il fascicolo dovrebbe esser predisposto per giungere nel mese di settembre presso le scuole, in modo tale che le attività proposte possano
essere inserite nella programmazione annuale.
Inviato alle scuole primarie extra-locali (per esempio di Brescia) potrà promuovere la Valle Camonica come meta di turismo scolastico
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SCHEMA DI LAVORO: ATTIVITA’ DI RICERCA STORICO-CRITICA
N
TEMA
AUTORE
INCARICATO
MOTIVAZIONE INCARICO:
ATTIVITA’
1
Storia, La cristianizzazione della
Valle Camonica in ambito
altomedievale
Roberto A Lorenzi
La definizione dei caratteri fondamentali dell’età a cui si riferisce la leggenda, le
dominazioni longobarda e franca, le vie e gli strumenti della cristianizzazione della
Valle Camonica nel permanere di elementi arcaici e di origine pagana
La Valle Camonica tra XV° e
XVI° sec.: il contesto socioreligioso di redazione e diffusione
della Leggenda
Mauro Pennacchio
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Testo leggenda: confronti e
alcune proposte di
interpretazione
Gianfranco Bondioni
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Intitolazioni delle edificazioni
inerenti la leggenda
Marco Rizzi
Federico Troletti
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Testimonianze architettoniche
altomedievali in Valle C.
Francesco Macario
Storico. Le numerose pubblicazioni di Lorenzi sull’alto medioevo in
Valle si segnalano per la precisione della documentazione e l’originale
profondità dell’interpretazione. Il volume “Medio evo camuno” ha
segnato una svolta negli studi di antropologia e di storia fin dalla sua
prima apparizione nel 1979; su questo volume e sugli altri scritti di
Lorenzi si sono via via formati gli storici più giovani.
Docente di Filosofia e Storia. Si è occupato a lungo di storia della fine
del Medioevo e della prima Età Moderna studiando a fondo
documenti, anche inediti, dell’archivio di Stato di Brescia, di Milano e
Venezia, archivio Diocesano di Brescia. Ha pubblicato studi inerenti le
devozioni nel bresciano, la viabilità, le congregazioni religiose.
La formazione di Bondioni accosta studi di filologia alla impostazione
filosofica. Su tale base si fondano le disamine critiche di testi
medievali e moderni di grandi poeti (da Dante a Leopardi a Montale),
di autori recenti come Alfonso Vinci e Giovanni Finzi Contini, ma
anche di testi popolari come preghiere dialettali o fiabe.
Pubblica presso grandi case editrici e riviste nazionali e internazionali
e i suoi testi sono usati in università italiane e straniere.
Marco Rizzi: Dal 2000 è Professore associato di Letteratura Cristiana
Antica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia; dopo aver coperto
l'insegnamento di Agiografia presso la sede di Brescia, dall'a.a. 20052006 è docente di Letteratura Cristiana Antica presso la medesima
sede. Ha pubblicato vari libri e saggi per vari convegni andando dalle
tematiche della letteratura teologica e politica antica fino ad
interpretazioni iconologiche in ambito agiografico.
Ricercatore e studioso che ha al proprio attivo un vasto curriculum di
ricerche, scavi, letture e analisi stratigrafiche degli alzati, schedature,
corsi, mostre, pubblicazioni, convegni, collaborazioni universitarie,
consulenze, riferite prevalentemente al patrimonio edilizio medievale
delle province di Bergamo e Brescia.
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Arte – Iconografia dei Santi
militari e delle raffigurazioni
legate alle Leggenda
Virtus Zallot
Docente di Storia dell’Arte al Liceo Golgi di Breno e di Storia dell’Arte
Medievale presso l’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia. Su
temi iconografici ha svolto ricerche per Istituti culturali, l’IRRE
Lombardia e per Enti pubblici. Ha pubblicato contributi critici sull’arte
e sull’architettura di Valle Camonica, ha progettato e coordinato
percorsi e laboratori didattici legati alla valorizzazione del patrimonio
artistico locale.
Ricerca d’archivio di Stato e Vescovile (possibilmente anche archivio di Stato di
Venezia) ; indagine sulle fonti documentarie.
Ricostruzione del contesto storico di diffusione della Leggenda.
I testi della leggenda di Carlo Magno sono pubblicati (sia pure con scarsa precisione
filologica, ma non si tratta di opere di “autore” ). Il lavoro consiste quindi in un esame
dei testi con confronti, proposte di interpretazione linguistica che possa chiarirne
origine e finalità,esame del riuso in testi a stampa (padre Gregorio Brunelli). Non è
escluso che dalla ricerca in archivi possa emergere anche nuovi dati.
Lavoro storico di confronto tra le intitolazioni di edifici presenti sul territorio (non solo
quelle legate alla leggenda di Carlo Magno) con la letteratura agiografica per una
mappatura ragionata. Il lavoro è svolto con competenze agiografiche e di letteratura
cristiana (Rizzi) e indagini e raccolta dati sul bacino di studio (Troletti)
La ricerca su Carlo Magno in Val Camonica potrà essere svolta partendo dalla
verifica dei luoghi e degli edifici citati nella leggenda.
Saranno considerati gli edifici esistenti cercando di valutarne sia le varie fasi
costruttive, con un particolare riguardo alle fasi iniziali individuabili, alla storia dei
manufatti nota attraverso le pubblicazioni che le notizie d’archivio. Sanno considerate
le intitolazioni degli edifici religiosi e lo studio dei contesti territoriali in cui sono
inseriti.
Le ricerche potranno utilizzare sia le fonti edite che inedite (archivi o fondi vari) sia
l’osservazione stratigrafica e materiale dei singoli manufatti.
Mappatura e analisi dei santi in armi e dei Santi cavalieri raffigurati negli affreschi
camuni tra la fine del XIV e l’inizio del XVI sec. Analisi degli affreschi provenienti da
Gorzone e conservati ai Civici Musei di Brescia e delle storia di Glisente in S.Lorenzo
a Berzo Inferiore.
6
Arte – Testimonianze e reperti
altomedievali
Alice Leoni
Arte – L’iconografia di Carlo
Magno
Federico Troletti
6
Toponomastica
Alberto Bianchi
Riccio Vangelisti
7
Tradizioni e racconti collegati alla
Leggenda di Carlo Magno
Carlo Cominelli
8
Aree limitrofe: Val di Sole
Luciano Imperadori
Aree limitrofe: Valtellina
Franco Monteforte
Aggiornamento di ricerca presso
gli archivi di Bolzano e Innsbruck
Simone Signaroli
9
Archeologa, ha collaborato per vari scavi diretti dall’Ispettore della
Soprintendenza Andrea Breda in Valcamonica e nel bresciano. Da
anni si sta occupando degli insediamenti altomedioevali in
Valcamonica. Un suo ultimo lavoro è la pubblicazione degli scavi della
rocca di Cimbergo da lei condotti.
E’ uno storico dell’arte formatosi alla scuola di specializzazione sotto
la guida di Francesca Flores d’Arcais. Si è occupato di studi inerenti
l’utilizzo delle immagini sacre legate alle devozioni e alla paraliturgia
della Settimana Santa. Ha pubblicato vari saggi di storia dell’arte di
ambito bresciano e di iconografia cristiana tra cui studi inediti per un
primo corpus iconografico di alcuni santi.
Riccio Vangelisti è una miniera di informazioni e documentazione su
vari aspetti della Valle. Il lavoro sui catasti ottocenteschi di moltissimi
comuni, svolto in collaborazione con l’arch. Bianchi, lo rende
indispensabile per le ricerche toponomastiche, sia per le metodologie
usate che per i contenuti rilevati.
Alberto Bianchi, architetto, è specialista nell’ambito della ricerca
storica e cartografica e nella progettazione e gestione di sistemi
georeferenziati.
I lavori editi e le comunicazioni a convegni e seminari sono sempre
sostenuti da una ricchezza di ricerca sul campo (sia di fonti scritte o di
immagini sia di fonti orali) che li rende di grande ricchezza e
attendibilità. Alla ricchezza si deve aggiungere anche un notevole
acume interpretativo che permette di cogliere significati riposti e
spesso cancellati nella memoria dei testimoni.
La competenza specifica, oltre che dai numerosi scritti, interventi e
filmati, emerge soprattutto dall’ideazione e dalla promozione del
“Progetto Carlo Magno” di cui Luciano Imperadori è stato uno degli
ideatori e continua ad essere il principale animatore. Il completamento
che può fornire per il “versante trentino” della leggenda pare
assolutamente irrinunciabile per il progetto.
La capacità di fondere storia e storia dell’arte fa sì che i lavori di
Franco Monteforte si segnalino sempre per la precisione
dell’interpretazione e per la ricchezza documentaria. La sua
conoscenza della storia della Valtellina lo ha portato spesso a contatto
con la realtà storica e artistica della Valle Camonica, a collaborazioni
con studiosi camuni e alla partecipazione a ricerche in zona.
E’ uno specialista di testi letterari e filologia medievale e umanistica,
della ricerca d’archivio sulle fonti storiche e letterarie.
Il Medioevo in Valle Camonica attraverso il dato archeologico. Analisi dei ritrovamenti
nel corso del Novecento e degli scavi stratigrafici degli ultimi anni.
Indagine dell’iconografia di Carlo Magno e dei santi Re in Valcamonica e nelle aree
limitrofe a confronto con i santi cavalieri.
Esame a campione della toponomastica che, per qualsiasi via, possa ricondurre alle
dominazioni longobarda e franca nonché al periodo della “ricristianizzazione” della
Valle nel periodo in cui la leggenda è stata diffusa.
Analisi delle leggende legate ai santi cavalieri e di rituali arcaici (ancora vivi o ricordati
oppure testimoniati da documenti antichi) il cui legame con i luoghi della leggenda di
Carlo Magno può essere particolarmente importante per cogliere il senso sia della
leggenda in sé sia dei rituali e dei racconti collegati.
Il completamento che può fornire per il “versante trentino” della leggenda tenendo,
conto soprattutto del periodo di diffusione delle medesima e del ruolo di difesa
dell’ortodossia anche in funzione antiebraica, pare assolutamente irrinunciabile per il
progetto.
Il completamento che può fornire per il “versante valtellinese” della leggenda, tenendo
conto soprattutto del periodo di diffusione delle medesima e del ruolo di difesa
dell’ortodossia, pare assolutamente irrinunciabile per il progetto.
Ricerca archivistica a Venezia su testi della leggenda di Carlo Magno e
predisposizione di un testo di presentazione e commento.
La quota di rimborso è onnicomprensiva di eventuali spese sostenute. Ogni incaricato dovrà fornire entro i primi di settembre(su file):
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Una sintesi scritta finale del lavoro effettuato, e una prima sintesi entro maggio 2010
Un breve Report delle fasi e modalità di lavoro
Un testo saggistico con fotografie e/o documenti, bibliografia ecc, tutto pronto per una pubblicazione scientifica (come da lettera di incarico)
La disponibilità ad effettuare due comunicazioni: all’interno di un Convegno (settembre/ottobre 2010) e ad un corso di formazione per gli operatori (maggio/giugno 2010)
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PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’
RIUNIONI DEL COMITATO SCIENTIFICO
Per fornire le linee di indirizzo e costruire momenti di sintesi
LAVORO DEL GRUPPO DI STUDIO
ATTIVAZIONE DEL CONTATTO CON ENTI LOCALI E SOGGETTI INTERESSATI AL PERCORSO
SPETTACOLI DI CRUCIFIXUS
ATTIVITA’ DI FORMAZIONE DELLE GUIDE
CURA DEI MATERIALI PRODOTTI
FORMULAZIONE DELLE SINTESI sui testi e i materiali iconografici
STESURA FINALE dei materiali di carattere pubblicitario
STAMPA DEPLIANTS
CONTATTI CON LE AGENZIE TURISTICHE
EVENTI DI LANCIO / COMUNICAZIONE ALLE SCUOLE
AVVIO DEL PERCORSO
CONVEGNO
PUBBLICAZIONE scientifica
DIAGRAMMA TEMPORALE
Mese
COMITATO SCIENTIFICO
e momenti di sintesi
STUDIO
CONTATTO ENTI LOCALI
CRUCIFIXUS
FORMAZIONE GUIDE
CURA DEI MATERIALI
SINTESI
STESURA FINALE
STAMPA DEPLIANTS
AGENZIE TURISTICHE
LANCIO / COMUNICAZIONE
AVVIO DEL PERCORSO
CONVEGNO
PUBBLICAZIONE scientifica
DICEMBRE
2009
X
X
GENNAIO
2010
X
X
FEBBRAIO
MARZO
X
APRILE
X
MAGGIO
GIUGNO
X
LUGLIO
X
AGOSTO
SETTEMBRE
OTTOBRE
X
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