AMDG CREAZIONE ed EVOLUZIONE, FEDE e RAGIONE Sintesi Paolina Nel 2008, anno di San Paolo, fui molto attratto dal contenuto di alcune sue lettere che mi spinsero a meditare sul mistero della creazione e del destino dell‟uomo. Questo, grazie anche alle mie poche conoscenze di genetica e di evoluzione biologica. GLI INIZI E‟ di dominio comune che, alla sua origine, il nostro piccolo ed amato pianeta, la Terra, era costituito dai tre classici elementi: terra, acqua ed aria. Questo periodo, che ha abbracciato milioni di anni, è definito. GEOSFERA. In un determinato momento evolutivo della Geosfera si crearono condizioni particolari di temperatura, umidità, pressione atmosferica, presenza di molecole, minerali e quant‟altro, che favorirono la comparsa della vita. Fu il momento della BIOSFERA. Non sappiamo con certezza come fosse organizzata la vita al suo inizio ma certamente sappiamo che aveva alcune caratteristiche tutte sue: la vita era capace innanzitutto di riprodursi, di diversificarsi in milioni di specie differenti, di diventare sempre più complessa. Non tutti i tipi di vita sono andati avanti ma molte si sono estinte per un ambiente non adatto ed altre si sono selezionate proprio in base alle caratteristiche ambientali. Il concetto di selezione che favorisce il più adatto è alla base della teoria evoluzionistica di Darwin. Dopo altri milioni di anni, l‟evoluzione ha prodotto una specie molto particolare, l‟ HOMO SAPIENS, capace di pensare, riflettere e dialogare. La comparsa del Pensiero e della Riflessione inizia un momento evolutivo ancora in atto. Si tratta della NOOSFERA, il periodo del pensiero (dal greco nous = pensiero). A lato delle caratteristiche sopra menzionate, l „Homo Sapiens ha una facoltà incredibile: ha il potere di agire liberamente al punto da modificare anche la composizione dell‟ambiente e, quindi, condizionare, con le sue scelte, il processo evolutivo. Fig. 1 LA SFERA DEL PENSIERO (Noosfera) L‟ingresso nella storia della mente, del pensiero, della riflessione rappresenta il momento cruciale dell‟evoluzione del nostra pianeta. Questa non è più soggetta solo alle leggi della natura ma è determinata anche dalle scelte libere della specie umana. Il pensiero si dirama in due direzioni: COSCIENZA e CONOSCENZA. La Coscienza prende atto della propria esistenza e di quella altrui con cui si relaziona. La coscienza di esistere si pone degli interrogativi immediati, gli interrogativi di sempre: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo? La stessa coscienza cerca una relazione comunicativa con le altre coscienze e, nel suo agire libero, si trova di fronte al bivio etico del bene e del male. La coscienza, seppur felice di esistere, si rattrista nella previsione di un‟esistenza a termine. Ma la coscienza è inquieta soprattutto perché avverte una solitudine interiore che non riesce a superare nonostante la comunicazione con le altre coscienze. Sa che terminerà la sua esistenza in solitudine, nonostante la sua aspirazione all‟immortalità ed un desiderio profondo di comunione spirituale con il creato e le creature. La Conoscenza, a sua volta, si arricchisce di elementi in vari settori ed accumula nozioni che costituiscono il bagaglio della Scienza. La Coscienza e la Conoscenza danno il meglio di sé rispettivamente con l‟ Arte e la Sapienza. Sono due momenti elevati della mente umana attraverso i quali si intravedono sprazzi di verità sulla nostra esistenza. Solo sprazzi di verità, che non riescono tuttavia a rompere il Mistero dell‟origine dell‟Universo e del significato della nostra esistenza. Fig. 2 IL MISTERO Il Mistero della nostra esistenza è assolutamente inesplorabile da parte dell‟uomo, nonostante i progressi della scienza e della filosofia. Questa impossibilità è insita nella condizione umana perché la nostra esistenza è frutto del Mistero, è all‟interno del Mistero e non è superiore al Mistero. Ciononostante, noi cristiani parliamo liberamente del Mistero. Semplicemente perché il Mistero si è svelato per sua iniziativa. Duemila anni fa il Mistero è sceso nella nostra condizione, si è fatto uomo ed ha comunicato direttamente con noi usando il nostro linguaggio. Le verità fondamentali, che il Mistero ci ha comunicato e alle quali non saremmo potuti mai arrivare con la nostra intelligenza, perché vanno oltre le logiche razionali, sono: in principio era il Verbo; il Verbo si è fatto carne; io sono la Risurrezione e la Vita; io sono l’Alfa e l’Omega. In principio era il Verbo: afferma che lo Spirito preesiste alla materia ed ha priorità sulla materia. Questa è prodotto dello Spirito da cui riceve esistenza e sussistenza. Vale a dire. la materia esiste in quanto pensiero e azione dello Spirito. Il Verbo si è fatto carne: il Creatore si fa creatura. Anche le creature, all‟origine, sono spirito, pensiero e desiderio del Creatore. Esse prendono corpo al concepimento. Al concepimento, è lo spirito che prende corpo e non il corpo che riceve lo spirito. Io sono la Risurrezione e la Vita: l‟aspirazione alla vita eterna non è disillusa, anzi ci è garantito l‟ingresso nella Vita per eccellenza. Io sono l’Alfa e l’Omega: io sono il punto di partenza del creato ed il punto di arrivo. E‟ la risposta agli interrogativi di sempre. Ora conosciamo la nostra origine, capiamo il significato della nostra esistenza, sappiamo a cosa siamo destinati, comprendiamo anche il significato del dolore, del peccato, del pentimento e del perdono. Lo Spirito fatto carne ci illumina e riempie il vuoto drammatico del significato della nostra esistenza. Legittima l‟esigenza innata all‟immortalità e rompe la nostra solitudine interiore chiamandoci a far parte di uno Spirito universale, con il quale possiamo fonderci pur senza confonderci: il Corpo Mistico. FEDE e RAGIONE Il rapporto tra Fede e Ragione è stato troppo spesso presentato in forma conflittuale e antitetica, quasi che l‟una escludesse l‟altra. In realtà, entrambe sono due attività della mente umana. Togliere alla mente l‟aspirazione religiosa significa depauperarla ed indebolire fortemente la cultura umanistica la quale non può prescindere dalla spiritualità dell‟uomo. Fede e Ragione viaggiano in parallelo. La prima rivela il significato degli eventi mentre la seconda ne studia la cronologia. Entrambe hanno in comune l‟Uomo, le sue origini, la sua esistenza, il suo destino. Quale relazione ci può essere tra Ragione e Mistero? Onestà intellettuale inviterebbe la Ragione a porsi di fronte al Mistero almeno con desiderio di conoscenza e curiosità di sapere. La forma più corretta sarebbe quella di cercare un dialogo col Mistero e porsi in ascolto. La Ragione, incapace di penetrare il Mistero, che la supera, dovrebbe chiedere aiuto al Mistero, per una relazione reciproca che porti alla comprensione. La Ragione, in virtù della sua libertà, può cercare questo dialogo o chiudersi al suo interno e rifiutarlo. Da ciò deriva che il vero ateo non è chi non crede ma chi non cerca il dialogo, chi non prega. A tale proposito, Sant‟Agostino così scrive nelle sue “Confessioni: “ Bisogna invocarti per conoscerti” e, nel cercare la causa del suo precedente isolamento dal Mistero, confessa: “Ero separato da te dalla mia superbia e la faccia troppo gonfia chiudeva i miei occhi”. E‟ questa mancanza di umiltà nell‟ammettere la propria piccolezza di fronte al creato che alza barriere a volte impenetrabili tra Ragione e Mistero. Ci chiediamo, ancora: quale compito hanno le persone che posseggono il dono della Fede? La risposta ce la dà il salmo 66: “Dio abbia pietà di noi e ci benedica su di noi faccia splendere il suo volto perché si conosca sulla terra la tua via, fra tutte le genti la tua salvezza”. Ogni credente, per essere credibile, deve far crescere la vita di Dio in lui, al punto che il suo volto ne trasmetta la presenza. Pensiamo a tanti cristiani che si affannano nel proselitismo fatto di parole e di attivismo assolutamente inefficaci. Bisogna essere impegnati nella santità per essere credibili e trasmettere le verità rivelate. Esiste un personaggio nella Chiesa Cattolica , che ormai appartiene a tutto il mondo e a tutte le fedi religiose, il quale ha saputo mirabilmente coniugare fede e ragione entrando in armonia con il Creato, il Creatore e le Creature. È San Francesco d‟Assisi il quale, con grandiosa umiltà e lirismo poetico, riesce così ad esprimere il suo rapporto con l‟Universo ed il Mistero: “ laudato sie mi Signore cum tutte le tu creature…. E‟ il Santo di tutti e il punto di riferimento di tutte le fedi e le filosofie. Fig. 3 Fig. 4 SINTESI PAOLINA San Paolo, nelle sue lettere, parla espressamente della Creazione e dell‟evoluzione sia dello Spirito sia della Materia. Premette, ad ogni sua affermazione, che le verità che annuncia non sono sue idee personali ma frutto di rivelazione. Nella lettera ai Colossesi afferma che il Mistero stesso “ ci ha liberati dal potere delle tenebre e…ci ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce”. Parlando dell‟Universo, afferma che questo è frutto di un atto creativo dello Spirito che agisce mediante Gesù Cristo: “per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà”. Esiste una creazione immateriale che ci ha preceduto e che fa parte del Corpo Mistico. Sempre nella lettera ai Colossesi rivela le finalità della Creazione. “Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui”. Il progetto di Dio prevede un mondo in cui materia e spirito convivono nell‟uomo. Il Verbo, che è parola e dialogo, facendosi creatura, diventa parte integrante della Creazione. L‟incarnazione del Verbo sarebbe comunque avvenuta, indipendentemente dal peccato. Il peccato ha fatto acquisire all‟incarnazione del Verbo un significato redentivo. Sia lo spirito, sia la materia sono chiamate ad evolvere verso la loro pienezza. La materia “ nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. (lettera ai Romani) mentre l‟uomo (lettera ai Corinti) è chiamato alla vita eterna ed alla pienezza dello spirito: “risusciterà anche noi con la sua potenza” e, subito dopo, “Chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito”. Tutto il Creato, visibile ed invisibile ha il suo Alfa ed Omega nel Cristo Creatore: “Perché piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezza e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose” (Lettera ai Colossesi). CONCLUSIONI Quale grande destino quello dell‟uomo! Quale vocazione particolare: è spinto ad elevare lo sguardo in alto verso il MISTERO. Speriamo che questa sua caratteristica non sia affievolita da uno scientismo miope e dilagante. Auguriamoci che l‟Umanità abbia i pensieri rivolti sempre in alto, verso la Luce , la Via, la Verità, la Vita. L‟Umanità, che ha un potere enorme sul Mistero. Essa, da sola, non può penetrare il Mistero ma, dono grandioso, può provocarne la presenza. Ubi Caritas et Amor, Deus ibi est. Al di là di ogni credo, di ogni forma di ateismo, di ogni teoria filosofica o astrofisica, Dio è sempre presente lì dove regna l‟Amore. Fig.1: Geosfera, Biosfera, Noosfera Fig. 2: Coscienza e Conoscenza Fig. 3: Fa risplendere su di noi il tuo volto Fig. 4: Laudato sie mi Signore cum tucte le tue creature